A Schiavonea un Museo del mare per promuovere storia e identità

Realizzare a Schiavonea (Corigliano Rossano) un Museo del mare per valorizzare storia e identità della tradizione marinara. È la proposta avanzata da Daniela Romano, consigliera di Fdi del Comune di Corigliano Rossano.

Per Romano «il progetto di riqualificazione dell’area del Faro di Capo Trionto è senza dubbio un’opportunità per Corigliano Rossano. La valorizzazione dei luoghi storici e delle bellezze naturali rappresenta una leva strategica per lo sviluppo turistico e la crescita economica del territorio. Tuttavia, una scelta in particolare richiede una riflessione più approfondita: la decisione di collocare proprio presso il Faro il futuro Museo del Mare e delle Attività della Pesca».

Tuttavia, per la consigliera si tratta di una scelta che rischia di mortificare la storica marineria di Schiavonea. «

Non si tratta di una battaglia legata a logiche campanilistiche, ma del riconoscimento della realtà storica, economica e culturale del territorio», ha detto Romano, sottolineando come «la scelta di collocare il Museo del Mare a Schiavonea è una scelta di coerenza storica e culturale».

«Il Quadrato Compagna, con la sua struttura e la sua posizione – ha spiegato – rappresenta la sede ideale per accogliere un’opera di questa importanza, valorizzando il patrimonio marinaro della città e offrendo un’attrazione che potrebbe diventare un punto di riferimento per visitatori e studiosi».

Schiavonea, con la sua tradizione millenaria legata alla pesca, ospita la seconda flotta peschereccia d’Italia, superata solo da Mazara del Vallo. Famiglie di pescatori come i Celi, i Curatolo e i Marghella hanno scritto la storia di questa comunità con sacrificio e dedizione, pagando anche un tributo di sangue nella tragedia del mare del dicembre 1974. Un museo che intende raccontare la storia e le attività legate alla pesca, continua la consigliera Romano, non può che trovare la sua sede naturale in questo luogo.

Fratelli d’Italia, poi, ha sottolineato che la fusione tra Corigliano e Rossano non deve trasformarsi in una competizione tra territori, ma in un percorso volto a costruire un’identità comune, rispettando le vocazioni naturali delle diverse aree. Le decisioni amministrative devono rispondere a priorità concrete, evitando soluzioni che possano generare divisioni.

«Già in passato – viene ricordato – l’idea di un Museo del Mare a Schiavonea aveva raccolto un ampio consenso tra i cittadini, ma non ha mai trovato concreta attuazione. Oggi, di fronte alla possibilità di rimediare a questa mancanza, si sceglie invece una strada che non tiene conto della storia e delle peculiarità locali».

«L’amministrazione comunale – ha concluso la Romano – ha ancora margine per rivedere questa decisione. Il progetto per il Faro di Capo Trionto può proseguire, ma la parte riguardante il Museo del Mare merita un ripensamento».

La richiesta è chiara: riconoscere Schiavonea come sede naturale del museo, valorizzando un settore strategico per l’economia locale e rafforzando il senso di appartenenza tra le comunità della città unica. Fratelli d’Italia porterà avanti questa battaglia non per difendere un interesse di parte, ma per assicurare una scelta coerente con la storia e la vocazione di un territorio che trova nel mare e nella pesca il suo cuore pulsante. (rcs)

LETTERA APERTA / Francesco Arillotta: A proposito dell’intitolazione del Museo del Mare

FRANCESCO ARILLOTTA – Lo scorso 22 febbraio per Reggio Calabria è cominciata la vicenda che porterà alla realizzazione del magnifico edificio museale progettato dalla compianta archistar Zaha Hadid.

È un percorso che noi ci auguriamo breve e che porterà Reggio Calabria a confermare e ad accrescere la sua collocazione nel circuito internazionale dei grandi musei, accanto al suo Museo Archeologico Nazionale.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che ciò significherà per la nostra città un nuovo corso di storia sociale e di profondi cambiamenti culturali ed economici.

L’argomento che mi ha lasciato molto perplesso, e che mi spinge a scrivere questa lettera, è la suggerita denominazione dell’istituzione che si va a realizzare. L’espressione “Centro delle culture del Mediterraneo” mi lascia poco convinto: io ritengo che una struttura museale debba testimoniare e presentare la realtà del territorio sul quale essa insiste.

Parlare di Reggio Calabria come “Centro delle culture del Mediterraneo” mi sembra una impostazione molto forzata. Reggio Calabria ha conosciuto la cultura greca nell’VIII secolo a.C. e da qui è sorta la sua cultura magnogreca con, fra i tanti, Ibico, Klearchos, Pitagora. Altro legame è stato quello con la cultura bizantina, che a Reggio ha lasciato testimonianze profonde.

Sempre dal Mediterraneo è arrivata, in periodo rinascimentale, la cultura spagnola; la cultura araba ha lasciato solo toponimi, cognomi e tecniche agricole.

Ma tutto questo è avvenuto in tempi ormai lontani. Oggi Reggio Calabria vive una esaltante modernità, è sempre una delle città più importanti del Mezzogiorno d’Italia e si vuole proiettare in un futuro sempre più rispondente alle sue potenzialità. 

Ecco perché la meravigliosa idea di Zaha Hadid sarebbe più rispondente chiamarla “Museo dello Stretto”: altre denominazioni, cui si è fatto cenno nel corso della cerimonia dell’inizio dei lavori, non trovano una fondata relazione con l’odierna realtà di questo territorio.

Va detto, poi, che di Musei del Mediterraneo (o delle civiltà del Mediterraneo) ce ne sono già diversi quali quelli di Roma, Napoli, Livorno e, persino, uno nella nordica Stoccolma! 

Invece la denominazione “dello Stretto” proclamerebbe da subito la sua eccezionale singolarità: le correnti, la morfologia, i pesci spada e i pesci abissali e l’ulteriore variatissima fauna; la storia archeologica, la storia navale, ancora testimoniata dai tanti relitti di ogni età come, tra gli altri, il galeone spagnolo che giace davanti Cannitello; il miracoloso  attraversamento dello Stratto da parte di San Francesco da Paola.  Per non parlare delle innumerevoli testimonianze artistiche che riproducono lo Stretto   nei suoi magnifici panorami. 

Sarebbe assurdo mostrare a visitatori giapponesi, canadesi, australiani, la casbah di Algeri o le piramidi di Egitto, le grotte anatoliche, Pallade Athena e il porto di Marsiglia: più corretto, quindi, e più coerente, mi sembra che l’erigenda struttura prenda il nome di “Museo dello Stretto”.

Nell’augurio che queste semplici indicazioni possano essere di contributo alla discussione in corso  si chiede, in virtù dei quasi settant’anni di attività culturale che l’Associazione Amici del Museo  svolge a tutela e promozione del patrimonio archeologico calabrese, che essa venga invitata a partecipare alla definizione dell’indirizzo che si intende dare all’erigendo edificio museale. (fa)

[Francesco Arillotta è presidente dell’Associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria]

L’OPINIONE / Carmelo Romeo: Le opere pubbliche sono un patrimonio collettivo

CARMELO ROMEO – Dopo la firma del contratto e la consegna del cantiere per il Lotto Zero del Museo del Mare, la città è pronta ad accogliere un’opera che non solo modificherà significativamente lo skyline urbano, ma cambierà anche il volto dell’intera città. Si tratta di un progetto che ha in sé la capacità di trasformare il tessuto socio-culturale e turistico della zona, diventando un punto di riferimento per l’intera comunità e per i turisti. Un’innovazione architettonica di grande rilevanza che, tuttavia, deve essere contestualizzata e compresa nel giusto quadro storico.

Occorre precisare innanzitutto che non c’è stato alcun tentativo da parte dell’Amministrazione comunale di cancellare la memoria di chi ha contribuito alla nascita di quest’opera. Le polemiche di qualche gruppo politico, nemmeno ci sfiorano. Ma è essenziale rimettere la storia del Museo del Mare nella giusta cornice.

Quando l’Amministrazione Falcomatà ha preso le redini della città, non c’era la possibilità di sfruttare i fondi europei che, con il passare degli anni, grazie ad un ottimo lavoro di programmazione, si sono resi disponibili. Di conseguenza, la scelta iniziale dell’Amministrazione è stata quella di destinare le risorse del Decreto Reggio ai servizi essenziali per la cittadinanza, per non compromettere le necessità quotidiane della comunità. Riconosciamo il lavoro delle precedenti amministrazioni di centrodestra che, pur non avendo avviato il progetto, hanno avuto l’idea di un’opera che oggi l’Amministrazione Falcomatà ha potuto valorizzare. In ciò consiste il valore di una buona amministrazione: saper riconoscere ciò che di positivo è stato proposto in passato, valorizzarlo, affrontando le sfide del presente e costruendo il futuro.

È proprio questa visione lungimirante che ha permesso di affrontare le difficoltà finanziarie iniziali, e grazie all’impegno di questa Amministrazione, il progetto è stato progressivamente messo in condizione di essere realizzato. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha portato avanti con determinazione il progetto, proponendo l’inclusione del Museo del Mare tra i 14 attrattori culturali nazionali a sostegno del Piano Strategico Nazionale, con l’obiettivo di valorizzare e restaurare edifici di rilevanza storica e architettonica. La proposta ha avuto esito positivo, e così, grazie agli investimenti previsti dal Piano, l’opera è stata inserita in un programma che destinava 1,46 miliardi di euro per la valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico del Paese. Il finanziamento iniziale di 53 milioni di euro per il Museo del Mare è stato incrementato, arrivando a 61 milioni, un valore che ha rispecchiato l’aumento dei prezzi.

Tuttavia, anche questo importo non è stato sufficiente a garantire la realizzazione dell’opera, portando così l’Amministrazione a recuperare altri fondi, raddoppiando sostanzialmente il finanziamento individuato. L’ulteriore risorsa di 60 milioni di euro, ottenuti dal programma Pn Metro Plus, già Pon Metro, è stata decisiva per evitare che il progetto gravasse sul bilancio comunale, portando così il totale dei finanziamenti destinati al Museo del Mare a ben 121 milioni di euro. Un senza precedenti nella storia della nostra città. Se si fosse rimasti ancorati al Decreto Reggio, come inizialmente previsto, l’opera non avrebbe mai visto la luce.

I lavori del Museo del Mare sono avviati, ma non sarà un unico ciclo politico a vederne la conclusione prevista, presumibilmente, a giugno 2028. Ritengo importante non focalizzarsi sul colore politico di chi ha pensato o sta realizzando l’opera, ma sull’interesse supremo della città e dei suoi cittadini. Da questo punto di vista la politica dovrebbe dimostrare una maggiore maturità, senza dividersi su temi di interesse pubblico che invece dovrebbero unire l’intera classe dirigente cittadina.

Le polemiche di qualche gruppo politico risultano quindi testoggettivamente fuori luogo. Le opere pubbliche sono un patrimonio collettivo che trascende le dinamiche politiche del momento, sono della città e dei cittadini, non dei sindaci o degli amministratori. (cr)

[Carmelo Romeo è assessore con delega alla Programmazione]

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: Il 22 febbraio l’avvio del cantiere del Museo del Mare

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Ci siamo. Quello che per anni è stato solo un bellissimo render, a breve sarà realtà! Il sogno di Zaha Hadid si concretizzerà il prossimo 22 febbraio con la posa della prima pietra del Museo del Mare.

In questi anni abbiamo lavorato tanto per individuare una linea di finanziamento sicura, grazie al Ministero della Cultura che nel 2021 ha inserito l’opera tra i 14 attrattori culturali a livello nazionale per 53 milioni, che negli anni sono diventati 61 milioni, e raddoppiare le risorse nel 2024, con la programmazione Pn Metro Plus, per ulteriori 60 milioni di fondi europei. Complessivamente adesso lo stanziamento è di 121 milioni di euro, il più alto mai destinato a Reggio nella storia della Città. E servirà a realizzare la più grande e più bella opera del Mezzogiorno d’Italia, tra le più importanti in Europa e nel Mediterraneo.

Nei giorni scorsi, abbiamo consegnato definitivamente le aree all’impresa, la Cobar Spa, e tra qualche settimana, tutti insieme, daremo il via al cantiere, che avrà un’importante ricaduta culturale ed economica sul territorio e che sarà anche un luogo di visita per studenti, ricercatori, giovani architetti ed ingegneri.

Sarà un’opera straordinaria, la ciliegina sulla torta per una città, proiettata al futuro, che in questi anni è cambiata tanto. Dieci anni fa Reggio abbiamo iniziato una scalata che sembrava impossibile, adesso siamo ad un passo dalla vetta e dobbiamo continuare a salire insieme. E, poi, dalla cima, goderci lo spettacolo e guardare all’orizzonte il prossimo traguardo. (gf)

[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio]

Museo del Mare, consegnate le aree di cantiere

Sono state consegnate, ufficialmente, alla Cobar Spa, impresa aggiudicataria dell’appalto, le aree di cantiere del Museo del Mare di Reggio Calabria.

Così «prende concretamente il via la realizzazione del Museo del Mare, un’opera destinata a ridefinire l’identità della città e a proiettarla nel panorama culturale e turistico internazionale», ha detto l’assessore con la delega alla realizzazione dell’opera, Carmelo Romeo, sottolineando come «Reggio si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia».

La firma è avvenuta a Palazzo San Giorgio. Oltre all’assessore Romeo c’erano Mauro Cuocci, per Cobar Spa, Filippo Innocenti per lo studio di progettazione di Zaha Hadid, il direttore dei lavori Giovanni Artuso, il rup Bruno Doldo e l’assessore alle Grandi opere, Franco Costantino.

«Un sogno che diventa realtà – ha chiarito l’assessore Romeo – nonostante lo scetticismo di chi pensava che questo giorno non sarebbe mai arrivato. Grazie all’impegno costante di tantissimi professionisti interni all’Amministrazione comunale e al lavoro incessante del sindaco Giuseppe Falcomatà, Reggio Calabria dimostra che le grandi sfide si possono vincere, con determinazione, visione e capacità amministrativa».

Come ha precisato l’esponente della Giunta: «Un’opera di 120 milioni di euro, inserita tra i 14 attrattori culturali per circa 60 milioni di euro, mentre i  restanti 60 milioni sono stati investiti per scelta dell’Amministrazione Falcomatà grazie ai fondi Pn Metro Plus. Progettato dallo studio Zaha Hadid, il Museo del Mare sarà molto più di un semplice spazio espositivo: sarà un luogo iconico, in cui architettura, cultura, ricerca scientifica e turismo si fonderanno in un’esperienza unica».

«Il suo design, ispirato alle onde del mare e al legame millenario tra Reggio Calabria e il Mediterraneo – ha aggiunto – segnerà un nuovo punto di riferimento per la città, non solo dal punto di vista estetico e urbanistico, ma anche economico e occupazionale».

«L’investimento in questa opera segna un passo decisivo nella trasformazione del Waterfront, contribuendo a rendere la nostra città un polo attrattivo per visitatori e studiosi da tutto il mondo – ha concluso l’assessore Romeo –. Il Museo del Mare non sarà solo un simbolo di rinascita, ma un volano di sviluppo per l’intero territorio, in grado di generare opportunità lavorative, promuovere la ricerca e valorizzare il nostro patrimonio naturale e culturale. Celebriamo un risultato che appartiene a tutta la città, un traguardo che è solo l’inizio di un percorso che vedrà Reggio Calabria protagonista di un futuro di crescita e innovazione».

«Con la consegna del cantiere del Museo del Mare alla Cobar Spa, l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha dato un impulso definitivo a quella che rappresenta una delle opere più straordinarie e strategiche per il futuro della città di Reggio Calabria», hanno detto i consiglieri comunali dei Gruppi di maggioranza che esprimono soddisfazione per l’importante passo avanti compiuto.
«Il Museo del Mare, che raccoglie e valorizza la preziosa eredità progettuale dell’archistar Zaha Hadid, una volta completato, avrà il potenziale di trasformare non solo il volto del Waterfront cittadino, ma anche quello dell’intera città – hanno proseguito i consiglieri – perché l’opera non rappresenta semplicemente una nuova infrastruttura, ma una vera e propria attrazione che si inserisce nel contesto di una strategia di rilancio e valorizzazione del territorio».
«Questo grande progetto – hanno continuato – potrà diventare un importante biglietto da visita per i turisti che arriveranno numerosi in città, ma avrà anche una dimensione che va oltre il turismo: la sua bellezza sarà visibile anche dallo Stretto di Messina, offrendo un panorama spettacolare che affascinerà visitatori e cittadini. La struttura, pensata e progettata con una formula innovativa, non è solo il frutto di un ingegnoso lavoro architettonico, ma si prefigge di diventare un luogo di riferimento che, grazie a importanti sinergie, offrirà numerose opportunità in vari ambiti».
«Il Museo del Mare sarà, infatti – hanno spiegato – articolato in quattro principali macroaree: la sezione museale permanente, che permetterà di approfondire la storia e la cultura legata al mare; la parte dedicata alle esposizioni temporanee, che garantirà continuità di eventi e attrattività; l’auditorium da 2.500 posti, completo di bar, ristoranti e attività accessorie, che ospiterà eventi culturali e spettacoli di grande respiro; e infine l’acquario con i laboratori di biologia marina, destinato alla ricerca e allo studio delle varie specie marine, una risorsa unica anche per l’educazione e la sensibilizzazione ambientale. Con questa formula, il Museo del Mare si prefigura come un polo di attrazione che potrà interessare non solo il turismo, ma anche il mondo della didattica e della ricerca scientifica, offrendo un ampio ventaglio di opportunità per giovani e studenti, oltre a promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientale».
«Speriamo che, soprattutto la città, possa fare tesoro di questa opera – hanno concluso i consiglieri di maggioranza – che siamo certi rappresenterà una risorsa fondamentale per il futuro sviluppo di Reggio Calabria. Un progetto che avrà un impatto positivo non solo in termini economici, ma anche culturali e sociali, contribuendo a rafforzarne l’identità e a farne un punto di riferimento nel panorama internazionale». (rrc)

Museo del Mare, intesa per occupazione di aree demaniali al Porto

«È stato sottoscritto a Messina con l’Autorità di sistema portuale dello Stretto un protocollo di anticipata occupazione di aree demaniali nella zona del Porto dove sorgerà il Museo del mare». È quanto ha reso noto l’assessore comunale con delega specifica alla realizzazione dell’opera, Carmelo Romeo, spiegando come «si tratta del secondo documento firmato; adesso sono a nostra disposizione circa 21mila metri quadrati di aree, più ulteriori 4 mila metri quadrati relativi allo specchio delle acque».

Una firma, dunque, che certifica come le attività per la realizzazione della maestosa opera, frutto dell’ingegno creativo dell’Architetto Zaha Hadid, stiano proseguendo senza alcun intoppo, seguendo il filo dei passaggi previsti.

«Questa firma – ha spiegato Romeo – ci consentirà di chiudere definitivamente tutte le attività propedeutiche alla contrattualizzazione della Cobar S.p.a. e, quindi, di far partire il cantiere. In questi giorni convocheremo sia gli architetti dello studio Zaha Hadid, a cui è affidata la progettazione e direzione lavori dell’opera, sia la ditta Cobar, per concordare la consegna delle aree di cantiere e, dunque, il vero avvio delle lavorazioni relative al Lotto “0”. Quest’ultimo comprenderà le opere di cantierizzazione dell’area, insieme alle opere a mare e a quelle di bonifica».

«Un passo decisivo per la creazione di questo grandioso museo che, una volta realizzato, farà la storia della città», ha aggiunto Romeo, evidenziando come «questa opera rappresenterà un volano sotto il profilo culturale, economico, turistico e sotto tanti aspetti di valorizzazione del territorio, perché sarà una struttura unica al mondo e capace di attrarre tantissimi visitatori».

«Il museo – ha concluso – sarà diviso in quattro macroaree: la parte museale permanente, quelle dedicata alle esposizioni temporanee, un auditorium da 2.500 posti con bar e ristoranti ed altre attività accessorie; e, infine, l’acquario con annessi laboratori di biologia marina che consentiranno anche lo studio delle varie specie». (rrc)

Dal Comune di Reggio ok a progetto esecutivo del Lotto 0 del Museo del Mare

La Giunta comunale di Reggio Calabria ha approvato il progetto esecutivo del “Lotto 0” del Museo del Mare.

«Si tratta dell’ultimo passaggio amministrativo necessario prima della sottoscrizione del contratto con la ditta Cobar Spa, che darà l’avvio reale ai lavori del museo. Il passaggio successivo alla delibera di Giunta sarà la sottoscrizione del contratto con la Cobar Spa e l’avvio del cantiere», ha commentato l’assessore con delega alla realizzazione dell’opera Carmelo Romeo.

«Già nelle settimane scorse ci sono stati una serie di incontri con la Cobar – ha chiarito l’assessore – e un sopralluogo congiunto con i progettisti della direzione lavori dello studio di Zaha Hadid per scegliere i punti dai quali partirà la cantierizzazione del “Lotto 0”. Quest’area riguarda le opere a mare, la recinzione e tutte le attività propedeutiche alla realizzazione dei manufatti, che segneranno l’inizio della costruzione vera e propria».
L’assessore ha, poi, sottolineato l’importanza di questo progetto per la città: «È un momento storico, perché segna l’inizio di un’opera pubblica di grande rilievo, la più grande che si realizzerà in Calabria nei prossimi anni. Per noi rappresenta la “ciliegina sulla torta” tra le numerose iniziative intraprese e programmate negli ultimi anni, che stanno finalmente vedendo la luce. Tali progetti hanno l’obiettivo di riappropriarci del rapporto con il mare, da Catona con la riqualificazione del lungomare, fino a Pellaro, dove sono in corso i lavori di realizzazione del Parco del Vento».
«In questo contesto – ha concluso – si inseriscono anche il Tempietto, il Lido comunale e il Parco urbano di Pentimele. C’è una visione strategica dell’Amministrazione guidata dal sindaco Falcomatà, che intende investire sul fronte mare, creando una rete di progetti integrati che valorizzino il nostro territorio e il nostro rapporto con il mare». (rrc)

Convenzione tra Comune di Reggio e Autorità Portuale dello Stretto per il Museo del Mare

È stata firmata, a Messina, la convenzione tra il Comune di Reggio e l’Autorità di Sistema Portuale per l’utilizzo delle aree dove sorgerà il Museo del Mare, la mega opera ideata dall’archistar Zaha Hadid che andrà ad impreziosire l’area a nord del Lungomare Falcomatà, immediatamente a ridosso del porto cittadino, costituendo un importante attrattore culturale di livello internazionale per la città dello Stretto.

La convenzione, sottoscritta dal Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, Ammiraglio Antonio Ranieri e dall’assessore con delega al Museo del Mare Carmelo Romeo, per conto del Comune di Reggio Calabria, determina di fatto il passaggio di consegne sull’area, atto propedeutico alla firma definitiva dei contratti con le imprese che si occuperanno di realizzare l’opera.

Oggi è avvenuta la consegna dell’area all’impresa che si occuperà di avviare, nel giro di qualche giorno, la bonifica bellica dell’area, già interessata da numerosi rilievi, sia in mare che a terra, per il completamento della fase progettuale. A valle della concessione delle aree, la firma del primo contratto, costituisce impegno giuridicamente vincolante per l’avvio del cantiere, in linea con il cronoprogramma che prevedeva, rispetto ai due finanziamenti ottenuti dall’Amministrazione comunale reggina guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, di concludere entro la fine di marzo le attività propedeutiche al cantiere.

«Ringrazio in maniera sentita e non rituale l’Ammiraglio Ranieri per la proficua collaborazione – ha affermato l’assessore Romeo a margine dell’incontro – siamo lieti di poter annunciare questo ennesimo decisivo passo in avanti verso l’avvio dei lavori di una infrastruttura che consideriamo strategica nello scacchiere cittadino e di grande rilievo anche nelle dinamiche complessive di sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia nel contesto euromediterraneo».

«Da mesi ormai – ha aggiunto Romeo – insieme al sindaco Falcomatà lavoriamo a questo obiettivo, mettendo allo stesso tavolo tutti gli enti che hanno competenza sull’area del futuro cantiere ed ottenendo, passo dopo passo, tutti gli atti propedeutici all’avvio dei lavori. Un risultato conseguito quindi grazie ad un proficuo lavoro di squadra, per il quale mi sento di ringraziare gli uffici amministrativi del Comune e naturalmente i tecnici dell’Autorità Portuale e degli altri enti coinvolti».

«Conclusa la fase concessoria – ha spiegato ancora Romeo – già domani incontreremo i rappresentanti dell’impresa che si occuperà della bonifica bellica dell’area per firmare il contratto ed avviare le operazioni. Di fatto già un’attività di cantiere, con la delimitazione delle aree, cui seguirà l’avvio delle demolizioni e l’inizio della realizzazione della nuova opera».

«Nel frattempo – ha specificato ancora Romeo – sta proseguendo il dialogo con il legale della società attualmente titolare della concessione per il cantiere nautico che era stato oggetto di una controversia giudiziaria per la quale si sta lavorando alla ricollocazione, che comunque non influirà sulla fase di avvio del cantiere, in linea con il cronoprogramma previsto».

«Si realizza, quindi – ha concluso – l’ennesimo obiettivo concretizzando ogni giorno di più gli indirizzi di un’amministrazione che pur tra mille difficoltà in questo ultimo decennio, è riuscita a chiudere i conti col passato, pur lavorando su attività di programmazione in grado di intercettare i fondi necessari alla realizzazione dell’opera che ora assume un ruolo strategico per il futuro del nostro territorio». (rrc)

Museo del Mare, il consigliere Romeo: L’opera non è a rischio nonostante sentenza del Tar

Il Tar della Calabria – sezione staccata di Reggio Calabria, ha disposto la ricollocazione del Cantiere Nautico Reggio s.a.s. di Rosmini Ernesto & C., oggi R. Marine Group s.r.l., oggi ubicato nel quartiere Candeloro, interessato dall’imminente avvio delle attività di cantierizzazione per il Museo del Mare.

Un fatto che, come ha specificato il consigliere comunale Carmelo Romeo, non mette «assolutamente a rischio» l’opera, né la tempistica di avvio del cantiere e, prendendo atto della sentenza del Tar «chiaramente ci muoveremo di conseguenza».

«Abbiamo fatto già questa mattina un focus con i tecnici apicali dell’Amministrazione comunale e con l’Avvocatura civica per sviscerare tutti gli aspetti della questione. Nei prossimi giorni – ha spiegato Romeo – incontreremo i rappresentanti dell’impresa del cantiere nautico e individueremo la soluzione migliore da percorrere».

«Ma, già da adesso – ha concluso – intendo sgomberare il campo da qualsiasi rischio sulla realizzazione dell’opera del Museo del Mare, che è un obiettivo strategico dell’Amministrazione e che grazie al lavoro politico di questi anni ha ottenuto importantissimi finanziamenti, nè tantomeno sulle scadenze previste per l’avvio del cantiere».

Nel mese di gennaio, infatti, alla Conferenza dei Servizi per la conclusione dell’iter autorizzatorio per la realizzazione dell’opera, tutti gli Enti avevano espresso parere favorevole.

Come già spiegato da Romeo, una volta ricevuto il via libera dalla Conferenza, si sarebbe dato l’incarico alla Cobar Spa per iniziare i lavori del lotto 0 che, essendo ricompresi al 50% all’interno del  Pnrr,  c’è l’obbligo di iniziare le lavorazioni prima del  31 marzo 2024.

«Il cantiere vedrà la prima fase nel  lotto zero – aveva spiegato Romeo – con la predisposizione delle opere a mare, la cantierizzazione delle aree e l’inizio delle lavorazioni che vedranno la luce con il lotto Uno, la vera costruzione del Museo del mare». (rrc)

Museo del Mare a Reggio, eseguiti i rilievi geofisici al porto

Nei giorni scorsi sono stati eseguiti i rilievi fisici nello specchio di mare antistante il molo di sopraflutto del porto di Reggio Calabria, relativi alla realizzazione del Museo del Mare di Zaha Hadid.

«Siamo contenti di poter dare seguito a quest’azione che era iniziata parecchi mesi fa tra lo scetticismo generale – ha spiegato Carmelo Romeo, assessore comunale per la realizzazione del Museo – perché si pensava che fosse un’opera troppo mastodontica e grande per poter essere realizzata. Invece, un metro alla volta e col lavoro quotidiano, ci stiamo avvicinando alla posa della prima pietra e siamo fiduciosi di riuscire a realizzarla».

Nell’ottica della prosecuzione delle azioni per la stesura del progetto definitivo esecutivo che sta preparando lo Studio di Zaha Hadid:  «Sono stati eseguiti i rilievi geofisici – ha dichiarato l’assessore – di fronte all’area del porto in cui sorgerà il museo. Inoltre, nei giorni scorsi, abbiamo indetto la Conferenza dei servizi decisoria, che si concluderà  a fine mese. In estate avevamo fatto una pre-conferenza dei servizi per dare la possibilità a tutti gli attori delle parti in causa di eccepire le valutazioni al fine poi, in sede di conferenza decisoria, di avere le indicazioni nero su bianco, per poter dare l’ok».

«Successivamente alla conferenza decisoria – ha spiegato ancora l’assessore Romeo – daremo l’incarico alla ditta Cobar Spa per iniziare i lavori del  lotto Zero. Ricordo che, essendo i lavori ricompresi al 50% all’interno del Pnrr, c’è l’obbligo di iniziare le lavorazioni prima del  31 marzo 2024. Siamo tranquillamente nei tempi e riusciremo a superare questo check. Speriamo di farlo anzi con più di qualche settimana di anticipo rispetto alla scadenza».

«Il cantiere vedrà la prima fase nel  lotto zero – ha concluso Romeo – con la predisposizione delle opere a mare, la cantierizzazione delle aree e l’inizio delle lavorazioni che vedranno la luce con il lotto Uno, la vera costruzione del Museo del mare». (rrc)