Realizzare a Schiavonea (Corigliano Rossano) un Museo del mare per valorizzare storia e identità della tradizione marinara. È la proposta avanzata da Daniela Romano, consigliera di Fdi del Comune di Corigliano Rossano.
Per Romano «il progetto di riqualificazione dell’area del Faro di Capo Trionto è senza dubbio un’opportunità per Corigliano Rossano. La valorizzazione dei luoghi storici e delle bellezze naturali rappresenta una leva strategica per lo sviluppo turistico e la crescita economica del territorio. Tuttavia, una scelta in particolare richiede una riflessione più approfondita: la decisione di collocare proprio presso il Faro il futuro Museo del Mare e delle Attività della Pesca».
Tuttavia, per la consigliera si tratta di una scelta che rischia di mortificare la storica marineria di Schiavonea. «
Non si tratta di una battaglia legata a logiche campanilistiche, ma del riconoscimento della realtà storica, economica e culturale del territorio», ha detto Romano, sottolineando come «la scelta di collocare il Museo del Mare a Schiavonea è una scelta di coerenza storica e culturale».
«Il Quadrato Compagna, con la sua struttura e la sua posizione – ha spiegato – rappresenta la sede ideale per accogliere un’opera di questa importanza, valorizzando il patrimonio marinaro della città e offrendo un’attrazione che potrebbe diventare un punto di riferimento per visitatori e studiosi».
Schiavonea, con la sua tradizione millenaria legata alla pesca, ospita la seconda flotta peschereccia d’Italia, superata solo da Mazara del Vallo. Famiglie di pescatori come i Celi, i Curatolo e i Marghella hanno scritto la storia di questa comunità con sacrificio e dedizione, pagando anche un tributo di sangue nella tragedia del mare del dicembre 1974. Un museo che intende raccontare la storia e le attività legate alla pesca, continua la consigliera Romano, non può che trovare la sua sede naturale in questo luogo.
Fratelli d’Italia, poi, ha sottolineato che la fusione tra Corigliano e Rossano non deve trasformarsi in una competizione tra territori, ma in un percorso volto a costruire un’identità comune, rispettando le vocazioni naturali delle diverse aree. Le decisioni amministrative devono rispondere a priorità concrete, evitando soluzioni che possano generare divisioni.
«Già in passato – viene ricordato – l’idea di un Museo del Mare a Schiavonea aveva raccolto un ampio consenso tra i cittadini, ma non ha mai trovato concreta attuazione. Oggi, di fronte alla possibilità di rimediare a questa mancanza, si sceglie invece una strada che non tiene conto della storia e delle peculiarità locali».
«L’amministrazione comunale – ha concluso la Romano – ha ancora margine per rivedere questa decisione. Il progetto per il Faro di Capo Trionto può proseguire, ma la parte riguardante il Museo del Mare merita un ripensamento».
La richiesta è chiara: riconoscere Schiavonea come sede naturale del museo, valorizzando un settore strategico per l’economia locale e rafforzando il senso di appartenenza tra le comunità della città unica. Fratelli d’Italia porterà avanti questa battaglia non per difendere un interesse di parte, ma per assicurare una scelta coerente con la storia e la vocazione di un territorio che trova nel mare e nella pesca il suo cuore pulsante. (rcs)