Vel, il progetto che vuole contrastare la povertà educativa con la sinergia pubblico-privata

Si chiama Vel –  vettori educativi per il lifelong learning il progetto che vuole contrastare la povertà educativa attraverso una sinergia pubblico-privata che valorizza competenze e relazioni che vede il Centro Calabrese di Solidarietà come Ente capofila e finanziato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale fondi 2022.

Il progetto, presentato nei giorni scorsi all’Istituto “Petrucci-Maresca-Ferraris” di Catanzaro, vuole promuovere l’alleanza, le competenze e la capacità d’innovazione della Comunità educante della zona Catanzaro Sud attraverso l’attivazione di spazi pedagogici, culturali, d’inclusione sociale e di ristrutturazione delle relazioni con il territorio volti a contrastare la povertà educativa, la dispersione scolastica e i rischi di emarginazione sociale a cui potrebbero essere destinati i minori residenti.

Ad illustrare i particolari del progetto, nel corso di una conferenza stampa: Andrea Barbuto, coordinatore di progetto  – Centro Calabrese di Solidarietà Ets (capofila di progetto); Manuela Viola, referente di Fondazione Albero della Vita (partner di progetto) e staff educativo; Caterina Chiarella, referente dell’I.I.S. Petrucci-Ferraris-Maresca (partner di progetto); Livia Perri, referente dell’IC Don Milani (partner di progetto); Serafino Marsico, operatore di Scuola Attiva (partner di Progetto); Massimiliano Valente, operatore di Scuola Attiva (partner di Progetto).

Beneficiari diretti delle azioni di progetto – della durata di 18 mesi di cui è capofila il Centro Calabrese di Solidarietà – saranno 250 minori tra gli 11 e i 17 anni. Ad entrare nel merito dell’iniziativa, Andrea Barbuto che ha portato i saluti della presidente Del CCS Isolina Mantelli e ringraziato tutti i partner, anche quelli non presenti alla conferenza stampa vale a dire l’Its Cadmo e il Centro Giustizia Minorile di Catanzaro.

«Grazie ad un partenariato pubblico/privato espressione della relazione con la comunità locale di riferimento, si valorizzeranno le abilità e le competenze degli attori locali (compresi i beneficiari diretti degli interventi) – ha spiegato nel dettaglio Barbuto – si implementeranno percorsi di rafforzamento competenze legate alle stem e presidi territoriali volti ad innescare dinamiche orientative funzionali al posizionamento dei minori rispetto al futuro».

«La Fondazione L’Albero della Vita – ha spiegato Manuela Viola – è impegnata nella tutela dei diritti dei minori a livello nazionale e internazionale da oltre 25 anni. Attualmente, sta concludendo un percorso di educazione al dibattito avviato in una scuola e nell’Istituto Don Milani, coinvolgendo sei classi con l’obiettivo di formare gli studenti allo strumento del dibattito».

Il dibattito è visto come uno strumento per «trasformare l’esperienza scolastica in un impegno attivo nel territorio, coinvolgendo i ragazzi a 360 gradi per contrastare la povertà educativa. Il progetto si configura come un programma che coinvolge il territorio, con ragazzi attivi in diverse azioni, anche attraverso figure professionali come esperti di teatro».

Il progetto mira a individuare e supportare la categoria più svantaggiata, coinvolgendo i ragazzi in un percorso alla scoperta del talento territoriale.

«A partire da gennaio – spiega ancora – puntiamo a stimolare i ragazzi a partecipare a questo percorso, lavorando sul piano socio-affettivo per orientarli nella scoperta e potenziamento delle proprie capacità. Parallelamente, l’attività nella scuola rimarrà fissa, con uno spazio di orientamento attivato già ad ottobre nei due istituti. Lo staff educativo incontra settimanalmente i ragazzi per discutere delle difficoltà legate al mondo scuola, collaborando con il centro calabrese e i colleghi di scuola attiva. Il lavoro, apparentemente separato, è perfettamente allineato per garantire un intervento completo e sinergico».

Sull’argomento è intervenuta anche la professoressa Caterina Chiarella, referente del progetto per l’Istituto Petrucci-Maresca-Ferraris che ha portato anche i saluti della dirigente scolastica Elisabetta Zaccone.

«Siamo orgogliosi di essere partner di questo progetto incentrato sulle life skills, competenze psicosociali sempre più richieste nel mondo del lavoro. La scuola – ha detto ancora – deve adattarsi ai bisogni attuali e collaborare con realtà territoriali come associazioni e fondazioni. Seguiamo i sette saperi necessari per il futuro di Edgar Morin e riteniamo che la scuola sia l’ambiente ideale per insegnare competenze trasversali, fondamentali per la vita di oggi. I ragazzi hanno sperimentato una didattica innovativa, utilizzando metodologie come il debate, il cooperative learning e il circle time. Questi approcci hanno potenziato le life skills, favorendo l’apprendimento attivo e la collaborazione di gruppo. Ringraziamo i partner per la collaborazione seria e la partecipazione a progetti di qualità, sperando di ottenere risultati significativi anche in questa nuova iniziativa».

Massimiliano Valente, Educational Specialist e socio di Scuola Attiva ha portato i saluti di Simona Frassone la presidente della cooperativa di Roma specializzata in progetti finanziati per le scuole. «Nel contesto delle STEM, offriremo un approfondimento su robotica, intelligenza artificiale e tecnologie, non solo dal punto di vista tecnico ma anche etico ed educativo. I moduli riguardano l’etica delle tecnologie e la robotica educativa. Vogliamo che i ragazzi applichino le competenze apprese anche al di fuori della scuola – ha spiegato ancora Valente –. È un’opportunità per i ragazzi di imparare e applicare le conoscenze in modo pratico».

«La nostra esperienza nella programmazione ci permette di trasferire competenze e stimolare l’interesse dei ragazzi, rendendo l’apprendimento divertente e significativo per il loro futuro. Non dobbiamo dare per scontato che siano nativi digitali, ma dobbiamo fornire un approccio di qualità per sviluppare le competenze necessarie per il domani».

La professoressa Livia Perri dell’Istituto Comprensivo Don Milani Sala di Catanzaro ha portato i saluti della dirigente, professoressa Cinzia Emanuela De Luca.

«Riconosciamo, dal mondo della scuola, l’emergenza educativa evidenziata e apprezziamo l’attenzione dei partner presenti nell’individuare questa problematica, che non può essere più ignorata né trascurata – ha detto ancora –. Oltre all’analisi lucida della situazione, credo che l’adozione di strumenti come il progetto Vel sia uno degli interventi più efficaci. Nella nostra scuola, da qualche mese, abbiamo avviato due attività: un supporto didattico extracurriculare coinvolgente otto classi di prima e seconda, e uno sportello d’ascolto motivazionale di supporto allo studio e orientamento alle scuole superiori, riscontrando notevoli difficoltà e insicurezze tra gli studenti».

«Queste iniziative sono in linea con le indicazioni ministeriali per la realizzazione di un curriculum di orientamento – ha concluso – che comincia già dalla prima classe e contribuisce alla creazione di un portfolio. Serve la consapevolezza che la tecnologia va utilizzata in modo consapevole. Il confronto e l’aiuto nell’uso di questa tecnologia non possono che contribuire positivamente alla formazione dei nostri studenti». (rcz)

Presentati i risultati di “Crescere in Calabria”

di ARISTIDE BAVASono stati presentati nel corso di una partecipata conferenza tenutesi presso l’ Hotel President i primi risultati conseguiti da Crescere in Calabria, progetto pluriennale appena concluso, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che si è attuato in cinque diversi territori della Calabria.

Un progetto sperimentale promosso da una vasta rete con capofila l’Associazione Civitas Solis costituita da venticinque partner tra cui enti di terzo settore, istituti scolastici, ed enti pubblici come il Dipartimento per la giustizia minorile del Ministero della Giustizia con gli Uffici di servizio sociale per i minorenni della Calabria.

Nel territorio della Locride sono stati coinvolti nelle attività l’Istituto professionale di Stato Industria e artigianato, l’Istituto di Istruzione superiore Guglielmo Marconi, l’Istituto comprensivo Marina di Gioiosa Jonica-Mammola, il Liceo Artistico dell’Istituto Oliveti Panetta, i Licei Mazzini, l’Istituto comprensivo Coluccio-Filocamo.

A presentare i dati nel corso della conferenza sono stati il coordinatore del progetto Francesco Mollace, direttore di Civitas Solis, i dirigenti scolastici Giuliana Fiaschè e Gaetano Pedullà, la presidente dell’Istituto per la ricerca sociale di Bologna, Daniela Oliva, collegata in video conferenza, Claudio Falbo del Centro calabrese di Solidarietà di Catanzaro, Giacomo Guglielmelli della Camera Minorile Mazzotta di Cosenza, e Giuseppa Maria Garreffa, già direttrice dell’Ussm di Reggio Calabria che, prima di pensionarsi ha seguito per alcuni anni le attività progettuali. Testimonianze sono giunte anche dai presenti all’incontro tra cui molti giovani che hanno partecipato alle attività.

È stato spiegato come la sperimentazione del progetto ha avuto al centro cinque azioni miranti a promuovere la motivazione ad apprendere degli allievi, in particolare quelli più fragili, il rafforzamento delle competenze chiave, il miglioramento del rendimento scolastico, la valorizzazione dell’idea dei beni comuni tra i più giovani, lo spirito di cooperazione, la conoscenza del patrimonio storico, artistico e culturale della Calabria, l’implementazione della comunità educante.

Azioni specifiche sono state rivolte ai minori del circuito della giustizia minorile. Sono state migliaia le ore di formazione erogate dal progetto che si è sviluppato nei territori della Locride, dell’alto tirreno cosentino, a Cosenza, Catanzaro e Cirò Marina. Numerosi i campi scuola residenziali realizzati, i viaggi studio formativi, gli eventi di utilità sociali promossi nei diversi contesti. Attività che hanno coinvolto un numero molto maggiore di giovani beneficiari rispetto quelli previsti, quasi 1300 rispetto ai 700 originariamente previsti dal progetto.

«Una sperimentazione – ha dichiarato la dirigente del Marconi di Siderno, Fiaschè – che dimostra come sia possibile fare scuola in maniera diversa grazie ad una stretta alleanza tra istituti scolastici ed enti di terzo settore come Civitas Solis, enti che hanno una lunga esperienza nel lavoro di inclusione degli allievi più fragili e nelle metodologie per meglio contrastare la povertà educativa».

Anche il preside Pedullà ha parlato di progetto di successo che ha consentito a tanti allievi a rischio dispersione di fare esperienze esterne alla scuola particolarmente significative. Il direttore di Civitas Solis Francesco Mollace ha messo in risalto i dati emersi dai questionari di valutazione sottoposti dai ricercatori dell’Istituto per la ricerca sociale di Bologna ai giovani beneficiari. Interviste registrate anche a distanza di tempo dalle singole attività realizzate, e dalle quali emerge che il 95% dei rispondenti ha molto o abbastanza apprezzato il progetto, mentre il 90% dei rispondenti ha trovato molto utili le attività realizzate che si sono caratterizzate per l’innovatività. Oltre centosessanta gli insegnanti e gli educatori che hanno partecipato alle attività in una ottica di costruzione della comunità educante.

Di opportunità formativa straordinaria per il territorio ha parlato anche l’assessora all’Istruzione della città di Siderno, Francesca Lopresti. Durante l’incontro è stato proiettato un video sulle attività progettuali curato da Bernardo Migliaccio Spina, direttore della Scuola Cinematografica della Calabria.

Infine è stato messo in risalto il fatto che grazie al progetto sono nate nuove ulteriori iniziative promosse dagli enti partner che danno continuità alle azioni avviate con Crescere in Calabria: come il nuovo progetto Locride educante 4.0 appena avviato nella Locride con capofila Civitas Solis, il progetto Basecamp promosso a Catanzaro dal Centro Calabrese di Solidarietà, il progetto Edu-Hub intrecci educativi promosso a Cosenza dagli Ets partner Cooperativa delle donne e Cooperativa Don Bosco, il patto educativo di comunità di Praia-Scalea siglato tra le scuole dell’alto tirreno cosentino e l’Associazione Gianfrancesco Serio.

Tutti progetti che mirano a rafforzare i percorsi di sviluppo della comunità educante attivati con la sperimentazione di Crescere in Calabria. (ab)