L’Agenzia delle Dogane Calabria dona oltre 12 mila capi sequestrati

Sono oltre 12mila i capi di abbigliamento sequestrati che l’Ufficio Dogane di Gioia Tauro ha donato a Parrocchie del territorio calabrese Ed enti del terzo settore che operano nel campo del sociale.

Si tratta di merce non conforme a specifiche normative sull’importazione  sequestrata per ragioni amministrative, ma in perfette condizioni e utilmente destinata a famiglie indigenti.

La procedura consente, infatti, di donare alle fasce più fragili della società beni di buona qualità che  altrimenti sarebbero da destinare alla distruzione. Nello specifico sono stati donati diversi capi di  abbigliamento per bambini e non solo.

L’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro è protagonista ormai, da anni, di queste iniziative benefiche: nel 2023 erano state donate oltre 4 mila paia di scarpe mentre nel 2022 lo stesso Ufficio aveva donato circa  30 mila capi di abbigliamento e coperte alla popolazione ucraina, in un ponte di solidarietà realizzato in  sinergia con la Protezione Civile di Verona.

Anche quest’anno si rinnova dunque l’azione di solidarietà dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in  occasione del Natale, a beneficio di chi ha più bisogno.  (rrc)

Sacal lancia il nuovo servizio di prenotazione online dei parcheggi negli aeroporti

Sacal ha attivato il servizio di prenotazione online dei parcheggi presso gli aeroporti di  Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria.

Il servizio, disponibile a partire dal 1° gennaio 2025, offrirà ai viaggiatori la possibilità di pianificare  comodamente la propria sosta in anticipo, usufruendo di tariffe vantaggiose riservate agli utenti della  piattaforma.

Questa innovazione si inserisce nella strategia di Sacal volta a migliorare l’esperienza dei passeggeri,  introducendo soluzioni moderne e funzionali per rispondere alle esigenze dei viaggiatori di oggi.

Per prenotarsi basta collegarsi al portale dedicato ai parcheggi tramite il sito ufficiale di Sacal, selezionare l’aeroporto desiderato, scegliere l’opzione di parcheggio più adatta e concludere la prenotazione ed ottenere una tariffa scontata. 

Dal 1° gennaio 2025, si comunica anche che presso l’aeroporto di Reggio Calabria entreranno in vigore  le nuove tariffe dei parcheggi (dettagli su https://sacal.it/it/services/parcheggi-reggio-calabria/), con il  parcheggio centrale riservato alla lunga sosta e la sosta breve sempre consentita e gratuita per i primi  10 minuti negli stalli di fronte al terminal, ideali per carico e scarico rapido. 

Questi aggiornamenti rappresentano un ulteriore passo avanti nell’impegno di Sacal per ottimizzare i  servizi aeroportuali, garantendo una maggiore comodità e soddisfazione per i passeggeri. 

Sacal rinnova il proprio impegno nel favorire una mobilità semplice, accessibile ed efficiente,  confermandosi punto di riferimento per il trasporto aereo e i servizi connessi in Calabria. (rcz)

Bruni (PD): Il bilancio nasconde le difficoltà della Calabria, la sanità rischia di crollare

Per la consigliera regionale del PD, Amalia Bruni, «il bilancio regionale per il triennio 2025-2027, pur presentato come in equilibrio, nasconde gravi criticità strutturali che non possono essere ignorate. Sebbene sembri tutto sotto controllo sulla carta, la realtà è ben diversa».

«Le risorse sono insufficienti – ha spiegato – e non vengono utilizzate con efficacia, rendendo impossibile rispondere alle reali necessità della popolazione. La sanità, in particolare, è un settore in grave difficoltà. Il nostro sistema sanitario è al collasso. Il Servizio Sanitario Regionale soffre di carenze strutturali, finanziarie e organizzative che penalizzano fortemente i cittadini calabresi. Mentre il governo regionale fa finta di non vedere, la sanità pubblica continua a subire danni enormi».

«La riduzione dei fondi previsti a livello nazionale – ha proseguito – unita alla mancanza di risorse proprie, rischia di compromettere ulteriormente il già fragile sistema sanitario regionale. La carenza di medici, l’incapacità di riattivare reparti chiusi e la gestione delle lunghe liste d’attesa sono solo alcune delle problematiche che i calabresi si trovano ad affrontare quotidianamente. Non possiamo più permetterci che questi problemi vengano ignorati o rinviati. La salute è un diritto costituzionale e non può essere sacrificata per scelte politiche a breve termine».

«Un altro aspetto che merita attenzione riguarda i ritardi cronici nell’attuazione dei progetti di infrastrutturazione sanitaria. Nonostante i fondi previsti dal Pnrr e gli investimenti destinati alla Calabria – ha spiegato ancora – la nostra regione continua a subire il pesante fardello della scarsa capacità di spesa e della burocrazia inefficiente. Molti dei progetti più importanti, come la costruzione di nuovi ospedali e l’ammodernamento delle strutture sanitarie esistenti, sono rimasti bloccati. I tempi di attuazione sono lunghissimi, e spesso i cittadini si trovano a dover affrontare strutture obsolete e inadeguate alle reali esigenze».

«Mi chiedo dove fosse il presidente Occhiuto mentre si decideva il futuro della sanità calabrese. Non abbiamo sentito – ha rilevato – una difesa forte e decisa della nostra terra, né una risposta chiara alle problematiche urgenti del settore. La sanità calabrese non può continuare a essere trattata come una questione di secondo piano».

«Servono azioni concrete, urgenti e non più rinvii. Infine – ha sottolineato Amalia Bruni – colgo l’occasione per rivolgere al presidente della Regione i miei più sinceri auguri di una rapida e completa guarigione, affinché possa tornare, sereno e in forze, nel pieno delle proprie funzioni istituzionali. E nello stesso tempo, rivolgo a Roberto Occhiuto il mio apprezzamento per la piena fiducia espressa nella sanità calabrese e nella professionalità dei nostri medici, dimostrando di aver cambiato idea rispetto alle opinioni espresse in occasione di Presa Diretta qualche mese fa, quando ebbe modo di dichiarare di avere più fiducia nelle capacità dei medici cubani che in quelle dei colleghi calabresi».

«Occhiuto ha scelto di farsi operare all’interno di una struttura sanitaria calabrese da medici calabresi – ha detto –: questo, seppur tardivo, è un segno che forse finalmente anche il presidente Occhiuto ha capito che le risorse mediche e sanitarie della Calabria sono di altissimo livello e devono essere valorizzate».

«Mi auguro che questo esempio diventi la regola e che le grandi capacità dei medici che lavorano nelle strutture calabresi vengano messe al servizio di tutta la regione, affinché tutti possano beneficiare di un sistema sanitario più efficiente», ha auspicato Bruni, sottolineando come «ma ciò che serve davvero non sono solo dichiarazioni di principio».

«È necessario un impegno concreto – ha concluso – per risolvere le problematiche reali, altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati in una spirale di inefficienza che non possiamo più permetterci». (rcz)

Sanità, Tridico (M5S): Sentire sindaci e primari e creare un polo pediatrico

Pasquale Tridico, eurodeputato del M5S, ha lanciato diverse proposte da attuare per migliorare la sanità calabrese, grazie ai 100 milioni in più dal Fondo Sanitario nazionale destinati alla regione.

Quindi, per il pentastellato «adesso si rafforzi la prevenzione, soprattutto oncologica, ancora indietro, e si investa per la completa presa in carico dei malati di cancro, che nella regione resta tra i problemi più gravi», oltre che pensare di «creare un polo pediatrico regionale, magari a direzione universitaria, per ridurre la migrazione sanitaria di bambini e famiglie nel Centro-Nord».

«In Calabria va, inoltre – ha aggiunto – potenziata l’emergenza-urgenza, che ha pesanti carenze di organico e mezzi. Bisogna pure migliorare i servizi sanitari pubblici nelle aree interne, rimaste con pochi specialisti in servizio e senza adeguati strumenti diagnostici, fattori da cui dipende l’inaccettabile allungamento di liste e tempi di attesa. Vanno inoltre ampliate le dotazioni strumentali e di personale negli ospedali hub, che non sempre riescono a rispondere all’utenza, poiché sprovvisti di unità operative essenziali, di posti letto o di figure professionali indispensabili. Emblematica è, in questo senso, la condizione della Cardiochirurgia pubblica di Reggio Calabria, che, pur avendo esiti di eccellenza, non ha posti letto e anestesisti a sufficienza».

«Visto l’aumento delle risorse del Servizio sanitario calabrese, si avvii una fase di ascolto dei sindaci e dei primari – ha proposto l’europarlamentare M5S – per una ricognizione puntuale sulle necessità e priorità».

«È il tempo della responsabilità e della condivisione, anche per evitare – ha concluso – transazioni sbrigative con istituti bancari a caccia di crediti problematici». (rrm)

Bonifica, il Ministero della Cultura chiede di estendere operatività alle aree archeologiche di Crotone

Il ministero della Cultura ha chiesto al ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e al commissario Emilio Errigo, di estendere l’operatività del Commissario Straordinario del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria anche agli interventi di bonifica, recupero e valorizzazione culturale dell’area archeologica ubicata a nord del Comune di Crotone, in località Morelli – Case Galluccio (ex area Montedison) compresa anche zona denominata Vigna Nuova.

Una richiesta che arriva con l’obiettivo di  accelerare e coordinare le attività necessarie per il raggiungimento degli obiettivi comuni all’interno degli oltre 80 ettari dell’Area Archeologica, oltre a promuovere la progettazione di interventi rapidi e coordinati per il recupero e la fruibilità dell’importante sito attualmente in stato di degrado e con ogni probabilità contaminato da residui industriali prodotti dalle ex aree industriali adiacenti.

Nel corso di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla presenza della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Stefania Argenti, del sindaco di Crotone Vincenzo Voce e dei rappresentanti degli Enti territoriali interessati, il Commissario Emilio Errigo ha espresso piena disponibilità a mettere in atto tutte le iniziative possibili, con l’indispensabile supporto e collaborazione di Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone.

Durante la riunione, è stata formalizzata, grazie anche alle eccellenti relazioni istituzionali, la volontà di trasferire la responsabilità della bonifica, tutela e valorizzazione dell’Area Archeologica, attualmente in capo al Comune di Crotone come soggetto attuatore, al Commissario Straordinario.

Questo passaggio, insieme alla recente istituzione della Struttura di Supporto (Decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024), permetterà una maggiore possibilità di programmazione tecnica e una successiva migliore capacità operativa, per giungere in tempi tecnici brevi alla bonifica, al recupero ambientale e alla valorizzazione di questa area per fini culturali e per permettere la piena fruibilità turistica in sicurezza. (rkr)

Una grande festa della luce con i droni luminosi a Reggio

Uno spettacolo straordinario, unico e sorprendente. A Reggio 500 droni hanno disegnato il Natale reggino nel cielo dello Stretto. Il tempo avverso ha hanno slittare la prima esibizione, ma l’attesa è stata largamente premiata.

Il drone show natalizio, che si replica oggi alle 18, è stato realizzato da Artech insieme a Dronisos: 500 punti luminosi in volo simultaneo a illuminare nuovamente il cielo sopra il Lungomare Falcomatà anche stasera Uno show stato finanziato grazie alla programmazione della Città di Reggio Calabria nell’ambito del Pn Metro Plus in collaborazione con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il programma Reggio Città Natale voluto dal sindaco Giuseppe Falcomatà non poteva trovare maggiore enfasi: i reggini col naso all’insù a seguire uno “spettacolo” suggestivo e straordinario, che troverà certamente milioni di followers sui social.

A occuparsi della realizzazione dello spettacolo è Artech, che dal 2015 offre effetti speciali e soluzioni spettacolari per l’industria dell’intrattenimento in più di 39 paesi, insieme a Dronisos, leader mondiale nella tecnologia dei droni automatici per spettacoli. Grazie al loro lavoro e alla coordinazione di un team di dodici professionisti italiani e francesi, un imponente sciame composto da 500 punti luminosi, sorvola il tratto di mare di fronte l’Arena dello Stretto, trasformando il cielo in uno spettacolo unico che fonde storia, valori, tecnologia e creatività.

I droni volano ad un’altezza di circa 120 metri dal livello del mare e realizzeranno figure tridimensionali larghe più di 100 metri. Lo spettacolo è meglio visibile dalla passeggiata del Lungomare Falcomatà, nell’area adiacente all’Arena dello Stretto.

La storia narrata segue un piccolo abete, cresciuto in una foresta incantata che abbraccia due mari, e Totò, un pupazzo di neve dal cuore caldo. Uniti da un legame speciale, i due amici affrontano un viaggio straordinario verso il Polo Nord, seguendo la guida della Stella Polare che li conduce attraverso paesaggi mozzafiato, fino al punto in cui cielo, terra e mare si fondono. Mentre il piccolo abete desidera diventare grande e trovare la sua famiglia, scoprirà che il vero calore non si misura in altezza, ma nell’amicizia e nell’amore. Con il supporto di Babbo Natale, il piccolo abete brillerà come non aveva mai immaginato, illuminando il Natale di tutti coloro che lo incontrano. E proprio sulle acque scintillanti di Reggio Calabria, questa storia senza tempo troverà il suo culmine, regalando a grandi e piccini un Natale incantevole di emozioni e meraviglia.

«Per la prima volta – ha dichiarato Luca Toscano, Founder & Ceo di Artech – realizziamo uno spettacolo di Natale per un Comune italiano, e lavorare con il team di Reggio Calabria è stato entusiasmante. Speriamo che, anche domani sera, il pubblico resti emozionato quanto noi nel creare questa magia».

L’evento, finanziato grazie alla programmazione del Pn Metro Plus in collaborazione con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud, Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un inedito per Reggio Calabria, tra i pochissimi casi in Italia ed in Europa di spettacoli luminosi a tema natalizio.

«Un regalo per la città – ha detto il sindaco Falcomatà – un’occasione per rendere magico il Natale di Reggio Calabria, già ricchissimo di iniziative e di eventi, al centro ed in periferia, attorno all’albero di piazza Duomo e nei villaggi allestiti a piazza Italia ed alla Villa Comunale, oltre che nella miriade di eventi che si stanno già svolgendo in questi giorni in tutti i quartieri della città. È la ciliegina sulla torta, uno spettacolo di altissimo spessore artistico e tecnologico, che rende davvero incantevole il nostro Natale, con spettatori estasiati e le cui immagini stanno già facendo il giro del mondo, esattamente come avvenuto per spettacoli simili nelle principali capitali del pianeta».

«Siamo felici di poter annunciare questa ennesima perla dello scrigno di ricchezze che abbiamo predisposto per questo Natale – ha affermato l’assessore con delega alla programmazione Carmelo Romeo – quasi un mese fa avevamo annunciato che non sarebbero mancate le sorprese. E così dopo la bella mostra sui cimeli storici del calcio, che ha aperto le sue porte alla Pinacoteca civica e che durerà per i prossimi tre mesi, adesso siamo lieti di poter regalare questo spettacolo ai nostri concittadini e ai tanti turisti che in queste settimane d’inverno stanno affollando le strade e le piazze della nostra città. È davvero un unicum nella storia reggina, e speriamo sia un bellissimo biglietto da visita per i tanti che, in tutto il mondo, vedranno le immagini del nostro Natale e magari decideranno di trascorrere le loro vacanze nella nostra città». λ

IL RICORDO / Gregorio Corigliano: Addio grande Rino, l’amerikano

di GREGORIO CORIGLIANOMi ha telefonato mia cugina da Gioia Tauro per dirmi che il marito della sorella, Rino, che è tuo cugino, è salito in Cielo. Ohhh, la risposta all’autore della telefonata mio cugino Pasquale Loiacono.

Non poteva essere un’altra. Senza parole possibili. E quindi scoppiano i ricordi perché non vedevo Rino da trent’anni. Rino era nipote di mio padre, più piccolo di soli dieci anni. Ne aveva 98 appena è morto alcuni giorni fa. Io l’ho conosciuto nel 1959 quando la madre, Giuseppina, sorella di mio padre, lo aveva mandato in Calabria perchè prendesse moglie al paesello.

L’altro fratello, conosciuto da tutti noi come Ciccilluzzo, si era sposato negli States, dove erano emigrati con madre e padre, alla fine della seconda guerra mondiale. Si erano cosi ricongiunti con gli altri fratelli Corigliano: Dominick, Maria, Frank, Carmelo, Rosario, che avevano raggiunto Brooklyn, qualche anno prima. Prima che arrivasse a trent’anni, Rino piombò nella casa dei nonni, poi casa dei miei, adesso mia, in seguito delle mie figlie, ma non sarà più casa Corigliano.

Un erede maschio, mai nato. Rino stette sei mesi alla ricerca della moglie, cosa non facile nel 1959, ma meno difficile rispetto ad oggi. Passava il tempo andando a pesca con mio padre, spesso a caccia, due sport che lo zio aveva trasmesso al nipote, di cui era la fotocopia, è un assunto questo di mia moglie, quando anni dopo si sono conosciuti al ristorante di Pino il mammino. Rino, che era, allora compositore linotype, a casa leggeva, leggeva. Il suo gusto era scartabellare nella libreria di mio padre alla ricerca dei suoi libri da studente ginnasiale a Nicotera da Caparrotti (chi lo ricorda?).

Si emozionava man mano che ne trovava qualcuno. Anche a lui, ormai ‘mericano, faceva un certo effetto tornare indietro con la memoria. Una volta con Pietro, marito di un’altra nipote di mio padre, anche lei più grande di lui, Rino volle andare al bosco, alle Colline, in un terreno che era di sua madre. Si ricordava che con gli ulivi c’erano le piante di fico e pregò mia madre di fornirlo di panari (appositi recipienti per sistemare i fichi appena raccolti).

Così in tre ci avventurammo nel bosco pieno di “pida” sabbia nera con polvere. Senz’acqua. Peccato che non avevamo portato un “uncino”, stava dicendo Pietro, interrotto subito da Rino: “ed io che sono, dall’altro del mio metro e 93?” Aveva ragione. Non c’era bisogno. Non vedevamo l’ora di tornare a casa per lavarci. Eravamo impolverati e pieni del miele che lasciano i fichi. I fichi ottimi da mangiare, venivano usati da mia madre, per fare le classiche crocette. Rino, gira che ti gira, aveva trovato la ragazza su cui puntare gli occhi. Si chiamava Nicoletta ed era una maestra.

Valla a convincere che avrebbe dovuto lasciare quella che era la metropoli di Gioia Tauro per trasferirsi a Brooklyn, nelle lontane Americhe. Vedremo se Rino con le arti calabro americane ci riuscirà. Era troppo serio Rino ed è riuscito a fare innamorare la bellissima Nicoletta che, convolò a nozze e volò per gli States. Lasciando madre, padre due fratelli ed una sorella. Lei veniva un anno sì ed un anno no, il padre la raggiunse qualche volta.

Non so dei fratelli. Prima di Rino, era venuto a trovare il parentado il fratello di Rino, Frank, che noi, come ho già detto, chiamavamo Ciccilluzzo. Un paio di giorni perché era arruolato fra i marines e mandato a Napoli da New York. Alto quasi due metri, era un giovane di belle speranze, innamorato di mio padre. Lui ricordava mia madre seduta sull’uscio di casa a ricamare. Come era bella zia Titina, mi disse l’unica volta che l’ho visto a Brooklyn.

Era il 1970: ero andato a trovare i Corigliano’s come regalo per la laurea. Ciccilluzzo non l’ho più visto, Rino, dopo la festa di nozze, al Jolly hotel di Gioia Tauro, è venuto parecchie volte anche con la prole. Adesso dei Corigliano’s non c’è più nessuno, due con il mio stesso nome e cognome sono volati in Cielo. Uno vive in California: grazie a Facebook ci scriviamo un paio di volte all’anno, mentre un tempo c’erano lettere air mail e le post card. Ed anche con la sorella Angela, professoressa di non so cosa.

Poi ci sono tre signorine Corigliano ed una cugina più che ottantenne, non sposata, anche lei Angie, professoressa di francese, Dei parenti originari di Stromboli e di Filicudi si sono perse le tracce. Con altri e altre, purtroppo, è calato il silenzio di… vita. (gc)

 

Falbo (Camera di Commercio) ha incontrato il sindaco di Vibo Romeo

Il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Crotone Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il sindaco di Vibo, Vincenzo Romeo.

Assieme a loro, la componente della Giunta, Rosalinda Romano, l’assessore al Turismo Stefano Luciano e il consigliere comunale Francesco Colelli.

Un incontro cordiale, occasione non solo per lo scambio di auguri istituzionali per le festività natalizie ormai prossime, ma soprattutto utile a consolidare confronto e dialogo su questioni di interesse comune quanto a competitività del sistema produttivo e sviluppo del territorio, per il benessere diffuso della collettività. Fare sintesi di idee, progetti, risorse per rivitalizzare Vibo Valentia, area strategica 

della Calabria, dal ricco potenziale ancora inespresso, superando stereotipi e classifiche non sempre lusinghiere: queste le considerazioni e l’intento di Pietro Falbo e di Vincenzo Romeo nel pensare a percorsi comuni per una programmazione strategica e azioni condivise.

Al centro dell’incontro, dunque, macrodirettrici ritenute strategiche: la semplificazione amministrativa, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione delle eccellenze produttive, delle tipicità locali, la promozione del patrimonio paesaggistico, artistico e culturale, ma anche la riqualificazione delle infrastrutture viarie e del porto di Vibo Marina che costituisce la porta d’accesso al territorio dal punto di vista turistico, col valore aggiunto della sua valenza peschereccia e commerciale.

«Tutti aspetti su cui la Camera di Commercio punta per dare slancio all’economia del territorio e su cui sono già stati attivati studi mirati per scelte consapevoli e sostenibili che vogliamo condividere con il sindaco della città per una programmazione che faccia sintesi delle rispettive visioni, risultando così maggiormente incisiva ed efficace», ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo.

«La nostra amministrazione è impegnata a costruire una rinascita della città, una nuova dinamicità economica, sociale e culturale che restituisca a Vibo Valentia la sua dignità di città moderna, accogliente, attiva e propositiva – ha aggiunto il sindaco Vincenzo Romeo –. Trovare in questa prospettiva un alleato nel presidente della Camera di Commercio non può che essere un valore aggiunto per dare forza alle idee e concretezza ai progetti, forti, nella condivisione, di un maggiore potere negoziale anche ai diversi livelli istituzionali».

Su queste basi e con questi intenti il presidente Falbo e il sindaco Romeo, coerentemente agli intenti manifestati e agli impegni assunti, si sono dati appuntamento a metà gennaio per tracciare precise strategie, metodi e programmi. 

 

LA LETTERA / Giuseppe Falduto: Sindaco Falcomatà, ritiri il ricorso al Tar contro il Ponte

Caro Giuseppe, o se preferisci Signor Sindaco Giuseppe Falcomatà,
Il sottoscritto, Pino Falduto, o se preferisci l’imprenditore Falduto, ti scrive questa lettera aperta perché non ho mai avuto altro modo di dialogare con te.
In tutti questi anni hai sempre ignorato ogni mio tentativo di confronto, nonostante i rapporti personali tra le nostre famiglie e il mio ruolo di imprenditore che opera nella città di cui sei il Sindaco.
Ti scrivo per chiederti di ritirare il ricorso che hai presentato al Tar del Lazio per cercare di ritardare la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Capisco che gli ordini di partito spesso prevalgano, soprattutto per chi costruisce il proprio percorso politico sotto la loro egida. Tuttavia, il ruolo che ricopri richiede una visione più alta, che metta al centro il bene della città e della comunità che rappresenti.
Il Ponte sullo Stretto non è solo un’infrastruttura: è una possibilità storica per rilanciare l’intero territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale. Invece di opporsi a questo progetto, sarebbe più utile impiegare il tempo e le risorse per chiedere opere compensative fondamentali per lo sviluppo di Reggio Calabria. Infrastrutture strategiche come un sistema di trasporti intermodale, il potenziamento della rete viaria e ferroviaria, e la valorizzazione delle aree urbane e costiere potrebbero rappresentare una svolta per la nostra città.
È tempo di agire con responsabilità, andando oltre le logiche di partito e pensando a ciò che è meglio per la nostra comunità. I cittadini hanno bisogno di azioni concrete e lungimiranti, non di ostacoli e rallentamenti che penalizzano il territorio.
Le luci che hai fatto installare nel centro città sono belle, certo, ma non rappresentano la risposta alle vere esigenze di Reggio. La città ha bisogno di infrastrutture, sviluppo e opportunità, non di interventi che, per quanto gradevoli, non cambiano la realtà quotidiana di chi vive in questo territorio.
Confido che tu possa riflettere su queste parole e scegliere di agire nell’interesse di Reggio e della sua gente, perché il futuro di questa città dipende anche da decisioni come questa.
Con l’occasione, ti porgo i miei più sinceri auguri di un sereno Natale e di un felice anno nuovo. Mi auguro che il 2025 possa portare alla nostra città nuove opportunità, maggiore unità e quella visione di sviluppo che tutti auspichiamo.

Manovra finanziaria, Bevacqua (PD): La Regione non può essere un bancomat

Per il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, «quello approvato in aula  è un bilancio che si presenta come un atto burocratico e non come uno strumento politico e decisionale in grado di rispondere alle reali esigenze dei calabresi».

Bevacqua ha evidenziato nel suo intervento come il ruolo dalla Regione «dovrebbe essere quello di stimolare investimenti e sviluppo, non di utilizzare Fincalabra o altri Enti regionali come fossero un bancomat come nel caso della Sacal alla quale oggi voi destinate 75 milioni per l’aumento di capitale».

«Risorse che, peraltro – ha aggiunto – sono comparse con un emendamento dell’ultimo minuto. Strano, inoltre, che un atto di gestione venga portato all’attenzione del Consiglio. Serve forse per tutelarsi da eventuali responsabilità? In ogni caso sarebbe opportuno capire da dove arrivano queste risorse. Si tratta di una magia o forse erano nascoste? Sarebbe stato meglio investirle in infrastrutture strategiche, come le metropolitane leggere, per migliorare la rete dei trasporti e avvicinare i territori».

«Non serve a nulla dare l’immagine di una Calabria che aumenta i voli – ha evidenziato il dem – quando compagnie come Ryanair, in assenza di risorse sufficienti, potrebbero decidere di lasciare il territorio, come è già accaduto altrove. Dobbiamo chiederci: questi investimenti cambiano davvero le condizioni sociali ed economiche dei calabresi? Migliorano la qualità della vita? Purtroppo, tutti gli indicatori confermano che le province calabresi continuano a collocarsi agli ultimi posti in Italia e in Europa».

Bevacqua ha, poi, puntato il dito contro la gestione dei fondi comunitari: «La Regione ha commesso troppi errori, incapace di utilizzare efficacemente queste risorse per trasformare la realtà sociale della Calabria. Servono scelte concrete e un approccio realistico: non si può continuare a dipingere un’immagine distorta di una Calabria che non esiste. È tempo di scendere con i piedi per terra e affrontare i problemi reali dei calabresi».

Infine, Bevacqua ha denunciato la contraddizione emersa nel Documento di economia e finanza regionale: «Il Def approvato dalla maggioranza mette nero su bianco che l’autonomia differenziata rischia di mettere in pericolo l’unità del Paese. Questo significa che chi ha votato a favore del documento dovrebbe coerentemente sostenere il referendum abrogativo contro la riforma».

«Se ne rendono conto i consiglieri di centrodestra o votano senza neanche leggere i documenti?», ha chiesto, concludendo. (rcz)