Dopo 15 anni e mezzo stabilizzati i precari della Regione

di DANIELA RABIADa qualche giorno 51 ex stagisti ed ex borsisti di Azienda Calabria Lavoro siamo stati inseriti stabilmente nell’Ente destinato a breve a trasformarsi in Arpal, agenzia regionale per le politiche attive del lavoro. Quindici anni e mezzo di lavoro precario per noi stagisti a far data dal 20 ottobre 2008 con la formazione nelle Università calabresi seguita da attività negli enti locali calabresi e da otto anni in Acl. Un graduale avvicinamento al lavoro partendo dal co.co.co, transitando per i contratti a tempo determinato e approdando all’ambito tempo indeterminato maturato ex lege.

Il 2024 non è stato semplice per noi allora giovani, oggi molto meno giovani, che con un assessore determinato e tenace come quello al Lavoro Giovanni Calabrese e un Presidente di spessore come Roberto Occhiuto, un coraggioso Commissario Straordinario di Acl Elena Latella e un sempre presente Dg del Dipartimento Lavoro Roberto Cosentino, ma con un ben più nutrito elenco di persone che hanno collaborato, abbiamo attraversato ostacoli non di poco conto prima di tagliare la meta.

Si era ventilata la possibilità di una stabilizzazione sotto Natale con la sacralità della festività della Nascita, sotto Pasqua con la Resurrezione ma il giorno adeguato da segnare per sempre era quello che precede il 25 aprile la Festa della Liberazione con di lì a poco il 1°maggio, Festa del Lavoro.

Ci sentiamo libere oggi 51 persone con annesse famiglie e, per la prima volta, viviamo realmente una ricorrenza che dati i tempi rischia di essere per molti solo un momento di amara riflessione annuale. Cosa significa essere precari ed esserlo in Calabria? Nonostante le enormi difficoltà vuol dire vivere nella propria amata terra e rappresentarla a pieno. I precari abbiamo un’anima frammentata che rispecchia in toto una terra nata storicamente dalle Calabrie e con più anime al suo interno che oggi ha una sola possibilità di farcela, unire le varie componenti.

Far dialogare le zone più distanti tra loro e trovare una reductio ad unum con un patrimonio valoriale comune. Come cozze verghiane avvinghiate agli scogli calabri questi 51 uomini e donne di Calabria caparbi, testardi, resilienti abbiamo sfidato le crisi esistenziali, il logorio del tempo che scorre inesorabile, la frustrazione di non aver intrapreso altri percorsi ma oggi gridiamo a gran voce di avercela fatta e di non essere pentiti nemmeno per un attimo di un percorso arduo ma estremamente formativo. Sono le salite o le discese in fondo ad allenare i muscoli?

E qua si è trattato di allenare anche menti e cuore di tanti che non sempre sono andati di pari passo ma alla fine si sono alleati per l’obiettivo comune dimostrando che l’unione fa la forza e vince. 51 calabresi innamorati di monti, laghi, fiumi, coste, monumenti, paesi, tramonti e albe calabre oggi come in passato continueremo ad assistere al sorgere del sole in una terra che merita di trattenere le sue risorse umane.Perchè andar via se c’è una possibilità o una speranza di restare? Ma non è stata sempre la speranza a muoverci, credo, a volte è stata la disperazione perché la speranza può creare facili alibi all’azione come lo “spero e dunque non faccio”.

La disperazione di contro ci fa alzare ogni giorno per andare oltre ogni limite. E il futuro? Non è neanche il futuro, almeno per me, l’orizzonte, perché potrebbe non arrivare, attenere al periodo ipotetico dell’irrealtà ma è il presente che ho vivo nei miei occhi ogni istante ed è quello che voglio godere a pieno. Io come i miei amici e colleghi con cui ho condiviso sogni, speranze, tragedie personali, incubi notturni e diurni, periodi insonni che a me hanno fruttato tanto. Se oggi sono una scrittrice è solo grazie al Programma Stage della Regione Calabria che mi ha allontanato dal letto e dal sonno notturno per ben dodici anni. Dodici lunghissimi anni in cui ho letto tanti libri e ne ho pubblicati undici vincendo premi orgogliosamente non solo in Calabria ma fuori regione e portando in Italia la mia terra filtrata dai miei occhi. E aggiungo portando una narrazione contraria a quella stereotipata che relega a territorio marginale il mio invaso dalle mafie ma esaltandone la bellezza che come scriveva un grande “è negli occhi di chi guarda”.

Mi sono stancata di leggere sempre dei problemi di questa mia Calabria e ne racconto le virtù che innegabilmente esistono ma come tutte le cose preziose sono in fondo e richiedono un lavoro di scavo per farle emergere. Non sono nascosti i tesori? Perché continuiamo a cercarli in superficie? Ed ora l’annuncio a cui tengo tanto, è in stampa il mio dodicesimo libro “Vita da precaria”che pubblico con Pellegrini editore a breve e racconta di me in questi 15 anni, del mio approccio al precariato e alla vita, dei miei colleghi.

E richiama i quattro colleghi morti prematuramente che quel 24 aprile mentre noi firmavamo con inchiostro blu davanti a una splendida rappresentanza regionale costituita dall’assessore al Lavoro Giovanni Calabrese, dal Segretario Generale Eugenia Montilla, dal dg del Dipartimento Lavoro Roberto Cosentino, dal  Commissario di Acl Elena Latella, dal dirigente di settore nel Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane Roberta Cardamone e dal dg del Dipartimento Organizzazione e Risorse umane Marina Petrolo, firmavano in cielo con inchiostro dorato e hanno impedito alle nuvole di piangere perché abbiamo pianto troppo quaggiù regalandoci uno splendido sole per illuminare l’inizio di un nuovo meritato percorso. (dr)

Domani il Presidente Mattarella torna in Calabria: a Mongrassano e Castrovillari

di PINO NANO – Il Presidente della Repubblica torna domani in Calabria per anticipare di fatto quella che sarà la Festa del Primo Maggio, e questa volta Sergio Mattarella viene a visitare due realtà industriali diverse, ma che oggi sono il fiore all’occhiello della grande industria italiana.

Sembra quasi uno scherzo del destino, ma il Capo dello Stato, per parlare di lavoro e per anticipare la Festa del Primo Maggio, viene domani in una terra che per anni è sembrata completamente incapace di produrre realtà industriali degne di questo nome. A riceverlo naturalmente ci sarà il Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, e con lui il ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone.

L’arrivo del Presidente in Calabria è previsto intorno alle dieci del mattino. Prima sosta a Mongrassano, siamo alle porte di Cosenza e a due passi da Sibari, per una visita della GIAS.

La GIAS è oggi una delle più importanti industrie italiane della refrigerazione, industria del freddo, guidata da una donna manager che risponde al nome di Gloria Tenuta, dove si producono surgelati, soprattutto verdure e legumi locali, e che ogni giorno finiscono sui tavoli e nelle cucine di milioni di famiglie in ogni parte del mondo. Un’impresa industriale che ha una storia finanziaria di grande tradizione, 60 milioni di euro di fatturato, 30% quota di fatturato estero, 300 dipendenti, 50 produttori assorbiti dalla filiera, 120.000 mq di superficie, e più di 300 i prodotti realizzati con 19 line produttive. Ma parliamo anche di oltre 300 persone impiegate con oltre 50 produttori assorbiti dalla filiera. Da oltre 50 anni qui a Mongrassano, costola geografica della Piana di Sibari, i Tenuta producono piatti surgelati pronti al consumo e ispirati alla cucina mediterranea.

E qui, a Mongrassano, il Presidente Mattarella incontrerà le maestranze, avrà modo e tempo di vistare l’azienda, e a riceverlo ci sarà la vera padrona di casa, Gloria Tenuta, vecchia conoscenza del Capo dello Stato. È stato lo stesso Mattarella infatti a nominarla Cavaliere del Lavoro nel 2018 per le sue alte qualità manageriali, e per il coraggio di questa “economista” che ad un certo punto della sua vita lascia gli Stati Uniti dove era andata a specializzarsi in management per tornare in Calabria a guidare l’impresa di famiglia, fondata da Antonio Tenuta e da suo fratello Giorgio.

Dopo Mongrassano, il Presidente si sposterà poi nella vicina Castrovillari, e questa volta per la manifestazione ufficiale che tradizionalmente il Capo dello Stato dedica, anticipandola, alla Festa del Lavoro e del Primo Maggio.

Sarà qui a Castrovillari che il Presidente terrà il suo discorso ufficiale, e da qui poi ripartirà per fare rientro a Roma.

Ma perché Castrovillari? Perché a Castrovillari c’è un’altra azienda italiana, che è la Assolac-Granarolo, e che oggi è al top delle classifiche ufficiali per la produzione di latte e formaggi.

Un’azienda-madre forte di ricavi, 1,6 miliardi di euro nel 2023, e che ha in programma di raggiungere quota 2 miliardi di fatturato e marginalità al 9% entro il 2027, sopra la media del comparto lattiero-caseario. “Faremo anche molte assunzioni. È un piano di potenziamento, non di razionalizzazione”, ha spiegato il presidente del Gruppo, Gianpiero Calzolari, in una recente intervista al Corriere della Sera.

Un’azienda – aggiunge Gianpiero Calzolari – che ha già stanziato 300 milioni di euro di investimenti, risorse che verranno usate in discontinuità con il passato, caratterizzato molto dalle acquisizioni, “per cui ci focalizzeremo sulla produzione dei nostri stabilimenti più importanti”.

L’ASSO.LA.C. è invece una società Cooperativa Agricola tutta calabrese, che aggrega 56 soci produttori di latte vaccino, le cui aziende sono dislocate su quattro province calabresi: Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, interessando quasi il 75% del territorio regionale. Un esempio concreto di efficienza, innovazione, managerialità, e capacità di stare sul mercato con pari dignità rispetto alle altre realtà industriali simili del resto del Paese.

Pensate che ogni giorno vengono mediamente conferiti alla Cooperativa di Castrovillari oltre 1.400 ettolitri di latte, provenienti da circa 9.000 vacche degli associati, prodotto che viene trasformato per l’85% in Calabria e il 15% fuori Regione. Gli oltre 50 milioni di litri di latte crudo annui raccolti e conferiti rappresentano circa il 70% delle consegne regionali di latte bovino e il 3,7% delle consegne di latte bovino nel mezzogiorno, isole comprese.

Badate bene, parliamo di una Cooperativa che è stabilmente al quarto posto nel meridione, isole comprese, per i volumi di latte consegnato a primi acquirenti autorizzati. Ma questo giustifica ampiamente bene il perché della scelta del Quirinale, e il perché il Capo dello Stato abbia scelto quest’anno, dopo quello di Reggio Emilia un anno fa, il distretto industriale della Sibaritide.

Attraverso un sistema di filiera stabilmente organizzato- spiegano i vertici di ASSO.LA.C.- la Cooperativa conferisce gran parte della produzione disponibile al gruppo Granlatte-Granarolo, primo gruppo lattiero caseario italiano.

Ma c’è di più. L’ASSO.LA.C. è socia della Granlatte soc. coop. agricola, a cui conferisce circa il 6% del totale del latte gestito nel territorio nazionale, mentre la Calabria rappresenta una delle prime regioni d’Italia come apporto di materia prima del gruppo.

Lo stabilimento di Castrovillari che il Capo dello Stato visiterà domattina è specializzato nella produzione di latte UHT, latte fresco oltre a ricotta e caciocavallo dop. Insomma, il trionfo della cultura casearia calabrese e delle migliori produzioni gastronomiche di questa terra.

Grazie Presidente per questo segnale di speranza. Per questa visita che guarda al futuro. Per questa ennesima attestazione di amicizia che lei regala da sempre alla terra e alla gente di Calabria. Ne abbiamo bisogno.

Ci sono ancora troppe cose che da queste parti ancora non vanno per come dovrebbero, ma lei che dopo Reggio Emilia sceglie la Piana di Sibari per esaltare la Festa del Lavoro e delle imprese, ha superato ogni nostra possibile immaginazione. Mi creda, la sua oggi diventa per tutti noi una testimonianza di fede, che nessun altro avrebbe mai potuto offrire e regalare ad una terra ancora così lontana da tutto e da tutti. Per questo le diciamo, Grazie Presidente. Non è vero che qui tutto è mafia, e se lei domani torna in Calabria è la conferma che forse abbiamo ragione anche noi. (pn)

Basta Vittime sulla 106: La classe politica di Corigliano Rossano pretenda rimozione dei dirigenti Anas

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 si è chiesta «cosa altro deve accadere prima che tutta la classe politica dirigente di Corigliano-Rossano chieda e pretenda la rimozione dei dirigenti di Anas Spa in Calabria, responsabili di questo disastro..?».

Una domanda che arriva dopo il confronto nel Centro d’eccellenza di Corigliano Rossano, dove da una parte c’era la candidata a sindaco, Pasqualina Straface che chiariva «in modo netto – ha riportato Basta Vittime – che chiederà una revisione di questo progetto poiché non è ammissibile che l’attraversamento sull’area urbana di Corigliano preveda un “ponte” di oltre un chilometro», mentre il sindaco Flavio Stasi ha dichiarato che nella prossima conferenza dei servizi già convocata per il prossimo maggio il Comune di Corigliano-Rossano darà un parere negativo sul progetto».

«Un progetto che è stato letteralmente bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici  – ha ricordato l’Odv – e che non si capisce quanto costerà. Nel 2021 costava 471 milioni di euro. Nel 2022 il costo era salito a 560 milioni di euro mentre nel 2023 il costo del progetto di fattibilità tecnico economico è stato fissato a 975 milioni di euro più Iva. Praticamente più del doppio del costo stabilito 3 anni fa… E c’è da dire che non siamo ancora nelle condizioni di avere un progetto definitivo esecutivo che, semmai dovesse rispettare tutte le prescrizioni necessarie ad ottenere la verifica di ottemperanza, salirebbe certamente almeno a 2 miliardi».

«Un progetto, infine, di 32 chilometri diviso in 2 lotti. E quando è stato chiesto – ha concluso – di vincolare la realizzazione dell’opera al finanziamento ed all’approvazione di entrambi i lotti (al fine di non lasciare sul territorio incompiute), l’Anas Spa ha risposto testualmente: “Le risorse per la realizzazione del progetto sono autorizzate ai sensi dell’art. 1, comma 51, della legge 29 dicembre 2022, n. 197”. Significa, semplicemente, che il vincolo non lo mettono…». (rcs)

Salone del libro, partecipazione record per la Calabria con 85 incontri e 220 autori

È un Salone del Libro da record, per la Regione Calabria. Quest’anno, infatti, nelle cinque giornate di kermesse – in programma dal 9 al 19 maggio – sono previsti 85 incontri  con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali, nell’area espositiva.

Ma non solo: saranno presenti 41 case editrici e 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione come singoli e non come case editrici. Numeri che supereranno quelli già lusinghieri delle scorse edizioni, considerando che nella scorsa edizione avevano partecipato 32 case editrici.

Quello di Torino, dunque, sarà un vero e proprio «viaggio nel cuore della Calabria: una emozionante sinfonia di poesia, storia e arte», come hanno sottolineato il presidente e la vicepresidente della Regione, rispettivamente Roberto OcchiutoGiusi Princi, invitando a visitare «uno stand moderno ed accogliente, per diffondere nel mondo la vitalità, le luci e i colori della nostra Calabria».

«Lo slogan – ha spiegato Princi – riprende una suggestione e una speranza di Saverio Strati nel centenario della sua nascita; il grande scrittore calabrese sarà ricordato al Salone con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni».

Nell’ambito delle giornate sarà anche ricordato il poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita. Il ricco programma, su indirizzo della vice presidente Princi, è stato curato dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, dirigente generale Maria Francesca Gatto; settore cultura, attività culturali, biblioteche, musei, teatri, alta formazione artistica musicale, dirigente Ersilia Amatruda. Bookshop libreria Calabria a cura del Sistema Bibliotecario Lametino.

Un programma, quello messo in piedi dalla Regione che «ci darà l’occasione di narrare al Paese una Calabria diversa – ha detto Princi –che dà valore al suo patrimonio artistico, culturale e storico che deve essere sempre più esportato e valorizzato».

«Al Salone di Torino vogliamo fare vedere al mondo – ha concluso – una Calabria che crede nella cultura come volano di sviluppo e come presupposto per la formazione della nuove generazioni».

Agli incontri parteciperanno i sindaci di Acri, Gioiosa Jonica, Lamezia Terme, Melicuccà, Paola, Rovito, Sant’Agata del Bianco, Taurianova e Vibo Valentia.Tanti anche gli Istituti Culturali e le Fondazioni calabresi: la Fondazione universitaria “F. Solano” dell’Unical, la Fondazione Trame, la Fondazione Padula, l’Accademia dei Caccuriani, il Gal Terre Locridee, la Cineteca della Calabria, i Sistemi Bibliotecari Territoriali di Bovalino, Lamezia Terme, San Giovanni in Fiore e Vibo Valentia, la Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori) e l’Associazione Maschera e Volto.

Come già lo scorso anno l’Associazione Via Verdi 11 – Educational Web Tv – di Locri curerà la partecipazione di gruppi di studenti calabresi e piemontesi che sperimenteranno le tecniche di ripresa e trasmissione Tv degli incontri in programma, guidati da professionisti del settore e insegnanti.

Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico.

Ma non solo autori: diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia. Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

Nella mattinata di sabato 11 maggio si darà spazio a Taurianova Capitale del Libro 2024, in cui saranno presentate le attività previste durante l’anno in città e nella regione.

A seguire il giovane calabrese Gabriele Vagnato, da Viva Rai 2 con Fiorello, al Salone del Libro nello stand della sua Calabria, si confronterà con gli studenti calabresi presenti. (rcz)

 

A Cotronei al via “Sila Scienza”, Taruscio: Oggi inizia allenza tra scienza e comunità locale

A Cotronei ha preso il via la prima edizione di Sila Scienza, organizzato dal Comune di Cotronei e dal Centro studi Kos, patrocinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Consiglio regionale della Calabria.

«Oggi è iniziata un’alleanza tra la scienza e la comunità locale, per studiare, conoscere e valorizzare il territorio secondo l’approccio e il modello della One Health, fondato sul legame indissolubile tra la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema», ha dichiarato la prof.ssa Domenica Taruscio, presidente del Centro Studi Kos e già direttrice del Centro nazionale malattie rare dell’Istituto Superiore di Sanità e da poco cittadina onoraria di Cotronei (Kr), di cui è originaria, nell’avvio dei lavori nella Sala Consiliare del Comune.

È fitto il programma delle relazioni che hanno animato la mattinata: il sindaco Antonio Ammirati; il presidente dell’lss, Rocco Bellantone; la presidente dell’assemblea consiliare cittadina, Antonella Borza; il parroco, don Francescantonio Spadola; la scienziata Amalia Bruni, consigliera regionale della Calabria; il consigliere provinciale Raffaele Gareri; il presidente dell’Uncem Calabria, Vincenzo Mazzei; il presidente del Gal Kroton, Natale Carvello; il presidente del Gal Sila, Antonio Candalise, e Domenico Cerminara, funzionario del Parco nazionale della Sila. Il sindaco Ammirati ha sottolineato il nesso tra specificità del territorio, salute e benessere.

Il professor Alberto Mantovani, tossicologo di fama internazionale e vicepresidente del Centro studi Kos, ha tra l’altro anticipato attività di osservazione e ricerca nel territorio comunale di Cotronei, «con l’obiettivo – ha chiarito Ammirati – di valorizzarne e promuoverne le risorse, dall’aria più pulita d’Europa all’acqua di qualità, dal paesaggio alla biodiversità, all’agricoltura sostenibile e non intensiva».

Seguita da un pubblico attento e numeroso, la prima giornata di “Sila Scienza” è stata dedicata all’approfondimento sul rapporto tra ecosistema, biodiversità, salute e benessere nel territorio silano, tema declinato sotto diversi aspetti e da scienziati di primo piano; pure con riferimenti ai benefici, per l’organismo umano, delle piante officinali della Sila, dell’olio extravergine di oliva della zona e dei prodotti del sottobosco.

Domani l’evento scientifico proseguirà nella vicina località Trepidò, all’Hotel del Lago, con sessioni di approfondimento su ambiente, biodiversità e filiere agroalimentari e un’escursione guidata nel Parco nazionale della Sila, a cura del gruppo “Il barattolo” e della guida ufficiale Giovanni Vizza, finalizzata anche all’osservazione scientifica dei partecipanti.

«Nel prossimo autunno – ha spiegato il sindaco Ammirati – ci sarà la seconda parte di “Sila Scienza” su questioni diverse. Questo evento scientifico, su cui puntiamo moltissimo per elevare il valore dell’offerta culturale e per la crescita del turismo, si ripeterà ogni anno, con la supervisione dell’Istituto superiore di sanità, via via con argomenti nuovi legati al territorio e agli studi sul campo». (rkr)

 

Consegnato a Rocco Giuseppe Tassone il premio Segni di Pace ad Assisi

Nella terra di San Francesco, è stato consegnato al poeta e storico di Gioia Tauro (nato a Candidoni) professore Rocco Giuseppe Tassone il prestigioso premio Segni di Pace considerato il Nobel italiano per la pace.

Ad Assisi il 21 aprile nel Piccolo Teatro degli Instabili, ha avuto corso l’evento “Segni di Pace”, un’iniziativa dedicata alla promozione di una cultura di pace e sostenuta dal Ministero delle Impre-se e del “Made in Italy”. Capofila del comitato promotore – 24 associazioni espressione della società civile – è la Cattedra della Pace, istituzione educativa a servizio delle Nazioni Unite, nata per proporre nuovi linguaggi e forme comunicative della pace.

Il Premio ideato dal dottore Renato Ongania e dal sodalizio La Cattedra della Pace con una giuria di personalità espressione di molte regioni d’Italia, vagliato i curricula di importanti esponenti della cultura italiana, ha scelto una rosa di prestigiosi nomi, tra prelati-artisti-cavalieri della repubblica-scrittori, a cui assegnare l’importante ed ambito Premio tra cui il cavaliere Rocco Giuseppe Tassone che da quasi mezzo secolo si spende per la promozione culturale ed umana e il cui operato è ormai ri-conosciuto in tutto il mondo come attesta anche la recente Nomina, arrivata dall’Albania proprio in questi giorni a Senatore Accademico H.C. della Fondazione Internazianale Clemente XI – Albani – Tirana con la seguente motivazione:«questo attestato esprime il nostro profondo riconoscimento e grati-tudine per il Suo eccezionale operato e il Suo significativo contributo al mondo accademico. Il Suo impegno e la Sua dedizione hanno lasciato un’impronta indelebile nella comunità accademica e nella società nel suo complesso. La Sua influenza evidente non solo nei Suoi risultati, ma anche nelle vite di coloro che ha guidato e ispirato. La Sua passione e la Sua incrollabile dedizione alla causa accademica sono esemplari e meritano il nostro più alto elogio. Questo prestigioso attestato è un segno tangibile del nostro profondo rispetto e gratitudine per il Suo impegno costante verso l’eccellenza nella ricerca e nell’insegnamento. Ci auguriamo che continui a ispirare e a contribuire al progresso della conoscenza e dell’istruzione accademica».

Il Presidente Cav.Gr.Cr. Dott Zef Bushati, il Presidente del Senato Accademico S.E. Mons George Frendo OP. e la sua elezione H.C. a Membro Onorario dell’Accademia Internazionale Leopold Sedar Senghor.

Rocco Giuseppe Tassone, cavaliere della Repubblica Italiana, ricordiamo, ha dato alle stampe 77 libri alcuni tradotti in lingua spagnola è la più importante ed esprissiva voce poetica calabrese atte-stata da decina di titoli accademici provenienti da tutto il mondo, ricordiamo quello di Senatore Leopardiano, Accademico Terra del Vesuvio, Accademico dell’Accademia Costantina, Accademico Vesuviano, Cavaliere di Gran Croce Accademia Templare Jacques de Molay, accademico dell’Acc, Equato-guineana de Artes y Letras, Accademico De Latras Guimares Rosa Alegro, Arcade Maggiore dell’Universa Parnasia Canicattensis, Gigante della Calabria Università delle generazioni di Agnone, Hombre Virtuoso Argentina.

Presidente dell’Università Ponti con la Scocietà, Presidente dei premi storico-letterari Metauros e Teresa Cognetta, del premio scientifico Renato Dulbecco e del premio sociale Umanità, fede e cultura. (rrc)

L’OPINIONE / Giovanni Macrì: Scioglimento di Tropea sembra fatto apposta per fare male a Calabria

di GIOVANNI MACRÌ – Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo: restiamo in attesa di ricevere e di leggere attentamente le motivazioni che avrebbero obbligato allo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Tropea. In attesa, però, che questo fondamentale e costituzionale diritto di difesa riconosciuto a tutti dal nostro ordinamento venga con urgenza garantito anche alle istituzioni pubbliche ed alla comunità di Tropea, non possiamo comunque non condividere l’analisi ed il principio giustamente del giornalista e saggista Klaus Davi, che ringrazio, nel corso del suo intervento a Buongiorno Regione su Rai Tre.

È doveroso distinguere i campi e le analisi. Noi dobbiamo ricevere e leggere le motivazioni perché, pur essendo unanime ormai il giudizio negativo su una legge che è medioevale, antidemocratica, anticostituzionale e da abrogare, oggi è soltanto sulla base delle motivazioni che dovremo difenderci subito nelle sedi competenti, facendo ricorso e, nel caso emergessero soltanto sospetti e pettegolezzi da Inquisizione spagnola del 1600, chiamando in causa e soccorso anche il Presidente della Repubblica rispetto alla gravità inaudita di fronte alla quale si ritroverebbe la stessa autorevolezza dello Stato.

E tuttavia, lo ripeto, pur senza poter entrare ancora nel merito di ciò che solo noi non conosciamo ma che ogni indagato per qualsiasi reato anche gravissimo in Italia ha il diritto di conoscere e per tempo, quanto accaduto e sta accadendo a Tropea, con la sequela di effetti negativi pesantissimi a catena che tutto ciò determinerà sull’immagine, sull’economia delle filiera turistica territoriale e sull’intera Calabria, ha semplicemente dell’assurdo e dell’insostenibile da tutti i punti di vista, per i tempi, per le modalità e per gli stessi riconoscimenti e traguardi pubblici ed incontestabili conquistati da Tropea fino a ieri, quello di Borgo dei Borghi 2021 in primis.

Perché, esattamente come ha scandito Klaus Davi, sembra di assistere ad una Calabria che prima crea e che poi distrugge se stessa. Perché questo scioglimento, alla luce di tutto quanto accaduto ed apprezzato dallo stesso Stato fino a ieri, sembra purtroppo fatto apposta per fare male, per colpire Tropea e la Calabria e per distruggere tutte le ambizioni finalmente governate di sviluppo turistico di questa terra alla quale, tolta l’industria turistica, non resta molto altro.

Ha quindi ragioni da vendere Davi quando argomenta che non è più possibile, nel 2024, nell’epoca dei social, imporre dall’alto parentesi della democrazia e dello sviluppo, tanto più in destinazioni turistiche mature e che hanno dimostrato orgoglio e capacità di vendersi e di poter competere su scala globale, secondo tempi burocratici del 1800.

Il turismo, le politiche e le dinamiche turistiche non possono permetterselo e non aspettano i tempi morti di mesi e mesi commissariamento e ancora peggio l’aggiustamento dopo anni degli errori e dei fallimenti causati, così come è ampiamente dimostrato, da gestioni esterne affidate a burocrati di Stato, sicuramente eticamente irreprensibili, ma dalle dubbie capacità di governo dei territori e delle strategie di sviluppo turistico.

Ecco perché siamo pienamente d’accordo con lui quando dice che c’è qualcosa che non va all’interno dello stesso Stato che prima premia e poi distrugge, causando già adesso un danno gigantesco a tutto quanto era già stato messo in moto ed avviato su scala e con proiezione internazionale (in primis la partecipazione di Tropea ad Osaka 2025), con passione, determinazione e capacità dalle istituzioni locali e sempre in sinergia con la rete imprenditoriale, produttiva, cultuale e associativa di questa straordinaria comunità che, fino ad oggi, non soltanto ha lavorato e portato evidentissimi benefici in termini di immagine e di riposizionamento turistico 12 mesi all’anno a tutta la Calabria ma che è stata anche e soprattutto un inattaccabile presidio di legalità. (gm)

[Giovanni Macrì è sindaco di Tropea]

Bruni (PD): Discutere il prima possibile in Commissione Affari della proposta di legge di Schlein su SSN

La consigliera regionale del Pd, Amalia Brunim ha ribadito come «la proposta di legge a prima firma Elly Schlein per il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale assume una priorità indiscutibile» e, per questo, «è importante che se ne discuta il prima possibile».

La dem, infatti, ha reso noto che il gruppo del Pd è «riuscito a far calendarizzare la discussione in Commissione Affari Sociali» su «una proposta ragionevole e di buon senso, che parte dalle criticità profonde che vive oggi il nostro Sistema sanitario nazionale e dalle difficoltà che incontrano ogni giorno milioni di famiglie italiane per potersi curare».

«La proposta prevede di aumentare in cinque anni – ha spiegato – l’investimento sulla sanità pubblica fino a raggiungere il 7,5% del Pil, ovvero la media Ue. Con questa proposta si arriva a superare definitivamente il tetto di spesa per il personale e si promuove un piano straordinario di assunzioni di figure indispensabili a far funzionare ospedali e servizi sul territorio».

«È la stessa proposta che hanno inviato al Parlamento i Consigli Regionali di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Piemonte, guidate da Giunte di segno politico diverso. Ci auguriamo – ha concluso Bruni – che tutte le forze politiche, comprese quelle della maggioranza, vorranno confrontarsi positivamente: sono norme che indicano chiaramente la volontà di rilancio e di riforma di cui il SSN ha urgente bisogno». (rrc)

Elezioni europee, i candidati calabresi

Le elezioni europee si avvicinano e, anche in Calabria, sono quasi ormai noti chi saranno i candidati calabresi che saranno in corsa per il Parlamento Europeo.

Tra le candidature, per la Lega, spicca quella del presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. È stato lui stesso ad annunciarlo in un post su Facebook: «ho accettato la candidatura per l’Europarlamento nella circoscrizione dell’Italia meridionale che mi è stata chiesta da Matteo Salvini e Claudio Durigon».

«Affronto ogni impegno con passione, coraggio e responsabilità – ha spiegato – e anche questa volta sarà così. Ho accolto la proposta con vivo piacere, perché la sfida dell’8/9 giugno è decisiva per il futuro dell’Europa. Abbiamo un lavoro importane da fare, ma affrontandolo insieme e con l’ambizione di essere protagonisti e non semplici spettatori, sono sicuro che otterremo risultati gratificanti. Metto a disposizione della Calabria e del Mezzogiorno il bagaglio di conoscenze, competenze e concretezza che ha fin qui contraddistinto il mio impegno nelle istituzioni».

«Il Mezzogiorno italiano ha tutto l’interesse – ha concluso – in una congiuntura mondiale difficile, a stoppare l’Europa della burocrazia autoreferenziale e delle scelte all’insegna dell’austerità, spingendo per un’Europa sociale che finalmente decide a maggioranza e agisce con politiche economiche espansive».

Sempre per la Lega, è stata candidata la deputata Simona Loizzo. Due personalità, ha detto il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, che «sapranno dimostrare di essere stati sempre vicino ai calabresi».

Per il Partito Democratico, corrono Jasmine Cristallo e l’ex sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone.

Per il Movimento 5 Stelle, il capolista nella Circoscrizione Sud è Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. Tra gli altri possibili candidati – ma ancora da definire con l’ultima consultazione aperta agli iscritti – Giuseppe Nunziato Belcastro, consigliere comunale di Gioiosa Jonica.

Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è candidato come capolista per Sinistra Italiani Verdi. Per Azione, sono stati individuati Francesco De NisiStefania PostorivoRamona Calafiore.

Per Fratelli d’Italia, è sicura la ricandidatura di Denis Nesci, anticipata nei giorni scorsi dal senatore Fausto Orsomarso. Un’altro volto, sempre per Fdi, è la consigliera regionale Luciana De Francesco. Ma la lista per il partito sarà definito entro domani.

Per Forza Italia, ancora non sono noti i nomi dei candidati. L’ipotesi sono la vicepresidente della Regione, Giusy Princi, che ancora non ha confermato nulla e Rosaria Succurro.

«Sono al vaglio tantissimi nomi di qualità, con un profilo alto che saranno sicuramente in grado di rappresentarci in una Europa che oggi più che mai necessita di figure di alto profilo e di una Calabria che sia al meglio rappresentata», ha detto la vice di Occhiuto a LaCNews24, che ha ipotizzato, anche, la candidatura di Pino Galati per la lista Noi Moderati che ha siglato nei giorni scorsi una intesa con FI(rrm)

Gli allevatori emiliani in tour nelle aziende agricole zootecniche calabresi

Allevatori emiliani in tour nelle aziende agricole zootecniche calabresi. Gli associati Araer, accompagnati dal direttore Claudio Bovo, hanno visitato alcune aziende afferenti ad Ara Calabria. In particolare, Araer ha avuto modo di conoscere la Società agricola Campotenese di Morano Calabro e l’Azienda zootecnica Eredi Gentile di Cirò.

La prima è una realtà cooperativa dove si allevano circa 600 bovine di razza Frisona di cui 260 in lattazione con una produzione media giornaliera di quasi 99 quintali di latte, tutto trasformato nel caseificio aziendale in formaggi tipici come mozzarelle, caciocavallo e ricotta che vengono consegnati ogni giorno in 400 punti vendita della provincia di Cosenza ma anche venduti nello spaccio aziendale. La cooperativa è stata fondata negli anni Settanta e oggi conta una ventina di soci storici, dando lavoro a 40 dipendenti, dispone di 140 ettari di terreno, in parte di proprietà in parte in affitto, dove si coltivano foraggi destinati all’alimentazione del bestiame.

Azienda che si conferma anche per quest’anno prima in Calabria nella classifica pft (indice di selezione della razza Frisona italiana), certifcato da Anafibj (Associazione Nazionale Allevatori della Razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana) e, secondo i dati elaborati da Aia (Associazione Italiana Allevatori), tra i primi allevamenti in Italia di frisona per kg di proteine prodotte nel corso dell’anno 2023. A far gli onori di casa il presidente Domenico Maradei e il direttore, oltre che veterinario aziendale, Santo Sola.

Per la seconda azienda, su una proprietà di circa 400 ettari che si estende da Umbriatico a Cirò, vengono allevate circa 100 bovine di razza podolica. Si producono su una parte delle fattrici incroci da carne da destinare all’ingrasso. Mentre sulle migliori vacche si effettua riproduzione in purezza esclusivamente con tori podolici acquistati al centro genetico linea maschile di Laurenzana.

Il lavoro di selezione, iniziato quasi un secolo fa, ha portato i capi podolici dell’azienda Gentile sui gradini più alti dei podi di numerose mostre, nei centri genetici di linea maschile e femminile. Moltissime le manze vendute per riproduzione in tutto il sud Italia e i tori abilitati alla monta nelle aziende podoliche. Ad accogliere i numerosi allevatori emiliano-romagnoli sono stati i proprietari, Salvatore e Antonio Gentile, rispettivamente padre e figlio.

Il tour si è concluso in modo gustoso all’agriturismo Silipetto, assaggiando i prodotti tipici calabresi e la carne podolica, entrambi molto apprezzati.

«È doveroso fare i complimenti alle imprese che abbiamo visitato – ha affermato il direttore Bovo – dove abbiamo appurato passione, ricerca e innovazione, con una grande attenzione verso una zootecnia sostenibile. Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria che raramente si riscontra e che sancisce un forte legame tra due realtà, quello emiliano-romagnolo e quello calabro, molto diversi tra loro ma accomunate dalla medesima dedizione per una giusta e proficua valorizzazione delle rispettive zootecnie locali».

Gli esponenti Araer sono stati accompagnati dal presidente e direttore di Ara Calabria, rispettivamente, Michele Colucci e Filomena Citraro, che hanno commentato: «E’ stato un onore ospitare questo gruppo di allevatori perché hanno portato nei nostri territori la loro esperienza e favorito un confronto per noi fondamentale, pur nel rispetto delle diversità che ci caratterizzano. Un plauso alle nostre aziende che ci hanno reso fieri ed orgogliosi del lavoro, dell’impegno e dei sacrifici quotidiani». (rcz)