COSENZA – Al Rendano ““Rocky-The Musical”

Domani e domenica 16 marzo, al Teatro Rendano di Cosenza in scena Rocky-The Musical”, ispirato al celebre film di Sylvester Stallone.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della Rassegna L’Altro Teatro, ideata da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno. Rassegna realizzata con il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza e co-finanziata con “risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Unica tappa calabrese di un musical emozionante, con orchestra dal vivo, che celebra la forza di volontà, il sacrificio e l’amore. Rocky Balboa torna sul ring e ad interpretare il ruolo per pugile di Filadelfia è Pierpaolo Pretelli, che, dopo il successo televisivo, si cimenta per la prima volta con il teatro. Al suo fianco, Giulia Ottonello nei panni di Adriana. La regia è affidata a Luciano Cannito che dopo i successi di “Sette spose per sette fratelli”, “Cabaret” e “Saranno Famosi” si conferma una delle firme di spicco del nuovo musical italiano.

«Al centro della storia – spiega Luciano Cannito – c’è l’intensa relazione tra Rocky e Adriana, un amore che offre un rifugio di emozioni in contrasto con la brutalità del pugilato. Questo legame è la vera forza del protagonista, che lo sostiene nelle battaglie più difficili».

«La mia regia – continua – non poteva che essere ispirata al mitico film che mi ha fatto sognare da ragazzino; dunque, ho cercato di riprodurre emozioni cinematografiche, ma senza privare lo spettatore della magia del teatro che rende già ogni racconto sospeso tra la realtà e il sogno e permette ad ognuno di trasferire la storia nella propria vita. E comunque Rocky non è solo un musical, è una storia universale di riscatto, che dimostra come con cuore e determinazione tutto sia possibile».

La musica e le liriche sono dei vincitori del Tony Award e candidati all’Oscar, Lynn Ahrens e Stephen Flaherty. A rendere il tutto ancora più spettacolare sono le scenografie di Italo Grassi che dal ring fino ai vicoli di Philadelphia creano un’atmosfera suggestiva immergendo lo spettatore nell’immaginario americano. I costumi di Veronica Iozzi e le luci disegnate da Valerio Tiberi, contribuiscono inoltre alla creazione di un’esperienza immersiva ed emozionante.

«Le coreografie – aggiunge Luciano Cannito – create in collaborazione con Fabrizio Pioli aggiungono dinamica, spettacolarità e divertimento a questo musical che con Fabrizio di Fiore ci onoriamo di rappresentare per la prima volta in Italia, con la direzione musicale di Ivan Lazzara e Angelo Nigro, i quali rispettivamente per la parte vocale e orchestrale, hanno riportato la musica eseguita con l’orchestra dal vivo, ai grandi fasti di West End e Broadway». (rcs)

A Locri e Palmi “Il Leone d’inverno”

A Locri e a Palmi, questo weekend, andrà in cena “Il Leone d’Inverno”, lo spettacolo tratto da The Lion in Winter di James Goldman, traduzione di Roberta Conti, per la regia di Nicasio Anzelmo.

Sabato 15, la pièce andrà in scena alle 21 all’Auditorium Palazzo della Cultura, nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024-2025 e domenica 16 marzo a Palmi alle 18.30 al Teatro comunale Manfroce, nell’ambito delle Stagioni Teatrali di Calabria.

Gli spettacolo rientra nell’ambito delle rassegne a cura del Centro Teatrale Meridionale e di Teatri calabresi associati, per la Direzione artistica di Domenico Pantano, animerà la vita culturale calabrese nel prossimo weekend.

L’opera teatrale, interpretata dagli attori Viola Graziosi e Maximilian Nisi, e da Francesco Di Cesare, Sofia Graiani, Davide Ingannamorte, Davide Pandolfo, Giulio Tropea, è prodotta da Teatro della Città, scene e costumi di Vincenzo La Mendola, musiche originali di Giovanni Zappalorto e Andrea Nicolini, aiuto alla regia Chiara Barbagallo.

È la vigilia di Natale dell’anno 1183. Alla corte di Enrico II, uno dei re più spietati che la storia abbia mai conosciuto, a cui non restano più molti anni da vivere, la successione del trono alimenta viscide e repentine alleanze tra i figli del sovrano. Tutti aspirano alla corona per motivi differenti: Riccardo Cuor di Leone è mosso dalla sete di conquista, Goffredo cerca la gloria, Giovanni senza terra è accecato dall’avidità. 

Eleonora d’Aquitania, l’astuta e manipolatrice moglie di Enrico II, animata dal risentimento e da un fiero desiderio di vendetta nei confronti del sovrano, usa i suoi figli come pedine di una scacchiera. Accecata dal desiderio di vendicarsi del marito, che la tiene prigioniera nelle torri del castello, Eleonora complotta l’abdicazione di Enrico II a favore del suo preferito Riccardo. 

In quei pochi giorni, i corridoi e le camere del castello diventano teatro di orrende cospirazioni, violente liti, scenate di gelosia. Ma Giovanni, primogenito e legittimo erede al trono, è deciso a tenere per sé l’intero regno. Con l’aiuto di Filippo, re di Francia, ha messo a punto un piano ingegnoso per avere tutto e subito. Alla fine, il risultato sarà una nuova distribuzione dei poteri all’interno del regno, soprattutto nelle mani di Eleonora.

Uno spettacolo dalle tinte forti, che mescola sete di potere e passioni familiari, e lancia un monito sul disfacimento dei rapporti a causa della avidità e della aridità. Come dice la stessa Eleonora di Acquitania: “Noi siano l’origine delle guerre. Gli assassini siamo noi. Noi alimentiamo la guerra. La portiamo dentro di noi, come la sifilide. Ma, non possiamo semplicemente amarci un poco? È così che comincia la pace. Abbiamo tante ragioni per amarci. Abbiamo tante possibilità, figli miei, potremmo cambiare il mondo”(rrc)

 

Al Politeama conclusa la tappa calabrese del Musical Van Gogh Cafè

È con un’ultima e lunga standing ovation, al Teatro Politeama di Catanzaro, che si è concluso, con successo, ogni replica al Sud della spettacolare Opera Musicale Van Gogh Café.

Da Catania a Reggio, per concludersi a Catanzaro, il minitour tra Calabria e Sicilia del capolavoro teatrale sulla vita e i dipinti di Vincent Van Gogh ha incantato oltre quattromila spettatori, che si sono lasciati travolgere da una vera opera d’arte dello spettacolo dal vivo, essa stessa un capolavoro. “Un altra idea di teatro” è lo slogan che ha accolto gli spettatori ogni sera e, dopo due ore e trenta di emozioni, questa idea ha conquistato tutti, dal pubblico adulto ai circa duemila ragazzi che hanno affollato i matinée scolastici, rimasti stregati da una sequenza di scene, suoni, immagini, capaci di trasformare uno spettacolo in un evento artistico e culturale unico e indimenticabile.

Van Gogh Café Opera Musical è un viaggio coinvolgente nell’umanità di un artista immortale e amato, in grado di penetrare nell’animo di ognuno; un’immersione nei meravigliosi dipinti e, al contempo, nelle pieghe più profonde dell’avvincente e singolare storia di Vincent Van Gogh, tra talento, creatività, allucinazioni e visioni. Prodotta dalla Mic Musical International Company, in ogni replica ha affascinato ed emozionato, fino alle lacrime che hanno bagnato gli occhi di ogni spettatore.

Novità assoluta tra le grandi opere moderne internazionali, ha confermato di essere una produzione italiana destinata ad un successo mondiale. Originalissima e di eccezionale impatto visivo ed emotivo, è scritta in modo geniale e interpretata magistralmente da Andrea Ortis, regista e attore capace di dare vita ad opere incantevoli come la Divina Commedia, diventata un cult e pronta a sbarcare in Cina.

Di grande impatto la struttura dello spettacolo, con la musica di un’orchestra dal vivo stile Cafè Chantant, la recitazione, il canto e il ballo di un cast d’eccezione, proiezioni ed effetti 3D a tutta scena, l’utilizzo della più avanzata tecnologia capace di coinvolgere e immergere il pubblico nelle opere di Van Gogh, rendendole vive e coinvolgenti.

Un racconto delicato e affascinante, accompagnato da brani dei più grandi cantanti francesi, come Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand, eseguiti dalla piccola orchestra con Antonello Capuano, chitarre,  Marco Molino, percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe, contrabbasso, Leonardo Mazzarotto, violino, Andrea Salvadé, pianoforte/musette. Bravissimi tutti i componenti del cast, da  Andrea Ortis nei l’antiquario Monsieur Louis Philippe, a Floriana Monici in quelli di Madame Odile. Ed ancora Chiara Di Loreto nel ruolo di Mademoiselle Aline, Raffaele Ficiur in quello di Luc. Magnifico il corpo di ballo con Lara Ferrari (Juliette), Rebecca Erroi (Vanille), Giulia Maffei (Sophie), Federica De Riggi (Camille), Serena Pomer (Eugenie), Matilde Asmini (Cover). Uno spettacolo davvero imperdibile, costruito da Andrea Ortis in modo impeccabile, con Emma De Nola, assistente alla regia, l’arrangiamento musicale di Antonello Capuano, le orchestrazioni di Francesco Coi e la direzione corale di Elisa Dal Cors. A completare la struttura creativa da sottolineare le splendide coreografie di Marco Bebbu, i costumi di Marisa Vecchiarelli e Myriam Somma, le scene di Gabriele Moreschi impreziosite dalle animazioni 3D di Tommaso Borello e Ludovico Gandellini, Infine, una nota di merito a Virginio Levrio, light-video designer.

Al termine di questa intensa settimana di repliche, il promoter Ruggero Pegna ha voluto tirare le somme, ringraziare tutti e dare anche un’anticipazione: «In questi anni ho voluto presentare al pubblico calabrese alcuni degli spettacoli più belli e originali, e questo è tra i più belli in assoluto!».

«Non avevo dubbi – ha proseguito – che quest’opera potesse trasmettere forti emozioni, stupire e lasciare ricordi indelebili… Un grazie alla produttrice esecutiva Lara Carissimi, a tutta la Mic e ad Andrea Ortis per il loro prezioso lavoro, difficilissimo, inteso a realizzare produzioni di altissimo livello, davvero un’altra idea di teatro in un momento in cui si assiste ad una infinità di spettacoli a dire molto mediocri… Tra l’altro, con Andrea Ortis e il maestro Francesco Perri, di cui ho prodotto l’Opera su San Francesco di Paola, sto anche lavorando alla realizzazione di un’Opera sulla vita della nostra Natuzza Evolo, che presenteremo presto…». (rcz)

RENDE (CS) – Lo spettacolo “Lucciole per lanterne”

In scena domani sera, al Palacultura di Rende, lo spettacolo Lucciole per lanterne con Barbara Bruni, Alessandra Chiarello, Carla Serino e Daniela Macario e il testo scritto da Raffaele Galiero.

La pièce rientra  nell’ambito del progetto Palcoscenico organizzato da Creativa con la direzione artistica di Andrea Solano e cofinanziato dalla Regione Calabria.

Scrive Paolo Mauro, che ne cura la regia: «“Lucciole per lanterne” vuole aprire una finestra sulla vita di persone reali che vivono la loro esistenza nella maniera più naturale, affrontando i problemi non come fossero eventi unici e soprannaturali, ma senza accorgersene, come se la vita vivesse loro e non il contrario. I nostri personaggi sono manifestazioni fisiche di un pensiero divino, di colui il quale ha voluto che, tutto quello che ci circonda, animato e inanimato, aprisse le nostre coscienze e ci facesse capire che le difficoltà, vere, rilevanti, si trovano nelle cose più banali e non nella costruzione di pensieri e concetti ai quali siamo noi a dare importanza».

CATANZARO – In scena “Giangurgolo in Commedia”

È con Giangurgolo in Commedia, in programma domani sera alle 20.30 al Teatro Comunale di Catanzaro, che debutterà la Compagnia Stabile di Catanzaro “Daratos”.

Non solo spettacolo e divertimento puro, quindi, in quella che è una rivisitazione moderna di una delle maschere più amate della Commedia dell’Arte, ma anche voglia di dimostrare che pure in Calabria si può sognare e realizzare i propri sogni con professionalità e serietà.

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione di varie “anime” dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. 

Sul palco, sotto la magistrale direzione del docente della stessa Accademia, il noto regista Giovanni Carpanzano, e del maestro Nello Costabile, si alterneranno, in veste di attori, gli studenti della Scuola di Regia, che indosseranno i costumi nati della creatività di Gessica Ursino della Scuola di Decorazione. Su tutto il “tocco” della Scuola di Scenografia per la realizzazione delle scene

«Si tratta di un evento unico nel suo genere – dichiara Carpanzano –. La trama, ispirata ai canovacci tradizionali della commedia dell’arte, scritta negli anni ‘70 da Nello Costabile e Anna Ponte, segue le vicende di don Pasquale (Pasquale Rogato), un vecchio avaro; di sua figlia Isabella (Maria Maddalena Ascione), innamorata di Leandro (Gianluca Galati). Insieme a loro una serie di personaggi pittoreschi: un capitano spaccone Giangurgolo (Giampaolo Negro); una serva invadente, Franceschina (Claudia Olivadese); un servo furbo, Coviello (Vincenzo Lazzaro)». 

La storia, infatti, si dipana attraverso una serie di gag, travestimenti, equivoci e situazioni comiche che coinvolgono il pubblico in un turbinio di risate in questa commedia dell’arte riadattata per il pubblico contemporaneo da Carpanzano, regista visionario e sperimentatore, che riesce a mantenere intatta l’essenza della commedia dell’arte, con la sua vivacità, la sua energia e la sua capacità di coinvolgere il pubblico, pur traghettandola nel XXI secolo. Uno spettacolo per famiglie, capace di parlare al pubblico di ogni età, unendo generazioni diverse nel segno del divertimento intelligente.

CATANZARO – Al Comunale “Basta: Abbasta e Suverchja”

Domani sera, a Catanzaro, alle 20.45, al Teatro Comunale, in scena Basta: Abbasta e Suverchja,  una delle commedie più coinvolgenti e rappresentative della produzione di Nino Gemelli, autore e regista che ha segnato la storia del teatro dialettale calabrese.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna teatrale “Nel segno di Gemelli”, ideata dal direttore artistico del Teatro Comunale di Catanzaro, l’attore e regista Francesco Passafaro.

«Questa commedia – racconta Passafaro – è nata nell’estate del 1992, un periodo che ho vissuto in prima persona accanto a Nino Gemelli e sua moglie Sina. Avevo appena 11 anni e passai quei mesi con loro: al mattino facevamo lunghe passeggiate, il pomeriggio era dedicato alla scrittura e, alla sera, rileggevamo insieme i progressi del testo. Ho visto questa commedia prendere vita giorno dopo giorno e posso dire di aver persino contribuito alla sua idea iniziale».

L’ispirazione per Basta: Abbasta e Suverchja nasce da un elemento della vita quotidiana di Passafaro: «Tutto è partito da una lavagna che avevamo in casa. Mio padre la usava per annotare appunti di lavoro e appuntamenti, ma spesso regnava una gran confusione. Proprio da qui Nino ha tratto l’idea che ha dato origine a questa storia esilarante, che oggi riportiamo in scena con un ritmo ancora più incalzante».

La rassegna Nel segno di Gemelli vuole celebrare la tradizione teatrale catanzarese, riproponendo testi che fanno parte del patrimonio culturale della città. «Questa commedia contiene l’essenza del nostro essere catanzaresi – aggiunge Passafaro – tra modi di dire, ritmi incalzanti e un gruppo di attori affiatati che rendono lo spettacolo ancora più divertente».

«Portate amici, parenti, chiunque vogliate – conclude Passafaro – perché le commedie di Nino Gemelli sono una meraviglia di cui tutti abbiamo bisogno. È tempo che i catanzaresi si innamorino della loro città». (rcz)

PLAMI (RC) – Al Teatro Manfroce “Il malloppo”

Domani, al Teatro Manfroce di Palmi, andrà in scena lo spettacolo “Il malloppo” di Joe Orton, con la regia di Francesco Saponaro e con Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Synergia 49 promossa dall’Associazione Amici della Musica Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali 2024 della Regione Calabria.

Sabato 1° marzo, invece, “M’accompagno da me”, scritto e interpretato da Michele La Ginestra per la regia di Roberto Ciufoli. Un one man show in cui il teatro diventa un’improbabile aula giudiziaria, nella quale si alternano e interagiscono, ma non perorare cause, avvocati, imputati, incredibili personaggi delle favole, persino un prete.

Questi spettacoli arrivano dopo la messa in scena di “Una donna per tutte le stagioni” con Lucrezia Lante della Rovere, accompagnata da Patrizia Bettotti al violino, Giancarlo Trimboli al violoncello e Corrado Ruzza al pianoforte.

Impersonando donne molto diverse tra loro, volando come un pettirosso su campi di gelsomini e come un’ape tra i fiori di ginestra, Lucrezia Lante della Rovere è stata una “Una donna per tutte le stagioni”. 

«La leggerezza e l’ironia dei dodici ritratti di donna hanno fatto da contraltare alla profondità della poesia di Emily Dickinson e all’intensità delle note di Cajkovskj. Uno spettacolo pregno di emozioni ma anche giocoso perchè noi attori siamo eterni bambini che giocano sul palcoscenico», ha sottolineato Lucrezia Lante della Rovere che nel suo ultimo ritratto ha impersonato una donna sul punto di partorire. Un richiamo a “Speriamo che sia femmina”, film con il quale nel 1986, diretta da Mario Monicelli, ha debuttato sul grande schermo.

«La drammaturgia originale di Silvia Felisetti è liberamente ispirata a Emily Dickinson, al suo amore per la natura. Per celebrare le stagioni la poesia di Emily Dickinson e la sua nota passione per i giardini, ci sono sembrate ideali. Così è nato questo progetto», ha spiegato la violinista Patrizia Bettotti.

«Uno dei più celebrati compositori russi e una schiva poetessa americana, per uno spettacolo che unisce due mondi distanti e contrapposti, specie in questo momento storico. Ma l’arte e la musica hanno questo talento: uniscono sempre, al di sopra di tutto. Che sia un messaggio di speranza», ha sottolineato il pianista Corrado Ruzza. (rrc)

CATANZARO – Venerdì serata d’onore in ricordo di Mario Foglietti

Venerdì 28 febbraio, a Catanzaro, alle 18, al Teatro Politeama, si terrà una serata in onore di Mario Foglietti, il compianto e storico Sovrintendente.

Un’iniziativa, fortemente voluta dall’attuale Sovrintendente Antonietta Santacroce, per commemorare la figura del regista, giornalista e scrittore che, dopo una luminosa carriera alla Rai, fece ritorno nel 2000 a Catanzaro per guidare il teatro, da poco realizzato da Paolo Portoghesi.

Un ruolo che portò avanti per quattordici stagioni fino alla sua scomparsa, nel 2016, all’età di 80 anni lasciando un’impronta indelebile nella storia del teatro – a lui intitolato – e della vita culturale della sua città.

La serata vedrà la proiezione di un documentario – realizzato a cura di Archimedia di Vittore Ferrara – che dipinge, attraverso lo sguardo di chi ha condiviso con il maestro un importante percorso professionale, il ritratto intimo di un maestro del cinema e del teatro, ponendo l’attenzione, in particolare, sul suo rapporto con Catanzaro e la Calabria. Un lavoro che nasce dalla raccolta di immagini d’archivio e personali, messi a disposizione dai familiari, e che dipingono un Foglietti non “istituzionale”, in grado di esprimere liberamente tutto il suo disincanto, l’ironia giocosa, il sarcasmo, all’insegna di quello che amava definire “l’arte del cazzeggio”.

A fare da ideale filo rosso del documentario, una trasmissione radiofonica  del 1983, “Ciao come stai ,non ti ricordi di me?”, prodotta dalla sede regionale Rai con la conduzione di Franco Conidi e Simona Dalla Chiesa che, insieme a Paola Perissi, volto noto della televisione, raccontano Mario Foglietti.

Al termine della visione, sul palco si alterneranno diverse personalità legate alla storia del Politeama, di ieri e di oggi, oltre che intellettuali, uomini e donne di cultura e spettacolo, che offriranno la propria testimonianza raccogliendo l’invito a partecipare per tenere viva la memoria di Mario Foglietti. L’ingresso alla serata è gratuito.

Il 7 marzo a Rende l’atteso spettacolo di Francesco De Carlo

di BRUNELLA GIACOBBE – Romano doc di origini calabresi da parte di padre, Francesco De Carlo sarà prossimamente al Garden di Rende con uno degli spettacoli italiani attualmente più apprezzati dal pubblico, in costante sold out per cui si aggiungono date su date.

Con il Mortacci Tour, De Carlo continua a consolidare la sua posizione di spicco nel panorama della stand-up comedy italiana. Il titolo stesso, Mortacci, è un’espressione tipica del linguaggio romano che riflette l’ironia e il gergo popolare, dando tono all’intero spettacolo dedicato alla storia di Roma in chiave moderna.

De Carlo, con il suo stile pungente e spiazzante, irriverente ma sempre rispettoso del pubblico, affronta le contraddizioni sociali, i problemi quotidiani e le dinamiche relazionali, sempre mantenendo il ritmo e l’interazione con la sala, da vero professionista. Inoltre non si limita a fare battute, ma utilizza la comicità come strumento di riflessione, rendendolo uno dei comici più raffinati e brillanti della scena italiana.

Forse non tutti sanno che è anche il primo italiano ad esibirsi al Comedy Cellar di New York, uno dei club di stand-up comedy più prestigiosi al mondo. Situato nel quartiere di Greenwich Village, il Comedy Cellar è un punto di riferimento per i comici internazionali, e le performance di De Carlo rappresentano una significativa affermazione della sua carriera, segnando una delle vette del suo percorso artistico. Come da lui stesso sostenuto, al Comedy Cellar lui è “l’italiano” e c’è voluto un po’ per entrare nella logica della risata oltreoceano, riuscendoci infine con grande successo.

L’appuntamento è dunque per il 7 marzo al Cinema Teatro Garden di Rende (CS), per chi fosse riuscito a reperire per tempo i biglietti di questo imperdibile spettacolo. (bg)

Grande successo per la Compagnia lametina “G. Vercillo” al Premio Filottete

La Compagnia Teatrale G. Vercillo ha incantato il pubblico del Teatro Filottete di Cirò con la commedia “Imbroglio porta Imbroglio”, liberamente tratta da Eduardo De Filippo.

Con la regia di Raffaele Paonessa, la compagnia ha saputo regalare uno spettacolo esilarante e coinvolgente, capace di alternare momenti di intensa riflessione a una comicità travolgente. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, apprezzando la maestria degli attori nel dar vita a una rappresentazione che ha saputo toccare le corde dell’anima, facendo emergere le emozioni più autentiche.

La cura nei dettagli scenici, nei costumi e nell’interpretazione ha reso ancora più incisiva la rappresentazione, dimostrando come il teatro sia un’arte che va oltre la finzione, lasciando un segno nella memoria collettiva. Il caloroso applauso finale ha sancito non solo il successo dello spettacolo, ma anche il valore delle relazioni umane che si creano attorno a questa meravigliosa forma d’arte.

Il regista Paonessa, infatti, ha sottolineato quanto sia prezioso poter intrecciare rapporti autentici come quello nato con i componenti del Gruppo Teatrale “La Torre”, organizzatore della rassegna, dimostrando che il teatro è anche e soprattutto condivisione e amicizia.

Come da tradizione, la serata è stata impreziosita dalla degustazione di un vino d’eccellenza: per l’occasione, la Cantina Iuzzolini ha suggellato il perfetto connubio tra teatro e promozione delle eccellenze calabresi, unendo cultura e tradizione in un’unica esperienza indimenticabile.

Un altro grande traguardo per la Compagnia G. Vercillo, che continua la sua tournée invernale portando in scena il fascino del teatro vernacolare e la magia di una narrazione senza tempo. (rkr)