IL COMMISSARIO PER LA BONIFICA DEL SIN IN UNA LETTERA SPIEGA AI CROTONESI L'ORDINANZA DEL 3 APRILE;
IL GEN. ERRIGO: PER IL BENE DI CROTONE UNA SCELTA DIFFICILE MA OBBLIGATA

IL GEN. ERRIGO: PER IL BENE DI CROTONE
UNA SCELTA DIFFICILE MA OBBLIGATA

di EMILIO ERRIGO – Cari cittadini calabresi, mi rivolgo a voi da orgoglioso calabrese, come Commissario Straordinario di Governo per il Sin di Crotone, come uomo dello Stato, come servitore delle istituzioni pubbliche, sempre fedele ai principi fondanti del nostro ordinamento.

In un contesto in cui per tanto tempo si è atteso, discusso, rinviato, il 3 aprile 2025 scorso ho ritenuto doveroso intervenire con una ordinanza dettagliata sulla bonifica di un sito che, non certo a caso, è inquadrato come sito di Interesse nazionale.

Sapete cos’è l’interesse nazionale? È ciò che serve a proteggere e far crescere il benessere, la sicurezza, la libertà e l’identità di un Paese e dei suoi cittadini. Sono quelle cose importanti che uno Stato deve difendere o realizzare per garantire il futuro della propria comunità.

Emanare l’ordinanza n. 1/2025 è stata una scelta dettata dall’urgenza e dalla responsabilità che il mio ruolo comporta. Quando i fatti diventano chiari, le decisioni – benché richiedano un giusto tempo tecnico di analisi e ponderazione – non possono essere rimandate. Crotone attende da decenni una bonifica. I cittadini attendono risposte ed è a voi che questa ordinanza parla indirettamente. Certo, lo fa con un linguaggio doverosamente burocratico, ma con la concretezza che i tempi esigono.

Ho sempre nutrito profondo rispetto istituzionale per la buona politica e per quelle amministrazioni territoriali che si muovono quotidianamente tra problematiche sociali di ogni genere, vincoli molto complessi, risorse contenute e spesso insufficienti, nel tentativo – il più delle volte autentico e sincero – di operare per il bene comune.

Ragione per la quale, sin dall’inizio del mio mandato, mai mi sono sottratto a interventi pubblici in ogni sede possibile (Consiglio Regionale, in Consiglio Comunale, in confronti con associazioni, comitati e sindacati). Ma la dialettica politica, le divergenze di vedute, le logiche di schieramento partitico, la ricerca di equilibri possono rallentare processi vitali. E quando la salute collettiva è in gioco ogni prolungata esitazione ha un costo.

In un processo complesso, molto risalente nel tempo e particolarmente delicato come quello della bonifica del Sin di Crotone, credo sia poco utile – e potenzialmente dannoso – impostare il dibattito pubblico come uno scontro tra c.d. “poteri forti” e una “collettività vittima”.

Questa narrazione a mio avviso alimenta tensioni e, al tempo stesso, allontana i cittadini da una comprensione della realtà. Vi assicuro che non siamo di fronte a blocchi contrapposti che si fronteggiano, ma a una sfida collettiva che richiede cooperazione. I soggetti coinvolti nella bonifica devono muoversi con responsabilità precise in mezzo a quadri regolatori internazionali, europei e nazionali molto articolati, strumenti tecnici, soggetti privati e pubblici chiamati a rispondere a norme, a obblighi e scadenze.

Sarò il primo a battermi affinché la cittadinanza possa esercitare, nel rispetto della legalità, il proprio diritto a esprimere opinioni e preoccupazioni, e perché no, un civile e democratico dissenso. Ma sarò anche il primo a battersi affinché si evitino le semplificazioni. La verità, in vicende complesse come questa, non può e non deve essere ingabbiata in narrazioni ridotte e sintetizzate per slogan.

È invece fondamentale che si affermi con forza la cultura dell’approfondimento, dell’informazione, del confronto costruttivo, istituzionale, trasparente. Perché solo in questo modo i cittadini possono davvero comprendere, valutare e – se lo ritengono – criticare ma sulla base di elementi reali, e non di rappresentazioni che alimentano sfiducia.

L’ordinanza commissariale stabilisce una linea operativa fondata su fatti concreti:  oggi, l’unica discarica italiana attrezzata per ricevere rifiuti pericolosi è a Crotone; Regione, Provincia e Comune hanno deciso che i rifiuti pericolosi del Sin di Crotone devono essere smaltiti inderogabilmente fuori dalla Calabria, proprio dove è possibile farlo in sicurezza; La discarica di Crotone, tuttavia, riceve da altri luoghi della Calabria stessa e da altre regioni italiane tutti i giorni tonnellate di rifiuti pericolosi uguali a quelle del Sin di Crotone.

Cari cittadini, questi fatti non sono in linea con il diritto. E io sono stato nominato per decidere secondo i dettami del diritto. Ecco perché ho deciso nel solco della legalità, dell’equilibrio e del rispetto delle norme in vigore. Il mio compito istituzionale è quello di accelerare, promuovere e coordinare un processo di bonifica che, a Crotone, Cassano e Cerchiara, è atteso da troppo tempo.

C’è chi ha ricordato a mezzo stampa che io non ho un mandato popolare. È vero! Ma ho un mandato istituzionale chiaro. E quel mandato lo onorerò sino all’ultimo giorno con la stessa fedeltà con cui, da appartenente alla Guardia di Finanza, ho giurato sulla Costituzione della Repubblica.

Non c’è firma più sentita, più convinta, di quella che ho apposto su questa ordinanza. E se quella firma servirà ad evitare anche solo una malattia in più, o una vita spezzata, a causa degli agenti inquinanti che infestano il nostro territorio, io sentirò di aver fatto il mio dovere.

L’ordinanza prevede – tra gli strumenti straordinari – anche l’eventuale avvalimento delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Capisco che ai più, questa possa apparire una cosa eccessiva. Ma non si tratta di un gesto di forza. Non è, e non sarà mai, un atto punitivo. Vi invito a riflettere sul fatto che tale azione di eventuale avvalimento è piuttosto una risorsa. È uno strumento di difesa e protezione civile a supporto della collettività, quando questa chiede aiuto e lo merita.

Lo abbiamo visto nel 2008, quando l’Esercito italiano fu chiamato a rimuovere la spazzatura che soffocava le strade di Napoli. Abbiamo visto uomini in divisa e mezzi specializzati dopo ogni terremoto (in Irpinia, in Umbria, in Abruzzo). Lo abbiamo visto recentemente nei giorni drammatici dell’alluvione in Emilia-Romagna.

E chi dimentica le immagini dei camion militari che trasportavano le bare a Bergamo, durante il picco del Covid, o chi dimentica l’azione quotidiana nelle nostre strade e nelle nostre città di uomini e donne con la divisa, dimentica lo Stato che fa il proprio dovere, nel silenzio, con disciplina e umanità. Gli appartenenti alle Forze Armate e Forze di Polizia non sono mai “contro” i cittadini. Sono “con” i cittadini. Sono parte di questa comunità. Servono in certi momenti a costruire, a proteggere, a intervenire dove serve competenza, sacrificio, ordine.

In certe emergenze – e quella ambientale di Crotone lo è a pieno titolo – non si può chiedere alla normalità di risolvere ciò che solo uno strumento straordinario può affrontare.

Io sono qui per questo. Per assumermi questa responsabilità. Per affermare, senza arroganza e con la forza del diritto, che questa Calabria, la mia Calabria, merita fermezza.

Sento, oggi più che mai, che con me ci sono molti cittadini onesti. Le nuove generazioni. I volti di chi chiede giustizia, dignità, tutela. Agire non è dividere. Agire, per me, significa essere al servizio dello Stato.

Con rispetto e determinazione. (ee)

[Emilio Errigo è commissario straordinario di Governo per la bonifica del Sin di Crotone-Cassano e Cerchiara]