di FRANCO BARTUCCI – «Queste opere vanno fatte vedere, vanno portate all’attenzione nazionale in primo piano. Certo forse fanno meno notizia, non fanno vendere tante copie di giornali così come parlare dei delitti di mafia. Sono stupito e felice. Complimenti. Auguri Calabria».
«Preparatevi bene, non temete di osare e battetevi per raggiungere quello che sembra impossibile raggiungere. Provate, riprovate, lavorate anche quando gli altri riposano e vedrete che il successo sarà vostro. Io, da oggi, vi sarò più vicino, sarò più vicino a questa Università del profondo Sud. La materia uomo qui non manca, la vostra intelligenza, la vostra cultura saranno le armi vincenti di questa bellissima terra di Calabria».
A parlare in questi termini è stato il presidente Silvio Berlusconi quando al termine della cerimonia di conferimento della laurea “honoris Causa”, che gli fu conferita il 27 novembre 1991 in Ingegneria gestionale dalla Facoltà di Ingegneria, con preside il prof. Jacques Guenot e Rettore il prof. Giuseppe Frega, ebbe a dire ai giovani che lo circondavano le parole di cui sopra.
Poi come sappiamo nel mese di marzo 1994, una volta costituito il movimento – partito di Forza Italia, vinse la competizione elettorale e divenne Presidente del Consiglio dei Ministri e l’Università della Calabria, con l’intermediazione del presidente Berlusconi riuscì ad ottenere nel mese di agosto dello stesso anno un finanziamento di 234 miliardi di lire, già riconosciuto in precedenza dal Cipe, per continuare a costruire i suoi cubi.
A distanza precisamente di poco più di 30 anni l’Università della Calabria viene esposta a un pastrocchio di emendamento mirato a perorare di due anni il mandato rettorale del suo massimo dirigente politico, in scadenza il prossimo 31 ottobre 2025, sovvenendo a ciò che la legge di riforma universitaria 30 dicembre 2010 n.240, nota come legge Gelmini, aveva stabilito in due mandati di tre anni per un massimo sommati di sei anni.
Due parlamentari extra regione Calabria di Forza Italia. Daniela Ternullo e Adriano Paroli, sono gli autori firmatari di tale emendamento illustrato nel servizio di ieri e che il sen. Mario Occhiuto, anch’egli di Forza Italia, fratello del Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha perorato presso la Commissione “Affari Costituzionali” del Senato per la sua approvazione ed inserimento nel decreto “Milleproroghe” in fase di approvazione.
Una operazione a dir poco scandalosa che tradisce lo spirito ed il significato di quelle parole che il Presidente Silvio Berlusconi pronunciò a sostegno dell’Università della Calabria lasciando quel giorno ai giovani che lo circondavano una eredità di impegno e lavoro a tutela dello sviluppo dell’Ateneo e della Calabria.
Non sappiamo le parole e i pensieri espressi dal sen. Mario Occhiuto di fronte la commissione “Affari Costituzionali” del Senato, che a norma delle leggi vigenti in materia di trasparenza e diritto d’informazione dovrebbero essere rese note.
Di fronte a questi eventi il cuore piange nel vedere come l’Università della Calabria viene trattata ed esposta ad intemperie che ne tradiscono il progetto e il disegno come ha lasciato in eredità ai cosentini ed alla Calabria con la “Grande Cosenza” Beniamino Andreatta, primo Rettore dell’Università della Calabria.
Eppure il presidente Occhiuto, da laureato UniCal, si è dichiarato pubblicamente nello scorso mese di settembre, in circostanza dell’inaugurazione dell’anno accademico della stessa Università, unto del verbo e della parola detta dal magnifico Rettore Beniamino Andreatta, che un giorno avremmo potuto avere finanche un presidente della regione laureato UniCal.
Così dopo cinquant’anni è accaduto, ma nella realtà affliggendole delle spine dolorose che ne complicano l’esistenza: la riduzione del suo territorio con la proposta del disegno di legge della “Città unica”, respinto dal referendum popolare, con l’esclusione di quella parte del territorio di Settimo di Montalto Uffugo; la distrazione di 60 milioni di euro dal progetto della metropolitano Università della Calabria Centro storico di Cosenza, cercato e voluto dal presidente precedente Mario Oliverio, verso quello della metro Germaneto/Catanzaro; il disinteresse totale nel non interessarsi ad inserire il completamento del progetto dell’Università della Calabria attraverso i finanziamenti del Pnrr.
“Houston, abbiamo un problema”; la ricordate questa battuta parte integrante di un film di successo? L’amico ed esperto Paride Leporace, laureato UniCal, mi ricorda che trattasi di una frase che da 53 anni, da quando l’Apollo 13 naufragò nello spazio, viene spesso pronunciata per fare intendere “c’è un guaio”. Ed è una delle frasi che dallo spazio sono arrivate sulla Terra, per non lasciarla più, riportata in auge con il film “Apollo 13” del 1955”.
Ecco abbiamo un problema di riportare in terra quella moralità, giustizia, equilibrio sociale e passione coinvolgente nel lavoro in tutti gli esseri umani ed in particolare in questo momento complesso, difficile e di trapasso della comunità universitaria (Studenti, docenti e non docenti), o meglio “Campus” per comprendere la loro identità e storia con l’orgoglio di appartenenza e saperla difendere. (fb)