di FRANCO SCRIMA – Fatte le amministrative ed eletto Nicola Fiorita sindaco; adesso c’è da “rifare” Catanzaro e darle l’impronta che le compete, quella di capoluogo della Calabria.
I tecnici lo definiscono “Principio di competitività”. In ma niera molto meno roboante, è definito “economia urbana” in quanto prevede le modalità di sviluppo a partire dalle sue funzioni. Si tratterebbe di un principio che nasce dalla necessità di distinguere le funzioni urbane da quelle della popolazione residente. È come voler realizzare una macchina per produrre beni e servizi. Sono quelli che, tecnicamente, vengono chiamati: “vantaggi competitivi”. Detto ciò è opportuno ricordare che alle Amministrazioni Comunali spettano le funzioni che riguardano sia il territorio che la popolazione residente. Definizione che si concretizza con la nomina degli assessori.
Uno dei compiti più visibile è la gestione dei rifiuti e il decoro urbano che, semplificati, significano la pulizia delle strade e dei luoghi pubblici. Essi rappresentano I primi elementi di valutazione di una amministrazione comunale. Poi c’è il trasporto pubblico e la mobilità. Cioè la manutenzione delle strade, il trasporto su autobus, il controllo del traffico e la lotta ai rumori.
Una amministrazione comunale che si rispetti deve occuparsi anche delle violazioni dei regolamenti e del Codice della Strada. Da entrambi, infatti, dipende il modo di comportarsi della popolazione.
Altro settore che grava sull’organizzazione del Comune è quella degli asili nido che, insieme alle scuole materne. Alle elementari e alle medie, al servizio mensa e agli scuolabus, costituisce un “biglietto da visita” per la Città. E non finisce così. Servizi sociali ed edilizia popolare rappresentano aspetti importanti per Catanzaro. Come importante è il senso dell’appartenenza! Ma questa è una condizione che attiene ad ogni singolo cittadino che deve sentire la Città come un bene anche suo e, dunque, che va salvaguardato e difeso.
Rimane un argomento assai importante per Catanzaro che va affrontato e risolto nel breve periodo: essere presenti quotidianamente nel palinsesto dell’informazione pubblica della RAI regionale, così come avviene per altre città e territori della Calabria; con la differenza che Catanzaro è il capoluogo della Calabria e pertanto sede del Governo regionale, della Corte D’Appello, della Corte dei Conti; del Provveditorato alle Opere Pubbliche, dell’ufficio Scolastico Regionale, della Direzione Regionale dell’agenzia del Territorio; dell’agenzia del Demanio, del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), del Tribunale per i minorenni; dell’agenzia delle Entrate per la Calabria, del Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri, della Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco; del Comando Regionale della Guardia di Finanza e di altre strutture di pari importanza.
A fronte di tutto questo Catanzaro e il suo territorio sono pressoché assenti dal palinsesto delle edizioni dei Telegiornali regionali. Queste sono le condizioni di base sui quali la nuova Amministrazione cittadina dovrà creare priorità e senso logico, se, come si dice, l’informazione rappresenta un viatico importante di conoscenza e, insieme, di sviluppo sociale.
Per intenderci non è in discussione la lottizzazione degli anni ’70. Si cerca di far capire come evolve una società, convinti che senza una informazione pubblica adeguata, non si riuscirà a fare intendere compiutamente come è perché si realizzano i programmi di sviluppo di un territorio. Essere inclusi organicamente nell’informazione che la RAI regionale produce giornalmente aiuta sicuramente a capire meglio gli sforzi e gli impegni che il singolo territorio compie e che intende essere tenuto in considerazione al pari di altri territori.