Il presidente della Conpait, Angelo Musolino, ha ribadito la necessità di «regolamentare ogni genere di concorso aperto alla nostra professione».
Musolino, infatti, si è chiesto: «possibile che, per diventare pasticcere o, peggio, essere ritenuto un bravo professionista della pasticceria si deve necessariamente avere una medaglia al petto? Possibile che, negli ultimi anni, assistiamo ad un proliferare di associazioni e concorsi in tutta Italia che premiano questo o quel dolce, questo o quel pasticcere senza avere esperienza sul “campo” ed anni di lavoro alle spalle».
Da qui, la proposta: «decidiamo, tutti insieme, il modo migliore. Non solo: serve più che mai coinvolgere le associazioni di categoria. Con loro, tutti insieme, confrontarci e decidere una linea comune. Ciò detto, senza fraintendimenti di sorta, dovrebbe essere attuato in tempi brevi. Il rischio concreto è che i giovani possano essere penalizzati, rispetto proprio ad alcune scelte che apparentemente servono al proprio ego personale ma non professionale. A lungo termine, queste peculiarità, dettate dal lavoro quotidiano nei laboratori, fanno sì che il pasticcere cresca nel tempo e solidifichi esperienza».