Coldiretti Calabria: La Giunta adotterà il Piano Straordinario per contenere la fauna selvatica

«La Giunta regionale ha adottato la delibera d’impegno ad adottare il Piano Straordinario per il contenimento della fauna selvatica entro 90 giorni». È quanto ha reso noto Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, sottolineando come si tratti di «un primo passo in avanti sicuramente molto importante che deve essere seguito in tempi rapidi da azioni concrete che portino, in tempi ragionevolmente rapidi, alla drastica riduzione del numero di cinghiali nelle aziende agricole, ma anche per  i cittadini perchè la vicenda investe  la totalità dei comuni calabresi, dalle campagne ai centri abitati».

«Da tutta la regione – ha proseguito Aceto – stiamo avendo tantissime adesioni di agricoltori, cittadini e rappresentanti delle istituzioni e quindi abbiamo il dovere di andare avanti, pur ringraziando il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore Gianluca Gallo per avere  recepito la portata del problema».

«Questo è un primo risultato – ha aggiunto – ma ci sono problemi aperti quali ad esempio, i risarcimenti da parte degli Enti,  i problemi sanitari legati alla tutela del patrimonio zootecnico in particolare suinicolo e ci sia consentito  anche gli sviluppi che avrà l’approvazione della delibera approvata che deve avere un rapido impatto sul territorio».

«Quindi andiamo avanti, la mobilitazione continua con lo spirito collaborativo di sempre», ha concluso, confermando per martedì 18 giugno, alle 9.30, alla sede della Regione Calabria sulla Strada Statale 107 di Vaglio Lise, la mobilitazione  per testimoniare quanto sia sentito il problema e per velocizzare l’iter procedurale per la definitiva adozione del Piano, per il quale continueremo a dare supporto e contributo, nonché per rafforzare ulteriormente la richiesta di efficientare gli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) e sburocratizzare e velocizzare le procedure di indennizzo dei danni subiti. (rcz)

Il consigliere Molinaro: Indennizzo su danni da cinghiali del Parco della Sila danneggia agricoltori

Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, ha evidenziato come «l’indennizzo sui danni da cinghiali del Parco della Sila è «una mera compensazione he penalizza gli agricoltori» e reso noto di aver scritto «ai vertici dell’Ente Parco e al Ministero dell’Ambiente».

«Il regolamento – ha chiarito – è molto penalizzante, perché non risarcisce il danno accertato e si riscontra inoltre un eccesso di potere in quanto  “si fa obbligo agli agricoltori di approntare tutte le misure di protezione legalmente possibili ed eventualmente prescritte dall’Ente Parco, atte a proteggere le colture”.Oltre al danno la beffa! Con gli indennizzi previsti, osserva Molinaro, gli agricoltori e allevatori non vengono risarciti adeguatamente sia per i danni alla produzione in campo che per l’avvio della nuova semina. È di palmare evidenza che l’agricoltore non sarà in grado di portare avanti l’impresa con le conseguenze sul piano della produzione di cibo, perdita di lavoro e quote di mercato».

«Ritengo, che non può essere bastevole la giustificazione, “il numero delle richieste di indennizzo per danni da fauna sono cresciute in modo esponenziale nell’ultimo quadriennio”. Se è accaduto questo – ha concluso il consigliere regionale – evidentemente i danni ci sono stati e certamente non per responsabilità degli agricoltori.  Alla luce di tutto ciò, ritengo che, coinvolgendo le rappresentanze degli agricoltori,  vada cambiato il regolamento  e trovate adeguate risorse a saldo dei danni già liquidati o in fase di liquidazione». (rrc)

Coldiretti Calabria: Servono soluzioni forti contro problema dei cinghiali

La situazione dei cinghiali in Calabria è diventata insostenibile, per questo Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha ribadito la necessità di «soluzioni forti perché il problema non può rimanere così com’è in tutta la Calabria, pena l’esplosione di situazioni ancora più dannose ed ingovernabili. Chiediamo di mettere fine all’inerzia e all’inadempienza della Regione con l’adozione immediata del Piano regionale di contenimento».

«Perdere ulteriore tempo significherà aggravare sicuramente il clima di panico e di danno materiale a carico dei cittadini tutti», ha detto ancora, ribadendo come «la Coldiretti è pronta a collaborare anche dal punto di vista tecnico per arrivare nei tempi più rapidi possibili a raggiungere un risultato indispensabile: diminuire il numero di cinghiali che devastano il nostro territorio. Dobbiamo tra l’altro, mettere al riparo, dal punto di vista di sanità veterinari, gli  oltre 5mila allevamenti, compresi quelli familiari, con circa 52mila capi di suini e al netto dei quattro salumi Dop, Coldiretti stima che il comparto della produzione di salumi, insaccati e carne di maiale, allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, è di oltre 400 milioni di euro».

«La situazione – ha spiegato il presidente Aceto – è diventata insostenibile per più ragioni: distruggono i raccolti di grano, mais, uva, patate e tante altre coltivazioni; invadono strade sopratutto di notte, mettono a soqquadro città e paesi ed hanno provocato persino incidenti mortali. Rappresentano un pericolo per la incolumità delle persone e una tragedia dal punto di vista economico. La presenza dei cinghiali non è un problema solo per gli agricoltori, ma per tutti. Ed è un problema che va risolto! Dopo anni di battaglie della Coldiretti, spiega Aceto, con la legge di Bilancio 2023, in vigore da ormai più di 18 mesi, è stato introdotto nel nostro ordinamento l’articolo 19 ter della legge 157/1992, che prevede l’adozione di un “Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”. Tale piano è stato adottato con Decreto interministeriale del 13 giugno 2023, ormai 12 mesi fa».

«Le attività di contenimento disposte nell’ambito del piano – ha spiegato – non costituiscono esercizio di attività venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto come previsto dalla legge. Cosa manca allora? Manca il Piano regionale di attuazione! Non c’è più tempo da perdere. Gli agricoltori e gli allevatori non possono più aspettare, mentre i cinghiali continuano a devastare i frutti del loro duro lavoro, lasciandosi alle spalle solamente danni e desolazione. Ormai è diventata una lotta per la sopravvivenza, soprattutto nelle aree interne già soggette a spopolamento».

Per questo l’Associazione ha indetto una mobilitazione e manifestazione per il 18 giugno, sulla Strada Statale 107 di Vaglio Lise, Cosenza. Saranno presenti agricoltori e allevatori provenienti da tutta la Regione, cittadini e autorità istituzionali in particolare i sindaci e proseguirà fino ad ottenere quello che spetta ad agricoltori, allevatori, cittadini e consumatori. (rcz)

Peste suina: approvato il piano per abbattere migliaia di cinghiali in Calabria

Per arginare e contenere la diffusione della pesta suina è stato approvato dalla Regione Calabria un Piano d’intervento, firmato dal Presidente occhiuto nella sua veste di Commissario ad Acta per la Sanità,  per abbattere decine di migliaia di cinghiali presenti sul territorio calabrese.

Il provvedimento, concertato con l’assessorato regionale all’Agricoltura guidato da Gianluca Gallo, si è reso necessaria poiché anche in Calabria, come nel resto d’Italia, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della popolazione di cinghiale (Sus scrofa), che ha provocato degli squilibri notevoli nell’ecosistema agro-silvo-pastorale del territorio e che da qualche tempo desta grande preoccupazione per l’impatto negativo, anche dal punto di vista sanitario, in riferimento alla possibile diffusione della peste suina africana.

Per tale motivo, tenuto conto del riconosciuto ruolo epidemiologico dei cinghiali nella propagazione della malattia, la Regione ha programmato una serie di misure tese a consentire la gestione e il controllo dei cinghiali. Il Piano in questione, di durata quinquennale, si applica su tutto il territorio regionale (compresi i Parchi nazionali e regionali, Riserve regionali, foreste regionali, territori a caccia programmata, oasi di protezione, istituti faunistici quali AA.TT.VV. nonché AA.FF.VV., aree urbane e periurbane) ed integra i Piani di controllo e prelievo selettivo redatti da vari enti della Regione Calabria (Parchi nazionali e regionali) e Dipartimento Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione.

Nello specifico, il dca adottato prevede l’abbattimento dell’80% dei capi indicati nel Piano, in numero di 82.000 unità, ai fini di un progressivo depopolamento degli ungulati. Inoltre, si demanda ai selettori ed ai cacciatori il monitoraggio delle attività, con invito agli stessi a voler segnalare ai competenti servizi veterinari il rinvenimento di ogni cinghiale morto (anche a seguito di incidente stradale) o carcassa parzialmente predata, ovvero di cinghiale abbattuto che mostrava ante mortem comportamenti anomali di qualsiasi tipo. (rcz)

Coldiretti Calabria: Giovedì cittadini e agricoltori in piazza contro i cinghiali

Giovedì 8 luglio, dalle 9.30, nel Piazzale della Cittadella regionale, cittadini e agricoltori scendono in piazza per contro la presenza sempre più fuori controllo dei cinghiali nelle campagne, nelle città e nei paesi, indetta da Coldiretti Calabria.

«Una presenza quella dei cinghiali – ha precisato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – che sta mettendo in pericolo la sussistenza di molte produzioni agricolo – alimentari oltre a creare pericolo ai cittadini. Non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali, animali che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini».

«Gli animali selvatici – è stato evidenziato – distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone».

«Una situazione che ha, ormai – continua Coldiretti – oltrepassato il limite di guardia con gli agricoltori esasperati che appunto giovedì 8 luglio 2021 dalle 9.30, scateneranno in tutte le regioni la più grande protesta mai realizzata prima. A Catanzaro presso la Cittadella, ci sarà un flash-mob con il coinvolgimento dei sindaci e rappresentanti delle Istituzioni, con agricoltori, allevatori, pastori e cittadini».

«Saranno messe in evidenza – ha aggiunto Coldiretti – dolorose testimonianze di chi è stato personalmente colpito ed ha paura per l’incolumità della propria famiglia».

«In questa occasione – ha riferito Coldiretti – sarà consegnata al presidente f.f. Nino Spirlì e all’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo una delibera, che una volta adottata, consentirà la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali con proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole, e la tranquillità dei cittadini». (rcz)