PD Calabria: Cancro al seno, gravissimo che solo due donne su dieci abbiano ricevuto gli screening

Il Partito Democratico della Calabria hanno denunciato come sia «gravissimo che la Calabria sia l’ultima regione d’Italia per la somministrazione degli screening mammografici, con la percentuale di appena due donne su dieci».

«Questi dati della Svimez sono del 2022 e documentano un fallimento assoluto in campo oncologico: ci dicono – ha accusato il Pd calabrese – che in Calabria non esiste la prevenzione e che essa non è affatto una priorità per il governo nazionale di centrodestra e per il commissario alla Sanità regionale, Roberto Occhiuto, nonostante gli oltre 300 milioni all’anno che la Regione sborsa agli ospedali del Nord e del Centro per l’emigrazione sanitaria dei propri pazienti».

«I dati dello stesso rapporto della Svimez – hanno evidenziato i dem calabresi – sono ancora più tragici, se si pensa che il 41 per cento dei malati che si curano nel Centro-Nord provengono dalla Calabria. Ancora una volta, poi, dal quadro statistico emerge il problema della ripartizione delle risorse del Fondo sanitario alle regioni, che penalizza in maniera pesantissima i cittadini delle regioni del Mezzogiorno».

«Il Partito democratico della Calabria continuerà a lottare perché lo Stato finanzi i Servizi sanitari regionali sulla base del fabbisogno di cure e degli indicatori di povertà, istruzione e deprivazione sociale delle singole regioni. È ora che il presidente Occhiuto si svegli al riguardo, perché si tratta – conclude la nota dei dem – dell’ingiustizia più grave perpetrata a danno dei calabresi e di tutto il Sud». (rrc)

I consiglieri Mammoliti e Alecci (PD): Serve un piano straordinario per il lavoro

I consiglieri regionali del Partito Democratico, Raffaele Mammoliti ed Ernesto Alecci, hanno presentato una mozione per la stabilizzazione dei lavoratori precari dei Ministeri della Giustizia, Cultura e Istruzione che nella nostra regione (obiettivo convergenza).

«Con la mozione presentata – hanno spiegato Mammoliti e Alecci – chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi presso la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni al fine di sollecitare il Governo e/o il Parlamento l’adozione di provvedimenti utili ad avviare le procedure di stabilizzazione e la contestuale trasformazione del rapporto di lavoro da part-time a full-time o, in subordine, la proroga dei contratti in scadenza già a partire dai prossimi mesi. Il potenziamento della macchina amministrativa, dopo la lunga fase del blocco del turnover, rappresenta un aspetto decisivo per la crescita civile, economica sociale della Calabria»

«Si tratta di circa 900 lavoratori – hanno spiegato – che temono per il loro futuro e che meritano di potere programmare la propria vita. Abbiamo così tenuto fede all’impegno assunto in occasione del recente incontro con i lavoratori precari avvenuto a Lamezia Terme nel corso dell’assemblea pubblica indetta dalla FP-CGIL. In una congiuntura storica assai complessa, con una grave crisi occupazionale in atto, con l’aumentare dell’emigrazione giovanile e il conseguente e progressivo spopolamento, l’eventuale mancata stabilizzazione rappresenterebbe un duro colpo alla già precaria situazione sociale, economica e occupazionale della nostra regione».

Per i dem, infatti, «l’alternativa al governo di centrodestra in Calabria deve partire dai nodi centrali per il suo sviluppo, quali il lavoro e la battaglia per la stabile occupazione. In tale direzione la nostra idea di un credibile e praticabile piano straordinario del Lavoro in Calabria non può prescindere dal superamento della precarietà e dalla trasformazione dei contratti a tempo determinato e parziale in contratti full time e a tempo indeterminato».

 

Autonomia, il PD Calabria chiede lo stop definitivo

Per il PD Calabria «la pronuncia della Corte Costituzionale deve aprire la strada a una seria riflessione politica: è necessario fermare questa scellerata riforma».

La Consulta, infatti, ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune disposizioni della legge n. 86 del 2024 sull’autonomia differenziata. «Questa pronuncia – si legge nella nota dei dem calabresi – rappresenta un’importante vittoria per chi, come noi, ha sempre sostenuto che l’autonomia differenziata, così come concepita, rischia di accentuare le disuguaglianze tra le regioni, penalizzando soprattutto il Sud e le aree più fragili del Paese».

«La Corte Costituzionale – prosegue la nota dei consiglieri dem – ha evidenziato che l’autonomia deve essere garantita nel rispetto dei principi fondamentali di unità della Repubblica, solidarietà tra le Regioni e uguaglianza dei cittadini. In particolare, sono state bocciate alcune norme che avrebbero permesso di modificare i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) senza un’adeguata base legislativa, ma solo attraverso un Dpcm, e quelle che, con lo stesso sistema di delega, avrebbero consentito un sistema di fiscalità differenziata, rischiando di premiare le regioni più efficienti, penalizzando i territori in difficoltà, aggravando ulteriormente le disuguaglianze».

«Questa sentenza rappresenta una conferma dei rilievi che il Pd ha sollevato fin dall’inizio su questa legge – hanno ricordato i consiglieri – considerandola un pericolo per la coesione sociale e territoriale del nostro Paese e fortemente antimeridionalista, in perfetta sintonia con la linea della Lega e del governo di centrodestra. Il principio di autonomia non può e non deve trasformarsi in un elemento divisivo, che mette in secondo piano i diritti dei cittadini e le garanzie costituzionali».

«Il nostro ringraziamento – hanno concluso – va alle Regioni che hanno inoltrato il ricorso davanti alla Corte, al contrario della Calabria di Occhiuto che ha deciso di obbedire ai comandi di Roma anche davanti a evidenti ripercussioni sui diritti fondamentali dei calabresi. Speriamo che almeno adesso il governatore prenda una posizione chiara, ferma e contraria rispetto alla secessione perseguita da Salvini». (rrc)

Bruni (PD): Istituzione psicologo di base una misura di civiltà

Per la consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni, «la proposta legislativa, che intende introdurre la figura dello ‘psicologo di base’ nel sistema delle cure primarie, risponde a questa crescente necessità, creando una rete di supporto che avrà effetti diretti sulla vita quotidiana dei cittadini».

«L’intento – ha aggiunto – è quello di favorire l’accesso a trattamenti psicologici precoci, che possano prevenire il peggioramento di problematiche psichiche più gravi e migliorare il benessere complessivo dei cittadini».

«Il disagio psicologico – ha spiegato la dem – è un fenomeno che affligge un numero crescente di persone, influenzando non solo la qualità della vita di chi ne soffre, ma anche quella di chi gli sta vicino. La crescente incidenza di ansia, depressione e disturbi legati allo stress mentale è ormai un problema globale, con un incremento del 25% dei casi di disturbi psicologici a seguito della pandemia, come rilevato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ad essere particolarmente a rischio è la salute mentale dei giovani, ed è proprio in questo contesto che emerge l’urgenza di un intervento strutturato da parte delle istituzioni, un intervento che ponga al centro la salute mentale come parte integrante del benessere generale».

«Ma l’introduzione dello psicologo di base – ha detto – è parte di una visione più ampia di integrazione della salute mentale nelle politiche sanitarie generali. La salute, infatti, non è un concetto unidimensionale, ma comprende anche il benessere psicologico, come sancito dai più recenti decreti e piani sanitari».

«I benefici di una simile iniziativa non sono solo di natura sociale e psicologica, ma anche economica – ha sostenuto la consigliera. – Gli studi hanno dimostrato che l’integrazione dello psicologo di base con il medico di medicina generale può ridurre l’uso di farmaci inutili, le visite mediche superflue e, soprattutto, le ospedalizzazioni non necessarie. La presenza dello psicologo, insomma, contribuisce a ridurre la durata e la frequenza delle ospedalizzazioni e a limitare gli accessi impropri al pronto soccorso, con un impatto positivo sul carico di lavoro dei medici e sui tempi di attesa per le visite».

Per la Bruni è «una considerazione talmente fondata», tanto che nei giorni scorsi è stato siglato, tra l’Anci Calabria e l’Ordine degli Psicologi della Calabria, un protocollo d’intesa volto a contrastare il disagio sociale e promuovere il benessere psicologico a livello locale, firmato tra Anci Calabria e l’Ordine degli Psicologi della Calabria».

«L’impegno concreto delle istituzioni a supportare famiglie, minori e cittadini in difficoltà – ha sottolineato – deve essere sancito da una legge che abbia come obiettivo il contrasto delle situazioni di marginalità sociale, pregiudizio e emergenza, attraverso la creazione di servizi di supporto psicologico. Il fine ultimo è migliorare la qualità delle relazioni sociali nei vari contesti di vita quotidiana: dalle case alle scuole, fino ad altri luoghi di interesse sociale».

«Chiederemo, quindi, di ascoltare Anci e Ordine degli Psicologi in Terza Commissione – ha proseguito – perché la collaborazione istituzionale ha come priorità la tutela dei diritti della collettività, e l’introduzione della figura dello psicologo di base non è solo una necessità sanitaria, ma un’opportunità per creare una rete di supporto territoriale vicina ai cittadini. Un intervento che si inserisce in un contesto normativo nazionale che, grazie alla legge n. 833 del 1978, sancisce il diritto alla salute come diritto fondamentale, comprendendo anche il benessere psicologico come parte integrante della salute».

«La proposta di legge sulla psicologia di base – ha concluso – ha già dimostrato la sua efficacia in alcune Regioni italiane, dove è stata avviata l’implementazione di questi servizi. I primi dati indicano un miglioramento significativo della sintomatologia psicologica tra i pazienti che hanno accesso a questo tipo di supporto, con una riduzione dei disturbi ansiosi e depressivi e un aumento generale del benessere. Questa proposta legislativa è una misura di civiltà che i calabresi meritano». (rrc)

Il Pd Calabria: Servono interventi urgenti per ripristinare i collegamenti con San Pietro a Maida, Maida e Jacurso

Il Partito Democratico della Calabria ha chiesto interventi urgenti per ripristinare i collegamenti con San Pietro a Maida, Maida e Jacurso.

Esprimendo il proprio sostegno  e solidarietà al sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà, e al presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, nonché alle popolazioni da loro rappresentate per la difficile situazione che stanno vivendo i Comuni di San Pietro a Maida, Maida e Jacurso. È un dramma che sottolinea, ancora una volta, la fragilità delle infrastrutture calabresi e la necessità urgente di un intervento straordinario e rapido da parte delle istituzioni.

«Abbiamo il dovere di combattere l’isolamento delle aree interne – ha dichiarato Mimmo Bevacqua –. Non possiamo restare indifferenti davanti alle difficoltà di questi territori, che oggi vivono una situazione insostenibile: infrastrutture distrutte, strade chiuse, ponti crollati. Il rischio che la stagione invernale porti nuove frane e smottamenti è altissimo. Il nostro impegno sarà massimo per garantire ai cittadini di queste comunità una mobilità sicura e dignitosa».

Per questo i dem si faranno portavoce delle richieste delle amministrazioni locali presso la Regione Calabria e nei confronti del Governo nazionale, sollecitando risorse adeguate e rapide per la messa in sicurezza delle infrastrutture, lo stanziamento di fondi di somma urgenza e la dichiarazione dello stato di calamità.

«Sosterremo, inoltre, la richiesta del sindaco Giampà – hanno detto i dem – di predisporre un attraversamento temporaneo sul ponte crollato del torrente Cottola per garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini del territorio. Il nostro territorio ha bisogno di risposte immediate, e noi faremo la nostra parte per provare a fornirle in Consiglio stimolando un governo regionale completamente inerte». (rcz)

Pd Calabria: Occhiuto faccia chiarezza sui crediti facili alle Asp

Il Partito Democratico della Calabria ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza sui crediti facili alle Asp, ma non solo: convocare i dirigenti delle Asp interessate in Commissioni “Sanità” del Consiglio regionale.

Sono i due obiettivi che si è prefissato il partito calabrese e che sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa svoltasi a Lamezia, alla presenza del capogruppo Mimmo Bevacqua, Amalia Bruni, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti e Giovanni Muraca.

Il problema nasce delle transazioni milionarie – per un totale di 77 milioni di euro – tra l’Asp di Cosenza e Bff Bank, operazioni già oggetto in passato di un’interrogazione parlamentare da parte del senatore Nicola Irto e recentemente riportate in un’inchiesta dal settimanale L’Espresso, che ha dedicato la copertina alla questione.

«Serve assoluta chiarezza sui motivi che hanno portato a queste operazioni milionarie delle Asp di Cosenza, Reggio Calabria e Crotone», ha dichiarato Bevacqua.

Pur rispettando l’indagine attualmente in corso da parte della Procura di Milano, i consiglieri Pd chiedono trasparenza per rispondere ai dubbi dei cittadini calabresi sulla gestione dei fondi pubblici destinati alla sanità.

Per questo motivo, il Pd proporrà, oltre alla convocazione dei vertici delle Asp coinvolte, anche quella del manager di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, per fornire risposte concrete sul tema.

Infine, forti preoccupazioni sono state espresse dal gruppo del Pd anche con riferimento alla manovra finanziaria del governo, che «taglia le risorse alla sanità pubblica, con un fondo sanitario nazionale che prevede 900 milioni da suddividere tra le Regioni e con la Calabria che avrà le briciole. Serve a questo punto chiarezza anche da questo punto di vista: il governo nazionale e quello regionale dicano da che parte stanno e se hanno intenzione o meno di intervenire a sostegno della sanità pubblica calabrese che rischia di ricevere un ulteriore e ferale colpo con l’autonomia differenziata voluta dalla Lega e avallata dall’esecutivo più antimeridionalista della storia italiana». (rcz)

 

Muraca (PD): Fare chiarezza su nomina nuovo direttore di Cardiologia a Polistena

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, presenterà una interrogazione al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza sulla recente nomina del nuovo Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia presso l’Ospedale di Polistena, avvenuta con deliberazione n. 807 dell’11 ottobre 2024. 

«La nomina, con delibera del direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria, dott.ssa Lucia Di Furia, ha assegnato l’incarico al candidato che – viene spiegato –, nella graduatoria del 2022, si era classificato in seconda posizione, revocando così l’avviso pubblico indetto in precedenza il 24 settembre 2024 per la selezione di un nuovo direttore».

L’interrogazione ha l’obiettivo di verificare se il nuovo incaricato possieda effettivamente le competenze specifiche richieste dal profilo per il ruolo di Direttore della Cardiologia, in particolare nel settore della cardiostimolazione, nella gestione di emergenze cardiovascolari e nell’addestramento di giovani medici in questa branca della cardiologia.

Inoltre, si richiedono informazioni sulla capacità del neo-direttore di esercitare il ruolo con la necessaria esperienza e conoscenza scientifica per proseguire l’ottimo lavoro svolto fino questo momento dal dott. Enzo Amodeo, che ha portato Cardiologia a livelli di eccellenza. 

Muraca ha chiesto, infine, le motivazioni che hanno portato alla decisione di indire un avviso pubblico il 24 settembre 2024, per poi revocarlo a distanza di poche settimane, l’11 ottobre 2024. (rrc)

Naufragio Roccella, il PD Calabria: Si faccia chiarezza su quanto avvenuto

«Chiediamo che il governatore Roberto Occhiuto faccia immediata chiarezza e riferisca sulle informazioni in suo possesso in ordine alla tragica scomparsa di diverse decine di migranti, compresi molte donne e bambini a Roccella Jonica». È quanto ha chiesto il gruppo del PD in Consiglio regionale, depositando un’interrogazione alla giunta e al governatore Occhiuto perché venga fatta chiarezza su quanto avvenuto a Roccella Jonica in occasione del terribile naufragio sul quale ha riportato l’attenzione mediatica l’ultima puntata di Report.

«Chiediamo, inoltre – hanno aggiunto – al presidente Occhiuto di spiegare le scelte della Prefettura di Reggio Calabria che ha gestito lo sbarco nella persona della Dott.ssa Maria Stefania Caracciolo che, a distanza di un mese, viene poi nominata assessore regionale con l’attribuzione di importanti deleghe».

«Il Pd nazionale e calabrese, come ha ricordato il segretario regionale Nicola Irto – hanno detto i dem – avevano posto immediatamente degli interrogativi al governo nazionale per denunciare il ritardo con il quale l’esecutivo Meloni si era mosso, abbandonando al loro tragico destino i migranti. Ma non sembra meno esente da colpa l’esecutivo Occhiuto che, ancora una volta, per non disturbare gli alleati di Roma ha preferito attenersi agli ordini e mantenere un profilo basso, accettando che sulla vicenda calasse il silenzio, probabilmente per evitare che si avesse una nuova Cutro anche a livello mediatico».

«Del resto – hanno aggiunto – il governo calabrese è ben abituato a calare il capo davanti a ogni ordine di scuderia romano anche se va contro i diritti umani o contro gli stessi interessi dei calabresi, come nel caso dell’autonomia differenziata».

«Per fare piena luce su quanto avvenuto a Roccella Jonica – hanno concluso i consiglieri dem – depositeremo a palazzo Campanella un’apposita interrogazione a risposta scritta per chiedere al governatore di fare piena luce su quanto avvenuto a Roccella, sui motivi dei ritardi nei soccorsi e sul mancato rispetto dei diritti umani in spregio alla Costituzione e al diritto internazionale». (rrc)

 

Misiani (PD): Continuare mobilitazione per contrastare azione del Governo antimeridionalista

È necessario continuare la mobilitazione su sanità e trasporti per «contrastare l’azione del governo più antimeridionalista della storia del Paese che sta diminuendo le risorse per il Mezzogiorno, a partire da quelle sull’alta velocità, e vuole dare il colpo definitivo alle speranze delle Regioni meridionali con l’autonomia differenziata». È quanto ha detto Antonio Misiani, responsabile nazionale Infrastrutture del PD, nel corso del convegno organizzato a Rende dal partito sul tema  “Diritto alla mobilità e trasporto locale…Questi eterni sconosciuti…”.

Il convegno, infatti, ha registrato una grande partecipazione di sindaci, amministratori, sindacalisti, tecnici e rappresentanti delle categorie interessate.

Una grande partecipazione che ha consentito un approfondito dibattito, dimostrando quanto sia sentito in Calabria il problema del trasporto con il quale i cittadini si misurano ogni giorno, con difficoltà crescenti per chi abita nelle aree interne e un inaccettabile isolamento che rende inesistente il diritto alla mobilità. Il tutto nella completa inerzia del governo Occhiuto e con il governo Meloni che ha “disperso” le risorse per l’Alta velocità e dirottato altrove i fondi del Pnrr.

«Su trasporti e sanità – ha spiegato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, che ha moderato i lavori – si concentrerà la nostra iniziativa politica nei prossimi mesi».

«Vogliamo difendere i diritti fondamentali dei calabresi – ha concluso – che il centrodestra continua a calpestare anche per non disturbare il governo nazionale impegnato a favorire il Nord del Paese e le classi più abbienti».

La convention è stata introdotta dai saluti del segretario provinciale del partito Vittorio Pecoraro ed è stata arricchita dagli interventi di Franca Sposato, responsabile Trasporti del Pd Calabria, Giovanni Muraca, componente Commissione Trasporti del Consiglio regionale, del vicepresidente del Consiglio Franco Iacucci e di Marco Simiani, deputato e capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera. 

Spazio anche ai tecnici, con le relazioni degli ex assessori regionali e docenti universitari Francesco Russo, Roberto Musmanno, oltre che del presidente di Anav, Dino Romano e del presidente Aniaf ed ex sottosegretario Salvatore Margiotta

Il Partito Democratico, dunque, in sinergia con il partito regionale, proseguirà nel lavoro sul Trasporto pubblico locale per offrire un piano in grado di garantire alla Calabria un sistema di trasporto nuovo, semplice, efficace ed integrato finalmente in grado di tutelare il diritto fondamentale alla mobilità.

Mammoliti (PD): I parlamentari calabresi sollecitino Anas per lavori urgenti di ripristino su Statale 208

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha chiesto che i parlamentari calabresi si attivino per sollecitarel’Anas per effettuare, con urgenza, i lavori di ripristino della Statale 280 e, alla Regione,  «di provvedere con urgenza a stanziare risorse adeguate e tempestive per i comuni colpiti e a farsi carico dei danneggiamenti al sistema produttivo che aveva già negli anni passati subito danni ingenti per le stesse ragioni e le stesse incurie di oggi». 

Per il dem, infatti, «è davvero inaccettabile il tempo che si impiega per ripristinare la voragine che si è aperta nella statale 280 a seguito del nubifragio che ha colpito la Calabria nella notte tra il 20 e il 21 ottobre».

«Dopo la seduta del Consiglio regionale – ha spiegato – durante la quale la maggioranza non ha inteso far discutere la mozione presentata dal gruppo Pd, nonostante le rimostranze espresse durante il mio intervento, né ha dedicato un cenno all’emergenza, si susseguono gli annunci di possibile ripristino della voragine che si è aperta lungo la statale 280 in 15 giorni, come se si trattasse di 15 ore». 

«Cosa ha fatto il centrodestra negli ultimi cinque anni di governo alla regione?», ha chiesto Mammoliti, sottolineando come «invece di parlare come se stessero governando altri, la giunta approvi un piano di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio che purtroppo non si può fare con i droni, ma attraverso l’impiego di necessarie risorse umane».

«La Calabria continua ad essere considerata marginale e periferica – ha concluso – nonostante le tante risorse disponibili che i governi di centrodestra ai vari livelli non stanno utilizzando proficuamente».