Alecci (PD): La Casa della Salute di Chiaravalle è ben lontana dalla sua entrata in servizio

«La nuova Casa della Salute di Chiaravalle è ben lontana dalla sua entrata in servizio». È quanto ha denunciato il consigliere regionale del PD, Ernesto Alecci, aggiungendo come «mentre gli abitanti della cittadina e del comprensorio sono costretti a rivolgersi alla “vecchia” Casa della Salute ormai fatiscente e inadeguata. Solo il grande impegno dei medici e del personale sanitario presente riesce, infatti, a garantire una buona qualità nelle prestazioni erogate».

«Secondo un documento ufficiale della Regione Calabria – ha detto Alecci – la nuova Casa della Salute di Chiaravalle Centrale avrebbe dovuto essere ultimata entro febbraio 2025, ma ad oggi in quel luogo non sono state ultimate nemmeno le fondazioni della struttura. I tempi per la sua realizzazione si allungano, dunque, a tempo indeterminato. Ci troviamo di fronte all’ennesima bugia che brucia sulla pelle dei calabresi, un’altra riprova dell’inaffidabilità degli annunci del Presiedente Occhiuto e dei referenti di Azienda Zero».

«Sono queste, infatti, le inequivocabili parole con cui si conclude una risposta scritta del Dipartimento della Salute datata gennaio 2024 in riferimento ad una mia interrogazione precedente (sollecitata anche dal circolo PD di Chiaravalle) che chiedeva spiegazioni sui ritardi dei lavori: “In considerazione del superamento delle problematiche si prevede l’imminente avvio delle opere riguardanti l’edificio della Casa della Salute di Chiaravalle la cui ultimazione, da cronoprogramma comunicato all’Asp di Catanzaro, è prevista nel mese di febbraio 2025».

«Parole inequivocabili che, però, non trovano alcun riscontro nella realtà, perché dopo ben più di un anno da quella risposta, come ho potuto verificare attraverso un sopralluogo», ha detto il dem.

«Periodicamente – ha aggiunto – assistiamo a spot mediatici su nuovi servizi, nuovi reparti, nuovi progetti, ma i risultati concreti sono sotto gli occhi di tutti: approssimazione, mancanza di programmazione, strutture datate e strumentazioni malfunzionanti, medicina territoriale e servizi di emergenza-urgenza in frantumi, migrazione sanitaria in aumento».

«Il reality show magistralmente orchestrato su media e social network dalla governance regionale – ha proseguito Alecci – crolla di fronte ai casi come quelli di Chiaravalle e quelli che certamente avremo modo di evidenziare, purtroppo per noi calabresi, nelle prossime settimane attraverso una minuziosa attività direttamente sui territori».

«Situazioni come queste – ha concluso – dimostrano l’immobilismo atavico in cui ha versato e versa la Sanità nella nostra regione. Con la nomina a Commissario per l’emergenza del sistema ospedaliero, il Presidente Occhiuto ha ottenuto i “superpoteri”, ora non ci saranno più alibi o scuse!». (rcz)

Mammoliti (PD): Serve indagine su patrimonio edilizio pubblico e piano per messa in sicurezza

«La fragilità del territorio, dovuta all’incuria insita nel nostro modo di costruire e di fare manutenzione in Calabria, impone un significativo cambio di passo soprattutto sul versante della prevenzione». È quanto ha detto il consigliere regionale del PD, Raffaele Mammoliti, sollecitando, «attraverso il coinvolgimento degli Enti Locali, una indagine sullo stato del Patrimonio edilizio pubblico e privato al fine di predisporre un necessario Piano di messa in sicurezza».

«La Calabria – ha ricordato – è la regione italiana più esposta al rischio sismico, infatti, nella nostra Regione si sono concentrati più della metà dei terremoti catastrofici avvenuti in Italia negli ultimi 350 anni».

«Tra questi eventi, che hanno causato più di 200 mila vittime – ha aggiunto – si ricordano le sequenze sismiche del 1638 nella Calabria centrale, del 1783 che devastò la Calabria centro meridionale, del 1905 a Sant’Eufemia e infine quello del 1908di Messina e Reggio Calabria».

«Occorre sottolineare – ha detto ancora – come tutti i Comuni della Calabria risultano, infatti, in Zona 1 e 2 nelle quali la probabilità che capiti un forte terremoto è alta».

«Per tale ragione – ha proseguito – pur riconoscendo alla regione Calabria di aver approvato il Piano di Soccorso Simico al cui interno sono inseriti gli elementi conoscitivi, territoriali e operativi che occorre attuare in caso di eventi sismici, ho presentato un’apposita istanza al Presidente della Giunta regionale con la quale chiedevo di effettuare una ricognizione di tutte le risorse disponibili per la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico».

«Alla luce del costante sciame sismico che sta generando legittime preoccupazioni nella popolazione è assolutamente prioritario conoscere lo stato dell’arte e gli interventi previsti e predisposti», ha detto il dem, che considera «fondamentale e risollecito, al Presidente, un’apposita relazione nel Consiglio regionale».

«Occorre, dunque, agire superando rallentamenti e ritardi nell’attivazione delle risorse disponibili. Solo attraverso la necessaria prevenzione si possono evitare: l’utilizzo di cospicui finanziamenti necessari per i danni della ricostruzione post evento, perdite di vite, danni economici consistenti e danni al patrimonio storico culturale», ha concluso Mammoliti, annunciando la presentazione di «una Interrogazione a risposta immediata per sapere quali utili e necessari provvedimenti il Governo regionale ha predisposto e/o intende mettere in atto».

Il PD presenterà una mozione per impedire chiusura Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Siderno

«Chiediamo al Governo regionale di opporsi fermamente a questa decisione e di intervenire per fermare la chiusura di questi Reparti, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e alla criminalità». È quanto ha chiesto il PD Calabria, annunciando la presentazione di una mozione urgente, in Consiglio regionale, per bloccare la chiusura dei Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza e Siderno, due presidi fondamentali nella lotta alla criminalità organizzata e nella tutela della sicurezza dei cittadini calabresi.

La proposta di razionalizzazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che prevede la chiusura di sette Reparti Prevenzione Crimine, tra cui quelli di Cosenza e Siderno, rappresenta una minaccia gravissima alla sicurezza del nostro territorio, già fortemente provato dalla presenza di organizzazioni criminali. La Polizia di Stato, con la sua presenza capillare sul territorio, ha garantito negli anni un controllo fondamentale, e la chiusura di queste strutture indebolirebbe sensibilmente il sistema di difesa del nostro popolo.

 «Non possiamo accettare che in nome della razionalizzazione vengano sacrificati presidi essenziali di legalità e sicurezza», ha dichiarato il capogruppo Mimmo Bevacqua, dopo la presa di posizione assunta dal consigliere reggino Giovanni Muraca.

Il gruppo del Pd sottolinea inoltre che, oltre al danno alla sicurezza, la chiusura di questi Reparti comporterebbe anche un aumento dei costi di gestione e una logistica inefficiente per le forze dell’ordine. È necessario, invece, un potenziamento delle risorse destinate alla sicurezza, con un impegno concreto del Governo regionale per proteggere i calabresi. (rrc)

Alecci (PD): A Soverato situazione allarmante per psichiatria infantile

Il consigliere regionale Ernesto Alessi ha denunciato come al Servizio di Neuropsichiatria infantile di Soverato «sono più di 2000 piccoli pazienti presi in carico, più di 100 famiglie in lista d’attesa, un’equipe sottodimensionata che ogni giorno con impegno e sacrificio cerca di dare un’assistenza qualificata a tutti, carenze strutturali».

Una situazione che il dem ha «potuto vedere con i suoi occhi: ancora una volta il grande impegno di tutti i professionisti che si occupano ogni giorno di tantissimi bambini e adolescenti, alcuni con patologie gravi, svolgendo un lavoro di supporto fondamentale sempre con grande accoglienza e empatia».

«Eppure, nonostante l’aumento dei piccoli pazienti – ha proseguito – le problematiche storiche permangono. L’equipe, che va ringraziata per la dedizione quotidiana, è formata solamente da 4 logopedisti, 1 psicomotricista, 2 fisioterapisti e 2 psicologi, questi ultimi a breve andranno in pensione, ed ancora non è stato nemmeno bandito il concorso per la loro sostituzione».

«Alla mancanza di personale – ha sottolineato – si aggiunge la mancanza di spazi adeguati e strumenti specifici per poter portare a termine in maniera dettagliata alcuni approfondimenti diagnostici. Inoltre, non è presente sul territorio una scuola di specializzazione in Neuropsichiatria infantile capace di formare per i prossimi anni una classe di giovani medici».

«Le famiglie sono disperate – ha rilevato il consigliere regionale – anche perché la prospettiva è di aspettare anche 3 o 4 anni prima della presa in carico dei loro figli e sono costrette a rivolgersi a specialisti privati o a recarsi in strutture fuori regione, con spese enormi che spesso non possono permettersi. E la situazione risulta essere allarmante anche in altri distretti della Calabria».

«Non è accettabile. Non è facile affrontare ogni giorno queste difficoltà – ha ribadito – cercando di essere sempre e comunque presenti per chi ha bisogno di cure, sostegno, speranza. Basta trascorrere anche 10 minuti in uno di questi centri per capire quanto siano utili e importanti i servizi erogati da queste strutture soprattutto alla luce dei nuovi disturbi che stanno aumentando in una società sempre più complessa, è necessario investire in questo settore, partendo dalle competenze presenti e favorendo il potenziamento del personale e la creazione di strutture con spazi e strumenti adeguati».

«Occorre dare vita ad una rete regionale dei servizi moderna e funzionale – ha concluso – che possa accompagnare i ragazzi nelle varie età e nelle loro esigenze». (rcz)

Pd Calabria: Inaccettabile blocco trasporto dializzati da Asp di CZ

«Occhiuto convochi subito le parti, imponga la modifica delle attuali norme regolamentari e garantisca il servizio di trasporto dei dializzati nei Distretti sanitari di Catanzaro e Soverato senza ulteriori ritardi. i dializzati non sono figli di un dio minore, ma cittadini con pieno diritto all’assistenza e al rispetto». È quanto ha chiesto il PD Calabria, sottolineando come «privare 150 malati cronici di un servizio essenziale è un atto ingiustificabile e inaccettabile, che si traduce in un abbandono istituzionale di persone fragili, costrette a sottoporsi a una terapia indispensabile per la loro sopravvivenza».

«Questa assurda sospensione – hanno spiegato i dem – conferma lo stato comatoso del Servizio sanitario della Calabria. Come si può lasciare senza un mezzo di trasporto chi, ogni due giorni, deve recarsi in ospedale per sottoporsi a un trattamento salvavita? È inconcepibile che si arrivi a questo punto per questioni puramente burocratiche, scaricando sui pazienti le inefficienze di chi avrebbe il dovere di garantire i servizi essenziali».

«Occhiuto vede oppure no il caso? Il commissario governativo – hanno tuonato i dem – non può voltarsi dall’altra parte: ha il dovere di garantire a questi pazienti il servizio in questione, senza costringerli a lottare per un loro diritto sacrosanto. Le associazioni che avevano garantito il trasporto dei dializzati non siano più umiliate. Ora vigono addirittura disposizioni che prevedono il rimborso di appena 1/5 del costo del carburante per chilometro».

«È immorale – hanno concluso – che vengano trattati come un peso, quando sono persone che già affrontano una terapia complessa, debilitante e faticosa». (rcz)

Il PD Calabria: Non bastano gli slogan per risolvere i problemi della sanità

«Ribadiamo la necessità urgente di una riforma sanitaria organica, che veda un investimento significativo nelle strutture territoriali, nei servizi socio-sanitari e nella prevenzione, pilastri che, se trascurati, continueranno a tenere in emergenza la sanità calabrese». È quanto ha detto il Partito Democratico della Calabria, evidenziando come «non bastano gli slogan a rivolvere i problemi: mancano le risorse e una visione d’insieme».

I dem, infatti, hanno espresso preoccupazione per le condizioni del sistema sanitario calabrese, dopo i dati diffusi dal Ministero della Salute e rilanciati dai media.

«I dati forniti dal Ministero della Salute nell’ultima verifica sulla sanità regionale – si legge in una nota diffusa dal gruppo dem –, confermano il disastro della sanità in Calabria che continua a occupare l’ultimo posto in Italia per i livelli essenziali di assistenza».

«Secondo il rapporto del Ministero – si legge – la regione ha fatto un passo avanti con un incremento di circa 4,92 punti nella performance ospedaliera, ma la carenza di servizi sul territorio e la mancanza di adeguate politiche di prevenzione continuano a mettere a dura prova i cittadini calabresi». 

«In buona sostanza – hanno spiegato i dem – il Ministero conferma totalmente tutte le nostre preoccupazioni rispetto al fallimento della gestione Occhiuto soprattutto per quel che riguarda la medicina del territorio – continua la nota stampa del gruppo del Pd – il piccolo miglioramento nelle cure ospedaliere viene completamente cancellato dalle enormi lacune nelle strutture territoriali, che rimangono inadeguate a garantire un accesso tempestivo alle cure per tutte le persone, in particolare nelle aree più periferiche».

«La gestione della sanità da parte del presidente e commissario Occhiuto, nonostante gli annunci – hanno concluso – ha fallito nel fornire risposte concrete. Le politiche per il potenziamento delle strutture territoriali e la prevenzione, che sono fondamentali per ridurre la pressione sugli ospedali e garantire il diritto alla salute a tutti i calabresi, sono praticamente assenti». (rcz)

Muraca (PD): Calabria in grave ritardo su edilizia sanitaria

Il consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca, ha evidenziato come «la Regione  Calabria è in grave ritardo nell’attuazione delle risorse previste dal PNRR in particolare per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico e l’edilizia sanitaria».

«Questi ritardi mettono a rischio il diritto alla salute dei calabresi e l’efficienza delle strutture sanitarie regionali», ha denunciato il dem, sottolineando come «la tabella di monitoraggio finanziario analizzata, aggiornata a gennaio 2025, conferma che per l’intera misura 6 del Pnrr sono stati effettuati pagamenti di poco più 18 milioni di euro su un piano dei costi programmato per circa 317 milioni».

«Più in dettaglio – ha spiegato – per quel che è possibile ricavare dall’ultima relazione mensile di monitoraggio di gennaio, per le Case della Comunità i pagamenti effettuati – meno di 5 milioni di euro – non raggiungono il 5% dei costi programmati e per gli Ospedali di Comunità i pagamenti effettuati – meno di 2 milioni – sono di poco superiori al 3% della spesa programmata».

«A fronte di queste difficoltà – ha continuato – di spesa registrata da parte del commissario ad acta per il Piano di Rientro della sanità calabrese finalizzato al riequilibrio dei conti –precisa Muraca-,  i Comuni calabresi sono riusciti ad avviare una percentuale significativamente maggiore di progetti, dimostrando che, con una gestione più efficace, il ritardo nell’attuazione del Pnrr può essere colmato. I dati, infatti, mostrano che i Comuni hanno avviato 65,6% delle opere previste, in netto contrasto con l’inerzia della Regione, che è ben al di sotto di questa percentuale di attuazione».

«Non va meglio per l’ammodernamento tecnologico delle apparecchiature a servizio delle aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere regionali.

«Dal 2019 – spiegato ancora Muraca – la Calabria ha ricevuto ingenti risorse per il rinnovo delle apparecchiature ospedaliere, con un investimento totale di oltre 86 milioni di euro, come previsto dal programma di ammodernamento tecnologico ai sensi dell’art. 6, comma 5 del D.L. 30 aprile 2019 n. 35 e dalla Delibera Cipe n. 51 del 24 luglio 2019».

«Le somme ad oggi programmate rispetto a quelle disponibili equivalgono al 38,28% del totale – ha illustrato – circa 33 ml a confronto degli 86 ml disponibili. Solo per i mammografi le procedure d’acquisto avviate sono sostanzialmente soddisfacenti. I ritardi gravi e non più giustificabili riguardano tutte le altre procedure di acquisto e più in particolare quelle riguardanti 9 TAC su una previsione di 25, 3 Risonanze magnetiche su una previsione di 17; 6 Angiografi su una previsione di 11; 0 Gamma Camere su una previsione di 2; 1 Gamma camera/TAC su una previsione di 4; 1 pet/Tac su una previsione di 3; 1 Acceleratore lineare su una previsione di 2».

«Il cronoprogramma del Programma Operativo regionale 2022/25 di cui al DCA n. 162 del 18/11/2022 – ha detto ancora Muraca – prevedeva l’avvio di tutte le procedure mediante convenzione con la centrale di committenza da completare entro il mese di marzo 2023».

«La Regione deve dare risposte urgenti – ha concluso –garantendo una gestione efficace delle risorse finanziarie disponibili, evitando il rischio che queste vengano perse a causa di una pianificazione inadeguata e di un ritardo esecutivo nella realizzazione opere. Un lusso che la Calabria non può di certo permettersi considerando lo stato di emergenza in cui versa». (rrc)

RENDE (CS) – L’incontro “Sud e Nord Uniti” del PD

Domani pomeriggio, al President Hotel di Rende, alle 18, si terrà l’incontro organizzato dal gruppo del Pd in Consiglio regionale della Calabria dal titolo: “Sud e Nord Uniti: l’impegno condiviso per l’Italia”.

Sarà un’occasione di confronto fondamentale per discutere il futuro del nostro Paese e la necessità di rafforzare la collaborazione tra Nord e Sud, uniti per superare le disuguaglianze e promuovere lo sviluppo equo di tutte le Regioni.

Al dibattito interverranno il senatore e segretario regionale del Pd calabrese Nicola Irto, che aprirà il dibattito, per dare poi spazio agli interventi di  Maria Grazia Proietti, consigliere del Pd in Umbria, Lucia Parchetelli, consigliere del Pd in Puglia, Pierfrancesco Majorino, responsabile nazionale “casa” e capogruppo del Pd in Lombardia, Paolo Calvano, capogruppo del Pd in Emilia Romagna, Mario Ciarla, capogruppo del Pd nel Lazio, Mario Casillo, capogruppo del Pd in Campania, Anna Casini, capogruppo del Pd nelle Marche e Mimmo Bevacqua, capogruppo dem a palazzo Campanella.

Il gruppo del Pd in Consiglio regionale, guidato da Mimmo Bevacqua, rinnova, così, il suo impegno per una Calabria centrale nel processo di unificazione del Paese, ribadendo come solo unendo le forze del Nord e del Sud si potrà garantire uno sviluppo equo e solidale, affrontando insieme le sfide che riguardano la sanità, l’istruzione, il sostegno alle fasce più deboli, la valorizzazione delle aree interne e l’acqua pubblica.

La Calabria, cuore pulsante del Mezzogiorno, si pone al centro del dibattito nazionale, contro le tentazioni divisive del centrodestra, che con il progetto di autonomia differenziata vuole, invece, accentuare le disuguaglianze fra le Regioni. È il momento di aprire una riflessione a cinquant’anni dal regionalismo e di lavorare insieme per un futuro migliore per tutti i cittadini e per un Paese unito e solidale.

Emergenza sanità, il PD incontra i sanitari dell’Ospedale di Polistena

«Serve agire con immediatezza per sconfiggere il centrodestra di Occhiuto, che ha portato la sanità calabrese al collasso, con reparti che chiudono, l’emergenza-urgenza che non funziona e la migrazione sanitaria in aumento. In Calabria non è garantito il diritto alla salute ed è l’ora di cambiare rotta». È quanto ha detto il Partito Democratico dopo aver incontrato i sanitari dell’Ospedale di Polistena, nell’ambito del tour per difendere il diritto alla salute dei calabresi.

Si tratta di un viaggio di ascolto e confronto sulle criticità della sanità regionale, per elaborare dal basso una proposta politica che metta al centro la persona e il suo diritto alle cure come ogni cittadino delle altre regioni.

A Polistena, la delegazione del Pd calabrese ha registrato il disagio dei cittadini che quotidianamente subiscono le inefficienze del Servizio sanitario calabrese e chiedono risposte immediate per superare un’emergenza diventata ordinaria.

Il segretario regionale del Pd, Nicola Irto, insieme al capogruppo in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua e alla consigliera regionale Amalia Bruni, ha poi incontrato i sanitari del presidio ospedaliero, che ha un bacino d’utenza di 160mila abitanti, e visitato il Pronto soccorso, che ha locali inadeguati.

Sono state raccolte le principali criticità del nosocomio che, per esempio, ha un solo tecnico di Rianimazione e gravi carenze di anestesisti. Lì si attende da tempo il reparto di Oncologia ma esiste soltanto il Day hospital oncologico.

La delegazione del Pd ha ascoltato medici, operatori e cittadini. Poi ha incontrato la stampa alla fine della visita, assicurando di attivarsi in tempi brevi per strutturare una proposta organica di riforma sanitaria. (rrc)

Venerdì a Polistena fa tappa “Dentro l’emergenza sanitaria” del PD

Venerdì 7 febbraio, a Polistena, farà tappa l’iniziativa “Dentro l’emergenza sanitaria”, promossa dalla Segreteria del Partito Democratico calabrese in condivisione il Dipartimento regionale sulla Sanità, il Gruppo consiliare regionale e i parlamentari calabresi, tutti uniti nell’impegno di definire un progetto di cambiamento per una sanità efficiente, efficace e gratuita.

I dem, infatti, hanno avviato un percorso di ascolto e approfondimento sulle principali sfide della sanità regionale, in modo da costruire una proposta politica che ponga al centro il diritto inalienabile alla salute di ogni cittadino.

Ogni tappa aiuta a rafforzare la visione del Partito Democratico riguardo al futuro della sanità nella nostra regione, con l’obiettivo di promuovere politiche in grado di rispondere efficacemente ai bisogni reali della popolazione.
«Il nostro impegno si fonda sul principio irrinunciabile che il diritto alla salute è un pilastro della democrazia e della civiltà. La tragica scomparsa di Serafino Congi ci ha ricordato quanto sia urgente un cambiamento profondo del Servizio sanitario regionale e ci spinge a lavorare con ancora maggiore determinazione – ha dichiarato la segreteria regionale – a un progetto che permetta a ogni cittadino calabrese di fruire di un sistema sanitario equo, accessibile e di elevata qualità».
«Infatti, è ormai evidente  – continua la nota – che il centrodestra calabrese, in particolare il commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, non è riuscito a segnare il tanto atteso punto di svolta per la riorganizzazione dei servizi sanitari. Nonostante egli abbia grandi poteri in questo ambito, persistono le criticità strutturali e i disservizi crescono. Le sue continue promesse non si sono tradotte in azioni efficaci e l’emergenza sanitaria che ci affligge non ha trovato soluzioni adeguate, lasciando i calabresi in una condizione di precarietà e incertezza molto gravi».
L’iniziativa, poi, farà tappa il 12 febbraio a Cosenza, dove parteciperà anche la responsabile Sanità in segreteria nazionale, Marina Sereni. Il 14 febbraio, invece, si farà tappa a Vibo Valentia. (rrc)