STATALE 106, ORA SI FA SUL SERIO: I PRIMI
BANDI PARTIRANNO TRA MAGGIO E APRILE

di LUCA LATELLA – Prima uscita ufficiale per il nuovo commissario della statale 106, Francesco Caporaso, nominato dal governo una decina di giorni fa. Ed è una sortita coi fiocchi, al Ministero delle Infrastrutture dei trasporti alla presenza di Matteo Salvini, del presidente della Regione, Roberto Occhiuto e del nuovo amministratore delegato di Anas, Andrea Gemme.

Il summit è stato utile, sostanzialmente, a mettere i puntini sulle “i” rispetto alle due tratte in fase procedurale avanzata, il cosiddetto progetto bandiera Crotone-Catanzaro, e quello che era stato designato precedentemente come tale, Sibari-Rossano, rimpiazzato proprio dal segmento croto-catanzarese a causa ritardi accumulati dalla politica locale.

Al centro del colloquio – si legge in una nota del Mit – «gli importanti investimenti e i progetti per il territorio calabrese, per modernizzare la viabilità e migliorare i collegamenti, anche con il progetto del Ponte sullo Stretto, per un importo totale di circa 3 miliardi e 800 milioni».

Risorse che serviranno, appunto, a portare a termine le due tratte: circa 2,5 miliardi per la realizzazione dei 51 chilometri di “nuova” 106 a quattro corsie tra Crotone e Catanzaro già banditi ed in fase propedeutica di realizzazione e 1,3 miliardi per i 32 tra Rossano e Sibari.

Le novità di giornata: i bandi di gara

Le vere novità di “giornata”, piuttosto, riguardano i nuovi bandi di gara che interessano le due tratte, ormai imminenti. «Entro il 2 aprile» saranno pubblicate le gare – su due lotti – della Si-Ro mentre per quel che riguarda la Cz-Kr, un primo bando è già stato affidato, ne restano altri cinque in fase di pubblicazione «entro maggio».

Un’ottima notizia per la Sibaritide – già interessata dai lavori del terzo megalotto Sibari-Roseto Capo Spulico che sarà aperta al traffico l’anno prossimo – dopo i mesi di ritardo accumulati per la firma della convenzione tra Regione e Anas (propedeutica al bando di gara) a seguito della chiusura, ormai a giugno scorso, della conferenza dei servizi. Una dilatazione dei tempi – in parte – dovuto anche alla necessità di rimpinguare l’ormai fatidico fondo da tre miliardi stanziati dal governo Meloni per il rifacimento della statale 106 per i prossimi 15 anni, già abbondantemente assorbiti dalle due tratte. Risorse aggiuntive poi recuperate dal Fondo di Sviluppo e Coesione.

«In particolare, nell’ambito del progetto di sviluppo e riqualificazione della Strada Statale 106 Jonica che collega Reggio Calabria a Taranto, uno snodo strategico per il Sud Italia – spiegano quindi dal Mit – Anas procederà entro il 2 aprile alla pubblicazione del bando di gara per l’appalto integrato dei due lotti della tratta Sibari-Corigliano Rossano, mediante procedura aperta, per un importo di circa un miliardo e 300 milioni di euro».

«L’intervento rientra nel più ampio progetto di sviluppo e riqualificazione della SS 106 per un totale di 82 km – puntualizzano dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti – in variante e a carreggiate separate, che comprende anche la tratta Catanzaro Crotone per un importo totale, come detto, di circa 3,8 miliardi di euro».

Crotone-Catanzaro: il punto

«Per questa tratta, Catanzaro Crotone – è specificato ancora – un lotto risulta già appaltato (valore 346 milioni) e altri cinque lotti, per un investimento di circa due miliardi e 200 milioni di euro, saranno aggiudicati entro maggio prossimo».

Sibari-Rossano: il punto

Il tratto Sibari – Rossano «fa parte degli interventi oggetto di commissariamento governativo, affidati al commissario Caporaso. Nel dettaglio – conclude la nota del Mit – riguarda la realizzazione di una variante in nuova sede alla SS106 con un tracciato di categoria stradale B extraurbana principale, doppia carreggiata, per una estensione di circa 32 km, 9 svincoli, 28 viadotti per un totale di circa 4,5 chilometri e una galleria artificiale di circa 1,3 km, nel territorio di Corigliano Rossano».

«Grande soddisfazione del ministro Salvini – è la chiosa del ministero – per questi investimenti strategici che, dopo anni di attese, miglioreranno la viabilità della Calabria e i collegamenti con le altre regioni».
Già, ma gli altri?

Occhiuto «Col centrodestra 3,8mld in 3 anni, solo 1mld nei 30 anni precedenti»

«Sono estremamente soddisfatto dell’incontro odierno presso il Mit, nel corso del quale sono stati presentati gli ingenti investimenti relativi a importanti opere per il territorio calabrese sul piano della viabilità e del miglioramento dei collegamenti. Ringrazio il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per l’attenzione che sta dimostrando nei confronti della Calabria». È il commento di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, a margine della riunione romana.

«Un’attenzione corrisposta anche dal governo nazionale e da quello regionale, entrambi di centrodestra, che in questi anni stanno concretamente immettendo risorse mai giunte in passato per l’ammodernamento della strada statale 106 e della viabilità locale. Ricordo che – prosegue il governatore – proprio per la Ss106, purtroppo definita la ‘strada della morte’, nei trent’anni precedenti era stato stanziato soltanto un miliardo. Negli ultimi tre anni siamo arrivati invece a 3,8 miliardi. Si tratta di un impegno inedito e straordinario, con tutte le progettazioni che camminano spedite.
Oltre al finanziamento dei cantieri quasi tutti aperti, stiamo lavorando per colmare un deficit infrastrutturale storico. Lo stiamo facendo in modo concreto, portando nel nostro territorio risorse tangibili e sono certo che presto i cittadini calabresi potranno fruire di quelle opere che attendono da troppi anni».

«Allo stesso tempo proseguiremo in maniera rapida con tutte le progettazioni dei restanti lotti della statale 106. Sappiamo che è un lavoro che durerà per diversi anni ma è anche vero che in Calabria mai nessuno prima d’ora era riuscito in così poco tempo a mettere in campo una mole così ingente di risorse per le nostre infrastrutture.
Di tutto ciò – conclude Occhiuto – voglio ringraziare anche l’amministratore delegato di Anas S.p.A, Andrea Gemme, il commissario straordinario per la “Riqualificazione della Strada Statale 106 Jonica”, Francesco Caporaso, e il dirigente regionale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, Claudio Moroni, per la preziosa collaborazione». (ll)

[Courtesy LaCNews24]

La maggioranza di Co Ro: Sibari-Rossano realtà grazie agli sforzi dell’Amministrazione

Non fosse stato per la lungimiranza del sindaco Stasi, a quest’ora non parleremmo di occasioni di sviluppo, come quelle che porterà con sé la nuova statale 106 nel tratto tra Sibari e Rossano».È quanto hanno detto i consiglieri di maggioranza Consiglio comunale di Corigliano-Rossano dopo aver approvato, nel corso degli ultimi lavori assembleari, il parere alla Variante urbanistica ed il Vincolo preordinato all’esproprio delle aree.

«Una delle primissime azioni politiche intraprese dal sindaco, nel 2019, è stata proprio quella di incontrare Anas per iniziare a gettare le basi di una infrastruttura moderna e sicura che proietterà la nostra città, finalmente dopo molti decenni, in Europa. Una strada che collegherà la città al nodo autostradale, alla Puglia ed alla dorsale adriatica anche grazie al terzo megalotto, in poche decine di minuti. Infrastrutture del genere spalancano le porte a nuovi flussi turistici e commerciali, e quindi a nuove occasioni di sviluppo».

«In consiglio comunale – hanno proseguito – nei giorni scorsi abbiamo approvato, seppure con l’avallo della sola maggioranza, un atto importante politicamente ma simbolico, cioè non necessario o propedeutico alla firma della convenzione tra la Regione Calabria e l’Anas che condurrà al bando di gara entro la primavera. Avremmo però potuto guadagnare dei mesi, se solo la Regione e l’ente stradale si fossero incontrati prima e non dopo quasi un anno dalla chiusura della conferenza dei servizi. Una “firma” giunta in colpevolmente in ritardo rispetto, ad esempio, ai quindici giorni passati per sottoscrivere l’intesa relativa all’altra tratta tra Crotone e Catanzaro».

«Così come avremmo accolto, con favore – hanno detto – il segnale da parte delle opposizioni che si sono astenute, interpretando l’esclusivo spirito da bastian contrari per partito preso. Un’altra, l’ennesima, occasione persa per dimostrare senso di responsabilità nei confronti di un’infrastruttura essenziale per il territorio e quindi del futuro della città di Corigliano-Rossano».

«Ci auguriamo – hanno concluso i gruppi di maggioranza – che adesso si possa imprimere una forte accelerata alle procedure burocratica per giungere val bando di gara e ai lavori nel giro di pochi mesi». (rcs)

Il Comune di Mandatoriccio dice sì al progetto per la nuova SS 106

C’è anche il sì dell’Amministrazione Comunale di Mandatoriccio alla proposta dei Sindaci della fascia jonica, da Crosia a Crotone, per il progetto della nuova SS 106.

Il progetto, infatti, prevede una strada a quattro corsie, invece che a cinque, da realizzarsi, lato monte, a soli due chilometri dall’attuale tracciato; che possa salvaguardare le aree produttive, archeologiche e turistiche e garantire, allo stesso tempo, una maggiore accessibilità ai comuni dell’entroterra.

«Questa nuova proposta – ha dichiarato il sindaco, Aldo Vincenzo Grispino, che ha partecipato all’incontro tenutosi nei giorni scorsi nella sede dell’Ente Provincia di Crotone – oltre ai vantaggi per i comuni interessati, prevede la riduzione dei costi di realizzazione dell’opera, strategica per il territorio. Dagli iniziali 15 miliardi di euro previsti, infatti, si passerebbe a un investimento di 4,3 miliardi di euro».

Tutti i comuni interessati dall’infrastruttura hanno espresso parere favorevole al nuovo tracciato e anche la Regione Calabria ha già dato il proprio assenso all’opera. Entro un mese è previsto un nuovo incontro per l’approvazione nella conferenza dei servizi, passaggio necessario per avviare la richiesta di modifica del tracciato.

«Bisogna fare squadra –  ha aggiunto il primo cittadino – per sostenere l’iniziativa e accelerare i tempi di realizzazione. Il Comune, insieme agli altri comuni interni, trarrà grandi benefici da questa infrastruttura, grazie al previsto svincolo tra Cariati e Mandatoriccio, che favorirà i flussi turistici e lo sviluppo economico della zona. Senza dimenticare che investire in questa opera significa anche aumentare la sicurezza stradale e ridurre la mortalità sulla SS 106».

Oltre a sostenere il progetto del tracciato alternativo per la SS 106, l’Amministrazione Comunale, nei giorni scorsi, ha dato anche parere favorevole alla richiesta di Enel per la realizzazione di una cabina di supporto nei pressi del tracciato ferroviario, intervento necessario per i lavori in corso di elettrificazione della tratta Sibari-Crotone.

«L’elettrificazione ferroviaria –  ha concluso Grispino –rappresenta un’azione concreta per potenziare i collegamenti e rendere il trasporto ferroviario più efficiente e sostenibile». (rcs)

SS 106, TROPPI I TRATTI DA COMPLETARE
GARANTIRE LA MOBILITÀ NEL TERRITORIO

di ARISTIDE BAVA Le recenti iniziative organizzate a Caulonia per cambiare il tracciato dello svincolo della nuova SS. 106, hanno fatto accendere i riflettori anche sulla necessità di affrontare l’annoso quanto necessario problema del prolungamento della importante arteria che, allo stato attuale, non garantisce la Locride e la provincia di Reggio Calabria.

Tra gli altri, ad occuparsi di questa problematica in un incontro che si è tenuto nella stessa Caulonia alla vigilia dell’ultimo consiglio comunale è stato l’ avv.to Francesco Macrì, già sindaco di Marina di Gioiosa Ionica e oggi componente di primo piano del Corsecom, la struttura associativa della Locride che da anni si batte per la soluzione dei problemi del territorio.

Macrì, che è stato tra i protagonisti di una serie di iniziative che dal 2020 al 2022 si sono sviluppate per dare spinta al completamento della nuova SS 106 è stato perentorio nel precisare che «sarebbe un grave errore ripartire da zero», e facendo riferimento ad importanti incontri che sulla problematica si erano svolti anche con l’ex Ministro Giuseppe Provenzano e con lo stesso attuale Ministro, Matteo Salvini, ha ricordato che gli autorevoli esponenti politici si erano sempre dichiarati disponibili ad affrontare in maniera positiva il problema che, peraltro, era stato “sposato” anche dai segretari nazionali  della massima triplice sindacale Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, arrivati a Siderno nel luglio del 2021 per parlare di queste e altre problematiche del territorio. 

In più è stato ricordato che, finanche, il tratto che da Locri porta ad Ardore era già stato finanziato (ed erano stati fatti pure una serie di espropri per consentire la realizzazione del tracciato previsto…) in tempi pregressi, ma che, poi, per cause mai completamente chiarite non è stato realizzato e i soldi del suo finanziamento sono stati dirottati altrove. D’altra parte le “aperture” del Governo sulla necessità di questa arteria che, poi, dovrebbe arrivare fino a Reggio Calabria erano e rimangono del tutto giustificate perché nessuno può smentire che questa è un’opera strategica idonea ad incidere efficacemente nella modifica delle condizioni di vita delle popolazioni perché rappresenta la infrastruttura capace di sconvolgere in positivo le attuali restrizioni che mezzo territorio calabrese subisce sulla mobilità dei cittadini ed anche sull’accessibilità, quindi con effetti limitativi sul turismo e non solo. A parte lo sconvolgente numero di vittime che ancora registra la vecchia 106.

E, dunque, bene ha fatto l’avv.to Macrì ad evidenziare nuovamente la necessità di questo prolungamento evidenziando la necessità che su questa problematica si trovi il massimo di convergenza tra sindaci, amministrazioni comunali e cittadini. Ecco, dunque l’invito di Francesco Macrì di ripartire dai vecchi incontri e dalle vecchie promesse con il coinvolgimento di tutti gli amministratori del territorio, delle forze sindacali e professionali, della stessa Regione e di  tutte le entità sociali e culturali per fare fronte unico su un problema di così grande importanza. 

D’altra parte, se vogliamo essere pratici nella Locride esiste l’esperienza della trasversale Jonio-Tirreno che ha insegnato quanto sia importante sentirsi facilmente proiettati su altre realtà, e di essere raggiunti più facilmente. Senza fare ulteriori giri di parole, appare chiaro – e d’altra parte la legittima battaglia che si sta facendo a Caulonia per avere un tracciato adeguato alle necessità del territorio – che le soluzioni che si devono adottare non possono essere prive  di una visione integrata con il contesto territoriale, e con le esigenze delle comunità.

Ecco la necessità che l’Anas tenga conto dei tratti mancanti e faccia finalmente in modo che l’opera, nella sua interezza risulti realmente utile, funzionale e capace di promuovere lo sviluppo dell’intero territorio ionico che ancora continua a rimanere drammaticamente isolato e lasciato in balia di se stesso.

Il dibattito, dopo gli incontri di Caulonia, ovviamente, si è allargato e anche  il presidente del Corsecom, Mario Diano, è intervenuto sulla problematica per chiarire che gli stessi sindaci della fascia ionica reggina non possono più fare a meno di fare quadrato su questa importante problematica.

«Come Corsecom – dice Diano – dopo le diatribe che si sono verificate all’interno dell’assemblea dei primi cittadini abbiamo allentato la nostra pressione con la speranza che la “crisi” dei sindaci si potesse risolvere in tempi brevi. Così non è stato ed ancora al loro interno ci sono molte cose che non vanno tant’è che alcuni sindaci hanno già preso le distanze dall’associazione. Riteniamo, però, che dopo tanti anni da quando l’associazione è stata costituita, e dopo il lavoro – a volte notevole – che è stato fatto nei momenti di armonia, non si possa buttare tutto alle ortiche e, specie su problemi di notevole rilevanza come è questo della realizzazione dei nuovi tratti della SS. 106, i primi cittadini devono trovare il sistema di fare fronte unico per affrontare il problema».

«Bene ha fatto l’avv. Francesco Macrì – ha aggiunto – a ricordare i grossi passi avanti che erano stati fatti per “rilanciare” la necessità di completare l’importante arteria e menzionare gli autorevoli personaggi politici e sindacali che avevano dichiarato la loro disponibilità ad affrontare il problema. Ritengo anch’io che è necessario riallacciare i rapporti con Anas e con le istituzioni di Governo e ripartire dall’incontro romano che lo stesso Ministro Matteo Salvini aveva messo in calendario. Il Corsecom è pronto ad appoggiare qualunque iniziativa ci porti in questa direzione ma nel contempo i sindaci della fascia ionica reggina devono uscire dall’empasse in cui si trovano e riprendere a lavorare in sinergia per affrontare questo, e gli altri più importanti problemi del territorio, nella maniera più adeguata possibile».

«Rispetto alla necessità di modificare il percorso della variante dello svincolo di Caulonia – ha proseguito – siamo perfettamente d’accordo sulle proposte del sindaco Cagliuso e degli altri primi cittadini della vallata dello Stilaro che hanno preso atto delle richieste del Comitato spontaneo dei cittadini. È innegabile che sono i cittadini del territorio a conoscere meglio di tutti le reali necessità delle comunità locali e non bisogna consentire che si facciano gli stessi errori che sono stati fatti con le “uscite” di Siderno e di Locri che sono risultate decisamente inidonee alle necessità dei due importanti centri della fascia ionica reggina».

«Ribadiamo, dunque – ha concluso – la nostra disponibilità ad aumentare il nostro impegno auspicando che si trovi la maniera per fare rete e si faccia in modo di sensibilizzare in maniera incisiva le istituzioni competenti perché affrontino veramente questo importante problema che, se risolto, oltre che sanare l’isolamento in cui ci troviamo,  potrebbe dare grande spinta anche all’economia del territorio».

Discorso legittimo, quanto chiaro, quello di Diano che ha fatto bene a ricordare le difficoltà delle “uscite” di Locri – dove il tracciato della nuova SS 106 si interrompe nella parte sud in una zona molto distante dal centro città – e di Siderno dove il tracciato costringe gli automobilisti a fare alcuni chilometri  con strettoie tortuose e pericolose.

Errori che non si devono ripetere come chiede il comitato spontaneo di cittadini di Caulonia con la variante prevista  che preclude anche la possibilità di sfoghi diretti con l’entroterra e con i borghi calabresi dell’Alto Jonio e secondo il comitato è un “doppione” che non porta  alcun beneficio alla mobilità  per la fruizione del territorio. (ab)

L’OPINIONE / Pasqualina Straface: SS 106 era e resta priorità Regione

di PASQUALINA STRAFACE – Non solo la SS 106 rappresenta una priorità strategica per la Regione Calabria ma, grazie all’impegno decisivo del Presidente Roberto Occhiuto, costituisce oggi, anch’esso, un modello virtuoso a livello nazionale. Lo è anzi tutto per i tempi rapidi con cui si è passati dalla progettazione degli interventi, fino all’ottenimento delle autorizzazioni e, infine, alla gara per la realizzazione delle opere finanziate per 3 miliardi di euro.

La maggiore o minore celerità nel raggiungimento del risultato è anche frutto della risposta dei territori coinvolti e della eventuale strumentalizzazione di cui alcuni, per interessi non necessariamente virtuosi, continuano a rendersi protagonisti. Come nel caso del sindaco di Corigliano – Rossano, notoriamente allergico e distruttivo rispetto ad ogni forma di investimento.

La tratta Sibari – Corigliano-Rossano, per motivi ormai noti, ha finito per accumulare un differimento temporale rispetto alla tratta Crotone – Catanzaro che ha visto, invece, tutti gli altri territori e le amministrazioni locali pienamente impegnati a superare gli eventuali ostacoli per giungere il prima possibile al traguardo.

È paradossale che sulla tratta Sibari – Corigliano-Rossano si invochi la rapida sottoscrizione dell’intesa Stato-Regione, quasi a voler evidenziare inefficienza o, peggio, un disinteresse, a livello regionale; e che queste sollecitazioni vengano rimarcate proprio da quei comuni che non hanno ancora recepito, nonostante sia un obbligo di legge e non un atto politico, la variante urbanistica che consegue alla presenza della nuova SS106, nella logica della corretta gestione dei territori nell’interesse dei propri cittadini.

Altro che inefficienze. Il sindaco di Corigliano-Rossano sarà felice di sapere che 5 lotti sono andati in gara. (ps)

[Pasqualina Straface è consigliera regionale]

Basta Vittime: Su nuova SS 106 Sibari-Co Ro gravi carenze idrogeologiche e idrauliche

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha denunciato come sulla nuova Strada Statale 106 Sibari-Corigliano Rossano vi siano gravi carenze idrogeologiche e idrauliche che, in caso di alluvione, mettono a rischio la strada e il territorio.

Una criticità che è stata rilevata dall’ing. Cataldo Capalbo che, su Facebook, aveva una questione: “Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro: galleria artificiale “Rossano” avente una lunghezza di 1395 metri. Cosa succederebbe in caso di alluvione? Gli utenti in transito si salverebbero?”.

«È evidente che l’Ing. Capalbo – dice l’Odv – ha posto in modo opportuno e tempestivo tale quesito a seguito della strage che ha colpito la città di Valencia in Spagna a seguito di un evento alluvionale provocando oltre 200 vittime e oltre 1.000 dispersi».

«Al fine di poter rispondere all’importante quesito posto dall’Ing. Capalbo – si legge nella nota – il Comitato Scientifico ha ritenuto opportuno utilizzare il parere che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha dato sulla Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici e Idraulici».

«Per quanto riguarda la stima delle piogge –ha spiegato Basta Vittime – nel parere si evince che seppure le piogge molto intense sono state ben stimate ciò non è avvenuto per le piogge molto intense e prolungate e per le piogge brevi e molto forti che possono causare danni improvvisi. Per capire quanta acqua può scorrere nei fiumi è stato tenuto conto della presenza della diga di Cecita, che può trattenere una grande quantità d’acqua e quindi influenzare le piene a valle ma solo per il Crati e il Coscile è stato utilizzato un metodo complesso e accurato, che tiene conto anche dei dati storici sulle piene, per tutti gli altri fiumi ciò non è stato fatto».

«Le regole per costruire i ponti – continua la spiegazione dell’Odv – non sono sempre state rispettate: in particolare per quanto riguarda la loro distanza dagli argini e la loro resistenza alle piene dei fiumi. Sono stati rilevati problemi con la distanza dei ponti dagli argini: i ponti dovrebbero essere costruiti a una certa distanza dagli argini per evitare che vengano danneggiati dalle piene. Inoltre, le pile dei ponti (le parti che sostengono il ponte), dovrebbero essere abbastanza distanti tra loro e dagli argini per garantire la sicurezza. Nel parere è stato chiarito che gli argini non sempre sono a norma: gli argini, cioè le strutture che impediscono ai fiumi di esondare, devono essere costruiti in modo da resistere alle piene più forti. In alcuni casi, gli argini previsti nel progetto non sono abbastanza robusti e devono essere rinforzati».

«Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – viene ricordato – ha fatto rilevare che le pile dei ponti previste nel progetto possono erodersi: la parte dei ponti che poggia sul fondo del fiume (le pile) può essere erosa dall’acqua, specialmente durante le piene. Non è stato calcolato il fenomeno dell’erosione: per progettare un ponte sicuro, è necessario stimare quanto le pile potrebbero erodersi nel tempo. I tombini non rispettano le regole: i tombini, ovvero le aperture nel terreno che permettono all’acqua di defluire, devono essere costruiti secondo precise norme tecniche e ciò, nel progetto non avviene».

«Quanto emerge dall’attenta lettura del parere nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici ed Idraulici consente al Comitato Scientifico – prosegue la nota – di ritenere il progetto in esame certamente poco sicuro. Ricordiamo, altresì, che al fine di poter superare il procedimento di verifica e validazione previsto dal quadro normativo applicabile, dovrà rispettare tutte le prescrizioni espresse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al fine di superare la verifica di ottemperanza in sede di redazione del progetto definitivo esecutivo».

«Resta il rammarico – ha continuato l’Odv – per non aver consentito al territorio di poter partecipare alla redazione del progetto al fine di consentire anche a tanti tecnici preparati, come l’Ing. Capalbo, di poter contribuire alla stesura di un progetto migliore di quello così tanto lacunoso, purtroppo, realizzato».

«Infine, il Comitato Scientifico tiene a sottolineare che i problemi relativi agli aspetti Idrologici e Idraulici rilevati sul progetto della Sibari – Co-Ro non interessano il progetto oggi in fase di realizzazione del 3° Megalotto e neanche quello di prossimo realizzazione tra Crotone e Catanzaro – conclude la nota – essendo entrambi posti in quota (sono in collina), esattamente come lo è il progetto del Megalotto 8 già approvato dai consigli comunali degli ex comuni di Corigliano e Rossano ed ampiamente condiviso con il territorio».

A Caulonia l’incontro con la cittadinanza sulla variante della SS 106

Si è svolta, a Caulonia, un’assemblea pubblica per parlare, con i cittadini e gli altri Comuni del territorio, della nuova variante della Strada Statale 106, che ricade su Caulonia –attraversando  la città dal km 118+650 al km 121+500 – ma che ha un impatto su tutta la Locride, in particolare, sull’area Allaro-Stilaro.

«Le indicazioni che sono emerse da questo incontro – ha spiegato il sindaco di Caulonia, Francesco Cagliuso – è che siamo tutti consapevoli che la città ha bisogno di questa arteria viaria ma che la sua realizzazione deve portare un beneficio e non provocare danni. Per questo motivo le nostre prossime azioni politiche sono quelle di proseguire il confronto con l’Anas, aggiungendo alle osservazioni già fatte anche le istanze che provengono dai cittadini e dai colleghi Sindaci che sono intervenuti. È nostra intenzione dialogare con gli organi regionali per dare voce al territorio».

All’incontro, svoltosi nella Biblioteca Comunale, hanno partecipato, anche, i sindaci Giuseppe Trono di Stignano, Giorgio Tropeano di Stilo, Francesco Valenti di Pazzano, Giuseppe Alfarano di Camini nonché l’assessore Gabriella Pisano, delegata per l’amministrazione comunale di  Monasterace, a quali il sindaco Cagliuso ha rivolto un saluto ed un particolare ringraziamento per la presenza e per il fattivo contributo dato al dibattito.

Nel corso dell’incontro pubblico è toccato al consigliere comunale Lorenzo Commisso a ricostruire, con dovizia di particolari, l’iter iniziato nel maggio del 2020 e che, anche tramite un fitto scambio di lettere ufficiali e una serie di incontri operativi, è ancora in corso con una frequenza sempre più intensa tra il Comune di Caulonia, il Commissario Straordinario per gli Interventi Infrastrutturali sulla Strada Statale 106 “Jonica”, l’Anas e la Regione Calabria.

Dopo una serie di interventi da parte dei sindaci presenti e di moltissimi cittadini, il sindaco Cagliuso ha garantito che saranno resi noti tutti gli step che ci saranno con l’Anas: «Fino ad oggi non abbiamo firmato alcun documento che riguarda la nuova variante. Nel corso dei vari incontri che ci sono stati a Roma si è discusso del tracciato ma non si è ancora raggiunta una conclusione».

«Abbiamo fatto delle puntuali osservazioni tecniche – ha spiegato il primo cittadino – con il supporto del responsabile dell’ufficio urbanistico comunale, arch. Rosella Cavallaro, e chiederemo un ulteriore approfondimento sulla base di quanto ci siamo detti nel corso dell’assemblea pubblica».

Il sindaco Cagliuso ha, inoltre, ribadito che nella lettera inviata ad ottobre 2024 si è rilevato che: «Fin da quando è in corso la progettazione dell’opera, Anas non ha mai inviato, ad oggi, al Comune di Caulonia idonea documentazione che, ai sensi della normativa vigente in materia urbanistica, consentisse all’Amministrazione comunale di porre vincoli di salvaguardia che potessero impedire il rilascio del permesso di costruire su aree del territorio comunale».

Su questa puntuale osservazione dell’amministrazione Cagliuso è pervenuta una missiva, datata 04 novembre 2024, a firma del Commissario Straordinario, alla quale sono stati allegati, per la prima volta, gli elaborati contenenti le planimetrie afferenti alle aree dove sono al momento previsti gli espropri finalizzati alla costruzione della variante.

«Ci saranno altri tavoli operativi alla presenza del Commissario Straordinario, di Anas e della Regione Calabria, dove andremo a discutere del progetto che, ad oggi, non ci risulta essere ancora definitivo. Il nostro interesse è solo quello di condividere un progetto che migliori la viabilità del territorio e sia fonte di sviluppo. Lo faremo in tutte le sedi competenti, nel corso di tutte le riunioni e nella conferenza dei servizi», ha concluso il sindaco Cagliuso.

M5S: Si firmi l’intesa istituzionale tra Regione e Anas per la Sibari-Coserie della ss 106

«Si proceda con la conclusione dell’iter e si arrivi, finalmente, alla firma di un accordo che consentirebbe alla Statale 106 Sibari-Coserie di trasformarsi da progetto a realtà tangibile». È quanto hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto OcchiutoVittoria Baldino, deputata, Giuseppe Giorno, coordinatore Provinciale, Anna Laura Orrico, deputata e Coordinatrice regionale, Lidia Sciarrotta , consigliere comunale M5S Corigliano-Rossano, Elisa Scutellà, deputata, Davide Tavernise, capogruppo in Consiglio regionale, e Pasquale Tridico, eurodeputato del M5S.

«La SS106 Sibari-Coserie rappresenta un’infrastruttura di importanza strategica per il nostro territorio, meritevole di attenzione e di priorità istituzionale. La sua realizzazione, infatti – hanno detto i pentastellati – si inserisce nel quadro degli interventi commissariati, a cui dovrebbe essere garantita una corsia preferenziale per rispettare le esigenze e le tempistiche delle comunità locali. Alla luce di queste necessità, è preoccupante constatare che i tempi stiano inspiegabilmente dilatandosi, lasciando spazio a un silenzio istituzionale che non trova spiegazioni plausibili».

«Un confronto con altre tratte – hanno detto ancora – può darci la misura di questa lentezza:prendiamo, ad esempio, l’iter della SS106 tra Crotone e Catanzaro, per il quale la firma dell’accordo istituzionale è arrivata a due settimane dall’ultima conferenza dei servizi, permettendo così un rapido avvio dei lavori».
«Qui, al contrario, sono trascorsi quattro mesi e, malgrado il sostegno trasversale delle forze politiche e l’approvazione unanime espressa anche durante le discussioni in Commissione Urbanistica della Regione Calabria, ci troviamo ancora in una fase di stallo», hanno rilevato i pentastellati, evidenziando come «la comunità di Corigliano-Rossano, così come tutta l’area interessata, resta in attesa di risposte concrete». (rcs)

BASTA VITTIME: È NECESSARIO UN PIANO DI
INTERVENTI PER LA STATALE 106 ESISTENTE

Sull’ammodernamento a quattro corsie con spartitraffico centrale il Governo Meloni ha stanziato 3,5 miliardi prevedendo di utilizzare queste risorse per la realizzazione della Catanzaro – Crotone e per la realizzazione della Sibari – Corigliano-Rossano.

Abbiamo, inoltre, chiarito che questi due progetti nella realtà non esistono. Infatti, esistono ben 6 progetti distinti e separati (lotti funzionali), sulla Crotone – Catanzaro e due progetti distinti e separati sulla Sibari – Corigliano-Rossano.

Sul tema dei finanziamenti, dalla nostra Organizzazione di Volontariato, nei mesi scorsi sono state chiarite alcune perplessità. In ordine alle risorse disponibili abbiamo precisato che secondo i pareri del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici l’importo complessivo dei due interventi previsti (Catanzaro – Crotone e Sibari – Corigliano-Rossano), sarebbero costati non meno di 4 miliardi di euro mentre noi abbiamo affermato che probabilmente il costo dei progetti definitivi esecutivi sarebbe arrivato tra i 4,5 ed i 5,5 miliardi di euro.

Per quanto riguarda, invece, i tempi di realizzazione abbiamo avuto modo di precisare che a nostro giudizio difficilmente sarebbero stati rispettati i cronoprogrammi che la stessa Anas Spa ha stabilito.

Interventi previsti nel Contratto di programma Mit-Anas (2021-2025)

Leggendo l’elenco degli interventi definiti nel Contratto di Programma Mit – Anas 2021 – 2025 abbiamo avuto il piacere di riscontrare che sono effettivamente riportati gli 8 progetti di ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano e da Catanzaro a Crotone. Tuttavia questo è quello che è emerso: per il lotto 1 primo stralcio della Catanzaro – Crotone è previsto il costo di € 423.184.226; per il lotto 2 primo stralcio, € 346.457.337; per il lotto 1 secondo stralcio, € 589.932.872; per il lotto 2 secondo stralcio, € 411.642.049; per il lotto 3 secondo stralcio, € 409.020.125; per il lotto 4 secondo stralcio, € € 420.661.119. L’importo totale dell’intervento di ammodernamento della Catanzaro – Crotone è, quindi, stimato in € 2.600.847.728 + Iva.

Per quanto riguarda la Sibari – Corigliano-Rossano è emerso che: per il lotto 1 il costo previsto è pari a € 574.102.690 mentre per il lotto 2 è di € 432.778.767. Per un costo totale di 1.006.881.457 euro + Iva.

Pertanto entrambi gli interventi hanno un costo previsto di 3.607.729.185 + Iva, ovvero, 4,4 miliardi di euro a cui vanno aggiunti diversi costi accessori (espropri su tutti).

Sibari – Corigliano Rossano: Già sette mesi di ritardo sul cronoprogramma

L’altro elemento che merita di essere attenzionato è quello relativo all’Allegato 3 “Cronoprogrammi interventi prioritari tronco Sibari-Crotone-Catanzaro” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato il 12 marzo 2024. Leggendo le tabelle relative ai cronoprogrammi è facile intuire che se per il lotto 2 primo stralcio della Catanzaro – Crotone non sembrano esserci ad oggi dei ritardi, per tutti gli altri 5 lotti vi è solo un mese di ritardo poiché l’aggiudicazione secondo il cronoprogramma avrebbe dovuto maturarsi entro il 30 settembre 2024 mentre nella realtà avverrà entro il 31 ottobre 2024.

Sulla Sibari – Corigliano-Rossano, invece, l’Anas Spa ha maturato ad oggi già 7 mesi di ritardi: la gara, infatti, secondo il cronoprogramma sarebbe dovuta iniziare ad aprile 2024 e terminare a settembre 2024 ma, ancora oggi, non è iniziata per nessuno dei due lotti.

Realizzazione parziale dell’opera e ipotesi di revoca del finanziamento

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” di fronte a quanto è emerso non nasconde le proprie perplessità. In ordine al finanziamento evidentemente insufficiente di 3,5 miliardi di euro riteniamo che il rischio è quello che il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini insieme all’Anas Spa decidano di realizzare un solo lotto della Sibari – Corigliano-Rossano e solo alcuni lotti della Catanzaro – Crotone. Riteniamo che la parziale realizzazione dei lotti sia dannosa sotto il profilo della sicurezza stradale e auspichiamo che, sia la Catanzaro – Crotone che la Sibari – Corigliano-Rossano, possano essere realizzati, solo se nella loro interezza.

In ordine ai tempi, invece, ricordiamo quanto riportato nell’articolo 4, comma 2 “Modalità di erogazione e di revoca delle risorse” contenuto nel Decreto del Ministro delle Infrastrutture pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2023: “Nelle ipotesi di  mancato  rispetto  dei  termini  previsti  dai cronoprogrammi  procedurali  di  cui  all’Allegato  3  o  di   omessa alimentazione del sistema di monitoraggio, verificato sulla base  dei sistemi informativi del Dipartimento della Ragioneria generale  dello Stato, la Direzione generale per le strade e  le  autostrade,  l’alta sorveglianza  sulle  infrastrutture  stradali  e  la  vigilanza   sui contratti concessori autostradali del Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti provvede alla revoca dei  finanziamenti  erogati”.

L’altro elemento sconfortante che emerge dalla lettura delle carte è legato ai tempi di realizzazione. Se abbiamo solo per il lotto 2 primo stralcio della Catanzaro – Crotone un inizio dei lavori fissato a gennaio 2026 ed un fine lavori previsto per febbraio 2029, per tutti gli altri 4 lotti della Catanzaro – Crotone abbiamo un inizio lavori fissato a dicembre 2025 ed un fine lavori previsto per dicembre 2037… Mentre la Sibari – Corigliano-Rossano ha un inizio lavori fissato per dicembre 2025 (ma ha già 7 mesi di ritardo), ed un fine lavori previsto per dicembre 2037…

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene che occorre intervenire con urgenza sulla strada Statale 106 esistente, ovvero l’arteria stradale che i cittadini dovranno percorrere per i prossimi 15 anni almeno.

Servono un piano immediato di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione ed è necessario programmare e realizzare interventi di messa in sicurezza urgente che elevino gli standard di sicurezza di una Statale 106 che, mai come oggi, versa in condizioni vergognose e comatose.

Analogamente l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” anche qui non dimentica di suggerire alla classe politica dirigente calabrese di rimuovere immediatamente l’attuale dirigenza di Anas Spa in Calabria e di pretendere dalla Direzione Generale di Roma il dislocamento in Calabria dei loro migliori dirigenti. (Odv Basta Vittime sulla Statale 106)

ALLA CALABRIA SERVONO 62 MILIARDI
PER REALIZZARE LE OPERE STRATEGICHE

di ERCOLE INCALZA La Regione Calabria è una delle Regioni del nostro Paese in cui è davvero difficile anticipare interventi che non trovano, nel tempo, una misurabile e concreta realizzazione. È una Regione che per molti anni ha ricevuto assicurazioni nella realizzazione di un centro siderurgico a Gioia Tauro, dopo il fallimento di tale ipotesi ne ha vissuto un altro con l’impegno del Governo a realizzare una centrale a carbone per lEnel.

Fortunatamente, grazie alla intuizione dell’architetto della Cassa del Mezzogiorno Alessandro Di Loreto e del fondatore del Gruppo Contship Italia Angelo Ravano, si trasformarono le finalità del nodo in un impianto logistico portuale. Ma accanto a questo esempio ce ne sono altri che sono rimasti o veri fallimenti programmatici o hanno accumulato, nel tempo, ritardi davvero inimmaginabili. Cerco di ricordarne alcuni solo a titolo di esempio: Il caso della Liquichimica a Saline Jonica. Una illusione programmatica davvero incomprensibile con investimenti realizzati, con forze lavoro coinvolte e tutto finito nel nulla; Il caso della Strada Statale 106 Jonica. Il progetto di adeguamento dell’asse viario nasce intorno agli anni ’60 e prevedeva una rilettura integrale dei circa 500 km di tracciato. Dopo praticamente oltre sessanta anni si sono completati solo alcuni segmenti. Grazie alla Legge Obiettivo sono in coso i lavori del Terzo Megalotto (Roseto – Capo Spulico) di circa 38 km per un importo di 1,3 miliardi di euro e, grazie all’intervento del Presidente della Regione Occhiuto, si sono ottenuti ulteriori 3 miliardi di euro per realizzare un altro lotto. Per completare l’intero percorso occorrono circa 9 miliardi di euro. Un asse che attualmente ricopre i primi posti nella classifica nazionale della incidentalità stradale.

Il porto di Corigliano è rimasto per ora solo l’unico porto peschereccio-commerciale dell’alto Ionio cosentino pur disponendo di due darsene, di una superficie del bacino portuale di 1,3 milioni di metri quadrati, con piazzali di 270.000 metri quadrati e con una profondità dei fondali di 12 metri. In realtà gli investimenti erano stati fatti per offrire alla Regione la possibilità di un suo ruolo strategico nell’affaccio sullo Jonio ed ora il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Ammiraglio Agostinelli sta cercando di costruire le condizioni per un rilancio adeguato di tale impianto portuale congeniale con le sue reali potenzialità; L’asse ferroviario Jonico Reggio Calabria – Taranto lungo 472 km è a semplice binario. Il 30 agosto 2018 iniziarono i lavori di elettrificazione della linea, a partire da Sibari in direzione di Melito di Porto Salvo, con la previsione di concluderli nel 2023: in seguito tale data è stata posticipata al 2026. Mi fermo qui perché penso sia sufficiente per descrivere la limitatezza della offerta ferroviaria su un’area così vasta del territorio calabro; Il completamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria avvenuto solo grazie alla Legge Obiettivo dopo oltre trenta anni di ritardi nell’avanzamento dei lavori e con un susseguirsi di blocchi sostanziali nelle coperture finanziarie.

In realtà questi esempi da soli (ne potrei aggiungere tanti altri) portano ad una conclusione: la Regione Calabria non può, in alcun modo, cascare nel triste equivoco di credere in annunci e in promesse non supportate da fatti e da riferimenti oggettivi.

Ho voluto fare questa lunga premessa per tentare di chiarire quali siano le reali certezze sulla realizzazione dell’asse ferroviario ad alta velocità – alta capacità Salerno – Reggio Calabria.

Appena diventato Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha chiesto ed ottenuto: Una accelerazione dei lavori della prima richiamata strada statale 106 ed una copertura di un altro lotto del valore di circa 3 miliardi di euro; piene garanzie sul mantenimento dei 10 miliardi di euro inseriti nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr; L’avvio dei lavori del primo lotto Battipaglia – Romagnano dell’asse AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un valore di circa 2,2 miliardi di euro.

Ebbene, pochi giorni fa abbiamo potuto leggere il seguente comunicato stampa: «La Commissione Via del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato disco verde alla realizzazione di due lotti del progetto ferroviario AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un importo di 9 miliardi di euro».

Senza dubbio il lavoro della Commissione Via è stato non solo encomiabile ma è avvenuto in un arco temporale davvero ristretto. Fin qui quindi tutto positivo; ora però dovremmo avere delle certezze su una serie di altri elementi che allo stato ci vedono ancora lontani da un reale avvio dei lavori. Intanto occorrerà ancora ricevere il previsto Parere del Ministero dei Beni Culturali e poi dovranno prendere corpo le fasi legate alla gara di appalto. Ma proprio questa fase necessita di un chiarimento; occorre conoscere in modo dettagliato: Quanto consta l’intera opera da Salerno a Reggio Calabria: la stima attuale è circa 30 miliardi di euro; Quanto è il valore del lotto Battipaglia – Romagnano i cui lavori sono già partiti: 2,2 miliardi di euro con Fondi Pnrr; Quanto è il costo della tratta approvata dalla Commissione Via: la stima oggi è di circa 9 miliardi di euro.

Questo chiarimento penso sia obbligato perché del valore globale di circa 30 miliardi di euro la copertura ormai garantita è quella legata ai fondi del Pnrr pari, come detto prima a circa 2,2 miliardi di euro, mentre gli interventi relativi ai 9 miliardi di euro ultimamente approvati dovrebbero essere garantiti dalle risorse inserite nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr. In tale Piano infatti erano previsti, per tale finalità, 10 miliardi di euro, un importo questo che è stato oggetto di una riformulazione in quanto il Pnc aveva gli stessi vincoli temporali del PNRR e quindi essendo l’intervento ancora in fase istruttoria avremmo rischiato di perdere le risorse. È proprio questa rivisitazione va chiarita per poter, davvero, contare su una reale disponibilità, sin dal prossimo anno, quando cioè disporremo di tutte le autorizzazioni nell’avvio concreto delle opere.

Poche settimane fa ho elencato sinteticamente il quadro degli interventi che dovrebbero essere realizzati in Calabria nel prossimo quinquennio; riporto di seguito tale quadro: Il completamento e la messa in esercizio delle dighe presenti nella Regione (in Calabria ci sono 24 grandi dighe, alcune non completate altre non sono adeguatamente utilizzate); La realizzazione dell’asse ferroviario ad AV – AC Battipaglia – Reggio Calabria; La riqualificazione funzionale dell’asse ferroviario jonico per renderlo omogeneo alla rete nazionale (le caratteristiche attuali sono davvero pessime); La realizzazione del Ponte sullo Stretto; La realizzazione del completamento integrale della strada statale 106 Jonica; La realizzazione di un impianto retroportuale del porto di Gioia Tauro; La realizzazione di un sistema integrato di impianti interportuali con nodi chiave a Corigliano e Castrovillari; La riqualificazione funzionale degli aeroporti di Crotone, Lamezia e Reggio Calabria; La rivisitazione, di intesa con la Regione Basilicata, delle via di accesso e degli impianti interni al Parco nazionale del Pollino

Di questo rilevante elenco di interventi allo stato sono disponibili solo le risorse destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, una quota di 2,2 miliardi per un tratto, non in Calabria, della Battipaglia – Reggio (la tratta Battipaglia – Romagnano) e 3 miliardi per un ulteriore tratto della Strada Statale 106 Jonica. Invece, effettuando un’analisi dettagliata delle reali esigenze legate ai nove atti strategici prima riportati scopriamo che il valore globale si attesta su un importo di circa 62 miliardi di euro; occorrono, ripeto, 62 miliardi di euro altrimenti continuiamo ad inseguire disegni teorici che, al massimo, arricchiranno i programmi dell’attuale e delle prossime Legislature.

Lo so non è facile assicurare un volano così rilevante di risorse ma è necessario, da subito, disporre di un Piano Fonti – Impieghi, articolato e garantito nel tempo, da cui si evinca, chiaramente, che ci sono tutte le condizioni per evitare un ulteriore tradimento delle aspettative di questa Regione chiave del Paese.

Il Presidente della Regione Occhiuto, a mio avviso, non solo è convinto di un simile approccio metodologico ma finora ha fatto sempre valere la logica della trasparenza e della ricerca sistematica di tutte le possibili coperture finanziarie (Fondi privati, Fondi europei, ecc.) per offrire un impianto pianificatorio coerente alle esigenze di una realtà territoriale ricca, da sempre, di potenzialità e priva, da sempre, di una adeguata e funzionale offerta infrastrutturale. (ei)