L’OPINIONE / Pasqualina Straface: SS 106 era e resta priorità Regione

di PASQUALINA STRAFACE – Non solo la SS 106 rappresenta una priorità strategica per la Regione Calabria ma, grazie all’impegno decisivo del Presidente Roberto Occhiuto, costituisce oggi, anch’esso, un modello virtuoso a livello nazionale. Lo è anzi tutto per i tempi rapidi con cui si è passati dalla progettazione degli interventi, fino all’ottenimento delle autorizzazioni e, infine, alla gara per la realizzazione delle opere finanziate per 3 miliardi di euro.

La maggiore o minore celerità nel raggiungimento del risultato è anche frutto della risposta dei territori coinvolti e della eventuale strumentalizzazione di cui alcuni, per interessi non necessariamente virtuosi, continuano a rendersi protagonisti. Come nel caso del sindaco di Corigliano – Rossano, notoriamente allergico e distruttivo rispetto ad ogni forma di investimento.

La tratta Sibari – Corigliano-Rossano, per motivi ormai noti, ha finito per accumulare un differimento temporale rispetto alla tratta Crotone – Catanzaro che ha visto, invece, tutti gli altri territori e le amministrazioni locali pienamente impegnati a superare gli eventuali ostacoli per giungere il prima possibile al traguardo.

È paradossale che sulla tratta Sibari – Corigliano-Rossano si invochi la rapida sottoscrizione dell’intesa Stato-Regione, quasi a voler evidenziare inefficienza o, peggio, un disinteresse, a livello regionale; e che queste sollecitazioni vengano rimarcate proprio da quei comuni che non hanno ancora recepito, nonostante sia un obbligo di legge e non un atto politico, la variante urbanistica che consegue alla presenza della nuova SS106, nella logica della corretta gestione dei territori nell’interesse dei propri cittadini.

Altro che inefficienze. Il sindaco di Corigliano-Rossano sarà felice di sapere che 5 lotti sono andati in gara. (ps)

[Pasqualina Straface è consigliera regionale]

Basta Vittime: Su nuova SS 106 Sibari-Co Ro gravi carenze idrogeologiche e idrauliche

L’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 ha denunciato come sulla nuova Strada Statale 106 Sibari-Corigliano Rossano vi siano gravi carenze idrogeologiche e idrauliche che, in caso di alluvione, mettono a rischio la strada e il territorio.

Una criticità che è stata rilevata dall’ing. Cataldo Capalbo che, su Facebook, aveva una questione: “Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro: galleria artificiale “Rossano” avente una lunghezza di 1395 metri. Cosa succederebbe in caso di alluvione? Gli utenti in transito si salverebbero?”.

«È evidente che l’Ing. Capalbo – dice l’Odv – ha posto in modo opportuno e tempestivo tale quesito a seguito della strage che ha colpito la città di Valencia in Spagna a seguito di un evento alluvionale provocando oltre 200 vittime e oltre 1.000 dispersi».

«Al fine di poter rispondere all’importante quesito posto dall’Ing. Capalbo – si legge nella nota – il Comitato Scientifico ha ritenuto opportuno utilizzare il parere che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha dato sulla Nuova S.S.106 tra Sibari e Co-Ro nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici e Idraulici».

«Per quanto riguarda la stima delle piogge –ha spiegato Basta Vittime – nel parere si evince che seppure le piogge molto intense sono state ben stimate ciò non è avvenuto per le piogge molto intense e prolungate e per le piogge brevi e molto forti che possono causare danni improvvisi. Per capire quanta acqua può scorrere nei fiumi è stato tenuto conto della presenza della diga di Cecita, che può trattenere una grande quantità d’acqua e quindi influenzare le piene a valle ma solo per il Crati e il Coscile è stato utilizzato un metodo complesso e accurato, che tiene conto anche dei dati storici sulle piene, per tutti gli altri fiumi ciò non è stato fatto».

«Le regole per costruire i ponti – continua la spiegazione dell’Odv – non sono sempre state rispettate: in particolare per quanto riguarda la loro distanza dagli argini e la loro resistenza alle piene dei fiumi. Sono stati rilevati problemi con la distanza dei ponti dagli argini: i ponti dovrebbero essere costruiti a una certa distanza dagli argini per evitare che vengano danneggiati dalle piene. Inoltre, le pile dei ponti (le parti che sostengono il ponte), dovrebbero essere abbastanza distanti tra loro e dagli argini per garantire la sicurezza. Nel parere è stato chiarito che gli argini non sempre sono a norma: gli argini, cioè le strutture che impediscono ai fiumi di esondare, devono essere costruiti in modo da resistere alle piene più forti. In alcuni casi, gli argini previsti nel progetto non sono abbastanza robusti e devono essere rinforzati».

«Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – viene ricordato – ha fatto rilevare che le pile dei ponti previste nel progetto possono erodersi: la parte dei ponti che poggia sul fondo del fiume (le pile) può essere erosa dall’acqua, specialmente durante le piene. Non è stato calcolato il fenomeno dell’erosione: per progettare un ponte sicuro, è necessario stimare quanto le pile potrebbero erodersi nel tempo. I tombini non rispettano le regole: i tombini, ovvero le aperture nel terreno che permettono all’acqua di defluire, devono essere costruiti secondo precise norme tecniche e ciò, nel progetto non avviene».

«Quanto emerge dall’attenta lettura del parere nella sezione dedicata agli aspetti Idrogeologici ed Idraulici consente al Comitato Scientifico – prosegue la nota – di ritenere il progetto in esame certamente poco sicuro. Ricordiamo, altresì, che al fine di poter superare il procedimento di verifica e validazione previsto dal quadro normativo applicabile, dovrà rispettare tutte le prescrizioni espresse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al fine di superare la verifica di ottemperanza in sede di redazione del progetto definitivo esecutivo».

«Resta il rammarico – ha continuato l’Odv – per non aver consentito al territorio di poter partecipare alla redazione del progetto al fine di consentire anche a tanti tecnici preparati, come l’Ing. Capalbo, di poter contribuire alla stesura di un progetto migliore di quello così tanto lacunoso, purtroppo, realizzato».

«Infine, il Comitato Scientifico tiene a sottolineare che i problemi relativi agli aspetti Idrologici e Idraulici rilevati sul progetto della Sibari – Co-Ro non interessano il progetto oggi in fase di realizzazione del 3° Megalotto e neanche quello di prossimo realizzazione tra Crotone e Catanzaro – conclude la nota – essendo entrambi posti in quota (sono in collina), esattamente come lo è il progetto del Megalotto 8 già approvato dai consigli comunali degli ex comuni di Corigliano e Rossano ed ampiamente condiviso con il territorio».

A Caulonia l’incontro con la cittadinanza sulla variante della SS 106

Si è svolta, a Caulonia, un’assemblea pubblica per parlare, con i cittadini e gli altri Comuni del territorio, della nuova variante della Strada Statale 106, che ricade su Caulonia –attraversando  la città dal km 118+650 al km 121+500 – ma che ha un impatto su tutta la Locride, in particolare, sull’area Allaro-Stilaro.

«Le indicazioni che sono emerse da questo incontro – ha spiegato il sindaco di Caulonia, Francesco Cagliuso – è che siamo tutti consapevoli che la città ha bisogno di questa arteria viaria ma che la sua realizzazione deve portare un beneficio e non provocare danni. Per questo motivo le nostre prossime azioni politiche sono quelle di proseguire il confronto con l’Anas, aggiungendo alle osservazioni già fatte anche le istanze che provengono dai cittadini e dai colleghi Sindaci che sono intervenuti. È nostra intenzione dialogare con gli organi regionali per dare voce al territorio».

All’incontro, svoltosi nella Biblioteca Comunale, hanno partecipato, anche, i sindaci Giuseppe Trono di Stignano, Giorgio Tropeano di Stilo, Francesco Valenti di Pazzano, Giuseppe Alfarano di Camini nonché l’assessore Gabriella Pisano, delegata per l’amministrazione comunale di  Monasterace, a quali il sindaco Cagliuso ha rivolto un saluto ed un particolare ringraziamento per la presenza e per il fattivo contributo dato al dibattito.

Nel corso dell’incontro pubblico è toccato al consigliere comunale Lorenzo Commisso a ricostruire, con dovizia di particolari, l’iter iniziato nel maggio del 2020 e che, anche tramite un fitto scambio di lettere ufficiali e una serie di incontri operativi, è ancora in corso con una frequenza sempre più intensa tra il Comune di Caulonia, il Commissario Straordinario per gli Interventi Infrastrutturali sulla Strada Statale 106 “Jonica”, l’Anas e la Regione Calabria.

Dopo una serie di interventi da parte dei sindaci presenti e di moltissimi cittadini, il sindaco Cagliuso ha garantito che saranno resi noti tutti gli step che ci saranno con l’Anas: «Fino ad oggi non abbiamo firmato alcun documento che riguarda la nuova variante. Nel corso dei vari incontri che ci sono stati a Roma si è discusso del tracciato ma non si è ancora raggiunta una conclusione».

«Abbiamo fatto delle puntuali osservazioni tecniche – ha spiegato il primo cittadino – con il supporto del responsabile dell’ufficio urbanistico comunale, arch. Rosella Cavallaro, e chiederemo un ulteriore approfondimento sulla base di quanto ci siamo detti nel corso dell’assemblea pubblica».

Il sindaco Cagliuso ha, inoltre, ribadito che nella lettera inviata ad ottobre 2024 si è rilevato che: «Fin da quando è in corso la progettazione dell’opera, Anas non ha mai inviato, ad oggi, al Comune di Caulonia idonea documentazione che, ai sensi della normativa vigente in materia urbanistica, consentisse all’Amministrazione comunale di porre vincoli di salvaguardia che potessero impedire il rilascio del permesso di costruire su aree del territorio comunale».

Su questa puntuale osservazione dell’amministrazione Cagliuso è pervenuta una missiva, datata 04 novembre 2024, a firma del Commissario Straordinario, alla quale sono stati allegati, per la prima volta, gli elaborati contenenti le planimetrie afferenti alle aree dove sono al momento previsti gli espropri finalizzati alla costruzione della variante.

«Ci saranno altri tavoli operativi alla presenza del Commissario Straordinario, di Anas e della Regione Calabria, dove andremo a discutere del progetto che, ad oggi, non ci risulta essere ancora definitivo. Il nostro interesse è solo quello di condividere un progetto che migliori la viabilità del territorio e sia fonte di sviluppo. Lo faremo in tutte le sedi competenti, nel corso di tutte le riunioni e nella conferenza dei servizi», ha concluso il sindaco Cagliuso.

M5S: Si firmi l’intesa istituzionale tra Regione e Anas per la Sibari-Coserie della ss 106

«Si proceda con la conclusione dell’iter e si arrivi, finalmente, alla firma di un accordo che consentirebbe alla Statale 106 Sibari-Coserie di trasformarsi da progetto a realtà tangibile». È quanto hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto OcchiutoVittoria Baldino, deputata, Giuseppe Giorno, coordinatore Provinciale, Anna Laura Orrico, deputata e Coordinatrice regionale, Lidia Sciarrotta , consigliere comunale M5S Corigliano-Rossano, Elisa Scutellà, deputata, Davide Tavernise, capogruppo in Consiglio regionale, e Pasquale Tridico, eurodeputato del M5S.

«La SS106 Sibari-Coserie rappresenta un’infrastruttura di importanza strategica per il nostro territorio, meritevole di attenzione e di priorità istituzionale. La sua realizzazione, infatti – hanno detto i pentastellati – si inserisce nel quadro degli interventi commissariati, a cui dovrebbe essere garantita una corsia preferenziale per rispettare le esigenze e le tempistiche delle comunità locali. Alla luce di queste necessità, è preoccupante constatare che i tempi stiano inspiegabilmente dilatandosi, lasciando spazio a un silenzio istituzionale che non trova spiegazioni plausibili».

«Un confronto con altre tratte – hanno detto ancora – può darci la misura di questa lentezza:prendiamo, ad esempio, l’iter della SS106 tra Crotone e Catanzaro, per il quale la firma dell’accordo istituzionale è arrivata a due settimane dall’ultima conferenza dei servizi, permettendo così un rapido avvio dei lavori».
«Qui, al contrario, sono trascorsi quattro mesi e, malgrado il sostegno trasversale delle forze politiche e l’approvazione unanime espressa anche durante le discussioni in Commissione Urbanistica della Regione Calabria, ci troviamo ancora in una fase di stallo», hanno rilevato i pentastellati, evidenziando come «la comunità di Corigliano-Rossano, così come tutta l’area interessata, resta in attesa di risposte concrete». (rcs)

BASTA VITTIME: È NECESSARIO UN PIANO DI
INTERVENTI PER LA STATALE 106 ESISTENTE

Sull’ammodernamento a quattro corsie con spartitraffico centrale il Governo Meloni ha stanziato 3,5 miliardi prevedendo di utilizzare queste risorse per la realizzazione della Catanzaro – Crotone e per la realizzazione della Sibari – Corigliano-Rossano.

Abbiamo, inoltre, chiarito che questi due progetti nella realtà non esistono. Infatti, esistono ben 6 progetti distinti e separati (lotti funzionali), sulla Crotone – Catanzaro e due progetti distinti e separati sulla Sibari – Corigliano-Rossano.

Sul tema dei finanziamenti, dalla nostra Organizzazione di Volontariato, nei mesi scorsi sono state chiarite alcune perplessità. In ordine alle risorse disponibili abbiamo precisato che secondo i pareri del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici l’importo complessivo dei due interventi previsti (Catanzaro – Crotone e Sibari – Corigliano-Rossano), sarebbero costati non meno di 4 miliardi di euro mentre noi abbiamo affermato che probabilmente il costo dei progetti definitivi esecutivi sarebbe arrivato tra i 4,5 ed i 5,5 miliardi di euro.

Per quanto riguarda, invece, i tempi di realizzazione abbiamo avuto modo di precisare che a nostro giudizio difficilmente sarebbero stati rispettati i cronoprogrammi che la stessa Anas Spa ha stabilito.

Interventi previsti nel Contratto di programma Mit-Anas (2021-2025)

Leggendo l’elenco degli interventi definiti nel Contratto di Programma Mit – Anas 2021 – 2025 abbiamo avuto il piacere di riscontrare che sono effettivamente riportati gli 8 progetti di ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Corigliano-Rossano e da Catanzaro a Crotone. Tuttavia questo è quello che è emerso: per il lotto 1 primo stralcio della Catanzaro – Crotone è previsto il costo di € 423.184.226; per il lotto 2 primo stralcio, € 346.457.337; per il lotto 1 secondo stralcio, € 589.932.872; per il lotto 2 secondo stralcio, € 411.642.049; per il lotto 3 secondo stralcio, € 409.020.125; per il lotto 4 secondo stralcio, € € 420.661.119. L’importo totale dell’intervento di ammodernamento della Catanzaro – Crotone è, quindi, stimato in € 2.600.847.728 + Iva.

Per quanto riguarda la Sibari – Corigliano-Rossano è emerso che: per il lotto 1 il costo previsto è pari a € 574.102.690 mentre per il lotto 2 è di € 432.778.767. Per un costo totale di 1.006.881.457 euro + Iva.

Pertanto entrambi gli interventi hanno un costo previsto di 3.607.729.185 + Iva, ovvero, 4,4 miliardi di euro a cui vanno aggiunti diversi costi accessori (espropri su tutti).

Sibari – Corigliano Rossano: Già sette mesi di ritardo sul cronoprogramma

L’altro elemento che merita di essere attenzionato è quello relativo all’Allegato 3 “Cronoprogrammi interventi prioritari tronco Sibari-Crotone-Catanzaro” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato il 12 marzo 2024. Leggendo le tabelle relative ai cronoprogrammi è facile intuire che se per il lotto 2 primo stralcio della Catanzaro – Crotone non sembrano esserci ad oggi dei ritardi, per tutti gli altri 5 lotti vi è solo un mese di ritardo poiché l’aggiudicazione secondo il cronoprogramma avrebbe dovuto maturarsi entro il 30 settembre 2024 mentre nella realtà avverrà entro il 31 ottobre 2024.

Sulla Sibari – Corigliano-Rossano, invece, l’Anas Spa ha maturato ad oggi già 7 mesi di ritardi: la gara, infatti, secondo il cronoprogramma sarebbe dovuta iniziare ad aprile 2024 e terminare a settembre 2024 ma, ancora oggi, non è iniziata per nessuno dei due lotti.

Realizzazione parziale dell’opera e ipotesi di revoca del finanziamento

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” di fronte a quanto è emerso non nasconde le proprie perplessità. In ordine al finanziamento evidentemente insufficiente di 3,5 miliardi di euro riteniamo che il rischio è quello che il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini insieme all’Anas Spa decidano di realizzare un solo lotto della Sibari – Corigliano-Rossano e solo alcuni lotti della Catanzaro – Crotone. Riteniamo che la parziale realizzazione dei lotti sia dannosa sotto il profilo della sicurezza stradale e auspichiamo che, sia la Catanzaro – Crotone che la Sibari – Corigliano-Rossano, possano essere realizzati, solo se nella loro interezza.

In ordine ai tempi, invece, ricordiamo quanto riportato nell’articolo 4, comma 2 “Modalità di erogazione e di revoca delle risorse” contenuto nel Decreto del Ministro delle Infrastrutture pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2023: “Nelle ipotesi di  mancato  rispetto  dei  termini  previsti  dai cronoprogrammi  procedurali  di  cui  all’Allegato  3  o  di   omessa alimentazione del sistema di monitoraggio, verificato sulla base  dei sistemi informativi del Dipartimento della Ragioneria generale  dello Stato, la Direzione generale per le strade e  le  autostrade,  l’alta sorveglianza  sulle  infrastrutture  stradali  e  la  vigilanza   sui contratti concessori autostradali del Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti provvede alla revoca dei  finanziamenti  erogati”.

L’altro elemento sconfortante che emerge dalla lettura delle carte è legato ai tempi di realizzazione. Se abbiamo solo per il lotto 2 primo stralcio della Catanzaro – Crotone un inizio dei lavori fissato a gennaio 2026 ed un fine lavori previsto per febbraio 2029, per tutti gli altri 4 lotti della Catanzaro – Crotone abbiamo un inizio lavori fissato a dicembre 2025 ed un fine lavori previsto per dicembre 2037… Mentre la Sibari – Corigliano-Rossano ha un inizio lavori fissato per dicembre 2025 (ma ha già 7 mesi di ritardo), ed un fine lavori previsto per dicembre 2037…

L’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ritiene che occorre intervenire con urgenza sulla strada Statale 106 esistente, ovvero l’arteria stradale che i cittadini dovranno percorrere per i prossimi 15 anni almeno.

Servono un piano immediato di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione ed è necessario programmare e realizzare interventi di messa in sicurezza urgente che elevino gli standard di sicurezza di una Statale 106 che, mai come oggi, versa in condizioni vergognose e comatose.

Analogamente l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” anche qui non dimentica di suggerire alla classe politica dirigente calabrese di rimuovere immediatamente l’attuale dirigenza di Anas Spa in Calabria e di pretendere dalla Direzione Generale di Roma il dislocamento in Calabria dei loro migliori dirigenti. (Odv Basta Vittime sulla Statale 106)

ALLA CALABRIA SERVONO 62 MILIARDI
PER REALIZZARE LE OPERE STRATEGICHE

di ERCOLE INCALZA La Regione Calabria è una delle Regioni del nostro Paese in cui è davvero difficile anticipare interventi che non trovano, nel tempo, una misurabile e concreta realizzazione. È una Regione che per molti anni ha ricevuto assicurazioni nella realizzazione di un centro siderurgico a Gioia Tauro, dopo il fallimento di tale ipotesi ne ha vissuto un altro con l’impegno del Governo a realizzare una centrale a carbone per lEnel.

Fortunatamente, grazie alla intuizione dell’architetto della Cassa del Mezzogiorno Alessandro Di Loreto e del fondatore del Gruppo Contship Italia Angelo Ravano, si trasformarono le finalità del nodo in un impianto logistico portuale. Ma accanto a questo esempio ce ne sono altri che sono rimasti o veri fallimenti programmatici o hanno accumulato, nel tempo, ritardi davvero inimmaginabili. Cerco di ricordarne alcuni solo a titolo di esempio: Il caso della Liquichimica a Saline Jonica. Una illusione programmatica davvero incomprensibile con investimenti realizzati, con forze lavoro coinvolte e tutto finito nel nulla; Il caso della Strada Statale 106 Jonica. Il progetto di adeguamento dell’asse viario nasce intorno agli anni ’60 e prevedeva una rilettura integrale dei circa 500 km di tracciato. Dopo praticamente oltre sessanta anni si sono completati solo alcuni segmenti. Grazie alla Legge Obiettivo sono in coso i lavori del Terzo Megalotto (Roseto – Capo Spulico) di circa 38 km per un importo di 1,3 miliardi di euro e, grazie all’intervento del Presidente della Regione Occhiuto, si sono ottenuti ulteriori 3 miliardi di euro per realizzare un altro lotto. Per completare l’intero percorso occorrono circa 9 miliardi di euro. Un asse che attualmente ricopre i primi posti nella classifica nazionale della incidentalità stradale.

Il porto di Corigliano è rimasto per ora solo l’unico porto peschereccio-commerciale dell’alto Ionio cosentino pur disponendo di due darsene, di una superficie del bacino portuale di 1,3 milioni di metri quadrati, con piazzali di 270.000 metri quadrati e con una profondità dei fondali di 12 metri. In realtà gli investimenti erano stati fatti per offrire alla Regione la possibilità di un suo ruolo strategico nell’affaccio sullo Jonio ed ora il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Ammiraglio Agostinelli sta cercando di costruire le condizioni per un rilancio adeguato di tale impianto portuale congeniale con le sue reali potenzialità; L’asse ferroviario Jonico Reggio Calabria – Taranto lungo 472 km è a semplice binario. Il 30 agosto 2018 iniziarono i lavori di elettrificazione della linea, a partire da Sibari in direzione di Melito di Porto Salvo, con la previsione di concluderli nel 2023: in seguito tale data è stata posticipata al 2026. Mi fermo qui perché penso sia sufficiente per descrivere la limitatezza della offerta ferroviaria su un’area così vasta del territorio calabro; Il completamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria avvenuto solo grazie alla Legge Obiettivo dopo oltre trenta anni di ritardi nell’avanzamento dei lavori e con un susseguirsi di blocchi sostanziali nelle coperture finanziarie.

In realtà questi esempi da soli (ne potrei aggiungere tanti altri) portano ad una conclusione: la Regione Calabria non può, in alcun modo, cascare nel triste equivoco di credere in annunci e in promesse non supportate da fatti e da riferimenti oggettivi.

Ho voluto fare questa lunga premessa per tentare di chiarire quali siano le reali certezze sulla realizzazione dell’asse ferroviario ad alta velocità – alta capacità Salerno – Reggio Calabria.

Appena diventato Presidente della Regione Roberto Occhiuto ha chiesto ed ottenuto: Una accelerazione dei lavori della prima richiamata strada statale 106 ed una copertura di un altro lotto del valore di circa 3 miliardi di euro; piene garanzie sul mantenimento dei 10 miliardi di euro inseriti nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr; L’avvio dei lavori del primo lotto Battipaglia – Romagnano dell’asse AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un valore di circa 2,2 miliardi di euro.

Ebbene, pochi giorni fa abbiamo potuto leggere il seguente comunicato stampa: «La Commissione Via del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dato disco verde alla realizzazione di due lotti del progetto ferroviario AV – AC Salerno – Reggio Calabria per un importo di 9 miliardi di euro».

Senza dubbio il lavoro della Commissione Via è stato non solo encomiabile ma è avvenuto in un arco temporale davvero ristretto. Fin qui quindi tutto positivo; ora però dovremmo avere delle certezze su una serie di altri elementi che allo stato ci vedono ancora lontani da un reale avvio dei lavori. Intanto occorrerà ancora ricevere il previsto Parere del Ministero dei Beni Culturali e poi dovranno prendere corpo le fasi legate alla gara di appalto. Ma proprio questa fase necessita di un chiarimento; occorre conoscere in modo dettagliato: Quanto consta l’intera opera da Salerno a Reggio Calabria: la stima attuale è circa 30 miliardi di euro; Quanto è il valore del lotto Battipaglia – Romagnano i cui lavori sono già partiti: 2,2 miliardi di euro con Fondi Pnrr; Quanto è il costo della tratta approvata dalla Commissione Via: la stima oggi è di circa 9 miliardi di euro.

Questo chiarimento penso sia obbligato perché del valore globale di circa 30 miliardi di euro la copertura ormai garantita è quella legata ai fondi del Pnrr pari, come detto prima a circa 2,2 miliardi di euro, mentre gli interventi relativi ai 9 miliardi di euro ultimamente approvati dovrebbero essere garantiti dalle risorse inserite nel Piano Nazionale Complementare al Pnrr. In tale Piano infatti erano previsti, per tale finalità, 10 miliardi di euro, un importo questo che è stato oggetto di una riformulazione in quanto il Pnc aveva gli stessi vincoli temporali del PNRR e quindi essendo l’intervento ancora in fase istruttoria avremmo rischiato di perdere le risorse. È proprio questa rivisitazione va chiarita per poter, davvero, contare su una reale disponibilità, sin dal prossimo anno, quando cioè disporremo di tutte le autorizzazioni nell’avvio concreto delle opere.

Poche settimane fa ho elencato sinteticamente il quadro degli interventi che dovrebbero essere realizzati in Calabria nel prossimo quinquennio; riporto di seguito tale quadro: Il completamento e la messa in esercizio delle dighe presenti nella Regione (in Calabria ci sono 24 grandi dighe, alcune non completate altre non sono adeguatamente utilizzate); La realizzazione dell’asse ferroviario ad AV – AC Battipaglia – Reggio Calabria; La riqualificazione funzionale dell’asse ferroviario jonico per renderlo omogeneo alla rete nazionale (le caratteristiche attuali sono davvero pessime); La realizzazione del Ponte sullo Stretto; La realizzazione del completamento integrale della strada statale 106 Jonica; La realizzazione di un impianto retroportuale del porto di Gioia Tauro; La realizzazione di un sistema integrato di impianti interportuali con nodi chiave a Corigliano e Castrovillari; La riqualificazione funzionale degli aeroporti di Crotone, Lamezia e Reggio Calabria; La rivisitazione, di intesa con la Regione Basilicata, delle via di accesso e degli impianti interni al Parco nazionale del Pollino

Di questo rilevante elenco di interventi allo stato sono disponibili solo le risorse destinate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, una quota di 2,2 miliardi per un tratto, non in Calabria, della Battipaglia – Reggio (la tratta Battipaglia – Romagnano) e 3 miliardi per un ulteriore tratto della Strada Statale 106 Jonica. Invece, effettuando un’analisi dettagliata delle reali esigenze legate ai nove atti strategici prima riportati scopriamo che il valore globale si attesta su un importo di circa 62 miliardi di euro; occorrono, ripeto, 62 miliardi di euro altrimenti continuiamo ad inseguire disegni teorici che, al massimo, arricchiranno i programmi dell’attuale e delle prossime Legislature.

Lo so non è facile assicurare un volano così rilevante di risorse ma è necessario, da subito, disporre di un Piano Fonti – Impieghi, articolato e garantito nel tempo, da cui si evinca, chiaramente, che ci sono tutte le condizioni per evitare un ulteriore tradimento delle aspettative di questa Regione chiave del Paese.

Il Presidente della Regione Occhiuto, a mio avviso, non solo è convinto di un simile approccio metodologico ma finora ha fatto sempre valere la logica della trasparenza e della ricerca sistematica di tutte le possibili coperture finanziarie (Fondi privati, Fondi europei, ecc.) per offrire un impianto pianificatorio coerente alle esigenze di una realtà territoriale ricca, da sempre, di potenzialità e priva, da sempre, di una adeguata e funzionale offerta infrastrutturale. (ei)

LA STRAGE CONTINUA SULLA STATALE 106
BASTA VITTIME: ANAS DEVE PROVVEDERE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Strada della morte continua a mietere delle vittime: è urgentissimo prendere provvedimenti perché non è possibile che la Calabria paghi un così alto tributo di vittime per mancanza di manutenzione e una viabilità su cui si continua a rinviare per i provvedimenti necessari.

Sono stati, per fortuna, appaltati diversi blocchi della SS 106, ma è evidente che tutto questo non è sufficiente: occorre individuare le aree di estremo pericolo e intervenire con provvedimenti ad hoc in grado di mettere in sicurezza questa vitale arteria della jonica.

Occorre un giusto forte segnale di discontinuità», poiché la Statale 106 versa in uno stato vergognoso ha chiesto l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 alla direzione Generale di Anas Spa, alla Segreteria del ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione Calabria, al Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici ed a tutti i parlamentari eletti in Calabria alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica.

Una situazione insostenibile, in cui Anas «deve intervenire urgentemente», in quanto «la 106 versa in uno stato comatoso», aveva detto Fabio Pugliese, presidente dell’Odv nel corso della conferenza stampa dello scorso luglio in cui si è fatto il punto sulla Sibari-Corigliano e Crotone-Catanzaro.

Dall’incontro, infatti, è emerso che dal quadro economico stimato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, i 3 miliardi stanziati per i due lotti Sibari-Corigliano Rossano e Crotone-Catanzaro della nuova Statale 106 non basteranno, anzi: ne serviranno 5 miliardi.

E «l’Anas è consapevole di tutto questo, tanto è vero che ha parcellizzato questi interventi», ha detto Pugliese, ribadendo che «la politica deve prendere una decisione. Se le risorse restano tre miliardi e non saranno implementate o si fa la Crotone Catanzaro o la Corigliano-Rossano Sibari perché non ha senso iniziare frammenti di queste opere che rischiano di essere incompiute».

L’Odv, infatti, ha stimato che serviranno 3 miliardi e 36 milioni solo per la Catanzaro-Crotone, mentre per la Corigliano Rossano-Sibari ne servono 1 miliardo, ma con possibili incrementi.

Nel documento divulgato da Basta Vittime, si legge che «il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie che non giustificano né la scelta tecnica operata che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi» e che «non si intende impedire lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia – si legge sempre nel parere – e comprende la necessità di accelerare i procedimenti ma non può non sottolineare che i Pfte non possono basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche ma devono contenere descrizioni dettagliate in coerenza con il livello progettuale considerato, degli interventi selezionati che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi».

È stato, poi, evidenziato il mancato vincolo imposto ai fondi stanziati per la realizzazione dei due tratti della statale 106 che, secondo quanto riferito, sarebbero inclusi nel contratto di programma di Anas e non in una delibera Cipess. Inoltre, l’Associazione ha denunciato l’eventuale revoca dei finanziamenti nel decreto varato dal Mit, «nell’ipotesi di mancato rispetto dei termini previsti dei cronoprogrammi o di omessa alimentazione del sistema di monitoraggio».

E, in tutto questo, la strada della morte continua a mietere vittime. Da inizio anno a luglio, sono state 19 le persone che hanno perso la vita sulla Statale 106. Un numero che a oggi, 30 agosto, è aumentato. E il rischio che aumentino sono altre. Basta vedere le condizioni in cui versa la Strada, in particolare sulla chilometrica 316 nel Comune di Calopezzati, dove non sono stati ancora installati i guardrail.

Nel tratto, infatti, sei anni fa vi fu un incidente stradale e, da allora, l’Anas Spa ha collocato dei New Jersey in plastica vuoti senza mai intervenire per circa 2 anni, salvo poi sostituire i New Jersey in plastica con quelli in cemento che peraltro risultano mal segnalati.

«Alle suddette problematiche l’Anas Spa – ha riferito l’Odv – non ha mai risposto né tanto meno è mai intervenuta al fine di garantire sicurezza per tutti i cittadini automobilisti. In più, da circa 10 giorni, le condizioni di pericolo alla chilometrica 316 sono peggiorate poiché il guardrail lato monte è stato divelto e l’Anas Spa ha ben pensato di collocare i soliti New Jersey in plastica vuoti che non impediscono, ad un qualsiasi mezzo che percorre la Statale 106, di precipitare sul letto del torrente posto al di sotto e che, inoltre, può colpire uno dei tanti pedoni che utilizza un percorso pedonale attiguo per recarsi al mare».

Questo è solo uno dei tanti episodi di immobilismo da parte di Anas, che è stata denunciata dall’Organizzazione per omicidio stradale colposo», a seguito dello scontro mortale avvenuto lo scorso 21 agosto a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.

«La denuncia del 24 agosto nasce da una circoscritta testimonianza dalla quale si evince che l’Anas Spa era stata informata della presenza del problema ben 12 giorni prima che accadesse lo scontro mortale», ha spiegato Basta Vittime, illustrando lo stato vergognoso vergognoso in cui versa oggi la strada Statale 106: vegetazione che invade la carreggiata e copre la visuale degli automobilisti; manto stradale fortemente deteriorato; mancanza di guardrail a ridosso di dirupi; avvallamenti sulla sede viaria; parti di carreggiata su cui insistono lavori non completati da anni; gallerie non illuminate; fari sulle rotatorie periodicamente sempre spenti; ecc. ecc.».

«Ciò che stupisce è che ancora oggi – ha concluso l’Odv – a 18 giorni da quando l’Anas Spa è stata correttamente informata della problematica ed a 6 giorni dalla morte di un ragazzo di 28 anni, lo stato dei luoghi al chilometro 157+200 è rimasto pressoché inalterato con il rischio concreto che quanto accaduto possa addirittura ripetersi». (ams)

 

Il presidente Mancuso: Ottima notizia definizione bandi progettazione esecutiva per SS 106 CZ-KR

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, l’ha definita un’ottima notizia «la definizione dei 5 bandi di progettazione esecutiva dell’Anas per la realizzazione della nuova SS106 Simeri Crichi-Papanice-Crotone per un investimento complessivo che supera i 2 miliardi di euro».

«Per la rapidità dell’azione – ha proseguito – rivolgo un ringraziamento a Silvio Canalella, responsabile del Procedimento in Anas e a Massimo Simonini, commissario sulla SS106, nonché ai sindaci del catanzarese e del crotonese coinvolti. È di estremo interesse strategico la realizzazione di 44 km della nuova SS106 Catanzaro-Crotone, una superstrada a 4 corsie che collegherà le aree delle due città in 30 minuti, ridando prospettive di realistico rilancio a territori che vivono una condizione di crisi economica e sociale anche per il preoccupante disagio logistico».

«C’è chi in politica fa demagogia – ha concluso – e si occupa di problematiche astratte e chi, al contrario, come il ministro Matteo Salvini, in coerenza con gli impegni assunti, dopo aver adottato specifici atti formali ne agevola l’attuazione, dimostrando grande e scrupolosa attenzione alle esigenze di modernizzazione delle infrastrutture calabresi come la SS106». (rrc)

Il sindaco di Cosenza Caruso: Condivido allarme Basta Vittime, previsione costi è di 4 mld per Statale 106

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha condiviso l’allarme lanciato dall’ associazione “Basta vittime sulla strada ” sulla insufficienza di risorse finanziarie e sulla fattibilità tecnica delle tratte della SS 106 (E90) di Corigliano Rossano-Sibari e Crotone-Catanzaro, sottolineando come «la previsione dei costi è di almeno 4 mld».

«La non disponibilità di tale finanziamento – ha evidenziato – sarà la causa per cui si rinvia sine die la realizzazione dell’opera inerente i suddetti lotti. Il mancato adeguato finanziamento per questa importante e strategica opera è una ulteriore prova di quanto il presidente della Regione si ponga in maniera subalterna verso un Governo nazionale che ha fatto finora dell’ assenza di un minimo di attenzione verso la Calabria il suo profilo identitario».

«Tutto ciò, oltretutto – ha proseguito – avviene dopo che l’attuale Governo ha cancellato dal bilancio dello Stato circa 10 mld di euro che il Governo presieduto da Giuseppe Conte e con ministro Paola De Michele aveva stanziato per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria. Occhiuto farebbe bene oltre che vacuamente agitare il mancato finanziamento dei livelli di prestazioni essenziali sui servizi primari per l’attuazione di una legge che va solo abrogata, perché fa’ dell’Italia uno spezzatino, a rivendicare prima di tutto le risorse necessarie a colmare il gap infrastrutturale tra la Calabria ed il resto del Paese».

«Permanente l’attuale situazione nel rapporto tra Calabria e Governo nazionale – ha concluso – più che il riconoscimento della autonomia si va prefigurando una condizione di irreversibile marginalità e depauperamento dei nostri territori». (rcs)

Il ministro Salvini: Statale 106 una mia priorità

«Per me l’intera Statale 106 è prioritaria», così come «è «una mia priorità finire il mandato con la Statale ionica completamente finanziata e per gran parte dei tratti completata». È quanto ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel sopralluogo nel cantiere della Statale 106 a Villapiana.

Il ministro, poi, ha ribadito l’obiettivo: «arrivare su tutta la Jonica fino a Reggio Calabria perché poi il Ponte sia un tassello di un percorso unico che da Palermo arriva a Reggio, risale tutta la Calabria, arriva a Roma, Milano, Berlino e Nord Europa. Gli ingegneri e gli operai stanno andando al massimo e quindi io conto che rispetteremo tutti i tempi previsti».

Sulla Statale 106, poi, sono stati investiti 5 miliardi e più di 1 miliardo su questo cantiere: «solo nell’ultima manovra abbiamo messo 3 miliardi direttamente del nostro ministero», ha detto il vicepremier, sottolineando come la SS 1o6 «è uno dei cantieri più importanti che abbiamo in Italia, io lo seguo settimanalmente, è anche uno di quelli economicamente più importanti ed è quello sul quale il governo e il mio ministero stanno investendo miliardi e miliardi di euro. Ci sono tratte complicate che passano anche per l’interno, c’è il discorso degli espropri».

«Il tratto dove siamo oggi nel 2026 dovrà essere operativo», ha rimarcato Salvini, contando «che l’intera tratta venga finanziata e progettata e poi chi verrà dopo di me avrà la gioia di inaugurarla completamente».

Grande soddisfazione per la visita a Villapiana di Salvini è stata espressa dal commissario regionale, Giacomo Saccomanno, sottolineando come non si è trattata solo di una «formalità», ma «la conferma tangibile del suo personale coinvolgimento nel portare a termine un’opera fondamentale per la sicurezza e lo sviluppo del Sud Italia. Il suo lavoro instancabile e la sua dedizione hanno reso possibile ciò che per molti sembrava un sogno irraggiungibile».

«Nessun altro ministro prima d’ora – ha rimarcato – ha mostrato una tale determinazione nel voler risolvere le problematiche infrastrutturali che da decenni affliggono la nostra regione. Salvini ha capito che la Calabria non è solo una terra di passaggio, ma un cuore pulsante dell’Italia che merita di essere valorizzato e sostenuto con infrastrutture moderne e efficienti».

«Grazie alla sua visione – ha aggiunto – oggi possiamo assistere all’avanzamento dei lavori sulla SS106, un progetto che si preannuncia come un catalizzatore di crescita economica, capace di generare nuove opportunità di lavoro e di migliorare la qualità della vita dei calabresi».

«Salvini ha fatto della Calabria una priorità – ha detto – e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il suo impegno va oltre la semplice politica; è la passione per una terra e per la sua gente che lo spinge a lottare ogni giorno affinché la Calabria possa finalmente godere delle infrastrutture che merita. Salvini non si è limitato a promesse elettorali, ma ha agito concretamente, facendo della SS106 un simbolo di rinascita per il nostro territorio».

«L’operato di Matteo Salvini parla da sé – ha concluso – un ministro che ha messo il cuore e l’anima per il bene della Calabria, dimostrando un impegno che resterà impresso nella storia della nostra regione. È un onore avere un leader così determinato e visionario al servizio del popolo italiano». (rrc)