VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Sabato e domenica lo spettacolo “Come essere tristi e vivere felici”

Sabato 11 e domenica 12 gennaio, al Teatro Primo di Villa San Giovanni, rispettivamente alle 21 e alle 18.15, in scena lo spettacolo “Come essere tristi e vivere felici” di e con Marco Ceccotti (Produzione Marco Ceccotti in collaborazione con Progetto Goldstein E.T.S).

Come Essere Tristi e Vivere Felici” è uno spettacolo ossimoro, pieno di coerenti contraddizioni. Ceccotti, in questo Solo in compagnia di pupazzi, da quel timido esibizionista che è, dà sfoggio di tutti i suoi fallimenti successi, con monologhi e sketch racconta tutto ciò di bello che ha fatto in malo modo in un errare corretto nel suo più trascurabile essenziale. Un punto di incontro tra stand-up, puppet, sketch, cabaret e poesia, l’alto e il basso, il medio e il medio.

Storie inusuali di tutti i giorni, fatti veri accaduti a persone inventate e viceversa. Storie di amori timidi e di amori estremisti, fobie raccontate senza paura, cartoni animati per bambini vietati ai minori di 18 anni, una soap opera con pupazzi, corsi motivazionali per puffi, pubblicità palesi, comicità occulta, tragedie da ridere e scene di vita vissuta male.  (rrc)

A Vibo al via la Settimana dello Studente del Capialbi

È con il progetto “Esperienze Vibonesi” che la Pro Loco Vibo Città ha inaugurato, a Vibo Valentia, al Settimana dello Studente del Liceo “Vito Capialbi”.

La Pro Loco, infatti, aprendo i lavori della Settimana dello Studente nella Sala Consiliare della Provincia di Vibo, ha dato voce al territorio con l’editore Renato Costa insieme all’operatrice dei beni culturali, Claudia De Masi, e all’ideatrice del progetto della collana turistica Esperienze Vibonesi, Giusi Fanelli, oggi probiviro dell’Unpli Nazionale.

L’incontro con i ragazzi, precisa la Fanelli, «è stato un momento di grande partecipazione che ha visto il coinvolgimento diretto degli studenti dopo la presentazione del progetto con gli interventi dell’editore Beroe, Renato Costa, il quale ha raccontato l’importanza di fare cultura, come strumento di crescita del territorio unitamente allo scopo sociale che la strategia editoriale della sua azienda ha attraverso la produzione in loco di audiolibri».

«Non è mancato – ha proseguito – il coinvolgimento emotivo oltre che storico grazie ai racconti dell’autrice del primo volume di Esperienze Vibonesi, “Le meraviglie archeologiche di Vibo Valentia tra miti e leggende”, in cui Claudia De Masi ha tracciato, attraverso le leggende appartenenti alla nostra terra, un percorso storico che nella sua semplicità è risultato molto coinvolgente e interessante».

«Trattandosi di una settimana dello studente e di giornate in cui gli stessi diventano protagonisti – ha spiegato – si è deciso di utilizzare personaggi della mitologia, quali Persefone, la ninfa Scrimbia e lo scritto inciso sulla Laminetta Orfica per tracciare una lettura in chiave moderna attraverso un workshop che ha coinvolto tutti i 200 studenti presenti, i quali hanno dimostrato un interessamento che ha colpito piacevolmente anche tutti i docenti, oltre che essere molto soddisfatti sul risultato ottenuto».

«In chiave moderna – ha spiegato ancora – la ninfa Scrimbia è diventata, infatti, una ragazza dei nostri tempi appassionata di fotografia e conosciuta sui social per la sua capacità di catturare la bellezza dei luoghi che visitava. Durante un viaggio in una città del sud Italia, incontrò un giovane fotografo che condivideva la sua stessa passione. Tra loro nacque subito un’intensa connessione e insieme trascorsero giorni esplorando luoghi suggestivi tra borghi antichi e angoli nascosti della natura. Il loro punto preferito era una vecchia fontana abbandonata, che divenne per loro un simbolo di amore e creatività».

«Tuttavia il destino li separò presto– ha aggiunto –: il giovane fotografo ricevette un’importante offerta di lavoro all’estero e dovette partire. Scrimba, distrutta dal dolore, tornò alla fontana dove avevano passato i momenti più belli, cercando conforto. Ogni giorno si sedeva lì, scattava foto e condivideva con i suoi followers il suo stato d’animo, trasformando il luogo in un simbolo della sua sofferenza e del legame spezzato».

«Le sue foto e i suoi racconti – ha continuato – toccarono il cuore di moltissime persone, trasformandola in una figura ispiratrice. La fontana, prima dimenticata, divenne una meta visitata da chi cercava di trovare bellezza anche nel dolore. Con il tempo, Scrimbia riuscì a trasformare la sua sofferenza in arte e ad ispirare chi la seguiva, dimostrando che anche le lacrime possono dar vita a qualcosa di eterno».

«Della ninfa Scrimbia e con l’uso dell’IA è stata prodotta una foto molto suggestiva – ha illustrato – in cui antico e moderno si incontrano con un sentimento che non cambia.
In chiave moderna è stata interpretata anche l’incisione presente sulla Laminetta Orfica: “Quando sarai sul punto di morte, raggiungi la fonte della pace interiore attraverso i consigli dei saggi, non fidandoti della fonte che troverai comodamente e subito visibile”».

Infine il mito di Persefone, paragonato alla storia di cronaca nera di Elisa Claps.
Come Persefone fu trattenuta nell’Ade, così Elisa Claps fu ritrovata dopo 17 anni nel sottotetto di una chiesa e come Demetra ottenne giustizia non piena portando sua figlia solo sei mesi all’anno sulla terra, così i familiari di Elisa videro l’arresto dell’omicida, ma rinunciando alla figlia sulla terra.

Ha concluso il presidente della Pro Loco, Michele Catania, soddisfatto di essere stati coinvolti in un progetto così ambizioso e innovativo, riuscito nell’intento di sensibilizzare i giovani attraverso la conoscenza del nostro meraviglioso territorio. (rvv)

VILLA SAN GIOVANNI – L’incontro su Umberto Zanotti Bianco

Sabato 11 gennaio, a Villa San Giovanni, alle 17, nella Sala Consiliare Caracciolo, si terrà l’incontro su Umberto Zanotti Bianco.

Relaziona, partendo dal libro “Addizioni agli studi su Umberto Zanotti Bainco – Dal fondo archivistico e Bibliotecario “Umberto Zanotti Bianco” della Biblioteca Comunale “Pietro De Nava” di Reggio Calabria, a cura di Angela Martino, Maria Pia Mazzitelli e Francesca Paolino, il prof. Pasquale Amato.
«Sarò felice di relazionare sul grande reggino adottivo nel Comune che fu il primo a ospitare in una baracca di fortuna il giovane Zanotti assieme ai suoi amici del club di Fogazzaro da gennaio a giugno del 1909», ha detto Amato.

«Lo stesso Comune dove, nel 1911, iniziò a funzionare l’Asilo Infantile dell’Animi con due novità che fecero scalpore: le prime maestre laiche e le prime formate col Metodo Montessori», ha continuato Amato, aggiungendo come «Villa è stato inoltre il Comune metropolitano che ha dato il giusto risalto – grazie al sindaco di allora, Cosimo Antonio Calabrò – al grande meridionalista reggino adottivo, intitolandogli una delle sue strade più importanti».

«Sono, altresí – ha concluso – felice di parlarne assieme alla Presidente reggina di “Italia Nostra” (di cui Zanotti fu tra i fondatori nel 1956 e primo Presidente Nazionale sino al suo decesso nel 1963) Rossella Agostino, e alle tre amiche curatrici del volume Angela Martino, Maria Pia Mazzitelli e Francesca Paolino». (rrc)

SORIANO CALABRO (VV) – Si presenta il libro “Portami al mare”

Domani pomeriggio, alle 17, nella Sala Consiliare di Soriano Calabro, sarà presentato il libro Portami al mare. In viaggio per la Calabria con il Garante della Salute tra diritti negati e speranze ritrovate a cura del giornalista Domenico Latino ed edito da Officine Editoriali da Cleto.

All’evento, fortemente voluta dalla direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro Mariangela Preta, interverranno, oltre all’autore Latino e alla stessa Garante Anna Maria Stanganelli, il vicepresidente della giunta regionale Filippo Pietropaolo, il presidente dell’ordine dei medici di Vibo Valentia  Vincenzo Natale,  Il dirigente Medico di chirurgia generale di Vibo Valentia Danilo Cafaro, la referente ACMO Vibo Valentia Caterina Patania, l’editore  Marco Marchese, i lavori verranno aperti dal sindaco di Soriano Antonino De Nardo e dalla consigliera comunale Luciana Varì. L’incontro verrà moderato e coordinato dalla direttrice Mariangela Preta

Il libro contiene dieci storie vere, rese pubbliche grazie al lavoro degli organi di informazione, prese in carico e risolte dall’ufficio del Garante regionale della SaluteAnna Maria Stanganelli. (rvv)

Cosenza confermata “Città che legge”

La città di Cosenza è stata confermata Città che legge dal Centro nazionale per il libro e la lettura.

«La cultura e la lettura rappresentano valori importanti ed imprescindibili su cui investire, in linea con quanto viene ribadito nelle politiche pubbliche, europee e nazionali, e la lettura, in modo particolare, è, senza ombra di dubbio, uno degli strumenti più efficaci per contrastare la povertà educativa. In questi valori l’Amministrazione comunale di Cosenza ha sempre creduto, sin dall’inizio del mio mandato, orientando in questa direzione ogni sua azione e i risultati che sono arrivati nei primi tre anni del mio cammino amministrativo lo confermano ampiamente», ha commentato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, esprimendo soddisfazione per la conferma, fino al 2026, della qualifica di città che legge ottenuta da Cosenza e la cui notizia è arrivata proprio in questi giorni dal Centro nazionale per il libro e la lettura, l’istituto autonomo del Ministero della Cultura che gestisce le risorse per l’attuazione della legge n.15 del 2020, sorta per promuovere e sostenere la lettura.

«Siamo molto lieti del fatto – ha sottolineato Franz Caruso – che Cosenza abbia riottenuto la qualifica di città che legge per il triennio in corso. La riconferma è frutto del lavoro portato avanti dall’Amministrazione comunale e, in modo particolare, dalla consigliera delegata alla cultura, Antonietta Cozza che, con il supporto tecnico della direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso, ha promosso una considerevole mole di attività».

Il sindaco Franz Caruso ha ricordato a questo proposito la rassegna “LibrinComune”, con più di 70 eventi legati alla presentazione di libri, «con la partecipazione – ha sottolineato ancora il primo cittadino – di scrittori di grande caratura nazionale come Maurizio De Giovanni o Antonio Monda».

Ad accrescere la qualifica per Cosenza di città che legge hanno, inoltre, contribuito – ha ricordato ancora Franz Caruso – la rassegna estiva di attualità librarie “Aperinchiostro”, tenutasi prevalentemente nello splendido chiostro del Museo dei Brettii e degli Enotri, l’adesione della città, insieme alle scuole, alle iniziative “Libriamoci” e “Maggio dei Libri”, caratterizzate entrambe dalla loro territorialità e dal fatto che, per volere dell’Amministrazione, i libri “camminano” per la città, arrivando dove difficilmente arrivano: in carcere, tra i bambini ricoverati in Ospedale, tra gli ospiti delle case famiglia. Da ricordare ancora l’apertura delle biblioteche di quartiere come la “Stancati-Chiappetta” in corso Garibaldi e la Biblioteca dei bambini, intitolata a “Rosanna Rovito”, al Museo dei Brettii e degli Enotri. Ma nelle buone pratiche volte alla diffusione del libro, c’è anche la recentissima apertura della “Bibliocabina” di Piazza Loreto, con la duplice funzione di accogliere i libri che potranno essere conferiti e scambiati dai cittadini e dall’altro di essere utilizzata anche come Green Power Hub per la ricarica dei cellulari. A questo si aggiunga il contributo offerto alla diffusione della lettura dal Festival della poesia, promosso dal Comune insieme alla Fondazione “Attilio ed Elena Giuliani».

«Dove più diffuse sono la lettura e la cultura – ha concluso Franz Caruso – c’è più sviluppo dei territori e delle comunità che li rappresentano. E il Patto locale per la lettura promosso a suo tempo dall’Amministrazione comunale e dal quale tutto è scaturito, va proprio nella direzione di rappresentare un manifesto al quale ogni cittadino può aderire costruendo un’alleanza composta da soggetti pubblici e privati, imprese, istituzioni culturali, scuole, università, professionisti e associazioni. Una rete che, per fortuna, continua a crescere e ad arricchirsi di sempre nuovi contributi e adesioni». (rcs)

A Cosenza alla Casa delle Culture due mostre

Sabato 11 gennaio alla casa delle Culture di Cosenza, alle 18, saranno inaugurate due mostre “Fratture scomposte” & “Arte per la libertà”, a cura di Mimma Pasqua.

Tutto ciò grazie all’artista Alfredo Granata che ospita nella sua personale “Fratture scomposte” quella di “Arte per la libertà”, quest’ultima facente parte della XVIII edizione di Tornare@Itaca, rassegna d’arte, poesia, musica e teatro, svoltasi a Grimaldi (Cs) nella libera casa d’arte della critica Mimma Pasqua dal 7 al 22 settembre 2024 con il patrocinio del Comune di Grimaldi e della Pro Loco.

Gli artisti presenti a “Arte per la libertà” sono: Giuseppe Aiello, Claudio Angione, Calì, Liliana Condemi, Maria Rosaria Cozza, Maria Credidio, Luce Delhove, Emanuele De Stefano, Diego Ferrari, Gabriele Ferrari, Andrea Gallo, Ferdinando Gatto, Eleonora Giannetti, Alfredo Granata, Domenico Grosso, Nicola Labate/Serena Bucca, Elda Longo, Sabrina Marotta, Maria Teresa Mauro, Francesca Mazzagatti, Francesco Minuti, Assunta Mollo, Ilaria Montenegro, Lucia Paese, Raffaella Piane, Luigi Patitucci, Antonio Scarpino, Mario Verta, Luciana Vita, Waweru Joseph Weche.

«Sono molto contenta di ospitare queste due mostre per iniziare il nuovo anno – dice la direttrice artistica della casa delle Culture, Vera Segreti –. Vedremo la Casa delle culture popolata da tanti artisti e questo è proprio uno degli obiettivi che mi sono posta da quando sono alla guida della struttura. In tempo di individualismo sfrenato, noi ospitiamo una collettiva formata da molti artisti e unirli, mettere insieme i diversi linguaggi artistici e farli confluire in una unica ricerca per la bellezza è qualcosa di molto bello e importante perché   consegna ad ognuno di noi la consapevolezza che l’arte ci restituisce alla poesia della nostra anima e unisce i popoli e le culture».

«Vi aspettiamo per potervi accompagnare – ha concluso – nel sentiero tracciato dalle opere presenti, che risveglieranno il senso della meraviglia che solo l’arte è capace di fare».

 

LAMEZIA – L’11 gennaio in scena “La Locandiera” di Goldoni

L’11 gennaio, a Lamezia, al Teatro Grandinetti, alle 21, andrà in scena “La Locandiera” di Carlo Goldoni, nell’edizione cult di Torino Spettacoli.

L’allestimento vede protagonista Miriam Mesturino, accreditata interprete goldoniana, affiancata da Luciano Caratto, con Alessandro Marrapodi, diretti da Enrico Fasella. Completano l’affiatato cast: Barbara Cinquatti, Sebastiano Gavasso, Maria Elvira Rao e Stefano Bianco. Accanto a loro, i giovani talenti del Liceo Germana Erba: Mattia Tarantino, e Mario Barbato.

Questo brillantissimo capolavoro goldoniano, andato in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752, narra l’avventura di Mirandolina, serva e padrona al tempo stesso di una locanda fiorentina. Mirandolina è un’ottima locandiera; oggi la definiremmo una capace donna-manager. Intorno a lei personaggi spassosissimi: il Conte parvenu e spendaccione; il Marchese spocchioso visionario d’una antica ricchezza e d’una presente, inutile nobiltà; il Cavaliere misogino ma più di ogni altro ingenuo e Fabrizio, sinceramente innamorato.

«La storia di una donna che rifiuta Conti, Marchesi e Cavalieri, per impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche troppo dissimulato – di governare meglio la locanda, non può che essere una tipica allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e nobiltà, nel particolare momento storico in cui l’intrigante vicenda si sviluppa. In Mirandolina, si visualizza, attraverso l’artificio scenico, quel mutamento, già ampiamente in atto nella vita reale, che vede la borghesia conquistare maggior spazio a danno della nobiltà veneziana e non solo (non dimentichiamoci che la commedia è ambientata a Firenze), dapprima quasi pacificamente coesistendo, per poi acquisire un primato che andrà via via consolidandosi negli anni successivi. L’immagine che Mirandolina mostra di sé, ammiccando con il pubblico e con la «storia», zittisce ogni commento critico sul suo personaggio: la locandiera, più che onesta o crudele, più che infida o virtuosa, è un’efficiente donna d’affari, che pone la locanda al centro della sua vita e che al suo buon andamento, subordinerà sempre e oltre qualsiasi apparenza, ogni motteggio ed ogni lusinga. In questo forse, è riconoscibile uno dei primi veri ritratti di donna «moderna» che il teatro ci ha offerto». (rcz)

TAURIANOVA (RC) – Venerdì si presenta il progetto “Sulla via di Martino”

Venerdì 10 gennaio, a Taurianova, alle 17, nella Casa della Partecipazione, sarà presentato il progetto Sulla via di Martino dell’Associazione socio-culturale “Abbadia” e patrocinato dal Comune di Taurianova, dalla  Consulta delle Associazioni, dal MuDOP e dall’Associazione Pentakaris. 

All’incontro prenderanno parte il sindaco di Taurianova, Roy Biasi, il vice sindaco della città  metropolitana di Reggio Calabria, dott. Carmelo Versace, il vice-presidente della Consulta delle Associazioni e della società civile, arch. Giacomo Carioti, il Dirigente Scolastico dell’IC Sofia Alessio-Contestabile Monteleone, dott.ssa Maria Concetta Muscolino, il direttore del Museo Diocesano di Oppido-Palmi, ing. Paolo Martino ed il Presidente dell’associazione culturale musico-teatrale “Pentakaris”, prof. Martino Parisi

Nel corso della conferenza stampa che sarà moderata dal giornalista Antonio Spina relazioneranno Annamaria Fazzari, presidente dell’Associazione culturale “Abbadia”, Don Pino De Raco, parroco della Chiesa  Maria SS. della Colomba e componente comitato scientifico, prof.ssa Antonella La Rosa, direttore artistico del  progetto.  (rrc)

ZUMPANO (CS) – Giovedì lo spettacolo Circo d’Acqua

Giovedì 9 gennaio, a Zumpano, alle 17.30, al Centro Commerciale “I Giardini del Sole”, si terrà lo spettacolo del Circo d’Acqua dell’INternazionale Happy Circus.

Le associazioni coinvolte sono Punto e a Capo APS, fondata e gestita da genitori e tutori di persone con sindrome di Down, che ha come fine prioritario l’integrazione sociale e lo sviluppo delle potenzialità delle persone con sindrome di Down, accompagnando adolescenti e giovani nella crescita della propria autonomia e nell’entrata nella vita adulta; l’Ets Asd Totò For Special Ones che propone attività sociali, educative e sportive, volte a favorire il miglioramento del benessere psico-fisico di ragazzi che presentano una qualsiasi forma di disabilità fisica o intellettiva – relazionale e La Crisalide, organizzazione che promuove progetti educativi ed interventi abilitativi nel campo della disabilità, prestando particolare attenzione ai disturbi generalizzati dello sviluppo.

Lo spettacolo, oltre 100mila litri di acqua danzante, acrobati, clown e giocolieri e senza la presenza di animali, è un fantastico show la cui parte di ricavato andrà a sostenere il volontariato di tre Associazioni cosentine. (rcs)

CITTANOV (RC) – Inaugurata la nuova porta laterale della Chiesa di San Rocco

A Cittanova è stata inaugurata la nuova porta laterale della Chiesa di San Rocco.

L’evento, organizzato dall’Associazione “Nel Solco delle Tradizioni di Piazza San Rocco”, ha visto una numerosa partecipazione di cittadini, autorità civili e religiose, a testimonianza del profondo legame della comunità cittanovese con la propria storia e fede.

La cerimonia è stata presieduta dal Mons. Giuseppe Alberti, la cui presenza ha dato un alto valore spirituale all’evento. Il Parroco Don Letterio Festa, con parole di accoglienza e riconoscenza, ha voluto ricordare Don Girolamo Pietropaolo e  quanti, dopo di lui, si sono adoperati per preservare il patrimonio della Chiesa di San Rocco realizzando progetti importanti come il portone centrale, il restauro del grande lampadario, la nuova pavimentazione del presbiterio e la rampa per le persone con disabilità.

La parola è passata poi al sindaco Domenico Antico e al vicesindaco Francesco Sgambetterra per un saluto istituzionale.

Nel suo intervento, il presidente dell’associazione, Vincenzo Dagostino, ha espresso con emozione il significato simbolico del nuovo portone, dedicato alla memoria di Don Girolamo Pietropaolo,

«Con quest’opera, abbiamo voluto rendere omaggio a un sacerdote umile e instancabile che ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità», ha detto, per poi ricordare come il Comitato Festa San Rocco (1985-2022), divenuto poi l’attuale associazione, abbia negli anni proseguito il lavoro di valorizzazione della Chiesa. Il presidente ha sottolineato l’importanza della collaborazione e della generosità dei cittadini: «Questo nuovo portone non sarebbe stato possibile senza l’energia, le risorse e il cuore di ognuno di voi. È un gesto che dimostra quanto la nostra comunità sappia essere custode attenta del proprio patrimonio religioso e culturale».

A seguire, Giuseppe Chiappalone, membro solerte dell’associazione, ha inteso ringraziare il l’impresa Futuring Edil per la messa in opera del portone, la Cangemi T.E.C. Srl e la Cooperativa Orchidea Blu per la loro disponibilità, e tutti gli artigiani che hanno collaborato a titolo gratuito.

Con parole intrise di profondità e visione, la dott.ssa Mariateresa Dagostino ha sottolineato l’importanza della “Terza domenica di settembre” per Cittanova come momento di incontro tra comunità e fede. Nel suo discorso ha voluto ribadire che la tradizione è un principio trascendente, è memoria viva, è progetto di vita senza il quale rischiamo di spezzare il filo della continuità, di cedere a quella frattura tra passato e presente che caratterizza, purtroppo, la nostra epoca.

L’evento si è concluso con la benedizione della porta da parte del Vescovo Mons. Alberti e la scopertura della targa commemorativa, donata dal Vicesindaco Francesco Sgambetterra.

Tra gli applausi e la commozione dei presenti, la giornata ha ribadito il valore della fede condivisa e della tradizione come legame indissolubile che unisce la comunità di Cittanova, guidata dalla protezione di San Rocco verso un futuro di speranza e unità. (rrc)