Elezioni a Lamezia, Doris Lo Moro: Insieme al lavoro per la centralità e serenità della città

«La nostra comunità ha bisogno di ritrovare serenità e fiducia. Ho scelto di tornare all’impegno pubblico per ripartire da dove ci eravamo lasciati». È quanto ha detto Doris Lo Moro, illustrando le motivazioni della sua candidatura a sindaco di Lamezia Terme.

«La città – spiega la candidata – deve acquisire centralità nel quadro regionale e quindi svilupparsi per dare opportunità ai giovani, servizi di qualità ai cittadini e risposte concrete nell’ambito sociale».

«Dobbiamo lavorare tutti insieme – ha proseguito Lo Moro – affinché Lamezia Terme cresca nel fermento culturale e diventi modello di attrattività e accessibilità. Vogliamo una città in cui vivere bene».

«Stiamo costruendo un progetto politico – ha sottolineato Lo Moro – lontano da personalismi, in cui prevalgano le idee collettive e l’obiettivo del bene comune. Intendiamo valorizzare le risorse umane del municipio, riqualificare le periferie e il centro storico, rilanciare la funzione dell’aeroporto e della stazione ferroviaria».

«Puntiamo sulla partecipazione dei lametini e sulla rigenerazione urbana. Crediamo nel valore della collaborazione e in quello della bellezza degli spazi urbani. Illustreremo il nostro programma e – ha concluso – dialogheremo ogni giorno con i cittadini, con la pazienza dell’ascolto e l’entusiasmo di servire la cittadinanza». (rcs)

Paola celebra la nascita di San Francesco nel suo 609° anniversario

di FRANCO BARTUCCI“Con Francesco di Paola….. Pellegrini di Speranza per Costruire la Pace” , è il titolo dato al manifesto, che nell’anno del Giubileo, l’Ordine dei Minimi ha promosso nella città di Paola per celebrare la ricorrenza della nascita di San Francesco, avvenuta il 27 marzo 1416, ricorrendo quest’anno il  609° anniversario.

Ma la data del 27 marzo per San Francesco e i paolani, come per tutti i credenti sparsi nel mondo, segna l’elevazione di San Francesco a Patrono della Gente di Mare italiana proclamata da Papa Pio XII nel 1943. Inoltre la data richiama anche la protezione della città di Paola durante il terremoto del 1638.

La tradizione vuole, ci ricorda padre Domenico Crupi, che la statua collocata nel centro storico sull’arco di San Francesco, denominato anche Porta di San Francesco, durante la scossa di terremoto si sia girata verso l’abitato sviluppatosi sulla fascia montagnosa dominata dal Santuario, salvandolo dagli effetti sismici.

Nell’anno Giubilare i frati Minimi hanno pensato bene di dare a questo evento un significato particolare mettendo al centro delle cerimonie religiose la casa natale di San Francesco, collocata nel centro storico paolano e trasformata in cappella, dove ha preso il via dal 24 marzo un triduo di preghiera serale per terminare il 26 marzo con una veglia di preghiera.

Proprio in questa fase di meditazione e preghiera si è ricordato il pensiero di San Giovanni XXIII che nel proclamarlo patrono della Calabria lo definì “luce della Calabria”. Ha irradiato luce con la sua vita, muovendosi nella società del suo tempo come costruttore di speranza e di giustizia tra i più poveri; costruttore di pace tra le nazioni; promotore e profeta di conversione all’interno della Chiesa. Ha avuto coscienza di essere stato inviato da Dio per proclamare la grazia e la misericordia del Signore.

E non si è tirato indietro, ma ha svolto questa missione per tutta la vita. Perciò Leone X, quando lo canonizzò, lo definì astro splendente nella Chiesa, acceso da Dio per diradare le tenebre del male e del mondo.

Terminato il triduo l’attenzione è rivolta alla giornata del 27 marzo in cui la casa natale del Santo sarà aperta per l’intera giornata per visite di preghiera da parte dei fedeli. Alle 10.15 ci sarà la recita del Rosario in forma tradizionale, seguita alle 11 da una Santa Messa, presieduta da padre Domenico Crupi e dalla sua voce si potrà continuare ad ascoltare il racconto della nascita del Santo e del suo percorso di vita.

Nel pomeriggio, alle ore 17.30, ci sarà, partendo dalla casa natale, il pellegrinaggio giubilare “Pellegrini di speranza con San Francesco”, fino ad arrivare al Santuario, curato dall’Associazione “Cammino di San Francesco”, che hanno dato a tale evento il titolo: “Giubileo del viandante”, sottolineato da una frase di Papa Francesco “Mettersi in cammino è tipico di chi cerca il senso della vita”. 

Durante il tragitto ci saranno varie soste per la preparazione spirituale al Giubileo. Arrivati al santuario ci sarà un tempo per la liturgia penitenziale in Basilica e alle 19,00 una Santa Messa presieduta da don Enzo Gabrieli, delegato al Giubileo della Diocesi di Cosenza- Bisignano.

Tutto questo precederà i festeggiamenti di San Francesco di Paola per il 518° anniversario del Pio Transito che si festeggia il 2 aprile come sempre per tradizione.

Il 1° aprile ci sarà al Santuario il raduno regionale dei cenacoli di preghiera di mamma Natuzza che in Basilica nel pomeriggio, con inizio alle ore 16,00, ci sarà il momento di preghiera e ostensione della Reliquia del “Cranio” di San Francesco di Paola, portata in giro per questo mese di marzo in pellegrinaggio in varie chiese della Calabria. La giornata si chiuderà alle 18,00 con la santa Messa, presieduta da don Michele Cordiano, Rettore del Santuario “Cuore Immacolata di Maria, rifugio delle anime”, di Paravati (Vibo Valentia).

La giornata del 2 aprile si svolgerà nella Chiesa Grande con diverse SS. Messe ed una solenne celebrazione Eucaristica alle 19,00, presieduta da S.E.R. Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, animata dal Coro Diocesano dell’Arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, diretta dal maestro Serafino Bianco(fb)

LAMEZIA – Si presenta il libro “La natura bella delle cose”

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 18, a Palazzo Nicotera – Severisio, sarà presentato il libro “La natura bella delle cose” di Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

L’autrice dialoga con Ugo Floro, giornalista e Mariacristina Mazzei, Slow Food Lamezia Terme. L’evento è patrocinato dal Comune di Lamezia Terme.

La natura bella delle cose, edito da Slow Food Editore, è il saggio-memoir con cui Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, esordisce da autrice.

Gli eventi della nostra vita narrano chi siamo e ancora di più chi vogliamo diventare.

Quando prendiamo decisioni dirompenti spesso si aprono spazi inaspettati, prima solo lontanamente immaginati. È questo che tra le righe emerge dal libro firmato da Barbara Nappini, un saggio accorato che ci invita all’azione raccontandoci non soltanto quello che nel mondo non funziona ma anche, e soprattutto, gli uomini e le donne che possono rendere la nostra Terra migliore, nella sua bellezza più autentica. (rcz)

COSENZA – Il 31 marzo si presenta il B-Book Festival

Il 31 marzo, a Cosenza, alla BiMblioteca della Città dei Ragazzi, sarà presentato  il “B-Book Festival – un mondo di arte e letteratura per bambini e ragazzi” giunto alla nona edizione e in programma dal 6 al 9 aprile alla Città dei Ragazzi.

Saranno presenti il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, la consigliera comunale delegata alla Cultura, Antonietta Cozza, il presidente della Fondazione Carical, Gianni Pensabene e, per lo staff del B-Book, Lucia Ambrosino.

Il festival è organizzato dalla cooperativa delle donne, dalla cooperativa Don Bosco e da Teca srl, con il contributo della Fondazione Carical e nell’ambito del progetto “Edu Hub” finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU- Pnrr M5C3 – Investimento 1.3 – Interventi socio educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.

Al centro di questa edizione gli incontri con gli autori, la formazione per gli insegnanti e l’accoglienza per gli studenti delle scuole che arrivano da fuori provincia. La Città dei Ragazzi si conferma così polo culturale ed educativo per giovani e giovanissimi, impegnata a contrastare, quotidianamente, la povertà educativa. Purtroppo, la Calabria è maglia nera nella graduatoria delle regioni per percentuale di lettori, penultima secondo gli ultimi dati ISTAT e tra le regioni italiane con i tassi più elevati di abbandono scolastico, ben oltre la media nazionale.

Nell’occasione sarà illustrato il programma e saranno presentati gli autori ospiti del Festival, ma si farà anche il punto sulla finalità e i possibili sviluppi di una kermesse che il prossimo anno si appresta a spegnere le 10 candeline. (rcs)

COSENZA – Il 5 aprile il convegno sulla Riforma del premierato

Il 5 aprile, a Cosenza, alle 17.30, alla Biblioteca nazionale, si terrà il convegno La riforma del premierato, verso la Terza Repubblica, organizzato dal Circolo di Nazione Futura di Cosenza.

Dopo l’introduzione del responsabile del circolo, Vincenzo Campanella, interverranno Alessandro Conforti, responsabile giustizia di Nazione Futura, il coordinatore di Rende, Antonio Mattia Bruno, la presidente della commissione affari istituzionali del consiglio regionale della Calabria, Luciana De Francesco, il deputato della Lega, Simona Loizzo, e il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi.

Modererà il dibattito, Alex Bavoso, del direttivo provinciale di Nazione Futura.

«Abbiamo voluto organizzare un incontro su un tema delicato ma fondamentale – si legge nella nota del circolo – perché il premierato, con una riforma elettorale, può aprire scenari importanti e dare vitalità alla politica».

«Il premierato è una sfida costituzionale aperta che speriamo possa concludersi presto per poi dare voce ai cittadini – conclude la nota – e rendere ancora più importante il ruolo della partecipazione popolare».

«Parteciperò volentieri al dibattito organizzato da Nazione Futura il prossimo 5 aprile a Cosenza sul premierato insieme alla collega Simona Loizzo, Luciana De Francesco e ai giovani del movimento presieduto da Francesco Giubilei con grande convinzione», ha detto il deputato Antoniozzi.

«Il premierato è una grande occasione – ha ricordato – per costruire le giuste riforme nel Paese e per sollecitare una partecipazione popolare che oggi è ancora debole. Le riforme costituzionali sono una necessità di modernizzazione che non possiamo perdere». (rcs)

PAOLA (CS) – La commedia musicale “Stanlio e Ollio”

Domani sera, a Paola, alle 21, al Teatro Odeon, in scena “Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata”, una commedia musicale senza cervello che sta animando i più grandi teatri italiani e che ha già conquistato la critica e il pubblico da Milano a Marsala.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Tirreno Festival.

La regia ha la firma di Claudio Insegno che fa coppia in scena con Federico Perrotta nell’interpretazione del duo. Sul palco sono numerosi gli antagonisti e i protagonisti che animano la scena: da Thelma Todd, famoso Cold Case hollywoodiano, a Mae Bush, frequente protagonista dei film di Stanlio e Ollio insieme a Jim Finlayson e lo storico e dispotico produttore Al Roach e perfino tutte le mogli che hanno animato la vita e sono state a volte il presupposto artistico dei due protagonisti.

Caratterizzato da una comicità semplice e leggera, incentrata sulla mimica, lo spettacolo viaggia a ritmo di “slapstick”, celebre genere comico che deve il suo nome all’effetto sonoro del bastone usato dagli attori per colpirsi sulla scena senza nessuna conseguenza fisica ma con assicurato effetto comico. Ed ecco che basta un piccolo incidente drammaturgico perché tutti entrino nella battaglia infinitamente esilarante.

Quest’operazione teatrale è un atto d’amore da condividere con il pubblico che è cresciuto con i loro mito e un’occasione per le nuovissime generazioni di conoscere un tipo di comicità universale: quella loro goffa ingenuità che li ha resi sullo schermo due adulti mai davvero cresciuti che non hanno mai perso occasione per farsi dispetti, il loro stile e le loro invenzioni comiche non sono stati mai prevedibili, mai volgari, mai deludenti. Nel tempo hanno insegnato sorridere, a ridere, e a “sbellicarsi dalle risate”.

In questa commedia musicale, gli autori del testo sono gli attori e produttori Sabrina Pellegrino e Claudio Insegno sul palco con Federico Perrotta, Valentina Olla ed inoltre nel cast c’è anche Franco Mannella, attore, regista, doppiatore, con Giacomo Rasetti e Lorenza Giacometti. Fabrizio Angelini, invece, ha curato le coreografie.

Le scene sono di Alessandro Chiti ed i costumi di Graziella Pera, le musiche originali del Maestro Claudio Junior Bielli. Disegno luci Marco Laudando, progetto audio Marco De Angelis, aiuto regia Step Minotti.

«Scrivere una commedia sulla loro vita artistica è un’impresa impossibile, visti la quantità di film girati e il materiale archiviato su di loro, eppure della loro vita privata sappiamo poco. Quanti sanno che Oliver Hardy aveva avviato un allevamento di polli che poi regalava agli amici perché gli dispiaceva mandarli al macello? Quanti sanno che Stan Laurel fu arrestato perché percorse 50 miglia contromano in autostrada completamente ubriaco? E cosa dire poi della loro vita sentimentale?», incalzano Claudio Insegno e Sabrina Pellegrino.

Eppure, come proseguono, «abbiamo così voluto portare in scena una commedia che mescola fatti reali di vita vissuta dai due attori con eventi di pura fantasia, per raccontare la storia di un’amicizia vera durata più di trent’anni».

«Sì, è vero – spiega Insegno – potrebbe essere molto difficile portare sulle tavole di un palcoscenico le gesta dei nostri beniamini della risata. Ma l’amore e il profondo rispetto che proviamo per loro ci portano a rappresentarli come non li abbiamo mai visti».

In questo spettacolo è possibile essere travolti dalla loro rocambolesca vita privata, soprattutto, nell’articolato rapporto con le loro numerose mogli: è dal 1921 che abituano il pubblico a ridere con le loro facce, le loro cadute, le loro torte in faccia, è un invito a continuare a farlo anche nella contemporaneità. (rcs)

VIBO – Si presenta il libro “Inferi” di De Masi

Domani pomeriggio, a Vibo, alle 17.30, nella sala congressi “Antonino Murmura” della Camera di Commercio, sarà presentato il libro ““Inferi – La storia vera di un sopravvissuto alla ‘ndrangheta”, scritto dall’imprenditore sotto scorta Antonino De Masi e dal giornalista Pietro Comito.

Per l’occasione interverrà il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Rai Maria Teresa Santaguida.

Si tratta della storia di Antonino De Masi, le cui denunce hanno condotto all’arresto di potenti boss della ’ndrangheta: una vicenda umana fatta di coraggio, speranza e amore per la propria terra, arricchita dai contributi di Antonio Nicaso don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera. (rvv)

COSENZA – Mercoledì in scena “Il ritorno del soldato”

Mercoledì 26 marzo, al Teatro Rendano di Cosenza, alle 21, in scena “Il ritorno del soldato”, di Saverio Strati, messo in scena, per la regia di Giancarlo Cauteruccio, dalla Compagnia Teatro del Carro.

La produzione della pièce rientra nel progetto “100Strati”, ideato dal Comitato per le celebrazioni del Centenario della nascita dello scrittore di Sant’Agata del Bianco, istituito dalla Regione, insieme alla Fondazione Calabria Film Commission, e presieduto da Luigi Francoproprio con l’obiettivo di celebrare il grande uomo di cultura, vincitore, nel 1977, del Premio Campiello per “Il selvaggio di Santa Venere”. 

La Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere Mimmo Frammartino, ha ospitato, su proposta della consigliera delegata del sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza, il regista de “Il ritorno del soldato” Giancarlo Cauteruccio, grande innovatore della scena teatrale italiana, da più di 40 anni alla guida della compagnia “Krypton”, che ora ha lasciato nelle mani del fratello Fulvio, e da più di 25 anni direttore del “Teatro Studio” di Scandicci dove aveva creato una solida residenza artistica, prima di far ritorno da 3 anni a questa parte nella sua Calabria, per l’esattezza a Sibari, culla della Magna Grecia.

L’ospite è stato introdotto dagli interventi del Presidente della commissione cultura Frammartino e della consigliera delegata Antonietta Cozza, che hanno ricordato la genesi dello spettacolo di Saverio Strati al quale l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso ha concesso il patrocinio.

«Lo scorso anno in agosto – ha spiegato Giancarlo Cauteruccio – è partito l’anno stratiano per celebrare il centenario della nascita del grande scrittore e in quella occasione ho pensato di riproporre “Il ritorno del soldato”, l’unico testo teatrale di Strati, scritto con Vincenzo Ziccarelli».

Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale a Scandicci, città di adozione di Strati e, adesso, arriva in Calabria per sviluppare il suo percorso in tutti i teatri delle città capoluogo. Cauteruccio ha, inoltre, spiegato la scelta di Cosenza come “prima” regionale, «perché, come sappiamo, Strati e Ziccarelli si sono dati appuntamento, nel 2014, per morire nello stesso anno. Ecco perché mercoledì 26 marzo vogliamo celebrare a Cosenza e al teatro Rendano il Centenario di Strati e il decennale dalla morte di Vincenzo Ziccarelli, che è una delle personalità più importanti, non solo della cultura cosentina, ma promotore del Teatro in Calabria».

«Credo che questo omaggio – ha aggiunto Giancarlo Cauteruccio – che faremo insieme al Comune di Cosenza, sia il primo passo per celebrare adeguatamente questo grande uomo di cultura, di pensiero e di arte».

Da tener presente che la Commissione Cultura, proprio per onorare al meglio la memoria del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, ha da tempo consegnato all’Amministrazione comunale, guidata da Franz Caruso, la richiesta di intitolargli una struttura, un luogo, una strada o una piazza. 

Una proposta, peraltro, formulata in sede di Commissione, dal giornalista Enzo Arcuri, già direttore della sede Rai per la Calabria. A dare corpo allo spettacolo di mercoledì al Rendano un gruppo di attori calabresi.

«Il mio intento già da tre anni – ha raccontato Cauteruccio in commissione cultura – era quello di poter restituire quel poco di sapere che ho acquisito in 50 anni di carriera fuori dalla Calabria, ma non ho trovato grandi possibilità, se non appunto questa volta, perché si sono create le condizioni per tentare un esperimento, realizzare, cioè, un’opera utilizzando artisti calabresi: attori, musicisti, costumisti e scenografi, compresa la compagnia di produzione che è “Il Teatro del Carro” che è quella di Pino Michienzi e Anna Maria De Luca, una compagnia che ha continuato, dopo la scomparsa di Pino Michienzi, a portare avanti il grande interesse per la drammaturgia calabrese. Lo spettacolo è stato costruito nel bel teatro di Badolato che loro gestiscono e da lì è poi partito per la Toscana dove abbiamo voluto offrire questa produzione alla città di adozione di Strati, e nella quale si spense dopo avervi vissuto per 50 anni».

«Un’operazione – ha infine aggiunto il regista – che presenta una sua forte valenza culturale che nulla ha a che vedere con la circuitazione dello spettacolo. Un esperimento di teatro che mette in relazione la creatività degli artisti calabresi, perché la Calabria è forse l’unica regione del Sud che non ha una forte identità teatrale a livello nazionale e che, invece, merita di iniziare un percorso perché si generi una compagnia tutta sua nella quale, magari, possano confluire tutte le compagnie più interessanti della regione per creare una presenza calabrese nel panorama nazionale, con una sua forte identità».

«Mi piacerebbe riuscire a crearla – ha chiosa Cauteruccio –. Speriamo possa accadere».

Le musiche originali de “Il ritorno del soldato” sono dei giovani musicisti Vincenzo Maria Campolongo e Marco Carbone. (rcs)

A Rende le Giornate di educazione alimentare nelle scuole organizzate dal Consorzio Olio di Calabria Igp

Il Consorzio Olio di Calabria Igp che, nei giorni scorsi, si è recato presso l’I.C. Quattromiglia “Falcone” di Rende ha parlato delle qualità nutraceutiche uniche dell’Olio di Calabria Igp ai ragazzi della scuola primaria e secondaria, grazie alle Giornate di educazione alimentare.

Una bellissima iniziativa, finanziata dal Feasr – Psr Calabria 2014/2020 Misura 3 – Intervento 3.2.1, con finalità educative molto significative. L’incontro ha rappresentato un momento cruciale per sensibilizzare la comunità scolastica sull’importanza della corretta alimentazione e sul ruolo fondamentale che l’olio di oliva gioca in una dieta equilibrata.
Tra gli illustri relatori, Gabriella Lo Feudo, già parte del Cra-Ofa di Rende, ha offerto spunti interessanti sulla storia e l’evoluzione dell’olio di oliva nella tradizione calabrese e italiana. La nutrizionista, Valeria Grimoli, ha approfondito gli aspetti benefici dell’olio di oliva per la salute, delineando le sue proprietà nutrizionali e i suoi vantaggi nella prevenzione di malattie legate alla cattiva alimentazione.
A dare un contributo tecnico e qualificato, il capo panel Massimiliano Pellegrino del Cra-Ofa di Rende che ha illustrato le caratteristiche organolettiche e qualitative che contraddistinguono l’olio IGP calabrese, offrendo una dimostrazione pratica sull’analisi sensoriale.
Inoltre, il direttore e il presidente del Consorzio Olio di Calabria IGP che hanno sottolineato l’importanza di promuovere l’olio di qualità e di educare i giovani a riconoscerne il valore, sia in termini di salute che di cultura territoriale.
L’evento ha riscosso un grande successo, coinvolgendo studenti, docenti e genitori in un viaggio educativo alla scoperta di uno degli elementi fondamentali della dieta mediterranea. Questa iniziativa testimonia l’impegno continuo del Consorzio Olio di Calabria IGP nel valorizzare il patrimonio gastronomico calabrese e nel promuovere un consumo consapevole e informato.
Coinvolgere il territorio, far apprezzare alle giovani generazioni concetto chiari e inequivocabili sulla nutrizione e sull’olio di Calabria sono messaggi importanti che vanno certamente nella direzione giusta imboccata dal Consorzio. (rcs)

VIBO – Al Museo Lìmen inaugurata la mostra di Berlingeri

Fino al 14 aprile si può visitare, al Museo Lìmen di Vibo Valentia, la mostra “Cesare Berlingeri. Tra le Pieghe dell’arte”, inaugurata lo scorso 14 marzo.

Una mostra che L’Ente camerale ha organizzato in collaborazione con la Fondazione Cesare Berlingeri Ets per il rilancio del presidio museale, parte del sistema integrato degli attrattori camerali, nella logica di rafforzare il ruolo dell’arte contemporanea come motore di sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. 

Una scelta naturale per l’Ente camerale che ha inteso valorizzare l’opera “Dipinto argenteo piegato” di Cesare Berlingeri, del 2009, la prima opera acquisita al patrimonio dell’allora Camera di Commercio di Vibo Valentia, la più prestigiosa della collezione permanente del Museo Lìmen; l’opera di un maestro che è tra i protagonisti più significativi del panorama artistico attuale

Lungo le pareti della Sala Nera, in un’atmosfera di luci e penombre, sette opere significative esprimono il messaggio che Cesare Berlingeri ha affidato a ciascuna di esse nel voler stabilire con l’osservatore un contatto, non verbale, ma per questo non meno significativo e intenso. Ad offrire una visione completa della ricerca artistica e dell’evoluzione del suo processo creativo, in modo speculare, l’allestimento della mostra offre una serie di suoi pensieri, non solo da leggere, ma anche da ascoltare dalla sua viva e vibrante voce, inquadrando il QR code che li accompagna. 

Cesare Berlingeri, esprime una forza comunicativa che diventa talentuosa in un’arte che porta l’osservatore al gusto della meraviglia e della scoperta di una realtà sensoriale solo diversamente espressa, ma intimamente comune, partecipata, condivisa; arte custodita dal Museo che nella sua denominazione Lìmen, richiama la “soglia”,  il “confine”, in coerenza proprio con il senso attribuito dal maestro alle sue creazioni. 

«Non siamo noi a guardare i quadri ma questi a guardare noi e ci interrogano»,dice il maestro, aggiungendo come «il mio è un lavoro interiore, una preghiera tra me e lo spazio;  la piega è un confine tra un visibile e un invisibile, tra quello che noi vediamo e quello che noi immaginiamo. I quadri non hanno voce, ma se riescono a comunicare sono sublimi».

Ad omaggiare Berlingeri al Vernissage, Domenico Piraina, direttore della Direzione Cultura del Comune di Milano e Direttore di Palazzo Reale Milano che ha detto: «Tutti conoscono Berlingeri per essere artista che ha inventato la piega; invece il suo vertice lo tocca sul colore».

«Ha trasfigurato la pittura – concreta materia fatta di colori, tele, pennelli – in spiritualità, trasferendola dallo spazio al tempo, e giungendo ad una musica dipinta che emoziona e incanta e fa sognare. In altre parole, non ha rivolto la sua ricerca all’esistenza quanto invece all’essere». 

«Ci auguriamo che questo sia l’inizio di una proficua collaborazione con la Fondazione –ha detto soddisfatto il Presidente dell’Ente camerale, Pietro Falbo –. Ogni euro investito in cultura ne riporta 4 di ricaduta economica sul territorio. L’Ente camerale ha voluto fare della cultura asset istituzionale distinguendosi per questo nel Sistema camerale italiano. Il Museo Lìmen è unico esempio in Italia di galleria d’Arte contemporanea realizzato all’intern di una camera di Commercio e di proprietà dell’Ente camerale».

«Un successo di critica e di pubblico – dice il vice presidente Antonino Cugliari – che attesta la valenza di un evento pensato per potenziare le opportunità di crescita del territorio motivandoci così a nuove sfide, che siamo già pronti ad affrontare e che anzi stiamo già costruendo sul filone del design come evoluzione innovativa di un percorso già tracciato proficuamente negli anni passati». (rvv)