Un importante incontro si è svolto, nei giorni scorsi, tra il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, e il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, dove si è fatto il punto della sanità pubblica provinciale.
«All’esito dell’incontro possiamo dire che, finalmente – ha spiegato Tavernise – in questa provincia la sanità pubblica si muove verso un concreto potenziamento. Praia a Mare, Trebisacce e Cariati tra poche settimane saranno ospedali di zona disagiata».
«In particolare – ha proseguito – per Praia a Mare e Trebisacce, l’ASP di Cosenza è al lavoro, in ottemperanza alle sentenze della giustizia amministrativa, da ultimo la sentenza del Consiglio di Stato n.384 del 2022 e conformemente al decreto Sciabica per Praia a Mare, perché le due strutture regolarmente inserite nella rete ospedaliera, siano dotate di: una direzione sanitaria autonoma; un pronto soccorso di emergenza-urgenza; reparti di medicina generale; di medicina interna; di ortopedia con relativi posti letto; di servizi di anestesia e rianimazione; radiologia; laboratorio analisi; farmacia ospedaliera; emodialisi; ambulatori specialistici ospedalieri».
«Al pari di Praia a Mare e Trebisacce, Cariati – ha spiegato – è da considerarsi come struttura ospedaliera di frontiera, per cui l’impegno dell’ASP di Cosenza, su cui si è al lavoro, è quello di garantire alla struttura la medesima dignità, in termini di servizi sanitari, e autonomia. Il potenziamento dell’offerta sanitaria pubblica, che passa formalmente dal redigendo programma operativo sanitario, vede, poi, Lungro, Mormanno e San Marco Argentano convertiti in ospedale di comunità, con consequenziale aumento dei posti letto. Con riferimento, viceversa, agli ospedali di Acri e San Giovanni in Fiore, l’Asp di Cosenza starebbe valutando una proposta dei sindaci per potenziarne le attività sanitarie.
«Il potenziamento delle strutture sanitarie pubbliche – ha detto ancora – non può, tuttavia, non passare da un piano assunzioni, per cui sarebbe prossimo: l’indizione di un concorso affidato ad una società esterna, per l’assunzione a tempo indeterminato di 30 unità; l’assunzione di operatori socio sanitari, da graduatoria del 2017 e con apertura alla mobilità per 10 calabresi fuori sede; l’assunzione di 15 primari nel rispetto del D.P.R. 22 luglio 1996, n. 484. Una nuova Calabria è possibile dunque».
«Il lavoro di questi ultimi mesi sulla sanità lo dimostra – ha concluso –. Intendo, tuttavia, mantenere alta l’attenzione, per questo continuerò la mia attività di controllo e sollecitazione verso politica regionale e organi amministrativi». (rcs)