;
Santo Biondo

PA, Biondo (Uil Calabria): Avviare al più presto stagione di concorsi pubblici aperta a talenti calabresi

Il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha ribadito la necessità di «avviare, nel più breve tempo possibile, una stagione di concorsi pubblici aperta ai talenti calabresi, e su questo aspetto il governo deve allargare le maglie assunzionali» per quanto riguarda la pubblica amministrazione.

Per Biondo, infatti, «occorre un intervento del governo, diretto a mettere nella disponibilità dei Comuni calabresi, una squadra di tecnici per aiutare gli enti locali a mettere a terra le ingenti risorse economiche destinate alla nostra regione rivenienti dal Pnrr, ma non solo dal Pnrr».

«Nei prossimi mesi – ha spiegato – il problema più grave da affrontare in Calabria, dopo quello legato alla criminalità organizzata, è legato alla incapacità amministrativa della nostra pubblica amministrazione. Anni di blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, ritardi dei rinnovi contrattuali e scarsa formazione del personale, hanno destrutturato la macchina pubblica del Paese e in modo specifico della nostra regione. In Calabria in dieci anni il personale negli enti locali, si è ridotto di circa 8500 unità».

«Nella nostra regione – ha proseguito – su oltre 17000 lavoratori alle dipendenze dei Comuni, solo il 15% è in possesso di una laurea contro il 31% della media nazionale e il 40% ha un titolo di studio inferiore al diploma contro una media nazionale del 20%. E mentre nel resto del Paese in questi anni è cresciuta negli enti locali la percentuale di  diplomati e laureati, in Calabria la percentuale riferita a queste categorie di personale, è decresciuta».

«Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha evidenziato – per la Calabria deve rappresentare anche l’opportunità per rinnovare, innovare e irrobustire la nostra pubblica amministrazione, mettendola al passo con gli standard europei, in Calabria sono tantissimi i giovani dotati di straordinaria capacità, competenza e abnegazione, apriamogli le porte e le finestre per farli entrare a trasformare la macchina pubblica calabrese».

«In caso contrario – ha concluso – per la Calabria questa stagione di finanziamenti europei, rappresenterà il punto di non ritorno.  Nella nostra Regione si potrebbe verificare il paradosso che nel 2026, anno di completamento del Piano Nazionale, lo stesso piuttosto che aver ridotto, avrà divaricato le distanze tra la Calabria e il resto del Paese e del Sud. La politica calabrese tutta e a tutti i livelli, è ora che si renda conto della crisi amministrativa della nostra regione e agisca di conseguenza. Noi con sano realismo e senza politically correct, lo denunciamo da anni!». (rrm)