Il senatore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Auddino, ha reso noto che è stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale, il Dpcm per il riparto delle risorse per l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori socialmente utili.
«Il Dpcm emanato il 28 dicembre scorso – ha detto Auddino – e registrato dalla Corte dei Conti era rimasto fermo presso gli uffici del Ministero della Funzione Pubblica, in attesa di essere trasmesso alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. Questa semplice incombenza burocratica che tardava ad arrivare, di fatto bloccava l’ulteriore assunzione di oltre 500 lavoratori in quanto la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali (Cosfel) condizionava l’assunzione dei lavoratori socialmente utili da parte dei Comuni in dissesto e predissesto alla pubblicazione del decreto di riparto delle risorse».
«Adesso – ha aggiunto – con la pubblicazione del Dpcm, non ci sono più ostacoli ed anche questi cinquecento lavoratori potranno avere un contratto a tempo indeterminato. La mia preoccupazione per questi lavoratori derivava dal fatto che la possibilità per gli enti pubblici di assumere gli Lsu, anche in qualità di lavoratori sovrannumerari, derogando ai limiti assunzionali previsti dalla legge, è valida fino al 31 marzo prossimo e non si può andare oltre questo limite temporale».
«Si rischiava – ha proseguito il senatore – di vanificare tutto l’impegno profuso per la stabilizzazione di questa categoria di lavoratori, ad un passo dalla risoluzione della questione. Così, in vista della scadenza del 31 marzo sempre più vicina, mi sono attivato per comprendere le ragioni della mancata pubblicazione del decreto di riparto necessaria per l’assunzione e per sbloccare l’impasse burocratico che impediva di fatto la stabilizzazione».
«Dopo le numerose e vibranti sollecitazioni – ha concluso – fatte agli uffici competenti le mie richieste sono state ascoltate. Ora tocca ai Comuni adoperarsi in fretta per espletare le procedure necessarie all’assunzione di questi lavoratori essendo stato superato ogni ostacolo di carattere normativo alla stabilizzazione». (rp)