Mirko Onofrio è il nuovo direttore del Roccella Jazz Festival

«È con grande emozione e onore che annuncio la mia nomina a Direttore Artistico del Festival Jazz di Roccella Jonica per i prossimi tre anni». È quanto ha annunciato Mirko Onofrio, nominato dal Comune di Roccella Jonica, guidata dal sindaco Vittorio Zito, direttore artistico del Festival Internazionale del Jazz “Rumori Mediterranei” di Roccella Jonica per il triennio 2025-2027.

«Un ruolo che affronto con impegno, passione e la consapevolezza dell’importanza storica di questa manifestazione, che ogni anno regala alla nostra comunità e al pubblico un’esperienza unica, ricca di arte, musica e cultura», ha detto Onofrio, la cui nomina «rappresenta, quindi – viene spiegato in una nota dell’Amministrazione comunale di Roccella – un ponte nel segno della continuità tra la tradizione del Festival e le nuove prospettive artistiche, in un’ottica evolutiva che guarda al futuro con ambizione e che mira ad avviare una nuova stagione per il Festival, senza tradire l’identità che lo ha reso un appuntamento imperdibile per gli appassionati di jazz».

«Nelle intenzioni del suo fondatore Sisinio Zito e di chi ne ha proseguito l’opera, Rumori Mediterranei è nato con una forte intenzionalità politica, quella di far uscire un territorio marginale come la Locride dall’isolamento culturale al quale era stato a lungo condannato», ha detto il sindaco Zito, aggiungendo come «e se nonostante le enormi difficoltà incontrate nei suoi 45 anni di vita, la storia del Festival ci dice che questa sfida è stata vinta, la triste cronaca ha affidato a noi il compito di gestire un momento di particolare delicatezza».

«Al termine dello scorso anno, ci ha prematuramente ed improvvisamente lasciati il prof. Vincenzo Staiano, profondo conoscitore della cultura jazzistica internazionale – ha ricordato il primo cittadino – che ha avuto un ruolo di primo piano nella nascita della manifestazione ed ha assunto fin dall’inizio la direzione artistica delle edizioni organizzate direttamente dal nostro Ente».

«E, con la scomparsa del prof. Staiano, Roccella ha perso l’ultimo dei protagonisti di quella straordinaria epopea che ha visto nascere ed affermarsi Rumori Mediterranei. Per tali ragioni – ha proseguito il sindaco – l’Amministrazione Comunale ha dovuto pensare e strutturare forme nuove di gestione della manifestazione capaci di farla proseguire sul solco tracciato, garantendo al contempo spazi nuovi di crescita e sviluppo».

«La scelta di affidare a Mirko Onofrio la direzione artistica della manifestazione per il prossimo triennio si fonda su alcuni criteri guida che ci siamo dati. Il primo – ha spiegato – è stato quello di sondare le disponibilità di musicisti ed esperti che godevano della piena stima e fiducia del prof. Staiano, e che egli stesso avrebbe voluto valorizzare all’interno della manifestazione».

«Poi, chiedere la disponibilità a sposare la linea di fondo del Festival – ha continuato Zito – preservandone la natura costitutiva che non restituisce una semplice kermesse di ensemble o musicisti che è possibile ascoltare dovunque, ma un’oasi di creatività e sperimentazione che dia spazio ai giovani talenti del Mediterraneo».

«Infine – ha concluso Vittorio Zito – abbiamo voluto condividere una tensione etica che guarda alla direzione del Festival come un impegno appassionato e non come un mero incarico artistico. Mirko Onofrio ha tutte queste caratteristiche e per questo lo ringrazio di cuore per aver voluto accettare l’incarico. Sono certo che con il bagaglio della sua esperienza e la forza del suo entusiasmo saprà traghettare “Rumori Mediterranei” nel futuro, creando nuove connessioni tra il jazz e altri linguaggi musicali che contribuiranno a scrivere un nuovo importante capitolo nella storia della manifestazione e a mantenerne intatta l’identità».

«Il Festival Jazz di Roccella Jonica – ha ricordato Onofrio – è un appuntamento di rilevanza internazionale, che nel corso degli anni ha saputo affermarsi come uno dei principali eventi del panorama jazzistico. Sono entusiasta di poter contribuire, con nuove idee e una visione sempre più aperta alle sfide e alle innovazioni artistiche, alla crescita e al rafforzamento della tradizione di questo festival. Desidero esprimere un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Roccella per la fiducia accordatami».

«Con il cuore pieno di entusiasmo – ha proseguito – sono pronto a lavorare insieme a tutti coloro che rendono possibile questo festival, con l’obiettivo di offrire un’edizione 2025, che si svolgerà dal 23 al 31 agosto, che possa rimanere nella memoria di tutti. Mi aspetto che questa nuova edizione rappresenti un momento di grande partecipazione, unendo il meglio della scena jazz mondiale con il calore e l’accoglienza della nostra terra».

«Vi invito, quindi – ha concluso – a non mancare a questa nuova ed emozionante edizione del Festival Jazz di Roccella Jonica, che promette di essere straordinaria, come la tradizione del nostro festival impone».

Sassofonista, flautista e clarinettista, musicista poliedrico e innovativo, Mirko Onofrio è anche un talentuoso compositore, arrangiatore e docente di musica che ha saputo distinguersi nel panorama musicale italiano e internazionale per la sua capacità di spaziare tra generi musicali diversi, pur mantenendo un forte legame con il jazz e la sperimentazione sonora.

Componente stabile della Brunori Sas dal 2009, con il cantautore calabrese ha curato numerosi progetti, come la rielaborazione dell’album “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla per lo Sky Arte Festival di Palermo nel 2018, e ha realizzato gli arrangiamenti dell’album “L’albero delle noci”, che contiene l’omonimo brano classificatosi sul podio dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Proprio grazie alla sua versatilità e alla sua creatività Mirko Onofrio ha collaborato con Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Roberto Angelini, Giuliano Sangiorgi, Calibro 35, Dente, Serena Brancale, Colapesce, Marina Rei, Cristina Donà e Roy Paci. La sua attività di ricerca, poi, lo ha portato a pubblicare lavori di rilievo, tra cui “Molje: Leon in Jazz” e “Carla Bley: la ragazza che urlò champagne”, editi da Le Pecore Nere/Il Fonicottero.

Oltre alla carriera da musicista, Onofrio si dedica con passione all’insegnamento ed ha maturato una significativa esperienza nella direzione artistica di importanti rassegne musicali.  Nel 2007, fu proprio Mirko Onofrio a ricevere il premio come “Miglior giovane talento” al Festival Jazz “Rumori Mediterranei” di Roccella Jonica, segnando l’inizio di un percorso artistico di successo ed un legame con il Festival che non si è mai interrotto. (rrc)

 

La reggina Grazia Gioé premiata dall’Accademia Internazionale Amici della Sapienza

Prestigioso riconoscimento per la reggina Grazia Gioè, che è è stata fra le personalità insignite dall’Accademia Internazionale Amici della Sapienza, del prestigioso Premio che ogni anno, l’Accademia riconosce ai “Benemeriti dell’Arte, della Scienza, della Cultura, del Turismo e della Solidarietà” che si sono distinti nel panorama nazionale ed internazionale per la loro attività.  La cerimonia di consegna dei Premi, che si è svolta a Messina, è stata tenuta nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

Grazia Gioè, urbanista ed economista, è stata scelta per essere stata negli anni un esempio di intelligenza scientifica e pioneristica, oltre ad essere di fatto,  la prima donna calabrese ad essersi laureata in Urbanistica, ha al suo attivo una prestigiosa formazione e attività accademica, sia di ricerca che professionale di livello internazionale, svolta fra Italia e Stati Uniti, sia presso la Northeastern University di Boston che al MIT di Cambridge, da sempre considerato la migliore Università al mondo. Infine, il prestigioso riconoscimento ha inteso anche evidenziare, l’impegno che la dottoressa Gioè attraverso la sua attività di ricerca e studio, persegue per lo sviluppo dell’empowerment femminile con la diffusione delle discipline STEM, delle quali ella stessa ne è un esempio. (rrm)

L’ADDIO / Lucio Villari, grande studioso dell’età contemporanea

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa di Lucio Villari, uno dei maggiori studiosi italiani di storia moderna e contemporanea.

Nato il 26 agosto 1933 a Bagnara Calabra, nella provincia di Reggio Calabria, Villari è stato professore di storia contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre. Ha scritto numerosi saggi sulla storia dal Settecento al Novecento, in particolare sulle idee e sulla vita sociale. Ha collaborato con Rai Storia con alcuni quotidiani, soprattutto con ‘La Repubblica’. Tra i suoi numerosi libri ‘La roulette del capitalismo’; ‘Romanticismo e tempo dell’industria’; ‘Niccolò Machiavelli’; ‘L’insonnia del Novecento’ e ‘America amara. Storie e miti a stelle e strisce’.

«La Calabria piange la scomparsa di Lucio Villari, uno dei suoi figli più illustri», ha detto il presidente della Regione, RobertoOcchiuto.

«Grande intellettuale, studioso rigoroso e profondo, Villari ha dedicato la sua vita all’insegnamento della storia contemporanea, diventando un punto di riferimento assoluto per tanti giovani e per diverse generazioni di storici», ha aggiunto, ricordando come Villari
«ha sempre conservato un forte legame con la sua terra d’origine».

«Ma la sua voce, la sua passione per la storia, sono arrivate ovunque. I suoi studi hanno attraversato l’economia, la politica e la società, segnati sempre da una forte passione per la democrazia e per l’etica, con un’attenzione mirata, negli ultimi anni, anche alla difesa di temi sociali – ha concluso –. Dalla Giunta regionale della Calabria giunga alla sua famiglia un sentimento di cordoglio e sincera vicinanza».

«Esprimo i sentimenti di cordoglio e vicinanza del Consiglio regionale alla famiglia dello storico Lucio Villari, figura illustre della Calabria che ha dedicato la sua vita all’insegnamento della storia contemporanea, diventando un prezioso punto di riferimento per tutti coloro che hanno studiato ed apprezzato i suoi testi», ha detto Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale.

«Il Partito democratico della Calabria esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Lucio Villari, storico di rara sensibilità e intellettuale di grande rilievo». È quanto affermano, in una nota, i dem calabresi, che sottolineano: «Il professore Villari ha saputo condurre una ricerca sempre attenta alle dinamiche della modernità e ha dato un contributo molto significativo alla comprensione della storia italiana ed europea».

«Nativo di Bagnara Calabra, lo storico – ricorda il senatore Nicola Irto, segretario del Pd Calabria – ha nel tempo conservato un legame forte con la nostra terra, portandone con sé la ricchezza culturale e la capacità di interpretare il passato con sguardo lucido e aperto. Con la sua attività accademica e divulgativa, ha formato generazioni di studiosi e cittadini e, ancora oggi, i suoi libri rimangono strumenti fondamentali per comprendere il presente e per guardare al futuro attraverso la memoria storica».

«Con la scomparsa di Lucio Villari, il mondo della cultura perde una voce autorevole e il nostro Paese un pensatore di primo piano in grado di raccontare la storia con passione e rigore autentici. Alla famiglia – conclude la nota del Pd Calabria – rivolgiamo le più sincere condoglianze da parte della comunità democratica calabrese». (rrm)

L’ADDIO / Pasquale Laurito, il decano della stampa parlamentare

di FILIPPO VELTRIÈ  morto la scorsa notte a Roma, all’età di 97 anni, Pasquale Laurito, il decano della stampa parlamentare.

A fine anni ’70 diede vita alla Velina Rossa, foglio di notizie ufficiose nato su impulso di Tonino Tatò, il capo segreteria di Enrico Berlinguer, che oggi sarebbe una ‘newsletter’ quotidiana, foglio di informazioni parlamentari dedicato a raccontare scena e retroscena del Pci e della sinistra. Il contraltare della Velina bianca di Vittorio Orefice, l’altrettanto celebre nota quotidiana – allora dattiloscritta, entrambe rigorosamente dettate, poi inviate per fax, in tempi in cui Internet e smartphone erano di là da venire – che dava invece conto delle vicende della Dc e della maggioranza di governo.   

Laurito aveva cominciato nel 1947, per seguire i lavori dell’Assemblea costituente, cronista ventenne della “Democrazia del Lavoro”, giornale di matrice socialdemocratica, diretto da un amico di famiglia, il senatore calabrese Enrico Molè. Pasquale veniva infatti da Lungro, nel cosentino, sede dell’Eparchia albanese di rito cattolico, arbëreshë, figlio di un medico socialista nenniano, Giosafat.

«Io ero l’unico comunista in famiglia, presi la tessera a 17 anni e 8 mesi. Ma sono stato battezzato per volontà di mia madre Emma. E sono rimasto cattolico e comunista. Mi sono fatto le ossa in politica accanto ai lavoratori della Società operaia di Lungro, i salinari, che andavano giù in miniera per duemila gradini a buscarsi il pane. Coi giovani del paese mettemmo su un circolo del partito con 200 iscritti, avevamo anche la sezione femminile. La sera facevamo scuola per insegnare a leggere e scrivere. E avevamo un giornale, “La riscossa”, che affiggevamo ai muri del paese…».

All’alba dei vent’anni il bivio: continuare con l’attività politica o provare col giornalismo? “Grazie a Molè potevo seguire i lavori della Costituente. Palmiro Togliatti, Nenni, Saragat, Benedetto Croce… erano nomi che avevo seguito alla radio. A 20 anni a fare il resoconto dei lavori parlamentari. E chi se lo poteva immaginare? (fv)

L’ADDIO / Nunzio Lacquaniti, un fine intellettuale e un galantuomo

di BRUNELLA GIACOBBE – Da più parti politiche si sono espressi in ricordo di Nunzio Lacquaniti, i cui funerali si terranno oggi lunedì 27 gennaio alle 15 presso la chiesa di San Giovanni a Catanzaro.

Originario di Palmi, ha fatto del suo amore per Catanzaro un motivo di orgoglio per i cittadini tutti.
Si è spento a causa di una lunga malattia che è degenerata negli anni, ma non è mai stato lasciato solo dal figlio Luigi Lacquaniti, che da sempre ha vissuto con lui e che di lui si è sempre occupato come fosse lui “un padre”. Quindi oltre al professionista e all’intellettuale, è la dimensione più umana che ci preme sottolineare, una dimensione talmente grande e coinvolgente che lo ha fatto amare e accudire per anni dall’immenso amore del figlio, non senza rinunce e sacrifici, consentendo al grande uomo di lasciare questa vita terrena con serenità e circondato dall’affetto del suo “bambino” ormai grande.
Oltre al sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita: «É stato anche un fine intellettuale, che si è speso nel mondo dell’associazionismo lasciando tracce tangibili nel capoluogo e non solo. Insomma, un cittadino a tutto tondo, di cui oggi onoriamo la memoria e piangiamo la scomparsa», e all’onorevole Wanda Ferro: «Un galantuomo nel senso più pieno del termine, brillante e ironico, capace di arricchire chiunque avesse il privilegio di incontrarlo. Ha amato Catanzaro con una passione viscerale, diventando per scelta e sentimento più catanzarese di tanti altri, senza mai dimenticare il legame profondo con la sua amata Palmi».
Molti altri personaggi pubblici e non si sono uniti al cordoglio, diversi tra loro per orientamento politico e pensiero, ma uniti nella constatazione che un grande uomo resterà sempre universalmente riconosciuto come un grande uomo. (bg)

L’ADDIO / Vincenzo Carbone, lo scienziato che predicava la fede

di PINO NANOSi celebrano questa mattina nella Chiesa di San Paolo Apostolo  – la parrocchia dei Padri Dehoniani di Rende – i funerali del prof. Vincenzo Carbone, Professore Ordinario di Fisica del sistema terra e del mezzo circumterrestre, uno dei punti di riferimento assoluti della ricerca all’Università della Calabria nel campo della geofisica. Ma già il giorno della sua laurea – naturalmente in fisica e naturalmente con 110 e lode, era il 15 aprile 1982 – il professore che gli fece da relatore gli aveva anticipato che la sua vita sarebbe rimasta legata per sempre alle colline di Arcavacata. Così poi è stato.

Di Vincenzo Falcone ho un ricordo tenerissimo e del tutto personale, lo incontravo la domenica in Chiesa a Rende e lui tutto sembrava tranne che lo scienziato che in realtà era. Un uomo di una modestia senza pari, di una semplicità quasi disarmante, sembrava fosse rimasto studente-forever, e soprattutto un testimone del nostro tempo attentissimo e scrupoloso verso tutto e verso tutti, con questa sua capacità e disponibilità all’ascolto e alla preghiera che facevano di lui uno degli intellettuali cattolici più seguiti e più rispettati del campus. Forse anche tra i più amati dagli studenti. 

I suoi figli e sua moglie ne vadano fieri, perché il ricordo che lui lascia nelle varie generazioni di studenti che hanno attraversato il campus è il ricordo di una persona perbene, pulita, trasparente, e soprattutto libera da tutto e da tutti. Mai asservito a nessuno, mai schiavo del sistema, lontano anni luce dal potere delle lobby, mai in ginocchio. Lui era parte integrante del Campus, pur non volendolo essere, e non a caso nel 2015 diventa Membro del Senato Accademico, Direttore del Dipartimento di Fisica, e Delegato del Rettore a Coordinatore del Presidio di Qualità di Ateneo. Un’autorità accademica in tutti i sensi, e di primissimo ordine. 

Di lui rimangono oggi oltre 200 lavori pubblicati e in corso di stampa su libri e riviste internazionali, almeno 35 lavori pubblicati su atti di congresso con Referenze internazionali, ed oltre 100 Comunicazioni a Congressi Nazionali e Internazionali. È il 2011 quando viene chiamato a guidare come Responsabile scientifico il progetto Marie Curie dal titolo Cascade rates of magnetohydrodynamic turbulence in the solar wind, e dal 2009 al 2014 diventa Valutatore esterno dei Programmi della NASA: Heliophysics Guest Investigators (2009), Heliophysics Theory (2010), Heliophysics Supporting Research (2013), Heliophysics Living with a Star (2014).

Tutto questo suo lavoro tra il Campus e il resto del mondo non gli impediva però di seguire direttamente i suoi studenti, relatore di 17 tesi di laurea in Fisica per il vecchio ordinamento, di 24 tesi per il corso di laurea triennale in fisica, di 11 tesi per il corso di laurea specialistico in fisica e di ben 13 tesi di Dottorato di Ricerca in Fisica. La sua perdita -sottolinea una nota ufficiale del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria “rappresenta un dolore immenso per tutta la comunità accademica, non solo per il suo inestimabile contributo scientifico ma soprattutto per il suo ruolo centrale come guida e ispirazione per generazioni di studenti e colleghi. La comunità accademica perde oggi non solo uno scienziato eccezionale, ma anche un uomo di grande umanità e integrità. Il suo ricordo resterà indelebile nei cuori di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare al suo fianco”.

Il prof. Vincenzo Carbone-precisa invece la nota ufficiale dell’Unical- “è stato una figura di spicco nel campo della fisica dei plasmi e dei sistemi complessi, riconosciuto a livello internazionale per i suoi studi pionieristici sul vento solare, lo space weather, la turbolenza e i sistemi complessi. Nel corso della sua illustre carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia Lewis Fry Richardson, un prestigiosissimo premio assegnato dall’European Geosciences Union (EGU) “a studiosi di fama internazionale per i contributi eccezionali nel campo della geofisica non lineare”.

L’EGU aveva sottolineato proprio in questi giorni “l’apporto innovativo del professore Carbone nella fisica dei plasmi spaziali, nello Space Weather, nei cambiamenti climatici e nella fisica dei sistemi complessi. I suoi studi pionieristici hanno tracciato nuove direzioni di ricerca, con importanti ricadute nella comprensione di fenomeni complessi che caratterizzano sia l’ambiente terrestre che quello spaziale”. 

Il conferimento ufficiale della ‘medaglia allo scienziato paolano sarebbe dovuto avvenire durante la prossima Assemblea Generale dell’EGU, in programma a Vienna dal 27 aprile al 2 maggio 2025. Spero davvero che ora ci vada la moglie, Maria Carmela Diana, insieme ai suoi figli, Francesco e Lucia, a ritirare il Premio, perché è anche questo il modo per tenere viva la fiamma del ricordo di chi come lui ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca e alla comprensione dei mille segreti del pianeta.

Ma c’è ancora di più. Oltre al suo straordinario impegno scientifico, il Professor Carbone si è distinto per il suo spirito collaborativo, la sua dedizione alla formazione, e il suo profondo senso di umanità.

«Come docente e ricercatore – raccontano i suoi colleghi di Dipartimento – ha sempre creduto nel valore della conoscenza condivisa e ha ispirato innumerevoli studenti a intraprendere percorsi di studio e ricerca con passione e curiosità».

Vincenzo Carbone – lo ricorda così invece Giampiero Brunetti – «esempio perseguibile per le nuove generazioni, ha dimostrato, con impegno certosino, che si può fare tanto, anche da qui. Basta volerlo. La sua storia è una traccia per tutti. Ecco perché la Calabria perde un figlio illustre: un uomo che ha dimostrato, con determinazione e passione, come si può essere a servizio del bene comune da ogni ambito e luogo ciascuno operi. La sua storia, tra ricerca e conoscenza, resta un dono prezioso di Dio per le future generazioni come lo è l’uno per l’altro quotidianamente. È quanto – per altro – ha dedicato per comprendere cosa sostanzia lo spazio e cosa suscita l’apprendimento della geofisica utilizzando quella curiosità effervescente che lo connotava e lo faceva essere particolare».

«La sua eredità scientifica e umana resta, così, come dono prezioso, misterioso e affascinante per i tanti e per gli amici che lo hanno avuto a fianco – anche per un attimo – in quella semplicità, discrezione ed umiltà giocose, impastate con un pizzico di rigore da studioso che lo rendevano unico come ciascuno lo è, tra carattere e temperamento, per i talenti ricevuti». La cosa che più ci deve in qualche modo confortare invece è che da oggi Vincenzo sarà molto più vicino al mondo dello spazio che, prima di sentirsi male  –un malore improvviso di notte nella sua casa- studiava e osservava dai laboratori del suo Dipartimento. Che amava più di ogni altra cosa al mondo. Buon Viaggio professore. (pn)

L’ADDIO / Lorenzo Infantino, filosofo ed economista internazionale

di DOMENICO INFANTINO – Il 18 gennaio si è spento nella sua abitazione romana Lorenzo Infantino, filosofo ed economista di fama internazionale. Nato a Gioia Tauro (08.01.1948), figlio di Luigi e di Pierina Bongiovanni, dopo avere frequentato il locale istituto F. Severi si è laureato nel 1972 in Economia nell’Università di Siena, ha conseguito nel 1975, con il massimo dei voti e la lode, il diploma presso la Scuola di Specializzazione in Sociologia presso la Luiss.

Ha avuto il suo primo contratto di insegnamento nel 1983 nella Facoltà di Scienze Politiche della Luiss. Nel periodo 1987-1981, ha insegnato anche presso la Facoltà di Economia. Nella stessa Facoltà di Economia, è stato chiamato come professore di prima fascia nel 2001, dopo avere conseguito l’abilitazione in “Logica e Filosofia della Scienza” con il massimo dei voti.

Alla fine del suo periodo di ordinariato, è stato prima professore straordinario presso il Dipartimento di Scienze Politiche e, nel luglio del 2024, è stato nominato professore onorario del Dipartimento.

Ha collaborato con Dario Antiseri alla costituzione presso la Luiss del Centro di Metodologia delle Scienze Sociali. Su invito di Raymond Boudon, è stato membro di Commissione del dottorato in scienze sociali presso la Sorbona di Parigi. Faceva parte del Comitato scientifico di “Procesos de Mercado”, rivista in lingua spagnola e inglese, fondata da Jesús Huerta de Soto.

Ha promosso e fondato presso la nota casa editrice calabrese Rubbettino la prestigiosa collana editoriale “Biblioteca Austriaca”, che raccoglie l’edizione italiana delle maggiori opere della Scuola nata nella Grande Vienna (Mises, Hayek, Menger, Popper).

Nel primi anni ottanta, assieme a Luciano Pellicano, ha contribuito alla diffusione della conoscenza del filosofo della storia spagnolo Josè Ortega Y Gasset.

Ha condotto la parte principale della propria ricerca nell’Università di Oxford, dove dal 1983 è Senior member del Linacre College, dove ha conosciuto John Hicks, premio Nobel per l’Economia. È stato per due volte presidente dell’Italian Linacre Society, a cui aderiscono tutti gli italiani che hanno studiato presso il Linacre. Ha costituito la Fondazione Friedrich A. von Hayek – Italia. E’ stato inoltre presidente onorario della Fondazione Luigi Einaudi di Roma. 

La sua passione per la ricerca, il suo impegno instancabile e la sua umanità lo hanno reso una guida per generazioni di studenti e colleghi.

È stato relatore all’Austrian Colloquium della New York University. Ha tenuto nel 2008 la Hayek Memorial Lecture presso il Ludwig von Mises Institute di Auburn (USA). È stato nella Commissione di Dottorato alla Sorbona di Parigi e Visiting Professor all’Università Juan Carlos di Madrid.  

I suoi principali lavori, caratterizzati da una prosa nitida e dotata di forza espressiva, sono stati tradotti in inglese e spagnolo e vengono considerati dei classici della storia delle idee. La traduzione inglese de L’ordine senza piano (1995) è stata recensita sulla prima pagina del supplemento letterario del Times di Londra da Kenneth Minogue, Professore Emerito della London School of Economics and Political Science. Tra le sue opere si ricordano inoltre: Ignoranza e libertà (1999), Individualismo, mercato e storia delle idee (2008), Potere. La dimensione politica dell’azione umana (2013), Cercatori di libertà (2019), Alle origini delle scienze sociali (2022), Conoscenza, governo degli uomini e governo della legge (2024). Ha inoltre curato l’edizione italiana di oltre quaranta volumi di classici delle scienze sociali.

Nell’ambito della sua attività ha avuto il merito non solo di approfondire e diffondere la conoscenza di giganti del pensiero in maniera originale, ma è riuscito ad intrecciare la tradizione di ricerca della scuola illuministica anglossassone-scozzese (Hume, Smith, Mandeville) con quella austriaca (Mises, Hayek).

Da autentico sostenitore del pensiero liberale evoluzionistico ha posto l’accento sulle condizioni primarie per garantire la libertà degli uomini nel processo sociale, muovendo dalla condizione di ignoranza e fallibilità dell’uomo, dalla dispersione della conoscenza (contribuendo alla demolizione del mito del Governatore e del Legislatore onnisciente), dalla scoperta della cooperazione spontanea tra gli uomini regolata dalla legge.

Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo ne ricorda i tratti sobri e signorili, unitamente ad una grande umanità. Molto legato alla sua famiglia (ai suoi fratelli Giuseppe e Maria Rosaria, ai suoi nipoti, ai suoi cugini). Estremamente forte, infatti, era il legame con le sue origini. Emblematiche le parole pronunciate in occasione della consegna del premio speciale rotariano “Città del Sole”, edizione 2023 celebratasi presso l’auditorium del F. Severi di Gioia Tauro: «dedico questo riconoscimento ai miei genitori, alle persone care che non ci sono più, che con i loro insegnamenti e sacrifici ci hanno permesso di essere ciò che siamo». (di)

L’ADDIO / Vittorio Daniele, economista e meridionalista

Cordoglio, nel mondo accademico, per la scomparsa di Vittorio Daniele, economista e meridionalista tra i più conosciuti e stimati della regione e non solo.

Professore ordinario di Politica Economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, è stato tra le figure maggiormente illuminate dell’ateneo catanzarese. Originario di Roccella Jonica, noto per il suo impegno verso la giustizia sociale e lo sviluppo del Mezzogiorno, la sua attività di ricerca ha riguardato, principalmente, i divari regionali in Italia in prospettiva storica e il ruolo dei fattori culturali nello sviluppo economico.

Oltre a numerosi articoli ha pubblicato i volumi: “La crescita delle nazioni. Fatti e teorie”, Rubbettino, 2008; “Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011” (con Paolo Malanima), Rubbettino, 2011; “Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia”, Rubbettino, 2019 (il volume ha ricevuto il Premio Sele d’Oro Mezzogiorno 2020).

«Opencalabria si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa del prof. Vittorio Daniele», si legge in una nota.
«La comunità scientifica perde uno studioso brillante​ e appassionato, dal pensiero libero. A noi mancherà, soprattutto, il caro amico Vittorio, che continuerà a vivere nel nostro lavoro, al quale ha sempre contribuito con ​entusiasmo e dedizione​: la stessa che ha dedicato alle sue attività di docente e ricercatore».

Il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara e il direttore Dario Lamanna, unitamente a tutti gli organi confindustriali e gli imprenditori calabresi, «esprimono il più sentito cordoglio alla famiglia, agli affetti più cari e al mondo accademico locale per la prematura e improvvisa scomparsa del prof. Vittorio Daniele».

«Stimato docente, economista serio che ha sempre legato la sua analisi e il suo giudizio al rigore scientifico e alla profonda capacità di osservazione dei fenomeni sociali ed economici – si legge – il professore Daniele lascia un profondo solco nella comunità locale e in quella accademica. La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto umano e professionale».

«Vittorio Daniele è stato un collega di grande spessore professionale e umano, uno studioso molto attento, un economista di rara profondità di analisi», ha ricordato l’europarlamentare del M5S, Pasquale Tridico.

«Vittorio – ha sottolineato Tridico – ha sempre avuto una visione lucida della storia economica del Sud e dello sviluppo dei nostri territori».

«Con i suoi studi, il professore Daniele – ha proseguito il parlamentare Ue – ha dato un contributo significativo alla comprensione dei problemi del Mezzogiorno e ha formato con scienza e coscienza diverse generazioni di studenti. Per questo e per la sua signorilità e disponibilità, gli siamo tanto grati e siamo certi che non sarà dimenticato». «Sono vicino ai familiari, cui va – conclude Tridico – il mio primo pensiero per il loro lutto e dolore».

«Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia», ha detto il Rettore dell’Umg, Giovanni Cuda.

«Il professor Vittorio Daniele lascia un grande vuoto. Nella sua vita e nella sua carriera accademica – continua Gianni Cuda –  Vittorio ha portato avanti le sue due grandi passioni, la formazione degli studenti e la ricerca, con estremo coraggio e in maniera innovativa. Una vita intera spesa per l’università e nell’università che lo hanno reso un professore di grande esempio per tutti i suoi studenti e un apprezzato intellettuale».

«La sua attività è stata sempre contraddistinta da intelligenza, pacatezza e garbo. Ricorderemo sempre tutto ciò che ha saputo realizzare per la nostra Università, sviluppando anche importanti collaborazioni a livello territoriale, con un impegno encomiabile e con la voglia di raggiungere sempre nuovi traguardi. Di questo e di tanto altro saremo sempre grati al Professor Vittorio Daniele. Tutta l’Università di Catanzaro ricorda con profondo affetto, stima e gratitudine il professore Daniele – chiude la nota del Magnifico Rettore – per il suo impegno professionale e per le sue qualità umane e si unisce, esprimendo il suo cordoglio e la sua vicinanza, alla famiglia». (rcz)

L’ADDIO / Domenico Zavettieri, Ex sindaco di Bova Marina ed esempio di serietà

Cordoglio, a Bova Marina, per la scomparsa di Domenico Zavettieri, ex sindaco di Bova Marino, dirigente scolastico ed amministratore di lungo.

«La nostra città perde una figura di grande valore umano e civile, che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità», ha detto il sindaco di Bova Marina, Andrea Zirilli, proclamando il il lutto cittadino.

«Oltre a ricoprire il ruolo di sindaco, il Prof. Zavettieri – ha ricordato – è stato per anni un punto di riferimento nel settore educativo, come Professore e Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bova Marina, contribuendo significativamente alla crescita culturale della nostra comunità».

«In questo momento di grande dolore – ha concluso – esprimo a nome dell’Amministrazione e mio personale, le più sentite condoglianze alla sua famiglia, in particolare al figlio Dott. Pierapolo Zavettieri, Sindaco di Roghudi, al fratello On. Saverio Zavettieri, alla Capogruppo di minoranza, Dott.ssa Daniela Iiriti, e a tutta la nostra comunità».

Cordoglio è stato espresso anche dal sindaco Metropolitano Giuseppe Falcomatà, sottolineando come «al di là dell’impegno politico, Domenico Zavettieri ha rappresentato un punto di riferimento per il mondo scolastico, accompagnando intere generazioni in un percorso educativo e formativo largamente apprezzato da tutti. Dunque, è certamente un giorno triste per quanti hanno avuto il piacere di conoscere un galantuomo, un educatore ed un politico d’altri tempi».

«La sua lunga esperienza – ha rimarcato Falcomatà – si è distinta per correttezza e dedizione, sempre proiettata al bene collettivo e comune. Dal Municipio di Locorotondo, in Puglia, dove ha rivestito importanti incarichi pubblici nell’amministrazione comunale, fino alla sua Bova Marina, dove ha culminato il suo impegno politico da primo cittadino nel 2008, Domenico Zavettieri ha lasciato un’impronta indelebile destinata a rimanere per esempio impressa nel basso ionio reggino e non solo. Da insegnante di lettere e da uomo di indiscutibile cultura, ha saputo cogliere l’essenza di un popolo, raccontandola mirabilmente nei suoi scritti».

«Il suo ricordo resterà vivo nei cuori di ognuno di noi – ha concluso – perché ciò che ha fatto per il territorio va oltre il tempo e le circostanze». (rrc)

Annalisa Insardà, l’attrice con la Calabria nel cuore

di CATERINA RESTUCCIAMediterranea quanto la nostra terra, sorridente, simpatica, senza esitazione ha accettato l’invito di Radio Freccia Network a Rosarno e si è prestata generosamente per qualche ora negli studi radiofonici a conversare, raccontarsi e ridere dinanzi a telecamere e microfoni.

Annalisa Insardà è stata protagonista assoluta di un Podcast, in cui a farla da padrone sono state le parole e le battute divertenti, anche dissacranti, e anche e soprattutto importanti quando si è trattato di parlare di sociale e culturale.

Annalisa è attrice, sia su suolo teatrale che cinematografico, interprete, da tempo anche autrice e porta nei suoi spettacoli non solo i volti di chi le assegnano e si assegna, ma anche i messaggi di natura psicologica e sociale che hanno una missione fondamentale nella sua scelta professionale.

Vive a Roma e la sua terra d’origine, la Calabria, per intenderci bene, è sempre con sé, la porta in valigia, nella mente, nel suo muscolo cardiaco di entusiasmo dirompente.

E mentre i giovani tecnici operatori, Girolamo Falleti e Vincenzo Borgese, coglievano ogni angolazione sorridente di Annalisa, l’attrice – autrice non si è mai fermata nel rispondere agli interrogativi informali e incalzanti della giornalista conduttrice.

Ha ricordato la sua età giovanissima vissuta tra Bellantone, Laureana di Borrello e gli studi di recitazione a Palmi, per poi decollare verso le Accademie dell’alta Europa e fissare i suoi ruoli nell’Italia del grande teatro e del grande cinema.

«Mi hanno dato le parti da recitare, ma ho anche scelto le parti che ho sentito più mie», ci dice in una dichiarazione, per poi continuare: «Ho scelto spesso quelle parti in cui il personaggio ha un conflitto interiore forte, quelle in cui è determinante dirigere».

Affascinante come donna, sceglie e vira la rotta verso la lotta interna dell’essere umano, perché ci fa intendere, in qualche senso, che nulla è assoluto se non l’uomo e la donna nel loro più profondo interiore.

E si anticipa, presentando in questo viaggio del cuore del periodo di riposo natalizio, chiuso ormai da pochissimo, il suo nuovo spettacolo, quello che scrive lei stessa e che la ritrova interprete.

Al dramma moderno, che solo moderno non è, della differenza di genere, dei ruoli e delle definizioni tra maschile e femminile dedica un intero spettacolo già itinerante: Parole Femmine.

Annalisa, donna forte, segna gli accenti e li sfregia sul tema “femminile”, è decisa nel voler spiegare i perché del “femminile” nel suo testo Parole Femmine, accenna, rivela qualcosa, ma non svela del tutto, perché lo spettacolo è proprio questo, ossia curiosità e sorpresa. 

A Radio Freccia Network, dietro la direzione di Cecè Falleti, che la invita energicamente nel suo salotto rosarnese dalle frequenze libere e indipendenti, Annalisa si sente a casa e tra amici e a Rosarno tornerà per altre novità professionali e culturali lungo le tracce dei suoi spettacoli. (cr)