Il PD Calabria si riunisce a Lamezia: Programmate prossime iniziative

A Lamezia Terme il Partito Democratico Calabria si è riunito per programmare le prossime attività istituzionali e le iniziative politiche sul territorio.

L’incontro, guidato dal capogruppo Mimmo Bevacqua, è servito inoltre a programmare una serie di iniziative su temi specifici per intensificare la presenza del gruppo sull’intero territorio calabrese. Rivendicando la forza e la coesione tali da respingere ogni insinuazione sulla capacità di reggere l’urto rispetto a un governo regionale arrogante e che spesso usa la comunicazione come arma di distrazione di massa.

Si è deciso, così, di calendarizzare una serie di iniziative su temi vitali per la Calabria come il diritto alla salute, l’emergenza occupazionale, la cura dell’ambiente e la prevenzione del dissesto idrogeologico.

Il gruppo dem ha poi deciso di avviare una riflessione politica sullo stato del regionalismo, a 50 anni dalla nascita delle Regioni, per elaborare una serie di proposte volte a ripristinare le ragioni per le quali le Regioni erano state pensate in termini di programmazione e controllo.

Mimmo Bevacqua, in previsione della Conferenza dei capigruppo convocata per domani a palazzo Campanella, ha annunciato che chiederà, con fermezza, al presidente Filippo Mancuso e al Centrodestra il rispetto del regolamento, dello Statuto e della dignità delle Istituzioni che sono state troppo spesso piegate agli interessi della maggioranza.

Basti pensare alla prassi delle leggi omnibus, al mancato rispetto dei passaggi in Commissione, allo strappo sulla presidenza della Vigilanza e alle interrogazioni e alle proposte di legge dell’opposizione che giacciono nei cassetti di palazzo Campanella senza nessuna motivazione.

Il gruppo dem, che parteciperà compatto agli Stati generali del partito di Mormanno, ha annunciato, infine, la prima iniziativa tematica già organizzata per il prossimo 25 ottobre a Rende e che vedrà al centro dei lavori “Il diritto alla mobilità e il trasporto pubblico locale”. All’incontro, oltre ai massimi esperti del settore, prenderanno parte anche il capogruppo del Pd in Commissione Trasporti alla Camera Marco Simiani, il segretario regionale Nicola Irto e il responsabile nazione Infrastrutture, Antonio Misiani(rcz)

Verso la fine della prima edizione del Dialog Festival di Casignana

Sono ricchi di confronto gli ultimi tre appuntamenti della prima edizione del Dialog Festival, manifestazione che da tre mesi sta animando la Villa Romana di contrada Palazzi e il borgo antico di Casignana.

Ad aprire questo rush finale, domani, alle 17, alla Villa Romana, una discussione sui beni culturali come mediatori tra comunità, alla presenza di Alfredo Ruga, funzionario archeologo Sabap, e l’archeologa Sara Millozzi. Seguirà un dibattito con Maurizio Oliviero e Giuseppe Zimbalatti, rispettivamente rettori dell’Università di Perugia e dell’Università di Reggio Calabria, sul dialogo senza confini nel Mediterraneo e la presentazione della Summer School 2025. 

Sabato 14, invece, alle 17, il dibattito “Dialogo senza confini nel Mediterraneo: visioni e speranze”, alla presenza del direttore artistico del festival, Antonio Blandi, gli ambasciatori Mourad Bourehla e Youssef Balla, il console Domenico Naccari, i presidenti Gal Terre Locridee e BaTir, Francesco Macrì ed Emanuele Oliveri, il presidente Consorzio del Cedro, Angelo Adduci, l’assessore di Piazza Armerina, Ettore Messina, i sindaci Vittorio Zito e Gianpietro Coppola, il consigliere regionale Giacomo Crinò, la presidente della Commisisone Esteri al Senato, Stefania Craxi.

A seguire, il dibattito sul ruolo dell’informazione nel dialogo sul Mediterraneo a cui prenderà parte il direttore del TG di La7, Enrico Mentana, insieme al vicesindaco di Casignana, Franco Crinò, allo scrittore Domenico Nunnari e all’editorialista del Corriere della Sera, Tommaso Labate. Concluderà il dibattito il presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto

Alle 20.30, i sindaci di Casignana e Piazza Armerina, Rocco Celentano e Nino Cammarata, si confronteranno sui mosaici delle due ville romane, simbolo identificativo per eccellenza dei paesi che amministrano. Seguirà l’esibizione del gruppo Alemarici e musici del palio dei normanni di Piazza Armerina. 

Gli eventi della serata si sposteranno poi al borgo antico, in piazza XXI Settembre, per la grande festa del dialogo e dell’incontro con musica, danza, degustazioni enogastronomiche e tanti ospiti d’onore. 

Questa prima edizione del festival chiuderà le porte con l’ufficializzazione del gemellaggio tra la Villa Romana di Casignana e la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, domenica 15 settembre dalle 10, alla presenza dei due sindaci, con il contributo del presidente AIParC nazionale, Salvatore Timpano, e della presidente della sezione territoriale AIParC Melito-Area Grecanica, Lucia Mangeruca

Il Dialog Festiva si è imposto come un autorevole spazio di confronto sul Mediterraneo di ieri e di oggi, ma soprattutto di domani, aprendo una finestra sui passi comuni da compiere per costruire una visione di cultura e di dialogo modello di pace per tutto il mondo.

Un obiettivo ambizioso, ma su cui il vicesindaco di Casignana, Franco Crinò, animatore di spicco della manifestazione, ha un’idea chiarissima: «La storia di Casignana racconta di popoli pronti a difendere i diritti ed i giusti e racconta di un grande senso di bellezza ed eleganza. Sono gli elementi che servono alla nostra terra per uscire dal cul de sac del disagio sociale ed economico, elementi da cui siamo partiti per aprire una riflessione comune ed ampia sulla forma di sviluppo da pianificare, programmare e realizzare».

«I mosaici di Casignana ce lo insegnano – ha concluso – i singoli tasselli da soli non costruiscono la storia, serve comporre una visione comune per narrare la bellezza e la capacità di un territorio di produrre cultura, economia e società libere da gioghi e malaffare». (rrc)

Il Festival d’Autunno di Catanzaro sul Corriere della Sera

Il Corriere della Sera ha dedicato l’intera pagina degli “Eventi” alla 21esima edizione del Festival d’Autunno di Catanzaro, dove la kermesse è nata e cresciuta negli anni, grazie alla felice intuizione originaria della direttrice artistica, Antonietta Santacroce.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi: «personalmente, trovo che le sue parole – “La città splende oltre i circuiti estivi” – siano emblematiche del giusto approccio, che come Amministrazione comunale condividiamo, ai grandi eventi e alla cultura più in generale: cartelloni di prestigio, nomi altrettanto prestigiosi, ma tutto tenuto insieme da un’idea di fondo coerente e con lo scopo di lasciare tracce durature nel tempo lungo un percorso di crescita continua».

«Ed è proprio grazie a questo approccio che il cartellone – ha proseguito – oltre ad offrire appuntamenti di altissimo profilo, valorizza i nostri beni culturali e la nostra storia. Basti solo pensare al focus su quell’arte della seta che rese Catanzaro celebre presso tutte le corti d’Europa.
«Da non sottovalutare affatto, infine – ha concluso – il ruolo attivo svolto dal Festival d’Autunno nell’ambito delle produzioni e delle coproduzioni. Tutto questo tenendo sempre al centro della scena – è il caso di dire – Catanzaro, restituendo la sua immagine migliore, che il Corriere della Sera ha saputo cogliere, dimostrando ancora una volta quello che sosteniamo da sempre e cioè che se si è capaci di “pensare” la città e si lavora con rigore agli obiettivi, i risultati arrivano e con essi anche i riconoscimenti, consentendoci di guardare con il giusto ottimismo al futuro». (rcz)

A Nicotera successo per l’evento “Ponte si Ponte no” del Rotary

Si è fatta informazione sul Ponte dello Stretto, nel corso del dibattito svoltosi nei giorni scorsi a Nicotera sull’opera, dal titolo Ponte si o ponte no: Quali prospettive per i territori? organizzato dai Rotary Club di Nicotera Medma, Gioia Tauro e Polistena, e dalle Associazioni “Difesa Diritti del Territorio”, Lions Club Nicotera, Accademia Internazionale della “Dieta Mediterranea”, e dalla Pro Loco Nicotera.

Il dibattito, moderato dal giornalista Pino Brosio, è stato aperto con i saluti istituzionali dei presidenti delle associazioni interessate e, in particolare, dei presidenti dei Club Rotary Nicotera Medma, Carlo Capria, Gioia Tauro, Vincenzo Barca, Polistena, Giuseppe Gatto, del Lions Club di Nicotera, Antonio Montuoro, del DDT, Giuseppe Calopresti.

Molto interessanti e precisi gli interventi dei relatori che hanno precisato, con chiarezza, alcuni punti chiari dell’importante infrastruttura.

Antonio Montuoro, già incaricato nel 2001 per la collaborazione sul Ponte di Messina su mandato del Copit – Comitato parlamentare per l’Innovazione Tecnologica, con l’ausilio di slide ha evidenziato le fake news che girano ad arte contro la realizzazione del ponte, quali: l’altezza che impedirebbe il passaggio di alcune navi, le prove sull’impatto del vento e il rischio terremoti, spiegando invece che l’altezza è conforme, che le prove del vento sono state effettuate con prove fino a 300Km orari e, per i terremoti, la struttura a cassoni e sospensione su tralicci porta al rischio zero.

Il progetto del ponte è ormai diventato a livello internazionale un impalcato denominato “Messina Type” che viene già utilizzato ad esempio in Corea del Sud per il ponte Yi SunSin realizzato e sospeso a campata unica, proprio come quello di Messina. Ha concluso Montuoro, tra l’altro, dimostrando come la realizzazione del Ponte verrebbe a far risparmiare oltre 6,5 miliardi di euro l’anno che la Sicilia sopporta per la sua posizione di insularità, aggiungendo, ancora, di come vi sarebbe un forte aumento del PIL sia per questa che per la Calabria, oltre che per l’intera Nazione.

Francesco Condoluci, importante scrittore e giornalista che vive sul Lago di Come e lavora tra Milano e Roma, ed è stato il capo ufficio stampa della Presidenza del Senato ed attualmente è consigliere per la comunicazione del Ministro delle Riforme Istituzionali Elisabetta Casellari, ha sottolineato di essere stato contrario al ponte allorquando lavorava presso il Quotidiano della Calabria e riteneva tale opera un problema localistico.

Nel momento in cui, invece, ha potuto comprendere, con una corretta informazione, che si trattava di un qualcosa di straordinario che riguardava l’intera Nazione, ha cambiato posizione e ha evidenziato sia le ragioni per le quali appare incomprensibile il NO e sia quelle per le quali l’opera appare di grande importanza, snocciolandone le motivazioni ed evidenziando che, anche senza il ponte, le strade e tutte le altre opere indicate dai contestatori non sono state mai realizzate.

Antonio Orfanò, Dirigente Csm Italia Gate, ha segnalato di come l’opera possa ritenersi un valore aggiunto anche per il Porto di Gioia Tauro e di come sia rilevante per la crescita del territorio e della occupazione. Per confermare ciò, ha portato come esempio la stessa struttura del porto che, pur lavorando solo sui container, ha oltre 1350 dipendenti diretti e oltre 5.000 di  indotto.

Infine, Giacomo Francesco Saccomanno, autore del libro La Questione Meridionale” e consigliere della Società dello Stretto S.p.a., si è soffermato sulle opere programmate, previste e cantierate che il ponte ha attratto. Nel senso, che senza questa opera straordinaria, e che tutto il mondo ci invidierà, è sostenibile solo se ci sarà l’alta velocità che dovrà raggiungere tutta la Sicilia, tutte le infrastrutture previste da Rfi e Anas, che la Calabria e la Sicilia attendono da oltre 50 anni e che non sono state mai realizzate.

Ha evidenziato quanto sia importante il ponte che consentirà di rendere fruibile l’insieme delle opere previste (autostrade, rete ferroviarie, SS 106, trasversali, opere poste agli imbocchi delle due regioni, ecc.) e che trasformerà l’intero territorio. Lavori in parte iniziati, in parte da appaltare, in parte da progettare. Il paradosso rilevato è proprio la SS 106: per oltre 50 anni si è parlato di questa fondamentale opera viaria, ma si è riscontrato che mancano i progetti per una gran parte dei tratti interessati! Chiacchiere che appartengono alla vecchia politica e che non devono condizionare l’importanza del progetto di crescita delle due regioni che prevede una disponibilità, nel tempo, di decine di miliardi di euro. In sostanza, il ponte non deve essere un campo di scontro politico e partitico, ma deve essere valutato nella sua effettiva consistenza ed i calabresi ed i siciliani devono essere i protagonisti ed i gestori di questa grande e storica opportunità.

Dopo l’interlocuzione con il numeroso pubblico in sala e con diverse domande a chiarimento, le conclusioni al Past Governatore Franco Petrolo, che ha ringraziato per la corretta informazione che ha consentito anche a Lui di comprendere quanto sia fondamentale ed essenziale l’opera e che ha rimarcato di come non si possa fare a meno di un’opera, certamente, da ritenersi unica e straordinaria. (rvv)

L’Unical scala 100 posizioni nel prestigioso ranking di Shanghai

L’Università della Calabria ha scalato 100 posizioni nel prestigioso ranking dell’Academic Ranking of World Universities (ARWU) dell’organizzazione Shanghai Ranking Consultancy”: Quest’anno, infatti, è in ex aequo al 701esimo posto.

Un nuovo importante riconoscimento per l’Unical, che solo poche settimane fa è stata incoronata dal Censis come la migliore grande università d’Italia.

Il ranking Arwu individua ogni anno i migliori atenei a livello globale e li analizza sulla base di una metodologia trasparente e dati oggettivi forniti da terze parti. Nell’edizione 2024 sono state esaminate più di 2.500 istituzioni e sono state incluse in graduatoria le migliori 1.000 università del mondo. Nel nostro Paese sono meno di metà, tra cui l’Unical, gli atenei selezionati nell’Arwu, considerata una delle più affidabili classifiche universitarie a livello internazionale.

Shanghai Ranking Consultancy utilizza sei indicatori per valutare gli atenei, tra cui il numero di articoli dei ricercatori dell’Università che sono indicizzati su Web of Science con particolare valore per quelli pubblicati sulle riviste Nature e Science, i vincitori di premi Nobel e medaglie Fields, nonché i docenti ad alto impatto che sono riconosciuti come Highly Cited Researchers da Clarivate.

L’Unical consolida e rafforza, così, il suo piazzamento nella graduatoria anche grazie al buon rendimento delle proprie aree disciplinari, già certificato dallo Shanghai Global Ranking of Academic Subjects (Gras). L’Ateneo porta Computer Science & Engineering al secondo posto tra le università italiane, dietro solo al Politecnico di Milano, Ingegneria delle telecomunicazioni al terzo e Ingegneria chimica in quarta posizione a livello nazionale. Contribuiscono al buon posizionamento complessivo dell’Università della Calabria anche Farmacia, Fisica, Ingegneria civile e Ingegneria meccanica.

«Nessun ranking può essere considerato una misura assoluta del valore delle università – ha dichiarato il Rettore Nicola Leone – in quanto ciascuno di essi valuta aspetti diversi, misurati attraverso gli indicatori prescelti. Ma la presenza dell’Unical in tutte le principali classifiche che censiscono le migliori università del mondo è un dato importante che conferma la buona qualità dell’ateneo negli svariati aspetti delle valutazioni».

«Nell’ultimo anno – ha proseguito il Rettore – l’Università della Calabria ha migliorato la sua valutazione, scalando diverse posizioni, in tutte e tre le principali classifiche internazionali delle università, da Academic Ranking of World Universities (Arwu) a Times Higher Education (The) e Quacquarelli Symonds (QS), ed ha raggiunto il primo posto nella Classifica Censis delle grandi università italiane. Ciò conferma lo straordinario processo di crescita in atto all’Unical che, con l’impegno coeso di docenti e personale, mira ad aumentare l’impatto delle attività accademiche e innalzare sempre più la qualità, per offrire il massimo agli studenti a beneficio di tutto il territorio». (rcs)

Il Museo Diocesano di Gerace entra a far parte del Sistema Museale Nazionale

Il Museo Diocesano – Tesoro della Cattedrale di Gerace, guidato da Giacomo M. Oliva, è stato accreditato dalla Regione nel Sistema Museale Nazionale.

Una Commissione tecnico-scientifica composta dal Dirigente del Settore Cultura Regionale da due esperti destinati dal ministero della Cultura – Segretariato regionale per i beni culturali e del paesaggio della Calabria  ha esaminato e verificato, scrupolosamente, la nutrita documentazione e l’autovalutazione compilata su piattaforme digitale AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) così come previsto dal Decreto del Ministero dei Beni Culturali   n.542 del 20 giugno 2018 .

Il raggiungimento di tale obiettivo ha comportato un iter burocratico abbastanza complesso ma necessario per le garanzie richieste stabilite e suddivise  in livelli che riguardano lo stato giuridico, l’aspetto finanziario,  le misure di sicurezza adeguate alle norme europee e internazionali, la consistenza del patrimonio, l’attività di promozione, il personale, i rapporti con il territorio gli obiettivi di miglioramento di accessibilità e sostenibilità e in modo particolare  la corretta e rigorosa gestione. Sono tutti i Livelli Uniformi di Qualità (LUQ) che il Museo Diocesano di Gerace ha raggiunto primo in graduatoria.

I cinque Musei diocesani della Calabria che hanno ottenuto l’accreditamento al Sistema Museale, oltre a Gerace, sono Reggio Calabria-Bova, Catanzaro-Squillace che si aggiungono a Rossano e Santa Severina del 2023.

Il Sistema museale nazionale è il progetto coordinato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Musei, oggi diretta da Massimo Osanna, che mira alla messa in rete dei quasi 5.000 musei e luoghi della cultura italiani – pubblici (statali e non) e privati – al fine di migliorare il sistema di fruizione, accessibilità e gestione sostenibile del patrimonio culturale. Il sistema, cui i musei possono aderire su base volontaria e mediante un processo di accreditamento, nasce con l’obiettivo di improntare la governance del patrimonio culturale alla sostenibilità, all’innovazione e alla partecipazione.

L’adesione al sistema si basa sul riconoscimento della qualità e sulla propensione al miglioramento continuo e progressivo, attraverso l’applicazione di livelli uniformi di qualità a tutti i musei e luoghi della cultura italiani, sia pubblici che privati, indipendentemente dalla proprietà, dimensione, regione di appartenenza.

Per mons Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, «sì, è vero, è un bel traguardo che premia il lavoro silenzioso e costante di coloro che credono nello sviluppo culturale della nostra  comunità proiettata verso il futuro conoscendo le proprie radici di arte e di fede».

«Certamente entrare nel Sistema Museale Nazionale – ha detto Giacomo Oliva – non è stato facile perché il percorso è stato complesso. La Commissione ha esaminato scrupolosamente la documentazione che prevede  tutte le misure di sicurezza, di promozione, di gestione, e quant’altro. E’ un traguardo ma è anche un inizio di nuovi impegni per rilanciare la nostra terra». (rrc)

La consigliera Straface: Commissione Sanità approva regolamento su Sistema Integrato di Educazione e Istruzione 0-6 anni

La Commissione Sanità Attività sociali, culturali e formative del Consiglio Regionale ha approvato il regolamento attutivo del Sistema Integrato di Educazione e Istruzione per i bambini fino ai 6 anni. Lo ha reso noto la consigliera regionale e presidente della Terza Commissione, Pasqualina Straface, parlando di giornata storica e sottolineando come «con quest’ultimo passaggio fondamentale, che completa l’iter seguito in commissione e poi in Consiglio, vengono definiti i requisiti dei servizi educativi, incluse le modalità di autorizzazione, accreditamento e la redazione della Carta dei Servizi».

«Voluta e nata grazie all’impulso del Presidente Roberto Occhiuto e dell’allora Vicepresidente Giusi Princi, questa Legge rappresenta – ha sottolineato Straface – un importante passo in avanti nelle politiche sociali della nostra Regione. La Legge e il nuovo Regolamento licenziato oggi – aggiunge la Straface ringraziando il Dipartimento regionale istruzione, formazione e pari opportunità – investono sulla qualità dei servizi educativi, garantendo un percorso di continuità scolastica per tutti i bambini, con opportunità di apprendimento e sviluppo, passando da una visione socio-assistenziale a una specifica sull’apprendimento».

«Quella messa in atto è una vera propria riforma del sistema – ha concluso – capace di assicurare tutti i bambini e bambine una crescita educativa adeguata e pari opportunità di sviluppo».

I punti salienti del Regolamento includono, tra le altre cose, la possibilità di organizzare Nidi e Micronidi con modalità diversificate in termini di tempi di apertura, ricettività e localizzazione; o ancora la concessione di deroghe per garantire il servizio nei centri storici e aree urbane interne con difficoltà nell’individuare spazi adeguati. E tra le novità tracciate dal nuovo quadro di regole ci sono anche l’unificazione dei requisiti essenziali per tutti i servizi educativi, indipendentemente dalla loro dimensione e localizzazione; la ridistribuzione degli spazi interni ed esterni delle strutture formative per le attività dei bambini e una nuova e più chiara definizione della Sezione Primavera, per bambini dai 24 ai 36 mesi, aggregata alla scuola dell’infanzia. Il Regolamento, inoltre, stabilisce anche standard degli spazi, degli arredi, del materiale didattico, del servizio di refezione e delle qualifiche del personale con un particolare riferimento alla progettazione pedagogica ed educativa che finalmente si allineano ai Piani Formativi Nazionali. (rrc)

L’OPINIONE / Franz Caruso: Su nuovo ospedale Regione poco credibile

di FRANZ CARUSO – Fallo dove vuoi, ma fallo. Questa mia affermazione vuol essere un modo per togliere qualsiasi alibi alla inefficienza della Regione. Finora, infatti, abbiamo registrato solo un atteggiamento ostruttivo da parte del presidente Occhiuto verso la città di Cosenza e la sua area urbana. Parlano di città unica ma hanno affossato e cancellato le grandi opere infrastrutturali che avrebbero rappresentato fisicamente in maniera monumentale l’unità territoriale della intera area urbana. Sulla realizzazione della metropolitana leggera che doveva essere l’asse di unificazione dell’ intero sistema territoriale che si snoda dall’ università della Calabria fino alla città antica di Cosenza pare che sia stata solo autorizzata una transazione milionaria con la azienda aggiudicatrice dei lavori e perso l’intero finanziamento. Sul nuovo ospedale la Regione non è più credibile.

La certezza è che non si sa che fine abbiano fatti i finanziamenti pubblici ex art. 120, se è ancora disponibile la quota annunciata per il prestito Inail e, soprattutto, non si sa, come, quando e perché si avvierà il procedimento amministrativo di realizzazione del nuovo hub ospedaliero. Dalla cronaca giornalistica si apprende che il sito su cui dovrebbe essere realizzato sarebbe quello dei terreni destinati dal progetto istitutivo dell’ Unical alla costruzione del centro sportivo dell’ ateneo. Ciò che è assai strano che questa decisione sarebbe stata già assunta dal presidente della Regione a prescindere dall’ esito del nuovo studio di fattibilità, che è stato commissionato per cancellare il sito di Vagliolise.

Se così è mi pare uno spreco, quasi da configurare un vero e proprio danno erariale, l’aver stanziato ulteriori risorse dopo quelle spese per lo studio di fattibilità che la precedente amministrazione regionale aveva oltretutto commissionato sulla base di una procedura di selezione concorsuale e non attraverso un affidamento diretto, così come invece ha fatto Occhiuto. Lo ripeto fino alla noia, nessun alibi: purché si faccia fatelo dove volete . Ma non esito a manifestare dubbi e diffidenza sulla attendibilità della volontà della Regione.

Quella della “annuncite” sembra essere ormai una patologia acuta di un presidente che fa propaganda e non fa nulla di cui parla. In ogni caso, una priorità è dovuta all’intero bacino di utenza  della città e della provincia: l’ospedale civile dell’ Annunziata non può continuare ad essere censito come il peggiore presidio  d’Italia. È in gioco la sicurezza e la certezza della cura dei cittadini. Persistente l’attuale condizione senza che il commissario Roberto Occhiuto, sottolineo non a caso il commissario, possa intervenire con un piano di ammodernamento emergenziale per assicurare quanto meno gli standards minimi di sicurezza ed efficienza. (fc)

[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]