Ciao a tutti!
Sono Niccolò, ho 17 anni, frequento il Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, e sono un Rover del Clan Nautico “Vento del Sud” del Gruppo Scout Caulonia 1 “SS. Silvestro e Barbara” facente parte della ”F.S.E. – Associazione Italiana Guide e Scout d’Europa Cattolici” –.
Scrivo queste considerazioni, perché mi piace condividere con voi, l’esperienza vissuta nella giornata in cui ricorre il trentesimo anniversario della strage di Capaci, dove persero tragicamente la vita l’illustre magistrato Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e parte della sua scorta personale (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro).
Giovanni Falcone ha combattuto tutta la vita con forza e determinazione contro la mafia, ed è per questo che unitamente ai miei fratelli Rover e alle mie sorelle Scolte mi sono sentito onorato di aver reso omaggio ad un uomo portatore e difensore dei valori e dei principi come la giustizia, l’uguaglianza e la lealtà.
Naturalmente il nostro lungo viaggio verso Palermo non è da considerarsi una gita o un momento per stare insieme al mio gruppo, al contrario, la nostra presenza voleva essere un segno di vicinanza morale, gratitudine civica e rispetto verso tutti coloro che combattono la mafia, mettendo in pericolo la propria vita.
L’idea di partecipare a questo evento è nata in una riunione dei Clan, mentre discutevamo sul come essere attori della nostra vita e non semplici spettatori. Da qui è iniziata la nostra avventura di giovani della Locride che sentono consapevolmente di voler crescere circondati da tanti Clan Scout e non da clan della mafia!
Per partecipare alla ricorrenza dell’anniversario della strage di Capaci, del 23 maggio scorso, io e il mio gruppo, formato da alcuni Rover, dalle Scolte e accompagnati dal Capo Clan siamo partiti il pomeriggio di giorno 21, da Caulonia in provincia di Reggio Calabria per raggiungere Palermo, in Sicilia (città in cui è avvenuta la strage). Quest’esperienza è stata la prima “trasferta” del gruppo dopo lo scoppio della pandemia, e forse anche per questo sia io che miei compagni scout abbiamo vissuto giorni intensi e ricchi di emozioni.
Arrivati a destinazione siamo stati calorosamente accolti dalla gentilissima Anna, capo fuoco del gruppo scout “Palermo 9”, che ci ha subito fatto conoscere l’ospitalità palermitana, offrendoci, in segno di benvenuto, dei cannoli alla ricotta. Sistematoci, nell’alloggio messo a disposizione del nostro gruppo, consumata la cena a sacco, abbiamo deciso di iniziare la visita alla città con i suoi famosi siti monumentali, come il teatro Massimo, il teatro Politeama e la Cattedrale. Domenica mattina, presto, invece, ci siamo diretti al Foro Italico, dove abbiamo contribuito all’allestimento scenografico del palco che il giorno dopo avrebbe ospitato la cerimonia dell’anniversario. Per l’occasione più di 1.400 scuole italiane hanno inviato le lenzuola della legalità, decorate dagli studenti, da appendere come simbolo di vicinanza e partecipazione, per un totale di circa 1.700 lenzuola. Il pomeriggio invece abbiamo avuto l’occasione di conoscere Riccardo, il Commissario Nazionale di Branca Rover, una persona disponibile e cortese, che ringrazio a nome mio e di tutto il gruppo. Riccardo ci ha invitati a visitare via dello Spasimo, dove ci è stata data la possibilità di fare da cornice in un’intervista, nella trasmissione televisiva “Domenica in”, alla professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, e a suo figlio Vincenzo Di Fresco. L’intervista è stata condotta da Mara Venier. E’ stato interessante ascoltare la voce, il pensiero e la necessità di giustizia degli affetti delle vittime innocenti di mafia.
Lunedì 23, il giorno del 30º anniversario della strage, è stata per me una giornata vissuta con profonda intensità, ed emozione, ma soprattutto impegnativa e ricca di umanità. La nostra partecipazione, come quella di tutti gli Scout presenti, prevedeva delle attività di servizio, il nostro primo compito è stato quello di accogliere le classi delle scuole di ogni ordine e grado, scortandole dal punto di arrivo fino all’entrata dove sono stati sottoposti ai normali controlli di sicurezza. Abbiamo anche aiutato gli addetti al catering, a distribuire i cibi e le bevande, preparate dalle scuole superiori alberghiere di Palermo, per i partecipanti giunti da più lontano.
All’evento hanno presenziato più di 10.000 persone, tra cui anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e numerose altre personalità della politica italiana.
Il pomeriggio siamo andati all’albero della legalità, sito proprio sotto la casa del defunto magistrato. Devo precisare però, cos’è l’albero della legalità. È un albero che simboleggia la lotta alle mafie, denominato anche “Albero di Falcone”, sul quale sono appesi fotografie, bigliettini, lettere scritte da tutti coloro che passano a fargli visita. Proprio sotto l’albero è stato allestito un palco che ha ospitato cantanti italiani conosciuti e amati dal pubblico come Gianni Morandi, Malika Ayane, Matteo Romano, i Sansoni e il comico Roberto Lipari.
Alle 17:58, dello stesso giorno, c’è stato, forse, uno dei momenti più evocativi e commoventi della giornata, gli istanti di silenzio in onore dei morti per mano della mafia, compreso il giudice Paolo Borsellino.
La sera stessa siamo rientrati a casa, stanchi e felici di aver vissuto quest’esperienza. A mio parere è stata una delle avventure più belle che ho vissuto insieme al mio gruppo scout, perché ha segnato la ripresa delle attività esterne, ripartendo con maggiore energia ed entusiasmo, e perché oltre ai momenti gioiosi vissuti insieme, ci siamo resi utili alla comunità e al prossimo in qualità di cittadini, che è proprio uno dei capisaldi dello scoutismo, al quale sono fortemente legato. Spero che questa giornata di commemorazione sia stata, oltre che un momento di riflessione, anche un modo per sensibilizzare ed educare i giovani alla legalità e alla giustizia, principi per i quali dobbiamo sempre impegnarci.
Io e il mio Clan siamo certi che non dimenticheremo mai quanto osservato e vissuto in questi giorni, e posso affermare che le parole della professoressa Falcone e di tutti i presenti, riguardo la mafia, mi resteranno scolpite nel profondo del cuore.
Nell’augurare a chi legge una “Buona Rotta”, il saluto dello scout nautico, concludo con le parole di Giovanni Falcone: “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza”. (Niccolò Dichiera)
[Niccolò è studente del Liceo Zaleuco di Locri]