Domani mattina, all’Unical, alle 9, all’University Club, si terrà l’incontro per discutere dell’attuale sistema universitario e delle emergenze che lo interessano., organizzato dalla FLC Cgil Cosenza.
Domani mattina, all’Unical, alle 9, all’University Club, si terrà l’incontro per discutere dell’attuale sistema universitario e delle emergenze che lo interessano., organizzato dalla FLC Cgil Cosenza.
Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 15, nella sede di Unioncamere Calabria, si terrà l’incontro organizzato da Funzione Pubblica Cgil Calabria e Funzione Pubblica Cgil Area Vasta per parlare di Quale futuro per le lavoratrici e i lavoratori part time del ministero della Cultura e del ministero della Giustizia?
Saranno presenti il Segretario Nazionale Funzione Pubblica, Florindo Oliverio, i consiglieri regionali Ernesto Alecci, Antonello Talarico e Raffaele Mammoliti, Bruno Talarico, Segretario Funzione Pubblica Cgil Calabria, Francesco Grillo, Segretario generale funzione pubblica Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta, Sergio Rotella, Segretario Funzione Pubblica Area Vasta. (rcz)
Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, insieme al neo segretario generale della Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, hanno effettuato una visita al cantiere dell’ospedale della Sibaritide, con l’obiettivo di valutare i danni causati dall’incendio che ha colpito l’area nei giorni scorsi.
«È stato un momento importante per comprendere l’entità dei danni e le potenziali conseguenze sui tempi di realizzazione di questa infrastruttura fondamentale per la comunità –hanno detto Celebre e Trotta –. Durante la visita, l’ingegnere Petrone ci ha rassicurato confermando che i lavori non subiranno ritardi significativi e che il ripristino dell’area avverrà nei prossimi giorni. Questo è un segnale positivo per tutti noi – hanno sostenuto Celebre e Trotta in quanto la comunità attende con ansia l’avanzamento del progetto e la realizzazione di questa importante infrastruttura».
La visita non si è limitata solo all’aspetto dei lavori. È stata anche un’importante opportunità per affrontare questioni cruciali legate ai diritti dei lavoratori, alle condizioni di lavoro e alle sfide specifiche attese nel contesto regionale.
«Questa giornata ha rinforzato il legame tra il sindacato e le proprie basi – hanno sottolineato il segretario generale della Fillea Calabria e il segretario generale della Cgil Calabria – promuovendo un confronto diretto e l’implementazione di iniziative a sostegno della dignità e della sicurezza sul lavoro».
«La Cgil Calabria e la Fillea Cgil Calabria ribadiscono – hanno concluso Simone Celebre e Gianfranco Trotta – il proprio impegno nel monitorare lo sviluppo del cantiere e nel garantire che i diritti dei lavoratori siano sempre al primo posto». (rcs)
Gianfranco Trotta è il nuovo segretario generale della Cgil Calabria. La sua elezione è avvenuta nel corso dell’assemblea generale, su proposta del segretario nazionale Maurizio Landini, al termine del mandato del Segretario Generale Cgil Calabria, Angelo Sposato.
Il neo Segretario Generale ha, nella sua relazione di inizio mandato, lanciato una manifestazione regionale che porti in piazza tutti quei temi (dal lavoro, alla sanità, passando per l’autonomia differenziata, il Ponte ecc.) sui quali la Cgil Calabria ha nel tempo, attraverso documenti congressuali di categoria e confederali, avviato vertenze e rivendicazioni e sulle quali sono mancate riscontri, pur in presenza di un confronto.
«Avere risposte – ha dichiarato Trotta – è importante per le lavoratrici ed i lavoratori calabresi, per i disoccupati per i precari per i pensionati, credo che siano maturi i tempi per l’avvio di una mobilitazione regionale utilizzando tutti gli strumenti previsti, non escludendo lo sciopero generale della Calabria, contro le mancate attenzioni del governo nazionale verso il Mezzogiorno e la Calabria».
«Avvieremo il confronto con le altre organizzazioni sindacali, con i movimenti e le associazioni», ha concluso, annunciando come «nelle prossime settimane mi vedrò con Cisl e Uil e convocheremo di nuovo l’assemblea generale per la definizione della piattaforma».
Trotta, già Segretario Organizzativo Cgil Calabria, 61 anni, ha ricoperto diversi incarichi all’interno dell’organizzazione tra i quali quello di coordinatore regionale Nidil e Segretario regionale Snur Cgil (sindacato Nazionale Università e ricerca).
«Esprimo le congratulazioni mie e del Consiglio regionale a Gianfranco Trotta, nuovo segretario della Cgil Calabria», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
«Ritengo – ha aggiunto – che le organizzazioni sindacali abbiamo, soprattutto in questa fase di impegno straordinario della Regione per promuovere sviluppo e occupazione, una funzione e un ruolo importantissimi. L’interesse prioritario di far crescere la Calabria, rendendola protagonista nello scenario nazionale e pronta ad accogliere ogni investimento pubblico e privato per garantire ai nostri giovani prospettive realistiche di futuro, deve vederci pronti a remare tutti nella stessa direzione».
Il senatore del PD, Nicola Irto, porgendo le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro a Trotta, ha evidenziato come «il Partito Democratico della Calabria è pronto al confronto sulle tante battaglie comuni, sempre a garanzia dei diritti ed al fianco delle fasce sociali più vulnerabili».
«Il confronto con i sindacati confederali – ha proseguito il parlamentare – rimane per noi un fatto imprescindibile nella definizione delle proposte politiche più utili alla crescita della Calabria, la Cgil guidata da Gianfranco Trotta non potrà che continuare ad essere per noi un interlocutore primario sul fronte delle vertenze dei lavoratori, della sanità pubblica, del mondo dell’istruzione e tanto altro».
«Un ringraziamento al segretario uscente – ha concluso – Angelo Sposato, per il lavoro svolto in questi anni, con abnegazione e lealtà verso i calabresi».
«A nome degli industriali della provincia di Cosenza formulo l’augurio di buon lavoro al neo segretario della CGIL calabrese Gianfranco Trotta», ha detto Giovan Battista Perciaccante, presidente di Confindustria Cosenza, sottolineando come «si tratta di un incarico prestigioso quanto impegnativo che premia un lavoro portato avanti nel tempo in diversi ruoli. Siamo sicuri che l’esperienza maturata verrà dedicata al servizio dei lavoratori e dell’intera Calabria, che necessita di politiche per lo sviluppo più impattanti sul tessuto economico calabrese con conseguenti ricadute occupazionali capaci di generare valore per tutti: le imprese, le istituzioni e la società in senso ampio».
Il presidente Perciaccante, inoltre, ha rivolto un sincero apprezzamento al segretario regionale uscente Angelo Sposato «per aver svolto lo stesso incarico negli ultimi otto anni con passione e determinazione, sicuro che il nuovo impegno in segreteria nazionale lo troverà ancora più fattivo per il Mezzogiorno e per il rilancio dell’economia del nostro territorio».
Anche il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, si è congratulato con Trotta.
«Siamo certi – ha evidenziato Ferrara – che l’esperienza che ha maturato negli anni in seno al sindacato sarà messa a frutto in questa stimolante e impegnativa esperienza. Con l’occasione, da Unindustria Calabria giunga anche il ringraziamento al segretario uscente, Angelo Sposato, per aver improntato il suo mandato a una leale cooperazione, scevra da prese di posizione preconcette e con l’unico intento, condiviso, di lavorare per costruire le migliori condizioni per lo sviluppo economico e sociale dei cittadini calabresi».
«L’auspicio – che però è anche una certezza – è che il segretario Trotta saprà raccogliere il testimone lasciato dal suo predecessore – ha concluso – e proseguire nell’azione di confronto e collaborazione fin qui condotta». (rcz)
di LUIGI VERALDI, ALESSANDRA BALDARI E IVAN FERRARO – La Regione Calabria ha disdetto, di fatto e unilateralmente, l’accordo quadro del 14 marzo 2022 relativo al trattamento economico del personale ex Lsu ed Lpu stabilizzato ex legge 147/2013, siglato con le Confederazioni e le sigle di categoria che prevedeva tra l’altro che «il fondo regionale, per come storicizzato, a partire dal 2022, produrrà un contributo pro-capite agli Enti utilizzatori avente natura dinamica in conseguenza delle economie che si registreranno a seguito delle fuoriuscite, di qualsiasi natura, e saranno così redistribuite sulla platea residua del bacino; le risorse trasferite agli Enti utilizzatori sono destinate all’incremento orario lavorativo già osservato da ogni singolo lavoratore fino al tetto massimo previsto dalle vigenti disposizioni di legge etc».
In occasione della votazione dell’assestamento di bilancio in Consiglio regionale, è stata prevista «la riduzione di oltre un milione per l’anno 2024 e di oltre 4 milioni per ciascun anno a seguire 2025 e 2026 del fondo regionale per l’occupazione destinato agli ex Lsu ed Lpu in servizio presso gli Enti locali calabresi, per effetto delle fuoriuscite dal bacino dovute a pensionamenti, decessi o altro», in piena contraddizione con l’impegno di redistribuire le economie sulla platea residua del bacino in ragione della dichiarata natura dinamica delle stesse da finalizzare all’incremento dell’orario lavorativo, per come previsto dall’Accordo Quadro sottoscritto dalla Vicepresidente Giusi Princi.
Tutto ciò è avvenuto senza alcun confronto sindacale, ma con decisioni unilaterali della politica regionale che non ha considerato le ricadute di tale provvedimento, nonostante le interlocuzioni tentate dalle OO.SS. per fermare questa scelta che metterà certamente in difficoltà le amministrazioni più deboli dal punto di vista finanziario.
Molti sono i Comuni in Calabria che, anche a seguito dei tagli già operati dalla scorsa legge finanziaria e previsti da quella in approvazione, si troveranno impossibilitati ad incrementare l’orario di questi lavoratori che da anni aspettano di trovare stabilità lavorativa ed una retribuzione dignitosa, già sacrificata per molti di loro da inquadramenti sottodimensionati per semplificare i percorsi di stabilizzazione e contenere le spese.
Oltre che stigmatizzare questa scelta per le ragioni descritte, è stucchevole constatare che si ricorra a dirottare tali risorse dalla originaria destinazione concordata, in ragione della mancata programmazione o volontà di trovare le risorse aggiuntive necessarie per il funzionamento di enti regionali il cui fabbisogno finanziario per rendere stabile la condizione dei lavoratori – anch’essi a orario ridotto involontariamente – è noto da anni, così come rappresentato e concordato in sede di Commissione consiliare nella fase di discussione di istituzione dell’Arpal a seguito della trasformazione di Azienda Calabria lavoro.
Non è giusto porre in alternativa la condizione di lavoratori deboli che hanno subito per anni part-time involontari, non solo perché si è disatteso agli impegni presi da una parte e dall’altra, ma soprattutto, dato che non si tratta di cifre significative, sarebbe stato possibile reperirle magari ricorrendo ai risparmi tanto vantati.
In ogni caso, nelle dette scelte, dovevano essere coinvolti gli Enti locali, di fatto destinatari delle risorse in discussione, utili a definire la piena contrattualizzazione oraria e stipendiale dei lavoratori Lsu-Lpu, Enti che non sono stati neanche informati sul drastico taglio delle risorse operato dalla Regione, circa dieci milioni di Euro per il prossimo triennio. La Regione ha illegittimamente violato un accordo con le OO.SS. con il quale venivano storicizzati i fondi necessari a garantire un miglioramento dell’orario di lavoro e il conseguente incremento retributivo.
È evidente che la preventiva informazione agli Enti Locali avrebbe consentito, fin dall’inizio, il confronto tra i soggetti utilizzatori e i loro dipendenti e il governo regionale.
Le scriventi chiedono, quindi, la diretta partecipazione degli Enti Locali che hanno stabilizzato gli Lsu Lpu e che gestiscono ormai da tempo importanti servizi all’interno delle stesse Amministrazioni, nelle iniziative rivendicative che verranno intraprese per garantire il rispetto dell’Accordo firmato dalla Regione Calabria nel 2022.
Cgil, Funzione Pubblica e Nidil della Calabria, firmatarie dell’accordo disatteso, stanno valutando unitamente tutte le iniziative da intraprendere nei confronti della Regione Calabria al fine di garantire il diritto dei Lavoratori Lsu Lpu all’incremento orario necessario ad assicurare una retribuzione sufficiente per una esistenza dignitosa.
Allo stesso tempo continueranno tutte le iniziative volte ad ottenere risposte analoghe da parte del governo regionale, per i Lavoratori dell’Arpal che ad oggi sono anche loro in attesa dell’incremento dell’orario di lavoro più volte promesso e mai attuato. (ab, if, lv)
[Luigi Veraldi, Alessandra Baldari e Ivan Ferraro sono rispettivamente segretari generali di Cgil Calabria, Fp Cgil Calabria e Nidil Cgil Calabria]
di ANGELO SPOSATO – È giunto a termine il mio mandato da Segretario generale della Cgil Calabria. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che in questi anni ci hanno dato la forza, gli stimoli, il coraggio per affrontare vertenze e sfide complicate, in una regione difficile e inquieta.
Sono stati otto anni intensi, pieni, impegnativi.
Ci siamo dovuti confrontare con un quadro socioeconomico e istituzionale molto compromesso, con situazioni e vertenze storiche aperte che ci hanno portato a mobilitazioni che in alcuni casi hanno paralizzato la nostra Regione, con migliaia di lavoratori precari da stabilizzare e numerose vertenze territoriali. In questi otto anni in Calabria si sono succeduti tre presidenti di regione, un facente funzioni, quattro commissari alla sanità, la pandemia, interi settori commissariati che hanno determinato rallentamenti e cambiamenti nelle relazioni e confronti istituzionali, nei tavoli di programmazione e nei risultati.
di ANGELO SPOSATO – La fragilità ambientale del nostro Paese e della Calabria è diventata l’emergenza delle emergenze. Basta poco, oramai, e i danni da maltempo sono un pericolo per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. La voragine nella strada statale 280 a Lamezia, che ha inghiottito un’autovettura è la metafora della condizione delle nostre infrastrutture e della necessità di avviare al più presto un grande piano per la sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, sismico, dall’erosione costiera, dal rischio incendi.
Un territorio in abbandono, non mantenuto e con un forte consumo di suolo rappresenta un pericolo, per questo servono investimenti in risorse umane e tecnologiche per un grande piano di messa in sicurezza. Da tempo, da anni, continuiamo a dire alle varie amministrazioni regionali che non bastano i droni e la sola sorveglianza per mettere in sicurezza il territorio se non si fanno investimenti e si mette al centro il tema ambiente con donne e uomini che lavorano. Abbiamo proposto un grande piano per il lavoro per la manutenzione del territorio ma su questo anche la giunta Occhiuto non ha voluto dare risposte. Per questo continuiamo ad insistere prima che sia troppo tardi.
La voragine di Lamezia, in una delle strade più frequentate della Calabria, che poteva diventare tragedia, sia da monito e un allarme per non perdere più tempo. La Calabria, i territori, allo stato attuale, non sono nelle condizioni di affrontare emergenze alluvionali ed idrogeologiche se non si attiva da subito un grande piano per la messa in sicurezza del territorio.
Si utilizzino i 15 miliardi sprecati sul ponte per cose essenziali, per mettere in sicurezza la vita dei cittadini, la nostra rete infrastrutturale ed ambientale. (as)
[Angelo Sposato è segretario generale Cgil Calabria]
«Siamo lontani dall’obiettivo che come Cgil avevamo rivendicato con la presentazione del Piano per lo sviluppo ed il Lavoro in Calabria, quindi insistiamo sulla necessità di creare occupazione che allo stesso tempo risponda ad esigenze per la manutenzione del territorio e salvaguardia dello stesso da rischio ambientale, sismico e idrogeologico». È quanto ha rilevato la Cgil Calabria, a seguito della riunione del Tavolo Regionale per il Lavoro, nel corso della quale sono state presentati sotto forma di Piano per l’Occupazione futuri avvisi riguardanti interventi per il lavoro e misure, ancora da pubblicare, afferenti occupazione e politiche attive per il lavoro.
«Nel corso della riunione – ha spiegato il sindacato – abbiamo tenuto a precisare che su quanto presentato bisognerà avere riscontro della diffusione dei relativi avvisi e conseguentemente sarà necessario attendere l’esito degli stessi rispetto alla effettiva operatività ed attuazione degli interventi».
«Inoltre, giusto per ricordarlo, rispetto al Tavolo Regionale per il Lavoro – è stato evidenziato – erano stati assunti impegni e reciproci affidamenti, con il governo regionale, per lo svolgimento dell’attività dello stesso tavolo, per come previsti dalla L.r. N.25/2023 e riferiti ad un quadro complessivo del mercato del lavoro, delle politiche attive e dell’apprendimento permanente riguardo a: Interventi e gestione delle crisi aziendali e politiche attive in aree di crisi; Osservatorio permanente sul mercato del lavoro e occupazione (istituito presso l’Arpal Calabria); Stato del Sistema Informativo Regionale del Lavoro e dei C.P.I.; Tirocini formativi di orientamento e Apprendistato; Accreditamento Enti di formazione professionale».
«Inoltre – ha aggiunto il sindacato – sarebbe stato opportuno conoscere lo stato di attuazione di Par/Gol in Calabria rispetto ai cinque percorsi (Reinserimento lavorativo, Aggiornamento, Riqualificazione Lavoro e inclusione e ricollocazione collettiva), relativi alla cooperazione tra servizi pubblici e privati, accompagnamento al lavoro, aggiornamento e riqualificazione professionale e rete dei servizi territoriali per la presa in carico di persone con disabilità o fragilità. Tale ultima necessità dettata anche dalle considerazioni venute da più parti, nel corso della riunione e relative ad aspetti propedeutici per la stessa futura pubblicazione degli Avvisi degli interventi presentati».
Per il sindacato, poi, sono necessarie «moderne politiche a sostegno del turismo ed allo stesso tempo un serio impegno nelle politiche industriali per un serio sbocco occupazionale nei relativi comparti. Ad oggi non abbiamo riscontrato alcuna novità ed avanzamento delle due grandi vertenze della nostra Regione che sono i Tis e Abramo Customer Care e per le quali, ancora una volta, rivendichiamo soluzioni per il diritto al lavoro».
«Così come denunciamo, nel quadro generale l’emigrazione dei nostri giovani – ha detto la Cgil – un problema non affrontato con adeguatezza che meriterebbe azioni coordinate tra un sistema integrato di programmazione politico istituzionale e la realizzazione di servizi pubblici, invece, rischia di confermarsi come fenomeno tendente a peggiorare anche con l’intervento dell’autonomia differenziata, che realizzerebbe l’arretramento dei diritti di cittadinanza, quali istruzione, formazione, lavoro, sanità, ecc…, contribuendo in maniera esponenziale agli squilibri demografici, già esistenti della nostra regione e comunque riguardanti l’intero mezzogiorno del paese e condannerebbero la Calabria ad un ruolo sempre più marginalizzato e senza concrete prospettive per il futuro».
Autonomia, disastro ambientale di Palmi, Vertenza Abramo, tirocinanti calabresi, Baker Huges di Corigliano Rossano sono le “priorità” della Cgil Calabria e su cui si è concentrata l’Assemblea generale svoltasi a Lamezia nei giorni scorsi.
Durante i lavori, ai quali ha partecipato il Segretario Organizzativo Cgil Nazionale, Luigi Giove, è stato approvato il bilancio consuntivo 2023. Si è discusso, inoltre, della campagna per la raccolta firme per l’abrogazione della legge sull’Autonomia differenziata. Inoltre, il segretario nazionale, Maurizio Landini, ha depositato alla Corte di Cassazione e firme raccolte per i quattro quesiti referendari sul lavoro, promossi dalla Confederazione per un lavoro tutelato, sicuro, dignitoso, stabile. Una campagna che ha visto l’organizzazione impegnata a pieno, presidiando palmo a palmo i territori, le aziende, gli eventi culturali fino a raccogliere 25mila firme.
Ora l’impegno si riverserà sulla campagna referendaria per abrogare l’autonomia differenziata. «Si tratta – ha detto Giove – di una legge che produrrà grandi differenze all’interno del Paese e grandi ingiustizie; renderà tutti più deboli, anche le regioni che in questo momento pensano di essere più ricche e, soprattutto, condannerà una parte significativa del Paese a una condizione di minori diritti e tutele, ad essere cittadini di serie B».
«Si prepara – ha aggiunto– un’estate nella quale chiameremo le italiane e gli italiani a un moto d’orgoglio, a rivendicare l’unità del nostro Paese e, soprattutto, a rivendicare tutti insieme un sistema solidale nel quale insieme si affrontano le difficoltà e insieme se ne esce fuori”.
Il segretario generale Cgil Calabria, Angelo Sposato, ha rimarcato la necessità in Calabria di costruire un fronte ampio e popolare per i referendum, per cancellare le leggi che hanno reso precario il lavoro e che dividono il Paese con l’autonomia differenziata».
Per quanto riguarda il disastro ambientale di Palmi, «l’Assemblea Generale con la Filcams Cgil Calabria, Filcams Cgil Area Metropolitana Reggio Calabria , Cgil Area Metropolitana Reggio , Filt Cgil Calabria, visto il disastro ambientale che si sta consumando all’interno dello stabilimento ex RA.DI. di Palmi, oggi gestito da altra società, che sta mettendo a repentaglio la salute pubblica e l’ambiente, chiede alle Istituzioni a partire dalla Regione Calabria e dagli organismi di Governo, di trovare immediate soluzioni che salvaguardino la salute pubblica e l’ambiente; cosi come occorre occuparsi delle ricadute sociali ed economiche su attività turistiche e ricettive, agricole e di chiunque operi e lavori in quell’aria a partire dal Porto di Gioia Tauro che rischiano di subire danni alle proprie attività cosi come alle loro vite».
Sulla vertenza Abramo, il sindacato ha condiviso le preoccupazioni della Slc Cgil Calabria e ne sostiene le iniziative regionali e nazionali che a breve verranno messe in campo affinché la politica interceda con Tim, al fine di rimettere a gara le commesse lavorate dall’azienda.
L’Assemblea Generale Cgil Calabria si impegna «a mettere in campo ogni possibile azione al fine di difendere 4200 lavoratori calabresi (Tis) che si trovano ad operare nelle pubbliche amministrazioni come tirocinio formativo con solo un sussidio e senza alcun riconoscimento retributivo. La vertenza ha bisogno di una risoluzione imminente e concreta, senza la quale si procederà poi ad una grande manifestazione di piazza».
Cgil ha ribadito come «l’investimento della Baker Huges a Corigliano Rossano rappresenti un’opportunità da cogliere che guarda ad uno sviluppo integrato e sostenibile del territorio. L’Assemblea Generale non condivide l’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Corigliano Rossano che nel proporre ricorso avverso la procedura non ha saputo dare impulso ad una discussione finalizzata a mantenere l’investimento proposto e le ricadute occupazionali. L’Assemblea Generale impegna tutta l’organizzazione a porre essere ogni utile azione affinché non si perda un’opportunità storica dentro un percorso di pieno rispetto delle procedure organizzative necessarie». (rcz)
«l tema salariale e quello del lavoro povero sono la vera emergenza nel nostro Paese e in Calabria». È quanto ha detto Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, nel corso dell’iniziativa Le mille facce del precariato, svoltasi a Cosenza e organizzata da Cgil Cosenza.
Presenti, oltre a Sposato, il Segretario Cgil Nazionale Pino Gesmundo, il Segretario Generale Cgil Cosenza Massimiliano Ianni, la Segretaria Cgil Cosenza Teresa Aiello, il sindaco di Cosenza Franz Caruso, la docente di Politica economica all’Unical Rosanna Nisticò, il neo europarlamentare e docente di Economia del lavoro all’Università Roma Tre Pasquale Tridico. Presente solo per un breve saluto a causa di impegni l’Arcivescovo della Diocesi di Cosenza Bisignano, Monsignor Giovanni Checchinato.
«Occorre spezzare le catene che tengono il lavoro prigioniero dello sfruttamento e liberarlo. Per questo abbiamo voluto i referendum, per questo occorre sostenere i contratti collettivi aggiungendo il salario minimo. Solo chi non conosce il disagio di milioni di lavoratori ed ha la pancia piena non riesce a comprendere ciò», ha detto Sposato, sottolineando come «i giovani scappano perché non vogliono più farsi sfruttare con stipendi da fame e le classi dirigenti non possono fare finta di non vedere il disagio».
«Il governo Meloni – ha denunciato – ha abbandonato il Sud e lasciato in povertà milioni di persone eliminando l’unico strumento di sostegno alle famiglie. La politica deve assumere un ruolo di orientamento per gli investimenti pubblici delle partecipate in Calabria che scappano come stanno facendo Tim, Enel, Eni».
«La sinistra deve tornare a fare la sinistra se ne è capace – ha rilanciato –. I dirigenti che fanno finta di essere di sinistra e poi votano leggi contro le lavoratrici ed i lavoratori, non sono tali e dovrebbero fare un passo indietro. Nei prossimi giorni torneremo sulle vertenze Abramo, tirocinanti, Amaco, sulle bonifiche dei veleni di Crotone. In Calabria serve una rivoluzione culturale e delle coscienze e questo può avvenire dialogando con le persone, nelle piazze, nei luoghi di lavoro, in mezzo alla gente».
«Serve – ha concluso – un nuovo regionalismo del Sud da contrapporre a questo scellerato disegno di autonomia differenziata che va combattuto. E se dovesse essere approvato dal Parlamento inizieremo a raccogliere le firme per i referendum».
«Non si limiti alle dichiarazioni. Produca atti formali da presidente della Regione chiedendo il ritiro del provvedimento e si impegni a sottoscrivere la richiesta di referendum nel caso venga approvato dal parlamento», ha detto Pino Gesmundo, rivolgendosi al presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
«Il disegno di legge sull’autonomia differenziata – ha spiegatoMassimiliano Ianni – rappresenta un crimine contro la nostra storia, contro la nostra Costituzione. Un colpo mortale che devasta il welfare, privatizza la sanità e cancella i nostri diritti. A noi il compito di far capire che la precarietà lavorativa sociale esistenziale è all’origine della crisi di democrazia che stiamo vivendo ed è causa primaria di divisione sociale». (rcs)