L’OTTIMISMO DI OCCHIUTO SI SCONTRA
CON IL FORTE SCETTICISMO DELLA CGIL

di ANTONIETTA MARIA STRATI – «Difficile immaginare un cambio di passo per i nostri concittadini e per il diritto alla salute quando i paradossi e le lacune che attraversano la sanità sono così profondi». Si può riassumere così il pessimismo espresso dalla Segreteria confederale di Cgil Calabria, all’annuncio del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in merito alla fine del commissariamento della sanità calabrese.

Una notizia, per il sindacato, che «non può suscitare particolare clamore o sollievo in chi conosce quanto le acque in cui naviga la sanità calabrese siano torbide e agitate», soprattutto se permangono i dubbi sui Lea – Livelli essenziali di assistenza e sui debiti contratti.

«Sono stati sanati i debiti e raggiunti i gli standard minimi dei Lea?», ha chiesto la Cgil, ricordando come «la rete ospedaliera attuale è carente e depotenziata, gli ospedali di nuova costruzione chimere di cui non è dato sapere se vedremo mai il completamento».

«Mancano all’appello – ha ricordato il sindacato – centinaia di medici di medicina generale, le guardie mediche scoperte sono innumerevoli, i bandi per le assunzioni stanno andando pressoché deserti, molte ambulanze sono demedicalizzate. Non si ha alcuna certezza del completamento delle Case della Salute finanziate con fondi del Pnrr e che dovrebbero essere operative entro il 31.12.2026».

«La prevenzione è diventata un privilegio e l’emigrazione sanitaria per molti è una scelta obbligata, come lo è rivolgersi alle strutture private all’interno di un sistema che sta andando nella direzione di una vera e propria privatizzazione del sistema sanitario. Il diritto alla salute? In Calabria non è esigibile», ha tuonato il sindacato.

Ma non solo sanità. Sul piatto “Calabria” tantissimi i nodi a cui bisogna trovare una risposta.

Tra questi l’alta velocità, su cui il sindacato punta il dito: «Il futuro della nostra terra e la sua crescita in termini di investimenti e Pil, passa anche dall’A/V ma manca 1 miliardo di euro per il completamento del tratto fino a Praia a Mare, e per il resto del tracciato calabrese? Solo progetti di massima e studi di fattibilità e nessun finanziamento».

«Così come l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica che risulta non completamente finanziata fino a Melito Porto Salvo», ha sottolineato la Cgil.

Per adesso, la Regione ha stanziato 198 mln per elettrificare la tratta che parte da Catanzaro Lido a Roccella Jonica. Non un grande passo, ma è già qualcosa per un’area di un territorio che sembra sempre più marginale, quando è stato ripetuto diverse volte che l’Arco Jonico ha delle potenzialità in termini di sviluppo.

Per il Sindacato, dunque, «è necessario che il Mezzogiorno ritorni nelle priorità dell’agenda politica e vengano individuati i fondi necessari alla conclusione dell’Alta Velocità, della 106 Ionica e dell’autostrada nei tratti non ammodernati».

Ma non solo: «Chiediamo, pertanto, il definanziamento del Ponte sullo Stretto e che non venga mai costruito», ha detto la Cgil, ribadendo la propria contrarietà all’opera, definita dal segretario generale Gianfranco Trotta, una «non priorità ma, anzi, assorbe risorse fondamentali che andrebbero, invece, innestate in una geografia infrastrutturale e di viabilità gravemente compromessa che non solo limita la vita dei calabresi stessi, ma pregiudica anche la capacità di attrarre investimenti».

«È ora di ribadirlo in maniera chiara – aveva detto Trotta – e di mettere al bando operazioni non strategiche per la Calabria, che sanno chiaramente di marketing politico e che possono affossare definitivamente i nostri territori assorbendone risorse».

Infine, il sindacato ha ribadito la propria contrarietà e chiesto «il ritiro dell’ipotesi di emendamento presentata da Forza Italia in merito alla proroga per l’estensione del mandato al 31 dicembre del 2027 dei Rettori delle Università con una facoltà di medicina situate nelle regioni interessate da piani di rientri sanitari negli ultimi tre anni». L’emendamento è stato poi ritirato ieri in Senato dai senatori forzisti che l’avevano presentato.

«Si trattava – ha spiegato il sindacato – di una vera e propria ingerenza della politica a cui, a nostro avviso, il Rettore dell’Unical, che ha sempre tenuto a rimanere fuori da logiche di questa natura, non dovrebbe prestarsi. Si tratterebbe tra l’altro di non permettere alle componenti del mondo accademico (docenti, studenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo) di potersi esprimere nei tempi previsti dallo statuto attraverso il voto per l’elezione del nuovo Rettore, facendo passare anche il messaggio che all’interno del corpo accademico dell’Unical non sarebbe possibile individuare un rettore in grado di concludere il percorso avviato».

«Noi non siamo di questo parere e vediamo in questa manovra una stortura democratica che va arginata ed un attentato alle autonomie delle università pubbliche», ha concluso il sindacato. (ams)

L’OPINIONE / Gianfranco Trotta: Ponte opera non strategica che assorbe risorse

di GIANFRANCO TROTTA – Quanto si sta palesando in Calabria con il mancato completamento della linea dell’Alta Velocità, la carenza di fondi e la mancanza di una strategia idonea ad individuarli, sommato alle gravi lacune ed eterne incompiute della nostra regione (come l’elettrificazione della linea Jonica, il completamento dello 106 e  l’A2 con lavori in corso senza soluzione di continuità), certificano come il Ponte sullo Stretto non solo non sia una priorità ma, anzi, assorba risorse fondamentali che andrebbero invece innestate in una geografia infrastrutturale e di viabilità gravemente compromessa che non solo limita la vita dei calabresi stessi, ma pregiudica anche la capacità di attrarre investimenti. In poche parole, il futuro della nostra terra in termini di crescita e di allentamento di spopolamento e desertificazione dovrà molto al modo in cui lavoreremo sulle infrastrutture.

È ora di ribadirlo in maniera chiara e di mettere al bando operazioni non strategiche per la Calabria, che sanno chiaramente di marketing politico e che possono affossare definitivamente i nostri territori assorbendone risorse.

Il confronto con Rfi dei giorni scorsi è stato, caso mai ce ne fosse stato bisogno, ancora più chiarificatore. Ecco perché nei prossimi mesi saremo impegnati, oltre che sui referendum sul lavoro e sulla cittadinanza e sulla sanità, anche sulla questione Ponte sullo Stretto, sulla viabilità, sui trasporti, sulla mobilità.

L’opera ha ancora molti lati oscuri. Tra questi il fatto che dovrebbe sorgere su una faglia ancora attiva, in una zona ad altissimo rischio sismico in cui si registrano ancora terremoti.

Ecco perché invito le forze politiche e di governo ad una riflessione ampia, che contempli esclusivamente il futuro della nostra terra, in termini di occupazione e sviluppo. (gt)

[Gianfranco Trotta è segretario generale Cgil Calabria]

Cgil Calabria: Metteremo in campo iniziative per abrogazione autonomia

«Metteremo in campo tutte le iniziative necessarie per chiedere al Parlamento l’abrogazione». È la reazione della Cgil Calabria al mancato accoglimento del referendum sull’autonomia.

Intanto, il sindacato guidato da Gianfranco Trotta è pronto ad una grande mobilitazione sulla sanità: «Lo abbiamo ribadito durante i lavori del nostro ultimo Esecutivo».

«In Calabria quello alla salute – ha sottolineato – non è un diritto garantito, non a caso chi nasce nella nostra regione ha aspettative di vita inferiori rispetto a chi nasce altrove. In Calabria si muore perché l’ambulanza non arriva o arriva senza medico, perché i tempi delle liste d’attesa non permettono né la prevenzione né l’urgenza».

«Scenderemo in campo, senza se e senza ma. Il tempo delle attese è terminato, la situazione è drammatica e noi non staremo a guardare. Pretendiamo – ha ribadito Trotta – strategie e misure adatte a sanare quei vuoti e quelle piaghe che stanno portando la Calabria alla desertificazione dei servizi e all’abbandono da parte di migliaia di giovani ogni anno. È ora di dire ‘basta’».

Per quanto riguarda, invece, il via libera della Corte Costituzionale ai referendum sul lavoro, il sindacato ha evidenziato come «si apre  un’importante stagione di lotta e di invito alla partecipazione, a partire dai referendum sul lavoro ai quali come Cgil teniamo in maniera particolare, quale banco di prova di democrazia e espressione di un Paese che vuole realmente invertire la rotta».

«Lo scorso anno la campagna per la raccolta firme – ha spiegato il sindacato in una nota – ci ha consegnato la fotografia di un territorio avido di risposte, indignato, ma non rassegnato. Il lavoro è dignità, il lavoro è la colonna vertebrale di un paese. I quesiti che proponiamo, qualora approvati, incideranno su un apparato che sembra non averlo ancora recepito. Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà».

Grande soddisfazione anche per l’ammissione del referendum sulla cittadinanza: «una battaglia di civiltà. Gli stranieri danno un grande contributo al Paese dal punto di vista culturale e del lavoro». (rcz)

FP Cgil Calabria: Insufficienti le risorse di Arpal

L’Agenzia Regionale Politiche Attive per il Lavoro (Arpal) «in ragione delle risorse finanziarie ancora insufficienti, non è nelle condizioni di poter assolvere a pieno regime alla propria “mission”, quella di supportare i Centri per l’impiego nell’erogazione dei servizi per il lavoro e nelle misure di politica attiva connesse alle funzioni e ai compiti della Regione». È quanto emerso dall’assemblea dei dipendenti iscritti alla Fp Cgil dell’Arpal, alla presenza della segretaria generale della Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari e del segretario Fp Cgil Calabria Ferdinando Bruno Schipano, in cui si è discusso dello stato di attuazione del nuovo Ente.

L’ Azienda Calabria Lavoro, “ente pubblico economico”, è stato trasformato in Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (Arpal), “ente pubblico non economico” a valle di una lunghissima vertenza il cui esito positivo ha conferito all’Ente stabilità e norme certe di riferimento per l’esercizio e il rilancio di funzioni fondamentali relative al mercato del lavoro.

La dotazione organica dell’Agenzia è composta interamente da dipendenti part time, dieci dei quali con contratto di lavoro a tempo determinato. Tale condizione, oltre a rendere difficile l’attuazione delle finalità previste, desta profondo disagio tra i lavoratori, i quali aspettano da tempo la trasformazione del contratto di lavoro in full time per tutti, la modifica del rapporto di lavoro in tempo indeterminato, con l’avvio della procedura di stabilizzazione, per i dipendenti provenienti dal bacino della Legge Regionale 54 e l’obbligatoria previsione in bilancio delle risorse per la costituzione del fondo per il salario accessorio.

In questi giorni, sia il Commissario dell’Agenzia Manna, che l’assessore regionale al Lavoro  Calabrese, su sollecito della Fp Cgil, si sono favorevolmente espressi in merito alla volontà di risolvere le problematiche relative al personale. Il compito di questa O.S. è quello di vigilare affinché in tempi rapidi le promesse e gli impegni possano diventare realtà.

Alla fine della appassionata e utile discussione, al fine di strutturare le attività sindacali della Fp Cgil all’interno dell’Agenzia, è stato costituito il Comitato degli Iscritti del quale fanno parte: Paola Palermo, Daniela Rabia, Eleonora Albanese, Michela Caiafa, Antonella Pirrotta, Antonio Pileggi, Francesco Lo Bello, Maria Citraro, Rossana Renda, Francesco Zicarelli, Francesco Buni, Nunzio Zinnà, Elisa Lo Bianco, Marco Petrolo, Francesco Varì; lo stesso comitato ha stabilito di individuare quali membri Coordinatori: Francesco Lo Bello, Paola Palermo, Francesco Zicarelli, Daniela Rabia, Eleonora Albanese.

I Segretari Baldari e Schipano nel ringraziare i componenti per la disponibilità, augurano a tutti un buon e proficuo lavoro volto alla risoluzione delle tante problematiche delle lavoratrici e dei lavoratori della Agenzia.  (rcz)

Immigrazione, Trotta (Cgil) incontra l’Assocazione Matrangolo

Il Segretario generale della CGIL Calabria Gianfranco Trotta ha fatto visita all’Associazione “Don Vincenzo Matrangolo E.T.S.” che nella provincia di Cosenza gestisce otto progetti Sai e che ha una rete diffusa di gestione di progetti Fami.

All’incontro, a cui ha partecipato anche una delegazione sindacale comprendente Giuseppe Guido, Francesco Spingola, Andrea Ferrone, Vincenzo Casciaro e Mario Gaeta, il presidente Giovanni Manoccio e la sindaca di Acquaformosa Annalisa Milione, Trotta ha assicurato che la Cgil sosterrà i vari progetti di eccellenza che si sono sviluppati in Calabria e, soprattutto, nell’area dei paesi arbëreshë, annunciando poi che a fine gennaio si terrà ad Acquaformosa un convegno Nazionale sulle buone pratiche in accoglienza.

La sindaca Milione, nel suo intervento, si è soffermata sul valore sociale dei progetti Sai e su come questi abbiano creato economia sociale e contribuito a frenare lo spopolamento. Presenti anche l’assessora Maria Rosaria Raimondo e il consigliere Antonio Di Turi, oltre che le Coordinatrici dei progetti di Acquaformosa Lara Simone di Vaccarizzo, Annalisa Ferraro di San Sosti, Annamaria Calonico e Caterina Pugliese di San Basile.

Il presidente ha ritenuto opportuno soffermarsi sui rapporti storici con la Cgil, avvalorati dal protocollo d’intesa siglato l’anno scorso che, oltre a destinare i servizi delle proprie strutture ai dipendenti e ai beneficiari dei progetti, consolida la collaborazione per l’applicazione della legge 29-10-2016 N° 199 nei territori della piana di Sibari dove l’associazione gestisce un progetto “Supreme” per il contrasto al caporalato.

Il segretario generale Cgil Calabria Trotta si è soffermato sulla validità dei progetti Sai, sposando la loro utilità sociale ed economica soprattutto nelle aree interne della Calabria, inoltre ha denunciato l’inerzia di un governo che ha privilegiato l’investimento in Albania creando veri luoghi di detenzione piuttosto che favorire l’accoglienza diffusa nei borghi.

Il Segretario ha, inoltre, denunciato i tagli presenti nella finanziaria che rendono sempre più difficile la vita dei cittadini e delle classi più povere del paese tra i quali anche gli immigrati e ha posto l’accento sullo sciopero di venerdì che ha visto la partecipazione di migliaia di lavoratori, che non riescono ad avere una sanità degna di tal nome ed i servizi che un normale governo deve garantire ai propri cittadini.

Manoccio ha ringraziato il sindacato per l’attenzione che ha rivolto, storicamente, alle esperienze di accoglienza e inclusione che da oltre 14 anni si sviluppano Acquaformosa e negli altri progetti gestiti dall’associazione,  e si è complimentato sulla scelta di Acquaformosa per il convegno nazionale di fine gennaio. (rcs)

 

Chiusura sede Cpi Petilia, Cgil e Fp chiedono ritiro della delibera

Cgil Calabria e Fp Cgil Calabria hanno chiesto il ritiro della delibera della chiusura del Centro Impiego di Petilia Policastro e un incontro urgente al presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

«Ancora una volta –  hanno denunciato il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta e la segretaria generale Fp Cgil Calabria, Alessandra Baldari – si produce un atto la cui finalità, invece che produrre il benessere dei dipendenti di questi uffici per il lavoro e migliorare i servizi ai cittadini, lede la tranquillità e la dignità dei lavoratori e riduce i servizi agli utenti.

«La sede locale di Petilia Policastro, da più di 20 anni – hanno ricordato i sindacalisti – è punto di riferimento di un bacino di utenza di circa 25mila persone, che oggi si vuole dirottare al Centro per l’Impiego di Crotone, sottovalutando il disagio che si arrecherà e il rischio al quale si sottoporrà l’utenza costretta a percorrere arterie di montagna poco sicure per circa 50 chilometri, tenuto conto che la nuova “Strada del Mare” ha ridotto solo di 10 minuti la distanza dal comune di Crotone e la SS-106 è da sempre considerata la “strada della morte».

Già in passato i sindacati avevano criticato aspramente l’ipotesi che sembrava avere avuto uno stop.

«Sarebbe interessante capire – ha aggiunto la Cgil – quale sia oggi il motivo dietro il rinnovato interesse della politica regionale a privare un’area montana di un presidio pubblico di elevata importanza sociale».

«Contestiamo duramente – hanno sottolineato – l’indirizzo politico, la scelta e la modalità di azione della Regione Calabria, che ha adottato una delibera con tali significative ricadute, decidendo di chiudere un ufficio pubblico, intempestivamente, già dal tre dicembre, in un contesto disagiato, con gravi problemi economici e morfologici, senza dare spiegazioni e comunicazioni preventive ai lavoratori, all’utenza e all’amministrazione comunale».

«Tale provvedimento, adottato dai vertici politici e da quelli amministrativi del Dipartimento – hanno proseguito – non considera certamente e sorvola sulle condizioni delle migliaia di persone che usufruiscono dei servizi erogati dalla sede locale dei Cpi di Petilia Policastro, ovvero di chi accede alle misure di sostegno al reddito, che sono persone a rischio povertà, o gravemente svantaggiate, o che vivono in famiglie con intensità di lavoro molto bassa».

«Come farà – hanno chiesto i sindacati – questo target di utenza a recarsi periodicamente e agevolmente al Centro per l’impiego al fine di ottemperare agli obblighi di legge dettati dalle diverse misure in essere?».

«Inoltre, quanto deliberato va in contrasto con il Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego – hanno evidenziato – approvato lo scorso 30 settembre e volto a consentire una efficace erogazione dei servizi per l’impiego, come nel 2022 con gli obiettivi del Programma Gol che mira a livello ministeriale ad aumentare l’occupazione, a ridurre l’inattività lavorativa e fronteggiare il disagio sociale, intensificando la prossimità dei servizi ed incrementando la diffusione capillare dei CPI sul territorio».

«Da anni – rhanno rimarcato Trotta e Baldari – chiediamo ripetutamente la valorizzazione del personale e dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego, consapevoli dell’importanza sul nostro territorio, più che in altri, di presidi pubblici atti a fronteggiare il disagio sociale ed economico che caratterizza in particolar modo le aree dell’entroterra e periferiche, ove la progressiva riduzione dei servizi favorisce il tanto contestato e preoccupante spopolamento».

A preoccupare è anche l’allegato alla delibera che paventa l’apertura di altre tipologie di sportelli per target d’utenza, qualora se ne ravvisi la necessità a seguito di accordi con soggetti terzi. Per Cgil si tratta di un via libera alla privatizzazione dei servizi: «Se fosse questa la direzione, non intendiamo soprassedere e chiediamo un cambio di rotta che non sia mera propaganda, ma che esprima realmente la volontà di gratificare tutti i lavoratori, sempre più disorientati, e che rispetti le esigenze reali della collettività». (rcz)

Presidi di Fp Cgil e Uil Fpl Calabria davanti agli ospedali

Doman si terranno dei presidi davanti a tutti gli gli ospedali della Calabria di Fp Cgil e Uil Fpl, in vista dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil.

«La Calabria soffre più di tante altre regioni delle condizioni di disagio – si legge in una nota di Alessandra Baldari, segretaria generale Fp Cgil e Walter Bloise, segretario generale Uil Fpl – e difficoltà che i bassi salari uniti a condizioni di lavoro critiche, ad un alto tasso di disoccupazione e di spopolamento determinano in una fase di arretratezza e dequalificazione dei servizi che non è più tollerabile. Per avere uno sviluppo sostenibile e reale c’è bisogno di politiche completamente diverse da quelle che il governo con la legge di bilancio intende proseguire».

«Nessun investimento in spesa pubblica – hanno rilevato dai sindacalisti – anzi si prevedono sette anni di austerità e di tagli che porteranno la nostra regione ancora più indietro; il blocco del turn over, i tagli agli enti locali che nella nostra regione sono già in sofferenza per via di condizioni di bilancio tra il predissesto e il dissesto, il contenimento dei salari ( i più bassi d’Europa), un  rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici che intende compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta all’inflazione solo per un terzo renderanno i servizi pubblici sempre più deboli, tanto da non poter dare risposte in quantità e in  qualità ai cittadini riguardo l’esigibilità dei diritti fondamentali a partire dalla Sanità».

«Alle politiche di definanziamento del Fondo sanitario nazionale programmate dal Governo che aumenta le risorse in modo molto meno che proporzionale al lievitare della spesa – hanno proseguito – quindi di fatto definanziando il sistema, in Calabria si somma la scarsa considerazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Servizio Sanitario da parte della Regione che, pur essendo assegnataria di risorse finanziarie negli anni precedenti, non ha dato e non da risposte giuste in tempi certi al personale sanitario, né in termini di salario, né in termini di assunzioni, né riguardo le condizioni di lavoro».

«Le scelte di depotenziare e definanziare i servizi pubblici – hanno detto ancora – tradiscono la volontà politica di andare verso un modello privatistico che per Cgil e Uil è da combattere perché non garantisce l’eguaglianza di accesso ad essi, come invece insegna la Costituzione. È, quindi, necessario cambiare, a cominciare dalla manovra di bilancio, per aumentare le retribuzioni, rinnovando i salari con cifre dignitose che restituiscano in valore il potere d’acquisto, anche detassando gli aumenti, garantire il rafforzamento del sistema pubblico con un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici per assicurare ai cittadini la certezza di poter usufruire di servizi di qualità su tutto il territorio nazionale, abbattendo le diseguaglianze.

«Le risorse ci sono e vanno investite nella giusta direzione», hanno ribadito Baldari e Bloise, sottolineando come «se vogliamo che la Calabria non resti ultima in tutte le classifiche, è necessario investire sul lavoro a partire dai servizi pubblici che sono l’asse portante di uno Stato, rappresentano, soprattutto nelle aree più povere, quel salario sociale di cui i più deboli hanno bisogno e sono retti da lavoratrici e lavoratori a cui bisogna ridare dignità».

«Anche per queste ragioni – hanno concluso – è importante aderire allo sciopero generale del 29 novembre e partecipare alla manifestazione regionale che si terrà a Cosenza». (rcs)

RENDE – All’Unical l’iniziativa sulle emergenze del sistema universitario

Domani mattina, all’Unical, alle 9, all’University Club, si terrà l’incontro per discutere dellattuale sistema universitario e delle emergenze che lo interessano., organizzato dalla FLC Cgil Cosenza.

Le questioni che riguardano il precariato in previsione anche del rinnovo del Ccnl verranno affrontate da Claudio Musicò, Università Flc Cgil Nazionale. Interverranno,  Gianfranco Trotta, Segretario Generale Cgil Calabria, Mimmo Denaro, Segretario Generale Flc Cgil Calabria e Francesco Pirò, Segretario Flc Cgil di Cosenza.
Durante i lavori verrà presentato da Luca Scacchi, responsabile Forum Docenti Università Flc Cgil, un numero monografico della rivista “Art.33”, “Le sfide del Sistema Universitario tra vecchie e nuove emergenze” . (rcs)

 

 

LAMEZIA – L’incontro sui lavoratori dei ministeri Giustizia e Cultura

Domani pomeriggio, a Lamezia, alle 15, nella sede di Unioncamere Calabria, si terrà l’incontro organizzato da Funzione Pubblica Cgil Calabria e Funzione Pubblica Cgil Area Vasta per parlare di Quale futuro per le lavoratrici e i lavoratori part time del ministero della Cultura e del ministero della Giustizia?

Saranno presenti il Segretario Nazionale Funzione Pubblica, Florindo Oliverio, i consiglieri regionali  Ernesto Alecci, Antonello Talarico e Raffaele Mammoliti, Bruno Talarico, Segretario Funzione Pubblica Cgil Calabria, Francesco Grillo, Segretario generale funzione pubblica Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta, Sergio Rotella, Segretario Funzione Pubblica Area Vasta. (rcz)

Celebre (Fillea Cgil) e Trotta al cantiere dell’Ospedale della Sibaritide dopo l’incendio

Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, insieme al neo segretario generale della Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, hanno effettuato una visita al cantiere dell’ospedale della Sibaritide, con l’obiettivo di valutare i danni causati dall’incendio che ha colpito l’area nei giorni scorsi.

«È stato un momento importante per comprendere l’entità dei danni e le potenziali conseguenze sui tempi di realizzazione di questa infrastruttura fondamentale per la comunità –hanno detto Celebre e Trotta –. Durante la visita, l’ingegnere Petrone ci ha rassicurato confermando che i lavori non subiranno ritardi significativi e che il ripristino dell’area avverrà nei prossimi giorni. Questo è un segnale positivo per tutti noi – hanno sostenuto  Celebre e Trotta in quanto la comunità attende con ansia l’avanzamento del progetto e la realizzazione di questa importante infrastruttura».

La visita non si è limitata solo all’aspetto dei lavori. È stata anche un’importante opportunità per affrontare questioni cruciali legate ai diritti dei lavoratori, alle condizioni di lavoro e alle sfide specifiche attese nel contesto regionale.

«Questa giornata ha rinforzato il legame tra il sindacato e le proprie basi – hanno sottolineato il segretario generale della Fillea Calabria e il segretario generale della Cgil Calabria – promuovendo un confronto diretto e l’implementazione di iniziative a sostegno della dignità e della sicurezza sul lavoro».

«La Cgil Calabria e la Fillea Cgil Calabria ribadiscono – hanno concluso Simone Celebre e Gianfranco Trotta –  il proprio impegno nel monitorare lo sviluppo del cantiere e nel garantire che i diritti dei lavoratori siano sempre al primo posto». (rcs)