L’ITALIA SI FERMA PER LO SCIOPERO DI
CGIL E UIL, LA CISL NON HA ADERITO

Oggi  tutti in piazza “Per cambiare la manovra di bilancio”. È questo lo slogan della mobilitazione indetta per oggi da Cgil e Uil, con l’obiettivo di chiedere  di cambiare la manovra di bilancio, considerata del tutto inadeguata a risolvere i problemi del paese, e per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

«Il Governo – si legge in una nota – ci infliggerà 7 anni di austerità con: perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’inflazione da profitti; crescita della precarietà e del lavoro nero e sommerso; tagli ai servizi pubblici, a partire da Sanità, Istruzione, Trasporto pubblico, Enti locali; rinnovi contrattuali per il pubblico impiego che coprono appena 1/3 dell’inflazione; taglio del cuneo fiscale (con perdite per molti) pagato dagli stessi lavoratori con il maggior gettito Irpef; politiche fiscali che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori; nessun intervento sugli extraprofitti; peggioramento della Legge Monti/Fornero che si applicherà al 99,9% dei lavoratori; insufficiente rivalutazione delle pensioni, con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime; assenza di una politica industriale e tagli agli investimenti; ritardi nell’attuazione del Pnrr e nessuna strategia per il Mezzogiorno; attacco alla libertà di manifestare il dissenso con il Disegno di Legge Sicurezza».

In Calabria la mobilitazione sarà a Cosenza, a Piazza Kennedy, con il comizio conclusivo a Piazza. G. Carratelli. Presente, anche, la Fillea Cgil Calabria.

«Se non ora, quando?», ha chiesto il segretario generale di Cgil Calabria, Gianfranco Trotta, ospite di Buongiorno Regione, invitando tutti i lavoratori e le lavoratrici calabresi ad aderire allo sciopero, «di scendere in piazza con noi».

«Voglio solo sottolineare il fatto che dalla legge di Bilancio è sparito il Mezzogiorno. Non solo le risorse sono scomparse, ma quando vengono tolte tutte quelle agevolazioni che potevano incentivare le assunzioni, come la decontribuzione del 30%, le aziende se ne accorgeranno a partire dal 1 gennaio 2025, ma nessuno ne parla», ha detto Gianfranco Trotta, segretario generale Cgil Calabria, intervenendo all’assemblea di Cgil Area Vasta svoltasi nei giorni scorsi.

Trotta, intervenendo all’assemblea di Cgil Area Vasta,  ha poi parlato della mancanza di un piano di assunzione per il comparto sanitario, evidenziando le difficoltà nel reclutamento di medici e infermieri e il bisogno urgente di politiche che rispondano alle necessità della Calabria: «Così come in una legge di Bilancio dove mancano i fondi per un piano di assunzione nel comparto sanità, per medici e infermieri. Qui in Calabria abbiamo medici cubani, ma a livello nazionale non ci danno le risorse per un piano di assunzione nel settore sanitario. I calabresi devono scendere in piazza a protestare ancora di più, senza delegare la protesta a nessuno, perché i dati impietosi dell’Inps presentati ieri ci dicono che la realtà è ben diversa rispetto ai TikTok e agli annunci a cui assistiamo ogni giorno».

«Per il nostro settore – ha spiegato Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria –  gli obiettivi e le ragioni della mobilitazione di venerdì sono: stop alle morti sui posti di lavoro, una nuova e più giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale».

«Come Fillea Cgil – ha aggiunto – venerdì scenderemo in piazza, con pullman provenienti da tutte le province calabresi, perché la salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa. È necessario cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato, così come bisogna superare la logica del subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati».

«Questo “sacrificio economico” – ha proseguito – chiesto a tutti i lavoratori dell’intero settore delle costruzioni servirà anche per ribadire il nostro categorico No al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Saremo in piazza soprattutto per ribadire, per l’ennesima volta, che l’istituzione della “patente a crediti” non basta a risolvere la piaga degli infortuni mortali e il problema della sicurezza nei cantieri, una misura simbolica, senza un reale impatto sui luoghi di lavoro».

«Per noi è importante introdurre il reato di omicidio colposo sui luoghi di lavoro – ha concluso – garantire il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti per la sicurezza (RLS) e, infine, istituire una procura speciale che si possa occupare solo ed esclusivamente degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro».

«Riteniamo che questa mobilitazione rappresenti un momento cruciale per dare voce alle tante istanze sociali, economiche e lavorative che attraversano la nostra regione e l’intero Paese», hanno detto i consiglieri regionali del Partito Democratico Calabria, annunciando la propria adesione alla manifestazione. 

«Temi come il diritto al lavoro dignitoso, la sanità pubblica – hanno spiegato – il potenziamento dei servizi pubblici, il sostegno alle fasce più fragili della popolazione e la lotta contro le disuguaglianze sono da sempre al centro delle nostre battaglie politiche. L’adesione a questa giornata di lotta è, dunque, un atto di responsabilità nei confronti di quei cittadini che ogni giorno chiedono un futuro più giusto, equo e sostenibile. Ci schieriamo al loro fianco, per riaffermare con forza la necessità di politiche pubbliche capaci di garantire crescita, coesione sociale e rispetto dei diritti».

«Ribadiamo che c’è una necessità urgente, in una fase così particolare e complicata, che il popolo calabrese dia sostegno a questa manifestazione. Bisogna mobilitarsi per spostare in avanti la discussione e risolvere le questioni che stiamo affrontando, a partire dal lavoro. Soprattutto dopo aver visto i report che ci sono stati consegnati ieri, nel rendiconto sociale dell’Inps, che evidenziano le problematiche che stiamo denunciando: persone che abbandonano questa terra, il tema dei contratti a tempo determinato e le difficoltà che questa situazione comporta», ha detto Enzo Scalese, segretario generale Cgil Area Vasta nell’assemblea territoriale organizzata in vista della mobilitazione del 29 novembre.

«Il collegato al lavoro è uno degli esempi di come le politiche attuate – ha detto Scalese – non vadano nella giusta direzione e contribuiscano a creare precarietà. In Calabria, la sanità è in difficoltà e la politica industriale non riesce a dare un futuro ai nostri giovani, costringendoli ad emigrare. I vari decreti del governo vanno in direzione opposta, e non possiamo tollerare un attacco alla nostra organizzazione, che ha sempre contrastato le ingiustizie». (rrm)

 

Russo (Cisl): Le risorse europee e nazionali devono essere investite in Calabria con l’obiettivo dello sviluppo

«Le risorse europee e nazionali devono essere investite in Calabria con l’unico obiettivo dello sviluppo, della dignità del lavoro e del miglioramento della qualità dei servizi, dalla sanità alle politiche sociali». È quanto ha detto Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria, nel corso del Consiglio generale, il percorso  verso il XIV Congresso dell’organizzazione sindacale.

«Questo significa – ha evidenziato in particolare – qualità della spesa, vigilanza per impedire l’infiltrazione della criminalità negli appalti, fine del precariato e lavoro dignitoso. Significa valorizzare il sistema formativo e universitario regionale con le sue eccellenze, significa creare i presupposti perché non ci sia più nessuno costretto a lasciare la Calabria per trovare occupazione fuori di essa. Significa liberare l’intera regione e le aree interne dall’isolamento attraverso collegamenti che favoriscano la mobilità delle persone, a partire da un’alta velocità ferroviaria vera che favorisca i flussi turistici».

«Significa – ha aggiunto – completare e valorizzare infrastrutture stradali, come l’A2 e la S.S. 106; ferroviarie, come la linea jonica; portuali, a partire da Gioia Tauro, facendo sì che i cantieri si aprano e i lavori vengano completati con un cronoprogramma preciso. Qualificare la spesa in Calabria vuol dire lavorare per prevenire il dissesto idrogeologico, salvaguardare le coste e le aree interne, rilanciare il settore agroalimentare».

«Per tutto questo la Cisl calabrese si è battuta in questi anni – ha concluso – e continuerà a farlo chiedendo tavoli di confronto, partecipandovi, proponendo soluzioni, nella convinzione che solo un patto sociale tra i soggetti istituzionali e gli attori sociali coinvolti potrà portare ad individuare le priorità per una programmazione finalizzata alla crescita della nostra regione».

Presente, anche, il segretario confederale nazionale, Sauro Rossi che, nelle sue conclusioni, ha espresso apprezzamento per l’importante lavoro portato avanti quotidianamente dalla Cisl Calabria, con tutte le sue strutture.

«Anche in questa fase caratterizzata da molte turbolenze sul piano internazionale – ha detto tra l’altro, proseguendo nel suo intervento – è importante riflettere con lucidità e responsabilità per dare un’impronta sociale allo sviluppo sostenibile, gestendo i cambiamenti indotti dalle transizioni demografiche, climatiche e digitali. Anche in vista della legge di bilancio la Cisl fa un appello perché si possa arrivare ad individuare soluzioni tese a confermare il sostegno del reddito delle fasce medio basse della popolazione, si rafforzino le risorse per sanità, scuola e per il rinnovo dei contratti pubblici; si lavori per misure per favorire l’ammodernamento dei settori produttivi puntando su innovazione tecnologica e formazione di lavoratrici e lavoratori per aumentare produttività e salari».

«Attenzione, nella logica di un lavoro di qualità – ha aggiunto – va data alla salute e sicurezza sul lavoro. Sul lato previdenza, alla salvaguardia del potere di acquisto dei trattamenti in essere vanno associati interventi per favorire la flessibilità in uscita, il rilancio della previdenza complementare e l’istituzione di  pensioni di garanzia per i giovani».

«Quello che serve al nostro Paese – ha sostenuto infine Sauro Rossi – è un patto sociale per lo sviluppo, che porti Governo e parti sociali a condividere indirizzi e scelte prioritarie per dare all’Italia un futuro in cui si combinino competitività e coesione sociale». (rcz)

Legge invecchiamento attivo, i sindacati: Regione metta a disposizione propri fondi

«La Regione metta a disposizione Fondi Strutturali Europei e Fondi propri» per la legge sull’invecchiamento attivo. È quanto hanno chiesto Spi Cgil Calabria, Uil Pensionati Calabria, Fnp Cisl Calabria, a seguito del Tavolo Permanente sull’Invecchiamento Attivo svoltosi in Regione.

All’incontro hanno partecipato, oltre ai sindacati sopra citati, il dipartimento Salute e Welfare, l’Università della Terza Età Catanzaro, l’Università della Calabria, l’Università “Magna Græcia”, il Centro Servizi per il Volontariato Catanzaro, il Centro Servizi per il Volontariato Cosenza, il Centro Servizi per il Volontariato Reggio Calabria, il Centro Servizi per il Volontariato Vibo Valentia, l’Auser, l’Università Popolare della Libera Età, il Forum Terzo Settore.

Al Piano Operativo, che ora dovrà seguire l’iter previsto per la formale approvazione da parte della giunta regionale, seguirà il primo piano annuale attuativo nel quale saranno esplicitate le azioni da mettere in campo e le relative risorse finanziarie per sostenerle.

A seguito del Tavolo, i sindacati esprimono un parere cautamente positivom ma anche perplessità sull’incertezza dei finanziamenti. Incertezze dovute al fatto che nel 2024 per la prima volta la Regione abbia definanziato la legge e senza certezza delle risorse difficilmente si possono costruire i piani annuali.

Al programma stilato dalla Regione, i sindacati hanno chiesto di inserire delle integrazioni. In particolare, Spi Cgil, Uil Pensionati, Fnp Cisl, chiedono di porre attenzione: di porre attenzione all’utilizzo dei dati ed alla ricerca, sia nella definizione dei contesti di partenza che nella valutazione delle diversità dei territori e dei fabbisogni e di connettere le azioni di carattere culturale con il patrimonio del territorio; di valorizzare la parte innovativa con uno sguardo alle sperimentazioni già in essere anche in Calabria; di dare rilevanza alle azioni sugli stili di vita, sulla socialità e sulla costruzione di reti che rivestono grande importanza anche nella prevenzione; di considerare gli anziani come parte attiva dei processi

Attraverso questa legge, per la quale i Sindacati Pensionati di Cgil, Cisl e Uil si sono spesi moltissimo, «si intende valorizzare le persone anziane come soggetti rilevanti per la società e prevenire la loro non autosufficienza, attuando azioni positive che contribuiscano a mantenere l’anziano nel suo ambiente e a valorizzarne il patrimonio di esperienza, conoscenza e cultura».

«Ora – continua la nota – occorre un impegno di tutti i soggetti istituzionali e sociali chiamati in causa dalla legge per approntare e far decollare un programma articolato di progetti e di iniziative che investa nella solidarietà intergenerazionale, nell’educazione ad una vecchiaia attiva e responsabile, nella salute e nel benessere degli anziani. In Calabria oggi gli anziani over 65 sono oltre 439mila, pari a circa il 24% della popolazione, e sono destinati a crescere sempre di più raggiungendo circa le 600mila unità nel 2050, il 36% della popolazione, secondo le proiezioni demografiche».

«Affrontare i problemi che l’invecchiamento attivo della popolazione pone, non solo sul piano delle politiche sanitarie, socioassistenziali e previdenziali, ma anche da quello che loro possono rappresentare in termini di impegno e capacità nel mondo del volontariato, della solidarietà e della cittadinanza attiva, significa trasformare quello che spesso viene considerato un “problema” in una “opportunità”», conclude la nota dei sindacati, assicurando che «vigileremo affinché l’impegno, di assicurare un adeguato finanziamento alla legge in sede di definizione del Programma Operativo triennale assunto dall’assessore regionale al Welfare in sede di Conferenza Permanente venga rispettato». (rcz)

Sbarra (Cisl): Assicurare subito soluzione positiva a vertenza Abramo CC

Il segretario nazionale della CislLuigi Sbarra, ha rimarcato la necessità di «assicurare subito una soluzione positiva alla vertenza dei 1.100 opoeratori di Abramo Customer Care collocati nelle aree di Catanzaro, Crotone e Cosenza».

«Governo, Regione Calabria, Azienda e Tim – ha ribadito – devono dare un segnale forte coordinato e concertato di distensione, con una proroga delle commesse finalizzata a dare piena continuità produttiva e occupazionale per il tempo necessario a costruire una soluzione strutturale e di prospettiva. L’obiettivo immediato non può che essere la messa in sicurezza di tutti i lavoratori, donne e uomini che hanno accumulato in questi anni professionalità e competenze che ora non possono andare dissipati. Tanto più in territori difficili sotto il profilo economico e sociale, flagellati da altissimi tassi di disoccupazione e povertà, in cui l’ulteriore perdita della capacità industriale apre a rischi enormi e si fa spesso irreversibile».

«Per questo la Cisl – ha concluso – chiama tutti i soggetti coinvolti, a partire da Tim ed altre Aziende Pubbliche , alla massima coesione e responsabilità sociale, scongiurando il fermo delle attività e dei servizi e creando le condizioni di una transizione pienamente tutelata. È necessario difendere gli operatori di Abramo Customer Care, le loro famiglie, ma anche la capacità del territorio di esprimere lavoro stabile e di qualità, a beneficio di tutti». (rrm)

UN NUOVO INIZIO EUROPEISTA, MA INSIEME
PER UN’EUROPA UNITA, DI POPOLI E LAVORO

di LUIGI SBARRA – Il mondo corre, cambia. Anche l’Europa deve cambiare. Non può arrancare, restare sulla difensiva. Troppo ritardo è già stato accumulato. Troppe questioni, enormi e complesse, dimostrano che così come è strutturata l’Unione europea non riesce, non riuscirà, ad essere protagonista sulla scena globale.

La legislatura che si aprirà tra poco deve dare il via ad una vera fase costituente in Europa. Bisogna accelerare lungo la strada dell’integrazione economica e sociale, verso la realizzazione dell’unità politica e degli Stati Uniti d’Europa. Per rendere l’Unione più efficiente, coesa, solidale e rappresentativa. Più forte, autorevole e incisiva sulla scena politica mondiale. Baluardo contro autocrazie e regimi illiberali che puntano apertamente ad attaccare la democrazia e i nostri valori. È indispensabile che l’Unione si doti di una politica estera, di difesa e di sicurezza comune. Per sostenere con rinnovata energia l’Ucraina, assumere un ruolo per porre fine al conflitto israeliano-palestinese e aprire la strada all’unica soluzione possibile, quella che dovrà condurre a due Stati per due popoli.
E per restare al passo con l’Europa la Cisl ha auspicato per l’Italia un’Agenda che deciderà crescita e futuro del Paese, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, investimenti su politiche attive, formazione e competenze, una nuova politica dei redditi che difenda risparmi, salari e pensioni, il rinnovo di tutti i contratti, una riforma fiscale che sostenga i redditi medi e popolari, un’evoluzione del sistema pensionistico nel segno della sostenibilità e dell’inclusività per giovani e donne, maggiori risorse per sanità, pubblico impiego, scuola, politiche sociali e non autosufficienza, governance partecipata del Pnrr, relazioni industriali che evolvano nel solco della partecipazione, come stiamo contribuendo a fare con la nostra Proposta di legge ora in Parlamento.
Un nuovo inizio europeista. Questo è il grande compito. Cominciando col rendere strutturali gli strumenti pandemici e istituendone altri, come il Fondo sovrano europeo per l’industria, Ma bisogna riformare l’architettura decisionale, dando un ruolo più ampio alla Commissione e al Parlamento europeo. Via il cappio del diritto di veto, sostituendo la regola delle decisioni all’unanimità con il voto a maggioranza qualificata, pressoché in tutti i settori. Decidere e unificare, ha continuato Sbarra, secondo cui si deve puntare a stringere, a livello europeo, un Patto per il lavoro che abbia al centro formazione, occupazione e protezione sociale.
Si proceda alla piena e vincolante inclusione dei principi del Pilastro europeo dei diritti sociali. Per promuovere l’incremento dei salari e delle condizioni di lavoro, costruire uno spazio contrattuale europeo, che valorizzi relazioni industriali e partecipazione transnazionale
La chiave di tutto sta nella parola insieme. Insieme per un’Italia e un’Unione nuove, in grado di fare bene e fino in fondo la loro parte, per ritrovare lo spirito e l’ambizione dei Padri fondatori, per essere protagonisti oggi e domani sulla scena politica ed economica a livello globale. Insieme. Verso una vera comunità dei popoli e del lavoro e l’orizzonte degli Stati Uniti d’Europa.

Il Manifesto della Cisl Insieme per un’Europa Nuova: Lavoro, Coesione e Partecipazione

Di fronte alle trasformazioni in atto dobbiamo aprire una nuova fase costituente e completare il cammino verso un’Europa nuova, unita, partecipata, dei popoli e del lavoro. Occorre uno scatto in avanti, un grande processo di riforma che promuova il modello sociale, i valori democratici, una governance sovranazionale in grado di valorizzare e tutelare gli interessi dei singoli Stati e di rispondere concretamente ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e delle pensionate, dei cittadini e degli immigrati.

Secondo la Cisl l’Unione Europea dovrà salvaguardare e promuovere maggiormente la dignità della persona e il lavoro di qualità, contrastando le disuguaglianze e le marginalità sociali, dando risposte di inclusione in particolare a donne e giovani.
Le grandi transizioni del nostro tempo, un contesto internazionale turbolento e frammentato chiamano in causa la capacità dell’Europa di trovare le giuste risposte, accompagnate da una crescita del proprio ruolo geopolitico.

Da questo punto di vista il nuovo Patto di stabilità e crescita presenta aspetti preoccupanti da affrontare superando l’impostazione eccessivamente rigorista ed evitando, al contempo, che gli effetti di tale impianto gravino sui cittadini attraverso tagli alla spesa sociale e allo sviluppo. Bisogna riconquistare la fiducia delle persone nei confronti del progetto europeo, arginando populismi e nazionalismi e giungendo, anche mediante una revisione dei Trattati, alla costruzione degli Stati Uniti D’Europa quale traguardo ultimo per affrontare la complessità del contesto, promuovendo e facendo progredire pace giusta e coesione, democrazia e sviluppo.

Sono quattro le priorità su cui puntare per dare un nuovo assetto sociale, organizzativo ed economico al vecchio continente:
Realizzare una governance partecipata.

Per la Cisl aumentare il coinvolgimento di sindacati e imprese è fondamentale per affrontare la complessità di transizioni epocali come quelle energetiche, climatiche e digitali, salvaguardando la coesione. Dialogo sociale, contrattazione e partecipazione devono essere i pilastri portanti di una nuova governance europea per far progredire qualità, stabilità e sicurezza del lavoro, incentivare sostenibilità e crescita dei territori, radicare gli investimenti rilanciando e redistribuendo la produttività, elevare l’innovazione e proteggere la persona nelle transizioni. Serve maggior protagonismo negoziale della Confederazione europea dei sindacati alla luce anche delle grandi trasformazioni dell’occupazione dovute alla digitalizzazione e all’avanzare delle intelligenze artificiali. Una maggiore partecipazione dovrà essere collegata anche ad un coinvolgimento delle organizzazioni della società civile per contribuire a politiche orientate al benessere sociale.

Rafforzare la dimensione sociale.

Occorre rendere il mercato del lavoro un luogo di crescita della persona. Va data piena attuazione al Pilastro dei diritti sociali, promuovendo il miglioramento dei livelli salariali, delle condizioni di lavoro e delle protezioni sociali. Va costruito uno spazio contrattuale comunitario che valorizzi la partecipazione transnazionale, a partire dal rilancio del ruolo dei Comitati aziendali europei nelle imprese multinazionali per ridurre il rischio di dumping e delocalizzazioni e sviluppare strumenti di gestione sostenibile d’impresa volti a garantire una responsabilità solidale nell’intera filiera produttiva.

È necessario garantire l’applicazione delle norme sulla mobilità equa dei lavoratori, anche attraverso il rafforzamento dell’Autorità europea del lavoro, e assicurare il principio della parità di retribuzione per le stesse mansioni. Forti vincoli sociali devono orientare i criteri di finanziamento pubblico alle imprese. Bisogna fronteggiare e sradicare il lavoro sommerso, delle società di comodo, dei falsi rapporti autonomi. Il contrasto all’illegalità e alla criminalità organizzata va garantito anche estendendo a livello comunitario i contenuti della Legge La Torre sulla confisca dei patrimoni mafiosi. Vanno risolti i grandi divari regionali potenziando le politiche di coesione in un’ottica di lungo periodo

Rendere equo il mercato interno.

Rafforzare e completare il mercato interno, puntando all’equità e a una competitività sostenibi e allargandolo ad ulteriori settori come la finanza, l’energia e le telecomunicazioni, è un obiettivo non più rinviabile. Dobbiamo convergere su politiche comuni a partire da quelle industriall e di ricerca e sviluppo, che contribuiscano alla produzione di beni pubblici di cui tutti gli Stati membri possano beneficiare. È necessario aggiornare la politica di concorrenza alle nuove sfide in modo da promuovere gruppi industriali europei salvaguardando la coesione e lo sviluppo territoriale, così come assicurare l’inclusione di clausole sociali negli accordi commerciali per salvaquardare i diritti contrattuali dei lavoratori lungo tutte le catene di fornitura.

Il rafforzamento del mercato interno non può prescindere inoltre da una tassazione armonizzata, per evitare fenomeni di concorrenza al ribasso, e dalla valorizzazione della componente del risparmio mediante strumenti di investimento nel ‘economia reale. Occorre migliorare l’accessibilità di capitali a imprese e cittadini, anche in un’ottica di attenzione ai territori più svantaggiati, e contrastare tutti i fenomeni di finanza speculativa.

Creare un assetto decisionale comunitario.

È necessario promuovere una riforma dell’architettura decisionale europea verso l’obiettivo di un rafforzamento politico e di maggiore legittimazione della Commissione, di un ruolo più ampio del Parlamento europeo e del superamento della regola delle decisioni all’unanimità nel Consiglio nell’ambito di una vera Costituzione europea. Una riforma ancor più necessaria alla luce di un possibile allargamento a 35 Paesi. Occorre aumentare eticacia comunitaria rivedendo le competenze e gli ambiti di intervento, a fronte di un sistema troppo intergovernativo, troppo condizionato da veti e interessi nazionali su aspetti fondamentali come le politiche migratorie, fiscali, estera e della difesa.

Nel contesto di “riglobalizzazione” e di riassetto geostrategico che vede riemergere regimi autocratici, l’Europa deve avere voce forte e autorevole nel campo della difesa e della sicurezza con un conferimento di capacità militari, che da un lato riequilibri le forze in campo e dall’altro consenta sinergie sulle spese dei singoli Stati, con risparmi in grado di aumentare le risorse disponibili per le politiche sociali e di sviluppo. Allo stesso modo è indispensabile che l’Unione adotti una politica estera comune e sia capace di gestire flusso migratori e di asilo con criteri di solidarietà tra Stati, canali legali, parità di trattamento, inclusività e valorizzazione di competenze nel mercato del lavoro.  (lb)

[Luigi Sbarra è segretario nazionale della Cisl]

Cgil, Cisl e Uil chiedono a Occhiuto un tavolo di concertazione per vertenza Amaco

Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, la convocazione di un tavolo di concertazione per trovare soluzioni alla vicenda di Amaco, dopo la conferma del fallimento.

La richiesta è arrivata al termine dell’incontro, a Palazzo dei Bruzi, col sindaco Franz Caruso, l’assessore alla Mobilità e Trasporti, Damiano Covelli, del curatore fallimentare di Amaco, dottor Fernando Caldiero, e del direttore della stessa Amaco, Ing. Francesco La Valle, nonché del Presidente del comitato dei creditori, avv.Maria Porta. L’incontro, molto partecipato, presente una nutrita rappresentanza dei lavoratori Amaco, ha fatto registrare la presenza e gli interventi dei segretari generali di Cgil, Massimiliano Ianni, Uil, Paolo Cretella, Cisl, Giuseppe La Via, e Ugl, Claudio Morelli.

Per il sindaco Caruso è una «questione che va al di là delle appartenenze e del confronto politico. Qui c’è in gioco il futuro dei 122 dipendenti dell’Amaco e delle loro famiglie, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il futuro di un servizio indispensabile e radicato nella storia della nostra città. Presupposto irrinunciabile sono, insieme alla tutela dei posti di lavoro, gli oltre 2 milioni di chilometri che devono continuare ad essere destinati all’area urbana di Cosenza, mentre il controllo e la verifica dei servizi, oggi in capo alla Regione, devono essere affidati al Comune di Cosenza».

«Il fallimento di Amaco – ha aggiunto il primo cittadino – non è quello di una società commerciale, ma è il fallimento di una società a partecipazione pubblica. Occorre in tutti i modi e con tutti gli strumenti a disposizione, anche quelli tecnici, che la situazione venga avviata a soluzione”. Il Sindaco Franz Caruso ha molto apprezzato lo spirito collaborativo del curatore fallimentare Caldiero al quale ha riconosciuto un ruolo “alquanto scomodo e non agevole».

Apprezzamento è stato espresso dal sindaco anche per la presenza all’incontro con i sindacati e i rappresentanti dei dipendenti, dell’avv. Maria Porta, Presidente del comitato dei creditori.

Per il Sindaco Franz Caruso «l’interlocuzione deve avvenire con Cometra, ma soprattutto con la Regione Calabria. Se interviene la Regione è possibile trovare una soluzione. E io sono pronto ad interloquire con serenità e a portare avanti la nostra proposta».

«È necessaria – ha concluso – una sinergia tra tutti quanti noi per dare soluzione a questa difficile vicenda di Amaco». E da parte delle confederazioni sindacali ed anche dei rappresentanti del comparto trasporti di Cgil (Pino Rota e Giovanni Angotti), Cisl (Antonio Domanico e Gennaro Mandoliti) e Uil (Andrea Mazzuca e Antonio Rota) c’è stata convergenza ed unità di intenti. (rcs)

Cisl e Fials chiedono pagamento incentivo 2022 ex aziende Pugliese-Ciaccio e Aou Mater Domini

Sergio Maida, segretario aziendale della Cisl e Dario Rizzo, segretario provinciale della Fials Catanzaro, hanno chiesto al commissario straordinario, al Collegio dei Revisori, al Responsabile Ugru dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Renato Dulbecco oltre che al Magnifico Rettore dell’Umg di Catanzaro «l’attivazione delle procedure per il pagamento dell’incentivazione 2022 ex Aziende “Pugliese – Ciaccio” ed  Ex Aou “Mater Domini” di Catanzaro».

Le due sigle sindacali hanno ricordato che la nascita dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Renato Dulbecco, avvenuta ufficialmente e formalmente in data 27 aprile 2023 con la pubblicazione avvenuta sul Burc, ha conseguentemente certificato la cessazione delle ex Aziende Pugliese – Ciaccio e Aou Mater Domini.

Dovendosi comunque ancora oggi procedere alla liquidazione dell’incentivazione anno 2022 in maniera distinta (trattandosi all’epoca e nei fatti  due partite Iva e due aziende distinte) Maida e Rizzo chiedono «l’immediata attivazione di quanto amministrativamente  necessario per l’erogazione a tutti i dipendenti delle somme dovute».

Entrando nel merito, Cisl e Fials provinciali di Catanzaro hanno chiesto, anche, «la validazione di entrambi i Cida 2021 distinti per Azienda anche per l’anno 2022 per poi procedere, in tempi brevi, alla risoluzione economica spettante ad ogni singolo dipendente».

Concludendo, Maida e Rizzo sottolineato «i notevoli ritardi sin qui prolungati oltre misura e non più giustificati» e si riservano «ulteriori e appropriate iniziative atte alla risoluzione della problematica evidenziata in relazione agli aspetti giuridico – economici correlati». (rcz)

CHIUDERE LA “STORIA INFINITA” DELLA 106
BISOGNA COMPLETARLA E AMMODERNARLA

di ANGELO SPOSATO, TONINO RUSSO E SANTO BIONDO – Uno dei nodi che blocca lo sviluppo in Calabria è costituito dall’insufficienza delle infrastrutture materiali di cui la strada statale 106 è un esempio eclatante.
Occorre, dunque un’urgente, modernizzazione ed è proprio per questo che rimane il punto fondamentale della nostra vertenza Calabria ed il motivo per cui ci mobilitiamo.
Abbiamo assistito al commissariamento della stessa nella speranza, vana, che potesse servire ad accelerare i tempi.
Abbiamo assistito all’interesse senza alcun dubbio determinante da parte del presidente Occhiuto nel volere inserire tale infrastruttura nell’allegato infrastrutturale al DEF che ha portato ad ottenere nella legge di Bilancio del 2022 un finanziamento di 3 miliardi con il quale sono state finanziate le due tratte Catanzaro Crotone e Sibari Rossano, più un importo pari a 500 milioni che arriva in parte dal fondo di coesione regionale e in parte da quello nazionale.
Sulla gazzetta ufficiale del 29.12.22 è stata pubblicata la legge n.197 nella quale all’ art.1 comma 511 si è disposto il finanziamento di cui sopra con stanziamenti previsti tra il 2023 ed il 2037. Le tratte prioritarie individuate dal commissario sono state la Catanzaro Crotone e la Sibari-Rossano vista anche la presenza di risorse destinate alle opere.
È necessario accelerare rispetto ai tempi di realizzazione dell’opere, per aprire i cantieri fondamentali per garantire il diritto alla mobilità e aprire importanti opportunità occupazionali
Da quanto emerso nell’ultimo incontro con Anas le tempistiche previsti per il finanziamento dei due tratti sono state sensibilmente ridotte, così come i tempi delle procedure autorizzative grazie alla Valutazione di Impatto Ambientale ora in capo alla Regione Calabria.
Per una viabilità moderna e sicura, per togliere tutta la fascia ionica calabrese dall’isolamento, rinvendichiamo il completamento e l’ammodernamento di tutta la S.S.106, che è priorità della Vertenza Calabria sulla quale sono impegnati le Segreterie Nazionali.
L’intera tratta Catanzaro Reggio Calabria è inserita nell’allegato A1.1 di cui all’aggiornamento del Cassa Depositi e Prestiti 16-20 approvato con Delibera N.43 del 27.12.22 a cura del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo.
L’ intervento per complessivi 174 km comprende le seguenti tratte: Catanzaro Roccella Jonica 74 km; Siderno Palizzi 60 km; Bova Reggio 44 km.
Su tutte queste tratte e quindi su tutto l’asse Catanzaro – Reggio Calabria vi è solo lo studio di fattibilità. In fase di avvio il Progetto di fattibilità tecnica economica sulle seguenti tratte: Montepaone Copanello 4 km; Bovalino Gerace 14 km; Capo Pellare Saline 10 km; Saline Marina di San Lorenzo 13 km.
Sullo svincolo di Gerace ” Prolungamento Locri” è stata avviata presso il ministero dell’ambiente la Valutazione di impatto ambientale tutt’ora in corso. Quindi ad eccezione delle 2 tratte già progettate e finanziate, si parla ancora oggi, a distanza di più di 2 anni dalla presentazione degli interventi del commissario straordinario Simonini, di Piano di fattibilità tecnico economica, senza fare cenno alcuno a livelli di progettazione che consentirebbero il finanziamento dei vari lotti.
La mancata progettazione del prolungamento della variante dall’abitato di Palizzi verso Ardore, poi, rappresenta il sintomo evidente di quello che stiamo dicendo. Troncare un’opera viaria così importante appena fuori il centro abitato del piccolo paese dell’Area grecanica è un torto non solo per i reggini ma per tutti i calabresi.
Senza queste risposte concrete, il territorio metropolitano, proprio per mancanza di infrastrutture materiali, non potrà agganciare il treno della ripartenza.
Occorre proseguire l’infrastrutturazione avviata con i lavori del lotto della S.S. 106 Roseto-Sibari a Sud, definendo le procedure autorizzative e bandendo le gare per la realizzazione della tratta Sibari-Rossano, opera fondamentale per connettere un’area dinamica come la Sibaritide e lo Jonio Cosentino, collegando le aree interne della Sila Greca con il completamento della Longobucco-Mare.
La tratta Sibari-Rossano è di circa 30 km e il costo preventivato è di circa 1 miliardo. Nel contempo chiediamo di procedere con la progettazione dell’ammodernamento del tratto a sud, da Corigliano Rossano a Crotone, La tratta considerata Rossano-Crotone è nella quasi totalità ancora quella della prima S.S.106, senza che sia stata realizzata la S.S.106 bis, oggi completamento inglobata nel tessuto urbanistico dei Comuni attraversati.
L’opera in questione riveste particolare importanza per il rilancio dell’aeroporto di Crotone, che amplierebbe il suo bacino di utenza potenziale in misura importante. Nel contempo riteniamo necessario avviare nel più breve tempo possibile i cantieri nel tratto Catanzaro-Crotone, per una lunghezza complessiva di circa 50 km, suddivisi in sei lotti funzionali, di cui uno, quello da Papanice a Crotone risulta già aggiudicato.
Non si può perdere altro tempo, il Governo ha il dovere di garantire ai calabresi strade moderne e soprattutto sicure.
È innegabile che la priorità della Vertenza Calabria sia rappresentata dall’ammodernamento a 4 corsie della famigerata e tristemente nota “strada della morte”.
Continuare a sfuggire da questa realtà significa inevitabilmente assumersi la responsabilità di essere moralmente complici delle tante tragedie già avvenute e di quelle che purtroppo verranno.
Infine occorre precisare che la rivendicazione per la SS106, sia per la realizzazione delle nuove tratte che per l’ammodernamento dell’intero tracciato, rappresenta l’esigenza e la necessità di una adeguata risposta alla mobilità viaria non solo per il versante Ionico ma per l’intera Calabria che, tra l’altro, consentirebbe di contare su una infrastruttura in grado di favorire la competitività territoriale e di conseguenza attrarre e creare sviluppo economico-produttivo, oltre a rispondere alle indifferibili esigenze sociali. (as, tr e sb)
[Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo sono rispettivamente segretari generali di Cgil Calabria, Cisl Calabria e Uil Calabria]

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Occhiuto promuova tavolo con Rfi per mobilità ferroviaria

Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di promuovere un tavolo di confronto con Rfi sul tema della mobilità ferroviaria, «capitolo cruciale per la crescita della Calabria».

«La mobilità – scrivono i tre sindacalisti – è un tema strategico per lo sviluppo della Calabria e, in tale contesto, lo è quello della mobilità ferroviaria. Come abbiamo già più volte evidenziato, c’è grande attesa per gli investimenti promessi e per la realizzazione di opere fondamentali: pensiamo prioritariamente all’Alta Velocità, alla completa elettrificazione della linea jonica, alla necessità di fare il punto su cifre e progetti e chiarezza sul tracciato stesso dell’Alta Velocità». (rcz)

SERVE IL CONFRONTO E UN PATTO SOCIALE
LA RICETTA CISL PER RIPARTENZA E PNRR

di TONINO RUSSOIl tema del lavoro, e del lavoro dignitoso resta centrale nella nostra regione per i tanti precari, per i giovani costretti a lasciare la Calabria, per chi perde l’occupazione, per le famiglie. Ci aspettiamo parole chiare al “Tavolo regionale per i servizi e le politiche del lavoro” convocato per il 13 novembre alla Regione Calabria.

Ad ogni livello del confronto, dal Governo alle Regioni, nel dialogo con le associazioni datoriali la Cisl è impegnata con senso di responsabilità a cercare soluzioni condivise secondo una precisa linea di azione che è nel nostro Dna e si riassume in tre parole: concertare, contrattare, partecipare. Si riassume nello stare ai tavoli senza stancarsi; nell’agire non come partito politico, ma dialogando con tutti e facendo valere le proprie ragioni senza fare sconti a nessuno.

Perché quando le nostre richieste non vengono ascoltate, come sta avvenendo con il Governo in tema di pensioni, in relazione alla legge di bilancio che speriamo venga corretta in Parlamento, questo non ci sta affatto bene. Il Segretario Generale Luigi Sbarra ha, con tutto il Comitato Esecutivo nazionale, messo in evidenza luci ed ombre della manovra finanziaria. La Cisl propone con determinazione, anche in tema di unità nell’azione sindacale, “la via che porta a un nuovo Patto sociale per far ripartire investimenti e riforme, difendere il potere d’acquisto e i risparmi di lavoratori e pensionati, realizzare una nuova politica dei redditi, innalzare e redistribuire la produttività, sbloccare le infrastrutture materiali, energetiche, digitali e sociali guadagnando il Sud allo sviluppo e alla coesione, estendere in senso universale tutele e diritti dei lavoratori, abbassare le tasse sui ceti medi e popolari, affrontare in modo efficace le crisi aziendali azzerando morti e infortuni sul lavoro, rilanciando le politiche industriali, valorizzando la contrattazione e sostenendo il target strategico di una più forte partecipazione dei lavoratori alla vita e agli utili delle aziende”.

Per queste ragioni la Cisl “auspica la più ampia convergenza delle Parti Sociali e delega la Segreteria Confederale a verificare la disponibilità di Cgil e Uil a sostenere questa strategia con una manifestazione nazionale unitaria, per indicare il sentiero di un Progetto-Paese fondato sulla piena attivazione delle energie, delle responsabilità e delle competenze sociali nella costruzione del futuro”. Questa posizione  la Cisl calabrese l’ha condivisa all’interno dell’Esecutivo nazionale e la fa propria qui, nel nostro territorio. Mai come oggi è possibile attingere a risorse importanti, come quelle del Pnrr, quelle del Fondo Sviluppo e Coesione di cui l’80% va al Sud e la spesa è molto rallentata, per intervenire in vari ambiti, per rilanciare la crescita, per creare lavoro finalizzato alla realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali. Risorse del Fondo sviluppo e coesione e Zes unica devono far diventare attrattivi i territori del Sud, a partire dai sistemi portuali. Abbiamo giudicato positivamente lo stanziamento di 3 miliardi per la S.S. 106: ora si tratta di mettere a terra gli investimenti e realizzare le opere, aprendo i cantieri, ma anche ultimando gli interventi.

Per queste ragioni urge il confronto con Regione, Anas, Rete Ferroviaria Italiana, sugli interventi programmati, per fare chiarezza su cronoprogrammi, percorsi e tempi di realizzazioni. Per queste ragioni è necessario un confronto serrato sui temi del lavoro dignitoso, sicuro, stabile, orientato verso lo sviluppo. Per queste ragioni tutti gli interventi sul sistema sanitario devono essere orientati verso il miglioramento del servizio, il dare dignità al personale che vi opera tra mille difficoltà, la qualificazione dell’offerta, la riduzione di liste d’attesa ed emigrazione sanitaria.

La tutela dell’ambiente e la messa in sicurezza del territorio necessitano di una più attenta ed oculata riflessione sugli interventi necessari ad evitare tragiche sciagure. A valorizzare le tante ricchezze naturali che la Calabria offre, a partire dalla risorsa mare, per incentivare il mercato turistico.  Le tante vertenze aperte negli enti strumentali della Regione Calabria richiedono immediati tavoli di confronto utili a migliorare la qualità dei servizi erogati e ad evitare mortificazioni al personale che vi opera, spesso insufficiente e sottodimensionato.

La Cisl crede nella partecipazione, come testimonia anche la raccolta di firme in corso per la presentazione della legge popolare sul coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle imprese, impegno che stiamo portando avanti anche qui in Calabria. È un segnale di speranza, di novità, una proposta che porteremo in Parlamento perché sia finalmente attuato l’art. 46 della Costituzione per una più matura democrazia economica che veda protagonisti i lavoratori. ν

(Tonino Russo è il segretario generale Cisl Calabria)