La Commissione Europea dice di no al collegamento multimodale fra l’Aeroporto di Lamezia Terme e Catanzaro Lido. Una bocciatura che ‘brucia’ per la Calabria, che vede sfumare una importantissima opera che, tramite i fondi Por e dal costo di 135 milioni di euro, avrebbe «migliorato la mobilità regionale, nonché per garantire la qualità, l’interconnessione e la funzionalità del sistema dei trasporti in Calabria».
A rendere noto questo triste esito, da parte della Commissione Europea, l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Laura Ferrara, a seguito della risposta scritta a una sua interrogazione, in cui chiedeva «alla Commissione europea se fosse a conoscenza di un cronoprogramma dettagliato sui tempi necessari al completamento dell’opera, e l’ammontare della spesa relativa al progetto, già certificato».
«La risposta giunta qualche giorno fa evidenzia ancora una volta l’assoluta incapacità di spesa e di programmazione da parte della Regione Calabria» ha detto la Ferrara, che nei mesi scorsi aveva ribadito che «la Calabria non può permettersi di perdere anche il progetto multimodale fra l’Aeroporto di Lamezia Terme e Catanzaro Lido», sottolineando la necessità di portare a compimento tale opera, in quanto, altrimenti, sarebbe «un’opportunità sottratta alla nostra terra, a causa, ancora una volta, di una classe politica regionale assolutamente incapace» conclude la parlamentare europea».
Nella sua risposta la Commissaria alla Coesione, Elisa Ferreira, ha scritto: «il progetto di collegamento multimodale Aeroporto – Stazione di Lamezia Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido è stato ritirato dal programma operativo regionale Calabria 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale – Fondo sociale europeo. Fino ad allora non era stata certificata alcuna spesa alla Commissione».
«Il ritiro dell’importantissimo progetto da parte della Regione Calabria è avvenuto in occasione della riprogrammazione delle risorse non spese nel quadro dell’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus. Risorse di cui, purtroppo, la nostra Regione abbonda considerati i ritardi su tantissimi progetti e fra questi proprio il collegamento multimodale Lamezia Terme – Catanzaro Lido, fermo all’anno zero. I calabresi dovranno rinunciare ancora per molto ad un intervento strategico volto ad una migliore funzionalità del principale scalo aeroportuale calabrese. Un progetto a cavallo di due programmazioni e cioè la 7/13 e la 14/20 e che quindi si sarebbe dovuto completare già da tempo. Il ritiro di questo progetto non può assolutamente passare in sordina e né essere banalizzato come fatto dall’autorità di gestione che ha comunicato che “gli investimenti per il progetto saranno coperti dai fondi nazionali (Fondo Sociale di Coesione 2014-2020 e 2021-2027)”. Tradotto bisognerà attendere, semmai il progetto verrà concretamente avviato, almeno un’altra decina di anni».
«In questa risposta, così come in quelle precedenti – ha detto Ferrara – in cui si certifica il fallimento di altri progetti, si manifesta tutta l’incapacità delle amministrazioni regionali succedutesi negli anni. Giunte e maggioranze che zoppicano nella realizzazione delle opere utili allo sviluppo del territorio inserite nelle programmazioni comunitarie, ma efficientissime e rapidissime nella contrattualizzazione e nelle assunzioni di natura politica, ancora oggi, nonostante l’Assemblea regionale sia formalmente sciolta. Non bastano più i moti d’indignazione, di fronte ai quali i nostri amministratori regionali rimangono, evidentemente, inermi continuando a ripetere sempre gli stessi errori».
«Chi oggi guida la nostra Regione – ha concluso – deve prendersi le responsabilità di questo fallimento, e chi si propone di amministrarla domani, deve garantire e promuovere un necessario cambiamento rispetto al passato».
A ‘provare’ a rimediare, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo che, dopo aver «stigmatizzato i forti ritardi con cui procede l’intervento di elettrificazione della tratta ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro» a nome della Regione, ha chiesto di rivedere il cronoprogramma. Stessa richiesta è stata fatta dall’Agenzia per la Coesione.
Un appello, quello dell’eurodeputata, che fa riflettere, sopratutto se, quando quest’opera fu presentata nel 2018, l’allora presidente della Regione, Mario Oliverio, aveva dichiarato che Lamezia Terme «e i suoi cittadini non meritano di pagare altri ritardi», e che la città è considerata «il punto centrale, il nodo della nostra visione di sviluppo regionale». Dichiarazioni, quelle di Oliverio, che oggi sanno di grottesco, sopratutto se, allo stato attuale e paradossalmente, Lamezia Terme, oggi – e il suo aeroporto – è molto più considerata rispetto ad altre città considerate strategiche, come Crotone e Reggio Calabria che, invece, sono lasciate in balia di sè stesse, così come sono nella stessa situazione i piccoli borghi o qualsiasi altra città e gli stessi capoluoghi di Provincia. Non c’è chi merita o non merita, c’è che la Calabria non merita i ritardi di cui è ripetutamente vittima, perché è questo uno dei tanti problemi che affliggono la nostra terra. I ritardi. Ritardi su infrastrutture, su sanità, su qualsiasi cosa, perdendo treni importantissimi che sarebbero una boccata d’ossigeno per una terra che ha bisogno di rinascere.
L’esperienza di questa ennesima bocciatura, da parte della Commissione Europea, dovrebbe essere un monito e un input, per la futura Giunta regionale, che è necessario non solo un cambio di passo, ma anche di visione, per il futuro di una terra che ha tanto da offrire e su cui si può e si deve investire. (rrm)