LA LOCRIDE È TURISMO: MA SERVE UNITÀ E
SINERGIA PER PROMUOVERE IL TERRITORIO

di ARISTIDE BAVANei vari appuntamenti turistici in campo nazionale e internazionale vengono messe in risalto molto spesso le potenzialità della Calabria, e della Locride in particolare, che – ormai è un vecchio ritornello – necessità di maggiore attenzione da parte degli organismi istituzionali.

Non ci vuole molto per mettere a fuoco il grande patrimonio archeologico locrideo  ben degno di far parte di un apposito (e nuovo)  itinerario turistico che potrebbe portare alla scoperta di questa area ricca di storia e tesori archeologici.

L’obiettivo sarebbe scontato: promuovere e far meglio conoscere le bellezze della Magna Grecia in uno con le testimonianze romane, per stimolare i turisti a venire a vedere le preziose tracce storiche del territorio e ricordare che Locri e la Locride ospitano siti archeologici di grande rilievo.

Una proposta, che dovrebbe, però, essere suffragata da un qualcosa in più che nel passato è mancata e che, seppure scontata, potrebbe nell’immediato fare la differenza malgrado tante precarietà che il territorio si porta appresso e che quotidianamente vengono denunciate soprattutto dagli operatori turistici.

Ovvero la necessità che la promozione del grande patrimonio esistente nella Locride  deve avere più forza per la loro valorizzazione attraverso un discorso “unitario” che interessi tutto il territorio. Non è una novità, anche perché lo stesso Gal Terre Locridee, tempo addietro, ha presentato una proposta progettuale  includendo visite guidate ai principali siti archeologici della zona e percorsi tematici pensati per coinvolgere turisti e cittadini. Il tutto “abbracciando” l’intero territorio. 

I “tesori”, nella Locride, d’altra parte non mancano, dalla Villa Romana di Casignana al Naniglio di Gioiosa Jonica, agli scavi di Locri all’anfiteatro di Portigliola o allo stesso Museo di Monasterace, luoghi principali d’interesse più conosciuti ma non i soli presenti sul territorio. La Locride in effetti, può offrire un’offerta integrata di grande respiro che faccia vivere ai turisti un percorso generalizzato che non si limiti ad un singolo luogo ma offra una visione d’insieme del suo patrimonio storico.

Se si riesce a fare questo si può attirare un turismo sempre più ampio e diversificato, per fare della Locride una destinazione culturale di riferimento e nello stesso tempo – altro particolare da non sottovalutare – coinvolgere i cittadini, soprattutto i più giovani,  ad avere una maggiore consapevolezza del proprio patrimonio culturale,  stimolandoli a coltivare le radici di una crescita turistica che possa durare nel tempo.

D’altra parte Archeologia e turismo, da sempre costituiscono per molte zone del nostro Paese un importante binomio e un autentico toccasana per produrre economia in un settore  che rimane  trainante. Viene da chiedersi perché in confronto ad altre Regioni e in altre zone dove le due cose hanno portato economia, lavoro e ricchezza, nella Locride questo binomio ancora non funziona per come dovrebbe.

Il territorio, è innegabile, annovera al suo interno siti di straordinario interesse, due Musei, quello di Locri e di Monasterace che contengono reperti di indubbia importanza storica, resti antichi sparsi in molti angoli, il Musaba, struttura artistica all’avanguardia ed ancora una miriade di strutture di notevole pregio sparpagliate nei suoi tanti borghi antichi.

Un patrimonio immenso che, però, non riesce ad assolvere quello che dovrebbe essere il suo compito principale, ovvero richiamare flussi  reali e continui di turisti. Quelli veri, per intenderci.

Chissà se cambiando strategia e lavorando in maniera unitaria non si convincano anche gli organismi superiori a guardare con maggiore interesse alla necessità di risolvere i problemi che penalizzano il territorio? Giriamo la domanda anche ai sindaci che continuano ad essere ancora molto assenti. (ab)

L’allungamento della stagione balneare è un bene per la Calabria e la Locride

di ARISTIDE BAVA – È un accorgimento che potrebbe stimolare maggiormente gli imprenditori balneari  e creare maggiore spinta all’attività turistica nel territorio della Locride.

È da valutare, quindi, positivamente l’atto di indirizzo per la programmazione della stagione balneare 2025, approvato dalla Giunta regionale sotto la spinta dell’assessore al Turismo Giovanni Calabrese, che allunga il periodo di balneazione stagionale dal 1° maggio al 31 ottobre 2025.

L’idea, ampiamente giustificata per il territorio calabrese e particolarmente per questo della Locride è di consentire la fruizione della risorsa mare e delle aree costiere in periodi più lunghi di quelli ordinariamente vocati per la balneazione considerato che, negli ultimi anni, le condizioni meteo climatiche  hanno registrato il protrarsi di un clima.

Resta chiaro che questo atto di indirizzo si prefigge l’obiettivo di incoraggiare iniziative che favoriscano forme di turismo complementare a quello esclusivamente balneare, non solo per  valorizzare  la risorsa mare ma anche per consentire anche alle strutture ricettive costiere e non  di lavorare  pure al di fuori dei soliti periodi. Il provvedimento, d’altra parte, è giustificato. Lo stesso Calabrese ha precisato che con questo provvedimento «si intende consentire l’allungamento della stagione turistica anche attraverso la nascita di attività accessorie diverse dalla balneazione come, ad esempio, la ristorazione, attività ludiche, sportive, elioterapiche, collegando l’offerta turistica di tipo balneare alle iniziative di altra natura presenti sui territori», che, nella Locride, sono particolarmente notevoli, dal turismo culturale a quello religioso,  enogastronomico, ecologico  archeologico, ecc. con la presenza soprattutto di tanti centri interni ricchi di grande potenzialità.

E se tant’è, rimane ancora più importante garantire il problema dei collegamenti da, e per, il territorio della Locride e verso i suoi centri interni. La soluzione di questa problematica  si rende estremamente necessaria sia per facilitare il raggiungimento delle strutture ricettive della riviera sia per spostarsi verso i borghi interni dove molti forestieri tendono a spostarsi per effettuare escursioni di mezza o intera giornata  per poi rientrare nelle zone di mare. A ciò si aggiunge il fenomeno che si sta sviluppando in quest’ultimi tempi, che vede crescere sempre più il numero di emigrati alla ricerca delle loro origini o di quelle dei loro antenati  che oggi viene indicato come Turismo delle Radici che si sta sviluppando in tante Regioni Italiane ma anche, e soprattutto, in Calabria e nella Locride dove ci sono già alcune strutture che  stanno accogliendo questa richiesta e stanno cercando di organizzarsi al meglio per soddisfare i potenziali ospiti.

E non è un caso se gli addetti del settore chiedono alle Istituzioni competenti  di aumentare il numero delle corse con le arie interne della Locride con Bus e Mini Bus  proprio nel periodo da maggio/ giugno a settembre/ottobre, una richiesta certamente lecita e che con la la realtà che si sta  vivendo, addirittura necessaria. D’altra parte, è ormai chiaro, che la Locride, pur con tutte le sue criticità, rimane un territorio ad alta vocazione turistica e sarebbe giusto che almeno nelle piccolo (e fattibili) cose venisse aiutato sia dalla Regione che dalla Città Metropolitana.

L’allungamento della stagione estiva può dare, intanto, una buona spinta agli operatori del settore che, se aiutati, hanno tutte le intenzioni di qualificare la loro attività e creare anche nuovi indotti economici. (ab)

Troppi problemi irrisolti sul territorio della Locride: Interviene il Corsecom

di ARISTIDE BAVAL’incresciosa situazione che si è creata all’interno dell’Associazione dei Sindaci impedisce di affrontare le problematiche del territorio della Locride – anche quelle più importanti che riguardano la possibilità di far crescere socialmente (ed economicamente) il territorio – e molte opere rimangono ferme al palo.

Sulla base di questa considerazione si è riunito il direttivo del Corsecom, presieduto da Mario Diano, che ha deciso di impegnare i tecnici della struttura per mettere a fuoco le problematiche più importanti del territorio e predisporre delle schede per sollecitare, con dati di fatto precisi, gli organismi istituzionali ad occuparsi con più incisività alle possibili soluzioni.

Secondo gli esperti del Corsecom ci sono molte opere che se realizzate potrebbero cambiare il volto del territorio della Locride e ci sono, in particolare alcune  sulle quali si potrebbe intervenire in tempi brevi perché già oggetto di apposite iniziative progettuali e, in qualche caso , anche dei necessari finanziamenti.

Una di queste opere, ad  esempio – affermano i responsabili del Corsecom – è la Diga sul Torrente Lordo, svuotata  nel 2013  a causa di una lesione alla canna del pozzo della camera di accesso alle paratoie e, malgrado numerosi “annunci”, ancora non ripristinata.

Ma, a parte questo, che rimane un caso eclatante, ci sono altre necessità primarie che vanno dalla necessità di completare il tratto di SS.106 da Monasterace ad Ardore, alla dotazione ferroviaria di nuovi treni bus lunga la fascia ionica, alla stessa necessità di capire bene come, e quando, saranno completati i lavori della Ionio-tirreno, tanto per citare altri problemi di grande importanza che vengono subito in mente, sulle quali è calato praticamente il silenzio.

L’iniziativa del Corsecom è finalizzata, pertanto, a mettere a fuoco queste problematiche per garantire anche uno sviluppo turistico che ormai, come è stato verificato anche all’ultima Borsa del turismo di Milano, ha assolutamente necessità di poter contare su servizi più efficienti.

I tecnici del Corsecom, quindi, appronteranno delle singole schede con tutti i dati necessari  relativi ad ogni ipotesi progettuale e sottoporranno le schede agli organismi competenti impegnandosi a seguire l’iter di ogni opera nella consapevolezza che ciò può essere d’aiuto alle stesse amministrazioni comunali per garantire l’esecuzione delle opere.

Le prime schede, con dati tecnici precisi ed attendibili, sono già in fase di elaborazione. L’esecutivo del Corsecom, a scanso di equivoci, ha chiarito che l’iniziativa non vuole in alcun modo frapporsi all’attività dei sindaci ma è tesa soprattutto ad essere loro di supporto, nella consapevolezza che si possa lavorare in piena sinergia anche nel rapporto con gli organismi superiori (Regione e Governo) per risolvere problemi da troppo tempo bloccati spesso anche per pastoie burocratiche.  (ab)

L’ipotesi progettuale del Gal alla Bit di Milano

di ARISTIDE BAVAIl territorio della Locride è stato ampiamente illustrato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano non solo dai rappresentanti turistici, con in prima linea il Consorzio di Operatori della jonica Holidays  che, come al solito, hanno presentato i loro “pacchetti” promozionali , ma questa volta c’è stata anche la presenza del Gal Terre Locridee rappresentato dal presidente Francesco Macrì che, ospite dello stand della Regione Calabria, ha presentato un modello di sviluppo innovativo, basato essenzialmente su turismo sostenibile, biodiversità e inclusione sociale, cose ormai fortemente trainanti per il “nuovo” turismo.

Presente anche l’assessore al Turismo, Giovanni Calabrese. Il Presidente Macrì ha illustrato ad un folto pubblico  una Locride non solo ricca di storia e bellezza ma anche terra che può essere considerata un laboratorio di innovazione e sostenibilità. Alla Bit Macrì ha illustrato, infatti, una visione di sviluppo che punta a valorizzare il territorio attraverso un approccio ecosistemico e integrato fondato anche su: Turismo sostenibile e riqualificazione ambientale affermando che il futuro della Locride passa attraverso un turismo che valorizza.

Il Psr 2022-2027 e il progetto Montagna Italia che  mirano a creare itinerari e strutture in armonia con il paesaggio, trasformando la bellezza naturale in un’opportunità di crescita economica. Tutto è anche basato su  Cooperazione e innovazione per la valorizzazione delle risorse ambientali e indirizza il territorio della Locride a guardare oltre i propri confini, collaborando con enti e istituzioni attraverso programmi come Interreg Italia-Grecia e Prima, che promuovono la ricerca sulla gestione delle risorse idriche e la sostenibilità agricola.

Il rappresentante del Gal ha ribadito che Agricoltura e biodiversità sono  un patrimonio da tutelare e sviluppare e con progetti  come Living Lab e il Pal, si può sostenere la qualità e la diversità delle produzioni locali, garantendo uno sviluppo basato sulla tutela dell’identità agricola e culturale della regione.

Ovviamente dell’interessante ipotesi progettuale fa parte anche  il  Recupero del paesaggio e delle identità locali oltre al fatto che  iniziative come Smart Village, Snai e Tocc che sono progetti innovativi si  punta a recuperare il patrimonio storico e a favorire la transizione digitale dei beni culturali. Insomma il futuro del turismo locrideo passa anche attraverso l’inclusione sociale e la formazione e secondo il Gal Terre Locridee per garantire un adeguato e duraturo sviluppo bisogna anche coinvolgere le persone. attraverso le fattorie sociali, le scuole di alta formazione per i mestieri rurali e i progetti di agricoltura sociale. Nella sostanza  il Gal tende ad investire nel capitale umano e nella crescita della comunità locale.

Secondo Francesco Macrì «la scommessa della Locride è quella di  trasformare le proprie sfide in punti di forza, riscoprendo la sua identità e aprendosi al mondo». (ab) 

La Locride si prepara al Gran Prix e Grand Tour

di ARISTIDE BAVA Il Gal Terre Locridee ha annunciato con una nota stampa che «La Locride si prepara a vivere un evento straordinario, capace di unire passato e futuro, storia e modernità, cultura e passione». 

Si tratta  del  “Grand Prix – Grand Tour nella Locride 2025” che non è una semplice gara di auto d’epoca ma piuttosto un progetto ambizioso, una sfida collettiva che attraversa l’anima di questa terra e coinvolge tutti i suoi 42 comuni. Promosso dal Gal Terre Locridee e da Officine delle Idee, il Grand Prix si inserisce tra le iniziative di Locride 2025 – “Tutta un’altra storia”, l’ambizioso progetto che si pone con forza e determinazione l’obiettivo di valorizzare un territorio ricco di elementi storici, artistici e culturali da conoscere.

La partenza è fissata per il 1° maggio 2025. Da quel momento, per un mese intero, equipaggi provenienti da tutta Italia e dall’Europa guideranno le loro auto storiche attraverso i 42 comuni della Locride, fermandosi nelle piazze dei paesi per immortalare ogni tappa con una foto, un testo, un video. Un piccolo gesto simbolico che diventerà una grande narrazione collettiva, un mosaico fatto di luoghi, volti e storie. Una collezione di immagini che diventerà, a tutti gli effetti, una narrazione corale della bellezza, dell’identità e della storia del territorio.

Il Grand Prix – Grand Tour, secondo le intenzioni,  non si limita al fascino delle auto storiche. Al centro ci sono le comunità locali, pronte ad accogliere i partecipanti con il calore che solo il Sud sa offrire. Sarà un’occasione per riscoprire la bellezza delle comunità locali, che accoglieranno i partecipanti con il calore tipico di questa terra, offrendo prodotti tipici, sapori antichi e momenti di festa. Ogni borgo sarà un palcoscenico esclusivo.

Il presidente del Gal, Francesco Macrì, dice «Il Grand Prix – Grand Tour nella Locride,  non è solo un evento, è un messaggio.  La Locride può essere una destinazione d’eccellenza, capace di affascinare con il suo mix di cultura, tradizioni e paesaggi unici. Questo tour è pensato per celebrare un territorio capace di incantare e sorprendere, che guarda con entusiasmo al futuro, pronto ad accogliere i visitatori con un’offerta turistica di qualità».

Gli fa eco Guido Mignolli, direttore del Gal: «è un progetto che unisce la bellezza del nostro paesaggio alla vitalità delle comunità locali, dimostrando che la Locride può essere protagonista di un turismo esperienziale unico. Ogni sosta lungo il percorso racconta una storia: dai siti archeologici che parlano di antiche civiltà ai borghi che sembrano sospesi nel tempo, fino ai sapori e ai profumi della gastronomia locale» .

Da parte sua Antonio Blandi, Project manager di Officina delle idee, aggiunge: «questo evento rappresenta la sintesi perfetta del nostro impegno per il territorio: coniugare tradizione e innovazione per promuovere la Locride come luogo di identità, accoglienza e futuro».

Le modalità di iscrizione e il regolamento saranno presentati nel corso di una conferenza stampa nei prossimi mesi. Il Grand Prix Grand Tour nella Locride 2025, dunque, secondo le intenzioni, sarà un evento che punta dritto al cuore: quello degli appassionati di auto d’epoca, quello di chi ama il viaggio lento, quello di chi crede che valorizzare un territorio significhi coinvolgerlo, viverlo, raccontarlo.

Molto più di un evento: è un manifesto di identità, un modo per dimostrare che il territorio può e deve essere valorizzato partendo dalle sue radici, dalle sue eccellenze, dalla sua gente. Perché il futuro della Locride passa anche da qui, da una nuova narrazione. (ab)

 

LOCRIDE, LA CHIESA ACCANTO AI SINDACI
PERCORSO DI COMUNITÀ DA FARE INSIEME

di MONS. FRANCESCO OLIVA – Carissimi, sento di dovervi ringraziare ancora una volta per l’incontro di saluto e di augurio in occasione del Santo Natale, ma ancor più per il lavoro che quotidianamente svolgete a favore di questa meravigliosa terra. In un contesto sociale delicato e difficile, con non pochi condizionamenti.

Ponendovi in prima linea nel lottare e ricercare le risorse necessarie per la vita e la cura delle nostre comunità.
Condivido le vostre sofferenze e l’impegno a conservare nei territori gli ultimi presidi di formazione (scuole e asili), di vita sociale (sportelli postali, bancari) e di altri servizi essenziali. Provando spesso un senso di frustrazione, quando agli sforzi compiuti non seguono i risultati sperati e quando la stessa comunità non coglie il valore dei vostri tanti sforzi compiuti. Spesso avvertendo un senso di solitudine.

Spendersi per la propria comunità e lavorare con passione è di per sé stesso un percorso che ripaga il vostro impegno. Senza lasciarsi coinvolgere nelle logiche partitiche e dei gruppi di potere che intendono ridurre tutto alla logica del proprio interesse e profitto. La vostra gioia sia sempre nel fare tutto per il bene comune, difendendo le comunità dall’arroganza di chi mette sempre al primo posto gli interessi personali. Camminate con lo sguardo attento sempre e solo ai bisogni della gente.

Apprezzo l’attenzione che prestate nella valorizzazione e custodia dei centri storici. Un patrimonio di arte, storia e cultura che va gelosamente custodito. Nonostante lo spopolamento. Sono le radici della nostra storia ed ogni edificio, castello, torre, piazzetta, vicolo, fontana, Chiesa racconta un vissuto che ci appartiene. Su di essi è bene investire risorse con eventi culturali, di folklore e di tradizioni.

Troppo spesso vi trovate a difendere il territorio comunale da attività che ne compromettono l’integrità. Penso all’abbandono dei rifiuti, al degrado degli spazi pubblici, all’inquinamento ambientale, agli incendi estivi, all’abusivismo edilizio ecc. La gente apprezza la buona amministrazione. Lo dimostrano la buona risposta nella raccolta differenziata dei rifiuti, tante spontanee iniziative di volontariato, la partecipazione alla vita sociale e civile di tante associazioni. Mi conforta anche – nel rispetto delle reciproche competenze – la collaborazione nei progetti di solidarietà della Caritas diocesana e della Caritas parrocchiali.

La Locride è una bella comunità con una sua identità e le sue tipicità, le sue problematiche e ferite, le sue prospettive di sviluppo e di crescita: esse vanno sempre considerate ed affrontate nella loro specificità. Non può mancare una visione d’insieme e una prospettiva di più ampio respiro, che esige il lavorare in rete. Conosco il vostro cammino e la storia dell’associazione dei Comuni della Locride e del Comitato dei Sindaci. Senza entrare nel merito delle problematiche emerse nel tempo, ho sempre pensato trattarsi di un’organizzazione rispondente alla legittima istanza di fare rete attorno a progetti comuni. Al di là di ogni interesse particolare o di logica localistica.

Sono preoccupato per le tensioni che si sono creati negli ultimi giorni e per il rischio di un generale sfaldamento, con conseguente perdita dei valori che l’avevano ispirata. È vero: ci possono essere fasi di stanchezza, la difficoltà del lavorare insieme. È sempre latente la tentazione di pensare che da soli si possa arrivare prima alla soluzione dei problemi. Ma isolandosi non si va lontano. Lavorando in rete si fa più fatica, ma crescono e si arricchiscono le possibilità di relazioni tra le persone, tra le comunità e gli stessi amministratori.

I problemi sono tanti e gravi: non ci si può dividere. Tra questi mi permetto di segnalare il fenomeno criminale che si alimenta col narcotraffico, l’usura, l’incremento esponenziale delle sale gioco. Le inchieste della Magistratura e delle Forze dell’ordine dimostrano la recrudescenza del fenomeno criminale. Occorre tanto impegno e collaborazione. Ognuno deve fare la propria parte. Sui problemi non ci si può permettere il lusso di dividersi. La responsabilità amministrativa impone coesione e coraggio, il sapere osare oltre le proprie visioni. Lavorare insieme è un bisogno dettato dall’amore per il proprio popolo.

In dialogo con alcuni di Voi pare imprescindibile un Patto per la Locride, ove si colgano e si affrontino insieme i problemi comuni più gravi. I problemi del vicino sono anche i miei problemi. Insieme si lotta per superarli. Insieme ci si sostiene. Insieme si cammina. Al di là degli schieramenti partitici. I problemi comuni sono tanti e non si possono affrontare in una prospettiva municipale. Una scelta sbagliata fa male a tutti. Sarebbe imprudente pensare di risolvere i problemi della “propria” comunità senza considerarli nel contesto più ampio. A tal fine non deve mancare il coraggio della verifica ed eventualmente la disponibilità per gli opportuni correttivi.

Il rinnovamento ed il cambiamento per il bene comune, facendo anche un passo indietro, non è resa, ma saggezza costruttiva e positiva.

Una cosa è certa: i problemi che interessano il nostro territorio, quello della viabilità (SS 106 in primis, collegamenti con i territori più interni e collinari, strada statale 682 Jonio-Tirreno), della rete ferroviaria, dello spopolamento dei centri storici, dell’amministrazione della sanità territoriale, della disoccupazione o dell’emigrazione giovanile, possono essere affrontati solo in una visione d’insieme. In una prospettiva che pone questa terra in una comunità più grande, per la quale molti dei suoi figli hanno versato il loro sangue, pagando di persona un’unità nazionale nella quale hanno fermamente creduto.

La Locride non può essere marginalizzata, terra di periferia penalizzata da uno sviluppo a più velocità. Molto dipende da quanti l’abitiamo, dall’amore che abbiamo per essa. E soprattutto dalla lungimiranza dei suoi amministratori che per amore verso la propria comunità devono mostrare tanto coraggio nel mettere da parte le proprie visioni ed eventuali progetti di fronte alle esigenze del bene più grande dell’intero territorio.

La Locride o cammina insieme o non va da nessuna parte! Occorre superare divergenze e divisioni, guardare con uno sguardo nuovo la realtà sociale e politica, che non è più quella di qualche decennio fa. “L’età del piombo” sembra essere passata. Ma non possiamo godere di una Locride che va spopolandosi, desertificandosi sempre più. I cambiamenti climatici si riflettono anche sulla nostra area. Se i giovani vanno via, se tante eccellenze locali emigrano, una ragione dev’esserci. Sono questi i problemi che c’interpellano, che interpellano giorno dopo giorno chi è chiamato ad amministrare.

Chiudo questa mia lettera, che spero non sia considerata invadente, con il richiamo di papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì”: “Siamo tutti connessi!”.

Essere consapevoli di questa verità elementare sta alla base di ogni sana politica. Con la stessa consapevolezza sono con voi, soffro con voi, ma soprattutto cammino con voi. (fo)

[Mons. Francesco Oliva è vescovo della Diocesi di Locri-Gerace]

Il Corsecom chiede ai sindaci più compattezza e più incisività sui problemi del territorio

di ARISTIDE BAVAIl Corsecom punta l’indice contro l’assenteismo dei sindaci della Locride sui problemi del territorio e contesta la poca autorevolezza dell’assemblea dei 42 comuni della Locride che, in atto, impedisce l’attivazione di adeguate iniziative che potrebbero garantire l’attivazione dei vari progetti necessari per uno sviluppo del territorio.

È la considerazione che è riportata in una nota in cui viene espressa la preoccupazione del settore produttivo e degli operatori turistici per «il silenzio dei primi cittadini» pur in presenza di «diversi progetti in fase di attuazione o finanziati o con risorse finanziarie disponibili».

Di questi progetti – dice la nota – non si hanno notizie precise sui tempi, sull’andamento dei lavori e sul coinvolgimento dei Comuni interessati e non si ha coscienza che la realizzazione di queste opere che riguardano la viabilità, i trasporti, l’ambiente, la rete ferroviaria e il Turismo, contribuirebbe notevolmente ad un rilancio del territorio con incisivi risvolti economici e occupazionali.

«Probabilmente – scrive il Corsecom – non si riesce a prendere atto della precaria situazione di isolamento territoriale in cui la Locride si trova. Negli anni passati ci sono stati dei periodi di stretta collaborazione con il Comitato esecutivo dei Sindaci e il Corsecom, finanche, svolgeva un ruolo di Segreteria Organizzativa tant’è che  insieme si sono sviluppate diverse iniziative che riguardavano problematiche che interessavano tutto il territorio. Ma negli anni, in particolare in questi ultimi anni la  coesione è venuta meno, si sono incontrate tante difficoltà  e vari problemi che sono arrivati a dividere i sindaci  diversi  in due blocchi  cosa che, di fatto, ha loro impedito di seguire, come era è come è necessario, l’attivazione dei vari Progetti che interessano tutti i settori produttivi del territorio».

Alla luce di queste considerazioni che rappresentano una “spiacevole realtà” il Corsecom in sinergia con gli Operatori Turistici coscienti dei risvolti negativi che questa mancanza di operatività dei primi cittadini rappresenta,  ha tentato più volte attraverso contatti e appelli di far rientrare questi loro contrasti ma purtroppo non si riesce a “far trovare l’unità”.

Nella nota il Corsecom evidenzia che «le preoccupazione del mondo produttivo sono largamente giustificate in quanto quasi  tutti i Progetti in atto  sono legati alle loro attività e alle loro azioni di Marketing» , e cita, anche se in maniera estremamente sintetica, alcuni dei progetti più significativi che porta all’attenzione  del Comitato dei Sindaci per  sapere qualcosa dello stato in cui si trovano , dei tempi, dei loro finanziamenti e dell’andamento dei lavori.

Si elencano nella nota “la reale situazione della Galleria della Limina, i tratti della nuova statale 106 da Soverato a Caulonia e da Locri a Melito, la reale situazione della Diga sul Lordo, l’importante ciclovia che dovrebbe attraversare la nostra zona e che parte dalla Basilicata e arriva in Sicilia di cui esiste già un finanziamento, l’elettrificazione del tratto ferroviario Catanzaro /Lido /Melito Portosalvo, il progetto che riguarda l’erosione delle Coste  nel nostro territorio, progetti, questi di notevole rilevanza che meriterebbero più attenzione da parte degli organismi istituzionali, a parte tanti altri progetti più strettamente legati agli ambiti territoriali del comprensorio.

Nella parte finale del documento è, poi precisato «noi come Corsecom abbiamo sempre creduto e crediamo alla Assemblea e all’autorevolezza dei Comuni. La presenza di questo soggetto che negli anni passati stava rafforzando un fronte unico con gli Operatori privati ed esponenti del mondo associativo, rappresentava un modello per tutta la Regione. Ora, però, come Corsecom e Jonica Holidays siamo molto preoccupati per l’interruzione di questa cooperazione Pubblico/Privato che è il solo percorso da seguire per far uscire la Locride dall’isolamento in cui si trova ed inserirla nel contest produttivo Nazionale. Da più parti si incominciano a sentire delle voci che se l’Assemblea non ha la forza per far sentire la propria autorevolezza e mobilitarsi per entrare nel merito dei grossi problemi del territorio e che, quindi,  la stessa Assemblea non ha motivo di esistere. Se  si dovesse verificare  questa situazione per le nostre comunità  sarebbe una grande ferita nel processo di crescita che da tempo , malgrado tanti ostacoli, si sta portando avanti e il nostro augurio è che ci sia uno scatto d’orgoglio da parte dei sindaci e si ricreino le condizioni per andare avanti con forza e determinazione». (ab)

Alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum messe in risalto le potenzialità della Calabria e della Locride

di ARISTIDE BAVAAlla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum, conclusasi domenica, dopo alcuni giorni di massiccia presenza di pubblico, sono state ampiamente messe in risalto le potenzialità della Calabria, e della Locride in particolare, in questo particolare settore che meriterebbe, soprattutto nel territorio Locrideo maggiore attenzione.

A mettere a fuoco il grande patrimonio archeologico locrideo è stato, in particolare, Guido Mignolli, direttore del Gal Terre Locridee che, peraltro, nel parlare di innovazione, ha presentato un nuovo itinerario turistico che invita alla scoperta della nostra area ricca di storia e tesori archeologici con un obiettivo preciso: promuovere e far meglio conoscere le bellezze della Magna Grecia in uno con le testimonianze romane, per stimolare i turisti a venire a vedere le preziose tracce storiche del territorio e ricordare che Locri e la Locride ospitano siti archeologici di grande rilievo.

Una proposta, quella di Mignolli, non certamente campata in aria e probabilmente anche scontata ma che, in questa occasione è suffragata da quel qualcosa in più che forse è mancato nel passato e che potrebbe d’ora innanzi fare la differenza. Ovvero il fatto che questa promozione di questo grande patrimonio esistente nella Locride può, e deve, trovare più forza per la loro valorizzazione attraverso un discorso “unitario” che interessi tutto il territorio.

La proposta progettuale presentata dal sirettore del Gal, infatti, ha incluso visite guidate ai principali siti archeologici della zona e percorsi tematici pensati per coinvolgere turisti e cittadini. I “tesori” d’altra parte non mancano , dalla Villa Romana di Casignana al Naniglio di Gioiosa Jonica, agli scavi di Locri all’anfiteatro di Portigliola o allo stesso Museo di Monasterace, luoghi principali d’interesse più conosciuti ma non i soli presenti sul territorio perché in effetti la Locride può offrire un’offerta integrata di grande respiro che faccia vivere ai turisti  un percorso generalizzato che non si limiti ad un singolo luogo ma offra una visione d’insieme del suo patrimonio storico.

Lo ha ben spiegato Guido Mignolli e lo ha anche affermato l’ex senatore Franco Crinò, oggi vicesindaco di Casignana, da tempo impegnato per la valorizzazione della Villa Romana che, tra l’altro, ha annunciato prossimi interventi per unire in un “Percorso Romano” i siti di Casignana, Gioiosa Ionica e Sant’Ilario nella convinzione, ampiamente giustificata, a nostro avviso, che si può attirare un turismo sempre più ampio e diversificato, per fare della Locride una destinazione culturale di riferimento e nello stesso tempo-altro particolare da non sottovalutare-  coinvolgere i cittadini, soprattutto i più giovani, «a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio patrimonio culturale, coltivando così le radici di una crescita turistica che possa durare nel tempo».

D’altra parte Archeologia e turismo, da sempre costituiscono per molte zone del nostro Paese un importante binomio e un autentico toccasana per produrre economia in un settore, forse l’unico, che è rimasto trainante in un momento in cui la crisi è latente in molti altri settori.  Ci siamo chiesti più volte perché in confronto ad altre Regioni e in altre zone dove le due cose hanno portato economia, lavoro e ricchezza, nella Locride questo binomio ancora non funziona per come dovrebbe.

Il territorio, è innegabile, annovera al suo interno siti di straordinario interesse, due Musei, quello di Locri e di Monasterace che contengono reperti di indubbia importanza storica, resti antichi sparsi in molti angoli, il Musaba, struttura artistica all’avanguardia ed ancora una miriade di strutture di notevole pregio sparpagliate nei suoi tanti borghi antichi. Un patrimonio immenso che, però, non riesce ad assolvere quello che dovrebbe essere il suo compito principale, ovvero richiamare flussi continui di turisti.

Quelli veri, per intenderci. Ecco, allora, che da Paestum arriva questa proposta, e questa possibilità, da non sottovalutare. Vedremo se sarà attentamente recepita sul territorio e dagli organismi istituzionali. (ab)

Da Rimini la necessità di prestare più attenzione alle problematiche del turismo

di ARISTIDE BAVATurismo, dopo la Fiera Internazionale di Rimini dove la Calabria ha registrato molta attenzione emerge anche la necessità, nella Città Metropolitana e significatamente nel territorio della Locride, ricco di una grande potenziale turistico, di qualificare ulteriormente le offerte per i turisti.

La struttura associativa del Corsecom, infatti,  ha diramato una nota stampa in cui si afferma che sono stati seguiti con estremo interesse i risultati della Fiera Internazionale di Rimini che ha fatto da apripista alla stagione turistica 2025 registrando anche la partecipazione di numerosi Operatori Turistici della Locride, Con gli stessi i responsabili del Corsecom hanno intensificato i rapporti di collaborazione e unitamente ai rappresentanti della Cooperativa turistica Jonica Holidays stanno facendo fronte unico per elaborare una strategia operativa capace di competere con le altre Regioni e gli altri territori italiani che rimangono mete ambite per il settore turistico, per come testimoniato a chiusura dei lavori della Fiera dalle varie testate giornalistiche italiane e straniere e dai canali televisivi.

L’interesse  riscontrato per la Calabria – come afferma la nota del Corsecom – è stato evidenziato dallo stesso Presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dall’ assessore al Turismo Giovanni Calabrese, che sono stati  sottoposti a continue attenzioni da operatori italiani e stranieri. Il Corsecom ha registrato una buona partecipazione del territorio della Locride che a parte i rappresentanti della Jonica Holdays è stato ben presente con  molti operatori del settore della ricettività  tra Albergatori,Tour Operator, titolari di Bed & Breakfast e di Case Vacanze, ma anche con diversi sindaci e assessori di Comuni della Riviera e delle aree interne e anche con una apprezzata e interessante presenza di imprenditori e titolari di aziende di varie attività produttive e, in particolare,  del Gal Terre Locridee, da tempo impegnato a promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio.

L’occasione, comunque, è servita anche per un significativo scambio di idee tra i rappresentanti del Corsecom, guidati dal presidente Mario Diano, con Maurizio Baggetta e Maurizio Reale Presidente e vice presidente del Consorzio Jonica Holidays, i due Tour Operator della Locride Giuseppe Canzoniere, Antonio Muia e l’esperta guida turistica Roberta Eliodoro, che si sono espressi su alcune problematiche del Settore.

In sintesi, come riporta la nota del Corsecom, è stato maggiormente evidenziato nella due giorni di Rimini che il Turismo è un settore così complesso e così variegato che mette in moto tanti altri settori capaci di condizionarlo e influenzare i potenziali turisti a scegliere una località invece di un’altra. Diventa sempre più chiaro come il turista, prima di scegliere una località, si sofferma e valuta tutto ciò a cui andrà incontro e che coinvolge il suo viaggio e il suo soggiorno. Accanto alle strutture ricettive vogliono avere notizie della località, di come si raggiunge e di quello che offre. E qui entrano subito in campo  la viabilità, i trasporti e  la loro efficienza ed ancora quello che caratterizza e qualifica principalmente una località e la inserisce tra le destinazioni turistiche, ovvero i servizi e le attrazione che vengono offerti.

Ma anche il decoro urbano, il verde pubblico, l’accoglienza, le spiagge, il mare pulito, i luoghi da visitare, i collegamenti tre le marine e le aree interne, la visita degli Antiche Borghi e delle immense risorse Storiche nonché la presenza di parchi e di Aree Archeologiche. Accanto a questi servizi gli esperti interpellati hanno sottolineato anche l’importanza della Sanità, la vicinanza di Ospedali e la loro efficienza.

Ecco, dunque, che il Corsecom riprendendo un percorso iniziato da tempo, sente la necessità di raccomandare l’opportunità di presentare un territorio pulito ordinato e organizzato e di fare, ancora una volta, appello  alle istituzioni e, in particolare, ai Sindaci affinché si si creano le condizioni per dare risposte e soluzioni alle problematiche direttamente interessate al settore turistico.

Il Corsecom si ripromette di continuare il suo impegno operativo per stimolare maggiore interesse per la soluzione delle problematiche del territorio nella consapevolezza che il settore turistica può diventare trainante per lo sviluppo economico e sociale del territorio. (ab)

La Fidapa di Siderno ha celebrato i suoi 50 anni dalla nascita

di ARISTIDE BAVAGrande manifestazione della Fidapa nella Locride per un weekend che sarà ricordato molto a lungo per il notevole impatto sociale che si è accompagnato con la presenza dei vertici nazionali e distrettuali dell’importante associazione femminile.

È stata una due giorni particolarmente importante per la sezione Fidapa di Siderno che ha “salutato” l’anniversario del suo 50esimo anno di nascita con una bella e partecipata cerimonia ed un convegno che hanno richiamato nella cittadina ionica non solo i vertici nazionali e distrettuali dell’importante sodalizio femminile ma hanno  anche fatto apprezzare un grande lavoro, in intersezione tra sedici sezioni del Distretto Sud Ovest, per mettere a fuoco le immense bellezze dei loro territori, alcuni di chiara fama ed altre poco conosciute ma decisamente di estremo interesse e meritevoli di essere “scoperte”, obiettivo quest’ultimo del Tema Internazionale “Tesori da scoprire – Tesori Emersi e Sommersi” della Federazione nazionale Italiana Donne, Arti, Professioni e Affari ( Fidapa-Bpw Italy). 

Le sezioni direttamente interessate alla importante iniziativa sono state quelle  di Amantea, Botricello, Brancaleone, Capri, Corigliano, Crotone, Locri, Melito, Piana di Palmi, Roccella, Rossano , Sersale, Spezzano albanese, Soverato, Villa San Giovanni e, ovviamente Siderno, sezione quest’ultima che ha “allargato” il suo lavoro all’intero territorio della Locride condensando in un apprezzato video una piccola ma significativa parte di un territorio di grande impatto storico, culturale, archeologo  e paesaggistico.

Il lavoro delle sezioni Fidapa è stato presentato attraverso vari video accompagnati da brevi relazioni delle presidenti e delle referenti di settore    che hanno messo in mostra attraverso un grande lavoro fatto dalle loro socie i loro luoghi più pregevoli concentrati in una manciata di minuti ciascuna ma di estremo interesse per dare l’idea di quello che l’obiettivo prioritario dell’iniziativa del tema Fidapa: scoprire, valorizzare, salvaguardare e tutelare tutti i Tesori dei territori di competenza e farli conoscere per arricchire ed alimentare l’amore per la nostra Italia e per il nostro Meridione.

Se dunque, la cerimonia del 50esimo anniversario della nascita della sezione sidernese, svoltasi sabato sera con la presenza della sindaca Mariateresa Fragomeni e dell’assessore alla cultura Francesca Lopresti oltre a quella dei vertici Fidapa con in testa la presidente nazionale Cettina Corallo, è stata occasione per salutare festosamente la ricorrenza con la grande partecipazione, anche, di un folto gruppo di rappresentanti delle altre associazioni più rappresentative del territorio della Locride, il convegno di domenica e la stessa formula dell’intersezione hanno permesso di dare grande visibilità a tanti “tesori”, molti dei quali ancora poco conosciuti che meritano grande attenzione.

Il convegno è stato ben coordinato dalla Past president Distrettuale Pina Genua Ruggiero, ed ha registrato i saluti istituzionali della Presidente della sezione di Siderno Silvana Ferraro, dell’assessore Maria Teresa Floccari in rappresentanza dell’amministrazione comunale della Presidente Distrettuale Franca Dora Mannarino e della Presidente Nazionale Cettina Corallo che, poi, ha anche chiuso i lavori mentre le relazioni ufficiali sono state tenute da Fiammetta Perrone, Past Presidente Nazionale che si è soffermata, in particolare, sull’importanza del tema in questione particolarmente apprezzato in tutto il Distretto e dalla archeologa  Marilisa Morrone.

Quest’ultima  pur spaziando sull’importanza generalizzata del tema si è soffermata, in particolare, sull’immenso patrimonio presente nel territorio della Locride elencando con dovizia di particolari, accanto ai “gioielli” di chiara fama,  anche siti ancora poco conosciuti che meriterebbero maggiore attenzione.

Una relazione, la sua, particolarmente apprezzata che ha riscosso un plauso generale e richiamata anche nelle conclusioni della Presidente nazionale Cettina Corallo, peraltro siciliana e ben consapevole di quanto queste ricchezze possano contribuire ad alimentare il turismo e, quindi, l’economia dei territori.

L’evento Fidapa, dopo i festeggiamenti e i saluti di rito si è concluso con una visita guidata presso lo studio sidernese del compianto scultore  Giuseppe Correale, dove sono stati ammirati tanti suoi bozzetti e molte sue pregevoli opere.