Il consigliere Lo Schiavo interroga Occhiuto sugli sversamenti dal fosso di Sant’Anna al mare di Bivona

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha presentato una interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per avere «chiarimenti rispetto al mancato collettamento del fosso Sant’Anna nell’impianto depurativo di Porto Salvo, circostanza che determina lo sversamento di liquami nelle acque antistanti l’abitato di Bivona, frazione di Vibo Valentia».

Nello specifico, Lo Schiavo ha chiesto «quali iniziative intende mettere in atto per supportare i soggetti coinvolti ai fini della risoluzione delle problematiche evidenziate; per quali motivi non si è ancora proceduto alla stipula di una convenzione tra il Comune di Vibo Valentia e l’ente subentrato al Corap nella gestione dell’impianto di depurazione di Porto Salvo; se sono state stanziate risorse e previsti interventi per sopperire al sottodimensionamento del depuratore di contrada Silica di Vibo Valentia; quali iniziative si intendono mettere in atto, nell’immediato, per mitigare i fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione della frazione Bivona alla foce del fosso Sant’Anna, considerando il concreto rischio di compromettere l’andamento dell’ormai imminente stagione estiva in quella località».

«Come ho evidenziato nella premessa dell’interrogazione – ha spiegato Lo Schiavo –, nel fosso Sant’Anna convogliano le eccedenze del depuratore di contrada Silica, nonché, verosimilmente, numerosi scarichi abusivi. Lo stesso fosso, di conseguenza, è soggetto a fenomeni di inquinamento, particolarmente evidenti nella parte finale del suo percorso, vale a dire nel centro abitato della frazione Bivona e nella spiaggia ad esso antistante. È noto, poi, che il fosso sfoci in un tratto di costa particolarmente frequentato durante la stagione estiva, essendo Bivona località sede di seconde case di molti cittadini vibonesi».

«Nel corso dell’anno sono frequenti fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione e di cattivi odori nell’aria in prossimità delle case e della spiaggia – ha spiegato ancora –. Proprio nei giorni scorsi si è verificato un importante sversamento di reflui dal fosso Sant’Anna al mare, che ha destato grande allarme nella popolazione residente. Ho fatto altresì notare come il depuratore di contrada Silica, da cui il fosso Sant’Anna discende, risulti essere dimensionato per processare una portata di 20mila Abitanti Equivalenti, quota spesso soggetta ad eccedenze anche significative».

«Il Comune di Vibo Valentia stipula, annualmente e in previsione della stagione estiva – ha ricordato – una convenzione con il Corap per il collettamento del fosso Sant’Anna (e quindi delle eccedenze non processate del depuratore di contrada Silica) nell’impianto di depurazione di Porto Salvo, evitando così che i fattori inquinanti possano interessare le acque di balneazione. Tuttavia, quest’anno, la convenzione non è stata ancora stipulata e quindi il fosso non è stato collettato in quanto il Corap non gestisce più l’impianto di Porto Salvo e si è in attesa del subentro del nuovo gestore».

«E a nulla sembra essere valso, al momento, l’incontro che il Comune ha avuto in Regione, lo scorso 23 maggio – ha proseguito – con i vertici di Arrical, Sorical, Corap e con il Dipartimento Ambiente e Tutela del territorio della Regione Calabria, tanto che l’Ente si è visto costretto a richiedere formalmente l’intervento della Prefettura di Vibo Valentia per la convocazione di un tavolo tecnico per addivenire ad una soluzione». (rvv)

 

LA CALABRIA HA LA SUA LEGGE CONTRO LA
POVERTÀ EDUCATIVA: È LA PRIMA IN ITALIA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – È una «pagina storica per la Calabria», l’approvazione del Sistema Integrato Istruzione Zero-Sei contro la povertà educativa. Una legge tanto attesa ma che, da adesso, dovrebbe contribuire a migliorare la grave situazione nella nostra regione, permettendo a tanti bambini e bambini, ragazze e ragazze, di avere le stesse opportunità dei loro coetanei del resto d’Italia.

Un risultato brillante – e che ha anche il suo primato, essendo la Calabria la prima regione ad aver approvato questa legge – e tanto atteso, raggiunto grazie alla vicepresidente della Regione, Giusi Princi, perché, «la questione del sistema educativo zero-sei è stata fin da subito attenzionata da questo governo regionale».

Adesso, «dopo 11 anni, abroghiamo la legge regionale 15 del 2013 che ha impedito di dare attuazione al sistema integrato di istruzione e, fino ad ora, di allinearci alla normativa nazionale e di usufruire delle relative risorse», ha detto ancora Princi, sottolineando come «ora, infatti, dopo i 15 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Calabria che hanno permesso di accedere allo stanziamento complessivo ministeriale che ammonta ad 80 milioni di euro e che saranno destinati ad attivare asili nido, sezione primavera e centri educativi per l’infanzia, per i prossimi anni, nell’ambito del piano d’azione del Dipartimento istruzione, abbiamo previsto 22 milioni di euro che implementeranno le sezioni primavera nelle aree interne e prevedranno voucher da destinare a famiglie meno abbienti per poter usufruire della gratuità degli asili».

Questa legge, infatti, contribuirà a colmare il gap della povertà educativa territoriale legata all’infanzia: in Calabria, infatti, solo il 3% di bambini e bambine usufruisce di asili nido o servizi educativi per l’infanzia. L’Osservatorio Regionale Istruzione e Diritto allo Studio, infatti, ha rilevato come «solo 54 comuni su 404 presentano un reddito pro capite superiore a quello medio regionale. Se analizziamo la percentuale dei contribuenti con reddito superiore a 15 mila euro solo in 14 casi risulta essere superiore del 50,1%».

«I comuni maggiormente vulnerabili dal punto di vista economico, ovvero che si caratterizzano per la presenza di una quota rilevante di contribuenti con un reddito inferiore a 15 m€, sono Platì (Ats Locri) e Verbicaro (Ats Praia a Mare/Scalea) in cui la quota si attesta rispettivamente ali’ 81 % e ali’ 80%. Seguono, poi, 114 Comuni afferenti a 25 Ats (su 32) in cui più del 70% dei contribuenti ha dichiarato un reddito inferiore a 15 m€; e 221 comuni afferenti a 18 Ats, in cui la quota è compresa tra il 60% ed il 70%».

Per l’Osservatorio, poi, «un’altra variabile da considerare è, certamente, il tasso di occupazione femminile», da cui è emerso che «nel 2020 in Calabria risultano occupate 527.050 persone, di queste solo il 35,4% sono donne. Dal 2018 al 2020 il numero di donne occupate ha subito una flessione di 1,5 punti percentuali corrispondente in valore assoluto a -16.504 persone».

Quello dell’occupazione femminile, infatti, è un dato chiave, in quanto, come rilevato dalla Svimez, infatti, nell’ultimo numero di Informazioni, dedicato ad asili nido e infrastrutture scolastiche, «stime recenti della Banca d’Italia confermano che nelle province italiane il tasso di attività delle madri di bambini con meno di tre anni tende a crescere con la disponibilità di servizi di assistenza alla prima infanzia a parità di caratteristiche individuali delle madri (età, titolo di studio, nazionalità). La qualità delle infrastrutture scolastiche favorisce l’accumulazione di capitale umano determinando il successo dei processi di apprendimento sin dalle prime fasi dei percorsi di studio. A tale riguardo, numerosi studi evidenziano come la frequenza dell’asilo nido promuova lo sviluppo delle abilità cognitive e non cognitive dei bambini, soprattutto nei contesti di fragilità familiare».

Nella nostra regione, infatti, al 31 dicembre 2022 risultano attivi in Calabria 309 servizi per l’infanzia con una disponibilità complessiva di 5.838 posti autorizzati al funzionamento. Complessivamente i Comuni nei quali risultano servizi attivi sono 118 (pari al 29,2% dei comuni calabresi), mentre i Comuni senza sono 286 (pari al 70,8%). Per quanto riguarda la titolarità, dalla rilevazione realizzata dalla Regione Calabria è emerso che il 25,6% dei servizi afferisce al settore pubblico, che offre all’utenza il 30, 7% dei posti complessivi.

Dall’analisi per Ats, poi, sono emersi cinque gruppi, in cui «Ats in cui l’offerta è solo privata (6 Ats): Amantea, Mesoraca, Rosarno, Serra San Bruno, Soverato, Villa San Giovanni; Ats  in cui l’offerta è solo pubblica (2 Ats): Cariati e Soveria Manelli; Ats misti ma con prevalenza della componente privata (18 Ats) (superiore al 50% ): Castrovillari, Catanzaro, Caulonia, Cirò Marina, Corigliano-Rossano, Cosenza, Crotone, Locri, Montalto Uffugo, Paola, Polistena, Praia a Mare/Scalea; Reggio Calabria, Rende, San Marco Argentano, Spilinga, Taurianova, Vibo Valentia; Ats misti ma con prevalenza della componente pubblica (3 Ats) (superiore al 50%): Rogliano, San Giovanni in Fiore, Trebisacce; Ats in cui l’offerta è omogenea (50 % pubblica e 50% privata) (1 Ats): Lamezia Terme».

«L’offerta – viene rilevato – si compone principalmente di nidi (143 servizi censiti, pari al 46,3% dei servizi per l’infanzia) con il 54% dei posti autorizzati; seguono i micronidi (I 06, pari al 34,5%) con il 28, l % dei posti autorizzati e le sezioni primavera (25), che rappresentano 1’8, 1 % dei servizi per l’infanzia con 7,4% posti autorizzati. Rispetto al 31.12.2021 si rileva: un incremento dei posti autorizzati per i micronidi (da 1.041 a 1.643) e un decremento dei posti autorizzati sia per i nidi (da 3.506 a 3.153) che per le sezioni di primavera (da 457 a 434).

Dall’analisi dei dati fomiti dai comuni sui posti autorizzati emerge che in Calabria la copertura dei posti disponibili rispetto al potenziale bacino di utenza – ovvero i bambini residenti da O a 2 anni di età – si attesta al 31.12.2022 al 14,4% (al 31.12.2021 era pari al 13,5%), ben distante, quindi, dall’obiettivo per raggiungere l’obiettivo del 33% previsto (D.LGS. 65/2017, art. 4, c. I, lett. a.). Analizzando i dati per Ats, emerge che solo l’Ats di Cirò Marina con il 56,6% raggiunge l’obiettivo.

Gli Ats che registrano valori superiori a quello regionale, seppur lontani dal parametro fissato al livello europeo e nazionale del 33%, sono: Rogliano (25,9 %), Castrovillari (23,2%), Rende (21,8%), Caulonia (20,7%), Montalto Uffugo (20,2%). Gli Ats che presentano una bassa copertura sono: Melito Porto Salvo – che come abbiamo evidenziato al 31.12.2022 non presenta servizi per l’infanzia – Spilinga (4,6%), Trebisacce (5,6%), Lamezia Terme (6,9%).

Numeri e dati che indicano come la Calabria sia lontana dal parametro fissato al livello europeo e nazionale del 33%3, dei bambini sotto i 3 anni che dovrebbero usufruire dei servizi per l’infanzia. A questo deve necessariamente legarsi anche la problematica connessa alle proroghe sistematiche della legge regionale n.15 del 2013 circa l’adeguamento dei requisiti strutturali ed organizzativi previsti dalla stessa legge e dal relativo regolamento di attuazione.

«Il mancato adeguamento di molte strutture ha certamente inciso sui procedimenti di autorizzazione e accreditamento quindi, per l’effetto, sulla determinazione dei posti complessivamente disponibili», si legge nel testo del disegno di legge, composto da 28 articoli ed elaborato  Tavolo di lavoro, appositamente istituito presso il Dipartimento regionale istruzione e coordinato dalla dirigente di settore Anna Perani, rappresentato dall’Ufficio scolastico regionale (Usr), dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), dai rappresentanti degli ambiti territoriali sociali, da una rappresentanza di dirigenti scolastici in quiescenza e non.

«L’obiettivo – ha spiegato la vicepresidente Princi – è di definire il sistema integrato per conseguire la continuità del percorso educativo dallo zero ai sei anni, attraverso il potenziamento dei servizi di nido, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi per l’infanzia. Si vuole, pertanto, consolidare e ampliare l’offerta del numero dei posti, prevedendone la gratuità per i meno abbienti, per il progressivo raggiungimento della copertura del 33% della popolazione nella fascia di età zero tre anni, così da ridurre il gap esistente con le altre regioni, attraverso la ridefinizione dei requisiti strutturali ed organizzativi. È previsto, altresì, il miglioramento della qualità del sistema attraverso la formazione permanente di tutto il personale in servizio».

«Questo nuovo disegno di legge – ha concluso – si propone, inoltre di realizzare una governance di sistema tra Regioni, Comuni e Ufficio scolastico regionale, con azioni di raccordo e collaborazione interistituzionale, in continuità del percorso già avviato con i Protocolli d’intesa sottoscritti tra Regione, Usr e Anci». (ams)

Giovedì al via il Salone del Libro di Torino, la Regione pronta a offrire un “Viaggio nel cuore della Calabria”

Giovedì 9 maggio si apre la 36esima edizione del Salone del Libro di Torino, in cui la Regione Calabria offrirà ai visitatori un vero e proprio viaggio nel cuore della Calabria grazie a un’emozionante sinfonia di poesia, storia e arte.

Nel padiglione della Regione, infatti, saranno 41 case editrici

Il ricco programma, su indirizzo della vice presidente della Regione Calabria, è stato curato dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, dirigente generale Maria Francesca Gatto, e dal personale del settore cultura, attività culturali, biblioteche, musei, teatri, alta formazione artistica musicale.

Negli oltre 200 metri quadri di padiglione ci sarà un ampio spazio per gli incontri, il bookshop in cui ogni casa editrice avrà un adeguato posto personalizzato, l’angolo per l’ascolto degli audio libri, uno spazio relax, videowall su cui si potranno seguire gli incontri in diretta e visionare brevi video prodotti dalle case editrici.

Un calendario di incontri che vedrà susseguirsi nelle cinque giornate della kermesse 85 incontri con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali.

Come già lo scorso anno l’Associazione Via Verdi 11 – Educational Web Tv – di Locri curerà la partecipazione di gruppi di studenti calabresi e piemontesi che sperimenteranno le tecniche di ripresa e trasmissione Tv degli incontri in programma, guidati da professionisti del settore e insegnanti.

Gli studenti della redazione Web radio e Web tv dell’istituto “G. Marconi” di Siderno, dirigente Maria Giuliana Fiaschè, seguiranno la kermesse e realizzeranno filmati e interviste a scrittori e personalità del panorama letterario e culturale.

Il grande scrittore calabrese Saverio Strati sarà ricordato al Salone nel centenario della sua nascita con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni.

Grande spazio nell’ambito delle giornate sarà anche dedicato al poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita.

Nella mattinata di sabato 11 maggio si darà spazio a Taurianova Capitale del Libro 2024, saranno presentate le attività previste durante l’anno in città e nella regione; a seguire il giovane calabrese Gabriele Vagnato da Viva Rai 2 con Fiorello, al Salone del Libro nello stand della sua Calabria si confronterà con gli studenti calabresi presenti.

Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico.

Diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia.

Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

Bookshop libreria Calabria a cura del Sistema Bibliotecario Lametino.

calabresi (lo scorso anno erano state 32) e i 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione singolarmente. (rrm)

Salone del libro, partecipazione record per la Calabria con 85 incontri e 220 autori

È un Salone del Libro da record, per la Regione Calabria. Quest’anno, infatti, nelle cinque giornate di kermesse – in programma dal 9 al 19 maggio – sono previsti 85 incontri  con la presenza di oltre 220 autori, editori, giornalisti, rappresentanti istituzionali, nell’area espositiva.

Ma non solo: saranno presenti 41 case editrici e 20 autori calabresi che hanno fatto richiesta di partecipazione come singoli e non come case editrici. Numeri che supereranno quelli già lusinghieri delle scorse edizioni, considerando che nella scorsa edizione avevano partecipato 32 case editrici.

Quello di Torino, dunque, sarà un vero e proprio «viaggio nel cuore della Calabria: una emozionante sinfonia di poesia, storia e arte», come hanno sottolineato il presidente e la vicepresidente della Regione, rispettivamente Roberto OcchiutoGiusi Princi, invitando a visitare «uno stand moderno ed accogliente, per diffondere nel mondo la vitalità, le luci e i colori della nostra Calabria».

«Lo slogan – ha spiegato Princi – riprende una suggestione e una speranza di Saverio Strati nel centenario della sua nascita; il grande scrittore calabrese sarà ricordato al Salone con una serie di incontri e di approfondimenti tematici con il contributo di autorità e di studiosi e letterati come Goffredo Fofi, Gioacchino Criaco, Giancarlo Cauteruccio, Giuseppe Polimeni, Luigi Franco, Benedetta Borrata, Mario Musolino, Elisa Chiriano, Luigi Tassoni».

Nell’ambito delle giornate sarà anche ricordato il poeta lametino Franco Costabile, nel centenario della nascita. Il ricco programma, su indirizzo della vice presidente Princi, è stato curato dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, dirigente generale Maria Francesca Gatto; settore cultura, attività culturali, biblioteche, musei, teatri, alta formazione artistica musicale, dirigente Ersilia Amatruda. Bookshop libreria Calabria a cura del Sistema Bibliotecario Lametino.

Un programma, quello messo in piedi dalla Regione che «ci darà l’occasione di narrare al Paese una Calabria diversa – ha detto Princi –che dà valore al suo patrimonio artistico, culturale e storico che deve essere sempre più esportato e valorizzato».

«Al Salone di Torino vogliamo fare vedere al mondo – ha concluso – una Calabria che crede nella cultura come volano di sviluppo e come presupposto per la formazione della nuove generazioni».

Agli incontri parteciperanno i sindaci di Acri, Gioiosa Jonica, Lamezia Terme, Melicuccà, Paola, Rovito, Sant’Agata del Bianco, Taurianova e Vibo Valentia.Tanti anche gli Istituti Culturali e le Fondazioni calabresi: la Fondazione universitaria “F. Solano” dell’Unical, la Fondazione Trame, la Fondazione Padula, l’Accademia dei Caccuriani, il Gal Terre Locridee, la Cineteca della Calabria, i Sistemi Bibliotecari Territoriali di Bovalino, Lamezia Terme, San Giovanni in Fiore e Vibo Valentia, la Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori) e l’Associazione Maschera e Volto.

Come già lo scorso anno l’Associazione Via Verdi 11 – Educational Web Tv – di Locri curerà la partecipazione di gruppi di studenti calabresi e piemontesi che sperimenteranno le tecniche di ripresa e trasmissione Tv degli incontri in programma, guidati da professionisti del settore e insegnanti.

Numerosi gli autori ospiti: il professor Piergiorgio Odifreddi, gli scrittori Carmine Abate, Angela Bubba, Mario Caligiuri, Gioacchino Criaco, Domenico Dara, Mario Fortunato, Mimmo Gangemi, Raffaele Gaetano, Mauro Francesco Minervino, Tonino Perna, Vito Teti, Giordano Bruno Guerri e Olimpio Talarico.

Ma non solo autori: diverse scuole calabresi saranno presenti al Salone: l’I.C. Ardito di Lamezia Terme, il Liceo Mazzini di Locri, il Liceo Galilei di Paola, il Liceo Morelli di Vibo Valentia. Molte altre seguiranno gli incontri on line attraverso la piattaforma che sarà messa a disposizione dalla Regione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico della Calabria.

Nella mattinata di sabato 11 maggio si darà spazio a Taurianova Capitale del Libro 2024, in cui saranno presentate le attività previste durante l’anno in città e nella regione.

A seguire il giovane calabrese Gabriele Vagnato, da Viva Rai 2 con Fiorello, al Salone del Libro nello stand della sua Calabria, si confronterà con gli studenti calabresi presenti. (rcz)

 

La letteratura calabrese entra nelle istituzioni scolastiche

«Promuovere e diffondere lo studio e l’approfondimento degli autori calabresi all’interno delle scuole della Regione Calabria, al fine di favorirne la conoscenza, valorizzando la cultura locale, nella consapevolezza che l’educazione alla lettura e la passione per i libri aiutano i giovani a scoprire le proprie radici e a maturare spirito critico, capacità di analisi e indipendenza culturale». È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra la Regione Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale in Cittadella regionale, in occasione della Giornata Mondiale del Libro.

A firmare l’intesa, la vicepresidente della Regione Giusi Princi e la direttrice dell’Usr Antonella Iunti. Presenti all’iniziativa anche il presidente del Comitato di coordinamento e scientifico per le celebrazioni del centenario dello scrittore Saverio Strati, Luigi Franco, la dirigente generale del Dipartimento istruzione, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore, Anna Perani.

Nel corso dell’incontro con la stampa è stato anche illustrato il volume Terzo Regno – Parole come pietre e luci, opera editoriale ideata per promuovere la lettura degli autori calabresi, attraverso tre differenti narrazioni: brevi saggi, aforismi e fotografie.

Gli scrittori presentati sono stati Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava.
A curarne la presentazione il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, la scrittrice che ha fortemente sostenuto il protocollo, Giusy Staropoli Calafati, Aldo Maria Morace, professore ordinario di letteratura italiana – Università di Sassari, Aldo Fiale, già presidente titolare di sezione della Corte Suprema di Cassazione, il fotografo Pino Bertelli e l’editore Francesco Mazza.

«La narrativa calabrese del Novecento – ha detto Princi – annovera scrittori storicamente impegnati, come, ad esempio, Adele Cambria, Marianna Procopio, Mario La Cava, Corrado Alvaro, Saverio Strati, Francesco Perri, Fortunato Seminara, Saverio Montalto, Franco Costabile, Clelia Romano Pellicano, Lorenzo Calogero e Leonida Repaci: un patrimonio culturale da far conoscere ai nostri studenti nella convinzione che la letteratura è, da sempre, la forma attraverso cui ogni popolo rafforza il processo di edificazione della propria identità».

Nel protocollo si stabilisce che la Regione Calabria promuoverà avvisi rivolti alle scuole, progetti finalizzati all’approfondimento ed alla conoscenza della cultura locale e degli autori calabresi, anche attraverso la conoscenza diretta dei luoghi narrati, la realizzazione di eventi culturali, l’organizzazione di incontri, rassegne, seminari e workshop, dibattiti, pubblicazioni che vedano protagoniste le scuole e che pongano al centro l’importanza del libro.

L’Ufficio Scolastico Regionale sensibilizzerà le istituzioni scolastiche perché inseriscano nelle attività didattiche anche lo studio degli autori calabresi, favorendone la lettura da parte degli studenti dei libri degli stessi autori. Dell’attuazione, del monitoraggio e della promozione delle attività previste nel Protocollo, se ne occuperà il Comitato di coordinamento costituito da componenti della regione e dell’Usr. (rcz)

Senese (Uil Calabria): Il nuovo portale sul Sistema Informativo sul lavoro necessita di correzioni

La segretaria generale di Uil Calabria, Maria Elena Senese, plaudendo per l’avvio del Sistema informatico Lavoro, il nuovo portale realizzato dal Dipartimento Lavoro che servirà a far confluire su un’unica piattaforma domanda e offerta di lavoro, ha rilevato che quest’ultimo necessita «di alcuni correttivi per potersi trasformare in una vera prospettiva  nella piazza virtuale dell’occupazione per le calabresi e i calabresi».

Correzioni che sono state indicate all’assessore regionale Giovanni Calabrese, «partecipando all’affollato incontro alla Cittadella ed entrando nel merito della proposta», ha spiegato la segretaria, aggiungendo come «il portale presentato dall’amministrazione regionale ha il grande vantaggio di essere di esclusiva gestione della Regione e ciò lo rende dinamico nell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro ma, soprattutto, può essere, implementato con le richieste delle parti sociali».

«Sarebbe importante – ha evidenziato – istituire un canale preferenziale per l’occupazione femminile al fine di mettere a terra i finanziamenti dedicati alle donne calabresi. All’Ente regionale, poi, spetta il compito di chiudere in tempi ristretti gli accordi con i comuni per l adeguamento infrastrutturale delle sedi dei Centri per l’impiego».

«Sarebbe opportuno, ancora – ha proseguito – creare un’area riservata del portale da dedicare ai giovani strutturandola, possibilmente, in due fasce: 15/22 anni e 22/35 anni. Nella prima trova spazio lo sviluppo di un percorso di formazione duale: associando l’istruzione scolastica con l’apprendistato pratico presso le imprese».

«Nella seconda la promozione dell’imprenditorialità giovanile – ha continuato – attraverso incentivi fiscali, agevolazioni burocratiche e accesso facilitato al credito, incentivando la creazione di start-up innovative e sostenibili, supportando i giovani imprenditori con programmi di tutoraggio e formazione manageriale, andando a sottoscrivere una convenzione con le Università calabresi per offrire a queste giovani menti la possibilità di realizzarsi professionalmente e umanamente a casa propria».

«È importante, poi – ha sottolineato – coinvolgere in questo percorso le aziende calabresi, per capire le loro necessità ma senza dimenticare il rispetto delle norme che regolano il mondo del lavoro in ogni suo aspetto, da quello della sicurezza a quello retributivo».

«In ultimo, ma non per ultimo – ha concluso – sarebbe opportuno istituire il portale Blen.it. La Borsa lavoro edile è il sistema di servizi, completamente gratuiti, nato per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro del comparto edile, che renderebbe l’azione dello sportello informativo più rapida ed efficace, evitando di creare un ingorgo di richieste che, per converso, finirebbe per paralizzarlo».

Sanità, Garante della Salute preoccupata per le nuove disposizioni sui trasferimento di reparto

di ANNA MARIA STANGANELLI – Apprendo in queste ore della disposizione a firma del direttore della sala operativa 118 area sud, dr. Francesco Andreacchi, con la quale si da comunicazione per il tramite delle direzioni sanitarie del Gom di Reggio Calabria, dell’Asp di Reggio Calabria, dell’A.O.U. Dulbecco di Catanzaro e dell’Asp di Catanzaro, ai vari reparti dei presidi ospedalieri relativa ai trasferimenti e/o consulenze. Secondo la disposizione tutti i trasferimenti di reparto verranno effettuati con personale di reparto (medico e infermiere); dall’unità operativa sarà garantita solo l’ambulanza con l’autista.

Tale disposizione ha creato non poche preoccupazioni tra i direttori delle U.O. dei vari reparti, penso ad esempio al dott. Vincenzo Amodeo, direttore dell’U.O. di Cardiologia di Polistena, che mi ha segnalato per primo tale situazione, per l’impossibilità, data la carenza cronica di personale, di gestire i bisogni dei degenti e contestualmente dovere effettuare trasferimenti di reparto.

Chiederò al direttore Andreacchi un incontro per avere delucidazioni in merito a questa disposizione, per accertarmi che la stessa non abbia ricadute negative sull’operatività e sull’organizzazione dei presidi sanitari nel loro complesso, riducendo l’efficienza della struttura e la qualità del servizio. (ams)

Pagamenti in agricoltura, Arcea liquida oltre 2.5 milioni di euro

Nuove risorse economiche per l’agricoltura calabrese con oltre 2 milioni e mezzo di euro. È il valore dell’ultimo, più recente decreto con cui l’Agenzia regionale calabrese per le erogazioni in agricoltura ha autorizzato il pagamento di una serie di aiuti e premi destinati alle aziende agricole calabresi, a seguito della ricezione degli elenchi di liquidazione da parte del Dipartimento agricoltura.

Lo rende noto l’assessorato regionale all’Agricoltura, guidato dall’assessore Gianluca Gallo.

Nello specifico, le misure interessate, per un importo pari a 2.684.274,33, sono le seguenti: agro-climatico-ambientali (euro 155.503,44), agricoltura biologica (euro 55.647,93), indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici (euro 3.604,54), benessere degli animali (euro 56.813,86), cooperazione (euro 91.139,38), investimenti in immobilizzazioni materiali (euro 1.684.892,32), sviluppo delle aziende agricole e delle imprese (euro 513.000), investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste (euro 123.672,86).

E non è tutto: «Già nella prossima settimana – anticipa il neo commissario di Arcea, Giacomo Giovinazzo – è previsto il saldo dell’intervento Sta 30 relativo al “Benessere degli animali – annualità 2023”, per un importo di circa 3 milioni e 900 mila euro, mentre si sta contestualmente lavorando per consentire il pagamento dei contributi riguardanti agricoltura integrata e agricoltura biologica. Ulteriore provvedimento riguarderà, entro la fine del mese, il pagamento a titolo di Domanda Unica della somma di un altro milione. Altresì, è in fase di approvazione il bilancio di previsione 2024 e il pluriennale 2024-2026 dell’Agenzia». (rcz)

Legambiente e Regione Calabria insieme contro il ciclo illegale del cemento

«Con l’approvazione, ieri, da parte della Giunta regionale, su impulso del Presidente Roberto Occhiuto, della proposta di collaborazione avanzata da Legambiente per il coordinamento e il monitoraggio in materia di vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, si segna in Calabria un punto di svolta nel contrasto all’illegalità nel ciclo del cemento». È quanto hanno dichiarato Stefano CiafaniAnna Parretta, rispettivamente presidente di LegambienteLegambiente Calabria, ritenendosi soddisfatti dell’accordo.

Il protocollo d’intesa, il primo del genere in Italia, prevede di realizzare, nell’anno in corso, un’attività di monitoraggio sulla base di quella sviluppata a livello nazionale. La richiesta di collaborazione verrà rivolta ai Comuni, alle Province e alla città metropolitana di Reggio Calabria, alle Procure e alle Prefetture, con la richiesta di dati sulle ordinanze di demolizione emesse, quelle eseguite, le trascrizioni al patrimonio pubblico degli immobili abusivi, i dati trasmessi alle Prefetture dai Comuni, i provvedimenti di abbattimento emessi e quelli eseguiti dagli uffici giudiziari.

Al termine del monitoraggio sarà redatto un rapporto che consentirà di valutare le dimensioni del fenomeno, per come emergeranno dai dati raccolti, le azioni da intraprendere e le criticità da risolvere. Nel rapporto verranno anche condivise proposte per rendere più efficace l’azione di contrasto, a livello regionale e nazionale, del fenomeno dell’abusivismo edilizio.

La Giunta ha, poi, stabilito che, per tutto il periodo di svolgimento delle prossime elezioni europee, al fine di garantire la più ampia trasparenza e neutralità, non dovranno essere effettuate nomine o designazioni, salvo che non siano strettamente necessari o per funzioni non procrastinabili.

La decisione riguarda, nello specifico, la permanenza nelle rispettive funzioni degli organi commissariali individuati dalla Giunta regionale e nominati dal presidente della Regione, senza soluzione di continuità con gli incarichi già conferiti, e gli incarichi dei commissari straordinari degli Enti strumentali e dei commissari degli Ambiti territoriali di caccia.

Pertanto rimarranno nell’esercizio delle rispettive funzioni fino al 31 luglio 2024 i commissari dell’Ambito territoriale di caccia delle province di Vibo Valentia e Crotone; il commissario straordinario di Azienda Calabria lavoro e Arpal; il commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpacal).

«La conoscenza del fenomeno attraverso la risposta da parte delle diverse istituzioni coinvolte, infatti – hanno sottolineato Ciafani e parretta – è il primo passo fondamentale per mettere in campo una vera e propria strategia regionale di contrasto dell’abusivismo edilizio, che rappresenta in Calabria e più in generale nel Mezzogiorno una grave e persistente minaccia all’ambiente, alla sicurezza dei territori e all’economia sana, a partire dalla stessa edilizia».

«Quello del mattone illegale, diffuso soprattutto lungo le aree costiere, ma anche l’entroterra, è un vero macigno per la Calabria – hanno proseguito Parretta e Ciafani – destinato ad aggravarsi per gli effetti della crisi climatica. Quando si verificano eventi metereologici estremi, ormai con puntualità drammatica e con un sempre più pesante carico di danni e di vittime, la questione del “costruito dove non si doveva” torna alla ribalta e tutti, politici, media, cittadini, concordano sul fatto che una casa abusiva non vale la vita delle persone».

«Poi, passata la tragedia, ci si dimentica – hanno concluso – come in un incantesimo, dei rischi enormi costituiti dalle costruzioni abusive realizzate spesso, persino nei letti dei fiumi o in zone franose».

La Calabria è tra le regioni più esposte alla pressione del “mattone illegale” collocandosi stabilmente ai primi posti per numero di reati relativi al ciclo del cemento nell’annuale Rapporto Ecomafia di Legambiente, realizzato in collaborazione con le forze dell’ordine e le Capitanerie di Porto.

Ma non solo, la nostra regione presenta un tasso di trasparenza molto basso: nel monitoraggio già effettuato lo scorso anno da Legambiente soltanto 54 Comuni su 404 hanno fornito risposte complete. In base ai dati, le ordinanze di demolizione emesse sono state 6.197, quelle eseguite appena 598, pari al 9,6% del totale, a fronte di una media nazionale molto più alta e le trascrizioni al patrimonio immobiliare pubblico, dal 2004 al 2023, sono state appena 75, pari all’1,2%. Una situazione di stallo che ha indotto l’amministrazione regionale a commissariare diversi Comuni, nell’ambito di un cambio di passo caratterizzato anche dalla demolizione di “ecomostri” come quello di Melissa. (rcz)

 

Al via la seconda edizione del progetto “Cultura è sicurezza”

Il 17 aprile, all’Ite “Grimaldi Pacioli” di Catanzaro, guidato dalla dirigente Cristina Lupia, prenderà il via la seconda edizione del progetto Cultura è sicurezza, le attività formative di approfondimento sui rischi ambientali e antropici che interessano la nostra regione.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando come quello di Catanzaro – che coinvolgerà anche la Provincia di Crotone – è il primo della serie di incontri promossi dal Dipartimento di Protezione Civile regionale, con la proficua collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale, di cui è dirigente generale Antonella Iunti, che coinvolgeranno tutte le province calabresi e avranno come destinatari i referenti di educazione civica e i responsabili del servizio prevenzione e protezione (rspp) di ogni Istituto del territorio.

«Il 18 e 19 aprile al Liceo scientifico “A. Volta” – ha spiegato – diretto da Marisa Monterosso, per la città metropolitana di Reggio Calabria; il 22 aprile al Liceo Statale “Vito Capialbi” guidato dal dirigente Antonello Scalamandrè, per la provincia di Vibo Valentia; il 23 e 24 aprile all’I.C. “Gullo Cosenza Quarto” diretto da Rosa Maria Paola Ferraro, per la provincia di Cosenza».

Le attività, condotte dal professor Agostino Miozzo, già direttore generale del Dipartimento di Protezione Civile nazionale, e da Domenico Costarella, direttore generale della Prociv regionale, avranno come obiettivo l’analisi e l’approfondimento di tematiche legate alla percezione, conoscenza e gestione dei rischi naturali che interessano il territorio calabrese, e vedrà  coinvolte tutte le province calabresi e avranno come destinatari i referenti di educazione civica e i responsabili del servizio prevenzione e protezione (rspp) di ogni Istituto del territorio.

«Viviamo in una regione bellissima e vulnerabile perché –  ha sottolineato Princi – fortemente esposta a rischi naturali. Da vicepresidente e donna di scuola, trovo fondamentale che gli studenti, per il tramite dei loro docenti, siano coinvolti in un percorso civico teso alla conoscenza dell’alto rischio sismico ed idrogeologico che caratterizza la nostra terra, nonché del ruolo determinante offerto dal servizio nazionale della Protezione Civile».

«Solo attraverso la conoscenza e la prevenzione – ha concluso – è possibile avere un approccio attivo nei confronti di questi fenomeni, così da ridurre la vulnerabilità e l’impatto che posso avere sulla nostra vita». (rcz)