UNA METROPOLITANA LEGGERA CAPACE DI
UNIRE I TERRITORI CON COSENZA E UNICAL

di FRANCO BARTUCCI – «Una metropolitana leggera in grado di unire davvero i paesi del litorale tirrenico, e di unire il Tirreno Cosentino all’università di Arcavacata e al capoluogo Cosentino, implementando anche il trasporto per e dall’aeroporto di Lamezia Terme. Un progetto ormai improrogabile e mai concretizzatosi negli anni».  A rilanciare l’idea di un mezzo di trasporto veloce di massa, anche in chiave turistica è stato il sindaco del comune di San Lucido, Cosimo De Tommaso

«Può esser gratuita per i fruitori perché utilizzerà le linee e l’impiantistica già presente sul territorio costiero e nell’attraversamento verso Cosenza e l’Università. Serve – ha proseguito il primo cittadino – ad unire i territori, evitando in realtà di isolare delle zone, anche dell’entroterra nepetino e della Riviera dei Cedri, che hanno difficoltà ad usufruire del diritto alla mobilità.  Finora, alcuni fattori e delle diversità di veduta hanno rallentato l’iter, ma l’opera è perfettamente realizzabile, risulta sostenibile dal punto di vista ambientale, e può definitivamente rilanciare la costa tirrenica, il capoluogo bruzio e la Calabria tutta».

De Tommaso ha poi proseguito: «Questa idea, gode già del sostegno di molti sindaci del territorio, è aperta a quanti vorranno sostenerla in un tavolo istituzionale con la Regione Calabria e la Provincia di Cosenza in prima battuta, ed è priva di colori politici e di primogeniture».

«La realizzazione di una metropolitana leggera – ha sottolineato il sindaco di San Lucido – consentirebbe anche a tantissimi abitanti della provincia di Cosenza di recarsi nelle località del Tirreno Cosentino con facilità e per tutto l’anno, incrementando le presenze nei nostri comuni, e darebbe la possibilità a lavoratori, studenti, e cittadini di recarsi a Cosenza, Università della Calabria, nell’hinterland, con facilità».

«Inoltre – grazie a questa opera – si devono realizzare collegamenti, anche con bus e navette, verso l’aeroporto di Lamezia Terme. Anche l’aspetto legato alla sicurezza è nevralgico. Le arterie stradali non sono più adatte e sicure per un’alta percorribilità, soprattutto nei mesi estivi. Una metropolitana leggera serve a decongestionare il traffico e se attiva anche di notte, specialmente in estate, si eviterebbero molti incidenti stradali, e sarebbe un mezzo utilizzato dai giovani per spostarsi in sicurezza.  Dalla SS.18, alla Statale 107, fino ai collegamenti ferroviari, è evidente che persistono delle carenze strutturali e logistiche che incidono negativamente, è innegabile. Non dobbiamo puntare il dito alimentando inutili polemiche nè possiamo aspettare la manna dal cielo».

De Tommaso ha concluso dicendo: «Serve un’idea radicale sia nel settore dei trasporti che in quello turistico, che sia fattibile e che non resti nel cassetto dei sogni. Auspico il coinvolgimento dei sindaci e degli amministratori di tutto il litorale al fine di realizzare quest’opera di elevata capacità molto simile alla classica metropolitana, di cui conserva le caratteristiche di totale separazione o assenza di interferenza con altri sistemi di trasporto».

Una proposta intelligente e fattibile che si sposa perfettamente con l’idea progettuale della “Grande Cosenza”, legata alla nascita dell’Università della Calabria, ch’ebbe nel suo primo Rettore Beniamino Andreatta il suo “testimonial” primario insieme al prof. Paolo Sylos Labini, presidente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, che guardavano con interesse a degli insediamenti universitari proprio nell’area di San Lucido.

La metropolitana leggera del Tirreno proposta dal Sindaco di San Lucido ha radici nella nascita dell’Unical

Nel 1971 con la scelta di insediare la nascente Università della Calabria a Nord di Cosenza, sui territori dei comuni di Rende e Montalto Uffugo, nella relazione tecnica allegata alla delibera adottata dal Comitato Tecnico Amministrativo (giugno/luglio 1971), venivano fatte delle raccomandazioni speciali, tra le quali la realizzazione della galleria Santomarco per consentire un collegamento veloce ferroviario Cosenza/Paola/Sibari con un hub di smistamento in contrada Settimo di Montalto Uffugo, utile per una metropolitana veloce di collegamento con Castrovillari.

Cosicché veniva fuori l’idea di un collegamento veloce sulla base di un triangolo rappresentato dalla trasversale Sibari/UniCal/Paola con l’asse Cosenza/Università/Castrovillari da formare un triangolo immaginario visibile con prospettive di interessi comuni di ricerca e sviluppo del territorio, il tutto nell’ottica di creare la “Grande Cosenza” con tutte le sue potenzialità dei beni presenti materiali ed immateriali nel contesto territoriale.

Nei padri fondatori dell’UniCal nell’impostare, sulla base della legge istitutiva, lo statuto, dopo aver scelto come luogo d’insediamento l’area a Nord di Cosenza sui territori di Rende e Montalto Uffugo, legandola a Sud alla Statale 107 Crotone/Cosenza/Paola e a Nord all’asse ferroviario Sibari/Cosenza(UniCal)/Paola, costeggiata dall’autostrada Salerno/Reggio Calabria, nasceva l’esigenza, prevedendo nello statuto l’istituzione della commissione di collegamento con gli enti esterni, di consentire, attraverso la nascita di quest’organo, la promozione e la stipula di contratti di convenzioni tra l’Università ed enti pubblici e privati.

Era il prof. Paolo Sylos Labini, presidente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali a spiegare ancora meglio le sue funzioni della commissione, la quale doveva assumere un ruolo essenziale per consentire la progressiva integrazione organica fra l’Università e la comunità calabrese.

In effetti, la nuova Università della Calabria non è stata concepita come un campus, ossia come una comunità sostanzialmente isolata e autosufficiente., né dal punto di vista urbanistico né dal punto di vista umano e culturale; la nuova università deve invece collegarsi e integrarsi in tutti i modi con l’ambiente e la vita circostante e deve costituire un centro di propulsione da tutti i punti di vista.

Nasce con il presidente Paolo Sylos Labini il progetto di realizzare sul mare ed in particolare nell’area del comune di San Lucido l’idea di costruire vicino al mare un complesso residenziale universitario.

«Noi vogliamo fare dell’Università della Calabria un’istituzione – scrisse in una lettera inviata al Presidente della Provincia di Cosenza, Francesco De Munno, originario di Montalto Uffugo, componente del Comitato Tecnico Amministrativo dell’UniCal – dove la gente deve andare con piacere, non semplicemente perché c’è, nella legge, l’obbligo della residenza; ed anche una quota delle residenze sul mare, insieme cin tutto il resto, può contribuire a questo fine».

Nel 1972 Andreatta in persona volle avere l’esperienza, per conoscere il territorio, di salire in trenino e sperimentare il tragitto: Paola/San Lucido/Falconara/San Fili/Rende/Quattromiglia/Cosenza, arrivando a deliberare di conseguenza quanto dalla comunità universitaria e dal territorio gli venivano sottoposte.

Infatti a metà novembre 1973 il sindaco di Cosenza, Fausto Lio, porta a conoscenza del Consiglio comunale che il Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, prima della sua scadenza, aveva approvato una delibera con l’impegno di insediare delle residenze universitarie nel centro storico di Cosenza, per favorire l’integrazione con la città e per valorizzare con opere di restauro gli importanti valori storico- ambientale presenti. Contestualmente lo stesso organo approvò che delle attrezzature universitarie venissero localizzate sulla costa tirrenica ed in particolare nel centro di San Lucido, collegato alle attrezzature universitarie per la didattica e per la ricerca mediante un sistema di trasporto rapido ed efficiente (superstrada Cosenza/Paola e nuova ferrovia).

«Il centro universitario costiero sarà dotato di attrezzature residenziali, sportive, culturali e di alcune particolari attrezzature di ricerca (ad esempio un centro ittiologico), e rappresenterà un polo di notevole interesse per l’intero sistema dell’attrezzatura costiera della Calabria. In periodo estivo, potrà essere utilizzato per congressi, per manifestazioni, per studenti stranieri, per corsi di specializzazione».

Con l’abbandono del Rettore Andreatta e della conclusione del mandato del Presidente, prof. Paolo Sylos Labini, non si è verificato che gli organi accademici ed istituzionali del posto abbiano accolto il suggerimento o cercato di applicare la delibera adottata per un complesso di nuove situazioni apparse sul cammino di sviluppo dell’Ateneo, come la vicenda del terrorismo, che ha distratto molto e penalizzato lo sviluppo dell’UniCal secondo le indicazioni derivanti dalla legge istitutiva del 1968.

Nel frattempo in tutti questi anni l’Università della Calabria ha riservato verso la fascia tirrenica una certa attenzione, utilizzato due alberghi noti di Cetraro e delle Terme Luigiane per svolgervi numerosi convegni, seminari, workshop, corsi e scuole di specializzazione sia a carattere nazionale che internazionali.

Lode, quindi, alla proposta del sindaco di San Lucido, Cosimo De Tommaso, per avere lanciato la proposta di realizzare una metropolitana leggera sulla fascia tirrenica tra PraiaMare/Amantea con estensione verso Cosenza e l’UniCal, non trascurando i dovuti collegamenti per l’aeroporto di Lamezia Terme. 

Dopo oltre cinquant’anni è la volta buona per dare una risposta concreta alla realizzazione del sogno della “Grande Cosenza” di Beniamino Andreatta, che in termini pratici significherebbe portare a completamento il progetto dell’UniCal, con uno stato occupazionale maggiore soprattutto per la categoria giovani? (fb)

Gentile (FI): Pnrr priorità per sviluppo e crescita del Tirreno Cosentino

Il deputato di Forza ItaliaAndrea Gentile, ha ribadito, nel corso di un incontro con i sindaci, amministratori locali, professionisti e rappresentanti delle categorie sociali del Tirreno Cosentino, che, con i fondi del Pnrr, «bisognerà investire prioritariamente in viabilità, infrastrutture, sanità, dissesto idrogeologico e turismo».

«Recentemente, la conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali – ha spiegato – ha raggiunto un significativo accordo sul decreto che assegna i 300 milioni di euro previsti dal Fondo complementare al Pnrr per manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. Il Tirreno cosentino, con i suoi 100 chilometri di costa deve necessariamente giocare da protagonista questa partita per riuscire, così, ad ammodernare la propria rete stradale e infrastrutturale».

«Ecco perché – ha aggiunto ancora l’esponente di Forza Italia – sono pienamente d’accordo con l’istituzione di una cabina di regia che supporti puntualmente i Comuni sia nella fase di progettazione, sia nella fase successiva, ossia quando si tratterà di spendere efficacemente i fondi che arriveranno grazie al Pnrr nel Tirreno cosentino. Pertanto, al suo interno sarà necessario far confluire figure tecniche che possano agevolare i Sindaci nella corretta gestione delle risorse previste».

«Sono assolutamente convinto – ha concluso – che il Pnrr rappresenti un’opportunità storica di sviluppo per le nostre aree interne. Conoscendo il Presidente Roberto Occhiuto, politico di grande esperienza e dalle indiscusse capacità amministrative, sono certo che metterà a disposizione dei calabresi tutti gli strumenti legislativi e amministrativi per fare in modo che la nostra regione, e il Tirreno cosentino in particolare, possano cogliere appieno questa irripetibile occasione di crescita». (rp)

Movimento Fiamma Tricolore CS: Il litorale del basso Tirreno Cosentino pieni di liquami e sporcizia

Rosetta Crisci, segretario provinciale del Movimento Fiamma Tricolore della Provincia di Cosenza, ha denunciato, ancora una volta, lo stato in cui verte il litorale del basso Tirreno Cosentino, pieno di sporcizia e liquami, chiedendo alle autorità e alle forze dell’ordine «di vigilare sull’attività dei comuni, sui loro sistemi di depurazione multando in modo salato chi ancora non si è adeguato alle normative e soprattutto punendo severamente chi sversa o si allaccia abusivamente alle diverse reti fognarie».

«Se l’alto tirreno cosentino – ha detto Crisci – vanta una salute migliore certificata dalle bandiere blu di Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella e Diamante lo stesso non può dirsi per altre località che soffrono ancora una volta il mancato funzionamento dei depuratori, gli sversamenti abusivi a mare e altre attività illecite».

«Ogni estate è la stessa storia – ha aggiunto – non è questo il biglietto da visita che dobbiamo offrire al turista che, oggi sempre meno, viene a spendere le sue vacanze nella provincia di Cosenza. Una regione la nostra in cui ci si riempie la bocca di turismo ma che poi non fa nulla per accogliere o per rendere lieto il soggiorno dei visitatori».

«Occorre, pertanto – ha concluso – una generale presa di coscienza e che dalle parole, trite e ritrite, si passi ai fatti: punire chi sbaglia o chi non fa rispettare la legge. Le promesse, le buone intenzioni, gli appelli che ogni anno si susseguono ad oggi non hanno dato il benché minimo frutto». (rcs)

L’Alleanza per Salvare il Mare scrive ai sindaci del Tirreno Cosentino per l’inquinamento marino

L’Alleanza per Salvare il Mare, composta da 24 Associazioni, ha scritto una lettera ai sindaci del Tirreno Cosentino in merito alla qualità delle acque del mare calabrese e, quindi, di quelle del Tirreno Cosentino, chiedendo di far funzionare i loro impianti di depurazione.

«L’irrisolto problema della depurazione nella nostra regione delinea un quadro piuttosto critico in cui versano le infrastrutture fognarie quasi sempre incapaci a reggere i carichi delle presenze turistiche estive. Un problema che viene aggravato dalla diffusa presenza di scarichi illegali» si legge nella nota delle Associazioni, che hanno ribadito la necessità di «reagire a tutto ciò, utilizzando al meglio i mezzi che abbiamo».

Visto «lo stato di grave ritardo della programmazione regionale e comunale in merito agli interventi strutturali che sono necessari per rendere efficiente il sistema depurativo regionale; i tempi ormai stretti per l’imminente avvio della “stagione estiva” la quale, specie nei mesi di Luglio ed Agosto, fa aumentare il carico idraulico/organico degli impianti di depurazione a causa della popolazione fluttuante (turisti e villeggianti) che si riversa sulle nostre coste» e considerato che «bisogna fare ogni possibile sforzo per assicurare la massima funzionalità ai depuratori ed agli impianti esistenti per garantire per la prossima stagione estiva le migliori condizioni del mare e delle sue acque di balneazione».

Le Associazioni, inoltre, hanno ribadito che «la programmazione e l’esecuzione di tutte le attività di conduzione e manutenzione preventiva, che sono necessarie per far sì che gli impianti di depurazione possano garantire sempre uno scarico finale conforme ai limiti imposti dalle normative vigenti, va fatta necessariamente prima dell’avvio della stagione estiva».

Perciò, si raccomanda «di programmare, se non già effettuati, dei sopralluoghi tecnici al fine di constatare l’attuale situazione degli impianti di depurazione e, ove presenti, delle stazioni di sollevamento con lo scopo di redigere uno stato di consistenza aggiornato e l’elencazione di tutte le eventuali criticità impiantistiche», «di quantificare l’attuale giacenza dei fanghi di risulta dal processo depurativo ed accumulati nelle vasche a loro dedicate, in attesa di essere smaltiti ai sensi del D.Lgs. 152/06; E, nel caso di una eccedenza, come si è pensato di programmare il loro smaltimento», di «valutare, nel complesso, il livello di funzionamento dell’impianto di depurazione anche mediante visione dei registri di marcia, della misurazione in situ dei principali parametri di processo quali la concentrazione dell’ossigeno disciolto e soprattutto la concentrazione dei fanghi presenti nelle vasche di ossidazione biologica», di «effettuare e/o verificare l’autocontrollo, previsto dalle norme vigenti, sulle acque scaricate dal depuratore, magari intensificandone la sua frequenza durante i mesi estivi» e di «stanziare delle risorse ad hoc per far fronte all’emergenza estiva in modo, ad esempio, di procedere con le riparazioni delle macchine eventualmente in avaria e che, se non ripristinate, potrebbero pregiudicare il funzionamento dell’impianto».

«In virtù di quanto detto sopra e al fine di evitare, anche quest’estate, possibili inquinamenti – hanno scritto le Associazioni – si sollecita le ss.vv. a voler attuare, in tempi brevissimi, tutte le misure di prevenzione necessarie a garantire un buon funzionamento degli impianti di depurazione e scongiurare eventuali malfunzionamenti. Ed a voler intensificare, durante tutto il periodo estivo, il monitoraggio e controllo sul funzionamento degli stessi anche accertandosi del personale presente a presidiare i vari siti». (rcs)

De Caprio (FI): Disponibile a dare aiuto per far proseguire campagna vaccinale nel Tirreno Cosentino

Il consigliere regionale di Forza ItaliaAntonio De Caprio, in una lettera indirizzata al direttore del Distretto sanitario del Tirreno, Angelo Riccetti e all’Amministrazione comunale di Scalea, ha espresso la propria volontà a dare un aiuto concreto per far si che la campagna vaccinale continui a correre spedita nel Tirreno cosentino.

Il consigliere regionale azzurro, infatti, ha partecipato ad una riunione operativa a Scalea insieme al sindaco, Giacomo Perrotta, al vicesindaco Annalisa Alfano, al consigliere delegato alle pari opportunità, Maria Teresa Faillace, rispetto all’istituzione di un centro vaccinale nella palestra comunale che dovrebbe entrare a regime nei prossimi giorni. Presenti il componente dell’unità di crisi della Regione Calabria, Renato Gaspare, il Direttore del distretto, Angela Riccetti, il presidente della Croce Rossa, Comitato Alto Tirreno cosentino, Antonio Zaccaro, il dirigente scolastico, Saverio Ordine.

«Alla luce dell’incontro di ieri – ha continuato De Caprio nella missiva – ritengo informarvi di quanto importante sia per me essere vicino alla cittadinanza tutta in questo delicato periodo. A tal fine, mi preme rendervi partecipi che se dovessero verificarsi delle criticità nel reperimento del materiale, necessario all’espletamento delle funzioni della struttura, paleso la mia volontà di mettermi a disposizione, anche economicamente, affinché prenda forma l’Hub così come concordato con l’azienda sanitaria provinciale di Cosenza e la protezione civile regionale».

«Come cittadino, ben prima che da esponente politico del territorio – ha dichiarato Antonio De Caprio – è mio intento mettere a disposizione della collettività quanto io possa donare, nella consapevolezza che solo uniti si esce da questa crisi. Bisogna capire che stiamo combattendo una guerra. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Solo uniti ne usciremo. Non esistono vincoli territoriali, né tantomeno vincoli di appartenenza». (rcs)

Giuseppe Aieta: Saranno attivati nuovi centri vaccinali nel Tirreno Cosentino

Il consigliere regionale Giuseppe Aieta ha annunciato che, nel Tirreno Cosentino, saranno attivati dei nuovi centri vaccinali. Nello specifico, Aieta ha proposto le Terme Luigiane, San Lucido e uno nel basso Tirreno.

Ciò, a seguito della sua richiesta, nei giorni scorsi, avanzata al commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, «che si è detto disponibile e ha dato mandato di procedere all’attivazione anche in virtù del fatto che sul tirreno non esiste un Hub vaccinale» ha riferito il consigliere regionale, ricordando che, «attualmente, sul Tirreno cosentino sono attivi i centri vaccinali di Cetraro, Praia a mare, Diamante, Scalea, Amantea, Paola; pur tuttavia, molti cittadini si ritrovano a dover raggiungere centri vaccinali addirittura di altre province».

«Il piano vaccinale nella provincia di Cosenza comincia a dare primi segnali positivi, se è vero come è vero che l’imperativo categorico deve essere “vaccinare, vaccinare, vaccinare“, è necessario offrire più possibilità ai cittadini e meno disagi per raggiungere i centri vaccinali» ha spiegato Aieta, che si è rivolto al commissario La Regina per chiedere, appunto, di attivare più centri vaccinali, «in virtù del fatto che a breve arriveranno più dosi da inoculare». (rcs)

Mare Pulito, la Provincia di Cosenza coordinerà primo tavolo tecnico dei sindaci della costa Tirrenica

La Provincia di Cosenza, per la prima volta, si farà coordinatrice di un tavolo tecnico a cui siederanno tutti i sindaci della costa tirrenica. L’obiettivo, è quello di realizzare un piano strategico congiunto per il risanamento delle acque marittime.

È ciò che è emerso dall’incontro tra il gruppo Mare Pulito – Salviamo il Tirreno Cosentino, i sindaci, la Provincia di Cosenza e la Regione Calabria, coordinato, in streaming, dall’ing. Alessandro Ruvio.

I partecipanti all’incontro sono stati: Valeria Pizzuti (vicesindaco di San Lucido), Aldo Garritano (assessore e delegato del sindaco di Longobardi), Ugo Vetere (sindaco di Santa Maria del Cedro), Luigi Campagna (consigliere di Grisolia), Vincenzo Montoro (consigliere di Fiumefreddo Bruzio), Giacomo Perrotta (sindaco di Scalea), Massimiliano De Caro (vicesindaco di Acquappesa), Emilio Mantuano (assessore alle Infrastrtture di Paola), Francesco Grosso (sindaco di Bonifati), Pietro Occhiuzzi (vicesindaco di Guardia Piemontese), Antonio Cauteruccio (consigliere di Diamante), Gianfranco Ramundo (sindaco di Fuscaldo), Francesca Curcio (assessore all’Ambiente di Belmonte), Giuseppe Curcio (responsabile ai Lavori pubblici di Cetraro), Vincenzo Cascini (sindaco di Belvedere Marittimo), Antonio Iorio (sindaco di Tortora), Michele Guardia (sindaco di Sangineto).

Per la Provincia di Cosenza è intervenuto il presidente Franco Iacucci. Per la regione Calabria, l’ingegnere  Giovanni Ioele (responsabile amministrativo del dipartimenti Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità). Il dibattito è stato moderato dall’ingegnere Alessandro Ruvio, coadiuvato dai dottori Luca Boccoli e Andrea Caputo (membri della pagina Mare Pulito – Salviamo il tirreno cosentino). La supervisione tecnica si è avvalsa dei contributi di Renato Rolli, professore ordinario abilitato di diritto amministrativo, dell’ingegnere ambientale Italo Romano e Vincenza Calabrò, professoressa ordinaria di I fascia presso l’Università degli Studi della Calabria, Dimes, Settore scientifico-disciplinare. 

Non sono mancate le stoccate sulle responsabilità organizzative, in particolare tra Provincia e Regione per quanto riguarda il coordinamento; e tra Regione e comuni per quel che concerne la scarsa iniziativa di quest’ultimi nel richiedere e nello spendere i fondi messi a disposizione, che sono risultati comunque sostanziosi.

Entrando nel vivo del confronto, la maggior parte dei rappresentanti, in particolare quelli di Fiumefreddo, San Lucido e Belmonte, ha difeso i propri impianti di depurazione, sostenendone l’efficienza (ad esclusione dei periodi di elevato afflusso turistico). Altri, invece, hanno parlato dell’avvio imminente dei lavori di ammodernamento, come nel caso di Fuscaldo, Cetraro e Diamante.

«Ma se tutto funziona, così come dite, perché allora il mare è sporco?» è la domanda che si è posto Andrea Caputo, intervenuto in rappresentanza di Mare Pulito (insieme a Luca Boccoli e ad Alessandro Ruvio). E qui qualcosa, nel confronto, anche per via delle imbeccate dell’ingegnere ambientale Italo Romano, sembra affondare il colpo: la mancata separazione tra acque nere e acque bianche, l’assenza di una mappatura degli scarichi abusivi che fluiscono in mare, una gestione poco trasparente sullo smaltimento dei fanghi dei depuratori, sono solo alcuni dei problemi sollevati a cui non si è riusciti a dare risposte convincenti.

Insomma, le difficoltà sono diverse, tutte complicate, e risulta chiaro, dunque, che un comune, lavorando singolarmente, anche in buona fede, non ha le risorse per poter sbrogliare una matassa che, oramai, possiamo dirlo, si è troppo ingarbugliata.

«L’unica via è un lavoro congiunto con gli altri comuni», è stato il suggerimento di Renato Rolli, professore di diritto amministrativo presso l’Università della Calabria. Da qui la proposta di Mare Pulito di creare un tavolo di lavoro unico, a cui far sedere tutti i sindaci della costa. La disponibilità immediata di Iacucci per fare da coordinatore al progetto e l’adesione convinta e unanime dei sindaci, hanno spianato la strada all’accordo. 

L’obiettivo della collaborazione, alla luce dei problemi individuati, sarà quello di strutturare un piano d’azione comune su tutta l’area costiera, da mettere poi in pratica con il supporto anche della Regione. Il primo incontro di questo tavolo tecnico è già previsto per fine marzo. Sulla pagina Facebook “Mare Pulito – Salviamo il Tirreno cosentino” si potranno visionare tutti gli aggiornamenti che ci saranno di volta in volta. (rcs)

COSENZA – I sindaci del Tirreno Cosentino scrivono alla presidente Santelli

Sono 18 i sindaci del Tirreno Cosentino a chiedere un incontro urgente alla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, per discutere sulla gestione delle spiagge.

«Gentile Presidente – scrivono i sindaci – in prospettiva dell’imminente apertura della stagione balneare 2020, caratterizzata quest’anno dall’Emergenza Covid-19, le problematiche da affrontare sono innumerevoli e molte responsabilità ricadono unicamente su noi Sindaci che continuiamo ad essere lasciati soli. Le linee guida relative alla gestione delle spiagge libere affidata ai Sindaci, mettono in seria difficoltà gli enti comunali che non hanno risorse né economiche né umane per garantire quanto viene indicato».

«Evitare gli assembramenti – si legge nella lettera – far rispettare il distanziamento sociale nelle spiagge libere, significa dover istituire servizi di vigilanza che non potranno essere assicurati per l’impossibilità di far fronte ai costi.
Pertanto, Le chiediamo a riguardo un incontro urgente, altrimenti noi Sindaci del Tirreno Cosentino, non potendo offrire una stagione estiva sicura nell’interesse di tutti,  il prossimo 20 maggio  saremo costretti ad adottare specifiche ordinanze di divieto di fruizione delle spiagge libere. In attesa di riscontro, La salutiamo cordialmente».

A scrivere, Antonio Praticò, sindaco di Praia a Mare, Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedro, Pasquale Lamboglia, sindaco di Tortora, Ernesto Magorno, sindaco di Diamante, Angela Barbiero, sindaco di Buonvicino, Michele Guardia, sindaco di Sangineto, Francesco Silvestri, sindaco di Verbicaro, Francesco Tripicchio, sindaco di Acquappesa, Barbara Mele, sindaco di San Nicola Arcella, Francesco Grosso, sindaco di Bonifati, Vincenzo Rocchetti, sindaco di Guardia Piemontese, Angelo Aita, sindaco di Cetraro, Giacomo De Marco, sindaco di Maierà, Alfredo G. Lucchesi, sindaco di Santa Domenica Talao, Fiorenzo Conte, sindaco di Papasidero, Roberto Perrotta, sindaco di Paola, Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo, e Antonello Longo, sindaco di Grisolia. (rcs)