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acque calabresi inquinate

L’Alleanza per Salvare il Mare scrive ai sindaci del Tirreno Cosentino per l’inquinamento marino

L’Alleanza per Salvare il Mare, composta da 24 Associazioni, ha scritto una lettera ai sindaci del Tirreno Cosentino in merito alla qualità delle acque del mare calabrese e, quindi, di quelle del Tirreno Cosentino, chiedendo di far funzionare i loro impianti di depurazione.

«L’irrisolto problema della depurazione nella nostra regione delinea un quadro piuttosto critico in cui versano le infrastrutture fognarie quasi sempre incapaci a reggere i carichi delle presenze turistiche estive. Un problema che viene aggravato dalla diffusa presenza di scarichi illegali» si legge nella nota delle Associazioni, che hanno ribadito la necessità di «reagire a tutto ciò, utilizzando al meglio i mezzi che abbiamo».

Visto «lo stato di grave ritardo della programmazione regionale e comunale in merito agli interventi strutturali che sono necessari per rendere efficiente il sistema depurativo regionale; i tempi ormai stretti per l’imminente avvio della “stagione estiva” la quale, specie nei mesi di Luglio ed Agosto, fa aumentare il carico idraulico/organico degli impianti di depurazione a causa della popolazione fluttuante (turisti e villeggianti) che si riversa sulle nostre coste» e considerato che «bisogna fare ogni possibile sforzo per assicurare la massima funzionalità ai depuratori ed agli impianti esistenti per garantire per la prossima stagione estiva le migliori condizioni del mare e delle sue acque di balneazione».

Le Associazioni, inoltre, hanno ribadito che «la programmazione e l’esecuzione di tutte le attività di conduzione e manutenzione preventiva, che sono necessarie per far sì che gli impianti di depurazione possano garantire sempre uno scarico finale conforme ai limiti imposti dalle normative vigenti, va fatta necessariamente prima dell’avvio della stagione estiva».

Perciò, si raccomanda «di programmare, se non già effettuati, dei sopralluoghi tecnici al fine di constatare l’attuale situazione degli impianti di depurazione e, ove presenti, delle stazioni di sollevamento con lo scopo di redigere uno stato di consistenza aggiornato e l’elencazione di tutte le eventuali criticità impiantistiche», «di quantificare l’attuale giacenza dei fanghi di risulta dal processo depurativo ed accumulati nelle vasche a loro dedicate, in attesa di essere smaltiti ai sensi del D.Lgs. 152/06; E, nel caso di una eccedenza, come si è pensato di programmare il loro smaltimento», di «valutare, nel complesso, il livello di funzionamento dell’impianto di depurazione anche mediante visione dei registri di marcia, della misurazione in situ dei principali parametri di processo quali la concentrazione dell’ossigeno disciolto e soprattutto la concentrazione dei fanghi presenti nelle vasche di ossidazione biologica», di «effettuare e/o verificare l’autocontrollo, previsto dalle norme vigenti, sulle acque scaricate dal depuratore, magari intensificandone la sua frequenza durante i mesi estivi» e di «stanziare delle risorse ad hoc per far fronte all’emergenza estiva in modo, ad esempio, di procedere con le riparazioni delle macchine eventualmente in avaria e che, se non ripristinate, potrebbero pregiudicare il funzionamento dell’impianto».

«In virtù di quanto detto sopra e al fine di evitare, anche quest’estate, possibili inquinamenti – hanno scritto le Associazioni – si sollecita le ss.vv. a voler attuare, in tempi brevissimi, tutte le misure di prevenzione necessarie a garantire un buon funzionamento degli impianti di depurazione e scongiurare eventuali malfunzionamenti. Ed a voler intensificare, durante tutto il periodo estivo, il monitoraggio e controllo sul funzionamento degli stessi anche accertandosi del personale presente a presidiare i vari siti». (rcs)