L’OPINIONE / Bruno Tucci: Il futuro della Calabria si chiama turismo

di BRUNO TUCCI – Il futuro della Calabria si chiama turismo. Se si deve lavorare per il bene dei nostri figli e dei nostri nipoti è necessario cambiare passo e dare alla nostra regione un diverso indirizzo. Per questo motivo, hanno fatto benissimo il sindaco di Corigliano e Rossano ad indire un incontro con i suoi più stretti collaboratori per studiare un piano che dia al territorio un aspetto in grado un giorno (speriamo prossimo) di garantire a quella fascia dell’alto Jonio un avvenire che faccia dimenticare i problemi di migliaia di famiglie che stentano a mettere insieme il pranzo con la cena. 

Già, perché se un giorno il turismo dovesse diventare quello che tutti auspicano l’indotto farebbe diminuire la disoccupazione e renderebbe meno fragile la situazione che è oggi assai difficile. L’augurio è che l’iniziativa del sindaco possa espandersi e non limitarsi a quella fascia di mare che si apre dopo Sibari. Bisogna andare oltre, comprendere che i quasi ottocento chilometri di costa di cui è ricca la Calabria deve essere valorizzata al massimo. Lasciarsi alle spalle le deprecabili scelte fatte tanti anni fa, durante il governo di Emilio Colombo. Ricordate? Erano i tempi successivi ai “boia chi molla” e l’esecutivo decise senza senso la industrializzazione della Calabria: ad esempio, il quinto centro siderurgico mai nato, in provincia di Reggio.

Se questa è stata la storia sbagliata di quel periodo se ne prenda coscienza e si cambi rotta. Ad essere sinceri qualcosa si è mosso, alcuni poli del Tirreno e dello Jonio sono stati valorizzati e se ne vedono i vantaggi. Ma questo non è sufficiente se vogliamo rendere la regione più bella, ma soprattutto più ricca. In parole semplici, dimenticare quell’assioma che vuole la Calabria “il Sud del Sud”. (bt)

Da Rimini la necessità di prestare più attenzione alle problematiche del turismo

di ARISTIDE BAVATurismo, dopo la Fiera Internazionale di Rimini dove la Calabria ha registrato molta attenzione emerge anche la necessità, nella Città Metropolitana e significatamente nel territorio della Locride, ricco di una grande potenziale turistico, di qualificare ulteriormente le offerte per i turisti.

La struttura associativa del Corsecom, infatti,  ha diramato una nota stampa in cui si afferma che sono stati seguiti con estremo interesse i risultati della Fiera Internazionale di Rimini che ha fatto da apripista alla stagione turistica 2025 registrando anche la partecipazione di numerosi Operatori Turistici della Locride, Con gli stessi i responsabili del Corsecom hanno intensificato i rapporti di collaborazione e unitamente ai rappresentanti della Cooperativa turistica Jonica Holidays stanno facendo fronte unico per elaborare una strategia operativa capace di competere con le altre Regioni e gli altri territori italiani che rimangono mete ambite per il settore turistico, per come testimoniato a chiusura dei lavori della Fiera dalle varie testate giornalistiche italiane e straniere e dai canali televisivi.

L’interesse  riscontrato per la Calabria – come afferma la nota del Corsecom – è stato evidenziato dallo stesso Presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dall’ assessore al Turismo Giovanni Calabrese, che sono stati  sottoposti a continue attenzioni da operatori italiani e stranieri. Il Corsecom ha registrato una buona partecipazione del territorio della Locride che a parte i rappresentanti della Jonica Holdays è stato ben presente con  molti operatori del settore della ricettività  tra Albergatori,Tour Operator, titolari di Bed & Breakfast e di Case Vacanze, ma anche con diversi sindaci e assessori di Comuni della Riviera e delle aree interne e anche con una apprezzata e interessante presenza di imprenditori e titolari di aziende di varie attività produttive e, in particolare,  del Gal Terre Locridee, da tempo impegnato a promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio.

L’occasione, comunque, è servita anche per un significativo scambio di idee tra i rappresentanti del Corsecom, guidati dal presidente Mario Diano, con Maurizio Baggetta e Maurizio Reale Presidente e vice presidente del Consorzio Jonica Holidays, i due Tour Operator della Locride Giuseppe Canzoniere, Antonio Muia e l’esperta guida turistica Roberta Eliodoro, che si sono espressi su alcune problematiche del Settore.

In sintesi, come riporta la nota del Corsecom, è stato maggiormente evidenziato nella due giorni di Rimini che il Turismo è un settore così complesso e così variegato che mette in moto tanti altri settori capaci di condizionarlo e influenzare i potenziali turisti a scegliere una località invece di un’altra. Diventa sempre più chiaro come il turista, prima di scegliere una località, si sofferma e valuta tutto ciò a cui andrà incontro e che coinvolge il suo viaggio e il suo soggiorno. Accanto alle strutture ricettive vogliono avere notizie della località, di come si raggiunge e di quello che offre. E qui entrano subito in campo  la viabilità, i trasporti e  la loro efficienza ed ancora quello che caratterizza e qualifica principalmente una località e la inserisce tra le destinazioni turistiche, ovvero i servizi e le attrazione che vengono offerti.

Ma anche il decoro urbano, il verde pubblico, l’accoglienza, le spiagge, il mare pulito, i luoghi da visitare, i collegamenti tre le marine e le aree interne, la visita degli Antiche Borghi e delle immense risorse Storiche nonché la presenza di parchi e di Aree Archeologiche. Accanto a questi servizi gli esperti interpellati hanno sottolineato anche l’importanza della Sanità, la vicinanza di Ospedali e la loro efficienza.

Ecco, dunque, che il Corsecom riprendendo un percorso iniziato da tempo, sente la necessità di raccomandare l’opportunità di presentare un territorio pulito ordinato e organizzato e di fare, ancora una volta, appello  alle istituzioni e, in particolare, ai Sindaci affinché si si creano le condizioni per dare risposte e soluzioni alle problematiche direttamente interessate al settore turistico.

Il Corsecom si ripromette di continuare il suo impegno operativo per stimolare maggiore interesse per la soluzione delle problematiche del territorio nella consapevolezza che il settore turistica può diventare trainante per lo sviluppo economico e sociale del territorio. (ab)

L’OPINIONE / Rossano Sasso: Il turismo in Calabria sta vivendo una fase di grande crescita

di ROSSANO SASSO – Il turismo in Calabria sta vivendo una fase di grande crescita, frutto di una strategia vincente che punta a valorizzare le straordinarie risorse del territorio e migliorare le infrastrutture, in particolare quelle aeroportuali. Questo risultato è merito di una visione lungimirante promossa dal presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, e rafforzata dagli investimenti strategici del Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, che ha riconosciuto l’importanza di potenziare il sistema aeroportuale calabrese per promuovere lo sviluppo economico e turistico della regione.

Grazie al lavoro congiunto del governo regionale e del Ministero delle Infrastrutture, gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone sono stati potenziati, rendendo la Calabria più facilmente raggiungibile dai viaggiatori nazionali e internazionali. In particolare, la collaborazione con compagnie aeree come Ryanair ha permesso di ampliare il numero di tratte disponibili, creando nuovi collegamenti con le principali città italiane ed europee. Questo ha contribuito a un notevole incremento del flusso turistico, con sempre più persone attratte dalle bellezze naturali e culturali della nostra regione.

Non a caso, Ryanair ha recentemente lanciato una campagna promozionale dedicata alla Calabria, invitando i viaggiatori a scoprire le incantevoli spiagge di Tropea e Capo Vaticano, i borghi suggestivi e la gastronomia locale. La regione, grazie agli investimenti nelle infrastrutture e alla promozione internazionale, si sta affermando come una destinazione turistica ideale per chi cerca relax, bellezza e autenticità, lontano dalle folle.

Il Presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto,  ha dimostrato che investire nel turismo e nelle infrastrutture è una strada maestra per la crescita della Calabria. Il potenziamento degli aeroporti, reso possibile anche grazie all’impegno del Ministro Matteo Salvini, ha avuto un impatto diretto sull’incremento dei flussi turistici e sullo sviluppo economico regionale, portando benefici a tutta la comunità calabrese.

Con il rafforzamento dei collegamenti aerei e l’incremento delle presenze turistiche, la Calabria è pronta a vivere una nuova stagione di crescita e prosperità, in cui il turismo rappresenta uno dei settori chiave per il rilancio economico della regione. Grazie alla collaborazione tra il Presidente Occhiuto e il Ministero delle Infrastrutture, il futuro della nostra Calabria appare più luminoso che mai. (rs)

[Rossano Sasso è commissario regionale della Lega]

Fisascat Cisl Calabria: Ora si pensi a destagionalizzare l’offerta turistica

Fortunato Lo Papa, segretario generale di Fisascat Cisl Calabria, ha rilevato come sia tempo, ormai, di «avviare la tanto attesa e reale destagionalizzazione dell’offerta».

«La Calabria questa estate ha accolto un vero e proprio boom turistico, distinguendosi per qualità, accoglienza e competitività dell’offerta. Possiamo dire che, come abbiamo sempre sostenuto, la nostra terra ha dimostrato di avere i numeri per essere eccellenza turistica, ma è ora di mettere a frutto questo lavoro», ha detto il cislino, che ha chiesto un incontro all’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese, finalizzata ad avviare una discussione che guardi ai prossimi mesi tenendo conto di quanto possibile valorizzare o mettere a regime sfruttando le grandi opportunità del territorio, ma anche salvaguardando i lavoratori, strappandoli dalle forche caudine della precarietà e dello sfruttamento.

Ecco perché il sindacato rimette in campo la proposta di un Patto per il Lavoro che preveda bonus assunzionali per la stabilizzazione e il prolungamento dei contratti di lavoro del personale, per avere più assunzioni, più durature e di qualità, e contribuire al rilancio economico e sociale.

«Contenere il costo del lavoro – ha chiarito Lo Papa – per potere favorire un’occupazione di qualità e stabile è una delle vie maestre per fare decollare il settore turistico. Serve più occupazione ma con maggiori competenze per intercettare le esigenze di turisti e avventori, ecco perché è importante anche fare leva sulla formazione».

Per il sindacalista è fondamentale anche mappare parchi, siti archeologici, percorsi enogastronomici, terme, siti di interesse culturale e storico, impianti sciistici e creare una rete di luoghi strategici in cui avviare opportunità di turismo non legate esclusivamente al periodo estivo ma attrattive tutto l’anno.

«Abbiamo molto da dire e proporre e siamo certi – ha concluso il segretario – che l’assessore avrà piacere di riceverci e di avviare una discussione su quella agognata destagionalizzazione turistica non più rimandabile». (rcz)

In Calabria una delegazione di operatori turistici tedeschi alla scoperta delle bellezze e tradizioni

Sarà un viaggio alla scoperta delle bellezze e delle tradizioni della Calabria, quello che faranno gli otto operatori turistici tedeschi da lunedì 9 a giovedì 12 settembre. Un vero e proprio tour esperienziale, nato con l’obiettivo di promuovere la variegata proposta turistica ed enogastronomica del territorio regionale.

commerciali tra le aziende calabresi e la Germania: l’obiettivo della sinergia tra Regione e Itkam è quello di rivolgersi ai tedeschi, tra i più affezionati visitatori del Belpaese, valorizzando oltre alle bellezze naturalistiche, anche il comparto agroalimentare calabrese, insieme alla storia ed alla cultura del territorio e mirando, al contempo, alla destagionalizzazione dei flussi turistici.

L’incoming, rivolto a tour operator, agenzie, travel blogger e giornalisti di settore tedeschi, selezionati negli scorsi mesi a seguito di incontri B2B online, è promosso dalla Regione Calabria, Dipartimento Turismo, Marketing territoriale e mobilità, insieme ad ITKAM, Camera di Commercio italiana per la Germania.

Con il supporto di agenzie di viaggio, guide esperte e strutture ricettive locali, Itkam ha creato un programma di viaggio in Calabria, durante il quale gli operatori tedeschi potranno sperimentare un tour a diverse tappe, da riproporre ai propri clienti. Non solo, dunque, le mete turistiche calabresi più gettonate: durante l’incoming, gli operatori visiteranno anche borghi caratteristici, tra i quali, Pizzo, San Floro, Squillace, Tropea e prenderanno parte a laboratori esperienziali, alla scoperta tra le altre cose, della bachicoltura e della produzione del filato della seta secondo le antiche tradizioni, dei grani antichi e della loro lavorazione.

«Attraverso questi progetti – ha dichiarato l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese –  si offre un’immagine a 360 gradi della nostra Regione: paesaggi mozzafiato, mari cristallini, città e borghi ricchi di storia, parchi naturali, aree protette e riserve marine, ma anche preziose tradizioni ed un paniere di prodotti enogastronomici, espressione imprescindibile della cultura calabrese che saranno oggetto di degustazioni e specifici focus nell’ambito delle iniziative in programma». (rcz)

GIUBILEO, UN’OCCASIONE PER LA CALABRIA
BRAND PER VALORIZZARE IL TERRITORIO

di FRANCESCO NAPOLI – Il Giubileo 2025 è un evento religioso di portata mondiale che, secondo le ultime stime, porterà a Roma, la città eterna, il cuore della Chiesa cattolica, circa 30 milioni di pellegrini Un’occasione per l’intero sistema Paese e anche la Calabria non può farsi trovare impreparata. L’avviso della regione Calabria va nella direzione di quanto detto fine giugno.

Ad oggi mancano dati esatti sulla stagione turistica in corso, ma è certo che dopo il boom del 2023 l’industria delle vacanze comincia a mostrare i primi segni di frenata. Si spera nelle prenotazioni last minute e nella scelta di periodi diversi. Sono venuti meno soprattutto i turisti italiani, in parte perché colpiti dalla onda lunga della inflazione. Soffre la classe media che riduce la permanenza in vacanza.
Diventa dunque fondamentale lavorare per la valorizzazione di tanti siti turistici così come la creazione di nuove destinazioni. Il recupero, la tutela, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali e lo sviluppo turistico, per una regione come la Calabria, sono temi strettamente connessi, in quanto essa dispone di un ingente patrimonio culturale e ambientale. Molti i punti di forza (come ad es. i siti archeologici di antiche civiltà mediterranee della Magna Grecia) che possono dar luogo ad itinerari turistici di rilevanza eccezionale per il turismo internazionale e del bacino del Mediterraneo.
È ormai evidente che oggi non si parla più solo genericamente di turismo ma di “Turismi”, ovvero di tante forme di turismo che aiutano a destagionalizzare l’offerta. Come Confapi Calabria stiamo lavorando, proprio in vista del 2025, ad un progetto di turismo religioso e culturale che passi dalle tante location calabresi per lo più sconosciute ma di grande valore culturale: un vero e proprio Brand Calabria per il Giubileo che è ormai alle porte: dalla Porta Santa alle porte delle città, a cominciare dalle nostre località. Il turismo è un settore ad alta intensità di lavoro, in cui la qualità dell’offerta è fortemente legata alla qualità del servizio e alla professionalità degli operatori, in tutta la filiera dell’accoglienza.

Il recupero di competitività è associato a un ampliamento del prodotto e all’espansione della quantità e della qualità dell’occupazione nel turismo e nelle filiere collegate. I siti archeologici ed i monumenti, sono la risorsa culturale di maggiore rilevanza della Calabria e rappresentano, a livello internazionale, certamente qualcosa di eccezionale. La Calabria ha sette parchi archeologici, che si trovano nelle zone di: Sibari, Capo Colonna, Scolacium, Locri, Vibo Valentia, Lamezia Terme, Monasterace.

La nostra proposta è quella di una terapia d’urto che passi anche da iniziative informative riguardanti le bellezze della Regione Calabria, in quanto in Italia, in Europa e negli altri continenti, manca un’ informazione adeguata su di essi, sia in rete che in altri media. Pochi paesi al mondo possono vantare un insieme di siti archeologici come la Calabria. E, quindi, ciò che occorre, è innanzitutto un’ azione decisa di informazione in rete e l’attuazione di eventi di risonanza internazionale, atti ad attirare l’attenzione su di essi a livello italiano, europeo, mondiale. (fn)

[Francesco Napoli è presidente di Confapi Calabria]

L’assessore Calabrese: Sì a costituire tavolo permanente sulla filiera turistica

«Il turismo è il nostro punto di forza. Le attività turistiche possono contribuire allo sviluppo socio economico della nostra Regione. Allora ecco perché ho accolto subito la richiesta di Unindustria Calabria a costituire un tavolo permanente sulla filiera turistica per creare opportunità e principalmente rafforzare la rete del turismo». È quanto ha detto l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese, nel corso dell’incontro con i vertici di Unindustria Calabria in Cittadella regionale.

All’iniziativa  hanno partecipato il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, la presidente della sezione Turismo di Unindustria, Cristina Gazzaruso, il direttore Dario Lamanna, il direttore sede territoriale Cosenza, Rosario Branda, la dirigente generale del dipartimento Turismo della Regione Calabria, Antonella Cauteruccio.

«L’incontro con l’assessore calabrese – ha detto  Cristina Gazzaruso – è stato molto proficuo. Avevamo chiesto come Unidustria Calabria l’istituzione un tavolo tecnico permanente sul turismo. L’assessore si è detto d’accordo e disponibile condividendo la necessità di iniziare ad affrontare in maniera più approfondita e concreta un asset strategico per la nostra Regione che può vivere di turismo tutto l’anno».

«Riteniamo che sia importante definire il brand “Destinazione Calabria” – ha detto il presidente Ferrara –. Nel nostro documento di Agenda Calabria, la filiera turistica ha un ruolo centrale. Abbiamo valutato positivamente i contenuti del piano strategico Zes che, come Unindustria avevamo indicato, vede tra le nove filiere da rafforzare anche quella turistica, che è vocazionale per il Mezzogiorno e la nostra Regione».

«È nostro compito agire concretamente – ha concluso l’assessore Calabrese – creando questo tavolo che ci aiuterà a strutturare interventi lungimiranti per il futuro della nostra Regione». (rcz)

L’OPINIONE / Antonio Montuoro: Cammini di Calabria grande opportunità per lo sviluppo turistico

di ANTONIO MONTUORO – L’approvazione del Regolamento di attuazione della legge regionale sui Cammini di Calabria rappresenta un passo significativo per la valorizzazione dei territori calabresi.

La legge disciplina il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione dei Cammini di Calabria, contribuendo a far conoscere le bellezze storiche, ambientali e religiose della regione. L’obiettivo è attrarre il turismo lento ed ecosostenibile, rispondendo alle crescenti esigenze di mobilità attiva e valorizzando la naturale vocazione del territorio sulla tematica. Sono previsti anche l’istituzione della Carta dell’escursionista e la realizzazione di punti di sosta e ristoro attrezzati.

Con il regolamento attuativo è stato istituito il Catasto regionale dei Cammini di Calabria, definendo modalità e requisiti minimi per le nuove istituzioni e incentivando la realizzazione di esperienze che contribuiranno alla crescita e allo sviluppo della regione. Dopo la prima seduta di insediamento del Coordinamento dei Cammini di Calabria, con funzioni consultive e di raccordo, gli uffici regionali hanno avviato prontamente tutte le procedure attinenti alla legge.

Un ulteriore riconoscimento del forte valore intrinseco dei cammini che s’inserisce nella strategia della destagionalizzazione dei flussi turistici, della valorizzazione delle aree interne, potenziandone l’accessibilità e la mobilità attraverso strumenti alternativi. In questo processo, saranno coinvolti gli enti locali e le associazioni in attività di ricognizione, gestione e manutenzione del patrimonio naturale, incoraggiando il turismo ecosostenibile attraverso l’istituzione di una rete appositamente dedicata.

Dopo un incontro con il neo assessore al Turismo, Giovanni Calabrese, il dirigente Generale del Dipartimento, Maria Antonella Cauteruccio, e il dirigente Cosimo Carmelo Caridi, ho incassato la disponibilità a reperire apposite risorse per rendere i cammini di Calabria maggiormente fruibili e accessibili, trasformandoli in veri luoghi di attrazione turistica per l’intero territorio regionale.

Per rendere la Calabria protagonista nel settore turistico come destinazione di rilievo a livello nazionale e internazionale, bisogna investire sui cammini intesi come strumenti contro lo spopolamento, che colpisce le aree interne, e per creare percorsi di conoscenza delle nostre radici identitarie. Ringrazio l’assessore Giovanni Calabrese per il lavoro che sta portando avanti, nell’obiettivo condiviso di puntare alla crescita del turismo attraverso il miglioramento della qualità dei servizi da cui passa lo sviluppo economico del territorio. (am)

[Antonio Montuoro è consigliere regionale di Fdi]

AL SUD NON BASTA VIVERE DI TURISMO: SI
PUNTI SU AGRICOLTURA E MANIFATTURIERO

di PIETRO MASSIMO BUSETTASembra che dobbiamo metterci anche noi a sparare ai turisti con le pistole ad acqua, per convincerli a non venire più. Come hanno fatto a Barcellona o vorrebbero prendere l’abitudine  a fare i veneziani. Parlo di Napoli, Palermo, Bari, Catania, Reggio di Calabria e tutto il Sud.

Sono in molti a ritenere “pericolosa” l’evoluzione positiva del turismo nel Mezzogiorno. A costoro si contrappone chi ritiene di aver trovato la soluzione ai problemi di occupazione dell’area: sono in tanti ad affermare che si potrebbe vivere di agricoltura e turismo, senza canne fumarie inquinanti, senza petrolchimico che porta malattie tumorali, senza siderurgia di base con uno scambio lavoro/salute ormai non più non solo accettabile, ma nemmeno tollerabile. Dobbiamo deludere tutti questi e non con una altrettanta vigoria ideologica ma con la forza dei numeri.  

Assodato che l’agricoltura è una attività da Paesi in via di sviluppo e che l’agroalimentare potrà rappresentare ancora una piccola valvola che andrà a recuperare gli addetti che si perderanno nel settore primario, rimane il tema del turismo, che dopo il Covid sta vivendo una stagione vivace ed interessante. 

Bene un aumento consistente delle presenze turistiche può rappresentare una via per la soluzione dei problemi occupazionali di questa area? Bene la risposta è no, in maniera decisa e senza alcuna possibilità di essere smentiti. Intanto bisogna dire che oggi il turismo nel Sud è sottodimensionato: ha un numero di presenze, in tutto il Sud più le Isole, pari a quelle del solo Veneto e ci fa capire che strada da fare ce ne può essere ancora tanta.  

Ma anche che se si raddoppiassero in cinque anni le presenze, missione impossibile visto che siamo fermi a 80 milioni da parecchi anni, anche se questo avvenisse,  il contributo all’occupazione sarebbe nell’ordine dei 300.000 occupati in più.  Dato importante ma ben lontano dalle esigenze di un Sud che per raggiungere il rapporto popolazione occupati delle realtà a sviluppo compiuto avrebbe bisogno di creare oltre 3 milioni di nuovi posti di lavoro. 

Quindi settore importante che può contribuire in modo decisivo alla messa a regime della realtà, poiché prevede che si aumenti la mobilità, la gradevolezza delle nostre coste e dei nostri borghi, la dotazione importante delle utilities come energia e acqua, l’offerta di attività culturale, ma anche l’offerta di servizi sanitari. Ma che deve trovare nella attività logistica e nel manifatturiero pulito e di qualità il completamento per una adeguata dimensione della domanda di lavoro. 

Ma il problema del settore turistico non è solo quello della quantità di occupazione che può creare, ma anche del tipo di occupazione. Se vogliamo che si interrompa il flusso emigratorio, che porta 100.000 persone a lasciare il Sud, con un costo per le casse regionali meridionali di oltre 20 miliardi ogni anno, è necessario creare sì lavoro nel settore turistico, ma anche nella ricerca, nell’high tech, nel farmaceutico, nell’automotive, nel settore aeronautico.  

Perché dobbiamo consentire ai nostri giovani ingegneri, ricercatori, chimici, geologi, di trovare opportunità lavorative senza per forza fuggire. Bisogna fare chiarezza perché spesso il manifatturiero viene confuso con il petrolchimico, con la chimica di base o con le acciaierie tipo Ilva, che tanto danno hanno fatto ai territori dove si sono insediati, anche se nel periodo della localizzazione hanno consentito un lavoro per molti. 

Bisognerebbe cominciare a capire che esiste anche il manifatturiero buono, quello per il quale il Veneto va in conflitto con il Piemonte, in una lotta che prevede che alla fine gli ingegneri occupati devono emigrare dal Sud. Quello che porta Giorgetti fin negli Stati Uniti d’America per cercare inutilmente di convincere la Intel a localizzarsi a Vigasio, a pochi chilometri da Verona. E tale manifatturiero, che rappresenta la polpa che tutti vogliono, non porta tumori o le devastazioni di Bagnoli o Gela. Ma può essere ecologico e senza fumi, come ci insegnano tante localizzazioni importanti nel mondo. 

Quindi il futuro del Sud non può fare a meno dell’agricoltura perché consente la protezione dei suoli ed evita lo spopolamento delle campagne,  dell’agroalimentare, che valorizza le produzioni e dà una identità forte ai luoghi: cosa sarebbe la Campania senza la sua mozzarella; ma non può fare a meno, con una popolazione di oltre venti milioni di abitanti, se non si vuole lo spopolamento, della logistica con una valorizzazione seria dei suoi porti, naturalmente vocati, per posizione e conformità dei luoghi, come Gioia Tauro e Augusta, ad accogliere i grandi traffici. Mentre invece si continua con una forzatura costosissima per il Paese, a puntare su Genova con progetti, questi faraonici, che renderanno fruibile un porto che non ha né una baia adeguata né spazi per un retroporto. 

Ma ha bisogno anche di un manifatturiero adeguato, che con le Zes doveva trovare la possibilità di aumentare con l’attrazione di investimenti dall’esterno dell’area e che con la Zes unica rischia di far perdere quell’appeal ai territori coinvolti, estendendo l’area a tutto un Sud, che non può avere improvvisamente le caratteristiche per attrarli ( sicurezza, collegamenti, cuneo fiscale generalizzato, tassazione degli utili contenuta, semplificazione amministrativa).  

Non si distribuiscono pasti gratis si dice in economia e certamente i prati verdi e le mucche al pascolo con i campanacci sono bellissimi fin quando consentono alla popolazione di avere un progetto di futuro. Se ciò non avviene allora sarebbe bene fare i conti con la realtà e i numeri collegati. (pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]

CORIGLIANO ROSSANO È POCO ATTRATTIVA
SERVONO SOLUZIONI PER INVERTIRE TREND

La campagna elettorale è ormai terminata da oltre un mese. È tempo di consuntivi e analisi relative a quello che è stato il messaggio che le urne di Corigliano-Rossano hanno consegnato alla storia. È insindacabile che il popolo abbia bocciato quella parte elettorale che rappresenta il filo conduttore con i poteri centralisti. La sconfitta elettorale del centrodestra non è stata soltanto una debacle di una specifica parte, piuttosto la condanna di una fazione politica che la popolazione ha percepito come addentellata ad un sistema di potere e che ha, inequivocabilmente, bocciato.

Anche la sortita del Presidente della Regione all’apertura della campagna elettorale, che in altre realtà ha comunque avuto un appeal non indifferente, in riva allo Jonio non ha rilasciato le aspettative attese. Chiaramente, tale dato non va sottovalutato dal centrodestra. Parimenti, però, è necessario che la controparte, quella vincente, non sopravvaluti l’esito dell’urna. Sarebbe sciocco, infatti, pensare ad indicazioni sommarie e liquidare l’esito dell’urna come la bocciatura del “vecchio” e la promozione del “nuovo”. Perché se “il vecchio” non è garanzia d’affidabilità, non è detto che “il nuovo” sia certezza d’innovazione. L’esito elettorale, invero, potrebbe rovesciarsi se quei timidi gemiti d’autonomia politico-istituzionale professati dai palchi, non dovessero tramutarsi in atti ed azioni concrete. Riteniamo sia giunto il momento che la Classe Dirigente e la Società Civile si rimbocchino le maniche e lavorino per trasformare Corigliano-Rossano in una città vibrante.

L’Amministrazione Stasi, seppur frenata dalla pandemia nell’ultimo quinquennio, ha ora l’opportunità di concentrarsi su progetti ambiziosi e di lungo termine. È necessario affrontare questioni rimaste irrisolte e dare un nuovo impulso allo sviluppo economico e sociale della città.

Le prime settimane dopo l’esito elettorale non sono trascorse nel migliore degli auspici: le principali arterie delle aree urbane di Corigliano-Rossano, così come i Centri storici, rimangono deserte o parzialmente tali. La condizione commerciale della Città, spiccatante in area bizantina, è drammatica. Poco meno della metà degli esercizi commerciali posti sul corso principale risultano con le saracinesche abbassate. Non va meglio sul litorale dove lidi e attività ricreative si presentano svuotate e gli esercenti registrano perdite di cassa dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

È necessario rivitalizzare gli spazi per renderli attrattivi; sia per i residenti che per i turisti. Interventi mirati di riqualificazione urbana, eventi culturali e promozione del commercio locale potrebbero trasformare le aree in centri pulsanti di attività economica e sociale.

Ad oggi, la Città non attrae! È necessario studiare soluzioni per invertire questa tendenza e farlo immediatamente.

Focalizzare l’attenzione sulla questione Psa (Piano Strutturale Associato)

Tra le varie iniziative lasciate in sospeso, va riaperto il dibattito circa il Psa (Piano Strutturale Associato). Uno strumento, quest’ultimo, fondamentale che necessita di essere rivisitato e implementato per pianificare un futuro sostenibile e ordinato del territorio.

Avviare iniziative politiche volte all’elevazione della città a Capoluogo per riequilibrare il bilancio di gettito statale

Un altro progetto ambizioso che richiede attenzione è l’elevazione della città di Corigliano-Rossano a Capoluogo. Questo status potrebbe portare non solo un riconoscimento politico-istituzionale, ma anche risorse e opportunità economiche aggiuntive, rafforzando l’identità e l’influenza della Città nella Regione. Bisognerà, contestualmente, inserire nell’agenda di Governo civico azioni volte al ripristino e alla implementazione delle attività di pubblico impiego parametrate alle esigenze demografiche della Città e del territorio. Dovranno essere creati i presupposti, con progettualità che possano realmente elevare l’offerta di lavoro, affinché si ponga un freno al dilagante esodo demografico e fuga di cervelli dallo Jonio.

Per affrontare queste sfide, sarà essenziale implementare politiche che favoriscano lo sviluppo economico locale: attrazione di investimenti, incentivi alle imprese, programmi di formazione professionale, potrebbero essere strumenti chiave per creare posti di lavoro stabili e ridurre l’emigrazione.

Concretizzare i progetti Cis

L’amministrazione Stasi ha avviato il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che rappresenta una grande opportunità per accelerare la realizzazione di progetti strategici e valorizzare il territorio. I progetti presentati, se realizzati, potrebbero avere un impatto trasformativo sulla Città. Dalla riqualificazione di aree costiere e storiche alla creazione di infrastrutture per il turismo e la mobilità sostenibile, si potrebbero generare interventi catalizzatori di nuovo sviluppo.

Guardare al futuro con speranza per comprendere dove si vuole andare

La comunità jonica è oggi ad un bivio. Da un lato bisognerà capire se sia stato saggio rompere gli schemi della filiera istituzionale, per avviare processi di naturale elevazione del territorio atti a sganciarsi dal cappio centralista. Dall’altro, se pentisi di aver scelto una nuova strada e ritornare verso un sistema che, negli ultimi decenni, ha prodotto soltanto diseconomie e sperequazioni. (Comitato Magna Graecia)