Pasquale Imbalzano, già consigliere comunale di Reggio Calabria, ha invitato l’Amministrazione comunale a convocare, al più presto, un workshop dedicato al Polo Fieristico che dovrebbe nascere a Reggio con le forze imprenditoriali, sociali e professionali della città.
«Con un unico obiettivo – ha spiegato – quello di riprendere, sulla scorta del riconfermato e documentato ruolo che le strutture fieristiche hanno sul tessuto economico di tutti i territori dove insistono, il progetto Gregotti, adattandolo, ove necessario e senza dilatare ulteriormente i tempi, alle scelte sulla ubicazione del sito, ma non dimenticando che, rispetto alla ipotesi Pentimele da alcune parti vagheggiata, dobbiamo immaginare un Polo fieristico capace di fruire in prospettiva di spazi molto ampi, sia per l’indotto che potrebbe favorire ma anche per rendere possibile un successivo ampliamento per fare di Reggio, nel contesto del Polo regionale previsto da una legge degli anni scorsi, una delle capitali fieristiche del Mediterraneo».
«Dopo la recente presa di posizione – ha detto – del presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana ed il successivo, altrettanto autorevole e responsabile, documento degli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per il nuovo clima che si è creato in città tra le forze economiche e sociali, attorno alla necessità di dare seguito alla illuminata scelta delle Amministrazioni precedenti di dotare Reggio e la sua la provincia di un vero Polo Fieristico».
«Non ci interessa sottolineare – ha aggiunto – che per cinque anni, nell’aula del Consiglio Comunale ed in altre sedi non istituzionali, ci siamo battuti, da soli e caparbiamente, per dimostrare l’errore strategico che veniva compiuto dall’Amministrazione Comunale di definanziare una delle poche opere capaci di produrre vero sviluppo turistico per il nostro territorio, atteso che il progetto Gregotti prevedeva e prevede l’utilizzo del grande padiglione progettato, non solo per eventi fieristici almeno nazionali, e, quindi, vero turismo di affari, ma anche come Centro congressi, con conseguente potenziale accoglienza di migliaia di visitatori».
«Certo – ha proseguito – se le risorse di circa 10 milioni di euro del Decreto Reggio non fossero state dirottate verso destinazioni non urgenti, e che non hanno alcun ritorno economico-turistico, oggi avremmo già disponibile una grande chance per ridare vitalità a tutto il territorio e ad un tessuto imprenditoriale disastrato, non solo dalla pandemia, e che ha bisogno di ossigeno economico esterno per ripartire e non essere definitivamente desertificato».
«Il rammarico – ha concluso – è ancora più profondo perché, mentre l’attuale maggioranza, sol perché eravamo noi dell’opposizione a sostenere la validità strategica dell’iniziativa, annullava una illuminata scelta delle amministrazioni del decennio precedente, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, da buon imprenditore, metteva in cantiere nel 2016, ed in evidente controtendenza, la nuova Fiera per la città dei tre Colli con un finanziamento significativo di 5 milioni di euro». (rrc)