;
Il Commissario Errigo propone il piano di interventi per la Bonifica del Sin di Crotone

Perché il commissario Errigo ha emanato l’ordinanza per il Sin di Crotone

di GIOVANNI MACCARRONE –  Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 settembre 2023, il prof. Gen. (ris.) Emilio Errigo è stato nominato Commissario straordinario delegato a “coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara”.

I compiti, le dotazioni di mezzi e personale affidati al Commissario sono delineati all’interno del decreto di nomina, al quale vengono garantiti i poteri di cui all’art. 4-ter del decreto legge n. 145 del 2013 e dell’art. 20 del decreto legge n. 185 del 29/11/2008 

Secondo quanto previsto dal comma 3 dell’art. 20 appena citato “Il commissario nominato ai sensi del comma 2 monitora l’adozione degli atti e dei provvedimenti necessari per l’esecuzione dell’investimento; vigila sull’espletamento delle procedure realizzative e su quelle autorizzative, sulla stipula dei contratti e sulla cura delle attività occorrenti al finanziamento, utilizzando le risorse disponibili assegnate a tale fine. Esercita ogni potere di impulso, attraverso il più’ ampio coinvolgimento degli enti e dei soggetti coinvolti, per assicurare il coordinamento degli stessi ed il rispetto dei tempi”. Inoltre, ai sensi del comma 4 dello stesso articolo Per l’espletamento dei compiti stabiliti al comma 3, il commissario ha, sin dal momento della nomina, con riferimento ad ogni fase dell’investimento e ad ogni atto necessario per la sua esecuzione, i poteri, anche sostitutivi, degli organi ordinari o straordinari”. 

Essendo stati riconosciuti tali poteri, tutte le Autorità sono obbligate ad adoperarsi immediatamente per non contribuire ad un aggravio della già difficile situazione che interessa il Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) di Crotone-Cassano e Cerchiara (che, ricordiamo, è diventato tale a seguito del D.M. 468/2001). Inoltre, una volta ufficializzata la nomina del Commissario Errigo, sarà lui direttamente a mettere in atto tutte le azioni ritenute necessarie, mediante qualsiasi strumento giuridico (compreso le ordinanze) da adottarsi in deroga ad ogni disposizione vigente, nei limiti e con il rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico e delle norme dell’Unione Europea

Più nello specifico, l’attività del Commissario delegato è sostanzialmente incentrata su determinati punti fondamentali: 

  • esercita, anzitutto, un potere di indirizzo e coordinamento;
  • vigila sul programma dei lavori e monitora l’adozione degli atti necessari per l’esecuzione degli interventi; 
  • controlla l’andamento delle procedure realizzative e autorizzative fino alla sottoscrizione contrattuale; 
  • esercita un potere di impulso cercando il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, sostenendo accordi tra questi e prevenendo la nascita di conflitti e di contenziosi;
  • esercita i poteri sostitutivi, in caso di inerzia o di inadempimento degli organi ordinari o straordinari.

Tali poteri derogano, previa motivazione, alle disposizioni in vigore, mantenendo comunque pieno rispetto della normativa europea, della normativa in materia di tutela ambientale e paesaggistica e dei principi generali dell’ordinamento. 

La IV sezione del Consiglio di Stato, con sentenza 28 ottobre 2011, n.5799, ha infatti stabilito che “il potere di deroga (che incontra i limiti derivanti dal rispetto dei principi generali dell’ordinamento e delle norme costituzionali) deve essere necessariamente limitato agli interventi ritenuti necessari per fronteggiare le esigenze che hanno determinato la stessa concessione del potere”.

Quindi, il Commissario Straordinario Errigo, nell’esercizio delle funzioni attribuite, può operare in piena autonomia. In caso di pubblica amministrazione inerte, può tranquillamente esercitare il potere di sostituzione decidendo di compiere direttamente l’attività necessaria alla realizzazione degli interventi prescritti oppure di affidarli ad un soggetto ad hoc.

In un primo momento, però, l’attività commissariale è stata improntata su canoni di celerità, efficacia, collaborazione istituzionale, trasparenza amministrativa e legalità. Una volta però verificato che i soggetti chiamati a gestire la situazione emergenziale, di crisi, d’urgenza, non hanno in alcun modo compiuto direttamente l’attività richiesta, per cause di inerzia o impossibilità d’agire in via ordinaria, il Commissario Errigo ha deciso di emanare immediatamente l’ordinanza n. 1/2025.

Ricordiamo a tal proposito che nel complesso il Sin in questione comprende circa 1.448 ettari di aree a mare e complessivi 884 ettari a terra.

Ho personalmente visitato il sito e ho avuto la possibilità di vedere materialmente gli impianti di gestione rifiuti funzionali all’attività del Progetto Operativo di Bonifica (POB) Fase 2. Mi sono anche cimentato nella lettura del Decreto Dirigenziale della Regione Calabria n. 9539 del 02.08.2019 avente ad oggetto il provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) ex art. 27 bis del D.Lgs 152/2006 e smi

Da quanto sopra (e soprattutto dalla cartografia relativa alla Città di Crotone) è agevole notare che le aree comprese nella perimetrazione a mare si estendono per circa 1448 ettari e includono a sud il Porto nuovo di Crotone (di estensione di circa 132 ha) e più a nord la fascia costiera prospiciente la zona industriale, compresa tra la foce del fiume Esaro (a sud) e quella del fiume Passovecchio (a nord).

Che, detto in altre parole, significa che gli impianti citati sono praticamente ubicati in riva al mare. Si, avete capito bene, non fronte mare, ma proprio sul mare. In pratica nella fascia costiera prospiciente la zona industriale, compresa tra la foce del fiume Esaro e quella del fiume Passovecchio – Crotone.

Tutto questo spiega il motivo per cui la caratterizzazione (vale a dire l’analisi chimica) dell’area costiera ha evidenziato nel tempo una situazione di contaminazione che interessa in misura preponderante i livelli superficiali (fino a 50 cm di profondità) ed è imputabile principalmente a zinco, cadmio, rame e piombo, e in secondo luogo a mercurio, arsenico e DDT. Inoltre, da una analisi della mortalità, è emerso che nella Città di Crotone risultano eccessi di mortalità in entrambi i generi per tutte le cause, epatiti virali, tutti i tumori, tumori epatici, tumori renali e malattie dell’apparato digerente.

La criticità del quadro sanitario complessivo in quest’area era già stata segnalata dallo studio Sentieri (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), con riferimento al periodo 1995-2002 e nelle fonti ivi citate.

In questo quadro, si capisce benissimo il motivo che ha spinto il Commissario Errigo ad emanare il provvedimento di cui sopra e ad inserire nei “considerata” dell’ordinanza stessa che “dalle analisi di rischio svolte ai sensi del D.Lgs. n.152/2006, emerge la gravità dell’inquinamento ambientale riscontrato nel sito, nel suolo e nelle acque sotterranee, a causa dell’alta concentrazione di residui tossici e pericolosi ed il perdurante pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini, con la conseguenza che l’attività di bonifica non può essere ulteriormente procrastinata, tenuto conto anche del principio di precauzione”.

Per cui, fermo restando il lavoro mirato basato su una stretta collaborazione fra strutture centrali, regionali e locali, in questo momento, però, riveste carattere prioritario togliere in qualsiasi modo il materiale che si trova negli impianti di gestione rifiuti posti in riva al mare.

Come ha ben evidenziato il Commissario “la presenza della barriera fronte mare pone ulteriori pericoli di danno grave, per il caso di persistenti piogge alluvionali e/o esondazioni degli adiacenti Fiume Esaro e Torrente Passovecchio, a causa delle interferenze con i regolari deflussi delle acque”

Per cui, bisogna muoversi subito e, soprattutto, pensare all’ulteriore avanzamento degli interventi di bonifica

Speriamo bene. (gm)