CASTROLIBERO (CS) – Al via la seconda fare del progetto “Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto”

Il Comune di Castrolibero dà avvio alla seconda fase dell’ambizioso progetto Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto – Il Borgo dei Saperi Senza Tempo, concepito per valorizzare e riqualificare l’antico borgo, cuore della città. L’iniziativa, avviata grazie a un finanziamento regionale nell’ambito del “Progetto strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria e il Potenziamento dell’Offerta Turistica”, sostenuto dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e successivamente integrata con ulteriori risorse, tra cui quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha già portato a una prima fase di interventi che ha restituito lustro a edifici di particolare pregio storico.

Gli spazi riqualificati accoglieranno botteghe d’arte, aree espositive, spazi d’incontro e benessere, una “Scuola del Gusto” e i prestigiosi “Bagni del Palazzotto”. Quest’ultimo, autentico unicum nel panorama regionale, consistente in una spa di rara bellezza, ha catalizzato l’attenzione sulla città, mettendone in luce le potenzialità e rafforzandone l’identità culturale. Questi interventi, d’altronde, rientrano in una visione strategica volta a rendere il borgo un centro di eccellenza per il turismo culturale e sostenibile, valorizzando la storia e le tradizioni locali.

Oltre al recupero degli immobili, è stata avviata una strategia mirata per assicurare una comunicazione efficace del progetto di rivitalizzazione del borgo di Castrolibero, attualmente in fase di definizione. Il progetto ha inoltre ottenuto il patrocinio della Fondazione ‘Italia Patria della Bellezza’, a garanzia della sua qualità e rilevanza.

In questa prospettiva, il Comune apre le porte a operatori culturali, associazioni e imprese che desiderino contribuire alla rinascita del borgo, proponendo iniziative che rispettino e valorizzino la vocazione storica e artistica del territorio.

Gli immobili saranno concessi in uso con certificazioni impiantistiche a norma e, per quelli destinati ad attività produttive, completi delle attrezzature necessarie. Inoltre, tali spazi beneficeranno di un regime di “zona franca”, con esenzione per i primi tre anni dalle imposte TARI, IMU, tassa pubblicitaria e tasse per l’occupazione del suolo pubblico.

Con l’intento di arricchire ulteriormente il tessuto storico e ampliare le potenzialità del borgo, l’Amministrazione Comunale promuove anche un’indagine esplorativa per individuare nuovi immobili idonei all’acquisizione e destinati ad attività complementari, da acquistare con risorse dell’Ente o tramite finanziamenti pubblici. In quest’ottica, i proprietari che aspirano a contribuire attivamente a questo progetto di rigenerazione sono invitati a presentare manifestazioni di interesse per la cessione dei propri beni, partecipando così alla creazione di un polo culturale d’eccellenza e punto di riferimento per il territorio.

Le manifestazioni di interesse per entrambe le iniziative dovranno pervenire entro le ore 12:00 del 9 dicembre 2024, tramite invio della documentazione all’indirizzo Pec: protocollo.castrolibero@asmepec.it.

Il bando completo e le relative informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del Comune di Castrolibero, nella sezione “Bandi e Concorsi”. Inoltre, per ogni chiarimento, i soggetti interessati potranno inviare domande entro il 29 novembre 2024 al Servizio Patrimonio del Comune tramite Pec.

Il sindaco Orlandino Greco e l’assessore ai Lavori Pubblici, Nicoletta Perrotti, hanno rivolto un appello sentito e deciso alla comunità locale e a tutti gli stakeholder affinché partecipino attivamente a questa fase cruciale del progetto. L’obiettivo comune è ambizioso e lungimirante: proiettare il borgo verso un futuro in cui le radici storiche e le antiche tradizioni si intrecciano armoniosamente con le esigenze di una società moderna e accogliente, capace di esprimere con forza, autenticità e orgoglio il valore inestimabile del proprio patrimonio culturale.

È un’occasione irripetibile per scrivere insieme un nuovo capitolo della storia di Castrolibero, dove passato e futuro si incontrano per dare nuova linfa a un borgo che merita di essere conosciuto, vissuto e apprezzato. (rcs)

Castrolibero fa sentire forte la sua voce contro l’ipotesi di città unica

«Questo è uno sgarbo e un’offesa verso tutta la comunità di Castrolibero», ha detto il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, nel corso della manifestazione “Castrolibero non si estinguerà. Un monito forte fatto alla vigilia dell’udienza al Tar Calabria, nella quale si è discusso dei ricorsi presentati per sospendere il processo di fusione tra i tre Comuni.

«Basti guardare anche allo scempio che si è fatto con Corigliano-Rossano – ha evidenziato –. Io, finché avrò fiato, lotterò con tutto me stesso contro questa fusione: altro che orticello Castrolibero». «Castrolibero è la Terra dell’antica Pandosia – ha ricordato – quella dove alberga una cultura così importante che non credo i consiglieri in regione possano capire, loro non sapevano neanche dove fosse Castrolibero prima di questo scempio costituzionale».

«La fusione doveva essere la condivisione di un percorso, la condivisione di servizi e di un progetto in piena sinergia – ha detto ancora – Castrolibero non si estinguerà. Castrolibero non pagherà i debiti di altri Comuni».

«Quello che stiamo vivendo in questi mesi, guidato da taluni consiglieri regionali – ha spiegato – ha dell’assurdo oserei dire dell’inconcepibile per ogni sana mente umana. Alzarsi la mattina e decidere che un territorio così sano come Castrolibero, con conti in regola e una comunità in forte crescita, debba per forza di cose e per un’imposizione calata dall’alto, accontentare le brama di potere di alcuni personaggi».

«Non abbiamo bisogno di una fusione fittizia – ha spiegato – perché Castrolibero è un Comune sano e con servizi che funzionano e che rappresentano in pieno i bisogni dei cittadini. Questa è una legge dittatoriale che non rispetta la volontà popolare, non tiene conto dei dogmi democratici che caratterizzano il nostro Paese», ha rimarcato  Angelo Gangi, presidente del Consiglio comunale aprendo la manifestazione.

CASTROLIBERO (CS) – Il 5 novembre l’iniziativa pubblica “Castrolibero non si estingue”

Il 5 novembre, a Castrolibero, al Largo degli Aquiloni, si terrà l’evento pubblico Castrolibero non si estingue. No al nuovo centralismo regionale, organizzato dal Comune di Castrolibero.

Un momento in cui la comunità avrà l’opportunità di esprimere collettivamente la propria posizione; in cui Castrolibero potrà manifestare il proprio dissenso e ribadire che non si piegherà alle pressioni esterne.

«Castrolibero non si estinguerà. Castrolibero non pagherà i debiti di altri Comuni. Castrolibero è la nostra comunità, il nostro passato, il nostro presente e resterà il nostro futuro».

Introduce e presenta Angelo Gangi, presidente del Consiglio comunale. Intervengono Gianmaria Esposito, avvocato e costituzionalista, Filippo Veltri, giornalista, Carlo Rinaldo, esperto in materia amministrativa. Conclude Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero.

Negli ultimi anni, Castrolibero ha vissuto una crescita esponenziale, sostenuta da una serie di scelte strategiche che hanno modellato il territorio e rafforzato l’identità della comunità. Scelte che, pur non potendo accontentare tutti, hanno sempre avuto come priorità la tutela degli interessi locali e la protezione dell’autonomia amministrativa.
Il sindaco Orlandino Greco ha difeso questa autonomia a lungo, opponendosi con fermezza a progetti esterni che, secondo lui, miravano a trasformare Castrolibero in una pedina al servizio di interessi espansionistici.
 La sua visione della politica è sempre stata orientata verso obiettivi di grande valore, nonostante la consapevolezza che prendere decisioni per il bene collettivo significhi talvolta scontrarsi con opinioni diverse. Tuttavia, oggi Castrolibero si trova a fronteggiare una sfida senza precedenti: la proposta, sostenuta da alcuni consiglieri regionali, di costituire una “città unica”, che prevede la fusione con altre realtà locali.
Il progetto ha scatenato il dibattito nella comunità, in quanto appare, per molti cittadini, un’imposizione dall’alto, che ignora le peculiarità del territorio e delle sue esigenze. In una dichiarazione, il sindaco ha espresso forti critiche verso l’iniziativa, definendola “un attacco all’identità e all’autonomia di Castrolibero”. Secondo lui, il progetto non rispetta la Costituzione e mina il valore del consenso popolare, svuotando la democrazia del suo significato più profondo.
 L’intenzione di creare una “città unica” non considera, secondo gli amministratori locali, la storia di Castrolibero, né il lungo lavoro svolto per preservare l’equilibrio economico e sociale del Comune. Questo piano, per il sindaco e per molti cittadini, rappresenta un vero e proprio attacco all’identità della comunità, il cui patrimonio storico e culturale verrebbe annullato in nome di un progetto che, finora, ha escluso ogni dialogo costruttivo. Il referendum del 1° dicembre diventa, quindi, una tappa cruciale per la cittadinanza. Il sindaco ha invitato i cittadini a partecipare attivamente e a esprimere un secco “no” alla fusione forzata.  (rcz)

CITTÀ UNICA, L’INCOGNITA DEL CONSENSO
CONTROVERSIA SUL NUOVO CENTRALISMO

di ORLANDINO GRECO  – Il recente dibattito sulla fusione dei comuni in Calabria, in particolare il progetto che coinvolge Cosenza, Rende e Castrolibero, ha sollevato serie preoccupazioni sul rischio di un ritorno a forme di centralismo regionale. La regione, infatti, ha deciso di procedere con il progetto senza tenere in considerazione le opposizioni espresse dai consigli comunali e dai cittadini, “un’ingiuria istituzionale” che potrebbe costituire un pericoloso precedente nel panorama italiano.

Il ruolo delle Regioni nelle fusioni comunali

Le regioni italiane, ai sensi della normativa vigente, possono intervenire nella modifica dei confini comunali, sentendo le popolazioni interessate. Tale potere è stato finora esercitato nel rispetto delle autonomie locali e delle volontà espresse dai consigli comunali democraticamente eletti. Dal 1945 a oggi, non ci sono stati casi in Italia in cui una regione abbia estinto municipi senza che vi fosse il consenso formale da parte dei singoli consigli comunali coinvolti nella fusione.

Le recenti fusioni avvenute in Calabria, Corigliano Rossano e Casali del Manco, sebbene con una serie di forzature normative, sono nate nel rispetto formale della legge e della volontà dei Consigli comunali. L’imposizione di una maldestra fusione come quella che riguarda i comuni dell’area urbana cosentina, rappresenta un primo caso di intervento autoritario, con la Regione che decide senza l’impulso né la delibera delle amministrazioni locali.

La controversia calabrese: un nuovo centralismo?

Il caso della fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero ha attirato critiche da vari fronti. Secondo l’Associazione Nazionale per le Fusioni tra Comuni, l’approccio calabrese rappresenta un “pericoloso precedente” che potrebbe rendere le fusioni future ancora più complesse da realizzare. Questa fusione viene vista come un’operazione azzardata, portata avanti senza un confronto adeguato con i cittadini e le istituzioni locali.

Uno degli aspetti più controversi è stata la mancata approvazione di studi di fattibilità, che avrebbero dovuto analizzare le conseguenze economiche, finanziarie e urbanistiche della fusione. Inoltre, la Regione Calabria non ha fornito ai cittadini uno strumento partecipativo come il referendum, o perlomeno, non lo ha reso vincolante, come fatto da altre regioni. Questo ha portato alcuni a definire il referendum una “presa in giro”, con i cittadini privati del loro potere decisionale.

La necessità di un processo trasparente e partecipato

Le fusioni tra comuni, per quanto possano rappresentare una via per ottimizzare i servizi e migliorare le condizioni di vita dei cittadini, sono temi delicati che richiedono un approccio inclusivo e ponderato. Le regioni dovrebbero muoversi predisponendo un piano regionale delle fusioni e delle gestioni associate di funzioni e servizi in ragione delle peculiarità e delle esigenze dei territori per evitare che si renda discrezionale un atto così importante avviando sin da subito un dialogo costante e rispettoso con le istituzioni locali democraticamente elette.

È cruciale che, prima di avanzare una proposta di fusione, si studino attentamente le criticità del territorio e si elaborino piani strategici fondati su dati scientifici e obiettivi misurabili.

Nel caso della fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero, invece, si è assistito a un’azione unilaterale da parte della Regione Calabria, che ha proceduto senza coinvolgere le amministrazioni comunali e senza predisporre gli strumenti necessari per garantire una partecipazione consapevole dei cittadini. Questo atteggiamento autoritario non solo mette in discussione la legittimità del processo di fusione, ma solleva anche interrogativi sul rispetto dei principi democratici.

Un appello al buon senso

Di fronte a una situazione così critica, è necessario che la Regione Calabria interrompa l’iter di fusione e avvii un vero confronto con tutte le parti coinvolte eliminando la norma che ha svuotato di significato il referendum, restituendo così ai cittadini la possibilità di esprimersi realmente sul proprio futuro anche attraverso un dettagliato e approfondito studio di fattibilità che esamini attentamente tutti gli aspetti legati alla fusione.

Conclusioni

Il progetto di fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero si configura come un banco di prova per la Calabria e per il futuro delle autonomie locali in Italia. La decisione della Regione di procedere senza consultare adeguatamente le comunità locali rappresenta un grave precedente, che potrebbe influenzare negativamente la realizzazione di altre fusioni nel Paese.

In un contesto così delicato, è fondamentale che prevalga il buon senso e che le istituzioni si impegnino a garantire trasparenza, dialogo e rispetto per la volontà dei cittadini. Solo attraverso un processo partecipato e condiviso sarà possibile realizzare fusioni che migliorino realmente la qualità della vita delle comunità coinvolte. (og)

[Orlandino Greco è sindaco di Castrolibero]

CASTROLIBERO (CS) – Martedì a Cosenza l’incontro “La forza delle donne medico”

Martedì 2 luglio, a Castrolibero, alle 17.30, a Palazzo Isabella Quintieri, si terrà l’incontro La forza delle donne medico, organizzato da AndeAssociazione Nazionale Donne Elettrici Cosenza con AidmAssociazione Donne Medico, Comune di Castrolibero, Assocciazione culturale “LiberaMente”, Rete scuoleEmozioniamoci” e in collaborazione con lAssociazione Aps Agorà Ets di Castrolibero con la sua presidente Evelina Cascardo.

I lavori, moderati dalla dott.ssa Rosanna Labonia del direttivo Ande Cosenza, saranno aperti dal sindaco di Castrolibero Orlandino Greco e dalle   presidenti di Aidm Cosenza Angela D’Amato, di Aidm Riviera dei Cedri Agnese Mollo e Ande Cosenza, Giovanna Giulia Bergantin

Sulla centralità sociale del tema  dell’incontro si soffermerà la presidente nazionale Ande Marisa Fagà. Seguiranno le relazioni della dott.ssa Caterina Ermio, già presidente nazionale AIDM, della prof.ssa Antonella Iantorno, coordinatrice potenziamento biomedico Liceo Classico “Gioacchino da Fiore” di Rende e di Maria De Luca, presidente dell’AISM di Cosenza (Associazione Italiana Sclerosi Multipla Cosenza). 

Saranno presenti all’appuntamento  Rosita Paradiso, Gemma FaracoBrunella Baratta, dirigenti di alcune scuole della rete  “Emozioniamoci” che insieme ad Ande Cosenza hanno realizzato percorsi educativi per promuovere le discipline Stem tra le ragazze.

 Nel corso della manifestazione sarà presentato il libro Donne medico dall’Egitto ai nostri giorni, il cui ricavato andrà a favore dell’Aism di Cosenza. L’autrice della ricerca Wanda Lombardi, vicepresidente Ande Cosenza, illustrerà i contenuti che delineano le figure femminili storiche protagoniste nell’arte medica.

Al termine della serata sarà letta dalla poeta cosentina Annalina Paradiso la sua poesia “Essere donna”. (rcs)

CASTROLIBERO (CS) – Il convegno sulle Comunità Energetiche

Domani pomeriggio, a Castrolibero, alle 18, al Palazzo della Cultura “Isabella Quintieri”, si terrà un convegno sulle Cer (Comunità energetiche rinnovabili) organizzato da Aps Agorà Ets in collaborazione con il gruppo aziendale SmartiCo del dottor Pierluigi Benemerito

L’evento ha il patrocinio gratuito del comune di Castrolibero. 

L’associazione Agorà, che opera attivamente sul territorio di Castrolibero dal 2016,  ha trattato moltissimi temi negli anni e non poteva non dare importanza ad un tema  come quello delle comunità energetiche rinnovabili, proprio perché sono forme di  aggregazione socio-economiche che affrontano il problema dell’auto-sussistenza  

energetica. Le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sono state introdotte in Italia  con il decreto Milleproroghe 162/2019, che ha recepito le linee guida della Direttiva  europea Red II. L’associazione – una Cer infatti è composta da soci – può essere  realizzata tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e  piccole/medie imprese che decidono, insieme, di produrre, scambiare e consumare  energia prodotta da fonte rinnovabile localmente, con vantaggi economici immediati  per la comunità, oltre che ambientali e sociali per tutti.

Il convegno ha lo scopo di  far comprendere, a chi non fa parte del mondo dell’associazionismo, l’importanza che i benefici delle Cer porteranno alle comunità. Infine, le comunità energetiche  promuovono partecipazione e coinvolgimento: coinvolgendo in prima persona i  membri nella produzione e gestione dell’energia, le comunità energetiche rinnovabili  promuovono la partecipazione attiva e la consapevolezza ambientale legate alle  questioni energetiche, tra l’altro in un momento storico in cui i prezzi dell’energia  sono cresciuti tanto da divenire insostenibili per le famiglie. 

Relatori del Convegno saranno il dottor Pierluigi Benemerito del gruppo aziendale SmartiCo e Evelina Cascardo Presidente di Aps Agorà Ets, saranno presenti il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco e il Sindaco di Cerisano, Lucio Di Gioia(rcs)

La rivalorizzazione del borgo di Castrolibero attraverso i bagni del palazzotto

Prosegue, a Castrolibero, il progetto Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto”, che mira a rivalorizzare il Centro Storico attraverso una serie di interventi che comprendono la creazione di un info point dedicato allo slow food, botteghe d’arte, uno spazio per lo smart working, chiamato Cafè conciliary room, e poi strutture per attività ricreative e sociali, una scuola di cucina locale, un cinema, un teatro, un museo e un quartiere interamente dedicato allo sport.

Tra questi, ci sono i Bagni del Palazzotto, ovvero una spa realizzata nell’ex casa Ruffolo, oggi immobile pubblico, che viene interessato da un intervento di “rebuilding” per restituirgli l’antica grandezza, trasformandolo nel primo centro benessere in un edificio storico di tutto l’hinterland cosentino.

Il Palazzotto era un tempo l’antico accampamento dei francesi incaricati di proteggere Consentia dalle incursioni saracene. Questo sito, conosciuto anche come borgo delle Tinozze, riflette le peculiarità del territorio castroliberese, caratterizzato dalla presenza di grandi masse calcaree nel sottosuolo e da acque pure e cristalline. Qui è stata eretta nel 1888 una fontana nel punto in cui da sempre sgorgava un rigagnolo di acqua, conosciuta come “Truglio”.
Il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, ha riferito di essersi ispirati al modello di Bormio e al successo dei bagni vecchi e nuovi della cittadina in Valtellina. Approccio che trasforma Castrolibero in un borgo storico accogliente, incentrato su un turismo lento votato al benessere e al relax.
Connubio che potrà realizzarsi grazie alla presenza di bagni turchi e piscine calde, armonizzati splendidamente con l’offerta enogastronomica, sull’esempio di Siviglia, con nuove strutture trasformate in luoghi di interesse culinario, come vinerie e prosciutterie.
E se, da una parte, il sindaco ha confermato che i lavori sono quasi completati, dall’altra si è soffermato sul problema della scarsa ricettività alberghiera in tutta la provincia di Cosenza, sottolineando come il Comune da lui guidato stia affrontando attivamente anche questa sfida. Parallelamente ai progetti pubblici, infatti, anche i privati sono stati sollecitati e coinvolti e stanno presentando proposte per aumentare la capacità ricettiva, supportati da incentivi e benefici offerti da diversi bandi, come il nuovo Por Calabria e altri finanziamenti regionali.
In conclusione, il sindaco, ha offerto uno sguardo dettagliato e una visione chiara del progetto Castrufrancu e i Bagni del Palazzotto, rimarcando la sua capacità di riqualifica e rigenerazione urbana, e quindi sociale e culturale, per Castrolibero. Un unicum e un modello da esportare, che garantisce un’opportunità di sviluppo senza pari.
Ha infine evidenziato il consenso ricevuto a livello regionale e nazionale per l’iniziativa, ribadendo la determinazione del Comune nel portarla avanti, indipendentemente da eventuali cambiamenti nel contesto politico. (rcs)

CASTROLIBERO (CS) – Una targa per il talento di Desirée Malizia

Un riconoscimento da parte del Comune di Castrolibero ad un vero talento del territorio calabrese Desirée Malizia che, con la sua passione e le sue doti canore, è riuscita a rappresentare la Calabria agli occhi di tutta la nazione grazie alla sua grande ascesa nel programma musicale targato Rai, dal titolo “The Voice Kids”, condotto da Antonella Clerici e con i super giudici: Clementino; Gigi D’Alessio; Loredana Bertè e Arisa.

Questo grande palcoscenico televisivo è stato proprio il punto di partenza per la giovane artista calabrese che ci ha tenuto a ribadire la sua felicità per la targa premio ricevuta dal Comune di Castrolibero.

«Siamo molto felici di dare questo riconoscimento a Desirée. La Calabria deve essere la prima sostenitrice dei suoi talenti e le istituzioni devono far sentire forte il loro appoggio». Ha accolto così il talento di “The Voice”, il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, continuando.

«Auguriamo a Desirée di raggiungere i più grandi traguardi in questo campo della musica che non è facile, lo sappiamo, ma solo chi sogna può veramente osare e io credo che le qualità canore di Desirée, abbinate alle sue doti espressive e interpretative, possano essere caratteristiche vincenti per un successo a tinte nazionali. Noi, come Comune di Castrolibero, vogliamo rendere omaggio al suo talento».

Un supporto importante che è un monito per tutte le istituzioni a sostenere i talenti della nostra terra, a supportarli nei loro percorsi e a non lasciarsi soli nella lunga strada che porta alla maturazione artistica o di qualsiasi altro genere. (rcs)

LA “GRANDE COSENZA”: UN’OCCASIONE DI
POSITIVA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

di CANDIDA TUCCINoi imprenditori abbiamo nel nostro codice genetico la capacità di cavalcare i cambiamenti, di coglierne le opportunità e di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo. Se così non fosse non avremmo nessuna speranza di poter resistere alle regole di mercato, e di questo, la piccola e media impresa italiana è l’esempio più  tangibile rappresentando oggi l’80% del Pil del nostro Paese.

La fusione di Cosenza Rende e Castrolibero sarà un grande cambiamento e perciò una grande opportunità per tutti, amministratori, parti sociali e cittadini di poter realizzare un progetto urbano efficiente, moderno, vivibile e progredito. In particolare, per le imprese della Salute dell’area urbana interessata dal processo di fusione, sarà un’occasione irrinunciabile di fare un passo in avanti verso l’integrazione socio sanitaria dei servizi alla persona attraverso una programmazione socio sanitaria finalmente unitaria ed omogenea per un comprensorio di ben 54 comuni. 

Cosenza Rende e Castrolibero ad oggi, appartengono a distretti socio sanitari diversi: Cosenza va con il Distretto del Savuto che raggruppa 34 comuni, mentre Rende e Castrolibero con il Distretto Valle Crati che raggruppa 20 comuni. Per le politiche di welfare, invece, Cosenza fa parte dell’Ambito Territoriale n.1 che include circa 13 comuni, mentre Rende e Castrolibero dell’Ambito territoriale n. 2 con circa 9 comuni.

Una frammentazione di programmazioni e competenze che sta generando non poche difficoltà. La fusione dei tre citati comuni, invece, comporterà la ridefinizione dei confini geografici dei citati distretti ed ambiti territoriali per cui ne conseguirà una programmazione unica socio sanitaria e socio assistenziale per tutti e 54 comuni rientranti nell’area geografica del Distretto Savuto e Valle Crati ed Ambiti Territoriali n. 1 e n.2. 

Un risultato straordinario che non sfugge a chi, come noi, rappresenta il settore degli erogatori privati di prestazioni sanitarie e sociali e che accoglie nelle proprie strutture, cittadini dei comuni citati che, per via delle loro diverse residenze, seguono spesso iter amministrativi diversi. Un vero controsenso e, soprattutto, per noi imprese un affanno burocratico ulteriore.

Sicuramente un’incombenza per le istituzioni regionali che avranno da ridefinire l’assetto distrettuale ma un investimento di energia indubbiamente utile perché produrrà un grande vantaggio per la comunità e per gli erogatori di prestazioni. Una programmazione socio sanitaria e socio assistenziale unitaria per un comprensorio di 54 comuni consentirà una lettura del fabbisogno maggiormente coerente, eviterà la clonazione di servizi e la duplicazione di interventi con ottimizzazione di costi e miglioramento delle performance salutari. Un risultato positivo, questo, per i percorsi di salute dei cittadini ulteriormente amplificato dalla (anche questa) necessaria riorganizzazione della rete farmaceutica conseguente anch’essa dalla fusione dei tre comuni citati. 

Unico interlocutore politico, un’unica pianificazione, un’ unica lettura del fabbisogno ed una conseguente maggiore razionalizzazione della distribuzione dei servizi sul territorio. 

Occasione, quindi, di poter superare quella frammentazione delle programmazioni dei servizi alla Salute dei cittadini che è ed è stata, storicamente, l’ostacolo principale per il raggiungimento della desiderata integrazione socio sanitaria. 

Una sfida per amministratori e parti sociali che oggi la maggior parte degli stakeholder dell’area urbana coinvolta dal processo di fusione, è pronta ad accogliere con entusiasmo. (ct)

[Candida Tucci è presidente regionale filiera Salute Confapi Calabria]

CASTROLIBERO (CS) – Domenica uno spettacolo teatrale per celebrare Franco Basaglia

Domenica 24 marzo, alle ore 17.30 presso Palazzo Isabella Quintieri di Castrolibero, si terrà l’atto unico “Speranzella – I matti siete voi, Franco Basaglia docet” liberamente tratto da una storia-verità di Gisella Florio per la regia di Aurelia Carbone.

L’evento ha il patrocinio gratuito del Comune di Castrolibero e organizzato da Gisella Florio, della Commissione Cultrura di Castrolibero, scrittrice e autrice della commedia, in collaborazione con Aps Agorà Ets e la compagnia teatrale amatoriale InCastrolibero.

L’evento celebra i cento anni della nascita di Franco Basaglia, psichiatra veneziano, e dare risalto alla legge 180 del 13 maggio 1978 che da lui prese il nome e ne ispirò le linee guida.

La legge Basaglia chiuse i manicomi. Erano questi luoghi di detenzione in cui isolare dal resto del
corpo sociale le persone affette da disagio psichico. Promosse in alternativa un trattamento medico che partiva dal presupposto morale e scientifico che i malati mentali sono persone dotate di una propria identità e di diritti e come tali vanno trattati.

Più in particolare, la legge Basaglia prevedeva: divieto assoluto di costruire nuovi manicomi e graduale chiusura di quelli esistenti;il trattamento sanitario doveva essere volontario. Solo in alcuni casi particolari doveva essere obbligatorio; il malato doveva restare in ospedale solo per un breve periodo di tempo e solo a causa di situazioni di emergenza, difficilmente gestibili dalla persona stessa e dalla famiglia. Prima della legge 180 era vigente la legge 36 del 1904, per la quale erano internate nei manicomi le persone “affette per qualunque causa da alienazione mentale”.

Dopo un periodo di osservazione, i pazienti potevano essere ricoverati definitivamente, perdevano i diritti civili ed erano inseriti nel casellario penale.Nei manicomi si ritrovava chi era ai margini della società: dai malati di mente ai piccoli delinquenti, alle prostitute e anche gli omosessuali. In questi luoghi erano praticati elettroshock, contenzioni e punizioni corporali.

Basaglia partendo e utilizzando la sua formazione, medica-filosofica, voleva liberare i malati mentali dalle “celle di contenzione” nelle quali erano intrappolati, senza né personalità né dignità. In questo modo, riuscì a convincere i poteri forti che delegittimare le persone con disturbi psichici non è la strada giusta da percorrere. La prima cosa da fare, secondo Basaglia, è sospendere ogni forma di giudizio e considerare l’individuo nella sua interezza, partendo dalla storia di vita, dal ruolo sociale svolto, dalle emozioni e dal malessere, per poi procedere con la diagnosi e la terapia, evitando stigmatizzazioni inutili.

Franco Basaglia restituisce dignità alla malattia mentale, non considerando il paziente come un oggetto da aggiustare, ma una persona da accogliere, ascoltare, comprendere, da aiutare, e non da recludere o da nascondere. Speranzella è un atto unico tratto da una storia vera nata dalla penna eccelsa di Gisella Florio, autrice e scrittrice.

La regia è di Aurelia Carbone. Prima dello spettacolo interverranno Antonio Tiberi, Annamaria Di Rosa, Barbara Mantuano, Rossellina Pietramala. Saranno presenti, Nicoletta Perrotti assessore alla Cultura e Pasquale Villella presidente della Commissione Cultura del Comune di Castrolibero. A seguire un rinfresco per gli ospiti presenti.

Alessandro Giordano, Erica Fuoco, Federica Filice, Giovanni Conte saranno gli attori interpreti della commedia. (rcs)