COSENZA – Al Museo dei Brettii e degli Enotri la tombolata

Domani pomeriggio, a Cosenza, al Museo dei Brettii e degli Enotri, alle 17, si svolgerà una speciale tombolatain cui, oltre al gioco tradizionale delle festività natalizie, la tombola, personalizzata con i reperti della collezione del Museo, si giocherà anche a un gioco di società che ci consentirà di conoscere meglio la nostra città, Cosenzopolis: jocamu curi Brettii(rcs)

A Cosenza il concertone di fine anno con Achille Lauro

È con il concerto di Achille Lauro che, a Cosenza, si saluterà il 2024 per dare il benvenuto al 2025.

L’appuntamento è a Piazza dei Bruzi, dove è stato allestito un mega palco, un 23 metri fronte palco per 12, con un’altezza di 180 cm, su cui saranno allestiti due schermi Video wall fronte palco 2×6 verticali.

Per volontà del sindaco Franz Caruso, e grazie alla disponibilità della DeDo eventi, sarà possibile seguire lo spettacolo musicale anche attraverso l’utilizzo di un led wall, dalle dimensioni di 4,5 m x 2,5 m, che sarà posizionato all’incrocio tra Corso Mazzini e Viale Trieste, nei pressi della scultura monumentale di Giò Pomodoro “Spirale ’82”, interessando, quindi, l’area lungo Corso Mazzini compresa tra viale Trieste e via Piave.

«C’è un clima di trepidante attesa per l’arrivo di Achille Lauro – ha dichiarato il sindaco Franz Caruso – un artista di straordinario valore non solo professionale, ma anche umano, che ha al proprio attivo un forte  impegno nel sociale e tra i giovani, che ci inorgoglisce. Grazie a questa scelta, di qualità, stiamo rilanciando a livello nazionale l’immagine ed il prestigio della nostra meravigliosa città».

«Cosenza risulta, infatti, sempre al primo posto nelle classifiche nazionali dei luoghi indicati per il Capodanno – ha proseguito – nonostante altre iniziative presenti in Calabria. Insomma, già nelle attese e con questo preludio stiamo bissando il successo degli anni scorsi per uno spettacolo, tra l’altro, che non è fine a se stesso, ma che alla valorizzazione della nostra realtà urbana ed al messaggio sociale che porta con sé Achille Lauro,  riuscirà anche ad offrire un trampolino di lancio per una vetrina di successo a diversi artisti locali che si esibiranno sin dalle 23.30».

«Sono soddisfatto delle scelte fatte – ha concluso Franz Caruso – e mi auguro con tutto il cuore che Cosenza possa godere a pieno del suo meritato Concertone, proseguendo anche per l’anno nuovo il percorso di crescita e di rilancio per il quale sto dando ogni mia energia». (rcs)

A Cosenza la mostra dei Presepi

di BRUNELLA GIACOBBEInaugurata l’8 dicembre 2024, prosegue fino al 6 gennaio 2025 – nella sala di rappresentanza della Caserma Paolo Grippo, sede della Stazione Carabinieri Cosenza Centro – la mostra di presepi organizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio (A.I.A.P.) in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. L’esposizione di queste opere a tema celebra il Natale attraverso una combinazione di arte, simbolismo e spiritualità. Accanto al tradizionale albero e alle decorazioni natalizie che animano l’atmosfera festiva, il presepe emerge come il simbolo per eccellenza dei valori cristiani e del vero significato del Natale.

Per il terzo anno consecutivo, artisti, membri dell’Arma e appassionati del presepio si sono uniti per rendere omaggio, con creatività e devozione, alla rappresentazione della nascita di Gesù, cuore della tradizione natalizia. Intitolata “Sia luce sul mondo”, l’esposizione richiama valori quali lealtà, fedeltà e onore, che rappresentano anche i principi fondanti dell’Arma dei Carabinieri.

Visitata la splendida mostra, abbiamo rivolto qualche domanda a Massimiliano Battaglia, presidente della Sezione A.I.A.P. di Cosenza, ivi presente.

– Gentile Battaglia, vediamo molti materiali utilizzati e molti scenari.

«Abbiamo voluto selezionare rappresentazioni diverse tra loro.  I materiali utilizzati sono legno, sughero, polistirolo, gesso soffiato, diorami costruiti con la tecnica catalana.

Abbiamo sia presepi storici che popolari, come ad esempio il grande presepe con la struttura del presepe napoletano che rappresenta uno scoglio abitato, quindi un borgo, realizzato dai fratelli Giordano di Monreale. Oppure il presepe popolare che rappresenta la cittadina di Scilla, realizzato da Teresa Elmo. I presepi storici sono invece quelli in stile palestinese».

–Abbiamo visto anche un pezzo antico.

«Sì, c’è un magnifico presepe dei primi del Settecento con pastori in cera».

–I presepi sono realizzati dai vostri associati e non, giusto?

«Esattamente, abbiamo pastori calabresi ma anche pastori siciliani, pastori palermitani di artisti importanti come Paolo Biondo o Narracci che è uno scultore di Conversano. Abbiamo anche artisti stranieri come Daviu Montserrat dell’Andalusia e molti altri».

Quanti sono i presepi in mostra?

«Quest’anno è possibile ammirare 63 presepi e l’opera di Vincenzo Cristiano, un ragazzo di 14 anni ha vinto un premio alla Biennale d’arte Verona con la sua natività ed è stato recentemente premiato anche dalla Commissione Cultura della città di Cosenza».

–Da quanti anni organizzate questa mostra?

«Da diversi anni, ma è il terzo anno che si fa nella caserma dei Carabinieri, nel complesso monumentale dei Carmelitani. In passato abbiamo esposto a Palazzo Arnone e altri luoghi storici della città di Cosenza.

I nostri omaggi all’Arma risalgono anche ad anni fa, abbiamo fatto nel 2017 una mostra di presepi dal titolo Virgo Fidelis, in onore della protettrice dell’Arma dei Carabinieri. Lo scorso anno abbiamo esposto sempre qui, e il 2023 era anche l’anno in cui si celebrava l’ottocentenario della nascita del presepe, voluto per la prima volta da San Francesco d’Assisi».

Durante l’inaugurazione dell’8 dicembre, il comandante della Legione Carabinieri Calabria, Generale Riccardo Sciuto, sottolineò il profondo significato dell’iniziativa con questa dichiarazione: «Questa è forse tra le più belle iniziative di quest’anno che l’Arma organizza insieme a rappresentanti delle diverse comunità. Condividiamo con la cristianità, con il cattolicesimo, molti dei principi fondamentali: la prossimità, la vicinanza ai più poveri, ai più deboli. E tutto sommato i presepi rappresentano anche questo, cioè la Natività in casa di ciascuno, in modo che ciascuno possa ispirarsi a quei valori che la cristianità e la Natività, in questo caso, portano con sé». Ed effettivamente anche queste parole abbiamo riscontrato visitando la splendida mostra. (bg)

COSENZA – Gli infermieri in piazza per la prevenzione

L’Opi di Cosenza, guidata dal presidente Fausto Sposato, ha svolto una giornata di prevenzione su corso Mazzini, in pieno centro cittadino, insieme alla commissione d’Albo degli infermieri ed agli infermieri pediatrici ed insieme agli studenti del secondo anno del corso di laurea di infermieristica.

«È stata una giornata molto partecipata. Centinaia di cittadini si sono fermati nei nostri punti per la misurazione della pressione arteriosa, della glicemia e della saturimetria – ha spiegato il presidente Sposato –. Abbiamo anche fatto delle dimostrazioni delle attività di primo soccorso e dei BLS per quanto riguarda la rianimazione cardiopolmonare».
Presenti gli istruttori BLS che hanno mostrato ai bambini, ai genitori, ai cittadini come si agisce in momenti critici per il primo soccorso.
«L’Ordine delle professioni infermieristiche di Cosenza è sempre di fianco ai bisogni dei cittadini. Ci saranno altre giornate di prevenzione ed altre giornate formative», assicurano dall’Opi.
Da una parte la prevenzione e la misurazione dei parametri; dall’altra le infermiere pediatriche che hanno distribuito brochure per quanto riguarda le patologie stagionali che riguardano i bambini.
Il presidente, il consiglio elettivo e tutti gli organi dell’Ordine delle professioni infermieristiche hanno voluto fare la bellissima attività proprio nel momento in cui ci si avvicina alle festività di Natale: «abbiamo voluto far sentire la nostra vicinanza a chi oggi non può permettersi di poter eseguire anche degli esami semplici come la misurazione della glicemia e della pressione e anche della saturimetria».
Numeri importanti: oltre 400 cittadini e bambini che, tra un regalo e l’altro, si sono soffermati all’appuntamento pubblico con gli infermieri dell’Opi.
«Abbiamo suscitato veramente la curiosità dei genitori – hanno concluso – soprattutto per quanto riguarda la disostruzione delle vie aeree dei bambini per evitare incidenti da soffocamento e anche nei bambini che hanno voluto vedere come come si effettuano le manovre di primo soccorso e di rianimazione cardiopolmonare». (rcs)

A Cosenza consegna onorificenze della Fondazione Papa Albani

di BRUNELLA GIACOBBESi è aperta ieri 16 dicembre a Cosenza, nella suggestiva Sala degli Stemmi della Provincia con la “preghiera per la Pace” ispirata da Papa Francesco e curata da Don Pietro Martucci, Padre Spirituale della Fondazione per la Provincia di Cosenza, la cerimonia di consegna delle onorificenze promossa dalla Delegazione Calabria della Fondazione Internazionale Papa Clemente XI – Albani.

Un evento che ha celebrato l’impegno per la pace, per i diritti umani e l’amicizia tra i popoli. Tutti e tre valori cardine della Fondazione guidata in Calabria dal Cavaliere di Gran Croce d’Oro, avv. Dario Giannicola. Moltissimi i partecipanti ad assistere alla cerimonia degli insigniti, figure che con il loro operato hanno incarnato i principi di solidarietà, dialogo e umanità.

Durante l’evento è stato presentato il progetto “La Culla Termica” di Don Pietro Martucci, un’iniziativa sostenuta anche dal Vescovo di Cassano all’Jonio, Mons. Francesco Savino. Pensato per contrastare il dramma dell’aborto e dell’abbandono di neonati, il progetto offre supporto alle madri in difficoltà attraverso un’alternativa sicura e anonima di affido dei propri neonati: la culla in cui essi giacciono è dotata di un sistema di allarme collegato alle Forze dell’Ordine, garantendo così la massima sicurezza per il bambino e una pronta assistenza in caso di necessità.

I dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia sono allarmanti, si contano 65.661 casi notificati nel 2022, in crescita rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è evitare gesti disperati e offrire un rifugio sicuro, sensibilizzando la popolazione sull’importanza di strumenti come la culla termica.

Tra i partecipanti di spicco annoveriamo il Cav. Pasquale Giardino, figura di riferimento del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani, e il Rettore della Federiciana Università Popolare, Prof. Salvatore Maria Mattia Giraldi. La Gran Priore dell’Ordine, Avv. Filomena Falsetta, ha sottolineato l’importanza del progetto e il coinvolgimento di istituzioni e società civile, evidenziando il valore della sinergia tra enti nel perseguire obiettivi di solidarietà e inclusione.

La Falsetta ha, inoltre, affrontato un tema contemporaneo, quello dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla pace e sulla stabilità internazionale, citando la “Proposta di Legge Loizzo” per l’uso dell’IA nella sanità. Una legge che bilanciando innovazione e tutela della privacy punta a umanizzare le cure e integrare terapie digitali nel Sistema Sanitario Nazionale.

Insigniti  i “Membri d’Onore” Antonio Aita, Ernesto Pumpo, Grazia Ciappetta, Roberto Campanella, Giuseppe Galiano, Anna Maria Rende, Vincenzo Failla e Paolo Mattei.                                 

Tra i “Senatori Accademici” Sandro Frattalemi, Caterina De Rose, Antonio Tiberi, Carmen Filice, Andrea Di Maso, Anna Ciardullo, Sergio Caruso, Angela De Angelis, Camelia Irimin e Demetrio Fortunato Crucitti. “Cavalieri Croce D’argento”  Salvatore Maria Mattia Giraldi, Angelo Cosentino, Demetrio Castrovillari, Raffaele Mazza e Nicolo’ Mannino. “Diplomi Di Benemerenza” a Brunilda Lato e Silvio Aita.                                                                                           
Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Paola Diana, figlia di Paolo Diana, caduto in servizio a Bologna e insignito quest’anno della Medaglia d’Oro al Merito Civile. La sua memoria è stata onorata con emozione, ricordando il sacrificio di chi ha dato la vita per il bene comune. (bg)

QUALITÀ DELLA VITA, REGGIO BOCCIATA
È MAGLIA NERA E ULTIMA IN CLASSIFICA

di ANTONIO CLAUSI – Un risultato di cui non andare per nulla fieri. Se il meridione d’Italia occupa tutte e 25 le ultime posizioni, la Calabria fa ancora peggio. Nella classifica finale della Qualità della Vita 2024 prodotta dal Sole24Ore, quattro province della nostra regione compaiono tra le sei in fondo alla speciale graduatoria. Reggio Calabria, addirittura, scendendo di sei gradini rispetto ad un anno fa, guarda tutti dal basso verso l’alto: 107° su 107.

La “migliore”, si fa per dire al netto del dato poco edificante e su cui una riflessione profonda andrebbe prodotta, èla provincia di Catanzaro che arriva 90°. Guadagna addirittura una piazza, ma è difficile che qualcuno stia esultando in questo momento dalle parti del capoluogo. Cosenza resta inchiodata al 102° posto, Vibo Valentia è 103° (-7), Crotone 105° (-2).

Nord est in vetta alla classifica, crollano le aree metropolitane

La trentacinquesima edizione della Qualità della Vita del Sole24Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani segna la vittoria della provincia di Bergamo. Mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024, la provincia orobica aveva già scalato diverse posizioni nel 2023 e quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo.

La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.

Le città metropolitane, più in generale, registrano un crollo diffuso: Bologna scende di 7 posizioni, Milano di 4 passando al 12° posto, Firenze (36° posto) segna un -30 dopo essere stata in zona top 10 per tre anni consecutivi e Roma scende di -24 posizioni piombando al 59° posto. Torino perde 22 posizioni, arrivando al 58° posto subito davanti alla Capitale. Napoli è penultima, mentre Bari è tra le poche a salire: un aumento di 4 posizioni la porta al 65° posto.

I criteri su cui viene stilata la classifica

L’indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

La classifica della Qualità della vita, dove la Calabria è stata bocciata inesorabilmente, è una media delle medie calcolata su 90 indicatori da fonti certificate (Istat, Banca d’Italia, Istituto Tagliacarne, Infocamere e molti altri), su base provinciale e rapportati alla popolazione residente, divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

L’obiettivo è rappresentare un concetto multisfaccettato come quello della Qualità della vita indagandone i vari aspetti. Dei 90 indicatori fanno parte anche dieci indici sintetici che nel corso dell’anno sono stati pubblicati sul Sole 24 Ore: l’Indice del Clima, i tre Indici Generazionali (Qualità della vita di Anziani, Giovani, Bambini); l’Indice di Sportività, l’Indice della Criminalità; Ecosistema Urbano; l’Indice di Fragilità del Territorio; Icity Rank e l’Indice della Qualità della vita delle donne.

Alcuni indicatori sono rimasti uguali a quelli delle precedenti edizioni: dai depositi bancari alla raccolta differenziata, passando per gli iscritti all’Aire e il numero di librerie. Altri, in totale 27, sono di nuova introduzione: i rischi di frane e alluvioni, le mensilità di stipendio necessarie per acquistare casa, gli omicidi. L’indagine, che ha debuttato nel 1990, ogni anno si rinnova dando spazio a indicatori che possono raccontare al meglio l’evoluzione della società e dei territori. (ac)

[Courtesy LaCNews24]

COSENZA – Al via il contest “Visioni d’impresa” della Camera di Commercio

Al via il contest fotografico Visioni d’impresa, promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza per celebrare la storia e l’evoluzione dell’imprenditorialità nella provincia di Cosenza.

Attraverso fotografie e immagini l’obiettivo è raccontare le imprese e gli imprenditori che hanno plasmato il territorio, intrecciando tradizione e innovazione per guardare al futuro senza dimenticare le radici.

Il concorso, infatti, a cui possono prendere parte imprese attive o cessate, è articolato in due sezioni: quella tradizionale, che invita i partecipanti a mostrare una foto storica o contemporanea della propria impresa, e quella innovativa, che invece si pone l’obiettivo di reinterpretare immagini del presente o del passato attraverso l’ausilio di software digitali o tecnologie come l’intelligenza artificiale. 

Gli scatti possono rappresentare persone, luoghi, momenti significativi della vita imprenditoriale cosentina e sarò possibile presentare domanda fino al 23 dicembre compilando un semplice modulo raggiungibile al seguente link: https://forms.gle/3Wu2dBTfxJN86zLc7.

Le immagini saranno pubblicate sui canali social dell’ente, garantendo un’ampia diffusione su tutte le piattaforme. Inoltre, quelle che avranno ricevuto il maggior numero di reazioni saranno premiate nel corso dell’evento Premio giornalistico internazionale “Terre di Calabria”, che si svolgerà il prossimo 10 gennaio alle 18 presso la Sala Petraglia della Camera di commercio.

L’invito a presenziare è esteso a tutti i partecipanti, poiché ognuno di loro riceverà un riconoscimento nel corso della serata, unitamente ad un video riepilogativo con tutte le immagini che sarà diffuso durante l’evento. (rcs)

COSENZA – Successo per l’incontro sui centri storici e le barriere architettoniche

È stato ricco di riflessione l’incontro sul tema “Centri storici e barriere architettoniche”, svoltosi al Chiostro di Sant’Agostino del Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, e promosso dall’Unione nazionale mutilati per servizio – U.n.m.s., sede provinciale di Cosenza, presieduta da Carmine Vizza.

L’evento è stato moderato dall’ avv. Silvana Paratore, legale esperto di politiche sociali e Commissaria UNMS di Reggio Calabria, che ha affermato come lo scopo dell’ incontro è quello di offrire spunti di riflessione sull’ accessibilità nei centri storici, sulla promozione della più ampia fruizione dei beni culturali e sulla valorizzazione dei percorsi di inclusione delle persone con disabilità.

Insigni i relatori che hanno preso la parola dopo i saluti istituzionali del Presidente UNMS Cosenza, Carmine Vizza, promotore dell’evento, che ha sottolineato come l’ accessibilità dei siti e dei beni culturali quali musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, deve essere considerata non solo come obiettivo da perseguire in base alle norme vigenti ma come mezzo per raggiungere importanti traguardi di inclusione sociale.

Di accessibilità e fruizione alle persone con disabilità dei siti ha parlato anche la Direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Maria Cerzoso.
Sull’ inaccessibilità negli antichi borghi storici  con case in pietra, stradine ripide, piccole piazzette, lunghe scalinate,  è  intervenuta in video-collegamento la Presidente della Fish Calabria (Federazione italiana per il superamento dell’ handicap) Annamaria Coppedè, punto di riferimento per le politiche regionali sulla disabilità che ha aggiunto come esistono tanti tipi di barriere architettoniche da quelle fisiche, sensoriali, cognitive, percettive a barriere di comunicazione, sociali, di genere per l’ eliminazione delle quali occorre lavorare su strategie condivise.
Su emergenza e barriere architettoniche si è soffermato il Presidente dell’ associazione Soccorso senza barriere operante nel settore della Protezione civile, socio sanitario e socio assistenziale Gianfranco Simone, che ha affermato come l’eliminazione delle barriere architettoniche è indispensabile per mettere in salvo e porre in sicurezza le persone con disabilità. Sull’autonomia delle persone con disabilità è intervenuto in videocollegamento il Presidente della Fand Calabria (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) Maurizio Simone, che ha proiettato delle slides sulle barriere architettoniche e la progettazione universale mettendo in evidenza la necessità del confronto, dell’ ascolto e della condivisione delle esigenze delle persone con disabilità.
conclusioni della prima parte dell’ incontro sono state rese dal Presidente U.N.M.S. Calabria, Antonio Sabatino, che ha dichiarato come parlare di eliminazione di barriere architettoniche oggi sia inaccettabile e che sia fondamentale la cooperazione tra le varie organizzazioni che si occupano di persone con disabilità.
«Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità», ha concluso Sabatino, che ha accennato anche all’ auspicata riforma sulla disabilità che si preannuncia rivoluzionaria sia nelle normative che nell’ aspetto funzionale.
Che l’arte sia per tutti e che le bellezze di un territorio debbano essere accessibili a tutti (in base alla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità) è stato l’incipit di presentazione del libro “Raccontando la Calabria: una nuova alba per la mia terra di Gianpiero Taverniti, scrittore appassionato che ha dedicato la sua vita a raccontare e promuovere le bellezze della Calabria. Un testo capace di trasmettere la giusta consapevolezza delle ricchezze della Calabria che vanno difese e tutelate da tutti.
L’accessibilità alle bellezze artistiche del territorio descritte nel libro, è stato detto, non è solo un valore ed un dovere etico perché raggiungerla porterebbe benefici sociali e creerebbe opportunità economiche e turismo. Vivace e dinamica l’intervista curata dalla Paratore allo scrittore che ha dichiarato come sia necessario conoscere il passato per costruire il futuro. Nella guida edita Leonardo Ancona l’autore racconta col cuore cinque province con sette luoghi visitati per ciascuna di esse in cui sono evidenziate le bellezze paesaggistiche, valenze artistiche e tesori archeologici. Non mancano nel libro riferimenti alla cucina Calabrese ed aneddoti e racconti degli anziani del territorio ricchi di storia e tradizioni tramandate nei secoli.
L’evento si è concluso con la lettura della poesia “la Calabria una femmina sola, “scritta dallo stesso autore Taverniti. (rcs)

Successo a Cosenza per la tavola rotonda sulle infrastrutture per la Calabria

Ha riscosso successo e grande partecipazione la tavola rotonda su Infrastrutture necessarie per una Calabria in crescita e per uno sviluppo economico ed occupazionale, organizzata dai Rotary Club dell’area cosentina e, precisamente, di Cosenza Telesio, Cosenza Nord, Rende, Presila Cosenza Est, Montalto Uffugo, Mendicino Serre Cosentino e Cosenza Sette Colli.

Nel corso della stessa, inoltre, è stato presentato il libro La Questione Meridionale di Giacomo Francesco Saccomanno.

L’evento, dunque, è stato organizzato per fare il punto della situazione sulle condizioni in cui si trovano oggi, appunto, gli interventi previsti sia dall’Anas che da RFI. Dopo i saluti istituzionali di Eugenio Rogano, del RC di Cosenza Telesio, anche a nome degli altri presidenti, e di Dino De Marco, Governatore Eletto Distretto 2102 del Rotary International, la serata è stata introdotta dal Past District Governor, Francesco Socievole, che ha rimarcato la necessità di evitare campanilisti e di condividere un percorso di importante crescita.

A seguire gli interventi di Giacomo Francesco Saccomanno, che ha puntualizzato che la crescita di un territorio ha necessità di infrastrutture adeguate che potrebbero anche alleviare le negatività di un divario tra nord e sud che da decenni si inquadra nella nota “Questione meridionale”, precisando che la conoscenza oggettiva consente una scelta libera e consapevole, di Francesco Caporaso, responsabile Aree Struttura Territoriale Calabria, che ha evidenziato di quante opere sono in corso e che saranno realizzate nella regione con un piano straordinario decennale, e di Lucio Menta, direttore investimenti Rfi, che ha indicato sia i progetti delle nuove linee ferrate che i cantieri già aperti per l’alta velocità ed i collegamenti tra le varie zone.

Gli interventi di tutti hanno confermato che queste opere sono la conseguenza della realizzazione del ponte sullo Stretto che metterà oltre 6 milioni di residenti in Sicilia in collegamento diretto con il resto dell’Italia. Un’opera straordinaria che favorirà interventi di tale tipo e che consentirà una crescita importante sia sotto l’aspetto economico che occupazionale.

Le conclusioni della Governatrice del Distretto 2102 del Rotary International hanno interessato sia l’attività di informazione dell’associazione che affrontando argomenti di interesse dei territori consente ai cittadini di avere una informazione corretta e sia la rilevanza della realizzazione di strutture fondamentali per lo sviluppo di una comunità. Una opportunità che i cittadini di Cosenza hanno utilizzato con una presenza massiccia che ha riempito la sala.  (rcs)

Cosenza celebra i 130 anni della storica azienda “Arturo Scola”

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso e l’Amministrazione comunale ha celebrato i 130 anni della storica azienda “Arturo Scola”, conferendogli un civico riconoscimento, consegnandolo direttamente nella mani di Benito Scola, il continuatore della tradizione di famiglia.

Nella motivazione del riconoscimento l’Amministrazione Comunale ha espresso «una menzione d’onore all’azienda Scola come simbolo di eccellenza imprenditoriale nel nostro territorio».

«Con dedizione, qualità e passione – si legge ancora nella motivazione – l’azienda ha saputo mantenere viva una continuativa azione produttiva che ha contribuito a valorizzare il settore tessile ed a promuovere l’immagine della città di Cosenza. Con orgoglio, celebriamo questo anniversario, augurando un futuro ricco di successi e soddisfazioni».

«L’Amministrazione comunale – ha aggiunto il sindaco  Caruso nel suo intervento – ha voluto conferire a Benito Scola questo riconoscimento perché la sua è un’azienda che ha 130 anni portati benissimo. In un momento particolare nel quale il commercio, il motore della città, risente e non poco della crisi che è derivata anche dalla pandemia, avere la possibilità di cogliere i segnali, anche di longevità, che arrivano da questo comparto, credo sia qualcosa di particolarmente positivo e che deve invogliare anche ad investire nella città e a sollecitare coloro che hanno attività così importanti a continuare in questa opera».

«Un’azienda che festeggia 130 anni – ha detto ancora il primo cittadino – deve continuare a rimanere saldamente nelle mani della famiglia Scola anche con le nuove generazioni che la rappresenteranno».

«L’augurio che faccio – ha proseguito – è che possa continuare, perché è un punto di riferimento importante per Cosenza e perché in tutti questi anni ha lasciato un segno identitario molto forte».

Il sindaco ha, inoltre, ricordato di avere a cuore le sorti del commercio di Cosenza, «intanto perché ci sono segnali di ripresa, ma anche perché si sta portando avanti questa esperienza in un rapporto di solidarietà con i commercianti della città».

«Ed è grazie a loro – ha continuato – che abbiamo realizzato, già due anni fa, ma anche quest’anno, una serie di iniziative in grado, ad esempio, di aiutare la città a vivere il Natale in modo festoso contribuendo ad abbellire, con le luminarie, le nostre strade e le piazze della città. Si è colto questo segnale di condivisione e di sinergia pubblico-privata che ha portato un gruppo di commercianti a rendersi protagonisti di una raccolta di fondi che ci ha consentito di avere la città illuminata e addobbata a festa con largo anticipo».

Così come ha voluto Benito Scola, è poi intervenuto il senatore Massimo Veltri, legato da rapporti di stima e di amicizia a tutta la famiglia Scola.

«Mi ricordo gli odori e i profumi di Don Arturo Scola nel negozio di corso Telesio – ha ricordato – dove mia madre mi portava da bambino perché doveva acquistare il corredo per mia sorella, una figlia che non era ancora nata. Quel profumo mi rimase così impresso come il ricordo di aziende che hanno fatto la storia di Cosenza».

«Questo ricordo – ha proseguito – non può essere messo tra parentesi, perché queste imprese hanno fatto sì che Cosenza venisse apprezzata anche al di fuori della stessa provincia. Tutto questo, un’Amministrazione sensibile come quella di Franz Caruso non dovrebbe lasciarlo passare sotto silenzio».

E a questo proposito il senatore Veltri ha lanciato l’idea, prontamente raccolta dal Sindaco Franz Caruso, di dare alle stampe un album degli esercizi commerciali che hanno fatto la storia della città.

«Una città – ha concluso Massimo Veltri – non è fatta solo di strade e di piazze, ma anche di identità che è giusto siano riconosciute».

La cerimonia è stata conclusa da Benito Scola che ha ringraziato il Sindaco ed amico Franz Caruso «che ha voluto farmi questo regalo enorme in prossimità delle festività di Natale».

Un altro ringraziamento lo ha riservato al parterre di amici che hanno affollato il salone di rappresentanza del Comune. Ha poi ricordato di aver svolto il suo lavoro sempre con tanta passione, quella stessa passione che comunica ai suoi clienti. Ed ha ripercorso le tappe più importanti di una storia lunga 130 anni.

«La ditta venne fondata nel 1894 da mio nonno Giuseppe Scola e la sede era a Corso Telesio». Alla morte di Giuseppe Scola, l’azienda resta al padre di Benito, Arturo Scola e allo zio Giovanni Scola che scindono l’attività.

«La ditta di mio padre – ricorda ancora Benito – rimane sempre “Ditta Giuseppe Scola”, quella di mio zio diventa “Ultimoda Scola”, e si colloca in corso Mazzini, angolo viale Trieste. Subito dopo, cambia l’intestazione del negozio di mio padre che la chiama “Arturo Scola”, come adesso. Negli anni ’60 il negozio si trasferisce a Corso Mazzini (Salita Pagliaro) e lì siamo rimasti per circa 25 anni. Poi ci trasferimmo dove siamo ora da 32 anni. Quando mio padre ebbe delle vicissitudini, prese le redini dell’azienda mia madre, Linda Mandarino in Scola, che è stata fondamentale per il mantenimento in vita dell’azienda. L’azienda è cresciuta ed è andata avanti per la forza di volontà di mia madre che è stata determinante».

«Da oltre 50 anni, dopo la laurea – ha concluso Benito Scola – l’ho portata avanti io. Adesso spero che la porti avanti, ancora per tanto tempo, mio figlio Arturo che ha lo stesso nome di mio padre». (rcs)