A Paola “Madre Calabria – Percorsi identitari e tradizioni”

Fino a domani è in programma, a Paola, la seconda edizione di Madre Calabria – Percorsi identitari tra culture e tradizioni, promossa dall’Associazione culturale Tirrenide.

Con Madre Calabria Paola torna farsi piazza di popoli, punto di incontro, scambio e contaminazione tra e con le comunità che questa terra ha accolto nei secoli: quella arbëreshë, grecanica e occitana, dando loro voce, ne accoglie e racconta la cultura, le tradizioni, un patrimonio che diventa comune. E diventa occasione di confronto, arricchimento e crescita, tra memoria e costruzione del futuro di un’unica comunità.

«Il recupero della nostra storia, fatta di ricchezza e contaminazione fra culture, va praticato non solo in  un’ottica storico-culturale, ma anche sociale e politica che guardi a nuovi modelli di sviluppo, diversi da quelli che oggi provocano povertà, conflitto sociale e guerre. In un’epoca in cui si parla di difesa dei confini e protezione delle frontiere anche ad altissimo prezzo in termini di perdite umane, la storia della Calabria rappresenta un modello di ospitalità e integrazione da rileggere e rilanciare, ed è questa la missione di “Madre Calabria” e lo spirito che anima l’associazione Tirrenide. La Calabria ha una storia di accoglienza millenaria, ha dato asilo a comunità come quella occitana, arbëreshë che erano condannate alla diaspora e alla persecuzione. “Madre Calabria” offre spazi di narrazione, ma anche di riflessione sul presente. E riteniamo che i giovani debbano essere a conoscenza della storia del loro territorio perché da questa conoscenza nasce la consapevolezza e il senso di responsabilità anche politica», afferma Maria Cavallo, direttore artistico dell’evento e vicepresidente di Tirrenide.

«L’inaugurazione della seconda edizione di Madre Calabria è per noi anche l’occasione per fare un primo bilancio della nostra attività. Crediamo di aver raggiunto uno dei nostri scopi, che era quello di togliere un po’ di polvere dagli scaffali della cultura, portarla fuori dalle nicchie e renderla un po’ più di massa – dice il presidente di Tirrenide, Carmelo Olivella –. Crediamo di esserci riusciti come dimostrano le iniziative che si sono svolte in questi mesi con cui siamo riusciti a coinvolgere tanti giovani».

Tra queste il progetto “Comunità parlanti”, cui hanno preso parte gli studenti del liceo statale “Galileo Galilei” che hanno documentato il loro “cammino” alla scoperta delle comunità che  hanno trovato asilo sul territorio calabrese. Una cammino che, con il sostegno dell’amministrazione comunale di Paola, li ha portati alla scoperta delle “grecaniche” Condufuri e Bova, a Guardia Piemontese dove il museo valdese “racconta” storia, usi e costumi degli occitani in terra di Calabria.

«Le “Comunità parlanti” non sono solo un gruppo di persone che parlano la stessa lingua, ma uno “strumento” per arricchire le nostre conoscenze e scoprire nostre radici, perché un albero senza radici è destinato a morire – sostiene Anastasia Vommaro, una delle studentesse che ha preso parte al progetto –. Conoscere le proprie radici, il proprio territorio è il primo passo per amarlo. E la Calabria, terra troppo sottovalutata, ci chiede di darle una mano per recuperare il sorriso che, come direbbe Rino Gaetano, le è stato strappato dal vento crudele di chi l’abbandona e la disprezza».

La biblioteca del santuario – che, come dice padre Francesco, «è aperta alla comunità affinché tutti possano attingere al patrimonio di storia, arte, cultura, oltre che di fede, dei Minimi» – ha ospitato anche la premiazione delle opere che hanno raccontato con foto e poesie il “Mediterraneo”, il tema della seconda edizione del concorso letterario internazionale “4 Maggio” – la giornata clou dei festeggiamenti in onore di San Francesco – che quest’anno ha coinvolto anche gli studenti delle scuole del territorio.

Il primo premio per la sezione “Poesia”, categoria adulti, è andato a don Ennio Stamile, presidente dell’associazione di volontariato San Benedetto Abate e referente per la regione Calabria di Libera. Margherita Cascardo e Gianluigi Zicarelli, entrambi studenti del liceo di Paola, sono i vincitori rispettivamente della sezione “Foto” e “Poesia” per la categoria giovani.

“Terra mia. Di memorie e di sogni” è il tema della prossima edizione del concorso. «Terra mia non è solo la Calabria, ma una nostra terra inquadrata nell’immensità del mondo che non ha confini», spiega Loredana Grossi, presidente della giuria del concorso (il nuovo bando verrà pubblicato a breve).

Dibattiti e musica “tipica” animano le serate della tre giorni. Venerdì sono state protagoniste le lingue, perché tutelarle – ha evidenziato Cavallo – significa tutelare storia, tradizioni, usi e forme di pensiero che rischiano di essere dimenticati. Interessante, poi, la tavola rotonda Le comunità minoritarie calabresi tra normative e aspettative, coordinata da Carmelo Olivella, presidente dell’Associazione Tirrenide, con la partecipazione di Sabrina Mannarino, consigliere regionale della Calabria, Carlo Pisani, presidente del Consiglio comunale di Guardia Piemontese, Pippo Paino, sindaco di Condofuri, e Damiano Guagliardi, presidente Faa (Federazione Associazioni Arbëreshë). La giornata si conclude con l’esibizione live del Canto dell’Arberia di Marco Moccia.

La Comunione del Pane è il titolo della tavola rotonda di sabato coordinata da Simona Sganga, responsabile per Tirrenide dei rapporti con la Scuola e le Istituzioni: vi prendono parte il sacerdote Ennio Stamile, il predicatore valdese Attilio Scali, il teologo Simone Tropea e il diacono Mario Casile. Al termine, musica con “Zefiro danza sul mare”: sul palco Enzo Ruffolo, Federica Greco e Fioramante Ciambrone.

Letteratura e cultura popolare nelle lingue minoritarie calabresi è il tema di confronto della serata conclusiva. Con la vicepresidente di Tirrenide Maria Cavallo ne discutono Gabriella Sconosciuto, coordinatrice del circolo culturale Gian Luigi Pascale di Guardia, il filologo e storico Angelo Nunzio Azzinnari, Eligio Daniele Castrizio, professore ordinario dell’Università di Messina. Dalle 21.30 musica e spettacolo con “Grecantico” di Fulvio Cama e Storie di Chitarra con Iacopo Schiavo.
Se Paola accoglie le comunità nella sua piazza del Popolo, Tirrenide fa da “guida” alla scoperta delle piazze occitane, grecaniche e arbëreshë: già programmata per il 20 agosto la partenza alla scoperta di Civita e San Demetrio Corona; destinazione Condufuri e Pentedattilo per la visita guidata del 24 agosto. (rcs)

PAOLA (CS) – Mercoledì al via “Madre Calabria”

Prende il via mercoledì, a Paola, “Madre Calabria”, la manifestazione organizzata a dall’associazione culturale “Tirrenide” e in programma fino al 9 luglio.

La kermesse, infatti, è una sintesi dell’identità, storie, tradizioni e convivenza fra le diverse comunità che la abitano: arbëreshë, grecanica, occitana.

E diventa un’opportunità di scambio, conoscenza del patrimonio  culturale “sommerso” o poco conosciuto, e valorizzazione del territorio, tutti obiettivi che sono parte del dna e della missione dell’associazione Tirrenide.

Paola, città natale di San Francesco, si pone come centro di riferimento per la promozione delle diverse identità e tutela delle minoranze, e punto di partenza per la loro scoperta attraverso visite guidate a Bova, cuore della comunità grecanica; Lungro, centro spirituale dell’Arberia; Guardia Piemontese, patria calabrese degli occitani. L’ultima giornata è dedicata alla città ospite (i dettagli delle visite sono nel programma  allegato).

A Paola, intorno a Piazza del Popolo – alle spalle della monumentale Porta di San Francesco – nei giorni della manifestazione si snoderanno dei veri e propri villaggi che rappresenteranno le tre realtà.

Nelle casupole in legno allestite lungo le tre vie del centro cittadino che ospiteranno l’evento saranno “in mostra” gli abiti tradizionali, le specialità gastronomiche e quanto altro possa raccontare le tre diverse culture.

Ogni serata comincia con un dibattito a tema: “Religiosità in Calabria, tra riti e tradizione” inaugura, giovedì, il ciclo. Venerdì si parla di “Cucina e piatti tradizionali”, si continua sabato con gli “Usi e costumi di Calabria”.

“La Calabria si racconta” chiude, sabato, il ciclo di incontri e confronti.

Si inizia con le parole e si continua con la musica: sul palco allestito in piazza del Popolo, con la chiesa di Montevergine a fare da sfondo, nelle diverse serate si alterneranno lo spettacolo occitano di Sergio Berardo e Davide Bagnis, il viaggio musicale in Arberia con Anna Stratigò, lo spettacolo grecanico di Ciccio Nucera, il concerto di Federica Greco e Paolo Presta. «Tirrenide nasce con l’obiettivo di diffondere la cultura e scoprire le potenzialità rimaste sotto traccia del nostro territorio, – dice Carmelo Olivella, presidente dell’associazione – dare spazio ai nostri talenti con l’organizzazione di eventi letterari – come il “Premio internazionale 4 maggio” di cui stiamo già preparando la seconda edizione -. E diffondere il “bello” che abita la nostra terra, troppo spesso associata principalmente ai fatti di criminalità e malaffare. E’ l’emozione di stare a contatto con quel mondo sommerso, con quella cultura sommersa che quotidianamente la piccola storia produce. Con Tirrenide andiamo alla ricerca delle emozioni che tanti artisti, anche anonimi, ci trasmettono con le loro opere».

«La bellezza e il patrimonio letterario, archeologico, artistico, di usi e tradizioni che attraversano la storia e il territorio della Calabria – continua Olivella – possono contribuire anche allo sviluppo economico della regione. “Madre Calabria” è una tappa di un percorso intrapreso per dare un contributo e uno stimolo alla scoperta e valorizzazione di un tesoro che non può che arricchire chiunque vi entri in contatto». (rcs)