IL PROVVEDIMENTO RIGUARDERÀ 300 ABITAZIONI SULLA COSTA SICILIANA E 150 IN QUELLA CALABRESE;
Rendering del Ponte sullo Stretto

PONTE, IL DISAGIO DI CHI SUBIRÀ ESPROPRI
NON DIVENTI PRETESTO DI LOTTA POLITICA

di PIETRO MASSIMO BUSETTA – Dovevano  già essere aperti i due info point a Reggio Calabria e a Villa San Giovanni, per le informazioni riguardanti coloro che dovranno lasciare le loro proprietà per far posto ai cantieri del Ponte sullo Stretto.

In realtà ancora pare siano in preparazione e la loro apertura ritarderà di qualche giorno. Ma sono stati  pubblicati gli avvisi che riguardano gli espropri delle case e dei terreni che faranno posto ai cantieri. Circa 300 le abitazioni che saranno espropriate sul versante messinese, circa 150 su quello calabrese.

Immaginatevi le reazioni di chi avendo abitato in una certa zona si vede costretto a trasferirsi, si vede tagliate  le  proprie radici, magari obbligato ad abbandonare realtà in cui si è abitato da sempre, dove sono nati i propri figli,  per un’esigenza collettiva.

È un processo che riguarda tutti gli espropri, ma quando si tratta di autostrade, alta velocità ferroviaria, in genere la presa in possesso per pubblica utilità riguarda terreni per cui, anche se si perde il diritto alla proprietà, il trauma è inferiore.

Quando si tratta di abbandonare  le proprie case il fatto ha un impatto devastante. Si pensi che il semplice trasloco viene ritenuto tra le cose più stressanti della vita di un uomo quando è volontario, immaginate quando è forzato. Il trauma da trasloco viene definito come un life-event problematico che porta ansia, preoccupazione, disagio e sofferenza a chi non riesce a elaborare il passaggio da un’abitazione all’altra. Gli effetti nel caso sia obbligato saranno molto più pesanti. Per questo l’attenzione da parte della Società Ponte dello Stretto dovrebbe essere massima, la disponibilità agli incontri totale, mentre pare che per avere spiegazioni bisogna concordare un appuntamento. Farebbe bene la Stretto di Messina a non sottovalutare un aspetto che sembrerebbe meno importante di quelli tecnici relativi al progetto, alle prove nella galleria del vento, alla faglia che si allontana, insomma a tutti quegli aspetti ai quali sta dedicando la massima attenzione.

L’esigenza da parte della società di capire che l’aspetto  psicologico è importantissimo; che

è necessario un approccio convincente e molto conveniente per chi sarà sottoposto a un tale trauma non deve assolutamente essere ritenuto meno importante, come sembra stia avvenendo.

Si può costruire una infrastruttura anche contro la volontà dei territori, ma non è il modo migliore di procedere in una democrazia. Ricordiamo tutti che in Iran Mohammad Reza Pahlavi, che voleva saggiamente modernizzare il Paese, facendo passare le autostrade sopra i villaggi che venivano requisiti e distrutti, alla fine è stato deposto.

Intanto con le elezioni europee vicine,  anche questo necessario passaggio sta diventando campo di lotta politica. Cosa c’è di più interessante per chi si è dichiarato contrario che cavalcare un disagio così importante? Quasi tutta la sinistra a parte qualche esponente dissidente del PD, che oggi evita di esporsi considerato che Elly Schlein si è lanciata, inopportunamente, lancia in resta, a costituire quel campo largo, che su tutti gli altri temi fallisce, si è allineata.

Non è un fatto nuovo, si può ricordare ad esempio che il Pci non voleva neppure l’Autostrada del Sole, e il Pds si oppose all’Alta Velocità ferroviaria.

Non fa testo e rimane una rondine che non fa primavera la dichiarazione di Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, che si pone in distonia con la sua segretaria: «Il Ponte sullo Stretto di Messina è una grande struttura di cui necessitano la Sicilia e l’Italia. Io sono favorevole alla sua costruzione».

Ma non sono in tanti ad avere il coraggio di porsi in contrapposizione alla segretaria del momento. Probabilmente appena si cambierà segretario anche la posizione del partito cambierà, come è avvenuto periodicamente negli ultimi anni.

«La pubblicazione dell’avviso non significa affatto che gli espropri, e a seguire il cantiere, partiranno». Così la senatrice messinese del M5S Barbara Floridia. Là speranza è l’ultima a morire lo si sa.

«Le associazioni e i comitati dei cittadini stanno preparando centinaia di osservazioni al progetto che dovranno essere valutate tutte con la massima attenzione e che ci sono le autorizzazioni relative all’impatto ambientale da ottenere – aggiunge –. Le comunicazioni, però, restano fuorvianti, poco trasparenti e si agisce sempre comprimendo i diritti dei cittadini, i quali già in origine sono stati tagliati fuori dal dibattito pubblico sull’opera, pur previsto dal nostro codice degli appalti, ma rispetto al quale per il ponte il Governo ha preferito derogare».

Dall’altra parte Salvo Geraci, deputato della Regione siciliana della Lega afferma: «Ci sono tutte le condizioni per realizzare l’opera: con l’avvio delle procedure di espropriazione per pubblica utilità parte l’iter per la realizzazione del Ponte  di Messina. Sentiamo forte la responsabilità anche come Regione Siciliana di contribuire concretamente alla realizzazione del Ponte. È questa l’occasione per unire la Sicilia al continente in maniera reale e per determinare sviluppo e crescita».

 «La pubblicazione di un avviso è l’ennesimo tentativo di distrazione di massa. La verità è che non c’è nessun progetto approvato, che arriveranno invece in tempo utile montagne di osservazioni, che partiranno innumerevoli ricorsi, anche per colmare l’incomprensibile e assurdo silenzio delle istituzioni locali. Gli espropri potrebbero essere avviati solo dopo la “Dichiarazione di Pubblica Utilità”, che seguirà l’eventuale approvazione del Cipess. Prima di allora nessun avviso “privato” può avviare nessun esproprio». Cosi le opposizioni.

Non c’è stata opera in Italia più divisiva e più politicizzata. D’altra parte ha caratteristiche uniche sia in termini di una campata così lunga, ma anche per il fatto che si debbano “sprecare al Sud” tante risorse.

E vedono queste risorse sottratte alle opere necessarie al Centro Nord. E i mezzi a disposizione della vulgata nordista sono abbondanti e vengono utilizzati tutti. ν

[Courtesy Il Quotidiano del Sud

– L’Altravoce dell’Italia]

(pmb)

[Courtesy Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia]