La Settimana nazionale della Protezione Civile parte dall’Unical

È dall’Università della Calabria che mercoledì 9 ottobre partirà la Settimana Nazionale della Protezione Civile. L’iniziativa, istituita nel 2019 con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile, si svolge in occasione della Giornata Internazionale per la Riduzione del Rischio dei Disastri (13 ottobre), proclamata dalle Nazioni Unite, e ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare i cittadini sullimportanza della prevenzione e della riduzione degli impatti legati ai disastri naturali.

Ledizione 2025 vedrà un forte coinvolgimento di Atenei e Centri di Ricerca di tutto il Paese, protagonisti di numerose iniziative dedicate alla divulgazione scientifica e alla diffusione della cultura della protezione civile. Particolare attenzione sarà rivolta agli studenti e alle nuove generazioni, considerate fondamentali per la costruzione di comunità più consapevoli e resilienti.

L’evento all’Unical si terrà al Teatro Auditorium Unical alle 15.  Allinaugurazione interverranno il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, e la Ministra dellUniversità e della Ricerca, Anna Maria Bernini, insieme ai rappresentanti del Camilab, Centro di Competenza di Protezione Civile afferente allateneo calabrese.

Subito dopo la cerimonia di apertura, prenderanno avvio i seminari tematici in cui esperti, ricercatori e istituzioni affronteranno le principali questioni legate alla protezione civile, come previsto dal programma ufficiale.

La Settimana Nazionale della Protezione Civile non rappresenta soltanto unoccasione di incontro tra istituzioni, mondo scientifico e cittadini, ma vuole anche essere uno stimolo concreto a promuovere comportamenti responsabili, valorizzando la conoscenza e la formazione come strumenti chiave per ridurre rischi e vulnerabilità. (rcs)

L’Unical aderisce a Iupals: cinque borse di studio per gli studenti palestinesi

L’Università della Calabria ha aderito al progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, l’iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme.

Su proposta del Rettore Nicola Leone, il Consiglio di amministrazione ha approvato l’istituzione di cinque borse di studio, comprensive di vitto e alloggio, destinate a studentesse e studenti residenti nei territori palestinesi che intendano intraprendere un intero ciclo di studi all’Unical.

L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’impegno assunto dal sistema universitario italiano per favorire il dialogo, la conoscenza reciproca e la costruzione di prospettive di pace duratura in Medio Oriente. In una fase storica segnata da tensioni e conflitti che continuano a colpire duramente le popolazioni civili, le università sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella promozione di opportunità concrete di formazione, cooperazione e sviluppo umano.

«Con queste borse – ha dichiarato il Rettore Leone – l’Unical vuole dare un segno tangibile di vicinanza al popolo palestinese, offrendo a giovani ragazze e ragazzi la possibilità di studiare in un contesto internazionale e inclusivo, e di costruire un futuro migliore per sé e per le proprie comunità».

La decisione conferma una linea di attenzione già ribadita recentemente dal Rettore in occasione del Welcome Day per le matricole e della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dello scorso 12 settembre, quando Leone aveva sottolineato l’importanza del ruolo dell’università come luogo di dialogo e di pace, esprimendo vicinanza e sostegno al popolo palestinese e a tutti i civili vittime dei conflitti in tutto il mondo.

Con l’adesione a IUPALS, l’Università della Calabria rinnova dunque la propria vocazione internazionale e rafforza il proprio impegno a favore della cooperazione culturale ed educativa, nella convinzione che l’istruzione sia uno degli strumenti più potenti per costruire ponti di comprensione e solidarietà. (rcs)

RENDE (CS) – All’Unical si omaggia Pasquale Versace con “Raccontare Lino”

Si intitola “Raccontare Lino” il convegno in programma giovedì all’Unical, nell’Aula Magna “B. Andreatta”, promosso e organizzato dal CAMILAB (Laboratori di Cartografia ambientale e Modellistica Idrogeologica), di cui Versace era direttore e in cui è incardinato il Master di secondo livello in “Analisi Multirischio e Pianificazione di Protezione Civile”.

L’evento, che vedrà la partecipazione di autorevoli esperti italiani e internazionali, un premio nobel, i vertici della Protezione civile nazionale e regionale nel campo della Difesa del Suolo e della Mitigazione dei Rischi, si propone di analizzare le questioni e le problematiche aperte sulla previsione e prevenzione dei rischi. L’obiettivo, dunque, è quella di approfondire le strategie di mitigazione dei rischi naturali e di pianificazione di protezione civile, rendendo al contempo un sentito omaggio a Pasquale (Lino) Versace, professore emerito e pilastro indiscusso del settore nel panorama tecnico-scientifico nazionale.

Sarà un’occasione per ricordare le straordinarie abilità del professor Versace nell’interpretare e comprendere i fenomeni naturali partendo da un territorio particolarmente esposto come quello delle Calabria, e nel proporre soluzioni innovative per la mitigazione del rischio e la gestione delle emergenze. La sua carriera è stata un esempio di dedizione alla sicurezza delle comunità, fornendo metodologie innovative e visioni strategiche essenziali per affrontare le sfide poste dai rischi idrogeologici.

L’apertura dei lavori sarà affidata a Giovanna Capparelli, docente Unical e attuale direttore del Camilab, che traccerà “Il profilo scientifico e umano del professor Pasquale Versace“. Capparelli sottolinea l’importanza di questa iniziativa, affermando che “quella del “prof” Versace è un’eredità viva, che si tramanda e si rinnova grazie ai suoi insegnamenti”.

Le tematiche che verranno trattate durante l’evento si collocano in stretta continuità con i contenuti teorici e pratici sviluppati all’interno del Master in “Analisi Multirischio e Pianificazione di Protezione Civile”. Questo percorso formativo, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Progetto “Patti territoriali dell’alta formazione per le imprese”, mira ad arricchire ulteriormente le conoscenze degli allievi iscritti, tutti professionisti del settore, e a consolidarne le competenze.

L’evento non è quindi solo un tributo a una figura illustre, ma un momento cruciale di dialogo e rilancio per la ricerca e l’applicazione delle migliori pratiche nella difesa del suolo. In un periodo storico in cui i cambiamenti climatici amplificano i rischi idrogeologici, la visione e l’eredità di Pasquale Versace continuano a illuminare il percorso verso un futuro più sicuro e resiliente. L’Unical, con questa iniziativa, si conferma ancora una volta polo di eccellenza e motore di innovazione al servizio del territorio e della collettività. (rcs)

RENDE – All’Unical il convegno nazionale “Destinazione Italia”

Domani pomeriggio, all’Unical, si terrà il convegno nazionale “Destinazione Italia”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche (DiScAG) dell’Università della Calabria, attraverso il Corso di Laurea in Scienze del Turismo in collaborazione con la UniCal Business School (UBS).

L’incontro, di respiro interregionale e nazionale, è dedicato all’approfondimento dei Sistemi Turistici di Destinazione e del ruolo emergente del Manager di Destinazione, figura prevista dall’art. 31 della Legge “Made in Italy” n. 206/2023.

L’evento nasce nell’ambito del Corso Executive professionalizzante in “Manager di Destinazione”, attivato presso l’Università della Calabria e diretto dal prof. Tullio Romita, con l’obiettivo di formare nuovi profili professionali in grado di progettare, coordinare e valorizzare lo sviluppo turistico locale in chiave sostenibile e sistemica.

I lavori si apriranno con l’introduzione del professor Romita, che presenterà le finalità del corso e il quadro normativo di riferimento. Seguiranno i saluti istituzionali del professor Franco Rubino, direttore del DiScAG. Al centro della prima parte dell’incontro sarà la presentazione del progetto “Destinazione Italia”, illustrato da Claudio Pisapia, ideatore del modello Culturitalia e coordinatore del corso, insieme a Pasquale Ciurleo (EPLI), Antonella Perri (Comitato di coordinamento) e lo stesso Romita.

Nella seconda parte del convegno, si entrerà nel merito dei Sistemi Turistici di Destinazione, con l’intervento della prof.ssa Alessandra Priante, presidente di ENIT (in attesa di conferma), e con il contributo di rappresentanti istituzionali di regioni italiane particolarmente attive nel settore del turismo, amministratori locali e professionisti del settore pubblico e privato.

Il convegno si concluderà con gli interventi dell’on. Giuseppe Bicchielli, firmatario dell’art. 31 della Legge 206/2023 e presidente della Commissione parlamentare sul dissesto idrogeologico, e della dott.ssa Barbara Casagrande, segretario generale del Ministero del Turismo (entrambi in attesa di conferma), che offriranno uno sguardo sulle strategie nazionali a sostegno delle politiche turistiche territoriali.

L’iniziativa si inserisce nel percorso di qualificazione del sistema formativo universitario calabrese, e riafferma il ruolo dell’Università della Calabria come laboratorio di innovazione e progettazione per lo sviluppo dei territori. (rcs)

RENDE (CS) – All’Unical si presenta il libro su Papa Francesco

Domani pomeriggio, all’Unical, alle 16.15, nella sala stampa dell’Aula Magna, si terrà la presentazione del volume Francesco. Dono di misericordia e di speranza per l’umanità del XXI secolo di Sante De Angelis, edito da LBE – La Bonifaciana (2025).

Nel libro, il professor De Angelis ripercorre con rigore e devozione le tappe fondamentali del pontificato di Papa Francesco, restituendone un ritratto vivido e coinvolgente. Il Santo Padre viene presentato come guida spirituale in un’epoca segnata da crisi e conflitti, ma anche come maestro di discernimento, fede e misericordia. Un invito a riscoprire ogni giorno la presenza viva di Cristo attraverso il messaggio evangelico di Francesco.

All’evento interverranno il prof. Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, per i saluti istituzionali. I lavori saranno coordinati dal prof. Tullio Romita, presidente del corso di laurea in Scienze del Turismo, con intervento del prof. Elia Fiorenza, docente a contratto di Storia Economica. Le conclusioni saranno affidate a S.E.R. Mons. Enrico Dal Covolo, vescovo titolare di Eraclea e presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia Bonifaciana.

Un’occasione di riflessione su una figura centrale del nostro tempo e su un pontificato che continua a parlare al cuore dell’umanità. (rcs)

Presentata l’Unical Festa

È stata presentata, nel Foyer del Teatro Auditorium Unical, l’edizione 2025 di Unical Festa, il grande cartellone di eventi promosso dall’Università della Calabria per valorizzare il ruolo sociale del campus come centro di aggregazione, crescita culturale e responsabilità civica.

Un programma ricco di concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, contest creativi e incontri culturali, pensato per coinvolgere l’intera comunità universitaria e il territorio. Tornano gli Unical Games, l’attesa sezione dedicata allo sport e ai giochi tradizionali che fino all’11 luglio vedrà la partecipazione di oltre 760 concorrenti impegnati in tornei e attività ludico-sportive. Sempre nell’ambito di Unical Festa si svolgeranno le iniziative del progetto Il Ministero della Salute e l’Università al servizio della società  per la sensibilizzazione di studenti, docenti, personale universitario e cittadini calabresi alla donazione del sangue.

La conferenza stampa, condotta da Fabio Vincenzi, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali del mondo accademico e sanitario. Sono intervenuti Francesco Raniolo, prorettore al Centro Residenziale; Sebastiano Andò, professore emerito di Patologia generale; Mario Maggiolini, presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia TD; Vincenzo Pezzi, direttore del Dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione; Mario Florio, presidente di Avis Rende; Giuseppe Piero Guido e Giuseppe Pellegrino, delegati del Rettore per lo Sport e referenti di Unical Games.

Tra gli eventi più attesi spicca il concerto di Stefano Bollani Quintet che il 18 luglio chiuderà il cartellone di Unical Festa all’Anfiteatro all’aperto di piazza Vermicelli. Il celebre pianista salirà sul palco con un ensemble d’eccezione composto da Jeff Ballard, Larry Grenadier, Vincent Peirani e Mauro Refosco, regalando al pubblico un’esperienza musicale di altissimo livello.

Accanto a questo appuntamento imperdibile, il cartellone proporrà numerosi altri eventi culturali e di spettacolo. Il 4 luglio sarà la volta del concerto di Dardust, che presenterà il suo nuovo tour “Urban Impressionism 2025” sempre nella suggestiva cornice dell’Anfiteatro Unical. La serata del 10 luglio vedrà protagonista il Coro popup 33 giri, con un’esibizione dedicata alla tradizione musicale popolare, seguita dal live della cantautrice Lina Simons.

Non mancheranno momenti dedicati allo sport e al racconto olimpico: il 14 luglio il Cus (Centro Universitario Sportivo) ospiterà l’esibizione di tennis con la campionessa Raffaella Reggi, mentre il 15 luglio al Teatro Auditorium Unical andrà in scena lo spettacolo di Federico Buffa “Storie dalle Olimpiadi”. Il 17 luglio, infine, il Cinema Campus accoglierà la proiezione del docufilm “Le dee di Olimpia”, con la partecipazione straordinaria della campionessa olimpica Josefa Idem e del giornalista Francesco Gallo.

Tutti gli eventi presenti nel cartellone di Unical Festa sono ad ingresso gratuito. Fanno eccezione solo i concerti di Dardust e Stefano Bollani, per il quale gli studenti possono comunque usufruire di uno sconto del 25% sui posti in gradinata.

Sono già partite le competizioni di Unical Games che si disputeranno presso gli impianti del CUS. Sono in programma tornei di sei sport (calcio a 7, pallavolo, basket 3vs3, tennis, corsa e nuoto) e tre giochi (tiro alla fune, calcio balilla e corsa con i sacchi). Da non perdere la finale del torneo di calcio a 7 prevista per l’11 luglio, con la radiocronaca a cura di Francesco Repice, voce nota della Rai.

Previsti anche seminari tecnici, tra cui il 18 giugno l’approfondimento sul rapporto tra sport e intelligenza artificiale con l’arbitro internazionale Gianluca Aureliano, e due momenti dedicati alla cultura paralimpica in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico, previsti per il 18 giugno e il 3 luglio.

Questi eventi culturali e sportivi non solo rappresentano un momento di aggregazione e divertimento, ma sostengono anche il progetto “Il Ministero della Salute e l’Università al servizio della società: un progetto di comunicazione sulla cultura della donazione del sangue e dei suoi componenti negli atenei italiani”, promosso nell’ambito dell’Accordo di collaborazione siglato dal Ministero della Salute e dalla Sapienza Università di Roma, in rappresentanza della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, che vedrà la partecipazione di altri atenei tra cui l’Università della Calabria, oltre ad istituzioni e associazioni del territorio. L’iniziativa vuole sensibilizzare la comunità accademica e il territorio sull’importanza della cultura della donazione ed è realizzata in collaborazione con l’Avis, l’Azienda Ospedaliera di Cosenza e altre realtà sanitarie e accademiche.

L’Università della Calabria si conferma così un punto di riferimento per la costruzione di una comunità accogliente, sana e attenta al bene collettivo, in cui formazione, cultura e cittadinanza attiva si fondono in un percorso condiviso. (rcs)

50 anni fa l’ultimo incontro all’Unical di Andreatta

di FRANCO BARTUCCI31 maggio 1975 – 31 maggio 2025, sono esattamente 50 anni che sono trascorsi dall’ultimo incontro e discorso che il primo Rettore dell’Università della Calabria, prof. Beniamino Andreatta, fece nell’aula gialla dell’edificio polifunzionale intrattenendosi con una folta rappresentanza dell’intera comunità universitaria, studenti, docenti e non docenti, prima di abbandonare la nostra Università, per la quale aveva speso quattro anni della sua vita (1971/1975) lasciandoci una creatura inerme con tante speranze di crescita e sviluppo.

Di quel discorso riporto a seguire la sola introduzione che pur oggi ha un significato pregnante e testamentale: «Dove si producono idee, teorie, ricerche – disse Andreatta – guardando al di fuori di se stessa, al di fuori anche della realtà regionale, l’Università potrà essere utile a questa regione. Questa regione, prima di avere bisogno di tecnici, di politici, di critici del suo sistema politico, ha bisogno di sentirsi nel flusso della vita del mondo. Ha bisogno che qualcuno in questa università, magari in qualche settore del tutto non immediatamente utile sul piano operativo o sul piano della lotta politica e sociale, sia in contatto con il resto della comunità scientifica internazionale».

«La provincia italiana va riscattata dal suo senso di ozio – ha proseguito – dal suo senso di frustrazione, di malinconia. Va rimessa nel giro dell’ottimismo con la dimostrazione che è possibile, qui, produrre dei lavori che facciano parte di quell’ideale mondo della produzione scientifica, di quella comunità internazionale che supera le barriere ideologiche, le barriere politiche e che rappresenta ciò che più è simile, ciò che più è vicino al concetto di umanità dei filosofi. Ecco perché, dunque, è estremamente importante che in questa Università si rafforzino alcuni nuclei».

Di Quel discorso esiste una registrazione video e audio in forma integrale, registrata all’epoca dal funzionante Centro Radio Televisivo, previsto dal primo Statuto dell’Università della Calabria (DPR 1° dicembre 1971 n° 1329), regolarmente conservato, che fu mostrato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale intervenne il 15 gennaio 2009 alla cerimonia di intitolazione dell’aula magna dell’Università, proprio al primo Rettore dell’UniCal, Beniamini Andreatta, alla presenza della vedova, signora Giana Petronio Andreatta e della figlia Eleonora, nonché dell’on. Enrico Letta, direttore dell’Arel, già presidente del Consiglio, ed altre figure importanti della vita politica ed istituzionali della Calabria.

Fu il Rettore Giovanni Latorre, in apertura della cerimonia, a spiegare nella parte introduttiva del suo intervento il perché della presentazione di quel filmato, che dopo 33 anni mostrava l’immagine espressiva e il modo di presentare il racconto della nostra Università alle generazioni del nostro tempo direttamente dal suo primo rettore. 

«Le immagini che abbiamo appena visto – sono state le parole del Rettore Latorre  – hanno sempre mantenuto vivo al nostro sguardo il senso alto delle idealità e il profondo spirito di servizio da cui traeva ispirazione l’impegno pubblico, la ricerca del confronto franco e aperto, l’azione intelligente e dinamica che animavano Beniamino Andreatta nel suo inesauribile desiderio di porsi al servizio del Paese».

«Sono immagini  e parole – disse il Rettore Giovanni Latorre – che raccolgono ancora dentro di sé il sapore e il significato di un impegno civile, di una passione ideale, di una genuina propensione alla difesa dell’interesse collettivo; immagini e parole che, sulla scia del luminoso esempio da cui discendono, costituiscono il cemento della nostra identità, il collante della nostra soggettività istituzionale, il punto emblematico, forte, che, fin dai primi passi del suo cammino, ha fatto dell’Università della Calabria una realtà diversa, particolare; una Università nata con un progetto, con una missione ben precisata da portare avanti e un obiettivo chiaro da raggiungere. Oggi sentiamo di poter affermare che l’invito a continuare, a far bene, ad essere responsabili e consapevoli protagonisti del nostro destino, lanciato con composta e controllata emozione nella parte finale del suo discorso, non è caduto nel vuoto».

Non diversamente profonde e sentite furono le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento di apprezzamento e di saluto: «Sentiamo la sua mancanza, più semplicemente, come persona di prorompente talento, di forte caratura, di straordinaria generosità e finezza umana. Ma c’è piuttosto da dire quanto prezioso per l’Italia sarebbe oggi il suo contributo: il contributo della sua competenza e della sua fantasia, della sua passione e del suo coraggio, del suo senso dell’interesse pubblico, al servizio di visioni anticonvenzionali dei problemi dell’economia e di scelte limpide e rigorose».

Proseguendo nel suo intervento il Presidente Napolitano ricordò la tempra e i profili che vennero fuori al Rettore, Beniamino Andreatta, nel far nascere l’Università della Calabria: «Il primo fu quello dell’esempio che più di ogni altro egli ha concorso a dare di come si possa far nascere, in condizioni ambientali difficili, una Università campione, una università di eccellenza per qualità culturale, per proiezione internazionale, per radicamento nella realtà regionale, per serietà degli studi e, anche, per capacità di autogoverno e di uso oculato delle risorse. Come non si può trascurare di sottolineare la sua passione di un uomo del Nord verso il Mezzogiorno. Passione che fecero tutt’uno con il sentimento di un dovere nazionale».

«In questo solco – proseguì il Presidente Napolitano – va collocata la figura di Nino Andreatta be va collocato il suo impegno in Calabria, per la fondazione dell’Università della Calabria nello spirito che ho ricordato. Non occorre dire quanto ci sarebbe bisogno che quella tradizione riprendesse vigore. Sarebbe una risposta eloquente a deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud, a vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno, e anche a ogni forma di scoramento, di inerzia e di stanca gestione dell’esistente in questa stessa regione. L’esperienza di questa università – concluse il Presidente Napolitano – per come venne pensata e varata da Nino Andreatta e per come è cresciuta in più di trenta anni, è motivo di fiducia per tutto noi».

Andreatta e il mondo dell’informazione

C’è un lascito in questo momento di Andreatta che ci deve stare a cuore ed è l’impegno che profuse nell’assicurare e dare all’Università un rapporto pieno con la società del territorio attraverso un racconto di trasparenza sull’operato della Pubblica Amministrazione, riconoscendo un ruolo di preminenza agli organi d’informazione, quale tutori della democrazia e della libertà, oltre che del buon governo. Fu per suo merito, avendo la passione della scrittura giornalistica, che tutte le testate nazionali del giornalismo e di conseguenza quelle locali, inviarono a Cosenza le migliori firme per raccontare in campo nazionale la novità assoluta universitaria italiana, che stava nascendo nel cosentino. 

Questo avvenne durante i suoi quattro anni di permanenza in città (1971/1975) per far nascere l’Università della Calabria. Credeva nell’informazione e nel rapporto attivo e costante tra l’Istituzione universitaria e la società calabrese, come nella stessa comunità universitaria in un rapporto interattivo di conoscenza e trasparenza, tanto da inserire nel primo Statuto dell’Università (DPR 1° dicembre 1971 n° 1329) un apposito articolo, noto con il numero 10, nel quale si sosteneva che le riunioni di tutti gli organi dell’Università dovevano essere resi pubblici. Un concetto questo che in Italia è stato riconosciuto soltanto con la legge 241/1990 (diritto d’informazione e trasparenza delle P.A.), che fu emanata a seguito del fenomeno tangentopoli, del quale le nuove generazioni non ne hanno conoscenza e memoria, 

Ricordare la memoria di Andreatta oggi è anche questo per rinnovarla e ritornare a viverla se a si ritiene giusta e praticabile per le sorti migliori del nostro mondo. Ho iniziato ricordando le parole introduttive del suo saluto e concludo riportandone la chiusura: «Possiamo costruire una tradizione sciatta, contraddittoria, o possiamo stabilire una tradizione con questa tensione alla ricerca della qualità e dell’eccellenza. Possiamo stabilire un rapporto corretto con la politica o possiamo ricostruire un rapporto di sudditanza, di clientela, con la politica. Possiamo fare della ricerca innovativa o possiamo fare della ricerca puramente ripetitiva e compilativa. Tutto questo è affidato a noi, cioè è affidato a voi.  Il mio augurio più sincero, più amicale, che sia possibile per voi trovare la tensione collettiva, i leader nella ricerca, nell’amministrazione, nella vita studentesca, perché l’Università possa scegliere questa strada della qualità».

È dell’Unical il migliore ricercatore al mondo di Ingegneria geotecnica sismica under 40

di FRANCO BARTUCCISi tratta del prof. Paolo Zimmaro, in organico al Dipartimento di Ingegneria dell’ambiente dell’Università della Calabria, rientrato nel 2020 dagli USA nella nostra Università utilizzando la legge sul rientro dei cervelli.

Paolo Zimmaro è il primo italiano ad aver mai ricevuto questo prestigioso riconoscimento “TC203 Young Researcher Award”, che viene conferito ogni due anni dalla Società internazionale di Meccanica dei terreni e Ingegneria geotecnica (ISSMGE). 

Il riconoscimento, istituito nel 2012, premia giovani ricercatori sotto i 40 anni che si sono distinti per l’eccellenza nella ricerca e per contributi significativi nel campo dell’ingegneria geotecnica sismica.  È la prima volta che un ricercatore italiano riceve questo premio. Il professor Zimmaro si unisce così a una ristretta élite accademica internazionale che annovera, tra i precedenti vincitori, scienziati oggi in servizio presso istituzioni d’eccellenza come ETH di Zurigo, Berkeley e Caltech della California e altri centri di ricerca di rilievo mondiale.

Paolo Zimmaro è cresciuto a Paola (Cs), dove è nato, conseguendo la laurea triennale e magistrale in Ingegneria civile presso l’Università della Calabria nel 2010 e sempre in Calabria ha svolto il dottorato di ricerca in Ingegneria geotecnica.  Trasferitosi negli Stati Uniti nel 2014 ha maturato una significativa esperienza internazionale, lavorando come ricercatore e docente presso l’Università della California, Los Angeles (UCLA), con cui tuttora collabora come Research Affiliate presso il “B. John Garrick Institute for the Risk Sciences”, ma dove ha pure lavorato insieme all’attuale moglie Maria Giovanna Durante, di origine campane, che la senatrice a vita Cattaneo in un suo libro le ha dedicato una scheda tra le 10 ricercatrici italiane che stanno cambiando il mondo con le loro attività di ricerca.

Maria Giovanna Durante nel suo lavoro di ricercatrice negli Usa ha rivoluzionato il metodo di progettare in zona sismica e rientrata con il marito in Calabria, dopo un periodo di ricerca come borsista europea presso la nostra università e da qualche mese fa parte dell’organico di docenti del dipartimento di ingegneria dell’ambiente.

Il premio conferito al professor Zimmaro rappresenta anche un importante riconoscimento per tutta l’Università della Calabria, che negli ultimi anni ha puntato molto sull’attrazione di talenti internazionali e sul rientro di ricercatori italiani e calabresi altamente qualificati. 

Nel 2020, infatti, Paolo Zimmaro, ha scelto di lasciare la sua posizione all’Università della California (UCLA) per accettare la chiamata dell’Unical.  L’altro motivo fu quello di voler contribuire alla crescita dell’Ateneo e di applicare le sue competenze in una regione, la Calabria, caratterizzata da elevata sismicità e quindi ideale per le sue ricerche nel campo dell’ingegneria geotecnica sismica, non trascurando la storia della stessa Università, che dal prof, Cesare Roda, rettore nel triennio 1975/1978, fino al prof. Ignazio Guerra, senza dimenticare il prof. Gino Mirocle Crisci, con il dipartimento di scienze della terra che hanno studiato e tenuto sotto osservazione la geologia e la sua evoluzione sismica, creando la prima rete sismica calabrese di osservazione e studio a partire dal 1974.

Sarebbe bello ed opportuno che il prof. Paolo Zimmaro e la moglie Maria Giovanna Durante in un rapporto integrato e interdipartimentale creassero sulla scia del lavoro lasciato dal prof. Ignazio Guerra un centro di studi sismologici e di ingegneria sismica innovativo per rispondere alle attese del mondo moderno.  (fb)                                                              

Il ruolo e le funzioni delle donne nella società moderna

di FRANCO BARTUCCIGli studenti e studentesse dell’Università della Calabria, di qualsiasi corso di Laurea o Dipartimento, da quest’anno hanno l’opportunità di seguire il corso  di “Genere e Scienza”, tenuto dalla prof.ssa Laura Corradi, sociologa e docente di “Studi di Genere e Metodo Intersezionale”.

All’interno di questo corso si è svolto un seminario che ha avuto come relatrice la prof.ssa Sandra Costanzo, in cui si è parlato della presenza delle donne nelle Stem, ovvero Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, nonostante queste siano state escluse per secoli nei vari settori nevralgici della società moderna.

La relatrice del seminario, Sandra Costanzo, è Ingegnere Informatico, con dottorato di ricerca in Ingegneria Elettronica, ed attualmente professore Ordinario di Campi Elettromagnetici all’ Unical. Selezionata nel 2024 come una delle 20 donne leader di eccellenza nel settore ‘IEEE Antennas and Propagation’ – è stata anche inclusa dal 2022 nella lista ‘Top 2% Scientists’ della Stanford University e insignita del ‘Sigillo d’Oro’ dal Comune di Cosenza.

Gli stereotipi di genere sembra si stiano sgretolando, molto iniziando dalla famiglia: «Nel mio percorso di studi e ricerca Stem – ha detto la prof.ssa Sandra Costanzo – non ho avuto alcun ostacolo in famiglia, che invece ha assecondato la mia passione per la matematica e la fisica sin da piccola». 

Ma anche la scuola ha una grossa responsabilità, secondo Sandra Costanzo: «La mia idea di formazione, che proporrei fin dalle scuole secondarie, è orientata verso l’interdisciplinarietà, con l’obiettivo di superare la separazione netta tra le discipline, sostituendo queste ultime con topics (grandi temi) su cui innestare le varie competenze. Solo in questo modo, le nuove generazioni potranno controllare le tecnologie a vantaggio della società».

Un seminario in cui si è parlato delle nuove tecnologie che sono sempre più veloci, mentre il cambiamento sociale è ancora lento, soprattutto per quanto riguarda i retaggi patriarcali del passato e i pregiudizi sull’inferiorità delle donne che continuano ad esistere.  

Sandra Costanzo ha affermato che: «Siamo ancora lontani dal superamento delle disuguaglianze di genere, perché il soggetto femminile è stato per troppo tempo sottratto alla dimensione della storia. Ad oggi esiste ancora un enorme divario di dati disponibili in relazione al genere, basti pensare al contesto medico, dove per molto tempo anche la sperimentazione dei farmaci è stata effettuata esclusivamente su soggetti maschi».

A concludere il seminario è stata la prof.ssa Laura Corradi, promotrice del seminario, la quale ha dichiarato che l’iniziativa costituisce una piccola parte rispetto all’enorme problematica esistente e che non basta avere più donne nelle scienze: «Le scienze sono state costruite da uomini (occidentali, bianchi, di classe alta solitamente) e quindi rispecchiano spesso l’esclusione di altri soggetti. Abbiamo bisogno di più democrazia nelle scienze e della valorizzazione delle diversità». (fb)

Unical e Deloitte insieme per promuovere innovazione e sviluppo

Sostenere attività di formazione, ricerca, sviluppo e innovazione con l’obiettivo di sviluppare progetti congiunti che abbiano un focus particolare su sostenibilità, digitalizzazione e intelligenza artificiale. È questo l’obiettivo dell’intesa siglata tra l’Università della Calabria e Deloitte, per definire progetti condivisi e attivare percorsi formativi dedicati che consentano ai giovani di acquisire le competenze richieste dal nuovo mercato del lavoro.

Il percorso di collaborazione, avviato e coordinato per l’Unical dal professor Fabio Piluso, rappresenta un’importante opportunità per l’ateneo calabrese che potrà sviluppare con la multinazionale progetti di innovazione e ricerca, nonché attività di promozione del trasferimento tecnologico.

Con questo accordo Deloitte potenzia la sua presenza nel Mezzogiorno, dove ha già avviato i progetti con NextHub a Bari e con l’Università Federico II a Napoli, e ribadisce come l’intelligenza artificiale rivesta un ruolo fondamentale nelle collaborazioni del network con le principali università italiane, compresa l’Università della Calabria che svolge un ruolo di primo piano in questo settore.

L’accordo stipulato consolida un modello virtuoso di cooperazione con il mondo accademico dove innovazione e formazione sono strettamente legate al contesto economico e produttivo territoriale, anche al fine di creare dei profili di eccellenza a livello locale che siano guidati dalle nuove tecnologie.

«Siamo lieti che una multinazionale dell’importanza di Deloitte, tra le prime quattro al mondo nella consulenza – ha dichiarato il Rettore dell’Unical, Nicola Leone – sia interessata a stabilire una collaborazione strategica con l’Università della Calabria. I nostri studenti avranno l’opportunità di accedere a percorsi di formazione e di ricerca di avanguardia, e svolgere tirocini altamente professionalizzanti presso una realtà industriale di livello mondiale, acquisendo competenze che rispondono pienamente alle nuove sfide del mondo del lavoro».

«Auspichiamo – ha concluso – che lo sviluppo della partnership strategica con Deloitte possa condurre a significativi investimenti della multinazionale sul territorio calabrese».

«Il nostro network è consapevole dell’importanza delle nuove competenze e della formazione dei più giovani e per questo favorisce sempre di più la collaborazione con le università e il mondo accademico – ha detto Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte – Nonostante l’aumento della domanda di competenze Stem in un mondo sempre più definito dalla competizione scientifico-tecnologica, l’Italia paga ancora un grande gap su questo aspetto e le imprese faticano a trovare i profili più adatti alle nuove esigenze».

«Con l’accordo sottoscritto con l’Università della Calabria – ha continuato – continuiamo a investire sulle competenze Stem affinché possa esserci un cambio di passo a beneficio delle nuove generazioni e soprattutto delle ragazze, purtroppo ancora sottorappresentate negli ambiti di studio e carriera legati a questi profili».

Dall’ultimo Osservatorio Stem di Deloitte si evince come in Europa poco più di 1 studente su 4 si dedichi a percorsi STEM e nei Paesi indagati solo il 19,5% degli studenti si concentri su percorsi Ict. In Italia il dato scende nettamente, in quanto tra tutti gli studenti Stem solo l’8,4% è iscritto a facoltà Ict. Più di 1 azienda su 2 riferisce inoltre di aver riscontrato difficoltà nel trovare i profili adatti mentre quelli più ricercati dalle grandi aziende sono negli ambiti di ingegneria (63%) e tecnologia (55%).

Per Deloitte l’accordo sottoscritto con l’Università della Calabria rientra nel più ampio programma di Impact for Italy, con cui il network ribadisce il proprio impegno per la crescita del sistema Paese attraverso progetti innovativi e sostenibili, che abbiano un impatto positivo sulle persone, sui clienti, sull’ambiente e sulle comunità in cui opera.