OCCHIUTO (FI): con ddl Fi su stadi salto di qualità soprattutto al Sud

«Con il disegno di legge che Forza Italia presenterà in Senato nei prossimi giorni ci aspettiamo un salto di qualità sulla costruzione e ristrutturazione degli impianti calcistici italiani». È quanto ha dichiarato il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, sottolineando come si tratti di «una proposta che porterà vantaggi soprattutto al Sud Italia, dove la maggior parte degli impianti realizzati più di sessant’anni fa si trova oggi all’interno dei nuovi perimetri urbani».

«Grazie alla nostra proposta – ha spiegato – potremo finalmente rigenerare parti importanti delle nostre città. Per questo auspico che siano ripresi anche i progetti di realizzazione degli stadi di Cosenza, di cui il progetto era già stato aggiudicato durante il mio mandato da sindaco, e di Catanzaro».

«Vogliamo dotare le nostre città – ha concluso – di impianti sportivi all’avanguardia, che possano diventare luoghi multifunzionali di aggregazione anche dal punto di vista sociale e culturale». (rp)

Palazzo di Giustizia, Cannizzaro (FI): Si pone fine a una vicenda emblematica di fallimento

«Da oggi il Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria torna ad essere ufficialmente un cantiere in attività», ha dichiarato il deputatao di FI, Francesco Cannizzaro, partecipando alla consegna del cantiere all’impresa che realizzerà l’opera.

«Con questa data poniamo fine all’ennesima grande incompiuta della Calabria – ha spiegato – e segniamo l’avvio di una nuova grande opera che vedrà la luce, perché di fatto è come se avessimo pigiato il tasto reset per ripartire da zero, meglio di prima. L’Uta (Unità Tecnica Amministrativa) della Presidenza del Consiglio ed il Ministero di Giustizia hanno riconosciuto come determinante l’incontro organizzato a Roma il 3 marzo 2023 con il Ministro alla Giustizia Nordio, a cui hanno partecipato anche il Procuratore generale Gerardo Dominijanni ed il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Rosario Infantino. Sono felice di aver contribuito a dare nuovo forte impulso a questo iter, in un clima di sinergia istituzionale globale che ci ha permesso di trovare la soluzione per uno dei grandi problemi del nostro territorio».

«Vorrei, pertanto – ha detto ancora – ringraziare ancora una volta il Ministro Carlo Nordio, per aver immediatamente preso a cuore la questione ed averla affrontata prendendola di petto; oltre a lui, il mio doveroso grazie ai due Sottosegretari del Ministero di Giustizia, i colleghi parlamentari e amici Francesco Paolo Sisto e Andrea Delmastro, costantemente pungolati rispetto alla vicenda e risultati decisivi per la lieta conclusione dell’iter amministrativo».

«Questo cantiere era l’emblema del fallimento – ha concluso –. Oggi, invece, la squadra Stato ha vinto, perché non potevamo permettere che, proprio in una terra come la nostra, il mondo della Giustizia non avesse una casa funzionale ed efficiente, che le complicanze burocratiche avessero il sopravvento sull’utilità di un edificio così incisivo nell’andamento di un territorio. Dopo anni di ritardi, complicanze, affanni, possiamo dire di aver posto una data alla fine dei lavori del Palazzo di Giustizia: entro due anni dal riavvio del cantiere questa struttura avrà vita a tutti gli effetti. (rp)

Irto (PD): Ritardi e confusione confermati anche dalla Corte dei conti su Zes unica

Il senatore del Partito Democratico, Nicola Irto, ha evidenziato come «sullo stato della Zes Unica, la Corte dei conti ha confermato criticità che a parte avevamo già sollevato».

«In particolare, noi avevamo accusato – ha spiegato Irto – grossi ritardi imputabili alla confusione del governo Meloni, poca trasparenza nei dati, scarsa chiarezza nelle procedure autorizzative e, soprattutto, la mancata approvazione definitiva del Piano strategico della Zes, fatto che rallenta gli investimenti e frena lo sviluppo del Sud».

«Proprio di recente, nell’analisi sullo stato di avanzamento del “Piano strategico Zes unica”, la Corte dei conti – ha sottolineato il senatore dem – ha raccomandato alla Struttura di missione di approvare al più presto e in via definitiva questo documento indispensabile. Ancora, la Corte ha evidenziato la necessità di prevedere e attuare i controlli sull’andamento del Piano, dopo aver definito gli appositi indicatori. Non solo, la Corte dei conti ha scritto che va migliorata la pubblicità e la completezza dei dati ufficiali e ha chiesto di distinguere con chiarezza le funzioni degli organismi coinvolti nella gestione del Piano sulla Zes, al fine di evitare sovrapposizioni e dunque nuove lungaggini. La Corte ha inoltre rimarcato l’esigenza di raccordare gli interventi in fase di autorizzazione unica con il Piano strategico non ancora adottato».

«È dunque evidente – ha concluso – lo stallo creato dal governo, che si è reso sordo e cieco sin dalla nascita della Zes unica». (rp)

Minasi (Lega) replica al PD: Ponte opera straordinaria che proietterà l’Italia nel mondo

«Il Pd dimostra, così, per l’ennesima volta, di quanto poco a cuore abbia le sorti del Sud e dell’Italia in generale e di come in realtà l’unica cosa che interessi ai suoi esponenti è la strumentalizzazione politica di ogni tema, fondata su convincimenti ideologici che nulla hanno a che vedere con il bene pubblico». È quanto ha detto la senatrice della Lega, Tilde Minasi, replicando all’interrogazione parlamentare, a prima firma dell’eurodeputata Annalisa Corrado, rivolta alla Commissione Europea contro il Ponte sullo Stretto.

«Il Ponte è un’opera straordinaria che porterà lavoro, occupazione, sviluppo e proietterà l’immagine del nostro Paese nel mondo – ha ricordato la Senatrice – ma soprattutto rispetta i criteri di priorità e urgenza, maturità, qualità, impatto ed effetto catalizzatore del bando per il co-finanziamento europeo.

«È, inoltre, un’infrastruttura essenziale per completare il corridoio Ten-T scandinavo-mediterraneo – ha spiegato – e la Commissione ha rilevato l’alta qualità del progetto. Avrà enormi ricadute socio-economiche, compreso il taglio delle emissioni inquinanti delle navi traghetto e dei tempi degli spostamenti, soprattutto per i pendolari e, non ultimo, ha ricevuto il placet di fior di scienziati, che lo hanno studiato e ne hanno valutato positivamente i benefici».

«Il Pd, dunque – ha concluso Minasi – farebbe bene a convogliare le sue energie su altro, anziché continuare a perdere tempo (e la faccia) ancora dietro a questa sterile battaglia. I cittadini sono stanchi dell’Italia del No. E anche noi, che proseguiremo sul nostro cammino, nel solo interesse degli italiani». (rp)

Rapani (Fdi): Estendere il Frecciarossa da Milano a Sibari

Il senatore Ernesto Rapani sollecita la Regione a intercedere con Trenitalia e Rfi per superare la logica del profitto, garantendo servizi essenziali per il Sud e migliorando la mobilità interregionale con il collegamento Sibari-Metaponto.

Il sistema dei trasporti in Calabria, nonostante i progressi degli ultimi anni, necessita di un ulteriore sforzo per diventare veramente funzionale e competitivo. In questo contesto, l’impegno dell’assessorato regionale, che ha recentemente acquisito nuovi convogli per migliorare la rete ferroviaria, è un passo positivo, ma il Senatore Ernesto Rapani ritiene che non sia ancora sufficiente. La Calabria, e in particolare la sua fascia ionica, ha bisogno di essere collegata in modo più efficiente con le principali arterie del Paese.

Il parlamentare ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessorato regionale, che ha portato all’acquisizione di nuovi convogli utili ad efficientare il sistema trasportistico. Un passo che, pur importante, non può considerarsi conclusivo.

«L’impegno per migliorare la rete ferroviaria in Calabria è fondamentale, ma dobbiamo spingerci oltre e garantire collegamenti diretti con le altre regioni, in particolare con le tratte che conducono verso il nord del Paese», ha dichiarato il senatore.

Uno dei punti cruciali che Rapani solleva riguarda la necessità di creare un collegamento ferroviario diretto tra Sibari e Metaponto, da cui parte il Frecciarossa per Milano Centrale. Questo collegamento sarebbe essenziale per unire la costa ionica alla dorsale adriatica, creando un corridoio di mobilità che risponde a esigenze concrete, soprattutto per i cittadini delle aree meno servite.

In particolare, Rapani plaude alla sinergia e al supporto dell’assessorato regionale nell’attuazione del collegamento tra la stazione ferroviaria di Crotone e l’aeroporto Sant’Anna, un passo che, secondo il Senatore, non solo contribuirà a migliorare la mobilità nell’area, ma avrà anche un impatto positivo sul turismo e sull’economia locale. Tuttavia, l’obiettivo del Senatore va oltre: è fondamentale anche il collegamento tra la Sibaritide e il Crotoniate, un’area che attende con urgenza una metropolitana leggera tra Crotone e Sibari, che consentirebbe di collegare le due aree in modo rapido e diretto.

«Il successo del Frecciarossa Sibari-Bolzano rappresenta un esempio tangibile di come interventi mirati possano migliorare significativamente la mobilità e incentivare lo sviluppo economico», ha detto Rapani, sottolineando l’importanza di iniziative di questo tipo per il Sud. Il progetto di collegamento, descritto come una vera e propria “metropolitana di superficie”, dimostra la capacità di Rfi e Trenitalia di rispondere alle esigenze del territorio.

Ora, secondo Rapani, è essenziale programmare la tratta Sibari-Metaponto, così da essere pronti con il servizio all’ultimazione dei lavori di elettrificazione, previsti per giugno 2026. L’obiettivo è creare un collegamento diretto che faciliti l’accesso del Sud alla rete ferroviaria ad alta velocità, con un impegno coordinato da parte delle istituzioni regionali e delle principali aziende di trasporto ferroviario.

Una delle problematiche sollevate dal Senatore riguarda la risposta di Trenitalia e Rfi, che, di fronte alla richiesta di estendere il frecciarossa Milano Centrale- Metaponto fino a Sibari, hanno evidenziato la scarsità di utenza come ostacolo principale. Tuttavia, Rapani ribadisce che il sistema dei trasporti non può basarsi esclusivamente su calcoli numerici. Le popolazioni del Sud, infatti, partono da una posizione svantaggiata rispetto a quelle del Nord, e questo gap deve essere colmato con politiche che garantiscano servizi efficienti, indipendentemente dalla densità di utenza.

«Le popolazioni del Sud non hanno la stessa disponibilità di servizi come quelle del Nord – ha spiegato il parlamentare – e questo non può essere un motivo per negare il diritto alla mobilità. L’area jonica, per volontà e responsabilità storiche, è un territorio dalle grandi potenzialità ma sprovvista di università, di grandi ospedali o insediamenti industriali, il che riduce naturalmente la presenza umana».

«Ma questo non giustifica il fatto – ha aggiunto – che i nostri cittadini siano penalizzati da un sistema di trasporti inadeguato. Non possiamo più ignorare che le persone, ovunque risiedano, devono avere gli stessi diritti e la stessa qualità di servizi, soprattutto considerando che tutti sono sottoposti alla medesima pressione fiscale».

Infine, il Senatore Rapani ha sottolineato come, in questo contesto, la riforma dell’autonomia differenziata rappresenti una chiave fondamentale per riequilibrare il divario tra Nord e Sud. La possibilità di decidere direttamente a livello regionale su materie cruciali, come i trasporti, permetterebbe di rispondere in modo più mirato alle esigenze del territorio e di garantire pari opportunità a tutte le regioni italiane. Il Senatore Ernesto Rapani conclude affermando che la questione dei trasporti non è solo una questione di numeri, ma di diritti e pari opportunità per tutti i cittadini.  (rp)

 

Orrico (M5S): Agonia dei lavoratori di Abramo non finirà presto

«Sono uscita dal tavolo convocato sulla vertenza Abramo con una certezza: l’agonia dei lavoratori non finirà tanto presto». È quanto ha detto la deputata del M5S, Anna Laura Orrico su Facebook, dopo il tavolo al Mimit, che si riunirà il 27 novembre.

«Il percorso sperimentale che la Regione Calabria – ha spiegato – ha inteso proporre per salvare i lavoratori è appena iniziato; tutte le aziende coinvolte nella vicenda, compresa Tim, intendono assumersi la responsabilità di trasferire le commesse esistenti o attivarne di nuove altrove e, con esse applicare la clausola sociale sui lavoratori Abramo, solo se ci saranno gli incentivi della Regione destinati a disoccupati o lavoratori percettori di ammortizzatori sociali; il Ministero del lavoro si è presentato con la dichiarazione “stiamo facendo degli approfondimenti” per risolvere il problema della Cassa integrazione non erogata negli ultimi 3 mesi; i Commissari hanno proposto per la fase di cessazione dell’attività che si apre l’8 novembre, di prorogare gli ammortizzatori sociali finché sarà possibile e fin tanto che il progetto della Regione Calabria non si concretizzi».
«Tralascio lo sconcerto – ha aggiunto – nell’apprendere che al Ministero del lavoro sono venuti ad un tavolo di crisi senza una risposta, perché è evidente che non è chiaro ai burocrati e alla Ministra Calderone che ci sono mille famiglie sul lastrico».
«Nel frattempo, il Presidente Occhiuto – ha proseguito – ha comunicato che il progetto di dematerializzazione delle cartelle sanitarie al quale dovrebbero essere destinati i lavoratori di Abramo si basa: su una manifestazione di interesse predisposta dall’Istituto Poligrafico di Stato per 5 milioni di euro, alla quale hanno risposto Tim e PosteItaliane, una delle due risulterà aggiudicataria e poi potrà subappaltare la commessa ad una azienda ulteriore che, attraverso gli incentivi regionali, avrà assorbito i lavoratori Abramo precedentemente formati grazie appunto ai bandi su formazione e lavoro messi in campo».
«Ci sono, però, diversi dubbi sulle tempistiche e sulla sostenibilità economica nel lungo periodo di questo progetto – ha rilevato – come hanno sottolineato i sindacati, ma il nodo principale è: questi lavoratori dovranno essere licenziati per accedere ai bandi e, quindi, essere appetibili per le aziende che dovranno impiegarli prima nella formazione e poi nei servizi di dematerializzazione?».
«Per evitare il doloroso passaggio della disoccupazione – ha spiegato – la Regione ha parlato di un nuovo bando che uscirà tra 10 giorni destinato alle aziende che assumeranno lavoratori attualmente percettori di misure integrative del reddito (ovvero gli ammortizzatori sociali). Tuttavia, questi bandi che impegnano risorse europee devono rispettare determinati parametri e requisiti, quindi il matching non è così scontato (d’altronde già il primo bando che doveva consentire ai lavoratori della commessa Fibercop di passare a Konecta si è rivelato un flop)».
«Prossimo appuntamento mercoledì 27 novembre – ha concluso – il tavolo si riunirà con l’auspicio che tutti questi dubbi si siano trasformati in certezze positive per i lavoratori. La mia sensazione è che le tempistiche non siano brevi, continueremo a vigilare». (rp)

Vertenza Abramo, Orrico (M5S) e Irto (PD): Chiediamo di partecipare al Tavolo convocato da Occhiuto

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico e il senatore del PD, Nicola Irto, hanno invitato una lettera, a nome di tutti i deputati e senatori, calabresi e siciliani, del M5S e del Pd, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ed alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone , «nella quale chiediamo di poter partecipare al tavolo sulla vertenza Abramo Customer Care annunciato sui social media dal Presidente Occhiuto che si dovrebbe tenere il prossimo 5 novembre».

«Siamo fortemente preoccupati – hanno detto i parlamentari – dal destino dei mille lavoratori di Abramo Customer Care, dislocati tra Calabria e Sicilia, i quali, in passato e nelle ultime ore, ci hanno trasmesso la drammaticità della vicenda che stanno vivendo ormai da troppo tempo segnata dall’incertezza e dalla paura di perdere definitivamente la propria occupazione».

I Commissari straordinari hanno comunicato ieri ai lavoratori che, dal 1° novembre, saranno tutti in Cassa integrazione per il 100% delle ore. Mentre, da tre mesi, gli stessi lavoratori non ricevono la Cassa integrazione straordinaria. Manca, inoltre, il decreto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è tenuto ad emanare.

«Una situazione difficile – prosegue la nota – cui fanno da corollario le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria Occhiuto che annuncia una soluzione di fatto conosciuta nello specifico da nessuna delle parti sociali e dei rappresentanti dei lavoratori».

«Ecco perché – hanno concluso Anna Laura Orrico e Nicola Irto – ci auguriamo che la nostra richiesta sia accolta in modo da poter partecipare attivamente alla ricerca di una soluzione degna di questo nome per una vertenza che, visto il numero di lavoratori interessati, deve assumere carattere nazionale». (rp)

 

Naufragio Roccella, Irto (PD): Governo riferisca immediatamente in aula

Il senatore del Pd, Nicola Irto,  ha chiesto che «il Governo riferisca immediatamente in Aula sul tragico naufragio di Roccella Ionica. Il presidente della Regione Calabria chiarisca che cosa sa su quella triste vicenda».

Una richiesta che arriva dopo il servizio di domenica scorsa su Report, dedicato al caso.

«Quell’accaduto, che inchioda il governo alle proprie responsabilità politiche per i silenzi e le omissioni emersi nella ricostruzione giornalistica, ha condotto alla morte – ha continuato Irto – di decine di esseri umani, tra cui tanti bambini. Da subito il Pd nazionale e quello calabrese si erano pubblicamente interrogati sugli interventi che lo Stato italiano avrebbe dovuto attivare davanti a quel naufragio, rispetto al quale per cinque giorni nessuno si era mosso, lasciando in balia della disperazione donne, uomini e minori in fuga da persecuzioni, conflitti, violenze e violazioni dei diritti umani».

«Anche i media della Calabria – ha aggiunto – si erano interrogati, insieme alla Diocesi di Locri-Gerace, cui va dato il merito di aver cercato di scuotere gli animi, organizzando una veglia di preghiera e di riflessione proprio a Roccella Ionica».

«La ribalta nazionale che Report ha offerto a quei corpi senza vita, nel tentativo di dare giustizia, ci aiuta a riaprire la discussione e a chiedere al governo Meloni – ha spiegato Irto –di finirla con il becero ideologismo e di agire, invece, secondo i princìpi della Costituzione antifascista».

«Il presidente Roberto Occhiuto – ha concluso il senatore del Pd – non metta la testa sotto la sabbia, come se non sapesse o come se il problema non lo toccasse». (rp)

Naufragio di Roccella, Baldino (M5S): Governo chiarisca su strategia di insabbiamento

«Il Governo venga a riferire su quanto accaduto a largo di Roccella Ionica tra il 16 e il 17 giugno scorso». È quanto ha detto la deputata del M5S, Vittoria Baldino, ringraziando «Report» e  la «stampa d’inchiesta. Senza di loro alcuni episodi del Paese resterebbero insabbiati come sembra essere la volontà di questo governo che si mostra mendace, omissivo, occultante».

«È quello che sembra sia accaduto sui fatti del 17 scorso giugno a Roccella Ionica – ha spiegato – quando pare sia stato messo in piedi un sistema finalizzato all’occultamento dei fatti e della verità, una strategia tesa all’invisibilizzazione dei fatti attraverso lo smistamento e dei migranti feriti in diversi ospedali della zona e delle salme con accordi per il rimpatrio di cui non abbiamo notizia. In quel naufragio sono morte 65 persone tra cui 25 bambini».

«Della difficoltà della barca a vela  – ha proseguito – era stata data notizia. C’era tempo per i soccorsi che non sono arrivati. Il resto è storia che ci rimanda a quanto accaduto a Cutro. Il M5S ha depositato un’interrogazione scritta per chiarire fatti, soccorsi e perché il racconto ai giornalisti è stato precluso. Italiani devono conoscere verità». (rp)

Orrico (M5S): Referendum Città Unica consultazione strumentale

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha evidenziato come «il Movimento 5 stelle, coerentemente con le criticità che ha evidenziato fino ad oggi relative alla legge sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, ritenendolo un percorso carente di trasparenza e informazioni che possano consentire ai cittadini di scegliere in maniera consapevole cosa votare, non darà un indirizzo di voto per l’imminente referendum».

«Crediamo che –  ha detto Orrico – questa area urbana è, nei fatti, destinata ad unire le proprie forze in vista delle future sfide convergendo verso una unificazione dei servizi ed un miglioramento della qualità della vita dei cittadini tramite anche l’efficientamento della macchina amministrativa, tuttavia, non possiamo essere favorevoli alla strada intrapresa poiché non supportata da alcuna visione politica e costruita attraverso un metodo dettato dalla frettolosità, dalla nebulosità e dalla scarsa partecipazione».

«Non sono state, infatti, coinvolte le parti sociali e le istituzioni preposte – ha spiegato – ovvero le amministrazioni interessate, con una addirittura sciolta per mafia quindi in presenza di una grave mancanza di rappresentatività. Anche il referendum, inoltre, importante termometro democratico, è utilizzato in maniera strumentale visto che i quesiti stessi orientano la scelta dei cittadini».

«D’altronde – ha proseguito l’esponente pentastellata – lo stesso studio di fattibilità non fornisce nessuna certezza rispetto all’efficientamento della macchina amministrativa, alle economie di scala, e vende, in maniera fumosa, il possibile finanziamento di 10 milioni di euro all’anno, per 15 anni, condito dai ‘potrebbe’ a fronte di sempre maggiori tagli del governo centrale come ad esempio avviene nella nuova legge di Bilancio. Contiene, fra l’altro, alcune affermazioni che consideriamo gravi ossia che la fusione agevolerebbe quel dimensionamento scolastico contro il quale ci siamo battuti con forza». (rp)