di GIUSEPPE SPINELLI – Abbiamo una grande passione, fare agricoltura nella nostra terra, perseverando la natura e la biodiversità dei nostri territori» È il pensiero iniziale del loro percorso nel campo lavorativo, Benedetta e Maria Concetta Linardi, Laureate rispettivamente in Scienze della Pubblica Amministrazione con specifico interesse alla Finanza agevolata e Scienze della Nutrizione, le quali nonostante un lavoro fisso e una posizione sociale importante, hanno preferito cambiare qualche anno fa radicalmente la loro vita.
Certo, la loro storia è interessante dal punto di vista dell’idea lungimirante nel credere in questo prodotto, lo Zafferano, ma l’aspetto più importante è il messaggio che tutto ciò offre ai nostri giovani affamati di lavoro e dalla voglia di non partire da una terra che offre una potenzialità incredibile.
Con Benedetta, portavoce dell’Azienda di famiglia, ho tentato di svelare la magia di questa scelta che si è sviluppato a Castiglione Cosentino.
— Dott.ssa Benedetta Linardi, oltre alla spinta della famiglia con papà Luigi, importante suggeritore e vostro primo sponsor di questa bella avventura, cosa ha spinto lei e sua sorella ad abbracciare questo progetto e a lasciare un lavoro sicuro?
«La nostra scelta è nata in modo veramente molto semplice.
Avevamo dei terreni di famiglia, inutilizzati, li vedevamo abbandonati e sporchi. Per noi ogni volta diventava quasi un oltraggio a noi stessi, era come avere abbandonato una parte di famiglia.
In noi stava crescendo già da tempo la voglia di renderli attivi in qualche modo. Abbiamo iniziato a pensare e a fare dei test per creare delle produzioni al fine di sviluppare economia con un prodotto di qualità.
Dopo vari esperimenti sul campo abbiamo scoperto lo Zafferano, il quale da subito ha attratto il nostro interesse per vari aspetti, sia per quella che era la nostra idea e anche per le caratteristiche dei terreni a disposizione. Infatti la sua produzione legava molto bene alla conformità dello stesso.
I test effettuati dichiaravano che la posizione e i suoli si prestavano alla coltivazione di un prodotto di alta qualità proprio per le condizioni ottimali del luogo.
Superata questa fase, nell’individuazione del prodotto primario da sviluppare e coltivare, abbiamo anche pensato alla diversificazione del progetto, legandolo all’intero territorio con l’inserimento di altre peculiarità agroalimentari per ampliare la capacità di offerta a un mercato sempre più esigente.
L’idea è strettamente legata al centro storico per una questione d’insieme dell’offerta: Castiglione Cosentino dove ha sede la nostra azienda, un posto favoloso che offre una qualità di vita meravigliosa, in prossimità della Sila.
Questa unione è parte integrante del progetto, infatti il nostro laboratorio dove andiamo a preparare e confezionare il e i prodotti, essiccazione e confezionamento, ha sede nel centro del paese. Questo permette a chi viene a visitare la nostra attività definita da noi come “Azienda aperta” a non rimanere isolati ma creare le condizioni di partecipazione e inclusione sociale, e anche di apprezzare la bellezza del Borgo Storico.
Lo sviluppo dell’idea la si può notare anche dalla richiesta che noi abbiamo fatto al territorio in merito alla forza lavoro. Le persone sono tutte del posto e sono per la totalità donne. Questo aspetto è dovuto alla gestualità del lavoro, serve una mano piccola e delicata, proprio perchè lo Zafferano richiede questo per la sua produzione».
– Dott.ssa Linardi, con la sua ampia delucidazione sta sfondando una porta aperta. È chiaro che quello che state realizzando è lo sviluppo dell’unica idea che ogni giovane calabrese dovrebbe abbracciare come linea guida per un futuro lavorativo da perseverare. La Calabria ha tante diversità nella sua millenaria esistenza, ogni borgo, ogni angolo ha qualcosa da dire e da dare. Provi a convincere chi legge a rimanere e a non scappare raccontandoci come fare a realizzare qualcosa di simile!
«Noi siamo partite da un presupposto, quello di non essere delle contadine, non avendo alle spalle un’azienda di famiglia abbiamo iniziato da zero. Questo ha significato imparare ogni cosa per colmare tutta l’esperienza che ci mancava.
La volontà è stata la forza a perseverare e superare le tante difficoltà, anche dopo avere fatto un lungo percorso di studi non significava ridursi le aspettative, ma realizzare il progetto con le professionalità acquisite con essi.
Quindi il primo consiglio che mi sento di dare è riferito alla gratificazione importante che il mondo agricolo può dare a tutti, le potenzialità sono enormi.
Ripeto noi abbiamo iniziato partendo da zero, vivendo un percorso di formazione non banale, proprio perché venivamo da un mondo completamente differente. Alla luce di questo abbiamo deciso che chi avesse voluto avvicinarsi a noi per capire e imparare il mondo dello Zafferano, noi avremmo dato tutto il supporto necessario per introdursi in questo tipo di attività.
L’obiettivo aziendale che abbiamo creato, come dicevo, va di pari passo con il territorio, ossia percorsi che non si sono mai separati proprio per quel tipo di attività informativa che ci impegna per molto tempo.
L’attività conoscitiva e promozionale di questo tipo anche in questo ha dato ottimi risultati. Poco tempo fa alcuni tour operator hanno voluto visitare la nostra azienda e nello stesso tempo il posto dove siamo, creando una piccola economia che ha dato dei benefici a tutti.
Questo è il secondo consiglio: immaginate la nostra piccola realtà e moltiplicatela alle tante altre piccole realtà che la Calabria offre nelle sue storiche diversità, cosa si potrebbe creare.
– Benedetta, per realizzare un qualcosa di simile le chiedo: è vero che manca un collegamento molto più accessibile tra Informazione promozionale e più facile accesso al credito per invogliare e preparare i giovani a queste esperienze?
«Penso di sì, confermo questo vuoto per esperienza personale vissuta. Posso garantire che non è stato semplice trovare la soluzione.
In merito all’informazione, in Calabria siamo in una situazione di stallo. Tutto attualmente è concentrato su alcuni prodotti punti di forza del nostro agroalimentare come olio, vino. Dall’altra parte manca l’innovazione in tanti altri settori di nicchia come lo zafferano, dove scarseggiano le competenze per attuare le produzioni. Questo impone di uscire dal nostro territorio per trovarle.
In merito al credito, tocchiamo un altro tasto dolente e di fondamentale importanza.
Parlo della nostra esperienza, siamo andati in banca, abbiamo esposto la nostra idea, la quale è piaciuta, ma alla fine per avere liquidità dovevamo dare delle garanzie.
Abbiamo potuto scartare questa possibilità, perché la famiglia ha potuto supportarci scegliendo la via bancaria con un mutuo, ma se non ci fosse stata avremmo avuto delle grosse difficoltà.
La Calabria ha bisogno di persone che siano esperte a capire le esigenze del territorio e di quello che serve per farlo crescere.
– Dott.ssa Benedetta Linardi, le chiedo a questo punto degli aspetti economici, che tipo di investimento c’è da fare per realizzare un’azienda come la Linardi, i quantitativi da produrre per realizzare guadagni?
Lo zafferano è un prodotto molto particolare, siccome molte persone si avvicinano a questi perché attratti dall’economia che gira intorno ad esso, non sapendo però delle difficoltà che si riscontrano per avere una buona riuscita dell’investimento produttivo.
Parliamo di un prodotto che al grammo in proporzione, ha lo stesso valore dell’oro circa, è chiaro che accende una lampadina.
In realtà questo è vero in parte, questo è quello che dico alle persone che vogliono iniziare una produzione di Zafferano.
Il costo che si nota per l’acquisto dello Zafferano, diventa elevato perché ha una lavorazione di pregio fatta con tanta attenzione, alla fine della lavorazione posso assicurare che il margine di redditività scende parecchio. Fate attenzione non è solo quello che si legge su internet.
La materia prima ha un costo anch’esso importante. Infatti un Bulbo, che praticamente è il seme dello Zafferano parliamo del migliore, varia in media: 0, 40/0,60 cent. di €. (cadauno) Lo stesso produce dai 3/5 fiori, da questo si può capire il tipo di investimento per creare una produzione la quale consenta una gestione con ricavi e spese equilibrate.
Noi come Azienda Linardi seguiamo anche un altro aspetto, infatti stiamo lavorando nella direzione che si possa creare una rete di produttori per avere più forza sul mercato dal punto di vista quantitativo, per fronteggiare aziende estere che vendono un prodotto forte come volumi, ma non di qualità come quello calabrese. Con questo sistema di mutuo soccorso basato su convenzioni sia nell’azione sui mercati che di mezzi necessari alla stessa produzione , questo permetterebbe a tutti di fare fronte all’abbassamento di certi costi di inizio attività.
Da qui parte la costruzione di quella rete fondamentale per tutti.
– Quanto costa un grammo di zafferano?
«Lo zafferano ha un prezzo di vendita al grammo di media intorno ai 25,00 euro».
— A quali volumi di produzione un’azienda deve mirare per poter creare un equilibrio al suo mantenimento?
«Per mantenere un’azienda in questo caso, di monoprodotto specializzata sullo Zafferano, per sostenerla nei suoi costi a tutti i livelli, serve una capacità produttiva di tre kg all’anno».
– Quanti dipendenti ha L’Azienda Linardi?
Ad oggi non abbiamo dipendenti per l’intera annualità, ma collaboratori a periodo che stiamo specializzando. Sicuramente il nostro obiettivo è arrivare a un lavoro continuativo, investendo e diversificando le nostre produzioni.
Attualmente siamo in una fase importante nei confronti di produzione, di miele e farina con allo zafferano».
– Benedetta, ottimo percorso, ricordiamo a chi legge che l’azienda Linardi è stata premiata oltre che dal famoso brand Eccellenze Italiane, anche dall’Unical (Università della Calabria) precisamente dal Dipartimento di Scienze della Nutrizione e della Salute, il quale esaminando alcuni campioni ha classificato Zafferano del Re di Categoria 1, livello superiore in Italia e in Europa.
«Siamo partiti proprio da qui, dopo i primi esperimenti abbiamo fatto analizzare questi Campioni volutamente.
Avuta la conferma del loro valore qualitativo ci siamo buttati letteralmente nell’esperienza, forte proprio di questo risultato.
Stiamo cercando con molta fatica di fare campagne di sensibilizzazioni in quegli ambienti che possono aiutarci a fare conoscere il nostro zafferano a chef e a professionisti della nutrizione per esaltare le qualità di questo prodotto. Non nascondo la nostra fatica, ma non ci perdiamo d’animo.
– Benedetta Linardi, complimenti per tutto quello che avete creato e che continuerete a sviluppare. Un’ultima domanda: rifarebbe tutto? Dia un messaggio ai giovani calabresi, è importante!
«Io e mia sorella siamo soddisfatti di tutto, ecco perché rifaremmo tutto nonostante alcuni momenti di avversità. In Calabria si può fare agricoltura e si può vivere di essa, nella nostra terra si può vivere bene con questo lavoro.
Ai giovani: investite sul territorio, ma capite prima che tipo di prodotto offre, specialmente la sua storia, diventa un binomio perfetto, questa è la nostra grande ricchezza ancora tutta da scoprire». (gsp)