LA LETTERA / Vincenzo Voce: Non si possono accorpare Parco di Capo Colonna e Musei al Parco di Sibari

di VINCENZO VOCE – Ministro Gennaro Sangiuliano, Le scrivo a nome di tutta la Città di Crotone che rappresento e le manifesto anche l’espressione condivisa dal Consiglio Comunale con apposito provvedimento deliberativo, approvato all’unanimità.

L’Heraion Lacinio, tutelato e valorizzato dal Parco Archeologico e dal Museo nazionale di Capo Colonna oltre che dal Museo Archeologico Nazionale di Crotone, è una testimonianza concreta della Antica Kroton, una delle più grandi città Achee della Magna Grecia.
Il Parco di Capo Colonna e i Musei non possono e non debbone essere accorpati al Parco di Sibari che rappresentata una realtà distante oltre 100 km e, seppur di analoga origine, che si presenta con forme, storia e tradizioni diverse.
Sono criteri oggettivi di natura culturale e storica che non possono essere ignorati sulla base esclusiva di una mera gestione aziendalistica.
Ed è in questa direzione, cioè la crescita e lo sviluppo del Parco Archeologico di Capo Colonna e dei Musei, che l’amministrazione con le strutture periferiche del Mic e con la Regione, sta investendo con una concreta progettualità nell’ambito del percorso di Antica Kroton.
Inoltre sembra prospettarsi che all’accorpamento del Parco di Capo Colonna a quello di Sibari potrebbe seguire la soppressione della Soprintendenza Abap di Catanzaro e Crotone con sede a Crotone, recentemente istituita.
Anche questa prospettiva costituirebbe nocumento rispetto a quanto espresso precedentemente. Scenari positivi, viceversa, potrebbero realizzarsi con il conferimento dell’autonomia, pienamente crotonese, per il Parco e i Musei e le strutture già annesse come la Fortezza di Le Castella, anche in considerazione degli sforzi di natura finanziaria e progettuale che attualmente sono in itinere.
La nostra non è una sterile battaglia di campanile ma oltre alle ragioni già precedentemente evidenziate sono anche i numeri che supportano la nostra richiesta. (vv)
[Vincenzo Voce è sindaco di Crotone]

Vono (IV): Risorse per Parco Sibari da usare per risolvere criticità

La senatrice di Italia Viva e vicepresidente in Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni, Silvia Vono, ha dichiarato che «con la risoluzione della 7° Commissione del Senato, votata favorevolmente, il Parco archeologico di Sibari, che vanta dei ritrovamenti importanti sia dal punto di vista culturale che scientifico come le terme e le tabernae di epoca romana, i resti del Teatro romano, due domus con pavimenti a mosaico in opus sectile e con vani con mosaico con tessere bianche e nere, può vantare la propria candidatura a patrimonio dell’Unesco grazie all’interesse dimostrato proprio da Italia viva che ha promosso l’affare assegnato da cui è partita l’ipotesi di candidatura».

La senatrice, che ha ricordato l’enorme patrimonio artistico e culturale di cui è ricca la Calabria, ha sottolineato come «l’area del parco archeologico da troppo tempo risulta abbandonata con zone impropriamente occupate per cui sarebbe necessario un intervento decisivo di rilascio e che siamo in attesa, dopo gli slogan di qualche mese fa, dei 3 milioni di euro provenienti dal piano strategico “Grandi progetti beni culturali” destinati dal Mibact al Parco e al Museo Archeologico di Sibari».

«Le risorse, quando arriveranno – ha dichiarato la senatrice di Italia Viva – dovranno necessariamente essere destinate ad eliminare le criticità riprovevoli sorte in seguito al lungo periodo di disinteresse verso quest’area di importanza fondamentale per la Regione come provvedere al potenziamento dei sistemi di drenaggio del sito attualmente in condizioni precarie, a predisporre gli interventi di restauro e conservazione, a migliorare la praticabilità e l’accesso al sito con gli opportuni adeguamenti».

«Sono necessarie – ha sottolineato – costanti sorveglianza e attenzione della politica per recuperare il valore storico-artistico e culturale della nostra terra e non consentire che gli spazi lasciati liberi, per incapacità o negligenza, vengano occupati da quanto purtroppo esiste in alcune zone della Calabria, anche del cosentino, e che bisogna avere il coraggio di contrastare a viso aperto». (rp)