L’OPINIONE / Santo Biondo: La necessità di perseguire applicazione di politiche attive del lavoro efficienti

di SANTO BIONDO – Nel 2022 il ricorso agli ammortizzatori sociali in Calabria è calato in maniera sensibile. Con oltre 6 milioni di ore cassa integrazione, nelle varie forme previste dalla legge, la nostra regione il quintultimo posto della classifica riferita a tutti i territori regionali della penisola.

Quello che non ci conforta, però, è il fatto che al calo degli ammortizzatori sociali corrisponda un incremento dei tassi di disoccupazione riferibili all’intera regione. Pertanto, chi esce dalla rete di protezione della cassa integrazione andrebbe ad infoltire la schiera dei disoccupati.

Se a questi dati si aggiunge anche il taglio degli “occupabili” dei percettori del Reddito di cittadinanza, che sono circa 220 mila, il quadro sociale della regione si fa ancora più fosco di prima.

Per questo siamo convinti che in Calabria sia necessario perseguire l’applicazione di politiche attive del lavoro moderne ed efficienti, sia importante mettere una lente d’ingrandimento sulla fase attuativa del programma Gol che ha avuto come fase propedeutica la presa in carico dei beneficiari da parte degli uffici regionali. Adesso la sfida più importante sarà quella dell’inserimento dei beneficiari all’intero dei percorsi previsti dal programma.

Questa azione si lega al rafforzamento dei centri per l’impiego sui cui si registra un rallentamento e alla creazione di politiche attive del lavoro che, in discontinuità con il passato, rappresentino un vero rafforzamento del tessuto produttivo locale e un elemento attrattore per gli investimenti privati da fuori regione. Fermo restando che è necessario attivare tutti i percorsi utili ad attrarre investimenti privati perché il lavoro non si crea per legge.

Occorre non attardarsi nella costruzione di una politica industriale regionale che metta insieme misure nazionali, operatività della Zes, politiche regionali aprendo un confronto permanente fra istituzione, sindacato e impresa, provvedendo ad ad istituire un tavolo regionale del lavoro.

È fondamentale costruire opportunità di sviluppo attraverso le occasioni offerte da una concreta attuazione delle missioni previste dal Pnrr e attraverso una spesa che sia veramente efficace del Por 21/27.

Ma torniamo all’analisi dei numeri. Rispetto al 2020 e al 2021, anni di piena pandemia da Coronavirus, il calo è stato netto ed ha fatto segnalare, nello studio del servizio Uil lavoro, coesione e territorio, un décalage significativo considerato che nel 2021 il totale di ore di cassa integrazione e di fondi di solidarietà si attestava a oltre 40 milioni e l’anno precedente, quando il Covid 19 stava lasciando il suo segno profondo sulla tenuta economica ed occupazionale di tutta la penisola, il totale del monte ore ammontava a oltre 51 milioni.

Un dato in controtendenza rispetto a quello fatto segnare dall’area meridionale nel suo complesso che con un totale 161,3 milioni ore, segnala aumento del 93,2% rispetto al 2019, in un quadro generale che non ci parla di un’uscita definitiva dal percorso di tutela del lavoro legato all’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

Cosa che, come sostenuto dal servizio Uil lavoro, coesione e territorio, davanti alle tante crisi aperte, ci spinge “a sostenere con forza strumenti di difesa dell’occupazione come questi, ma c’è certamente anche il bisogno di fare di più e meglio affinché si migliori il sistema delle politiche attive, di cui parte integrante è la formazione, poiché occorre dare alle lavoratrici e lavoratori gli strumenti per qualificarsi e riqualificarsi in un mercato del lavoro in continuo cambiamento, soprattutto tecnologico e digitale”.

Scendendo dal dato generale a quello territoriale, poi, emerge chiaramente che – per quanto attiene i dati riferibili al ricorso alla Cassa integrazione – è la provincia di Catanzaro quella a far registrare il calo maggiore fra quelle calabresi, con un -19%. Basso, invece, l’incremento in provincia di Reggio Calabria (+1,9), mentre i territori di Cosenza (+176,3%) e quello di Crotone (+76,1%), nonostante il sensibile calo delle ore di cassa integrazione richieste, appaiono ancora essere in maggiore sofferenza dal punto di vista occupazionale.

Per quanto attiene, invece, il ricorso alla casa integrazione ordinaria, vale a dire quella che consiste nel versamento da parte dell’Inps di una somma di denaro in favore dei lavoratori la cui retribuzione è diminuita per effetto di una riduzione dell’attività lavorativa, è la provincia di Vibo Valentia (+215,5%) a far segnalare lo scostamento più rilevante e, quindi, a fare ricorso maggiormente a questo strumento.

A Crotone, invece, va il primato fra le province calabresi per quanto attiene il ricorso alla Cig ordinaria (60 mila ore circa) che la piazza al secondo posto fra le 15 province italiane che si sono segnate per il minor ricorso a questo ammortizzatore sociale. Classifica che vede anche Vibo Valentia in ottava piazza (136 mila ore circa di Ciò) e Reggio Calabria: quattordicesima con 236 mila ore circa di Cassa integrazione richieste.

A Cosenza (+181,2%), infine, spetta il picco più alto fra le cinque province calabresi per quanto riguarda i dati afferrabili alla Cassa integrazione straordinaria (quella che viene concessa per integrare la retribuzione di lavoratori di aziende che devono affrontare situazioni di riorganizzazione aziendale, anche per realizzare processi di transizione, crisi aziendale o contratti di solidarietà), con Catanzaro che fa registrare la flessione maggiore (-45,4%). (sb)

Politiche attive del lavoro, confronto tra Camera di Commercio Cz, Kr, VV e Ente Bilaterale

Nei giorni scorsi, nella dede catanzarese della Camera di Commercio Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, si è tenuto un confronto interistituzionale tra il segretario dell’Ente camerale, Bruno Calvetta e il presidente dell’Entw Bilaterale Interprovinciale del Commercio, del Terziario, Fortunato Lo Papa, per parlare delle politiche attive del lavoro.

Un incontro finalizzato ad attivare confronto e sinergie operative per interventi funzionali allo scopo, sostenibili e premiali. 

Rispetto alle tematiche in discussione, il Segretario Generale Calvetta ha sottolineato come «Il sistema camerale nel suo complesso è da anni impegnato a creare sviluppo e occupazione puntando proprio su uno stretto collegamento tra imprese e mercato del lavoro nell’ottica di rilevarne preventivamente i bisogni, e, conseguentemente, di  allineare domanda ed offerta attraverso interventi mirati, efficienti ed efficaci. In questa prospettiva sono stati elaborati, aggiornandoli nel tempo alle necessità, strumenti e strategie coerenti in cui rientrano audit, orientamento, alternanza scuola lavoro, formazione, riqualificazione e tirocini anche per l’autoimpiego e la nascita di startup innovative, femminili e sociali, con attenzione agli standard di sicurezza e qualità del lavoro e in un ottica di promozione dei processi di digitalizzazione, semplificazione amministrativa, internazionalizzazione».

«Anche la Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia – ha continuato – in un’ottica di sistema, condivide questo processo, risultando, nel rapporto diretto con il  sistema produttivo -dice Calvetta- un osservatorio economico privilegiato, fonte di dati, competenze ed esperienze anche a servizio di progettualità partecipate e condivise che, per quanto ci riguarda, favoriamo ricercando e attivando proficue sinergie con gli altri attori istituzionali sia in ambito nazionale che territoriale».

«L’incontro con il presidente il Presidente Lo Papa – ha continuato – ha suggellato la volontà comune di agire incisivamente per politiche del lavoro efficaci ed inclusive individuando strumenti e risorse adeguate. Auspichiamo che ciò possa replicarsi anche in altri ambiti associativi ed istituzionali per costruire una programmazione seria, mirata, condivisa-quanto a obiettivi, tempi e risorse- per dare direzione e dimensione ad uno sviluppo reale e coerente con le vocazioni del territorio e  le legittime aspettative di imprese, giovani, professionisti e soprattutto capace di perimetrare al territorio i suoi effetti positivi tanto da trattenere risorse –umane, materiali e immateriali- moltiplicando crescita e opportunità».

Una visione chiara quella della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia che il Segretario Generale Bruno Calvetta, in attuazione alle linee programmatiche del Presidente Pietro Falbo, ha già tradotto in pratiche certe e fattive. (rcz)

Lavoro, la Regione stanzia 35 mln per il reinserimento dei lavoratori più svantaggiati

La Regione Calabria ha stanziato 35 mln di euro per due avvisi – pubblicati in pre-informazione – per le politiche attive del lavoro.

Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, spiegando che i due bandi dono destinati agli Enti esecutori del Programma Gol Calabria.

I due bandi «rappresentano un altro grande passo in avanti sulla via della rivoluzione delle politiche attive del lavoro – ha spiegato Princi –. La pubblicazione dei bandi segue l’avvio della fase di valutazione e presa in carico dei beneficiari, già avviata da metà giugno da parte dei Centri per l’Impiego regionali, ponendo la Calabria tra le regioni più attive in tutta Italia sull’avvio del Gol».

Con questi bandi, dunque, si invitano gli enti di formazione e le agenzie accreditate ai servizi per il lavoro a comunicare la loro disponibilità a diventare soggetti esecutori, nell’ambito dei percorsi di reinserimento occupazionale e formazione previsti nel (Par) Piano Attuativo Regionale Gol, che si rivolge prioritariamente a persone con disabilità, lavoratori over55, percettori di ammortizzatori sociali e di reddito di cittadinanza, e altre tipologie di lavoratori disoccupati/svantaggiati.

Nello specifico, il primo bando è riservato agli enti accreditati all’erogazione della formazione professionale e volto alla costituzione di un “catalogo dell’offerta formativa regionale GOL Calabria” per la presentazione di proposte formative di aggiornamento (upskilling) e riqualificazione professionale (reskilling) in linea con il Piano nazionale “nuove competenze”, mentre il secondo bando è riservato agli operatori accreditati ai Servizi per il Lavoro della Regione Calabria, che intendono concorrere alla realizzazione degli interventi previsti dal PAR Calabria per la realizzazione di misure di orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro e incrocio domanda offerta, riguardanti il reinserimento occupazionale, l’aggiornamento professionale, la riqualificazione, l’inclusione sociale, la ricollocazione collettiva. 

Il doppio bando ha una dotazione finanziaria complessiva di 34.711.000 euro, di cui 33.056.000 a valere su risorse Pnrr e 1.655.000 a valere sul Fondo per il potenziamento delle competenze e la riqualificazione professionale. Entrando nello specifico, 13.167.800 euro sono destinati alla realizzazione delle misure relative al catalogo dell’offerta formativa e 21.543.200 per le misure integrate di accompagnamento all’inserimento lavorativo (orientamento specialistico, incrocio domanda-offerta, attivazione dei tirocini di inclusione).

«Le ingenti risorse che di concerto col Presidente Occhiuto abbiamo voluto impegnare, la dicono lunga di quanto puntiamo su GOL, sulle politiche attive e sull’aiuto ai più svantaggiati – ha sostenuto Giusi Princi –. Infatti uno dei nostri principali obiettivi è quello di accompagnare i disoccupati in percorsi volti al miglioramento delle proprie competenze, necessarie per l’ingresso o per il reinserimento nel mercato del lavoro».

Contestualmente alla pubblicazione degli avvisi è iniziata anche la fase di confronto con gli Enti accreditati all’erogazione dei servizi per il lavoro e la formazione professionale, al fine dello sviluppo del sistema regionale di cooperazione tra pubblico e privato. 

«Per il grande impegno profuso fin qui – ha concluso la vicepresidente Giusi Princi – intendo ringraziare il Direttore generale del Dipartimento Lavoro e Welfare, Roberto Cosentino, il Dirigente di settore, Cosimo Cuomo, e tutto il personale degli uffici coinvolti». (rrc)

Beni confiscati, Princi: Progetto di Sant’Ilario dello Jonio può essere modello per tante realtà

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, ha esaltato l’esperimento del canile di Sant’Ilario dello Ionio, «un esempio virtuoso che combina legalità e riduzione della disoccupazione».

«Emigrazione e Criminalità – ha spiegato – rappresentano infatti alcune delle principali piaghe sociali della Calabria… e Sant’Ilario dello Ionio è riuscita in un sol gesto a contrastare entrambe, con un’azione che potrebbe fungere da modello per tante altre realtà della nostra Regione».

La vicepresidente, infatti, ha fatto visita presso il canile che ricade sul territorio del Comune di Sant’Ilario, nel cuore della Locride, posto sotto sequestro nel 2020 dal Tribunale di Locri – Ufficio del GIP, e che ha ormai letteralmente cambiato regime.

Princi, infatti, ha voluto quindi toccare con mano l’evoluzione del progetto per il quale ha messo in rete diversi attori. Da due mesi, infatti, sotto la gestione dell’Amministratore giudiziario, Alessandro Calabrò, il canale ospita tre tirocini di inclusione sociale attivati nell’ambito del PON Legalità. Protagonisti del progetto sono detenuti presi in carico dai servizi regionali del Ministero della Giustizia; un minore seguito dal Centro di Giustizia Minorile e due adulti presi in carico dall’Ufficio Esecuzioni penali esterne.

Dalla visita istituzionale del Vicepresidente è nato un momento di confronto tra i vari attori che hanno consentito la realizzazione di tutto questo: il Sindaco di Sant’Ilario dello Ionio, Giuseppe Monteleone, il Procuratore della Repubblica uscente di Locri, Luigi D’Alessio, il nuovo Procuratore, Giuseppe Casciaro, e il Sostituto Procuratore, Marzia Currao, per l’ASP di Reggio Calabria, Massimo Gurnari, per l’Ufficio interdistrettuale esecuzioni penali esterne di Catanzaro i funzionari Salvatore Caserta e Rossella Lo Prete, per il Ministero del Lavoro lo staff impegnato nella creazione della rete regionale dei servizi per il lavoro di ANPAL SERVIZI, gli enti partner nell’ambito dei progetti PON Legalità EITD, ISTEFORM, Opera Don Calabria e Fare Impresa, nonché i rappresentanti dell’associazione animalista UGDA, impegnati in attività di volontariato all’interno del canile e grazie alla cui denuncia partirono a suo tempo le indagini che hanno consentito di ridare dignità alla struttura.

«Oltre alla bontà del progetto in generale e la grande valenza morale intrinseca – ha affermato una piacevolmente sorpresa Giusi Princi – ho potuto apprezzare le buone condizioni in cui i nostri quasi 300 amici a quattro zampe sono ospitati dalla struttura, e la grande passione che aleggia su questo luogo».

«Ho avuto modo – ha aggiunto – di constatare, tra l’altro, che negli ultimi due anni si è riusciti a far adottare ben 150 cani, dimostrazione di lavoro lungimirante verso obiettivi ben precisi».

Altro elemento emerso nel corso dell’incontro è la costruzione di una stabile rete di collaborazione pubblico-privata. 

È stata cioè evidenziata dagli intervenuti da un lato la funzione dell’associazionismo quale elemento di sprone e controllo sull’operato delle aziende sul territorio, con particolare riguardo a quelle che svolgono (come nel caso del canile di Sant’Ilario) attività delicate, e dall’altro quella delle imprese ospitanti simili tipologie di tirocini, che per svolgere compiutamente la loro funzione sociale richiedono non solo alta professionalità da parte degli imprenditori ma anche particolare sensibilità. 

La stessa dimostrata dalla Procura di Locri che, con grande umanità, ha accompagnato sin dall’inizio il percorso di legalità.

L’incontro si è concluso con l’auspicio che la rete dei servizi per il lavoro attivata dalla Regione Calabria possa essere presto rafforzata anche attraverso il coinvolgimento organico di altre imprese gestite da amministrazioni giudiziarie, nonché da attività di formazione dedicata, replicando la positiva esperienza di Sant’Ilario dello Ionio. (aer)

Biondo (Uil Calabria): Regione convochi parti sociali per politiche attive del lavoro

Il segretario generale della Uil CalabriaSanto Biondo, ha ribadito la necessità, da parte della Regione Calabria, di convocare un tavolo tecnico di confronto tra le parti sociali, il presidente della Giunta e il responsabile del Settore lavoro, per dare vita al progetto «concreto di politiche attive del lavoro».

«Il Governo – ha spiegato – attraverso la dote economica messa a disposizione con il programma Garanzia occupabilità dei lavoratori, offre al nostro territorio e a tutte le Regioni italiane un’opportunità importante per tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori calabresi, per i disoccupati, per i neet e lavoratori in Cig, che sono rimasti ai margini del mondo produttivo o ancora non ci sono proprio entrati».

«Il tempo, però, è tiranno – ha proseguito –. Entro sessanta giorni, infatti, la Regione Calabria deve far avere ad Anpal il suo progetto finalizzato al corretto sfruttamento di una misura fondamentale per creare rinnovate condizioni di occupabilità».

«Comprendendo – ha detto Biondo – la necessità di rispettare i tempi tecnici della politica, per quanto attiene la formalizzazione della nuova Giunta regionale, siamo convinti della necessità di bruciare le tappe e convocare, come immediatezza, un tavolo tecnico di confronto approfondito fra le parti sociali, il Presidente della giunta regionale calabrese ed il responsabile del settore lavoro».

«Il momento è troppo importante – ha detto ancora – e l’appuntamento non può essere affrontato seguendo i tempi indicati dal governo. La Garanzia di occupabili dei lavoratori, rappresentata una misura fondamentale anche per la nostra regione, per realizzare l’obiettivo vitale per la Calabria di far crescere le percentuali di occupazione regionali, tra i più bassi d’Europa soprattutto nella componente giovani e donne».

«Pertanto, pur rispettando i tempi tecnici di composizione del governo regionale ed essendo consapevoli dei tempi ravvicinati all’ultima tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale – ha concluso – crediamo opportuno avviare un confronto approfondito, di merito e senza steccati di qualsivoglia natura con coloro che – come il Presidente della giunta regionale e il responsabile del Dipartimento lavoro – sono nelle facoltà politiche ed amministrative di poterlo fare». (rcz)