A Soverato successo per il Premio Città Solidale

Al Teatro Comunale di Soverato si è svolta la nona edizione del Premio Città Solidale.

Tanti gli studenti presenti, in particolare dell’I.I.S.  Guarasci-Calabretta e dell’I.I.S. Malafarina di Soverato, dell’I.I.S. Ferrari di Chiaravalle, ma in platea anche i ragazzi della Comunità Ministeriale di Catanzaro e gli ospiti delle strutture di Città Solidale, tutti insieme per dire no alla mafia e lanciare un messaggio di speranza per una legalità non solo possibile ma necessaria. Un parterre a cui non sono mancate le autorità civile e militari: Carabinieri, Capitaneria di Porto, Guarda di Finanza, Esercito.

Ad aprire la mattinata, le allieve della scuola di Danza Exedra di Soverato che hanno realizzato una coreografia sul brano “I Cento Passi” dei Modena City, questo proprio perché questa edizione del Premio è stata interamente dedicata alla figura di Peppino Impastato. Cento Passi verso la Legalità: questo il titolo voluto fortemente da Padre Piero Puglisi e dal suo staff e sono proprio i momenti come quello realizzato stamattina che ci permettono di camminare verso la legalità. 

Ad allietare il talk anche il gruppo musicale Le Hibou che, attraverso brani scritti ed interpretati da loro, hanno voluto lanciare agli studenti messaggi di speranza, di forza e nuove opportunità. Ad accogliere le scuole e a salutare i Presenti ci ha pensato Padre Piero Puglisi che ha raccontato come il Premio sia giunto al nono anno e di come sia un momento per incontrarsi e parlare di tematica importanti che riguardano le persone vulnerabili e non solo. Insieme a lui il Viceprefetto di Catanzaro, dott.ssa Lucia Iannuzzi, il Presidente dell’Anpi Sez. Prov. Di Catanzaro, Mario Vallone, e la dott.ssa Prunestì in rappresentanza del Comune di Soverato.

Quest’ultima ha voluto sottolineare il lavoro svolto da Città Solidale per il territorio e soprattutto la rilevanza che tali iniziative hanno quando coinvolgono le giovani generazioni. È stato, poi, Monsignor Maniago a introdurre il tema del sogno, partendo da un video di presentazione dell’ente che rappresenta la diocesi. L’Arcivescovo ha inviato i giovani a credere in qualcosa, ad investire e a lottare ed impregnarsi per raggiungere il bene.

Per moderare il talk è stata fondamentale la presenza di Antonio Liotta, giornalista della testata regionale della Rai, che ha presentato, insieme a Roberta Critelli, referente per la comunicazione di Città Solidale, le personalità designate per questo anno a ricevere il Premio Città Solidale. Il primo ingresso è stato riservato a Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso 45 anni fa dalla Mafia.

Ha raccontato delle sue origini familiari e di come a suo zio, esponente mafioso, e a suo fratello in lotta per la legalità, fosse toccata la stessa sorte nonostante avessero condotto una vita diversa. Ha spiegato agli studenti che di questa esperienza ha fatto il suo impegno di vita, che ha fondato una Onlus e realizzato La Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato proprio per rivolgersi ai giovani, speranza del nostro futuro. Subito dopo è stata la volta di Monsignor Pennisi, Vescovo Emerito di Monreale, che ha raccontato ai presenti di come abbia fatto del suo mandato un motore per la legalità e una lotta alla mafia, regalando aneddoti e storie di un passato che lo vedono però, ancora oggi, impegnato nel portare con fede la cultura della legalità. È stato poi il racconto personale dell’uccisione del padre, fatto dall’on. Simona Dalla Chiesa a innescare una forte emozione.

Ha narrato i momenti successivi all’uccisione quando lei e sua sorella seppero della morte del padre in ritardo e soprattutto di come furono celebrati velocemente i funerali, di come i mafiosi volessero liberarsi di quell’uomo che aveva già sconfitto il terrorismo e che era stato mandato li per sconfiggere anche loro. La dott.ssa Paravati, dopo una sua riflessione, ha spiegato agli studenti cosa significa la giustizia riparativa e di come sia possibile costruire percorsi rieducativi in carcere per restituire alla società un uomo migliore di quello che è entrato. Tiberio Bentivoglio ha incentrato il suo intervento sulla sua storia di imprenditore che si è rifiutato di pagare il pizzo, lo ha fatto mettendo a rischio la sua azienda, a quei tempi florida, che oggi porta avanti con sua moglie.

Ha raccontato agli studenti tutti gli attentati a cui è sfuggito, ai colpi di pistola a cui invece non è riuscito a sottrarsi e ha sottolineato come non sempre lo Stato si sia dimostrato presente e attento. Oggi vive con due uomini di scorta al seguito ma è orgoglioso di portare le sue pubblicazione e la sua testimonianza nelle scuole, credendo molto nelle giovani generazioni.

Rocco Mangiardi, imprenditore lametino, anch’egli ha avuto il coraggio di dire no al pizzo, ma ha dichiarato ai ragazzi di aver avuto paura e di averla superata, guardando negli occhi i suoi figli e trovandoci dentro l’orgoglio e il consenso per quella scelta difficile. Ha spiegato che dire si al pizzo vuol dire togliere lavoro a padri di famiglia e finanziare l’uccisone di persone e questo non si può permettere. Inoltre, ha invitato i ragazzi a non fare uso di sostanze perché, attraverso l’acquisto della droga, la mafia si finanzia e diventa più grande. Ha però voluto concludere con un messaggio di speranza: la mafia ha avuto inizio e, se vogliamo, possiamo farla finire. 

A chiudere il talk, Francesca Prestia che ha raccontato alla platea come da donna, madre e cantastorie ha voluto schierarsi dalla parte giusta. Lo ha fatto a suon di musica, componendo e interpretando ballate per Lea Garofalo e anche Felicia Impastato, brano che ha voluto regalare ai presenti in teatro.

Arrivato anche per un saluto, il senatore Lumia, due volte presidente della commissione antimafia che si è detto felice di aver potuto assistere a un momento di confronto e di testimonianza. Ha ringraziato Padre Piero e la Fondazione per aver seminato un messaggio di speranza, perché se le storie di mafia fanno paura, sentirle raccontare da chi l’ha incontrata e la combatte non può che infondere speranza. 

A consegnare i premi Monsignor Maniago e Padre Piero Puglisi e una chiusura ancora in musica e danza per arrivare diritto ai giovani attraverso i loro linguaggi e con la fiducia che grazie a loro stamattina abbiamo iniziato a compiere i nostri 100 passo verso la legalità. (rcz)

CATANZARO – Successo per l’ottavo Premio Città Solidale

Grande successo, a Catanzaro, per l’ottava edizione del Premio Città Solidale, organizzata dalla Fondazione Città Solidale in collaborazione con Radio Ciak, sodalizio iniziato proprio con la pandemia, permettendo così a Città Solidale di prendere una nuova forza e viaggiare con un linguaggio ancora più fruibile alle giovani generazioni.

Un tema importante quello trattato quest’anno, che rappresenta un focus di un percorso che l’ente guidato da Padre Piero Puglisi porta avanti ormai da tempo: la disabilità intesa come opportunità.

Il progetto ha previsto il coinvolgimento, non solo di persone ed esperienze che rappresentano una buona prassi in questa direzione, ma anche la partecipazione di alcune scuole di ordine superiore della Provincia di Catanzaro: l’IIS Ferrari di Chiaravalle guidato dal prof. Candelieri, l’IIS Petrucci Ferraris Maresca diretto dalla prof.ssa Zaccone, l’IIS De Nobili con a capo il prof. Gagliardi, IIS Montalcini di Sersale della prof.ssa Lupia e il CPIA con la sede di Santa Caterina diretto dal dott. Caroleo. Gli alunni si sono cimentanti nella realizzazione di podcast, spot radiofonici o cover sul tema della disabilità, intesa come diversità ed unicità da apprezzare e valorizzare.

Tutti lavori di eccellenza, valutati da una giuria di esperti, tutti personaggi del mondo dello spettacolo e della comunicazione che hanno prestato la propria esperienza per questa occasione: Ivan Colacino, Raffaella Capria, Mimmo Macario, Domenico Gareri e Romina Mazza. Tre i lavori arrivati in finale, un podio costituito da un terzo posto per l’IPSIA Ferraris e il suo podcast La storia di Francesco; secondo posto per lo spot radiofonico del Maresca, indirizzo odontotecnico, e il primo posto per il Liceo Artistico dell’IIS De Nobile e per il suo podcast, realizzato per raccontare l’autismo visto da chi lo vive in prima persona. Tutti i lavori saranno valorizzati e resi pubblici sui canali di Fondazione Città Solidale e su Radio Ciak perché non c’è modo migliore per arrivare ai giovani se non attraverso loro stessi.

Il Premio Città Solidale è, inoltre, da sempre anche momento per assegnare tale riconoscimento a persone che si sono impegnate per dare una risposta ed un’immagine diversa della disabilità. Tante le personalità che si sono susseguite ai microfoni di Radio Ciak e i racconti ascoltati rispetto ad attività o testimonianze di vita.

L’Edizione 2022 del Premio istituito da Padre Piero Puglisi ha  avuto l’onore di ospitare e di assegnare questo riconoscimento a Iacopo Melio, giornalista e attivista politico per i diritti civili, che ha parlato dell’importanza della comunicazione per un cambiamento culturale nell’ottica della disabilità; a Luca Trapanese e sua figlia Alba, premiati per aver donato un immagine diversa di famiglia e aver fatto della loro esperienza di amore un punto di forza per se stessi e per gli altri; alla Locanda dei Girasoli, realtà romana che si occupa di inserimento lavorativo di persone con disabilità.

Tanti anche i riconoscimenti rimasti in regione: il giovane Manuel Sirianni, premiato per aver regalato nel suo libro un’immagine  nuova e reale della persona con autismo; Luca Viapiana, artista catanzarese, per aver trovato la forza di ricominciare con creatività ed ingegno dopo un brutto incidente; Enza Petrilli, campionessa olimpica di Tiro con l’Arco alla paralimpiadi, per aver dimostrato come attraverso lo sport si possa “volare anche in carrozzina”; Radio Ciak e al suo direttore Nino Mirante Marini per aver sposato e ospitato nella sua creatura una social radio condotta da ragazzi con disabilità. Una giornata ricca di emozioni, quanto sottolineato anche da Romina Mazza e Raffaella Capria, membri di giuria intervenuti in diretta, come tante emozioni hanno regalato gli elaborati realizzati dagli studenti, tutti meritavano il podio per la bellezza e per la sensibilità e la delicatezza con cui hanno affrontato l’argomento.

Un evento, sottolinea Padre Piero, che per il secondo anno consecutivo ha utilizzato uno strumento molto affine alle giovani generazioni e che sa superare qualsiasi confine e barriera. Il Presidente di Città Solidale, nel ringraziare gli ospiti, la Radio e gli Istituti scolastici, ha sottolineato come queste iniziative sono un pilastro della mission di Città Solidale e di come trovino poi concretezza in servizi e attività che la Fondazione ha attivi o sta cercando di avviare sul territorio; «la solidarietà cambia il mondo, la diversità lo colora e noi questo lo sappiamo bene, perché accogliamo la diversità e ne amiamo la bellezza, ogni singolo giorno, dal 1999». (rcz)