Approvati 18,6 milioni di euro per nuovi treni, Gallo: Un passo decisivo

È con 18,6 mln di euro stanziati dalla Regione che sarà possibile l’acquisto di tre nuove automotrici bidirezionali diesel/elettriche da destinare alla tratta Cosenza – Catanzaro Lido, a scartamento ridotto.

I nuovi treni, che entreranno in servizio entro novembre 2026, rappresentano un passo concreto verso la modernizzazione del trasporto regionale e rientrano in un piano più ampio di rilancio del sistema ferroviario calabrese, attualmente oggetto di importanti interventi infrastrutturali. Gran parte della linea Catanzaro Lido – Cosenza è infatti sospesa all’esercizio per lavori di ammodernamento, con la prevista riapertura del tratto Soveria Mannelli – Marzi/Rogliano dopo oltre dieci anni di inattività.

«Questo investimento segna un cambio di passo per la mobilità ferroviaria calabrese – ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti Gianluca Gallo –. Diamo finalmente una risposta concreta alla domanda di trasporto locale, con mezzi moderni e sostenibili, in grado di garantire comfort, efficienza e sicurezza. L’acquisto dei nuovi treni, insieme al ripristino delle tratte sospese, ci permette di guardare con fiducia a un sistema ferroviario regionale più capillare e al servizio dei cittadini e dei territori».

Accanto a questo intervento, la Regione ha già previsto ulteriori 22,4 milioni di euro nel Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027, stanziati con delibera di Giunta n. 492/2024, per l’acquisto di altri convogli. Tali risorse saranno impiegate per sostenere l’incremento dei servizi ferroviari legato all’affidamento in corso a Ferrovie della Calabria s.r.l., in un contesto di maggiore estensione e utilizzo della rete ferroviaria regionale.

L’obiettivo è chiaro: rinnovare il parco mezzi, dismettere i treni più vetusti e offrire un servizio moderno e affidabile a beneficio di pendolari, studenti e cittadini calabresi. (rcz)

Tavernise (M5S): Regione prenda posizione contro il piano di riarmo europeo

Il consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, ha presentato in Consiglio regionale una mozione con cui chiede «alla Giunta regionale di sollecitare il Governo affinché non prosegua nel sostegno al piano di riarmo e, al contrario, si impegni nelle sedi europee per la sostituzione di “ReArm Europe/Readiness 2030” con un piano di investimenti mirato alla sanità, all’istruzione, al sostegno delle filiere produttive e alla transizione ecologica».

«Le conclusioni del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2025 – ha spiegato – hanno confermato la preoccupante svolta militarista dell’Europa, sancendo una vera e propria chiamata alle armi. Il piano “ReArm Europe/Readiness 2030” destina 800 miliardi di euro alla produzione di sistemi di difesa, missili, droni e altre tecnologie belliche, distogliendo risorse fondamentali da settori essenziali come sanità, istruzione e transizione ecologica».
«Questo scenario – ha spiegato ancora – rappresenta un deciso cambio di rotta che mina i valori fondanti dell’Unione Europea: libertà, democrazia e promozione della pace. Il piano prevede anche l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale del Patto di Stabilità e Crescita (PSC), che permetterebbe agli Stati membri di scorporare gli investimenti militari dal calcolo del deficit/PIL, favorendo una crescita incontrollata delle spese belliche a discapito del benessere sociale».
«Per ribadire la nostra contrarietà a questa pericolosa deriva, il Movimento 5 Stelle – ha annunciato – ha organizzato una manifestazione nazionale il 5 aprile 2025 a Roma. Sarà un’occasione fondamentale per far sentire la nostra voce e difendere un’Europa di pace e cooperazione, non di guerra e riarmo».
«Invito tutti a partecipare – ha concluso – Dobbiamo essere in tanti, dobbiamo farci sentire. Solo insieme possiamo fermare questa follia e costruire un’Europa che metta al centro il benessere delle persone, non il profitto dell’industria bellica». (rrc)

Giovedì in Cittadella si presenta il progetto “Mirai – Insieme creiamo il futuro”

Si chiama “Mirai – Insieme creiamo il futuro” il progetto che vede come protagonisti principali gli studenti delle ultime due classi degli istituti superiori del territorio calabrese e che sarà presentato giovedì in Cittadella regionale alle 11.

Pensato dal Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, si tratta di un progetto ambizioso in termini di sinergie messe in campo, e lungimirante negli obiettivi.

I dettagli dell’iniziativa, che ha già mobilitato una complessa task force per l’orientamento e l’accompagnamento al mondo del lavoro degli studenti, saranno presentati dall’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Calabria, Giovanni Calabrese, e da Fortunato Varone, direttore generale del Dipartimento Lavoro.

All’incontro saranno presenti i principali partner dell’iniziativa: i responsabili e i referenti dei Centri per l’Impiego dell’intero territorio calabrese, e i dirigenti scolastici che hanno aderito con grande interesse al progetto, aprendo le porte dei loro istituti al progetto. (rcz)

Venerdì a Lamezia l’assemblea annuale Fiavet Confcommercio

Si terrà venerdì 28 marzo, al T-Hotel di Lamezia Terme, l’assemblea Annuale Fiavet Confcommercio.

«Sono contento che la Calabria sarà sede di questo importante incontro – ha affermato l’assessore al Turismo della Regione Calabria, Giovanni Calabrese – consapevole che la nostra Regione, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, è pronta ad accogliere e a condividere le proprie opportunità e il suo spirito accogliente, a conferma del ruolo sempre più centrale che stiamo assumendo nel panorama turistico nazionale e internazionale».

«La scelta di ospitare in Calabria il Convegno Nazionale sul Turismo e l’Assemblea annuale di Fiavet Confcommercio – ha proseguito l’assessore – rappresenta, inoltre, un segnale forte di attenzione verso la valorizzazione di un turismo che guarda al futuro, un turismo che non si ferma, che sa valorizzare le radici senza perdere di vista l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Auguro a tutti i partecipanti un proficuo lavoro, che possa portare a nuove idee, dialoghi con altre Regioni, collaborazioni e soluzioni per un settore che ha tutte le potenzialità per crescere e diventare sempre più protagonista nel nostro Paese».

I lavori saranno aperti dal presidente Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, si collegherà per un saluto il ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanchè, e il presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli. In collegamento anche il presidente Camera di Commercio Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo.

L’assemblea sarà preceduta dal convegno “Il turismo che non si ferma: radici, identità e destagionalizzazione per un nuovo modelli di sviluppo” a cui parteciperanno numerosi ospiti istituzionali. Prevista anche una parte formativa con case history dedicati al territorio che ospita l’evento.

I temi centrali del convegno saranno affrontati dal direttore creativo e travel Designer ItalyRooting consulting Letizia Sinisi che interverrà su “Turismo delle Radici: dall’Identità al business – il ruolo strategico di Fiavet”, dalla giornalista e docente di comunicazione digitale, Claudiana Di Cesare che interverrà su: “L’intelligenza artificiale come alleata del tuo business. Opportunità e strumenti operativi”, dal travel Industry Marketing Expert / Sales Director Sud Europa di Sojern, Daniele Manetti che interverrà su: “Comunicazione e Promozione Digitale dei Territori: Tecnologie & Case Histories”.

Tra i relatori il responsabile vendita trade & charter AV Trenitalia Antonello Varallo, il vice presidente Sales Italy ITA Airways, Tommaso Fumelli, il presidente del Consorzio Fogar Jacopo De Ria, il direttore commerciale di OTA Viaggi, Massimo Diana, Orizzonti Tour Operator, Francesca Parisi e Vittorio Stocco, il direttore commerciale Sacal SpA – Sistema Aeroportuale Calabrese, Mauro Bolla, la Global Partnerships Strategist GuardMe Europe, Nicoletta Pinto. Le conclusioni sono affidate a Gianluca Marcello, presidente Fiavet Calabria e a Giuseppe Ciminnisi, presidente Fiavet.

Nei giorni successivi gli agenti di viaggio e operatori di tutta Italia avranno possibilità di scambio e condivisione sia con le agenzie di viaggio locali che con i rappresentanti dell’offerta territoriale. Il fam trip seguente il convegno per i delegati Fiavet Confcommercio prevede un itinerario che toccherà le località di Pizzo e Gerace, e l’incontro sul territorio di rappresentanti istituzionali e del prodotto turistico calabrese. (rcz)

L’assessore Calabrese: Calabria nella gestione di acque e rifiuti ha intrapreso un nuovo corso

«La Calabria nella gestione dei servizi pubblici di acque e rifiuti ha intrapreso un nuovo corso». È così che l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, ha risposto all’attacco di Pd e Movimento 5 Stelle, «che, ancora una volta, mettono in scena il maldestro tentativo di contrapporre l‘ArriCal e Regione accusando entrambe di nascondere la polvere sotto il tappeto».

«Se di polvere si tratta – ha rimarcato Calabrese – sicuramente è quella che questo governo regionale ha sollevato per fare chiarezza nel ciclo di gestione dei rifiuti e mettere ordine in un sistema che si trascinava da anni in disfunzioni e debolezze, condannando la Calabria a vivere una emergenza continua che era diventata ordinarietà, con cumuli di rifiuti lungo le strade cittadine per tutto l’anno e lunghe stagioni estive vissute dai Sindaci dei Comuni calabresi come veri incubi per non sapere dove portare i rifiuti».

«Chi ora accusa la Regione di inefficienze – ha proseguito – dimostra di avere una memoria corta, non volendo ammettere che oggi il sistema è ben organizzato grazie a una riforma complessiva e all’intervento della Regione che ha preso in mano una situazione che era al collasso».

«Coloro che accusano la Regione e l‘Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria di poca trasparenza – ha aggiunto – cadono in una evidente contraddizione e dimostrano ancora una volta di non conoscere le materie di cui si occupa L’ArriCal e sottovalutano un aspetto importante che riguarda proprio l’assetto organizzativo voluto dal presidente della Regione Calabria, che vede una rappresentanza dei sindaci nel Consiglio direttivo».

«Ribadisco – ha proseguito l’esponente della Giunta Occhiuto – che quello che ArriCal ha comunicato ai sindaci sono i costi a consuntivo per gli anni 2023 e 2024, ossia i costi di gestione sostenuti dai Comuni per i contratti sottoscritti dagli Ato provinciali.
L’intervento della Regione, che ha messo in campo 45 milioni di euro, evidenzia la volontà di neutralizzare i costi a consuntivo, così come le ingenti risorse economiche che sono state stanziate per gli interventi strutturali sui fondi nazionali (179 milioni di euro) e comunitari (104 milioni di euro) del ciclo di programmazione 2021-2027 dimostrano che questo governo regionale ha una visione strategica di lungo periodo a favore dei Comuni e dei cittadini calabresi».

«Ringrazio il presidente Arrical, Sergio Ferrari, il commissario straordinario Luciano Vigna, tutto il Dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente con il direttore generale Salvatore Siviglia per il lavoro costante che stanno facendo, con una attenta analisi e lettura del territorio a tutela proprio dei Comuni».

«Chi vede in questo uno scarico di responsabilità – ha concluso – una narrazione distorta o una mancanza di trasparenza non ha strumenti dialettici per dire realmente le cose come stanno». (rcz)

Nuovo Piano Stralcio di Bacino, in Regione incontro tra Rete delle Professioni Tecniche e Dipartimento

Si è discusso della Disposizione Transitoria inerente al Progetto di Piano Stralcio di Bacino sul “rischio alluvioni” (Pai Alluvioni), recentemente adottata dalla Conferenza Istituzionale Permanente (Cio) dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, nel corso dell’incontro svoltosi in Regione tra  i rappresentanti del Dipartimento “Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana” della Regione Calabria e quelli della Rete delle Professioni Tecniche (RPT) della Calabria.

La riunione è stata convocata dall’assessore Giovanni Calabrese e dal direttore generale, ing. S. Siviglia.

I rappresentanti della RPT hanno espresso apprezzamento per lo sforzo di concertazione, recentemente attuato dal Dipartimento con il coinvolgimento della stessa RPT, sottolineando l’utilità del “tavolo di confronto” su temi tanto delicati che attengono alla salvaguardia dell’incolumità di persone e beni nonché allo sviluppo urbanistico del territorio. Il contenuto della Disposizione transitoria rappresenta certamente un importante passo avanti, rispetto a quanto previsto dalla CIP con Delibera n. 2 del 24 ottobre 2024.

Tali norme non rappresentano, tuttavia, la soluzione di tutte le criticità evidenziate dalla RPT nelle “Osservazioni al Progetto di Piano”, inviate a AdDAM il 20 gennaio scorso, inerenti anche ai dati e alle procedure di analisi e modellazione utilizzate. Riguardo all’articolato della Disposizione transitoria, peraltro, sono emersi alcuni dubbi interpretativi e la necessità di approfondimenti su alcune casistiche particolari, nonché di dispositivi specifici inerenti agli strumenti di pianificazione in corso di redazione (PSA, PSC, Piani di Lottizzazione, ecc.).

Terminata l’analisi della Disposizione transitoria, i rappresentanti della RPT hanno ribadito la necessità di pervenire a uno strumento di Piano maggiormente aderente alla realtà territoriale, che garantisca al contempo la mitigazione del rischio geo-idrologico e un sano e sostenibile sviluppo socio-economico del territorio.

L’estensione dei termini, concessa dalla CIP con Delibera n. 1/2025, fa riferimento a un non precisato “termine congruo” (specificando che l’iter dovrà concludersi entro dicembre 2025), e appare limitata alla mera presentazione di richieste di riperimetrazione, non prevedendo più la possibilità di formulare osservazioni al Progetto di Piano (come inizialmente previsto con Delibera n. 2/2024). L’accoglimento delle Osservazioni avanzate dalla RPT a gennaio consentirebbe la formulazione di proposte dettagliate per il miglioramento del Progetto di Piano.

Al termine dell’incontro, l’assessore Calabrese e il direttore generale Siviglia hanno manifestato disponibilità a farsi parte attiva, nei confronti di AdDAM, per definire una serie di quesiti interpretativi (da pubblicare come FAQ) in merito alla Disposizione transitoria. Inoltre, la Regione ha confermato l’intenzione di riconvocare il tavolo di confronto con RPT per approfondire le tematiche di interesse comune.

I rappresentanti della RPT hanno garantito massima disponibilità e collaborazione, proponendo di rendere il presente tavolo di confronto quale organo permanente di approfondimento e indirizzo sulle questioni di pianificazione e mitigazione dei rischi, in modo da poter incidere tempestivamente sui processi di interesse.

I rappresentanti della RPT hanno espresso apprezzamento per lo sforzo di concertazione, recentemente attuato dal Dipartimento con il coinvolgimento della stessa RPT, sottolineando l’utilità del “tavolo di confronto” su temi tanto delicati che attengono alla salvaguardia dell’incolumità di persone e beni nonché allo sviluppo urbanistico del territorio. Il contenuto della Disposizione transitoria rappresenta certamente un importante passo avanti, rispetto a quanto previsto dalla CIP con Delibera n. 2 del 24 ottobre 2024.

Tali norme non rappresentano, tuttavia, la soluzione di tutte le criticità evidenziate dalla RPT nelle “Osservazioni al Progetto di Piano”, inviate a AdDAM il 20 gennaio scorso, inerenti anche ai dati e alle procedure di analisi e modellazione utilizzate. Riguardo all’articolato della Disposizione transitoria, peraltro, sono emersi alcuni dubbi interpretativi e la necessità di approfondimenti su alcune casistiche particolari, nonché di dispositivi specifici inerenti agli strumenti di pianificazione in corso di redazione (PSA, PSC, Piani di Lottizzazione, ecc.).

Terminata l’analisi della Disposizione transitoria, i rappresentanti della RPT hanno ribadito la necessità di pervenire a uno strumento di Piano maggiormente aderente alla realtà territoriale, che garantisca al contempo la mitigazione del rischio geo-idrologico e un sano e sostenibile sviluppo socio-economico del territorio.

L’estensione dei termini, concessa dalla CIP con Delibera n. 1/2025, fa riferimento a un non precisato “termine congruo” (specificando che l’iter dovrà concludersi entro dicembre 2025), e appare limitata alla mera presentazione di richieste di riperimetrazione, non prevedendo più la possibilità di formulare osservazioni al Progetto di Piano (come inizialmente previsto con Delibera n. 2/2024). L’accoglimento delle Osservazioni avanzate dalla RPT a gennaio consentirebbe la formulazione di proposte dettagliate per il miglioramento del Progetto di Piano.

Al termine dell’incontro, l’assessore Calabrese e il Direttore generale Siviglia hanno manifestato disponibilità a farsi parte attiva, nei confronti di AdDAM, per definire una serie di quesiti interpretativi (da pubblicare come Faq) in merito alla Disposizione transitoria. Inoltre, la Regione ha confermato l’intenzione di riconvocare il tavolo di confronto con RPT per approfondire le tematiche di interesse comune.

I rappresentanti della RPT hanno garantito massima disponibilità e collaborazione, proponendo di rendere il presente tavolo di confronto quale organo permanente di approfondimento e indirizzo sulle questioni di pianificazione e mitigazione dei rischi, in modo da poter incidere tempestivamente sui processi di interesse. (rcz)

 

In Regione si è insediato il Tavolo Azzurro per il futuro della pesca

Si è insediato, in Regione, il Tavolo Azzurro, il nuovo organismo di confronto e programmazione dedicato al settore della pesca calabrese.

Il Tavolo, che si pone come strumento strategico per affrontare le criticità del settore, favorendo la pianificazione condivisa delle politiche di sviluppo della risorsa mare e delle attività ittiche, ha visto riunirsi rappresentanti delle cinque Province calabresi, del mondo della cooperazione e delle associazioni di categoria AGCI, Legacoop, Confcooperative, Anapi Pesca, Unimar), nonché esperti del settore, rappresentanti delle Università di Cosenza e Reggio Calabria e referenti di Capitanerie di Porto e Gal Pesca e Acquacoltura.

Al primo incontro, avvenuto alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, si è fatto il punto sullo stato del comparto ittico calabrese, con particolare attenzione alle sfide e alle opportunità legate all’implementazione del Programma Nazionale Feampa 2021-2027, il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura, che rappresenta un’importante leva di sviluppo per il settore.

L’assessore Gallo, in particolare, ha sottolineato l’importanza del dialogo tra istituzioni e operatori del settore per garantire una gestione sostenibile della pesca e delle risorse marine, promuovendo innovazione e competitività.

L’incontro si è concluso con l’impegno di aggiornare periodicamente il Tavolo per monitorare i progressi e definire azioni concrete a sostegno della filiera ittica calabrese. (rcz)

Muraca (PD) interroga Occhiuto sul Reddito di Libertà per donne vittime di violenza

Il consigliere regionale del Pd, Giovanni Muraca, ha depositato una interrogazione per chiedere al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «se la Regione Calabria intenda contribuire a incrementare il budget per il Reddito di Libertà, per garantire che tutte le donne che ne hanno diritto possano beneficiarne senza riscontrare difficoltà economiche o burocratiche».

Il Reddito di Libertà, introdotto dal Governo con il Dpcm del 17 dicembre 2020, è un contributo economico finalizzato a sostenere l’autonomia delle donne che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza, consentendo loro di affrontare spese per l’autonomia abitativa e la formazione dei figli minori. 

Tuttavia, il fondo previsto per la Calabria, pari a 319.963 euro annui, è risultato insufficiente a soddisfare tutte le richieste di supporto presentate dalle donne vittime di violenza.

Muraca ha sottolineato come il Governo abbia incrementato il fondo destinato al Reddito di Libertà, portando l’importo mensile da 400 a 500 euro per ciascuna beneficiaria, ma ha evidenziato la necessità di un intervento della Regione Calabria per integrare questi fondi, come già fatto da altre regioni italiane, come Emilia-Romagna, Lazio e Molise.

«È necessario che la Regione Calabria – ha sottolineato il dem – faccia la propria parte in un programma di supporto alle donne vittime di violenza, così com’è un diritto fondamentale che le donne abbiano accesso a risorse adeguate per costruire una vita nuova, lontana dalla violenza, e la nostra regione non può restare indietro rispetto ad altre realtà che stanno dando risposte concrete». (rrc)

 

BALNEARI, C’È UN RITARDO STRUTTURALE
REGOLE INCERTE E COMUNI IMPREPARATI

di SILVIO CACCIATORE – L’estate si avvicina, ma sulle coste italiane regna l’incertezza. Il settore balneare, da sempre uno dei pilastri del turismo nazionale, si trova in un limbo normativo che preoccupa migliaia di imprenditori. La legge approvata dal governo Meloni nel settembre 2024 ha prorogato le concessioni balneari fino al 2027, ma ha contemporaneamente lasciato ai comuni la facoltà di indire gare pubbliche per riassegnare le aree demaniali marittime. Una decisione che ha scatenato un’ondata di confusione tra amministrazioni locali, ricorsi e il timore di una stagione turistica a rischio.

«Il governo ha si prorogato le concessioni fino al 2027, ma ha lasciato ai comuni la possibilità di avviare le gare. Questo ha creato confusione, con ricorsi su ricorsi», spiega Massimo Nucera, presidente di Federbalneatori Calabria. Il 31 marzo sarà una data cruciale: entro quel termine, il governo dovrà chiarire i criteri per le nuove concessioni, la durata e gli indennizzi per i concessionari uscenti. Nel frattempo, alcuni comuni hanno già avviato le gare, mentre altri aspettano indicazioni precise.

Il nodo burocratico e il rischio paralisi

L’incertezza normativa rischia di compromettere l’avvio della stagione balneare. «I comuni dovrebbero aspettare, ma molti stanno già facendo le gare senza avere nemmeno le competenze per gestirle», sottolinea Nucera. La legge prevede che fino al completamento delle procedure di evidenza pubblica, i vecchi concessionari possano continuare l’attività, garantendo servizi essenziali come l’assistenza ai bagnanti. Ma le difficoltà burocratiche potrebbero rallentare l’intero processo e creare disagi per operatori e turisti.

Il caso Calabria: un ritardo strutturale

La Calabria rappresenta un esempio emblematico delle criticità del settore. Con quasi 800 km di costa, la regione «conta solo il 13% delle spiagge occupate da concessioni», ma oltre la metà dei comuni costieri non ha ancora adottato il piano di spiaggia, nonostante l’obbligo esista dal 2007 «eppure si parla di scarsità di risorse», denuncia Nucera, evidenziando come l’assenza di competenze nei comuni complichi ulteriormente la situazione.

«Trovare un ufficio demanio o un assessore al demanio in un comune calabrese è un’impresa. Le spiagge per loro sono un optional, non una risorsa da valorizzare», aggiunge il presidente di Federbalneatori Calabria.

Il pericolo delle multinazionali e la concorrenza sleale

Oltre alla burocrazia, a preoccupare i balneari è il rischio che le gare pubbliche aprano la strada a grandi gruppi internazionali, mettendo fuori gioco le piccole imprese locali. «La concorrenza non si fa togliendo a tizio per dare a caio. Quella è un’espropriazione. La concorrenza vera è permettere a tizio di aprire accanto a caio, e vedere chi lavora meglio», sottolinea Nucera.

Se il sistema delle gare non verrà regolamentato con criteri adeguati, l’arrivo delle multinazionali potrebbe portare a una trasformazione radicale del turismo balneare, rendendolo un settore dominato da grandi investitori, con prezzi inaccessibili e un rapporto meno diretto con i clienti. «Se arriva una multinazionale con un progetto da 4 milioni di euro, come faccio io, piccolo imprenditore, a competere? È un gioco truccato», chiosa Nucera.

Una delle misure previste per tutelare i concessionari uscenti è l’obbligo per i nuovi assegnatari di versare un indennizzo per gli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Ma per gli operatori del settore si tratta di una protezione insufficiente. «Io ho investito, ad esempio, 100 mila euro in lettini, attrezzature, strutture negli ultimi 5 anni. Chi mi subentra deve pagare il valore della perizia giurata che certifica questi investimenti. Ma non basta», spiega Nucera. La possibilità di recuperare parte degli investimenti più recenti non tiene conto di decenni di lavoro, di sacrifici e di sviluppo delle imprese balneari.

La direttiva Bolkestein e il confronto con l’Europa

La situazione italiana si complica ulteriormente se si guarda agli altri paesi europei. La direttiva Bolkestein prevede l’obbligo di gare pubbliche per le concessioni, ma nazioni come Spagna, Portogallo e Grecia hanno deciso di non applicarla e hanno concesso proroghe fino a 99 anni. «Noi abbiamo firmato le concessioni con regole diverse. Non si possono cambiare le carte in tavola durante il gioco», osserva Nucera. L’Italia, invece «ha scelto una strada che sta destabilizzando il settore».

L’appello al governo: una soluzione per 30 mila famiglie

A livello nazionale, il comparto balneare coinvolge circa 30 mila famiglie, molte delle quali operano in imprese a conduzione familiare. «Questa situazione è insostenibile. Chiediamo al governo di trovare una soluzione per migliaia di famiglie che vivono di turismo balneare», afferma il presidente di Federbalneatori Calabria.

Il rischio è quello di perdere un modello imprenditoriale basato su piccole realtà locali, in favore di un turismo balneare dominato dalle logiche del grande business. «O si trova una soluzione, o le nostre spiagge diventeranno il parco giochi delle multinazionali, cancellando la nostra storia e la nostra identità», conclude Nucera.

Il tempo stringe e il 31 marzo si avvicina. Per migliaia di imprenditori,la speranza è che il governo riesca a fare chiarezza, evitando che il caos normativo affossi uno dei settori più vitali del turismo italiano. (sc)

[Courtesy LaCNews24]

La Regione approva il Piano di promozione turistica

«Questo Piano non è solo una strategia di promozione turistica, ma rappresenta un progetto di crescita sostenibile che va a consolidare il lavoro fatto in questi anni dal Governo regionale». È quanto ha detto l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese, a margine dell’approvazione, da parte della Giunta regionale, del Piano Turistico, sottolineando come «si continua anche con Calabria Straordinaria a promuovere l’immagine della Calabria, e a valorizzare le specificità identitarie ed i suoi prodotti turistici, culturali e ambientali».

«Crediamo molto – ha aggiunto – nelle potenzialità turistiche della nostra Regione e con l’approvazione del nuovo Piano esecutivo di promozione turistica per l’annualità 2025, si prosegue il percorso di evoluzione e di trasformazione che mira a valorizzare la bellezza, la cultura e le tradizioni che rendono la Calabria unica».

Con lo stesso atto si stabilisce anche la dotazione finanziaria per la realizzazione degli interventi che è di 26.074.280,00 di euro.

«Il piano – ha spiegato – che coinvolge il nostro patrimonio naturale, le nostre eccellenze enogastronomiche e l’ospitalità calabrese, punta alla qualità dei servizi e ad un turismo per tutte le stagioni».

«Ecco perché – ha proseguito – nel piano abbiamo dato massima attenzione a nove azioni strategiche: dalla promozione e marketing digitale turistico al fine di rafforzare l’immagine del territorio calabrese sui mercati nazionali e internazionali e incentivare nuovi flussi turistici verso la “Destinazione Calabria”, al Portale Calabria Straordinaria e Osservatorio Turistico; dagli interventi per la promozione e comunicazione turistica alle iniziative congiunte con organismi pubblico-privati del settore operanti in Italia e all’estero alla costituzione e il consolidamento di Distretti Turistici per la promozione e la valorizzazione delle specificità e delle eccellenze territoriali».

«Il nostro obiettivo – ha spiegato ancora Calabrese – è quello di attrarre turisti da ogni parte del mondo, ma anche di stimolare la crescita dell’economia locale, creando nuove opportunità di lavoro nel comparto del turismo e favorendo la cooperazione tra le istituzioni, gli imprenditori e le comunità locali. Per le azioni prioritarie sono inoltre stati individuati specifici asset strategici che assumono rilevanza per la crescita del sistema turistico regionale: sviluppo del turismo naturalistico, nautico, termale».

«L’approvazione di questo Piano – ha rimarcato infine l’assessore Calabrese – segna l’inizio di un percorso che vedrà l’incremento delle infrastrutture, il miglioramento della qualità dei servizi turistici e una maggiore promozione delle nostre meraviglie, come le coste incontaminate, i parchi naturali, le ciclovie, i borghi storici e i siti archeologici, nonché la promozione dei viaggi delle radici».

«Siamo certi – ha concluso – che la Calabria saprà conquistare una posizione di prestigio nel panorama turistico internazionale, diventando, grazie soprattutto agli investimenti nel sistema aeroportuale messi in atto dal presidente Occhiuto, una meta imperdibile per chi cerca bellezza, tradizione e autenticità» (rcz)