LA CALABRIA BRUCIA, È EMERGENZA
107 INCENDI BOSCHIVI IN UN GIORNO

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria brucia, di nuovo. Con le prime ondate di caldo, infatti, l’emergenza incendi è tornata a colpire la nostra regione ma, come sottolinea Legambiente Calabria, «non è solo colpa del caldo. È spesso l’alibi degli ecocriminali che approfittano dei mesi estivi per mettere in atto i loro affari».

«Nella sola giornata del 29 giugno 2025, si sono registrati 107 incendi boschivi in tutta la regione. Colpita anche la Locride con un vasto rogo che ha interessato le colline fra Roccella Jonica e Caulonia», ha denunciato Legambiente, che pone, nuovamente, l’attenzione su  un’emergenza «che si ripete ogni estate e che trova la Calabria ancora impreparata sul fronte della prevenzione, nonostante gli sforzi messi in campo», ha detto l’Associazione, ricordando come la Regione ha recentemente avviato il nuovo Piano AIB 2025, annunciando una politica di “tolleranza zero” con l’utilizzo di droni e satelliti per il monitoraggio del territorio».

«Strumenti tecnologici che, negli anni passati – ha detto l’Associazione – hanno effettivamente portato all’identificazione di diversi piromani, ma che non hanno ancora determinato una riduzione significativa del fenomeno perché è ancora insufficiente la gestione forestale e la manutenzione ordinaria del territorio dedicata alla prevenzione del rischio incendi».

Un concetto ribadito dal Partito Democratico Calabria, che ha sottolineato come «non basta affidarsi a droni e satelliti se mancano manutenzione ordinaria, gestione forestale e risorse umane. La tecnologia non può sostituire un piano organico di prevenzione, come ripetiamo da tempo».

Servono, infatti, come anche ribadito da Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria e di Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette di Legambiente, un cambio di rotta per un fenomeno «aggravato dalla crisi climatica, con ondate di calore sempre più intense e periodi di siccità prolungata, ma anche da scelte politiche inadeguate, ritardi e assenza di prevenzione strutturata».

La Calabria – ha ricordato l’Associazione – «è al terzo posto in Italia per reati legati agli incendi boschivi e di vegetazione, con: 445 reati accertati, 369 incendi registrati, 13 persone denunciate, 4 sequestri, 335 illeciti amministrativi e 371 sanzioni. Fra le province, Cosenza svetta a livello nazionale con 257 reati e 108 illeciti amministrativi, seguita da Crotone (13° posto) e Catanzaro (17° posto)».

Ad aggravare un quadro già preoccupante, i dati riportati dal PD, basandosi sui dati Ispra: «nel 2025 il 70% delle foreste italiane bruciate è nella nostra regione».

«Non si può più puntare solo sulla gestione dell’emergenza – hanno detto Parretta e Nicoletti –. Servono politiche di buona gestione forestale, mappatura delle aree percorse dal fuoco e imposizione dei vincoli previsti dalla legge quadro sugli incendi boschivi, presidio del territorio e rafforzamento della sicurezza per le comunità nelle aree interne e montane».

«La tecnologia, da sola, non basta – hanno continuato Parretta e Nicoletti – se non è accompagnata da investimenti strutturali, responsabilizzazione dei cittadini, controlli efficaci, repressione severa dei reati e una regia politica forte. Troppo spesso, inoltre, gli incendi sono legati a interessi criminali, come ha evidenziato la magistratura, che ha documentato il coinvolgimento della ‘ndrangheta nel business illecito della gestione dei boschi e dei pascoli abusivi».

«Ormai, da mesi – continua Legambiente – è incessante il lavoro dei vigili del fuoco. Preoccupante l’episodio avvenuto a Cassano allo Ionio, dove le fiamme si sono propagate pericolosamente nei pressi di una RSA, costringendo all’evacuazione preventiva di 10 persone. Interventi anche lungo l’autostrada A2 del Mediterraneo, in particolare a Tarsia (CS), dove incendi di arbusti e macchia mediterranea hanno causato disagi alla viabilità. Ma il fenomeno in queste ultime ore sta interessando tutta la Calabria. Ad Amendolara, nello Ionio Cosentino, un vasto incendio ha circondato il paese per ore».

Come far fronte a questa emergenza? Legambiente Calabria ha rilanciato le 10 proposte operative già presentate lo scorso anno, che vanno dalla gestione integrata del rischio incendio alla pianificazione forestale e urbanistica, fino al rafforzamento delle pene, al pascolo controllato come misura preventiva e alla ricostituzione ecologica post-incendio.

«La Calabria – conclude Legambiente – non può e non deve farsi trovare impreparata. Occorre una visione lungimirante, risorse adeguate e volontà politica per scongiurare i disastri a cui stiamo assistendo e che rischiano di diventare strutturali con l’aggravarsi della crisi climatica».

A fare eco all’Associazione è il PD, che chiede affinché la «maggioranza accetti la realtà e ascolti le proposte formulate da Legambiente e quelle che il Pd ha più volte sottoposto all’attenzione del governo regionale, anche con il progetto “TerraFerma Montagna Solidale”».

«Il gruppo Pd — conclude la nota — continuerà a incalzare la giunta affinché abbandoni la propaganda e dia finalmente priorità a un piano serio, concreto e immediato, con risorse certe, personale adeguato e un controllo costante».

«Suscita sconcerto leggere le dichiarazioni del gruppo Pd, che offre un quadro distorto della situazione incendi in Calabria, citando numeri in modo fuorviante e operando paragoni privi di fondamento oggettivo», ha detto l’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo, rispondendo ai dem. (ams)

Calabria tra le prime ad aver approvato linee per prevenzione e tutela bambini

La Calabria è tra le prime regioni ad aver approvato le Linee di indirizzo per il sistema di prevenzione e tutela delle bambine e dei bambini dal rischio di maltrattamenti, abusi e condotte inappropriate nei servizi educativi e di istruzione. Un documento strategico che rafforza la sicurezza, il benessere e la qualità dei servizi rivolti alla prima infanzia, in attuazione della Legge Regionale n. 24/2024.

«Siamo orgogliosi che la Calabria sia tra le prime Regioni in Italia ad aver emanato linee guida in un settore così delicato e strategico per lo sviluppo del territorio, ponendosi all’avanguardia nella promozione di una cultura pedagogica fondata sulla cura, sulla prevenzione e sulla corresponsabilità educativa tra istituzioni, famiglie e comunità», ha commentato l’assessore regionale all’Istruzione, Maria Stefania Caracciolo.

Con l’approvazione della legge regionale n. 24 del 2024 e, nello stesso anno, del regolamento attuativo è stato avviato un percorso virtuoso che punta, per la prima volta in Calabria, a contrastare la povertà educativa legata all’infanzia, colmando il gap esistente con le altre regioni italiane e con il resto dei Paesi europei, garantendo un’offerta educativa di qualità a tutti i bambini e le bambine.

«Con queste linee guida – ha spiegato l’assessore – proseguiamo nel percorso intrapreso, finalizzato non solo ad implementare i servizi educativi e di istruzione ma soprattutto a qualificarli perché la qualità dell’educazione passa anche e soprattutto dalla capacità di proteggere e promuovere ambienti sicuri, trasparenti e rispettosi; esse rappresentano un atto concreto di responsabilità verso i nostri bambini, le famiglie e gli operatori del settore».

Le linee di indirizzo per il sistema di prevenzione e tutela, frutto di un percorso di concertazione tra Regione, Anci, Usr e le associazioni maggiormente rappresentative prevedono: l’adozione di un Codice di condotta a cura dei soggetti gestori, con norme comportamentali per il personale e modalità di segnalazione efficaci; un piano di prevenzione e tutela, fondato su formazione, coordinamento pedagogico, collegialità, valutazione della qualità e partecipazione delle famiglie; misure per contrastare lo stress lavoro-correlato, a tutela della salute e il benessere degli educatori; un uso consapevole delle tecnologie digitali, con particolare attenzione all’impatto degli smartphone sui bambini più piccoli.

«Desidero, infine – ha concluso – ringraziare sentitamente il Dipartimento Istruzione e tutto il gruppo di lavoro che ha collaborato sinergicamente, con competenza, passione ed entusiasmo, con la struttura regionale per il raggiungimento di questo importante risultato». (rcz)

Il Coapi Calabria sottoscrive documento unitario per i pastori dopo incontro con la Regione

Il Coapi  Calabria ha sottoscritto, con altre realtà calabresi, un documento unitario con cui si da atto alla Regione del lavoro fatto, anche grazie al confronto con gli allevatori e le realtà sociali attive.

La firma del documento, apposta da Luana Guzzetti, olivicoltrice di Cropani e componente del Coordinamento Nazionale del Coapi in rappresentanza delle realtà Calabresi aderenti, è avvenuta dopo che nei giorni scorsi, il 18 giugno, insieme ad altre realtà imprenditoriali, movimenti e associazioni sia territoriali che regionali, si era tenuto un incontro in Regione Calabria con l’assessore Regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, per verificare e sollecitare un provvedimento che consente ai pastori calabresi di poter ricostituire il patrimonio ovino falcidiato nei mesi scorsi dalla Blue Tong.

L’incontro ha sancito un accordo di merito fra gli allevatori (che nei mesi scorsi si erano mobilitati con diverse iniziative) e la Regione Calabria sul provvedimento che viene dopo mesi di confronto e che, nei fatti, potrà permettere agli allevatori calabresi di poter affrontare la prossima annata agraria potendo contare su risorse e strumenti non scontati e fondamentali.

«all’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria ed ai dirigenti della Regione, va il riconoscimento del lavoro fatto e della capacità di ascolto che hanno saputo mettere in campo. Ora si tratta di varare il provvedimento nel più breve tempo possibile, di renderlo operativo e di fare in modo che l’istruttoria sia la più celere possibile», ha sostenuto Francesco Scarpino, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino di Crotone, nominato portavoce del documento unitario sottoscritto dalle diverse delle realtà sottoscrittrici del documento unitario.

Il Coapi, in Calabria, partecipato da alcuni presidi dell’Area del Crotonese e di Vibo Valentia attivi negli ultimi due anni contro la crisi, dal Presidio Calabrese della “Rete Salviamo l’Allevamento di Territorio” e dal Coordinamento Regionale di Altragricoltura, ha tenuto sul tema dell’Allevamento diverse iniziative nei mesi scorsi rendendosi protagonista di proposte portate al tavolo di confronto con l’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria.

Le iniziative del COAPI, avviate con una prima giornata tenuta il 25 giugno del 2024, che ha coinvolto i pescatori, gli agricoltori, i pescatori e i sindaci e le province del territorio raccogliendo delibere di adesione al documento nazionale con cui il Coapi chiede al Governo Nazionale la “Dichiarazione di Stato di Crisi della piccola e media impresa agricola e allevatrice italiana” hanno, fin da subito, puntato all’obiettivo di aprire con la Regione Calabria una interlocuzione utile per avviare un lavoro concreto sulle crisi regionali delle aree rurali e delle marinerie.

Obiettivo che, nei fatti, sta facilitando un clima utile di confronto fra le istituzioni di territorio e gli agricoltori e pescatori che stanno denunciando la crisi e avanzano proposte utili ad affrontare i problemi.

Interlocuzione positiva aperta fin dal 3 marzo scorso e che sta proseguendo nei fatti attorno a problemi concreti per trovare soluzioni, grazie al confronto fra gli imprenditori in mobilitazione e le istituzioni di territorio.

Per Luana Guzzetti «è il momento dell’unità fra gli allevatori, i pastori e gli agricoltori calabresi ed è il momento del confronto con le istituzioni chiamate a riconoscere quanto straordinaria sia la situazione di crisi come dimostra il fatto che, nel caso degli allevatori, basta l’effetto di una variabile esterna per rompere equilibri economici delicatissimi imposti dall’aumento dei costi e dalla crisi».

«La Regione Calabria, che ha ben operato nel confronto degli allevatori – ha concluso – ora è chiamata ad attuare il bando con celerità per evitare che l’annata agraria sia compromessa e ad estendere il confronto con i movimenti e gli agricoltori che pongono la necessità di eventi adeguati alle crisi. Se è stato possibile con la Lingua Blu, può esserlo, come chiede il Coapi, anche sugli altri temi che abbiamo sottoposto al confronto con la regione». (rcz)

Furriolo: Calabria straordinaria o più semplicemente “ordinaria”?

di  MARCELLO FURRIOLO Diventa sempre più difficile coniugare l’immagine che si tende a diffondere fuori dai confini della regione, a volte anche attraverso slogan o suggestioni sicuramente ispirate dalla indiscussa bellezza dei territori e dei paesaggi, dalle atmosfere incantate dei piccoli borghi appollaiati sui monti, dalla ricchezza e varietà della natura spesso selvaggia, dalla generosità dei suoi prodotti enogastronomici, dalla tipicità dei caratteri e dalla bellezza delle sue donne e della sua gioventù, con la dura realtà della vita quotidiana. Specie nei suoi aspetti sociali, istituzionali e politici che sembrano appartenere ad un altro mondo, quasi virtuale, chiuso in se stesso, nei suoi protocolli e nelle sue convenzioni. Nei suoi riti di appartenenza e di affiliazione. In cui si entra spesso per cooptazione e da cui si esce spesso per intervento della Magistratura. Questa è un’altra Calabria. O meglio quella che governa sui sempre meno di due milioni di calabresi residenti sulla punta estrema dell’Italia.

Su tutto incombe un velo inestricabile, difficile da squarciare, come una fittissima tela di ragno che soffoca ogni sussulto, ogni gemito di ribellione e di cambiamento.

Sono i numeri implacabili che inchiodano questo territorio al suo destino ineluttabilmente. Senza scampo, in un percorso di sofferenza scandito come le parole del Libro di Giobbe.

In Calabria su sei degli ultimi Presidenti della Giunta Regionale, 5 hanno avuto condizionata la propria attività di governo da pesanti vicende giudiziarie. La sesta purtroppo ha concluso dolorosamente e immaturamente il suo apprezzato impegno di governo e la sua giovane vita terrena.

La Calabria ha il ragguardevole primato dei Comuni e degli Enti sciolti e commissariati per indebite ingerenze della Ndrangheta nelle istituzioni locali. Ma la Calabria registra anche un numero da primato di interdittive antimafia. II Comune di San Luca per la terza volta è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e quando si era aperta la finestra per il rinnovo del Consiglio Comunale non è stata presentata alcuna lista elettorale e nessun candidato a Sindaco.

San Luca, che ha dato i natali al più importante scrittore calabrese, Corrado Alvaro, ha anche l’inquietante record di avere avuto commissariata, neanche a dirlo, per presunti condizionamenti ndranghetisti, la Fondazione Corrado Alvaro, rimasto l’unico presidio culturale in un territorio in cui “ lo Stato c’è, ma forse No ”.        .

Ovviamente ormai non fanno notizia i numeri e i parametri economici, sul reddito, sul PIL che non cresce, sulla disoccupazione soprattutto giovanile e femminile, sul tasso di alfabetizzazione, sull’acquisto e la lettura di almeno un libro, addirittura sulle capacità di apprendimento nelle materie scientifiche degli scolari calabresi, soprattutto per la matematica. Il tasso di invecchiamento, l’aspettativa di vita, la denatalità che nel prossimo ventennio dovrebbe falcidiare la popolazione meridionale. I livelli essenziali di assistenza, che finalmente sembrano poter raggiungere la sufficienza, in un sistema sanitario che da oltre 15 anni è condannato ad un Commissariamento che, fino a poco  tempo fa,  aveva aggravato la situazione, per espressa volontà e responsabilità dei vari Governi, in tutte le loro espressioni partitiche di destra, di sinistra e di centro.

La Calabria ha, poi, il doloroso primato delle richieste di risarcimento per ingiusta detenzione.

Su questo scenario nei giorni scorsi ha fatto irruzione la notifica della richiesta di proroga delle indagini preliminari da parte dell’Ufficio del GIP del Tribunale di Catanzaro nei confronti del Presidente della regione Calabria Roberto Occhiuto. Con tutto il suo carico di interrogativi e di incertezze, che riguardano non solo il futuro dell’attuale Governatore, ma il percorso di cambiamento e di sviluppo di questa regione, riconoscendo che in questi anni c’è stato un significativo “cambio di passo”.

È chiaro che non siamo difronte ad alcun colpo di stato o a un complotto eversivo.

Il dott. Salvatore Curcio, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, è un Magistrato esperto, che ha attraversato con riconosciuta capacità anche le turbolenze di Tangentopoli in Calabria e oggi dirige, con indiscusso equilibrio e sicuro “garbo istituzionale”, il delicato Ufficio già di Nicola Gratteri.

È evidente che si è aperto un nuovo capitolo della narrazione di questa amara terra, che lotta per conquistarsi un posto nella normalità dei suoi processi democratici e una immagine capace di sconfiggere vecchi e nuovi stereotipi e pregiudizi.

È da poco tornato nelle librerie uno dei capolavori del grande scrittore Philip Roth, “Portnoy”, in una nuova traduzione di Matteo Codignola e già conosciuto come Il lamento di Portnoy nel 1969. Rileggendolo ho avuto la sorpresa di ritrovare, nella magnifica edizione di Adelphi, un pensiero del giovane protagonista, l’inquietante ebreo newyorkese Alex Portnoy, a pag. 94:

“Forse però andrebbero inquadrate un pò meglio, le donne ebree che ci hanno tirato su. In Calabria le loro simili siedono impietrite in chiesa, ingoiandosi quintalate di idiozie cattoliche;

A Calcutta chiedono l’elemosina per strada, o se proprio gli dice bene, se ne vanno nei campi attaccate a un aratro…”

Per fortuna è solo una trovata letteraria del 1969.

Ma oggi è ancora più difficile pensare a una “Calabria straordinaria”. Perché la percezione è  che continui ad essere, comunque, una Calabria fuori dall’ordinario. λ

Intesa tra Regione e Simest per internalizzazione delle imprese locali

Supportare la crescita sui mercati esteri delle imprese del territorio. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato tra la Simest, società per  l’internazionalizzazione delle imprese del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, e la Regione Calabria.

Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto dall’Amministratore Delegato di Simest, Regina Corradini D’Arienzo e dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Presente anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Rosario Varì.

Con l’accordo prende il via un’attività sinergica volta a promuovere nuove iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende calabresi e delle rispettive filiere produttive in tutti i Paesi in cui opera SIMEST al fine di aumentare il grado di penetrazione del Made in Italy nei mercati esteri e il livello delle esportazioni delle imprese del territorio.

A tal fine, Simest e Regione Calabria si attiveranno per selezionare e valutare congiuntamente la realizzazione di progetti imprenditoriali volti alla crescita estera delle aziende tramite il ricorso agli strumenti finanziari di Simest.

Saranno promossi inoltre tutti gli strumenti di finanza agevolata e supporto all’export ed equity gestiti da Simest così come l’organizzazione di incontri formativi con le aziende. A tal fine le due istituzioni si impegnano a realizzare un programma specifico di incontri, riservato alle imprese, attraverso webinar o eventi.

Le parti s’impegnano a collaborare all’organizzazione di eventuali missioni all’estero per le aziende del territorio, anche in occasione di eventi internazionali di particolare rilievo. Simest è la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che sostiene la crescita e la competitività delle aziende italiane che operano anche all’estero.

Simest affianca le imprese supportandone gli investimenti in innovazione e sostenibilità e accompagnandole lungo l’intero processo di espansione internazionale, dai primi approcci ad un nuovo mercato fino all’espansione attraverso investimenti diretti esteri. Simest opera attraverso tre linee di prodotto: i Finanziamenti agevolati; gli Investimenti Partecipativi; il Supporto all’Export.

L’assessore Varì: Apre lo sportello per le domande su efficienza energetica e rinnovabili

«Oggi apre lo sportello Feeri, una misura importante rivolta alle imprese di tutte le dimensioni, che potranno così produrre in maniera più sostenibile, rispettare l’ambiente e ridurre i costi dell’energia. Un intervento concreto per rafforzare la competitività del sistema produttivo calabrese e accompagnarlo nella transizione ecologica». È quanto ha reso noto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.

Da oggi, lunedì 9 giugno 2025, è infatti possibile presentare domanda per accedere al Fondo promosso dalla Regione e gestito da Fincalabra S.p.A., che mette a disposizione 45 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle imprese calabresi in due ambiti strategici: Linea A: interventi per l’efficienza energetica (30 milioni di euro); Linea B: impianti da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo (15 milioni di euro).

Lo strumento combina finanziamenti a tasso agevolato (1%) e contributi a fondo perduto, con intensità differenziata in base alla dimensione dell’impresa. Sono ammissibili investimenti compresi tra 80.000 e 3.000.000 di euro, da realizzare presso sedi operative situate in Calabria.

La procedura è a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze, fino a esaurimento delle risorse disponibili. Le domande devono essere trasmesse esclusivamente online, attraverso la piattaforma accessibile dai portali calabriaeuropa.regione.calabria.it e fincalabra.it. (rcz)

 

Politiche giovanili e servizio civile, prosegue il confronto tra le Regioni e il ministro Abodi

Prosegue il dialogo tra il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e gli assessori della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sui temi delle politiche giovani e del Servizio Civile Universale.

Il terzo incontro, svoltosi il 22 maggio e introdotto dalla Coordinatrice della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e assessore della Regione Calabria, Caterina Capponi, ha posto al centro dell’attenzione le giovani generazioni, con l’obiettivo di valorizzarne il ruolo attivo nella società e di promuovere politiche in grado di creare opportunità concrete di crescita, inclusione e partecipazione.

ll Ministro Abodi ha ribadito l’importanza della condivisione di strategie per valorizzare iniziative e strumenti a beneficio dei giovani. Ha inoltre fornito un aggiornamento sulla ricognizione di alcuni progetti: “Rete”, che facilita il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro e promuove l’imprenditorialità giovanile; la Carta Giovani, strumenti digitale gratuito che offre vari livelli di opportunità e Spazi civici di comunità, iniziativa che sostiene progetti di innovazione sociale basati sulla pratica sportiva gratuita.

Le Regioni hanno confermato la piena disponibilità alla collaborazione e hanno comunicato gli aggiornamenti disponibili sui progetti in essere. Hanno, altresì, confermato la necessità dell’incremento del Fondo nazionale per le politiche giovanili e di un rafforzamento della quota assegnata direttamente a loro per rafforzare l’azione nei territori.

Sul Servizio Civile universale le Regioni hanno sottolineato il ruolo chiave del Tavolo tecnico presso il dipartimento per le politiche giovanili quale sede di coordinamento delle azioni nazionali. Hanno inoltre evidenziato il valore dell’Accordo quadro triennale del dicembre 2024 e l’importanza di rafforzare il coordinamento regionale, anche attraverso l’aggiornamento del D.Lgs. 40/2017.

Infine, il Ministro Abodi ha annunciato agli Assessori la prossima presentazione di un disegno di legge delega dedicata ai Giovani, con l’obiettivo di razionalizzare, armonizzare e rendere più efficace il corpo normativo al servizio delle politiche giovanili.

Il dialogo e la collaborazione con il Governo sono fondamentali per costruire politiche efficaci a favore delle giovani generazioni, che rappresentano il presente e il futuro dell’Italia.
I lavori si sono conclusi con l’impegno del prossimo incontro, entro metà luglio. (rcz)

Intesa tra Molochio e Regione per messa in sicurezza delle curve del Marro

Migliorare e mettere in sicurezza le curve del Marro. È questo l’obiettivo della convenzione sottoscritta tra il Comune di Molochio e la Regione Calabria, che prevede 3.200.00 euro per gli interventi, la cui progettazione deve essere fatta entro il 2025, mentre la conclusione nel triennio 2026-2029.

Il finanziamento era stato presentato, lo scorso aprile a Molochio, dall’Amministrazione Comunale insieme all’ on. Francesco Cannizzaro che, sin dall’inizio, ha perorato la causa con il Presidente Occhiuto, si è fatto promotore dell’intervento  e ha seguito l’ intero iter. 

«Oggi ci verrebbe da pensare a tutti i detrattori – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – in ambito cittadino e metropolitano, che negli scorsi mesi hanno messo in discussione la veridicità del finanziamento, ma non lo facciamo perché oggi è il momento di pensare a tutti i cittadini di Molochio e dell’ intero territorio che ogni giorno percorrono con affanno questa strada. Oggi vogliamo pensare a tutti noi, cittadini del Comprensorio, che abbiamo tante volte agognato un intervento sulla Molochio-Marro».

«È stato il sogno di ogni cittadino e amministratore di questo territorio, e adesso è realtà. Il nostro compito, però – conclude la nota – finirà soltanto il giorno dell’inaugurazione e fino a quelle data lavoreremo come sempre in silenzio, con la massima attenzione, trasparenza, professionalità e soprattutto nell’ interesse dei cittadini». (rcc)

Regione approva documento di Strategia territoriale Cosenza-Rende

Via libera, da parte della Giunta regionale, guidata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al documento di Strategia territoriale dell’area urbana Cosenza- Rende.

L’ok al documento – composto da 15 operazioni del valore complessivo di euro 21.611.306,67, di cui 9 da realizzare in territorio comunale di Cosenza per euro 11.090.000,00, 5 interventi riferiti al territorio comunale di Rende per euro 9.275.000,00 e 1 intervento comune all’Area Urbana Cosenza – Rende di sostegno alla nascita di nuove imprese e alle imprese esistenti per euro 1.246.306,67 – ha l’obiettivo di dare avvio all’attuazione delle Strategie urbane per il periodo di programmazione 2021-2027 – obiettivo di policy 5: un’Europa più vicina ai cittadini.

Tale documento riferisce un disegno strategico integrato della conurbazione Cosenza-Rende costruito attorno all’attrattore “Riqualificazione urbana”, in coerenza con il sostegno dell’Azione 5.1.1 del Programma, e investe vari ambiti tematici: qualificazione e integrazione funzionale della trama verde dei due parchi dell’area urbana; riqualificazione materiale e sicurezza degli spazi pubblici; valorizzazione del patrimonio culturale e dei servizi culturali; efficientamento energetico della rete dell’illuminazione pubblica; potenziamento delle infrastrutture per l’istruzione; rigenerazione sociale ed economica e contrasto al disagio occupazionale.

Su indicazione dell’assessore alle Politiche sociali, Caterina Capponi, è stato, poi, deliberato lo schema di accordo interistituzionale tra la Regione Calabria e il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), che si inserisce nel quadro delle politiche regionali in materia di welfare e servizi sociali territoriali e ha l’obiettivo di attivare una collaborazione istituzionale stabile volta a favorire lo scambio di studi, dati e analisi in possesso delle parti coinvolte sulle materie e gli ambiti territoriali di competenza e di comune interesse.

In particolare, l’accordo mira a valorizzare le attività dell’Osservatorio nazionale sui servizi sociali territoriali e della Commissione permanente delle Politiche sociali, sviluppo sostenibile e Terzo settore, al fine di supportare la programmazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Calabria. L’intesa consentirà, Inoltre, alla Regione di partecipare alle attività del Comitato per le pari opportunità e del Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private delle libertà personali, contribuendo, così, alla realizzazione di un sistema integrato e innovativo di reinserimento socio-lavorativo

Con un’altra delibera dell’assessore Capponi, in attuazione dell’intesa 127CU, sottoscritta tra il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, è stato approvato il Piano finanziario 2025 relativo all’utilizzo delle risorse del “Fondo per le politiche giovanili”. Alla Regione Calabria sono stati assegnati 632.127 euro dal Governo, con un cofinanziamento regionale minimo di 70.236 euro. Il Piano, adottato nell’ambito dell’Intesa sancita in Conferenza Unificata, definisce le azioni e gli interventi destinati ai giovani calabresi per l’anno in corso.

Deliberati poi due provvedimenti dell’assessore ai Lavori pubblici, Maria Stefania Caracciolo.

Approvato il nuovo prezzario regionale in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 41, comma 13, del D.Lgs. n. 36/2023 e similari ed adottato il documento di indirizzo strategico del Piano regionale dei Trasporti per l’aggiornamento della precedente pianificazione unitamente al relativo documento preliminare ambientale.

Approvato anche il “Programma per il riefficientamento e il ripristino della funzionalità delle opere di difesa costiera redatto dal Dipartimento infrastrutture e lavori Pubblici, con l’indicazione dei criteri per l’individuazione degli interventi che saranno finanziati con le risorse assegnate al dipartimento

In seguito dell’esito positivo dell’esame di coerenza effettuato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’Esecutivo, su indicazione dell’assessore al Lavoro, Giovanni Calabrese, ha deciso di adottare, in via definitiva, l’aggiornamento del quadro finanziario del Piano attuativo GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) Calabria, prendendo atto delle risorse economiche assegnate alla Regione Calabria per l’anno 2023 che ammontano a 55.920.000,00 euro.

L’aggiornamento del Par Calabria si caratterizza per l’integrazione strategica tra Pnrr e fondi Fse+, l’attenzione a competenza digitale, l’inclusione sociale e imprenditorialità, l’estensione dei servizi e dei percorsi anche tramite CPI, enti privati e Terzo Settore, con focus su soggetti fragili e in transizione lavorativa.

Inoltre, la Giunta, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, Rosario Varì, ha espresso l’intesa regionale nell’ambito del procedimento di autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio del nuovo elettrodotto a 380 KV di connessione tra la linea esistente Laino-Rossano 1 e la stazione elettrica di Altomonte (Laino-Altomonte 2). L’intervento, la cui autorizzazione é di competenza Ministeriale, è stato proposto da Terna, quale concessionario governativo della rete nazionale di trasporto di energia. L’intesa è stata espressa a seguito della positiva conclusione della Conferenza dei servizi indetta dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, nell’ambito della quale sono stati acquisiti i pareri dei competenti Dipartimenti regionali, nonché degli altri enti territoriali ricadenti nella Regione.

Deliberata, infine, su indicazione dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, la costituzione dell’Osservatorio regionale delle piante officinali composto dai dirigenti generali dei dipartimenti regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, e da: Vincenzo Musolino dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Michele Monti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giancarlo Antonio Statti dell’Unical di Cosenza, Luigia Angela Iuliano e Giuseppe Orrico dell’Arsac, Luigi Adinolfi si Coldiretti Calabria,  Angelo Politi di Confagricoltura, Franco Belmonte della Cia, Bruno Gianmarco Carrà per i collegi e ordini professionali competenti in materia di agricoltura, Pasquale Magro per le Federazioni Agronomi e Forestali e dei Periti Agrari, Teresa Credidio di Anci, Nicodemo Giuseppe Passalacqua dell’Upi, Maurizio Fernando Teti, Benito Scazziota e Antonio Massarotto per i Consorzi di tutela delle piante officinali. (rcz)

Muraca (PD) interroga la Regione per le Ferrovie Tauriensi

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, ha depositato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per sapere quali  azioni la Regione intende intraprendere per il ripristino delle “Ferrovie Taurensi”, una linea ferroviaria storica che collega i territori della Piana di Gioia Tauro.

Muraca ha chiesto, nello specifico, di chiarire se siano stati avviati atti formali per il finanziamento e l’esecuzione dei lavori di ripristino della linea ferroviaria e di definire con chiarezza le tempistiche del progetto. L’interrogazione di Muraca si inserisce nel solco dell’impegno del Pd per una Calabria che guarda al futuro con infrastrutture moderne, accessibili e sostenibili.

«Le linee Taurensi – ha spiegato nell’interrogazione Muraca –, pur essendo state chiuse al traffico da oltre dieci anni, restano formalmente attive e potrebbero diventare un’infrastruttura fondamentale per la mobilità e lo sviluppo economico della regione».

«Il progetto di riconversione in una moderna metropolitana di superficie – ha aggiunto – ha ricevuto il sostegno di numerose istituzioni locali e associazioni civiche, ed è stato recentemente discusso in un tavolo di coordinamento che ha visto l’adesione di movimenti culturali e sociali. L’obiettivo è quello di fornire una soluzione efficace per il trasporto dei cittadini, ridurre l’impatto ambientale e contrastare lo spopolamento dei centri urbani, con il potenziale di favorire anche il turismo sostenibile».

Il consigliere Muraca ha sottolineato che il ripristino delle linee ferroviaria Gioia Tauro – Cinquefrondi e Gioia Tauro – Palmi – Sinopoli, rappresenterebbe non solo un’alternativa in più per il diritto alla mobilità dei calabresi, ma anche un’opportunità per valorizzare l’offerta turistica della piana di Gioia Tauro e migliorare i collegamenti con i centri sanitari, come il futuro ospedale della zona.

Inoltre, la riconversione dell’infrastruttura contribuirebbe a stimolare l’economia locale, con la creazione di nuovi posti di lavoro. In un periodo in cui la Regione ha più volte annunciato progetti di sviluppo infrastrutturale, la mancanza di un piano operativo per le Ferrovie Taurensi è diventata un nodo da chiarire al più presto. (rrc)