Flai-Fai-Uila Calabria avviano fase di mobilitazione del settore forestale regionale

Flai-Fai-Uila Calabria avviano fase di mobilitazione del settore forestale regionale. Una fase di mobilitazione che ha preso il via dopo l’attivo unitario dei sindacati, svoltosi lo scorso 17 aprile a Lamezia Terme, dove si è discusso della vertenza del settore della forestazione e la necessità di nuove politiche finanziarie e misure per la tutela del patrimonio forestale e della montagna.

Si è deciso, dunque, di procedere con un piano straordinario di assemblee,

che culminerà negli attivi unitari del 5 maggio, in tre tappe (Nord, Centro e Sud Calabria) e che si concluderà il 12 maggio con una forte mobilitazione presso la Cittadella Regionale, con il sostegno delle Confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil e la partecipazione delle Segreterie di Flai, Fai, Uila nazionali.

I Segretari Generali Caterina Vaiti (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil), dichiarano che: «è nevralgico rimettere al centro della discussione e del confronto con le istituzioni regionali i temi della forestazione calabrese. La fragilità della regione dal punto di vista idrogeologico, gli oltre 650 mila ettari di superficie boscata e il patrimonio paesaggistico, necessitano di investimenti e programmazione per la messa in sicurezza delle comunità e del territorio».

«È necessario avviare – hanno ribadito – un immediato ricambio generazionale nel settore forestale calabrese, considerata la costante riduzione del personale e progressivo invecchiamento della manodopera (poco più di 4.000 addetti) e inoltre, prevedere un Piano straordinario di rimboschimento e prevenzione del territorio».

«I continui silenzi, buoni propositi e mancati investimenti in programmazione e finanziari –  hanno denunciato – hanno messo in ginocchio il settore fino a paventare il rischio di un’estinzione della forestazione calabrese. Per di più è ancora attuale quanto urgente il mancato recepimento del contratto integrativo regionale siglato nel 2019, difatti i lavoratori forestali calabresi attendono l’adeguamento salariale da oltre un decennio, a causa di mancanza di risorse, per come sostenuto dalle varie Giunte regionali».

«Chiediamo un impegno concreto e fattivo per la tutela dell’ambiente e del territorio regionale –  hanno concluso Vaiti, Sapia e Barbalaco – per come peraltro previsto dal Protocollo di Kyoto, oltre che dagli orientamenti europei e nazionali con il Next Generation Eu e il Pnrr, che attribuiscono alle foreste un ruolo significativo nelle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici per la loro capacità di fissazione del carbonio e di produzione di energie alternative a quelle fossili». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Risorse insufficienti per garantire futuro della forestazione

I segretari generali di Fai CislFlai CgilUila Uil Calabria, rispettivamente Michele SapiaCaterina VaitiPasquale Barbalaco, hanno evidenziato come le risorse stanziate dall’ultima legge di bilancio – 440 milioni di euro per quattro anni – siano insufficienti per il settore della forestazione.

Per i sindacalisti «un risultato importante ma insufficiente, che conferma la pericolosa tendenza dei tagli. Difatti, per l’anno 2023 sono previsti solo 60 milioni di euro totali da parte dello Stato». Per questo è stato proclamato lo stato di agitazione. La decisione è maturata dopo l’incontro sindacale svolto lo scorso 25 gennaio presso il Dipartimento della Forestazione regionale alla presenza dell’assessore Gallo, della dirigenza del Dipartimento e degli Enti Gestori.

«Nonostante l’impegno e le risorse messe a bilancio dalla Regione – hanno spiegato – pari 56 milioni di euro, non sarà possibile né garantire il normale svolgimento delle attività di prevenzione, in una regione perennemente interessata dal rischio del dissesto idrogeologico come la Calabria, né le coperture finanziarie per garantire le retribuzioni degli stipendi degli stessi lavoratori. Tutto questo in un contesto contraddistinto da una debolezza strutturale del comparto idraulico-forestale calabrese, composto per lo più da una forza lavoro monoreddito, con una età media avanzata e prossima al pensionamento, dovuta alla legge n. 442 del lontano 1984 che, per la sola Calabria, impedisce nuove assunzioni in questo comparto».

«Ribadiamo l’urgenza di prevedere ulteriori risorse economiche per il settore regionale – hanno proseguito – al fine di assicurare una vera programmazione, da troppo tempo legata alla logica dell’emergenza, con cui sarà possibile avviare il necessario ricambio generazionale, per una forestazione moderna, formata e qualificata, capace di porre una regione forestalmente importante come la Calabria al centro delle sfide e delle opportunità rappresentate dalla transizione ecologica». 

«A nostro avviso –hanno concluso Sapia, Vaiti e Barbalaco – l’attuale disposizione finanziaria, che ci preoccupa molto, mortifica un intero settore e la dignità degli addetti, non tenendo conto del valore del presidio umano e del lavoro forestale e sicurezza del territorio. Siamo invece convinti che in Calabria servano ulteriori investimenti, confronto sociale e contrattazione, programmazione e pianificazione per attività di prevenzione e cura del territorio e delle foreste, attività fondamentali per la nostra regione, per la sicurezza della comunità calabrese, per contrastare il fenomeno dell’abbandono delle aree interne e per costruire nuove opportunità occupazionali nel comparto ambientale regionale». (rcz)

Rinnovato il Contratto aziendale regionale dell’Arsac, Fai, Flai e Uila Calabria: Ora approvare atto aziendale

È stato rinnovato il contratto Aziendale Regionale per i dipendenti dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, valido dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024 e che interessa lavoratori con contratti di natura privatistica del settore agricolo, zootecnico e agroalimentare. Al testo del rinnovo si aggiunge, costituendo parte integrante del contratto, l’accordo aziendale per l’introduzione di premi di risultato (2021-2023) già siglato.

Presenti, alla firma, i sindacati regionali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rappresentati rispettivamente dal Segretario Generale Michele Sapia e dai Segretari regionali Federica Pietramala e Antonio De Gregorio, mentre per l’azienda il Direttore Generale Bruno Maiolo.

I sindacati, hanno definito il rinnovo come «un ottimo risultato, nell’interesse dei lavoratori e di tutto il comparto agricolo calabrese, frutto di un serrato quanto proficuo confronto in questi mesi con la struttura dirigenziale dell’Azienda e il Direttore Generale Maiolo».

«Grazie al lavoro – hanno proseguito – svolto in stretta sinergia e alla comune volontà delle parti, siamo riusciti a siglare questo importante rinnovo, dai contenuti innovativi, capace di rispondere alle nuove sfide che caratterizzano il settore agricolo ed estendere garanzie e tutele per tutti i dipendenti, sia in riferimento ai livelli di welfare aziendale che rispetto alla stessa organizzazione del lavoro, più flessibile e adattabile a conciliare ritmi del lavoro e vita privata. Un’ulteriore dimostrazione di quanto il valore del confronto e la buona contrattazione siano imprescindibili per promuovere anche in Calabria il lavoro di qualità nel comparto agricolo, in un’azienda regionale strategica per la nostra regione, che può essere al centro e protagonista di quella transizione ecologica e green di cui l’agricoltura calabrese necessità, grazie al patrimonio di conoscenze e alla competenza tecnica dei dipendenti in termini di ricerca e sperimentazione».

Tra i punti salienti e le novità del nuovo contratto si leggono: il rafforzamento dei percorsi di formazione del personale, attivabili anche attraverso i Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua; il pagamento della retribuzione nei primi 3 giorni in caso di malattia/infortunio che passa dal 50% al 100% e la proroga del periodo di comporto di altri 180 giorni; riconosciuta, a tutti i dipendenti, l’importanza dei Fondi Integrativi Sanitari e Previdenziali; introdotto il premio per la continuità di servizio ai dipendenti che raggiungono 25 anni di anzianità lavorativa; l’istituzione di una Commissione Paritetica Aziendale riguardante l’organizzazione del lavoro, sicurezza e tutela della salute, pari opportunità e formazione, nominata dall’azienda e dai sindacati; incrementata la possibilità di richiedere permessi straordinari, con particolare attenzione verso le esigenze familiari, tutela dei minori e motivi di salute; l’impegno a promuovere le “pari opportunità”, “diritto allo studio”, l’importanza di investire in prevenzione, informazione e formazione per incrementare i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso vestiario e attrezzature idonee.

E ancora, il pieno riconoscimento della corresponsione e relativa maggiorazione in caso di straordinario e lavoro notturno; l’introduzione dello smart working applicato in accordo con le Organizzazioni sindacali; sensibili incrementi salariali ai dipendenti che svolgono lavori classificabili come “nocivi”; introduzione della figura dei lavoratori “polivalenti” con riconoscimento della maggiorazione dello stipendio; adesione agli dell’Enti Bilaterali Agricoli costituiti in ogni provincia della Regione.

Altra previsione contenuta nel nuovo contratto, e che le Parti Sociali ritengono fondamentale riguarda il tema del “ricambio generazionale”.

«I cambiamenti tecnico-tecnologici, le dinamiche organizzative, le nuove opportunità e le innovazioni dell’agricoltura 4.0 – hanno spiegato Fai-Flai-Uila Calabria – non possono prescindere dall’avvio di un vero ricambio generazionale. Pertanto, sarà necessario promuovere un sistema di “staffetta generazionale” per trasferire in modo graduale e progressivo il patrimonio di competenze-conoscenze tecniche e specialistiche».

«Ora è necessario – conclude la nota sindacale unitaria – per dare piena operatività all’Azienda regionale Arsac approvare l’Atto Aziendale da parte della Giunta regionale che rappresenta uno strumento primario per garantire il rilancio dell’Ente e delle sue attività istituzionali, sennonché la valorizzazione delle professionalità presenti all’interno dell’Arsac e il supporto al settore agricolo regionale». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria: Siglato rinnovo accordo di produttività per dipendenti Arsac

È stato siglato il rinnovo dell’accordo, di durata triennale, per il conferimento dei premi di produttività per i lavoratori dell’Arsac.

Lo hanno reso noto le Federazioni regionali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil rappresentate, per l’occasione, rispettivamente, dal Segretario generale Michele Sapia, dalla Segretaria regionale Federica Pietramala e dal Segretario regionale Antonio De Gregorio, mentre per l’Arsac ha partecipato il Direttore generale Bruno Maiolo, che hanno espresso soddisfazione per la firma dell’accordo, «che rinnova il percorso tracciato nel precedente accordo del 2018, mette in risalto la centralità del lavoro e rappresenta un ulteriore risultato di welfare aziendale che interessa circa 300 dipendenti del settore agroalimentare impegnati sull’intero territorio calabrese».

«Un accordo – hanno aggiunto – che premia le competenze e le professionalità delle lavoratrici e lavoratori, e definisce precisi obiettivi su produttività, qualità del lavoro, efficienza».

«Il nuovo accordo sottoscritto – continua la nota sindacale – stabilisce un plafond annuale pari 200.000,00 euro, con cui verranno finanziati i premi di risultato dei dipendenti, e introduce ulteriori misure rispetto a quanto previsto dalla norme contrattuali in vigore e già applicate in azienda».

In particolare, viene esteso il congedo di paternità, stabilita una maggiore flessibilità degli orari di lavoro per accrescere il benessere lavorativo e il clima aziendale andando incontro alle necessità di carattere familiare dei dipendenti, possibilità di istituire asili nido all’interno dell’azienda e stipulare accordi con strutture sanitarie per offrire ai lavoratori dipendenti condizioni di erogazioni dei servizi agevolati.

Un importante percorso che sarà monitorato dalla Commissione Produttività e Welfare, composta dalle Organizzazioni Sindacali firmatarie e dirigenti dell’Arsac.

«L’accordo regionale sulla produttività aziendale – hanno spiegato i segretari regionali di Fai, Flai e Uila – rappresenta un fondamentale percorso di confronto per promuove il benessere lavorativo in una azienda regionale che crediamo sia di straordinaria importanza per il comparto agricolo calabrese».

«Ma sarà altrettanto strategico – hanno concluso – definire ulteriori investimenti e azioni per rafforzare sull’intero territorio calabrese quelle attività di ricerca e sperimentazione dell’Arsac, che riteniamo essenziali per il comparto, in particolare per tutelare le aree rurali, sostenere il presidio umano e la cooperazione, valorizzare le eccellenze delle produzioni agroalimentari nostrane e rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale». (rcs)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria chiedono alla prossima Giunta impegni e nuove strategie per il territorio calabrese

Impegni e nuove strategie per il territorio calabrese e le future generazioni per la filiera agroalimentare-ambientale. È quanto hanno chiesto i segretari generali  Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Bruno Costa, e Uila Uil, Nino Merlino, auspicando che, con la nuova Giunta regionale si possa avviare «un percorso di confronto responsabile e produttivo, finalizzato a cogliere le opportunità previste dal Pnrr e a sostenere nuova occupazione e lavoro contrattualizzato».

I tre segretari, che hanno partecipato al confronto con i candidati regionali promosso da Cgil, Cisl e Uil Calabria lo scorso 20 settembre, hanno «apprezzato le idee e i riferimenti alla messa in sicurezza del territorio e alla lotta al dissesto idrogeologico, emersi in vari interventi».

le Segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, nel ricordare lo straordinario lavoro svolto dai lavoratori forestali, impegnati nella lotta agli incendi boschivi che quest’anno hanno distrutto vaste aree di bosco e messo in ginocchio molte comunità, hanno ribadito «che, se in Calabria si intende affrontare, con serietà, il tema del dissesto idrogeologico e della rivalutazione delle aree montane e rurali, c’è bisogno di valorizzare e sostenere il lavoro idraulico forestale con un immediato ricambio generazionale a tutela del territorio e delle comunità, con precise attività di prevenzione, rimboschimento, recupero della viabilità forestale e rafforzamento del servizio antincendio boschivo, assicurando ai lavoratori sia retribuzioni che contrattazione».

«Sottolineiamo – hanno precisato i sindacalisti – che il contratto integrativo regionale forestale scaduto nel lontano 2011 e siglato tra le parti a fine 2019 ad oggi resta non applicato. Su questo argomento ci attendiamo un approccio diverso e in discontinuità rispetto al passato»

«Mentre dal punto di vista delle risorse finanziarie per il settore forestale – hanno detto ancora – tante sono le difficoltà affrontate in questi anni, ma oggi le risorse previste dal Pnrr e quelle ulteriori comunitarie e statali per l’ambiente rappresentano vere opportunità di sviluppo e sicurezza per il territorio calabrese da non sprecare, ma da cogliere, tramite la programmazione e la pianificazione degli interventi, con il coinvolgimento diretto e più coordinamento degli Enti Gestori».

«Sarà fondamentale, anche – hanno detto ancora – riportare alla gestione ordinaria alcuni enti come l’azienda regionale Calabria Verde, commissariata da troppi anni a causa delle note vicende giudiziarie».

«Inoltre – hanno proseguito – è evidente la necessità di avviare un percorso di confronto regionale per valorizzare il ruolo dei Consorzi di bonifica a tutela del territorio e a servizio del settore agricolo, tramite una rivisitazione dell’attuale normativa prevista per il comparto della bonifica calabrese, recuperando ritardi e tagli degli ultimi decenni, procedendo all’ammodernamento delle reti e al completamento degli schemi irrigui per un ottimale utilizzo della risorsa idrica».

«Per un settore come quello agricolo, in continua evoluzione – hanno spiegato i sindacalisti – restano molte le sfide da affrontare per riaffermare l’importanza del lavoro agricolo ben retribuito. In agricoltura, sarà necessario proseguire nel percorso di confronto regionale avviato sul tema dello sfruttamento lavorativo agricolo, alla luce della Legge 199/2016 e, visto l’importante riconoscimento della “condizionalità sociale” nella nuova Pac, sarà indispensabile realizzare nuovi luoghi di confronto regionale per una giusta promozione dell’eticità, dal punto di vista del lavoro e della qualità dei prodotti e delle eccellenze dell’agroalimentare calabrese».

«Così come – hanno aggiunto – attraverso ulteriori investimenti e azioni sarà necessario sostenere, a favore del comparto agricolo calabrese, l’operatività e il rilancio dell’azienda regionale Arsac e delle professionalità presenti».

«In una regione con un importante litorale – hanno concluso – sarà, poi, strategico sostenere il comparto della pesca tramite il confronto regionale, per definire ulteriori opportunità per la tutela dell’ambiente marino, presidio dei borghi marinari, nonché valorizzare quelle eccellenze che nel tempo rappresentano tradizioni e sapori della nostra regione come la sardella, il “caviale calabrese” che da pochi mesi, con l’avvio in Calabria della campagna sperimentale, rappresenta un primo segnale positivo a favore della pesca artigianale, che necessita tuttavia di ulteriori investimenti e attività». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno approvato ipotesi di piattaforma per rinnovo Ccnl operai agricoli e florovivaisti

È stato approvato, da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Ccnl degli operai agricoli e florovivaisti 2022-2025, contenente importanti novità economiche e normative, predisposta dalle stesse organizzazioni sindacali a livello nazionale e che dovrà saper incoraggiare nuovi percorsi lavorativi virtuosi, rafforzare l’alleanza tra imprese e Sindacato, migliorare le condizioni normative ed economiche dei lavoratori, incrementare la competitività.

Un positivo segnale arriva dall’inserimento nella nuova Pac della “clausola della condizionalità sociale”.

L’approvazione è avvenuta durante l’incontro, presieduto dal segretario generale della Uila Uil Calabria, Nino Merlino e concluso dal Segretario generale della Flai Cgil Calabria, Bruno Costa, mentre l’ipotesi di piattaforma contrattuale è stata presentata dal Segretario generale della Fai Cisl Calabria Michele Sapia.

Sulla base della sua relazione, si è sviluppato un dibattito approfondito. I molti interventi hanno sia sostenuto la piattaforma unitaria, sia sottolineato, riguardo ad una regione a vocazione agricola come la Calabria, anche l’importanza della contrattazione e del confronto per affrontare criticità e sostenere il lavoro di qualità. Da qui, l’approvazione del testo da parte dei delegati e dirigenti sindacali del settore agricolo.

L’ipotesi di piattaforma parte dalla constatazione che «il rinnovo del Ccnl si colloca in un contesto caratterizzato dall’emergenza pandemica, che ha duramente colpito l’economia, il lavoro e la società italiana. Il settore agricolo nazionale ha però dimostrato di essere un settore strategico per il Paese. Proprio durante il lockdown del 2020 le vendite dell’agroalimentare sono aumentate (+5,4%), così come le esportazioni, a dimostrazione dell’assoluto valore e qualità delle produzioni nostrane.

Diversamente, a livello occupazionale, dal 2019 al 2020, i dipendenti del settore sono calati di circa 18mila unità, mentre preoccupano i dati che vedono lavoratori prestare la propria attività per meno di 10 giornate annue (14,03%) e coloro che lavorano per meno di 50 giornate annue (33,04%), sprovvisti delle tutele minime assistenziali e previdenziali. Un numero così basso di giornate lavorative è, peraltro, indice di forme irregolari di lavoro e caporalato.

Sarà, inoltre, necessario dare piena attuazione alla legge 199/2016 sul contrasto al caporalato, al lavoro nero e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, incrementare la qualità della contrattazione e puntare sulla bilateralità, anche attraverso lo strumento delle “Convenzioni”».

Altri punti su cui interviene la piattaforma sono: «rafforzamento delle relazioni sindacali, welfare, tutela della salute, sicurezza, formazione, attraverso le politiche tese a collegare scuola e lavoro». (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: Risorse per dissesto idrogeologico siano usate per attività nel settore forestale

I Segretari generali regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila UilBruno Costa, Michele Sapia e Nino Merlino, insieme ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno chiesto le risorse previste per la lotta al dissesto idrogeologico, 40 milioni, vengano utilizzate per quelle attività previste nel settore forestale tramite i lavoratori forestali calabresi.

La richiesta arriva nel corso dell’incontro unitario tra le segreterie, a cui hanno preso parte le Segreterie territoriali dei tre sindacati, dove si è discusso dei problemi della forestazione calabrese e lo stato di agitazione dei lavoratori.

Durante la riunione, sono state evidenziate proposte sindacali e analizzate le questioni che hanno determinato la decisione di proclamare lo sciopero generale di un settore strategico per la Calabria, come quello forestale: il recupero delle risorse statali cancellate per ben 40 milioni di euro dai Governi nazionali sin dal 2019; l’impegno della Giunta regionale per la copertura economica 2021 e relativa garanzia delle retribuzioni dell’anno in corso per i lavoratori forestali calabresi con la possibilità di svolgere tutte le attività previste; l’applicazione del contratto integrativo regionale forestale siglato nel lontano 2019 e ad oggi non recepito da ben due Giunte regionali; l’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro; l’urgenza di avviare e sostenere un immediato ricambio generazionale in un comparto che ogni anno si impoverisce di centinaia  di addetti, mettendo a rischio azioni fondamentali per la tutela del territorio e del bosco come il servizio Antincendio boschivo, attività di  prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico, la mitigazione del rischio idraulico. 

Inoltre, è stato sottolineato che l’iniziativa unitaria prevista a Siderno per il 26 luglio, con la presenza dei tre Segretari generali confederali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, sarà l’occasione per ribadire le proposte del sindacato unitario su un comparto, quello della forestazione, in una regione con un territorio fragile e a forte rischio idrogeologico.

Per queste ragioni, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria, con la piena condivisione e il sostegno delle Segreterie generali dei sindacati confederali calabresi, hanno deciso di mantenere alta l’attenzione e, in caso di assenza di risposte e concreti impegni sull’accoglimento delle sacrosante rivendicazioni avanzate, saranno impegnate ad organizzare lo sciopero generale dei lavoratori forestali calabresi, che sarà anticipato da assemblee sul territorio. I tre Segretari generali nazionali Landini, Sbarra e Bombardieri sostengono in pieno le proposte sulla forestazione calabrese, a proposito delle quali hanno avuto nei giorni scorsi un’interlocuzione con il Governo. (rcz)

Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil Calabria: Serve cambio di passo e impegno comune per forestazione

I segretari generali regionali di Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Bruno Costa, e Uila Uil, Nino Merlino, hanno avuto un ulteriore incontro con l’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo, e i dirigenti del Dipartimento competente che, tuttavia, «non ha soddisfatto le nostre attese».

«Pur apprezzando la condivisione, da parte dell’Assessore – hanno spiegato – delle politiche finalizzate al sostegno del settore della forestazione, sugli specifici temi proposti non ci sono state risposte esaurienti. Prosegue, perciò, lo stato di agitazione del comparto forestale calabrese. Saranno definite nei prossimi giorni dagli Esecutivi unitari regionali le modalità dello sciopero generale al fine di rivendicare contrattazione, risorse e investimenti per il settore forestale, per oggi e per il futuro».

I sindacati, infatti, nel lungo confronto «abbiamo nuovamente messo sul tavolo i problemi più urgenti di un settore strategico per la Calabria, per il suo territorio e le sue comunità, come quello forestale: il recupero delle risorse statali cancellate dall’anno 2019 dai Governi nazionali per ben 40 milioni di euro e la necessità che siano integrate nel decreto Sostegni bis; un ulteriore impegno della Giunta regionale per la copertura economica 2021; la garanzia delle retribuzioni per i lavoratori forestali calabresi per l’anno in corso e la conseguente possibilità di svolgere tutte le attività previste; l’applicazione del contratto integrativo regionale forestale siglato nel lontano 2019, ad oggi non recepito anche dall’attuale Giunta regionale, mentre continua ad essere applicato quello scaduto addirittura nel 2011; l’importante della sicurezza sui luoghi di lavoro; la necessità di promuovere e sostenere un urgente ricambio generazionale in un comparto che di anno in anno perde centinaia  di lavoratori, con il rischio che non siano più garantite azioni fondamentali per la tutela del territorio e del bosco, il servizio Aib, Antincendio boschivo, attività di  prevenzione e lotta al dissesto idrogeologico e mitigazione del rischio idraulico».

«Segnaliamo, tuttavia – hanno proseguito – il raggiungimento di alcuni obiettivi: nella busta paga di giugno, dopo ripetute sollecitazioni sindacali, i lavoratori forestali che erano stati posti in cisoa Covid-19 nei mesi di novembre e dicembre 2020 troveranno l’integrazione, ad oggi non percepita, nella busta paga di giugno, per come previsto dal contratto regionale in vigore. Inoltre, l’Assessore ha manifestato attenzione al valore della sicurezza sul lavoro nei cantieri forestali e ci è stato consegnato un prospetto di sintesi sulle risorse regionali per il settore forestale, come da noi richiesto».

«Nel ribadire, dunque – hanno detto – l’importanza strategica del settore forestale sottolineiamo con forza che continueremo a batterci per una forestazione produttiva, preventiva e protettiva che tuteli l’ambiente, il territorio e le comunità calabresi e contribuisca ad attuare nel nostro territorio le politiche europee relative alla green economy, decisive nella fase della ripartenza e dell’utilizzo delle risorse del piano Next Generation Eu».

«Servono hanno concluso Sapia, Costa e Merlino un cambio di passo e un impegno comune sia delle istituzioni nazionali e regionali che di tutta la politica in questa delicata vertenza regionale che non riguarda solo gli oltre 5.000 lavoratori coinvolti, ma tutta la popolazione calabrese. Serviranno responsabilità, unità d’intenti e tanto impegno per realizzare concretamente, in una regione montuosa e fragile come la Calabria, quella rivoluzione verde tanto decantata in questi mesi».

Cgil, Cisl e Uil Calabria in piazza il 22 giugno a sostegno del comparto idraulico-forestale

È per martedì 22 giugno, che Flai CgilFai CislUila Uil Calabria hanno indetto una mobilitazione regionale a favore del comparto idraulico-forestale, a partire dalle 9.30 in Cittadella Regionale.

mobilitazione 22 giugno sindacati

«Saremo con le lavoratrici e i lavoratori – hanno dichiarato in una nota congiunta i segretari generali regionali di Fai Cisl, Michele Sapia, Flai Cgil, Bruno Costa, e Uila Uil, Nino Merlino – per chiedere più risorse finanziarie e investimenti per il settore forestale calabrese; per dire basta ai tagli alla forestazione in una regione troppo fragile che necessita di più lavoro e più sicurezza, perché in una regione prevalentemente montuosa è necessario garantire le giuste risorse e attività di manutenzione e tutela delle risorse ambientali-forestali; per l’avvio del servizio Antincendio boschivo e di tutte le attività previste nel Piano Attuativo regionale 2021».

«L’iniziativa regionale del 22 giugno – hanno proseguito i tre sindacalisti – ha lo scopo di sollecitare ancora una volta le istituzioni, i parlamentari eletti in Calabria, il Governo e la Giunta regionale a recuperare il taglio delle risorse operato sin dal 2019 dal Governo nazionale, assicurare le retribuzioni e la possibilità di svolgere le loro attività ai lavoratori forestali calabresi, garantire un ricambio generazionale nel comparto. Chiediamo al Governo di integrare nel decreto Sostegni bis le risorse finanziarie decurtate per il settore e alla Giunta regionale un ulteriore impegno per la copertura economica 2021».

«Sono necessari – hanno detto ancora – più responsabilità e investimenti per recuperare silenzi e inerzie. Non si può ignorare che il settore forestale calabrese è un comparto strategico per il territorio e le comunità. Chiediamo, perciò, garanzie retributive e l’applicazione del contratto regionale scaduto nel 2011, siglato nel lontano 2019, ma ad oggi non recepito anche da questa Giunta regionale. Saremo in piazza assieme alle lavoratrici e ai lavoratori per ribadire il valore della sicurezza sui cantieri forestali e nella campagna di servizio Antincendio boschivo appena iniziata. Ma chiediamo più investimenti per avviare il turn over nel settore forestale calabrese, che si sta svuotando».

«Servono – hanno evidenziato – un impegno comune e più azione, meno buoni propositi: il 22 giugno saremo in piazza per chiedere alla politica e alle istituzioni impegni verso il lavoro forestale di oggi e di domani. Siamo preoccupati per il presente e il futuro del settore forestale: il 22 giugno saremo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori per sostenere il comparto idraulico-forestale calabrese e ribadire l’importanza di tre parole chiave per le federazioni regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: lavoro, sicurezza, contrattazione». (rrm)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil annunciano mobilitazione per forestazione calabrese il 22 giugno

È per il 22 giugno che Fai CislFòai CgilUila Uil hanno annunciato una mobilitazione regionale a sostegno del comparto forestale in Cittadella regionale.

«La decisione – si legge nella nota sindacale – è stata condivisa durante una riunione degli Esecutivi unitari di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria svoltasi nei giorni scorsi. È tempo, infatti, di esigere responsabilità istituzionale, confronto costruttivo e maggiore impegno per affrontare e sciogliere alcuni nodi centrali per il futuro del settore forestale calabrese: nodi che riguardano le risorse finanziarie regionali e nazionali, la contrattazione regionale, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il ricambio generazionale.

Si tratta di temi che toccano oltre 5.000 lavoratori forestali, impegnati cioè in un comparto strategico per la tutela dell’ambiente e delle comunità della nostra regione: temi come la lotta al dissesto idrogeologico, la necessaria manutenzione del territorio, la cura del patrimonio forestale, il servizio antincendio boschivo. Temi – conclude il comunicato congiunto di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil regionali – che chiediamo di porre al centro dell’attenzione sia della politica nazionale, in primo luogo dei Parlamentari eletti in Calabria, sia della politica e delle istituzioni regionali, in coerenza con le politiche dell’UE sulla green economy». (rcz)