VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Sabato lo spettacolo ‘A Cirimonia

Sabato 23 novembre, a Villa San Giovanni, alle 18.30 – e in replica alle 21 domenica 24 – al Teatro Primo andrà in scena ‘A Cirimonia, del noto regista drammaturgo e attore Rosario Palazzolo, che sarà anche protagonista sul palco insieme a Anton Giulio Pandolfo.

Due personaggi in scena se ne stanno in un luogo che ha smesso di rivelarsi, a celebrare una cerimonia sghemba, che si annuncia inutile, una cerimonia che li obbliga a un dialogo che solo apparentemente è privo di senso, un dialogo disteso su di una lingua ruvida, deforme, asintattica e svirgolante, un dialogo
straripante di silenzi pieni di paura, che man mano si trasforma, e diviene urlo, esigendo un ritmo da tragedia e una musicalità surreale.

Fino al fallimento finale. Ché quello pretendono, i due, il fallimento, perché è la loro scelta, il solo modo che hanno per finire qualsiasi cosa pensano d’aver cominciato.

Rosario Palazzolo in questi giorni sta tenendo, sempre al Teatro Primo un workshop per attori dal titolo “In guerra col mondo è la pazzia”: un percorso che inizia da ciò che significa pazzia, l’essere pazzi o essere considerati pazzi, o considerarsi pazzi, e procedere per tentativi di vita che abbiano il vanto di non determinarsi mai in un discorso finito, e che anzi abbiano fatto voto di vastità, onorando tutte le molte possibilità possibili, fino alle impossibilità.

Domenica 24 novembre alle 19.00 è in programma la restituzione al pubblico di questo workshop

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Sabato e domenica in scena “Patria- il Paese Di Caino e Abele”

Sabato (alle 21) e domenica (18.15), al Teatro Primo di Villa San Giovanni, andrà in scena lo spettacolo Patria- il Paese Di Caino e Abele, una co-produzione Centro Teatrale MaMiMò / Eco di fondo) con ideazione di Fabio Banfo, Giacomo Ferraù e Giulia Viana, con la drammaturgia Fabio Banfo che è anche in scena e la regia Giacomo Ferraù.

L’evento è il secondo appuntamento con la nuova stagione di drammaturgia contemporanea al Teatro Primo, che ha la direzione artistica di Silvana Luppino e Christian Maria Parisi.

La Storia d’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri vista attraverso gli occhi di due fratelli che hanno misteriosamente incrociato gli eventi più sanguinosi della Storia italiana: le stragi, i golpe, il terrorismo, le lobbies, le mafie, i servizi segreti,
tutte quelle vicende che hanno contribuito a fare dell’Italia dei nostri nonni, il paese che lasceremo ai nostri figli. Un racconto, quello dell’Italia, inevitabilmente tragicomico, dove le memorie degli eroi e quelle dei malvagi, si mescolano
indissolubilmente come le storie dei nostri due fratelli. Una biografia famigliare che finisce per diventare la biografia di una nazione, nel quale Fabio Banfo interpreta 15 personaggi differenti, per dare voce a tutti gli abitanti del Paese.

Intesa tra Villa S. Giovanni e l’Associazione Rosa nel Pozzo per la divulgazione della cultura

di ORESTE MARIO DITOL’Associazione “La Rosa del Pozzo”, presieduta dal dott. Antonino Santisi e coadiuvato per l’organizzazione degli eventi al sottoscritto, in qualità di curatore, facendo leva sulla buona volontà di alcuni volontari, opera da alcuni anni nel campo culturale avendo quale fine la divulgazione della cultura ed accantonata la proficua fase estiva ha ricominciato a stilare la programmazione di un nuovo anno.

Invero si è già svolta un’anticipazione (18/27 ottobre u.s.) con la personale di Pittura “Sensi Astratti” di Alberta Dito, artista nostra socia, presso la Galleria d’Arte Area Contesa di via Margutta a Roma, nota come la via degli Artisti e la mostra fotografica “L’Istante dello Scatto” di Sebastiano Romeo presso la Fattoria Urbana a Catona.

Ma il punto focale del nuovo cartellone per la stagione 2024/25 è rappresentato da un avvenimento che potrebbe dare all’Associazione l’opportunità di affermarsi in modo più incisivo sul territorio e di conseguenza divenire un riferimento per il mondo della cultura. 

L’Amministrazione Comunale di Villa San Giovanni negli ultimi anni, sotto la spinta del sindaco, Giusy Caminiti e della dott.ssa Caterina Trecroci, presidente del Consiglio Comunale con delega alla Cultura, è stata attenta nel promuovere iniziative culturale credendo fermamente nei valori che la cultura può esprimere e divulgare per dare un notevole aiuto al progresso della società  e quindi a migliorarne la qualità della vita, ed al presidente della Rosa del Pozzo, Antonino Santisi, non è parso vero di cogliere l’occasione di proporre l’Associazione per una collaborazione, offrendo già per l’immediato alcuni eventi.

L’Amministrazione comunale, che in vero oltre che proiettata verso la valorizzazione delle attività culturale è aperta ad accogliere le idee, anche di carattere privatistico, che provengono dal territorio perché il punto di giudizio è la qualità degli eventi offerti, dopo un esame attento e rigoroso delle proposte ed a seguito di un approfondito confronto ha ritenuto che, anche nel rispetto delle previsioni del settore Correnti Editoria, tra l’Amministrazione Comunale  e l’Associazione “La Rosa del Pozzo” si potesse adottare un protocollo d’intesa per alcuni eventi nel mese di novembre, quale inizio di una convinta collaborazione e coinvolgendo, in tale percorso, anche l’Associazione Ponti Pialesi.

Gli eventi concordati per il mese di novembre, invero, sono parte di un’unica Manifestazione il cui titolo è “Novembre a Ponti Pialesi” e consistono:  mostra collettiva di Pittura il 16/17 novembre 2024; mostra collettiva di Arti figurative 23/24 novembre 2024; convegno “La violenza Incruenta: il Linguaggio” sul tema della violenza 25 novembre 2024.

La parte espositiva della manifestazione si svolgerà nella struttura di “Ponti Pialesi” di Villa San Giovanni ed ha titolo “Sensazioni creative” quale deriva dalla capacità dell’arte, di trasmettere un insieme di sentimenti, emozioni, azioni la cui origine è da attribuirsi a “Sensazioni”.

Ma per le peculiarità differenti che possono distinguere le arti visive si è ritenuto opportuno di scindere la manifestazione in due eventi: Sensazioni creative – “Astrazioni” Sensazioni creative – “Forme”.

L’evento “Astrazioni”, dal 16 al 17 novembre, ci farà vivere un’atmosfera indefinita e di non facile interpretazione perché ci porta in un mondo dove la regina dell’arte, la Pittura, che è un’astrazione dalla realtà, ci riporta nella realtà: l’artista immagina, interpreta il reale e quindi comincia a sognare trasfigurando le visioni, interpretandole senza una logica rigorosa, liberando le sue paure, le sue angosce, le sue certezze per dare via libera ad un tratto, ad un colore, ad un’immagine che sia completamente libera da condizionamenti e possa essere recepita da chi guarda con leggerezza e spensieratezza d’animo e libertà di pensiero.

L’osservatore ammirando un dipinto è avvinto dalle sensazioni più disparate e da pensieri interpretativi; sulle tele si trovano percorsi originali, invenzioni, pregi sperimentali, disegni onirici, tracce di sensualità tutte sensazioni che solo i colori riescono a donarci con le loro macchie e segni che tingono la tela con un pennello guidato dall’animo. 

La pittura quindi non può dividere il palcoscenico con altra arte perché nessuna ha la sua capacità di penetrare nell’intimo e quindi di estrarlo da un caveau sensitivo e donarlo agli occhi di tutti.

E queste sensazioni ci saranno trasmesse dalle opere di un valente gruppo di artisti che ci esporranno l’anima ed il pensiero con loro talento.

Di contraltare con l’evento Forma, (23 – 24 novembre), si vuole evidenziare che l’appartenenza al mondo artistico oltre che a non essere certamente di carattere puramente sensitivo si manifesta con la necessità di dover avere della materia e/o degli strumenti specifici per sviluppare un’opera e quindi pur raggiungendo risultati artistici ottimali e di valenza siamo su un’altra dimensione venendo meno lo spirito immaginario e creativo peculiare dell’Astrazione.

Le arti figurative in senso lato sono considerate di rango meno elevato delle arti regine, quali la pittura ed a seguire la scultura, e si catalogano come le loro sorelle minori perché ad esse non viene riconosciuta appieno l’aspetto fondamentale che classifica in assoluto l’arte: la creatività.

Ciò, se si è intellettualmente onesti, non può essere negato anche se alcune espressione di queste arti figurative hanno una loro specificità ed alta valenza in termini di armonia e bellezza pur non raggiungendo gli acuti sublimi dell’arte di senso classico ed universalmente riconosciuta sin dall’antica Grecia e questo dettaglio le consegna ad un campo che si avvicina l’artigianato inteso quale un insieme di opere realizzate come frutto anche delle conoscenze tecniche, con l’utilizzo di specifiche apparecchiature e strumenti di elevate tecnologie.

All’ evento, parteciperanno fotografi, stilisti, ricamatrici, confezionatori di gioielli in tessuto, accostatori di filati, incisori, illustratori, disegnatori che di certo ci trasmetteranno con le loro opere quelle sensazioni di bellezza e serenità che possiamo percepire e goderne perché frutto del loro talento e professionalità.  

 Qualcosa di speciale sarà l’evento del 25 novembre, in quanto sicuramente speciale il giorno in cui sarà realizzato: “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

Qualcuno, in modo molto superficiale ritiene che sia una giornata da festeggiare, invece per Amministrazione comunale di Villa San Giovanni e l’Associazione La Rosa del Pozzo è una giornata solenne da onorare in nome della memoria, della commemorazione e della speranza.

E per dare una risposta a quest’asserto si è creduto di organizzare un evento in cui al centro ci sia la violenza, ma poiché di alcune tipologie di violenza se ne parla, se ne discute e se ne vede a iosa si è scelto come tema un tipo di violenza invisibile “La Violenza Incruenta: Il Linguaggio” 

All’interno del convegno si sarà un momento di valenza letteraria in quanto, sempre rimanendo sul tema della violenza, sarà presentato il saggio di Alberta Dito “Rappresentare la Violenza a partire da Shakespeare” con il quale l’autrice evidenziando la crudezza della cronaca storica vuol rammentare la bruttura della violenza per invitare a combatterla con forza e convinzione.

Ma il cartellone non finisce qui, tante altre iniziative sono in cantiere e tutte con il fine che la cultura e l’arte siano alla portata di tutti e non solo dei salotti buoni. (omd)

Comitato Borgo di Piace: Bene approvazione piano per valorizzare Forte Beleno

Il Comitato Borgo di Piale ha salutato positivamente l’approvazione, da parte del Comune di Villa San Giovanni, il Piano di Valorizzazione del orte Belenio previsto dal Ministero della Cultura e dal Demanio quale atto propedeutico al trasferimento del manufatto al Comune.

«La Giunta ha deciso – ha detto il Comitato – anzi, di “rilanciare” e di avviare la pratica per la sdemanializzazione della ex Batteria, come peraltro questo Comitato aveva più volte chiesto e sollecitato negli anni scorsi. La soddisfazione del Comitato Borgo di Piale, ma presumiamo della Città tutta, sta non soltanto nell’acquisito nuovo atto di procedimento, ma anche e soprattutto nel percepire che la “questione” Forte Beleno, opera finanziata per 1,5 mln di euro, sulla quale erano lo scorso anno stati avviati i primi lavori di pulizia e rilievo e di fatto bloccata dall’incedere del progetto ponte, viene finalmente trattata in questa fase, come speriamo accada per altre simili opere al momento sospese, quale prioritaria “a prescindere”»

«A prescindere dal Ponte, dalle sue procedure, dagli Enti preposti a realizzarlo e dagli Amministratori Delegati che li rappresentano. La partita fin qui giocata dal Comitato – si legge nella nota – dai rappresentati pialesi in consiglio comunale degli ultimi quindici anni e che ha avuto un punto di svolta decisivo dopo il finanziamento dei PUI, è troppo importante per la Città di Villa perché possa rimanere vittima incolpevole di un procedimento il cui esito è ancora incerto».

«Dopo anni e anni di percorsi civici costruiti dal Comitato Borgo di Piale con tutte le ultime amministrazioni pro tempore, a cui va riconosciuto il merito per lo meno del tentativo, ora finalmente si passa alla chiara – prosegue la nota – determinante e indiscutibile volontà politico-amministrativa di intraprendere il percorso della sdemanializzazione, che consentirebbe alla Città di entrare in possesso di un bene storico artistico importante, di un’area dalle dimensioni notevoli già dotata di un progetto, di un finanziamento tutt’ora in essere e di lavori già avviati».

«Sappiamo – si legge – che il percorso sarà accidentato per l’interferenza del cantiere del blocco d’ancoraggio del ponte e ne abbiamo fatto oggetto, tra le altre, delle nostre Osservazioni del 12 aprile scorso e delle Osservazioni alle Controdeduzioni del Proponente dell’ultimo 9 ottobre, ma siamo certi che l’avvio è quello corretto. Confidiamo adesso che anche il Demanio e il Ministero della Cultura abbiano la medesima determinante volontà dell’Amministrazione Comunale villese e procedano finalmente al trasferimento del Forte, consentendo alla Città di gestire direttamente la fase successiva, qualunque essa sia, qualunque evoluzione essa avrà».

«Sul presupposto che per il Comitato Borgo di Piale – si legge ancora nella nota – è il cantiere del blocco d’ancoraggio che interferisce con il recupero e la valorizzazione di Forte Beleno e non il contrario, ci auguriamo che tutte le forze politiche cittadine, qualunque sia l’idea che hanno sulla realizzazione del ponte, trovino il modo di convergere sulla difesa di un sito e dei progetti che lo riguardano nel supremo interesse della Città».

«Certamente non dipende da questo Comitato, né dal Comune di Villa San Giovanni se in futuro il cantiere del ponte impedirà la realizzazione dei progetti avviati sull’ex Batteria Beleno – ha concluso il Comitato – ma altrettanto certamente, se il bene verrà trasferito nel patrimonio comunale, la Città avrà modo di difendere le scelte fin qui fatte e di ricercare, se servono, valide alternative». (rrc)

 

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Al via la nuova stagione di drammaturgia contemporanea

Sono otto gli appuntamenti che animeranno l’11esima stagione teatrale che animerà il Teatro Primo di Villa San Giovanni dal 26 ottobre.

A presentare il ricco programma, i direttori artistici, Silvana Luppino e Christian Maria Parisi: «Siamo all’alba dell’undicesima stagione teatrale consecutiva dedicata alla drammaturgia contemporanea e la affrontiamo con due sguardi. Il primo è retrospettivo, è un esame del passato, di chi eravamo, cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo pensato, una valutazione di quello che è immutabile ormai ed è alle nostre spalle. Il secondo sguardo è fermo e coraggioso, orientato sul futuro per andare avanti, per progredire verso nuovi traguardi, ritrovando il gusto della ricerca, dell’attesa e della novità che ci ha caratterizzato dieci estati fa, quando siamo partiti con questa bellissima scommessa».

Ad aprire la kermesse, lo spettacolo Anna Cappelli di Annibale Ruccello, che vede protagonista Silvana Luppino e la regia di Christian Maria Parisi: un monologo che racconta la storia di un’impiegata che, nell’Italia degli anni ’60, vive ai margini della società, tra camere con uso di cucine in comune, uffici grigi e polverosi, il sogno di una casa tutta sua e di un uomo che la prenda in sposa. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Primo.

Il secondo appuntamento in programma è sabato 9 e domenica 10 novembre con “Patria – Il Paese di Caino e Abele” (Co-produzione Centro Teatrale MaMiMò / Eco di fondo) con la regia di Giacomo Ferraù e interpretato da Fabio Banfo.

Sabato 23 e domenica 24 novembre sarà la volta dello spettacolo ‘A Cirimonia (Produzione Teatro dei 3 Mestieri), scritto e diretto dal noto drammaturgo Rosario Palazzolo, che sarà sulla scena insieme ad Anton Giulio Pandolfo.

Il primo evento del 2025 sarà sabato 11 e domenica 12 gennaio con “Come essere tristi e vivere felici” di e con Marco Ceccotti.

Sabato 25 e domenica 26 gennaio andrà in scena “Le verità di Medea” (produzione Teatro del Carro – collaborazione co-produttiva Festival d’Autunno) per la regia di Luca Maria Michienzi e con protagonista Anna Maria De Luca, che porta in scena una riscrittura originale del mito di Medea.

Una donna sola” di Franca Rame (produzione Teatro Kopò) con la regia di Simona Epifani e interpretato da Francesca Epifani andrà in scena sabato 8 e domenica 9 febbraio.

Sabato 15 e domenica 16 marzo è in programma “Mia madre non voleva cantare” (Produzione Multietra Spettacoli e Intrattenimento) di e con Giuseppe Arnone e la regia di Claudio Zarlocchi.

Chiuderà la stagione sabato 12 e domenica 13 aprile “Non siamo qui” (Produzione Teatro Pubblico Incanto e Statale 114 Distribuzione Latitudini) dell’apprezzato drammaturgo Tino Caspanello che ne firma anche la regia. Protagonisti sulla scena gli attori Cinzia Muscolino e Tino Calabrò.

Il Teatro Primo propone anche quest’anno una serie di attività formative. In particolare, dalla prossima settimana prenderanno il via i corsi per attori, rivolto a tutti coloro che vogliono intraprendere in maniera professionale questa carriera. Gli allievi avranno modo di formarsi “sul campo” grazie alle esibizioni previste durante l’anno, con la possibilità anche di assistere e partecipare attivamente agli allestimenti degli spettacoli della Stagione Teatrale e per confrontarsi con le compagnie professionali ospitate.

È anche previsto un laboratorio serale dizione e recitazione rivolto agli adulti, indicato per chi voglia praticare il teatro come occasione di svago e di crescita personale, ma anche per chi sia desideroso di un approccio innovativo e leggero.

In programma anche dei laboratori dedicati agli adolescenti con l’obiettivo di sperimentare le proprie capacità creative, superare le proprie inibizioni, coordinarsi al lavoro di squadra e prendere dimestichezza con il linguaggio teatrale.

Si segnala, infine, un workshop per attori in programma dal 19 al 22 novembre 2024 “In guerra col mondo è la pazzia” diretto dal drammaturgo, regista e attore Rosario Palazzolo(rrc)

 

Venerdì a Villa San Giovanni il convegno “Edilizia e infrastrutture in Calabria”

Venerdì 4 ottobre, a Villa San Giovanni, alle 15, al Resort Altafiumara, si terrà il convegno Edilizia e infrastrutture in Calabria: prospettive e opportunità, organizzato da Confartigianato Imprese Calabria e da Anaepa Confartigianato.

L’iniziativa vuole si propone di essere una occasione di confronto sul futuro del settore edile nella regione, mettendo in luce le numerose opportunità disponibili grazie alla rete di Confartigianato Imprese.

Si parte da un’analisi sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato da Cristina Bustamante dell’Orep, Osservatorio sul Recovery Plan dell’Università Tor Vergata di Roma.

Seguirà un focus sulle infrastrutture calabresi, con particolare attenzione al progetto del Ponte sullo Stretto, con la partecipazione dell’assessore regionale Maria Stefania Caracciolo (in attesa di conferma), del prof. Francesco Russo dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’ing. Coppa della Stretto di Messina Spa.

La giunta esecutiva nazionale di Anaepa, presieduta in Calabria da Carlo Angotti, sarà presente con il presidente nazionale Stefano Crestini e il segretario nazionale Daniela Scaccia. A quest’ultima sarà affidato il compito di illustrare il funzionamento della nuova patente a crediti, entrata in vigore il 1° ottobre.

Particolare rilievo sarà dato anche al tema della legalità nel settore edile, grazie all’intervento di Walter Ignazitto, procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Il convegno offrirà inoltre un approfondimento sulle opportunità per le imprese associate a Confartigianato. Andrea Di Maurizio di Autostrade per l’Italia presenterà le possibilità derivanti dall’accordo recentemente sottoscritto con Confartigianato, mentre Lorenzo Carretti, presidente della Rete dei Consorzi 4C Network di Confartigianato, condividerà la sua esperienza nella creazione di sinergie tra le imprese artigiane. (rrc)

L’OPINIONE / Giusy Caminiti: «Questa forma di accoglienza non va bene né per i migranti né per i villesi»

di GIUSY CAMINITI – Quest’amministrazione comunale non ha dato alcun assenso perché sia l’hotel de la Ville ad ospitare i migranti, non ne è stata informata né in fase di bando nè in fase di contrattazione privata tra la cooperativa e il commissario giudiziale della struttura, non è stata richiesta alcuna autorizzazione per l’immobile: chi ha creato il “caso Hotel de la Ville” ha inteso strumentalizzare una drammatica situazione di accoglienza umanitaria contro l’amministrazione comunale, che nulla ha a che vedere con le scelte sin qui assunte.

Ieri pomeriggio (16 settembre ndr) su nostra richiesta siamo stati ricevuti dal Prefetto dottoressa Vaccaro, la quale nel rimarcare la necessità di dover garantire i posti letto in caso di un’emergenza che al momento non c’è e non è prevista, ci ha rassicurati sulla totale infondatezza delle notizie circolate in questi giorni circa l’arrivo di centinaia di migranti in Città. I numeri (se dovessero essere!) si attesterebbero su poche unità. Il Prefetto ha compreso l’importanza che ha l’hotel de la Ville per la nostra città e ci ha assicurato che questo possibile utilizzo dell’immobile non ostacolerà in alcun modo le intenzioni di valorizzazione dell’amministrazione comunale.
Quest’amministrazione ha sempre sostenuto un modello diverso di accoglienza, fatto di piccoli numeri di migranti destinatari di progetti personalizzati, che mirino all’indipendenza e che garantiscano integrazione lavorativa e sociale ed autonomia economica. Ci siamo confrontati su questo con il prefetto, cui abbiamo chiesto e da cui abbiamo avuto massima disponibilità ad essere ricevuti assieme alle forze politiche e sociali, alle Associazioni di volontariato che da sempre hanno contraddistinto con il loro operato la nostra Città come Città dell’accoglienza, anche e nonostante abbia subito gli effetti traumatizzanti della gestione dei migranti all’hotel Plaza dal 28 ottobre 2016 al 31 dicembre 2017. Quelle scene sono ben rimaste impresse nella memoria di tutti e confermano come non sia quello il modello di accoglienza e integrazione che quest’amministrazione e questa comunità vogliono per i migranti e per i cittadini.
Serve chiarire i termini della questione: una cooperativa in funzione di un bando della Prefettura di Reggio Calabria ha concluso un contratto privato di locazione con il commissario liquidatore della società proprietaria dell’Hotel de la Ville, giusto provvedimento autorizzativo del giudice delegato. Non è il Comune a dover approvare la struttura per “uso esclusivo di accoglienza migranti”: l’ente vigilerà in toto e su ogni singolo aspetto di competenza comunale.
La situazione è ben diversa da quella determinatasi nel 2016 – spesso invocata in questi giorni – perché allora la gestione del centro al Plaza per i primi mesi è stata tutta del Comune, che se ne è preso carico con la firma di una convenzione, una delibera di giunta e un’ordinanza sindacale: da ciò la richiesta danni da parte della proprietà del Plaza di oltre due milioni di euro anche al comune di Villa San Giovanni. Ciascuno si assuma la responsabilità politica e amministrativa di ciò che ha deciso e degli effetti che ha prodotto: nel 2016 devastanti per i migranti, nefasti per una storica struttura alberghiera che ha chiuso i battenti, più che negativi dal punto di vista sociale, economico e turistico per la nostra Città.
Noi dal canto nostro continueremo a dire che questa forma di accoglienza non va bene né per i migranti né per i villesi e cercheremo di governare il fenomeno migratorio con un’adeguata politica cittadina.
Del resto la nostra idea per l’Hotel de la Ville è stata la stessa che i cittadini chiedono oggi a mezzo social: destinarlo all’istituto alberghiero sia per le attività didattiche sia per la ristorazione e il servizio ricettivo. Il 25 settembre 2023 abbiamo chiesto direttamente al ministro Giuseppe Valditara un finanziamento a tal fine. Non avendo avuto esito positivo, abbiamo interpellato il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà che nei prossimi giorni effettuerà con noi e con i tecnici (ovviamente alla presenza del commissario liquidatore) un sopralluogo per verificare la possibilità da noi prospettata e che ha già accolto il favore della politica metropolitana.
Avremmo preferito dirlo più avanti per evitare speculazioni, ma la tensione di questi giorni ci ha indotto a darne notizia. Renderemo conto alla città passo passo di quanto si deciderà e dei tempi di possibile realizzazione.
Ai villesi chiediamo di non cadere nel tranello di chi oggi ha il solo obiettivo di mettere gli uni contro gli altri e di dividere una comunità che a piccoli passi si sta ricostituendo; di non cedere alle strumentalizzazioni di parte che, peraltro, rendono vittime solo i più deboli. Nelle sedi opportune continueremo a rappresentare le istanze della nostra Città. (gc)
[Giusy Caminiti è sindaca di Villa San Giovanni]

L’OPINIONE / Enzo Musolino: Stipare i migranti all’Hotel de La Ville è espressione del fallimento delle politiche migratorie

di ENZO MUSOLINO – A Villa si ritorna al 2016 e ciò che allora era “eccezionale” e motivato da sbarchi record, viene proposto oggi auspicando silenzio e rassegnazione.

Il Governo della retorica sovranista, dei “porti chiusi”, dei “rimpatri”, dei “barconi da affondare”, del “blocco navale”, emana tramite le Prefetture bandi potenzialmente capaci di annichilire ogni possibilità di sviluppo di una Cittadina come Villa. Una Comunità di 13.000 abitanti con l’Hotel più grande, al centro del suo territorio, con le sue sale e  camere vocate all’accoglienza turistica, alla realizzazione di eventi e cerimonie, trasformate in dormitori necessari a tamponare l’emergenza migratoria cui evidentemente la Meloni&co. non sanno porre riparo.
Non si tratta, quindi, di un’accoglienza “diffusa”, di  nuclei familiari e singoli che occupano attualmente diversi immobili a Villa (un’accoglienza che funziona e che è in sintonia con la Comunità villese che mai si è tirata indietro negli atti di solidarietà) ma di un clamoroso ritorno al passato: come nel 2016 con il “Plaza” (il Piccolo Hotel), la Città viene nuovamente violata nelle sue aspettative e ambizioni mentre i migranti a decine vengono stipati in un unico luogo, separato dal vivere civile ordinario, con gli effetti concentrazionari tipici delle masse costrette in un ghetto esperito come un corpo estraneo alla Società.
Rivedremo le stesse scene del 2016? La biancheria passata dalle finestre? I prodotti delle pulizie consegnate ai migranti abbandonati ad un’auto gestione impropria?  Torneremo a vedere i migranti stazionare fuori dai locali senza sapere cosa fare, senza un chiaro progetto di accoglienza e inclusione?
Come sul caso “Ponte sullo Stretto”, il Governo delle Destre italiche reitera le sue modalità di gestione del Territorio: nessuna interlocuzione con il Comune, nessun coinvolgimento degli Amministratori.  Decisioni centralizzate e indifferenti ai cittadini, con la gestione demandata a soggetti privati che  possono determinare le sorti di una Comunità partecipando ad un bando pubblico.
Basta una cooperativa che presenti una domanda, basta il contratto di affitto di un immobile con i liquidatori di una Società fallita, ed ecco trasformato il volto di Villa SG, senza che i rappresentanti del popolo, Sindaco e consiglieri comunali abbiano toccato palla.
E in aggiunta, è giusto che i villesi abbiano saputo di tutto questo da un post su Facebook?  Perché non si è aperto un dibattito pubblico su questi rischi?  Perché non si è denunciato questo azzardo?  Perché non sono state coinvolte le Associazioni locali, i partiti e le forze politiche?
Ha fatto il suo dovere l’Amministrazione – dopo l’emergere della notizia – ad interloquire con il Prefetto di Reggio, a chiedere garanzie e ha doverosamente proposto l’attivazione di un tavolo di confronto al quale dovranno partecipare i corpi intermedi, le forze attive della Società civile villese. Noi ci siamo ! Sindaco e Prefetto ci convochino!
Non possiamo permettere che gli errori del passato vengano riproposti senza alcuna opposizione: tocca a noi tutti evitare il declino di Villa, anche chiedendo agli Amministratori di vigilare e di verificare quali atti amministrativi mettere in campo – soprattutto da un punto di vista igienico-sanitario e di destinazione d’uso dell’immobile – per tutelare i propri cittadini. (em)
[Enzo Musolino è segretario cittadino del Partito Democratico Villa San Giovanni]

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Al via la stagione dello Spazio in Rosa al Centro Neurolab

di GRAZIELLA TEDESCOLo “Spazio in rosa altro non è che un appuntamento mensile di riflessione, incontro, approfondimento e scambio che la dott.ssa Maria Grazia Richichi mette a disposizione della cittadinanza villese e non solo.

Personalmente posso affermare, con consapevole certezza che questi appuntamenti sono come un raggio di sole e una boccata di ossigeno sano in un tempo in cui l’approfondimento, le relazioni, lo stare bene insieme diventano sempre più difficili da perseguire e da realizzare. Giovedì dodici settembre la dott.ssa Richichi, geriatra e responsabile del centro diurno di recupero neurocognitivo Neurolab di Villa San Giovanni, affiancata da uno staff di professionisti in diversi settori, ha ospitato la scrittrice Eleonora Geria, autrice del libro “Un senso di te” e coautrice insieme al figlio Nicola Fantozzi del libro “I miei super poteri”.

Tra gli illustri ospiti che hanno preso parte all’evento c’erano la dott.ssa Tiziana Foti, pediatra, la dott.ssa Graziella Trecroci, ex dirigente Scolastica, attuale garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Villa San Giovanni, la dott.ssa Cettina Tuscano, docente dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Villa San Giovanni e referente del CTS- Centro Territoriale di supporto per l’Inclusione- Prov. Di Reggio Calabria. Ha moderato l’incontro la giornalista Mariarita Sciarrone. Assente, per improrogabili e improvvisi impegni lavorativi ma in realtà rappresentata egregiamente dal suo validissimo staff, la dott.ssa Maria Luisa Ottanà, dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Villa San Giovanni.

L’incontro ha avuto come tema la Comunicazione e l’Inclusione di soggetti con Bisogni Speciali. Il filo conduttore è stato fornito dall’autrice la dott.ssa Eleonora Geria che, grazie al suo saggio “Un Senso di te”, con estrema libertà, serenità e forza, ha raccontato la propria esperienza di mamma di un bambino con deficit neurosensoriale. La dott.ssa Geria ha snocciolato il contenuto della sua opera raccontando della scoperta del deficit di suo figlio, dei disagi che ha dovuto affrontare per imparare a comunicare con la sua creatura e delle fatiche che ha dovuto sostenere per consentire a Nicola, il suo bambino di crescere come una persona libera e perfettamente integrata nel tessuto sociale.

Talmente libera da paure e pregiudizi e talmente integrata da riuscire a raccontare, con la madre, il suo vissuto di bambino speciale. Lo staff di professionisti ha poi sviluppato le tematiche presenti nelle opere, sotto tutti i punti di vista, legali, medici, educativi ed umani: soprattutto, umani perché come introdotto dalla dott.ssa Geria, la chiave per l’inclusione, l’accettazione e la realizzazione dei bambini speciali altro non è che l’Umanità che genera amore infinito e incondizionato. È questa la chiave del successo in tutte le relazioni: l’infinita e incondizionata Umanità che si declina inevitabilmente in Amore, rispetto e pienezza di sé. (gt)

 

A Villa San Giovanni l’incontro pubblico “Dai fondali dello Stretto alle alture della Costa Viola”

Domani sera, nella frazione di Cannitello di Villa San Giovanni, alle 20.30, a Piazza Calandruccio, si terrà l’incontro pubblico dal titolo Dai fondali dello Stretto alle alture della Costa Viola – Il nostro patrimonio da salvaguardare e valorizzare, promosso dal movimento No Ponte Calabria e dallo Scilla Diving Center.

Quella di domani è un appuntamento «che non vuole essere una mera rappresentazione di bellezze naturalistiche – si legge in una nota – ma uno sprone per valorizzarle e trasformarle in un elemento di crescita economica e generatrice di posti di lavoro, come tante esperienze diffuse nel mondo ci insegnano a fare».

«Partendo proprio dall’importante lavoro di ricerca e salvaguardia del Diving scillese – viene spiegato – potremo guardare immagini e filmati dell’enorme, nonché unico, patrimonio naturale presente nei fondali dello Stretto di Messina, messo già a rischio dai cambiamenti climatici e con lo spettro del Ponte che ne rappresenterebbe il colpo di grazia».

«Dalle meraviglie dei nostri fondali risaliremo poi verso le alture della Costa Viola – continua la nota – insieme alle diverse realtà associative che animano il gruppo “Territorio Stretto Sostenibile”, per evidenziare valenze, potenzialità e rischi di tutto il patrimonio territoriale dell’area dello Stretto».

«Una riscoperta, e per qualcuno anche una scoperta – conclude la nota – di una biodiversità unica al mondo, che si vorrebbe sacrificare sull’altare del business e delle speculazioni, propagando un’opera folle come il Ponte che cancellerebbe irrimediabilmente la storia, i miti, la cultura, la ricchezza del nostro territorio, per non lasciarci niente».