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A Roma il sondaggista calabrese Raffaele Rio presenta il suo saggio "Oxypolitik"

A Roma il sondaggista calabrese Raffaele Rio presenta il suo saggio “Oxypolitik”

di PINO NANO – Sala Stampa Estera, Via dell’Umiltà a Roma, dalle 15 in poi. Lunedì 13 novembre conferenza stampa di presentazione di “OxyPolitik”, il nuovo saggio “maledettamente lucido e onesto” di Raffaele Rio, presidente di Demoskopika. Vi partecipano Raoul “Nobody” Chiesa (Ethical Hacker), Nino Cartabellotta (Presidente Fondazione GIMBE) e Carlo Canepa (Responsabile editoriale PAGELLA POLITICA).

Oggi il sondaggista calabrese si misura con l’arroganza del potere politico e nel suo saggio ne traccia un’analisi a dir poco raccapricciante e dai toni assolutamente innovativi e inediti.

Proviamo a chiederci- dice: ”E se la ‘Ndrangheta si presentasse con un suo simbolo alle elezioni politiche per governare l’Italia su quanti voti potrebbe contare? E’ possibile costruire una classifica dei partiti Pinocchio, analizzando le esternazioni dei politici italiani? Esiste un legame possibile tra l’utilizzo dei social e il crescente astensionismo degli italiani? C’è il rischio di una gigantesca manipolazione dell’opinione pubblica? Quali sono i numeri della (s)fiducia nei partiti, nei sindacati e nelle associazioni datoriali?”

Ma ancora, “l’autonomia differenziata ridurrà il divario tra Sud e Nord o rappresenta uno scontro politico tra meridionalisti accaniti e nordisti convinti? Perché gli italiani non hanno nella vita reale lo stesso diritto di accesso alla qualità dei servizi sanitari? I giovani condannano o giustificano l’odio in rete? Considerano la presenza degli immigrati una minaccia o una risorsa per l’Italia?”.

Domande complesse a cui però il saggio del Presidente di Demoskopica Raffaele Rio, “OxyPolitik- Come liberarci dalla dipendenza social-qualunquista”, tenta ora di dare una risposta convincente.

E la prima risposta è scioccante: “Partiamo da un dato davvero preoccupante, da una provocatoria congettura, almeno questo l’auspicio. Se la ‘ndrangheta – scrive nel suo libro Raffaele Rio- si presentasse oggi alle elezioni politiche in Italia con un proprio simbolo e una propria lista otterrebbe circa 700 mila voti eleggendo otto parlamentari, cinque deputati e tre senatori”.

Davvero impressionante. “Ma il sodalizio criminale di origine calabrese – spiega il famoso sondaggista- non ama mostrarsi in pubblico scegliendo una strategia più conveniente: sostenere, attraverso i Gruppi di Condizionamento Elettorale, espressione diretta delle cosche, oltre 490 ‘ndrine sparse nei territori italiani, candidati dell’intero arco costituzionale, condizionando la scelta dei rappresentanti istituzionali e, di conseguenza, ottenendo un ruolo significativo nella gestione, nel controllo degli enti pubblici centrali e locali, nel consolidamento delle relazioni con i gruppi politici, con il sistema burocratico e, infine, nell’accaparramento delle gare d’appalto. E’ quanto emerso dallo studio ‘Ndranghetocrazia, il potere elettorale del gruppo criminale più potente”, realizzato da Demoskopika di cui presento in anteprima i risultati”.

Ma qual è il significato di “OxyPolitik” che lei ha scelto come titolo del suo libro?

“OxyPolitik è sotto gli occhi di tutti. Nasce come ingannevole antidoto all’astensionismo ma in realtà mortifica la partecipazione politica e il desiderio di consapevolezza degli italiani. L’OxyContin, farmaco oppioide pubblicizzato quale “miracolosa cura per ogni dolore e senza pericolo di dipendenza” – spiega l’autore Raffaele Rio- ha fatto la fortuna di una famiglia, i Sackler. La realtà è che ha causato la dipendenza e la morte di centinaia di migliaia di persone. Anche l’esercito dei politicanti sta diffondendo il suo oppioide: l’OxyPolitik. E lo fa sfruttando principalmente i social da cui le persone fanno sempre più fatica a liberarsi. E lo fa, probabilmente, per autoconservarsi. Spazio, quindi, all’OxyPolitik: pochi, demagogici e semplificati contenuti serviti ai cittadini. Cinico? Ma chi se ne frega, se è in grado di garantire l’elezione, è ok”.

Intanto, però- denuncia il Presidente di Demoskopica- permangono le criticità dell’Italia: “debito pubblico, pressione fiscale, costo del lavoro, disoccupazione giovanile, divario Sud-Nord, (dis)integrazione europea, malasanità, criminalità organizzata, immigrazione, diseguaglianze sociali. L’Italia ha bisogno di scelte più coraggiose”.

Ma allora cosa troviamo in questo saggio?

“Questo lavoro prova a entrare “a gamba tesa” nel (social)qualunquismo, nei cambiamenti del rapporto tra i rappresentanti del popolo e il cittadino-elettore. Il tutto ricordandoci, sempre, che le case farmaceutiche vendono l’OxyContin puntando esclusivamente al profitto, i politicanti diffondono l’OxyPolitik preoccupandosi esclusivamente dei voti”.

Dopo la prefazione seguono sei capitoli diversi, che anticipano lo spirito di questa analisi, impietosa e a tratti anche “politicamente scorretta” nei riguardi del potere, ma forse l’autore del saggio che per mestiere fa il sondaggista ne avrà le sue buone ragioni, e forse anche le prove sufficienti per questo pesante “atto di accusa”.

Un libro che non mancherà di sollevare dibattito nazionale. (pn)