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Medici cubani in Calabria, Occhiuto incontra l'ambasciatrice Averhoff

Medici cubani in Calabria, Occhiuto incontra l’ambasciatrice Averhoff

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha incontrato in Cittadella regionale i 51 medici cubani arrivati per aiutare la sanità calabrese.

Insieme a loro, l’ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff che, twitter, ha postato una foto che la ritrae insieme al presidente e ai 51 medici cubani «che, insieme al personale locale, lavoreranno per migliorare gli indicatori di salute della popolazione calabrese».

«Siamo contenti di aver avuto quest’occasione utilizzando professionisti altamente specializzati: la medicina cubana è una medicina di eccellenza, riconosciuta in tutto il mondo» ha detto Occhiuto, ricordando che è stato sfruttato un accordo «di cooperazione tra il governo cubano  e la commissione europea già nel 2017 e poi un parco normativo che ci dava la possibilità di reclutare medici cubani».

Il Governatore si è detto contento «che ci siano 51 medici cubani capaci di assicurare che i presìdi ospedalieri dove è più difficile trovare dei medici rimangano aperti. come ho già detto, questi medici non ruberanno alcun posto di lavoro a medici italiani e calabresi, siamo disponibili ad accogliere tutti i medici italiani e calabresi che volessero lavorare nei nostri ospedali, e lo stiamo facendo accelerando sui concorsi, ma 51 medici per la provincia di Reggio Calabria non saremmo riusciti a trovarli nemmeno in tre anni».

Occhiuto, poi ha ribadito l’intenzione di andare avanti con i concorsi «perché i concorsi ci danno la possibilità di risolvere strutturalmente il problema del reclutamento dei medici negli ospedali. ho sempre detto che questo accordo non rappresenta una soluzione ai nostri problemi, la soluzione invece è determinata dai concorsi che le aziende stanno svolgendo. alcuni concorsi li stiamo accentrando, si farà il concorso unico per medici di emergenza-urgenza».

Il Governatore, poi, si è detto contento della modifica all’accordo fatto con Cuba, che permetterà ai medici arrivati di avere lo stesso stipendio che percepiscono i medici italiani. «Una procedura eccezionale – ha sottolineato – perché questo solitamente non avviene, sono molto contento che questo sia avvenuto. Credo che sia avvenuto anche perché credo che questa iniziativa che oggi la Calabria presenta è la prima, non in Italia, in Europa». (rcz)