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Agnese Ferraro

Restare in Calabria per costruire un nuovo futuro

di FRANCO BARTUCCI – In una Calabria sonnolenta e distratta, nel seguire poco comportamenti sociali e regole scientifiche dettate anche dal buon senso  per una convivenza civile e responsabile di lotta alla pandemia del Covid-19, in continua crescita in questi ultimi mesi soprattutto nell’area territoriale della provincia di Cosenza, scoprire, attraverso la lettura del periodico domenicale di Calabria.Live, una rubrica – tale la si potrebbe chiamare – divenuta ormai fissa e costante nel tempo, curata dall’esperta Debora Calomino, dedicata a giovani calabresi di successo, che dopo una esperienza lavorativa all’estero tornano e decidono di restare in Calabria, rappresenta un valore straordinario che ci fa capire di essere già nel futuro per una Calabria positiva ed innovativa.

Occorre prendere coscienza di ciò, e lavorare assiduamente per fare acquisire a questa società calabrese, a volte apatica ed indifferente, la consapevolezza che il futuro “sognato e sperato” è alla nostra portata se sapremo condividere questo lavoro di scoperta di queste figure professionali ed incamminarci, insieme, nella costruzione di un rapporto umano che nasce dalla conoscenza e socializzazione.

Soprattutto in questo momento, in cui paura e prudenza si mescolano per combattere e vincere la battaglia di espulsione del virus Covid- 19, utilizzando presto il vaccino e contestualmente investendo in ricerca scientifica per la scoperta di nuovi farmaci curativi idonei e contestualmente una migliore organizzazione sanitaria territoriale efficiente ed efficace nelle cure e nell’assistenza. 

Tutto questo in quanto sarebbe estremamente molto importante e bello avere un’opportunità d’incontro faccia a faccia con questi bravi giovani per conoscersi personalmente, scambiarsi parole, valori e giudizi, avendo come obiettivo la costruzione, sulla base delle proprie esperienze e professionalità esercitate, di sentimenti tali da saper fare gruppo ed essere fautori di un nuovo sviluppo per la comunità calabrese utilizzando al meglio il proprio patrimonio umano, ambientale e culturale.

Ricordiamo meglio le figure di questi professionisti coraggiosi e illuminati amanti della nostra Regione, ben presentati dalla illuminata Debora Calomino di San Lucido, così come sono stati presentati: Flavia Medici, 36 anni di Lamezia Terme (CZ), laureata Unical, ha un business center a Catanzaro; Danilo Verta, 31 anni di Altomonte (CS), laureato Unical, ha un tour operator per viaggi esperienziali in Calabria; Alessandra Scanga, 34 anni di Cosenza. È una guida turistica e storica dell’arte, laureata Unical; Antonio Biafora, 35 anni di San Giovanni in Fiore (CS), laureato Unical, chef; Sorelle Praino (tutte sotto i 40 anni) di Sibari (CS), hanno investito nell’agricoltura, producendo riso in Calabria; Luigi Orsino, 39 anni di Cetraro (CS). Laureato Unical, è il direttore del Museo di Cetraro; Noemi Guzzo, 29 anni, di San Giovanni in Fiore (CS). Laureata Unical. Ha investito in Sila in progetti di marketing territoriale; Raffaele Costabile, 33 anni di Castrolibero (CS). Laureato Unical, ha investito nell’editoria, co-fondando la casa editrice Rossini di Rende (CS); Carmine Sangineto, 28 anni di Belvedere Marittimo (CS). Diplomato al conservatorio di Nocera Terinese, è un fisarmonicista di talento, pluripremiato. Oggi ha una scuola di musica a Belvedere Marittimo; Agnese Ferraro, 39 anni di Tortora (CS). Weddingplanner, ha investito in Calabria per realizzare matrimoni delle destinazioni più belle della regione. 

Da questo quadro d’insieme, esce una bella immagine di giovani professionisti calabresi che credono nelle potenzialità della Calabria e, cosa ancor più interessante, è che sette di loro hanno conseguito la laurea presso l’Università della Calabria. Un merito che va a loro come alla stessa Università, per essere riuscita a creare, nell’arco dei suoi cinquant’anni di vita, una classe di professionisti (si parla di circa centomila laureati tra il 1976 e il 2020) che, inseriti nella società, come nel mondo del lavoro calabrese e non, hanno  contribuito a creare e migliorare un sistema di vita sia esso  culturale, scale ed economico.

Si tratta, adesso, di prendere consapevolezza di questo valore, coinvolgendo la stessa Università, anche attraverso le funzioni che spettano all’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, per farne strumento di legame sinergico collaborativo nell’intento di creare quel senso di appartenenza e legame all’Università come alla propria Regione, ed essere lievito nella crescita di una nuova comunità sociale in una Calabria che attende la sua giusta collocazione tra le regioni progredite in un continente europeo anch’esso alla ricerca di una sua unità federativa e costituzionale.

Con questo, manifesto la mia approvazione e condivisione a sostegno della presentazione di altre figure giovanili di questa nostra regione, ad opera della ricercatrice Debora Calomino, che fanno del loro meglio per rimanervi e contribuire ad una sua nuova rinascita. (rcs)

In copertina Agnese Ferraro, weddingplanner.