IL COMMISSARIO AD ACTA OCCHIUTO E IL MINISTRO SPERANZA HANNO SIGLATO IL CONTRATTO DI SVILUPPO;
Il ministro della Salute Speranza e il Presidente Occhiuto

FIRMATO IL CIS, LA SANITÀ IN CALABRIA
PUÒ CAMBIARE PAGINA: ARRIVANO 350 MLN

dalla REDAZIONE ROMANA – I puntini sulle “i” sono state messe, per la sanità in Calabria: il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ha sottoscritto col ministro della Salute, Roberto Speranza, il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) del Pnrr – Missione 6 “Salute” della Regione Calabria, che prevede lo stanziamento di 350 milioni per il settore.

Si tratta di un momento storico, probabilmente, che potrebbe davvero risollevare quella sanità malata in Calabria che, purtroppo, ha costretto tante, troppe persone ad andare altrove per curarsi, nonostante i centri di eccellenza di cui la regione è ricca ma di cui sembra dimenticarsene. Oggi, con questo contratto di Sviluppo, inizia una nuova pagina per il settore grazie anche al Piano Operativo regionale redatto dal presidente Occhiuto insieme al sub commissario Esposito, che definisce la programmazione degli interventi che la Regione Calabria intende attuare a valere sulle risorse complessive di € 350.010.679,47, di cui € 311.055.485,13 stanziate dal Decreto Ministeriale 20 gennaio 2022 nell’ambito del Pnrr, ed € 38.955.194,34 di risorse regionali, rese disponibili dalla deliberazione di Giunta regionale n. 174 del 30 aprile 2022.

Nelle linee di intervento, previsto, con un investimento pari a 96.562.778,00 euro, la creazione e l’avvio di 61 Case della Comunità, attraverso l’attivazione, lo sviluppo e l’aggregazione di servizi di assistenza di base e la realizzazione di centri di assistenza per una risposta integrata alle esigenze di salute del territorio.

Le Case della Comunità saranno dotate di attrezzature tecnologiche, al fine di garantire parità di accesso, prossimità territoriale e qualità dell’assistenza alle persone, indipendentemente dall’età e dal loro quadro clinico (malati cronici, persone non autosufficienti che necessitano di assistenza a lungo termine, persone affette da disabilità, disagio mentale, povertà), mediante l’attivazione, lo sviluppo e l’aggregazione di servizi di assistenza primaria, e la realizzazione di centri di erogazione dell’assistenza, efficienti sotto il profilo sanitario, funzionale ed energetico, per una risposta multi professionale (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti della salute, assistenti sociali).

Per un importo di 4.122.179,00 euro, saran no realizzati 21 Centrali Operative Territoriali (COT). Strettamente connessi al suddetto investimento sono previsti altri due investimenti, riguardanti l’interconnessione aziendale delle suddette COT, attraverso la realizzazione di 5 interventi (uno per Provincia) di importo complessivo pari a € 1.500.349,00, e la fornitura di device per ciascuna COT, sempre attraverso 5 interventi (uno per Provincia) di importo complessivo pari a € 2.037.498,20. L’obiettivo è quello di collegare e coordinare, attraverso le COT, i servizi domiciliari con vari servizi territoriali, sociosanitari e ospedalieri e con la rete di emergenza, al fine di garantire la continuità, l’accessibilità e l’integrazione delle cure.

Con 52.710.023,00 euro, si intende realizzare e avviare 20 Ospedali di Comunità. L’Ospedale di Comunità è una struttura di ricovero breve, dotata di 20 posti letto, in cui operano infermieri, operatori socio-sanitari e medici, che afferisce al livello essenziale di assistenza territoriale e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, con la finalità di evitare ricoveri ospedalieri impropri e di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni assistenziali, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia più prossimi al domicilio.

54.573.930,43 euro, invece, saranno investiti per il potenziamento del livello di informatizzazione di 11 presidi ospedalieri (HUB e SPOKE), sedi di DEA (Dipartimenti di emergenza e accettazione) di I livello e di II livello, attraverso l’implementazione dei CED (Centri Elaborazione Dati) e l’acquisizione di tecnologie informatiche (hardware e/o software), tecnologie elettromedicali, tecnologie supplementari e lavori ausiliari, necessari per realizzare l’informatizzazione di ciascun reparto ospedaliero.

Per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, saranno stanziati 44.753.062,00. Con questa somma, saranno sostituiti 286 apparecchiature caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni e consentirà non solo di mettere a disposizione dei cittadini calabresi apparecchiature di diagnosi e cura più efficaci, ma anche di ridurre significativamente i tempi di accesso alle relative prestazioni. In particolare è previsto l’acquisto di 9 TAC, 2 Risonanze Magnetiche, 1 acceleratore lineare, 1 gamma camera, 12 mammografi con tomosintesi, 3 angiografi cardiologici, 182 ecotomografi e 76 apparecchiature di radiologia, da distribuire nei presidi della rete ospedaliera della Regione Calabria.

34.847.346,00, e 7 interventi finanziati a valere sulle risorse del Piano Nazionale Complementare al Pnrr, per un importo di 54.569.789,00 euro, saranno utilizzati per la “missione” verso un nuovo ospedale sicuro e sostenibile. L’attuazione del Piano si pone il fondamentale obiettivo di garantire l’adeguamento/miglioramento sismico di alcuni presidi ospedalieri, attualmente in esercizio, che versano in situazioni di grave criticità strutturale, fonte di condizioni di rischio elevatissimo per il patrimonio e la sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti.

L’investimento, di importo pari a 1.140.320,46 euro, attraverso l’istituzione di 4 nuovi flussi informativi, mira a rafforzare l’infrastruttura tecnologica e gli strumenti di analisi del Ministero della Salute, per il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria sulla base dell’analisi dei dati sanitari e della capacità predittiva del SSN italiano.

Infine, 3.193.404,38, mira ad organizzare ed erogare un corso di formazione in infezioni ospedaliere ad almeno 11.707 dipendenti del SSR. (rrm)