Successo per gli incontri del Comitato per l’imprenditorialità al femminile della Camera di Commercio

Successo per il ciclo di incontri  voluto dal Comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia organizzato nelle tre Province per poter incontrare e ascoltare da vicino le istanze e le proposte di tutte le imprenditrici.

È stata altissima la partecipazione da parte delle imprenditrici e delle istituzioni a questa iniziativa, da cui sono emerse diverse proposte che confluiranno in una programmazione strategica.

Ad esempio, nella tappa di Crotone ha preso parte all’incontro la vicepresidente dell’ente camerale, Emilia Noce, e il segretario generale dell’ente camerale, Bruno Calvetta che ha presieduto anche l’incontro nella tappa di Vibo Valentia assieme al vicepresidente Antonino Cugliari, al componente di giunta Rosalinda Romano e all’assessore comunale, Carmen Corrado. Mentre nella tappa catanzarese hanno inteso partecipare le presidenti delle commissioni pari opportunità del Comune, Luciana Loprete, e della Provincia, Donatella Soluri, oltre a portare personalmente i propri saluti istituzionali il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo.

Numerose le proposte raccolte ed esaminate nel corso dei tre incontri. Tra quelle su cui si focalizzerà immediatamente l’azione del comitato vi è la creazione di un portale informatico rivolto alle imprenditrici che contenga ogni informazione utile per chi intenda avviare una nuova attività commerciale.

Secondo quanto emerso, le principali difficoltà sarebbero proprio quelle di ottenere con facilità indicazioni sugli adempimenti burocratici da svolgere o sulle linee di finanziamento disponibili da cui attingere e, in tal senso, il comitato intende svolgere una funzione di supporto e raccordo per le imprese al femminile.

Altre rilevanti criticità riscontrate in sede di confronto riguardano gli elevatissimi costi per il trasporto dei prodotti fuori dai confini regionali. Diverse imprese, soprattutto nel settore agricolo, hanno lamentato simili problemi che inevitabilmente si ripercuotono negativamente sulla possibilità di internazionalizzare merce di altissima qualità. Anche in questo caso il comitato si è dichiarato disponibile a creare una rete di supporto, così come sul capitolo della formazione per il personale dipendente e per il datore di lavoro.

«Abbiamo voluto avviare la nostra attività aprendoci al mondo esterno», ha dichiarato la presidente del comitato per l’imprenditorialità femminile, Antonella Mancuso, illustrando gli esiti degli incontri svolti a Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.

«Si tratta di realtà con molti punti di contatto – ha spiegato – ma per altri versi differenti. Abbiamo voluto creare questa occasione di confronto per discutere e conoscere i punti di forza, di debolezza, esaminare idee e proposte utili alla programmazione di una strategia globale che sia condivisa da tutti. Vogliamo che diventi una strategia vincente e punto di riferimento per quanti – sia pubblico che privato – sono chiamati ad operare scelte fondamentali nel campo dell’economia o delle politiche del territorio».

«Sono soddisfatto per la qualità delle proposte confluite al comitato nel corso degli incontri», ha dichiarato il segretario generale dell’ente camerale Bruno Calvetta.

«Le donne in questa attività hanno dimostrato concretezza e capacità di individuare immediatamente i fattori di criticità – ha evidenziato –. Negli incontri a cui ho partecipato a Crotone e Vibo Valentia abbiamo espresso la necessità di rendere più attrattivi i centri storici valorizzandoli nell’ambito di una rete urbana maggiormente strutturata. D’altro canto dobbiamo insistere nel dire che questo comitato non ha un significato meramente rivendicativo ma punta ad affermare il valore della donna in quanto persona e imprenditrice garantendo loro le medesime opportunità finora messe a disposizione degli uomini».

«Il comitato per l’imprenditorialità femminile sarà il fiore all’occhiello della Camera di Commercio Catanzaro Crotone Vibo Valentia», ha dichiarato il presidente dell’ente camerale Pietro Falbo.

«Voglio ringraziare il presidente, Antonella Mancuso, per aver promosso e attuato questo itinerario nelle tre province: non era affatto scontato. A volte nell’esercizio della rappresentanza ci arrocchiamo dimenticando quanto è importante, invece, quel che ci sta attorno. Il comitato ha dimostrato di essere sensibile e di saper cogliere l’opportunità del confronto – ha concluso –. Sono convinto che attraverso la condivisione e la concertazione con tutte le sue componenti, il comitato avrà la possibilità di assurgere a punto di riferimento e snodo per gli entusiasmi che sono presenti sui nostri territori». (rcz)

Imprese confiscate alla criminalità organizzata, concluso il progetto Open Knowledge

Si è concluso, con successo, il progetto Open Knowledge, finanziato con il Pon Legalità e realizzato da Unioncamere e Sicamera con il coinvolgimento territoriale delle Camere di Commercio, con l’obiettivo di favorire azioni volte alla restituzione al mercato legale delle imprese sottoposte a confisca.

Il progetto ha avuto quale principale obiettivo quello di diffondere la conoscenza dei contenuti e le modalità di accesso al portale “Open data Aziende confiscate” e incentivare l’utilizzo dei dati. Il format si è sviluppato in due fasi: la prima con funzione promozionale e di incentivo alla conoscenza per poi dipanarsi in una serie di webinar e di laboratori aventi temi specifici: analisi del contesto esterno, tecniche di analisi delle aziende confiscate (estendendo l’analisi anche alla fase del sequestro), accesso ai finanziamenti, costruzione di reti, partnership pubblico-privato, monitoraggio civico, modalità di restituzione delle aziende all’economia legale, proposte migliorative del funzionamento dei tavoli provinciali istituiti nelle prefetture.

Il progetto è arrivato nei giorni scorsi a conclusione e nella sede dell’ente camerale di Catanzaro si è svolto il convegno finale coordinato dalla referente dott.ssa Raffaella Gigliotti che, dopo aver portato i saluti del segretario generale Bruno Calvetta, ha illustrato l’approccio che ha deciso di abbracciare l’ente camerale nello svolgimento del progetto: una vision innovativa che punta alla diffusione della cultura quale principale leva di sviluppo ma, soprattutto, per il contrasto all’illegalità.

Dai dati è emerso come sono complessivamente 24 le aziende confiscate alla criminalità organizzata nella provincia di Catanzaro, per lo più nel settore delle costruzioni e del commercio. Il 33,3% risulta non più attivo, il 37,5% ancora in esercizio, il 25% con procedure concorsuali in corso e il 4,2% con attività sospese. 

«I laboratori svolti a Catanzaro si sono focalizzati sul concetto di culturalizzazione del territorio come approccio inedito e identitario al tema della valorizzazione delle aziende confiscate e nel solco della diffusione della cultura della legalità» ha spiegato Raffaella Gigliotti, sottolineando l’importanza «dell’affermazione della cultura di impresa come strumento per contrastare l’illegalità».

L’iniziativa ha permesso di attivare uno scambio proficuo fra esperti facilitatori e partecipanti, espressione di istituzioni governative, forze dell’ordine, ordini professionali, associazioni di categoria, organismi del terzo settore; tutti direttamente o indirettamente impegnati nell’azione di contrasto all’illegalità e nella valorizzazione e gestione delle aziende confiscate.

All’evento conclusivo hanno partecipato anche Stefania Pellegrini, docente dell’università di Bologna e Mario Caligiuri, ordinario di Pedagogia della comunicazione all’Unical di Cosenza, che hanno illustrato gli esiti delle attività laboratoriali mentre le analisi di approfondimento sono state elaborate da Paolo Cortese del Centro Studi Tagliacarne. A tirare le somme del progetto Giuseppe Del Medico, responsabile del progetto Unioncamere nazionale che ha sottolineato anche l’importante ruolo di supporto svolto dal sistema camerale proprio per consentire il riutilizzo e il reintegro delle imprese confiscate nel mercato legale, che va oltre gli adempimenti procedurali relativi al registro imprese, comprendendo l’attività di monitoraggio.

Ad apertura dei lavori è intervenuto il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, che non ha mancato di sottolineare come «sia necessario non disperdere il patrimonio di competenze acquisito dalle imprese sottoposte a confisca. Iniziative come queste servono a creare percorsi virtuosi di recupero delle attività imprenditoriali verso circuiti sani e utili al nostro sistema produttivo».

Gli esiti del lungo lavoro portato avanti dalla Camera di Commercio hanno trovato, infine, sistemazione in una serie di quaderni tematici, in cui sono presentati gli obiettivi e le esigenze rispetto al tema trattato e sono illustrate le proposte emerse dal confronto, con a corredo una appendice economico-statistica e delle schede normative. 

Quello specifico sull’esperienza della sede catanzarese della Camera di Commercio e del suo territorio di riferimento è titolato “Analisi del contesto esterno per la definizione dei fattori di localizzazione delle aziende confiscate per supportare l’azione di analisi del rischio”. La destinazione dei quaderni, in particolare, è quella rappresentare ai tavoli di sviluppo, ai diversi livelli istituzionali, le istanze di ogni singola realtà provinciale così come, lo scenario italiano nella sua unitarietà, come concreta e utile piattaforma programmatica. (rcz)