Osservatorio regionale contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro, Cgil, Cisl e Uil non partecipano

«Cgil, Cisl e Uil non saranno presenti questa mattina alla riunione dell’Osservatorio regionale contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro, convocata presso il consiglio regionale della Calabria dal presidente Filippo Mancuso», dichiarano in una nota unitaria i segretari generali regionali delle tre organizzazioni Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.

«Ovviamente – proseguono i tre sindacalisti – la nostra assenza non significa affatto una sottovalutazione dell’importanza dell’organismo creato con la legge regionale n. 412 del 30/11/2022. Intendiamo invece, proprio per valorizzarne l’importante funzione, sottolineare alcuni punti. Innanzitutto, non riteniamo abbia senso una convocazione con all’ordine del giorno la “presentazione delle linee guide, della finalità e degli obiettivi dell’Osservatorio”, laddove le organizzazioni che rappresentano i lavoratori non hanno avuto la possibilità di partecipare all’elaborazione di queste linee, finalità e obiettivi».

«Inoltre, la presidenza dell’Osservatorio è assegnata non dai componenti dall’organismo stesso – hanno detto – come vorrebbe la logica della partecipazione democratica, ma dal presidente del consiglio regionale con proprio decreto: un organismo importante, che prevede una larga presenza di enti e organizzazioni competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sa certamente decidere da sé chi deve svolgere le funzioni di presidente. Con queste premesse, l’Osservatorio parte male».

«Chiediamo perciò al consiglio regionale – concludono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria – di intervenire per correggere queste sgrammaticature istituzionali, se si vuole che l’organismo sia davvero uno strumento efficace per “il miglioramento della vita lavorativa, nonché della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori”, che operi effettivamente “nel rispetto del principio di sussidiarietà e secondo il metodo della concertazione con le parti sociali e della collaborazione con gli enti locali e con gli enti istituzionali competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, come è scritto nell’art. 1 della legge istitutiva». (rcz)

Svolto attivo unitario di Cgi, Cisl e Uil: Porre forestazione al centro delle politiche regionali

«Porre il settore forestale calabrese al centro delle politiche regionali, con questioni e tematiche urgenti e prioritarie». È quanto è emerso dall’Attivo Unitario sul settore forestale delle Federazioni territoriali Fai Cisl, Flai Cgil e Uil Uil della provincia di Reggio Calabria, svoltosi a Siderno.

La presidenza è stata affidata al Segretario Generale Uila Uil Reggio Calabria, Antonio Merlino, mentre la relazione introduttiva al Segretario Generale Fai Cisl Reggio Calabria Antonino Zema e le conclusioni alla Segretaria Generale Flai Cgil Calabria, Caterina Vaiti.

Presenti dirigenti sindacali, delegati del settore forestale e lavoratori del comparto.

L’attivo unitario territoriale è stato preceduto in queste settimane da assemblee presso le sedi sindacali e nei cantieri forestali con lavoratori e delegati, ed è parte di un generale percorso di mobilitazione regionale indetto dalla Federazioni sindacali calabresi di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che prevede nella giornata di oggi anche gli attivi unitari nell’area di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia e in quella di Cosenza.

Durante gli attivi unitari è stata discussa la piattaforma sindacale regionale contente proposte e rivendicazioni sul settore forestale calabrese.

«Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil della Calabria – prosegue la nota sindacale – con questa mobilitazione intendono avviare una nuova stagione a favore del sistema ambientale-forestale regionale. Si ritiene essenziale, per il complessivo rilancio della forestazione calabrese, aprire il confronto regionale per un vero e proprio Piano Straordinario di Prevenzione, di Manutenzione del Territorio e di Difesa dell’equilibrio idrogeologico, attraverso una programmazione di lungo periodo di rimboschimenti e gestione dei ripopolamenti, al fine di garantire maggiore sicurezza, prevenire frane, alluvioni e incendi, rafforzare il Servizio Antincendio Boschivo (AIB) e valorizzare le infrastrutture».

«Altro tema fondamentale – viene evidenziato – è il ricambio generazionale. L’attuale forza lavoro non può garantire le attività di prevenzione e cura in una regione interessata dal dissesto idrogeologico e con centinaia di migliaia di ettari di bosco. Chiediamo, pertanto, il superamento della legge le legge nazionale n. 442 del 1984 e l’assunzione di nuova e qualificata manodopera forestale. Occorrono però ulteriori risorse e investimenti, che devono essere strutturali e adeguati, non i tagli effettuati dai vari Governi nazionali che hanno messo in ginocchio il settore».

«È, inoltre, urgente – continua la nota – avviare un percorso di confronto regionale al fine di superare l’anomalia del mancato recepimento del Contratto integrativo regionale del 2019, e, inoltre, completare la riqualificazione dell’attuale forza lavoro forestale. Infine, nella piattaforma – dichiarano le Organizzazioni sindacali – è stata inserita la necessità di valorizzare quello che riteniamo un settore strategico, considerata la fragilità morfologica della nostra regione, per come dimostrato dalle tante tragedie dovute al dissesto idrogeologico, ovvero la sorveglianza idraulica, per cui chiediamo di avviare un confronto regionale per affrontare definitivamente i vari problemi di natura normativa e contrattuale che interessano questi lavoratori».

Le Federazioni regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uil Uila Calabria il prossimo 12 maggio saranno presso la Cittadella Regionale per una forte mobilitazione, con il sostegno delle Confederazioni regionali di Cisl, Cgil e Uil e la partecipazione dei Segretari nazionali: il Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota, il Segretario Generale Flai Cgil Giovanni Minnini e il Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis(rrc)

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria: Positivo incontro in Regione, ma si deve proseguire con mobilitazione

«Positivo incontro con la Regione, ma necessario proseguire campagna di mobilitazione». È quanto hanno riferito i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Calabria a seguito dell’incontro in Cittadella regionale in merito alle problematiche che interessano il settore forestale calabrese.

Presenti il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, l’assessore alla Forestazione Gianluca Gallo, l’assessore all’Ambiente Marcello Minenna, i Dirigenti dei Dipartimenti regionali competenti, i rappresentanti degli Enti Gestori regionali (Calabria Verde, Urbi Calabria, Parco regionale delle Serre), i Segretari Generali delle Confederazioni sindacali regionali Angelo Sposato (Cgil), Tonino Russo (Cisl), Santo Biondo (Uil) e i Segretari Generali delle Federazioni regionali di categoria Caterina Vaiti (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil).

«Giudichiamo positivo questa prima convocazione dopo l’avvio della mobilitazione regionale – hanno dichiaratto Vaiti, Sapia e Barbalaco – abbiamo registrato aperture, ribadito proposte sindacali e discusso aspetti di criticità su questioni che riguardano il settore forestale calabrese ma resta ancora molto da fare». 

«Consideriamo, difatti – hanno aggiunto – necessario proseguire la fase di mobilitazione dell’intero comparto regionale, una campagna atta a sostenere i temi della forestazione, a favore delle maestranze e del territorio regionale.  In questi giorni sono in corso assemblee, significativi momenti di confronto con i lavoratori e delegati sindacali. La mobilitazione rappresenta un’occasione per rimettere al centro della discussione politica e sociale il settore della forestazione. Abbiamo predisposto un’apposita piattaforma con punti prioritari e urgenti, come, solo per citarne alcuni, il piano straordinario per l’avvio del ricambio generazionale, la necessità di sostenere il comparto con maggiori risorse finanziarie e investimenti, il contratto integrativo regionale e il settore della sorveglianza idraulica – affermano i rappresentanti sindacali».

«Proseguiremo, pertanto – hanno concluso – nella campagna di mobilitazione con il piano di assemblee sui cantieri forestali, mentre il 5 maggio si svolgeranno i tre attivi unitari, rispettivamente nel Nord, Centro e Sud della Calabria, fase che culminerà il 12 maggio con un momento di mobilitazione regionale, in cui saranno presenti, oltre alle Confederazioni regionali Cgil, Cisl, Uil, anche i Segretari nazionali, il Segretario Generale Flai Cgil Giovanni Minnini, il Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota e il Segretario nazionale Uila Uil Gabriele De Gasperis». (rcz)

 

Cisl Fp Calabria: Per attuazione del Pnrr nella Pa servono professionalità adeguate

Luciana Giordano, segretaria generale di Cisl Fp Calabria, ha ribadito la necessità di «fare presto e intervenire, con urgenza, sulla capacità amministrativa della nostra  Pubblica Amministrazione di gestire le risorse del Pnrr e di realizzare i progetti  connessi al Piano».

«È questo l’argomento – ha spiegato –che infervora il dibattito politico in questo  momento, soprattutto qui in Calabria. Un problema che riguarda certamente tutta Italia  ma che nella nostra Regione assume maggiore rilievo, visti i deficit strutturali e visti i  ritardi registrati negli anni nella progettazione e nell’utilizzo dei Fondi europei».

«Il  problema è concreto – ha continuato – perché la maggior parte dei progetti previsti dal Piano dovranno  essere realizzati a livello locale, proprio dalle Amministrazioni regionali e territoriali che  non hanno le professionalità necessarie, in grado di garantire una governance  consapevole e competente delle varie fasi procedurali e attuative del Pnrr. Qui in  Calabria da più parti viene segnalato l’urgente bisogno di reclutare risorsa umana  qualificata per scongiurare il rischio di vedere vanificare anche questa ennesima e grande  opportunità; dai Dipartimenti della Giunta regionale della Calabria, che necessitano di  figure apicali e di professionalità specializzate nelle materie tecniche, giuridiche, informatiche, fino ai Comuni, dove oltre alla grave carenza di Dirigenti, continuamente  utilizzati a scavalco fra due o più Enti, servono funzionari con specifiche e adeguate  competenze nei Settori della progettazione e delle fasi esecutive del Pnrr».

«Ben vengano – ha proseguito – tutte le misure introdotte dal Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023 (Decreto PNRR  Ter) volte a rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa delle amministrazioni  titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori. Accogliamo con favore l’introduzione della possibilità riconosciuta dall’art. 8 del citato provvedimento, fino al 31 dicembre  2026, di conferire incarichi dirigenziali ai sensi dell’art. 110 del Tuel fino alla misura  massima del 50%, innalzando così il tetto finora fissato al 30%. E ben venga la stabilizzazione prevista dall’art. 4 del Decreto Pnrr Ter, a partire dal 1 marzo 2023, del  personale di livello non dirigenziale assegnato alle Unità di missione Pnrr, i 500 tecnici  assunti presso le Amministrazioni centrali con il decreto Reclutamento (D.L. 80/2021),  che abbiano prestato servizio continuativo per almeno quindici mesi nella qualifica  ricoperta». 

«Ma queste misure non sono sufficienti!», ha evidenziato la segretaria, spiegando come «a livello nazionale la Cisl e la Cisl Funzione Pubblica già prima dell’emergenza Covid  e dell’adozione del Pnrr rivendicavano a gran voce l’improcrastinabile necessità di un  Piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, sia centrali che locali.  Un’esigenza dettata da decenni di tagli indiscriminati alla spesa pubblica e da una Funzione Pubblica scellerata politica di rigore che ha letteralmente messo in ginocchio i pubblici uffici. Il  blocco del turn over e i rigidi tetti alla spesa del personale hanno ridotto la forza lavoro  negli ultimi 10 anni di circa 310.000 unità e come se non bastasse, oggi oltre 430.000  dipendenti hanno un’età superiore ai 60 anni, ampliando così la platea dei futuri  pensionamenti». 

«Alla luce di queste valutazioni – ha detto ancora – diventa difficile individuare valide motivazioni che  giustifichino provvedimenti normativi che prevedono assunzioni a tempo determinato  nella Pubblica Amministrazione. E risulta difficile anche comprendere le motivazioni che  hanno indotto il Governo nazionale a non prevedere la stabilizzazione dei 2.800 tecnici  assunti a tempo determinato presso i Comuni del Mezzogiorno a seguito del  superamento dei concorsi indetti dall’Agenzia per la Coesione, i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre».

«In Calabria sono circa 1.000 i Tecnici del Sud – ha riferito – che hanno dovuto  superare un concorso impegnativo con una rigida selezione, ma per essere assunti a  tempo determinato e a fine anno dovremo fare i conti con i contratti in scadenza! I Tecnici  del Sud della Calabria, ovviamente, stanno chiedendo la stabilizzazione, una giusta  rivendicazione che la Cisl Fp Calabria sosterrà con tutte le sue forze. E lo stesso  ragionamento vale per i circa 8.000 addetti all’Ufficio per il processo assunti a tempo  determinato presso il Ministero della Giustizia, assegnati anche negli Uffici del processo  della Calabria».  

«È evidente – ha sottolineato – che in Calabria si percepisce ancora di più che nel resto d’Italia, il bisogno di  aprire la Pubblica Amministrazione ai giovani, ai tanti laureati, nativi digitali con  procedure selettive serie e severe ma che immettano negli Uffici pubblici le indispensabili  nuove energie e competenze con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Basta con gli  interventi normativi che creano altro precariato».

«È necessario, altresì – ha ribadito – dare risposte  concrete a quei Lavoratori che vantano reali e qualificate competenze che stanno dando  il loro contributo pur in condizioni di precarietà alle nostre Amministrazioni Locali. La Calabria ha bisogno di dotarsi in maniera stabile e duratura di un ampio contingente di  funzionari pubblici che vantino capacità e competenze specialistiche in campo  economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale».

«Èsu questi obiettivi – ha concluso – che invitiamo gli amministratori locali a uno sforzo  comune per ottenere misure che superino i vincoli alle facoltà assunzionali e consentano  il reclutamento di quelle energie lavorative ormai indispensabili per il raggiungimento  delle nuove frontiere fissate dal Pnrr». (rcz)  

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Conoscere tempistiche per integrazione socio-sanitaria

I segretari generali di  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, rispettivamente Claudia CarlinoCosimo PiscioneriFrancesco De Biase, hanno chiesto di conoscere «i tempi di conclusione del Tavolo Tecnico per l’Integrazione Socio Sanitaria al netto dell’esigenza di pervenire prima possibile a provvedimenti che rendano attuativa l’integrazione socio-sanitaria».

Una richiesta avanzata in merito al decreto del commissario ad acta Occhiuto n.74 del 3.3.2023, che ha finalmente istituito il Tavolo tecnico sul tema e che avrà il compito di approfondire e attuare le relative politiche regionali.

I sindacati dei pensionati si rivolgono alla coordinatrice del Tavolo, la vicepresidente Giusy Princi, perché si faccia presto. Dal canto loro, le sigle spiegano che vigileranno sull’andamento dei lavori riservandosi di esprimere il loro giudizio sui risultati e sulla loro pratica attuazione.

«Attiveremo le opportune relazioni sindacali – hanno detto i sindacati – affinché ci sia permesso di esercitare il diritto a dire la nostra su un provvedimento che consideriamo strategico per lo sviluppo di un modello di assistenza sanitaria e sociale che integra i due aspetti e realizza la presa in carico completa del paziente».

«Il tema dell’integrazione socio-sanitaria, prevista da decenni in tutte le pianificazioni di tipo sanitario e sociale e purtroppo mai praticata, è da anni al centro delle nostre rivendicazioni  – hanno aggiunto – perché la riteniamo indispensabile per consentire soprattutto alle persone anziane, di usufruire di alcuni loro diritti fondamentali».

Gli stessi anziani dai quali proviene una domanda che si caratterizza per la sua fragilità bisogna mettere a terra strategie utili ad integrare, a coordinare programmi, per favorire un percorso di inclusione sociale, per riscrivere strategie e destinare le necessarie risorse, a rispondere ai bisogni di una società che invecchia.

L’invecchiamento della popolazione fa prevedere l’aumento della domanda di assistenza a lungo termine al quale occorre dare una risposta.

«Nell’incontro del 13 febbraio scorso – hanno concluso – abbiamo rivendicato e sollecitato che fosse proprio l’assessore al Welfare ad assumere ogni opportuna iniziativa presso il Commissario ad acta e il Dipartimento Tutela della Salute affinché si procedesse speditamente in tal senso , alla luce anche delle più recenti pianificazioni nazionali che mettono al centro l’integrazione socio-sanitaria. È per noi fondamentale incrementare il servizio pubblico socio- sanitario per dare ai tanti anziani che spesso soli, devono  provvedere a questo bisogno». (rcz)

Il presidente Mancuso: Apprezzabile attenzione della Cisl a Mezzogiorno e Calabria

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha evidenziato come è apprezzabile « l’attenzione, continua e proficua, che il leader nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, riserva alla sua regione».

Il segretario nazionale, infatti, è intervenuto a Palmi nel corso del convegno dal titolo In Calabria va il tema della mobilità per competere.

«In questo momento storico – ha proseguito Mancuso – con un Governo solido e la Regione che dà prova d’intraprendenza innovativa, è necessario unire le energie politiche e sociali, anzitutto per rendere produttive le risorse pubbliche. Con la Cisl, in particolare, c’è una comune visione sugli obiettivi che il Sud e la Calabria debbono conseguire».

«Dal Ponte sullo Stretto, su cui il ministro Salvini sta insistendo – ha continuato – alla modernizzazione della SS 106 e all’Alta velocità ferroviaria, senza tralasciare il rigassificatore di Gioia Tauro e le questioni inserite nella ‘Vertenza Calabria’, definita dal presidente della Giunta on. Occhiuto con Cgil, Cisl e Uil e condivisa dal Consiglio regionale». 

«Trovo, inoltre, opportuna – ha concluso il presidente Mancuso – l’esortazione di Sbarra, rivolta alle Istituzioni di ogni livello e agli attori dello sviluppo, a far crescere il Sud e la Calabria, se si vuole rimette in cammino il Paese». (rrc)

L’OPINIONE / Luigi Sbarra: La necessità di una strategia di crescita che rilanci Mezzogiorno e Calabria

di LUIGI SBARRA – Il Paese non si rimetterà in piedi senza una strategia di crescita, sviluppo, lavoro e formazione che rilanci il Mezzogiorno e la Calabria. Investimenti pubblici e privati che faticano ad arrivare anche e proprio per le infrastrutture che ancora mancano nel territorio.

Va realizzata la più grande mobilitazione meridionalista di sempre, utilizzando bene e fino all’ultimo centesimo le risorse del Pnrr e le altre dotazioni nazionali ed europee: oltre 200 miliardi in 5 anni destinati al Mezzogiorno che vanno trasformati in investimenti attraverso la qualità della spesa e la partecipazione attiva delle parti sociali nella governance dei progetti. Pensare di escludere il sindacato, gli enti locali e gli altri soggetti, dai processi di decisione sarebbe un grave errore e porterebbe nel verso del fallimento.

In Calabria va completata e ammodernata tutta la Statale e la ferrovia Ionica e portata fino a Reggio l’alta velocità e capacità ferroviaria, vanno riallineati agli standard europei i livelli di autostrade, i collegamenti e le connessioni alle aree interne, come pure la banda larga, gli acquedotti, il risanamento idrogeologico. Va colta appieno la grande opportunità del Porto di Gioia Tauro e il potenziale produttivo che offre l’area industriale retrostante, il progetto della Zes, la prospettiva di realizzazione del rigassificatore.

Occorre assumere personale negli enti locali, stabilizzare il precariato storico nella pubblica amministrazione, nelle scuole, negli ospedali, garantire un potenziamento delle politiche socio-sanitarie di prossimità per sostenere il pieno diritto alla salute, la terza età e la non autosufficienza. La sanità in Calabria serve curarla veramente per poter curare le persone. In un contesto integrato di politica di sviluppo e in modo coerente con una strategia di rilancio di reti fisiche e servizi sociali, noi sosteniamo anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Una grande opera che può dare un impulso forte e positivo allo sviluppo occupazionale ed economico non solo calabrese e siciliano, ma nazionale ed europeo. (lb)

Occhiuto incontra i sindacati: focus su sviluppo, sanità e riforme

Sviluppo economico, ambiente, e riforme, nel corso dell’incontro tra il presidente Roberto Occhiuto e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.

«La Vertenza Calabria è ancora estremamente attuale – ha evidenziato Occhiuto – e anche con il nuovo governo nazionale vogliamo avere un’interlocuzione chiara e costruttiva in merito a ciò che la nostra Regione si aspetta da Roma».

«Giudico positiva la riunione ordierna – ha proseguito – durante la quale abbiamo illustrato a Sposato, a Russo e a Biondo le priorità dei prossimi mesi, con i sindacati regionali che hanno avuto modo di avanzare preziosi consigli e proposte intelligenti».

«Nella seconda parte dell’incontro – al quale ha partecipato anche Giuseppe Profiti – abbiamo trattato soprattutto il tema della sanità», ha illustrato il presidente della Regione.

«Dopo la conclusione dell’iter legislativo e dopo il via libera alle linee guida, infatti, Azienda Zero – il grande ente unico regionale che coordinerà il lavoro e le azioni delle Asp e delle Ao, e dunque l’intera sanità calabrese – è pronta a partire», ha annunciato il Governatore.

«Avere la possibilità di accentrare tante competenze e di mettere ordine nella governance delle Aziende sanitarie e ospedaliere sarà importantissimo – ha evidenziato – per riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».

«Anche in questo caso il dialogo e il confronto con i sindacati saranno fondamentali per il successo di questa nuova avventura», ha concluso. (rcz)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Sottoscrivere Protocollo su Legalità e Sicurezze

I segretari generali di CgilCisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno chiesto la sottoscrizione «di un Protocollo sulla legalità e sicurezza con le Prefetture, Istituzioni e parti sociali, nella convinzione che questi rappresentano un argine importante al rischio di prestarsi al gioco perverso della ‘ndrangheta».

Inoltre, rivolgendosi al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e ai sindaci calabresi, «pretendiamo di avviare e rendere concretamente operativa la cabina di regia che è stata deputata alla verifica delle corrette prassi in merito alla gestione del Pnrr».

Richieste che arrivano a seguito dell’inaugurazione l’inaugurazione del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia in un bene confiscato a Catanzaro, che per i sindacalisti «è una notizia importante che ha una doppia valenza».

«Perché eleva ad un rango superiore – hanno spiegato i sindacalisti – una Sezione da sempre in primo piano nella lotta alla ‘ndrangheta e, quindi, presuppone un potenziamento in uomini e mezzi e, poi, perché restituisce alla comunità e, soprattutto, destina al contrasto della criminalità organizzata più potente ed aggressiva su scala mondiale un bene che rappresentava, sul territorio catanzarese, lo strapotere economico delle cosche».

«La presenza di un Ministro della Repubblica, ancora – hanno proseguito – ha reso più rilevante questo evento e, allo stesso tempo, ha posto un tratto di evidenziatore sull’opera pregevole messa in atto dalla Procura di Catanzaro e dal Procuratore Nicola Gratteri al quale va tutto il nostro sostegno, che sono pochi mesi addietro aveva inaugurato la sua nuova sede, e della sua guida nell’azione di repressione del fenomeno mafioso».

«Le parole del Ministro Piantedosi – hanno detto ancora – che senza giri di parole si è esposto sulle intenzioni del Governo di potenziare – in termini di uomini e mezzi – il Centro operativo della Dia di Catanzaro si muovono proprio nel solco di quanto indicato proprio dal Procuratore Gratteri, non più tardi di quindici giorni addietro durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto catanzarese. L’elevazione di rango della Sezione della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro si registra in un momento importante per il territorio calabrese, la cui pubblica amministrazione è impegnata nella corretta progettazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«Quella che stiamo vivendo – hanno evidenziato – è una fase storica per la Calabria è, quindi, è determinante sostenere il percorso di legalità avviato grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine chiamati spesso a fare i conti con carenze insopportabili. Adesso, però, è il momento che ognuno di noi faccia la sua parte per quanto di propria competenza». (rcz)

Russo (Cisl): Buon lavoro al nuovo commissario Arpacal Errigo

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha rivolto gli auguri di buon lavoro al generale Emilio Errigo, nuovo commissario di Arpacal.

«Chiamato ad operare in un settore fondamentale e strategico per la nostra regione – ha aggiunto – saprà certamente mettere al servizio della sua terra d’origine, per la salvaguardia del territorio e la tutela del presidio umano, la propria vasta competenza ed esperienza. La Cisl è, come sempre, disponibile al confronto e alla collaborazione, a condividere l’impegno per lo sviluppo della Calabria, per il futuro dei giovani che rappresentano una risorsa da non disperdere, le cui professionalità attendono di essere valorizzate anche nel campo ambientale». (rcz)