Cisl Fp Calabria: Per attuazione del Pnrr nella Pa servono professionalità adeguate

Luciana Giordano, segretaria generale di Cisl Fp Calabria, ha ribadito la necessità di «fare presto e intervenire, con urgenza, sulla capacità amministrativa della nostra  Pubblica Amministrazione di gestire le risorse del Pnrr e di realizzare i progetti  connessi al Piano».

«È questo l’argomento – ha spiegato –che infervora il dibattito politico in questo  momento, soprattutto qui in Calabria. Un problema che riguarda certamente tutta Italia  ma che nella nostra Regione assume maggiore rilievo, visti i deficit strutturali e visti i  ritardi registrati negli anni nella progettazione e nell’utilizzo dei Fondi europei».

«Il  problema è concreto – ha continuato – perché la maggior parte dei progetti previsti dal Piano dovranno  essere realizzati a livello locale, proprio dalle Amministrazioni regionali e territoriali che  non hanno le professionalità necessarie, in grado di garantire una governance  consapevole e competente delle varie fasi procedurali e attuative del Pnrr. Qui in  Calabria da più parti viene segnalato l’urgente bisogno di reclutare risorsa umana  qualificata per scongiurare il rischio di vedere vanificare anche questa ennesima e grande  opportunità; dai Dipartimenti della Giunta regionale della Calabria, che necessitano di  figure apicali e di professionalità specializzate nelle materie tecniche, giuridiche, informatiche, fino ai Comuni, dove oltre alla grave carenza di Dirigenti, continuamente  utilizzati a scavalco fra due o più Enti, servono funzionari con specifiche e adeguate  competenze nei Settori della progettazione e delle fasi esecutive del Pnrr».

«Ben vengano – ha proseguito – tutte le misure introdotte dal Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023 (Decreto PNRR  Ter) volte a rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa delle amministrazioni  titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori. Accogliamo con favore l’introduzione della possibilità riconosciuta dall’art. 8 del citato provvedimento, fino al 31 dicembre  2026, di conferire incarichi dirigenziali ai sensi dell’art. 110 del Tuel fino alla misura  massima del 50%, innalzando così il tetto finora fissato al 30%. E ben venga la stabilizzazione prevista dall’art. 4 del Decreto Pnrr Ter, a partire dal 1 marzo 2023, del  personale di livello non dirigenziale assegnato alle Unità di missione Pnrr, i 500 tecnici  assunti presso le Amministrazioni centrali con il decreto Reclutamento (D.L. 80/2021),  che abbiano prestato servizio continuativo per almeno quindici mesi nella qualifica  ricoperta». 

«Ma queste misure non sono sufficienti!», ha evidenziato la segretaria, spiegando come «a livello nazionale la Cisl e la Cisl Funzione Pubblica già prima dell’emergenza Covid  e dell’adozione del Pnrr rivendicavano a gran voce l’improcrastinabile necessità di un  Piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, sia centrali che locali.  Un’esigenza dettata da decenni di tagli indiscriminati alla spesa pubblica e da una Funzione Pubblica scellerata politica di rigore che ha letteralmente messo in ginocchio i pubblici uffici. Il  blocco del turn over e i rigidi tetti alla spesa del personale hanno ridotto la forza lavoro  negli ultimi 10 anni di circa 310.000 unità e come se non bastasse, oggi oltre 430.000  dipendenti hanno un’età superiore ai 60 anni, ampliando così la platea dei futuri  pensionamenti». 

«Alla luce di queste valutazioni – ha detto ancora – diventa difficile individuare valide motivazioni che  giustifichino provvedimenti normativi che prevedono assunzioni a tempo determinato  nella Pubblica Amministrazione. E risulta difficile anche comprendere le motivazioni che  hanno indotto il Governo nazionale a non prevedere la stabilizzazione dei 2.800 tecnici  assunti a tempo determinato presso i Comuni del Mezzogiorno a seguito del  superamento dei concorsi indetti dall’Agenzia per la Coesione, i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre».

«In Calabria sono circa 1.000 i Tecnici del Sud – ha riferito – che hanno dovuto  superare un concorso impegnativo con una rigida selezione, ma per essere assunti a  tempo determinato e a fine anno dovremo fare i conti con i contratti in scadenza! I Tecnici  del Sud della Calabria, ovviamente, stanno chiedendo la stabilizzazione, una giusta  rivendicazione che la Cisl Fp Calabria sosterrà con tutte le sue forze. E lo stesso  ragionamento vale per i circa 8.000 addetti all’Ufficio per il processo assunti a tempo  determinato presso il Ministero della Giustizia, assegnati anche negli Uffici del processo  della Calabria».  

«È evidente – ha sottolineato – che in Calabria si percepisce ancora di più che nel resto d’Italia, il bisogno di  aprire la Pubblica Amministrazione ai giovani, ai tanti laureati, nativi digitali con  procedure selettive serie e severe ma che immettano negli Uffici pubblici le indispensabili  nuove energie e competenze con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Basta con gli  interventi normativi che creano altro precariato».

«È necessario, altresì – ha ribadito – dare risposte  concrete a quei Lavoratori che vantano reali e qualificate competenze che stanno dando  il loro contributo pur in condizioni di precarietà alle nostre Amministrazioni Locali. La Calabria ha bisogno di dotarsi in maniera stabile e duratura di un ampio contingente di  funzionari pubblici che vantino capacità e competenze specialistiche in campo  economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale».

«Èsu questi obiettivi – ha concluso – che invitiamo gli amministratori locali a uno sforzo  comune per ottenere misure che superino i vincoli alle facoltà assunzionali e consentano  il reclutamento di quelle energie lavorative ormai indispensabili per il raggiungimento  delle nuove frontiere fissate dal Pnrr». (rcz)  

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Conoscere tempistiche per integrazione socio-sanitaria

I segretari generali di  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, rispettivamente Claudia CarlinoCosimo PiscioneriFrancesco De Biase, hanno chiesto di conoscere «i tempi di conclusione del Tavolo Tecnico per l’Integrazione Socio Sanitaria al netto dell’esigenza di pervenire prima possibile a provvedimenti che rendano attuativa l’integrazione socio-sanitaria».

Una richiesta avanzata in merito al decreto del commissario ad acta Occhiuto n.74 del 3.3.2023, che ha finalmente istituito il Tavolo tecnico sul tema e che avrà il compito di approfondire e attuare le relative politiche regionali.

I sindacati dei pensionati si rivolgono alla coordinatrice del Tavolo, la vicepresidente Giusy Princi, perché si faccia presto. Dal canto loro, le sigle spiegano che vigileranno sull’andamento dei lavori riservandosi di esprimere il loro giudizio sui risultati e sulla loro pratica attuazione.

«Attiveremo le opportune relazioni sindacali – hanno detto i sindacati – affinché ci sia permesso di esercitare il diritto a dire la nostra su un provvedimento che consideriamo strategico per lo sviluppo di un modello di assistenza sanitaria e sociale che integra i due aspetti e realizza la presa in carico completa del paziente».

«Il tema dell’integrazione socio-sanitaria, prevista da decenni in tutte le pianificazioni di tipo sanitario e sociale e purtroppo mai praticata, è da anni al centro delle nostre rivendicazioni  – hanno aggiunto – perché la riteniamo indispensabile per consentire soprattutto alle persone anziane, di usufruire di alcuni loro diritti fondamentali».

Gli stessi anziani dai quali proviene una domanda che si caratterizza per la sua fragilità bisogna mettere a terra strategie utili ad integrare, a coordinare programmi, per favorire un percorso di inclusione sociale, per riscrivere strategie e destinare le necessarie risorse, a rispondere ai bisogni di una società che invecchia.

L’invecchiamento della popolazione fa prevedere l’aumento della domanda di assistenza a lungo termine al quale occorre dare una risposta.

«Nell’incontro del 13 febbraio scorso – hanno concluso – abbiamo rivendicato e sollecitato che fosse proprio l’assessore al Welfare ad assumere ogni opportuna iniziativa presso il Commissario ad acta e il Dipartimento Tutela della Salute affinché si procedesse speditamente in tal senso , alla luce anche delle più recenti pianificazioni nazionali che mettono al centro l’integrazione socio-sanitaria. È per noi fondamentale incrementare il servizio pubblico socio- sanitario per dare ai tanti anziani che spesso soli, devono  provvedere a questo bisogno». (rcz)

Il presidente Mancuso: Apprezzabile attenzione della Cisl a Mezzogiorno e Calabria

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, ha evidenziato come è apprezzabile « l’attenzione, continua e proficua, che il leader nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, riserva alla sua regione».

Il segretario nazionale, infatti, è intervenuto a Palmi nel corso del convegno dal titolo In Calabria va il tema della mobilità per competere.

«In questo momento storico – ha proseguito Mancuso – con un Governo solido e la Regione che dà prova d’intraprendenza innovativa, è necessario unire le energie politiche e sociali, anzitutto per rendere produttive le risorse pubbliche. Con la Cisl, in particolare, c’è una comune visione sugli obiettivi che il Sud e la Calabria debbono conseguire».

«Dal Ponte sullo Stretto, su cui il ministro Salvini sta insistendo – ha continuato – alla modernizzazione della SS 106 e all’Alta velocità ferroviaria, senza tralasciare il rigassificatore di Gioia Tauro e le questioni inserite nella ‘Vertenza Calabria’, definita dal presidente della Giunta on. Occhiuto con Cgil, Cisl e Uil e condivisa dal Consiglio regionale». 

«Trovo, inoltre, opportuna – ha concluso il presidente Mancuso – l’esortazione di Sbarra, rivolta alle Istituzioni di ogni livello e agli attori dello sviluppo, a far crescere il Sud e la Calabria, se si vuole rimette in cammino il Paese». (rrc)

L’OPINIONE / Luigi Sbarra: La necessità di una strategia di crescita che rilanci Mezzogiorno e Calabria

di LUIGI SBARRA – Il Paese non si rimetterà in piedi senza una strategia di crescita, sviluppo, lavoro e formazione che rilanci il Mezzogiorno e la Calabria. Investimenti pubblici e privati che faticano ad arrivare anche e proprio per le infrastrutture che ancora mancano nel territorio.

Va realizzata la più grande mobilitazione meridionalista di sempre, utilizzando bene e fino all’ultimo centesimo le risorse del Pnrr e le altre dotazioni nazionali ed europee: oltre 200 miliardi in 5 anni destinati al Mezzogiorno che vanno trasformati in investimenti attraverso la qualità della spesa e la partecipazione attiva delle parti sociali nella governance dei progetti. Pensare di escludere il sindacato, gli enti locali e gli altri soggetti, dai processi di decisione sarebbe un grave errore e porterebbe nel verso del fallimento.

In Calabria va completata e ammodernata tutta la Statale e la ferrovia Ionica e portata fino a Reggio l’alta velocità e capacità ferroviaria, vanno riallineati agli standard europei i livelli di autostrade, i collegamenti e le connessioni alle aree interne, come pure la banda larga, gli acquedotti, il risanamento idrogeologico. Va colta appieno la grande opportunità del Porto di Gioia Tauro e il potenziale produttivo che offre l’area industriale retrostante, il progetto della Zes, la prospettiva di realizzazione del rigassificatore.

Occorre assumere personale negli enti locali, stabilizzare il precariato storico nella pubblica amministrazione, nelle scuole, negli ospedali, garantire un potenziamento delle politiche socio-sanitarie di prossimità per sostenere il pieno diritto alla salute, la terza età e la non autosufficienza. La sanità in Calabria serve curarla veramente per poter curare le persone. In un contesto integrato di politica di sviluppo e in modo coerente con una strategia di rilancio di reti fisiche e servizi sociali, noi sosteniamo anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Una grande opera che può dare un impulso forte e positivo allo sviluppo occupazionale ed economico non solo calabrese e siciliano, ma nazionale ed europeo. (lb)

Occhiuto incontra i sindacati: focus su sviluppo, sanità e riforme

Sviluppo economico, ambiente, e riforme, nel corso dell’incontro tra il presidente Roberto Occhiuto e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.

«La Vertenza Calabria è ancora estremamente attuale – ha evidenziato Occhiuto – e anche con il nuovo governo nazionale vogliamo avere un’interlocuzione chiara e costruttiva in merito a ciò che la nostra Regione si aspetta da Roma».

«Giudico positiva la riunione ordierna – ha proseguito – durante la quale abbiamo illustrato a Sposato, a Russo e a Biondo le priorità dei prossimi mesi, con i sindacati regionali che hanno avuto modo di avanzare preziosi consigli e proposte intelligenti».

«Nella seconda parte dell’incontro – al quale ha partecipato anche Giuseppe Profiti – abbiamo trattato soprattutto il tema della sanità», ha illustrato il presidente della Regione.

«Dopo la conclusione dell’iter legislativo e dopo il via libera alle linee guida, infatti, Azienda Zero – il grande ente unico regionale che coordinerà il lavoro e le azioni delle Asp e delle Ao, e dunque l’intera sanità calabrese – è pronta a partire», ha annunciato il Governatore.

«Avere la possibilità di accentrare tante competenze e di mettere ordine nella governance delle Aziende sanitarie e ospedaliere sarà importantissimo – ha evidenziato – per riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati».

«Anche in questo caso il dialogo e il confronto con i sindacati saranno fondamentali per il successo di questa nuova avventura», ha concluso. (rcz)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Sottoscrivere Protocollo su Legalità e Sicurezze

I segretari generali di CgilCisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno chiesto la sottoscrizione «di un Protocollo sulla legalità e sicurezza con le Prefetture, Istituzioni e parti sociali, nella convinzione che questi rappresentano un argine importante al rischio di prestarsi al gioco perverso della ‘ndrangheta».

Inoltre, rivolgendosi al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e ai sindaci calabresi, «pretendiamo di avviare e rendere concretamente operativa la cabina di regia che è stata deputata alla verifica delle corrette prassi in merito alla gestione del Pnrr».

Richieste che arrivano a seguito dell’inaugurazione l’inaugurazione del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia in un bene confiscato a Catanzaro, che per i sindacalisti «è una notizia importante che ha una doppia valenza».

«Perché eleva ad un rango superiore – hanno spiegato i sindacalisti – una Sezione da sempre in primo piano nella lotta alla ‘ndrangheta e, quindi, presuppone un potenziamento in uomini e mezzi e, poi, perché restituisce alla comunità e, soprattutto, destina al contrasto della criminalità organizzata più potente ed aggressiva su scala mondiale un bene che rappresentava, sul territorio catanzarese, lo strapotere economico delle cosche».

«La presenza di un Ministro della Repubblica, ancora – hanno proseguito – ha reso più rilevante questo evento e, allo stesso tempo, ha posto un tratto di evidenziatore sull’opera pregevole messa in atto dalla Procura di Catanzaro e dal Procuratore Nicola Gratteri al quale va tutto il nostro sostegno, che sono pochi mesi addietro aveva inaugurato la sua nuova sede, e della sua guida nell’azione di repressione del fenomeno mafioso».

«Le parole del Ministro Piantedosi – hanno detto ancora – che senza giri di parole si è esposto sulle intenzioni del Governo di potenziare – in termini di uomini e mezzi – il Centro operativo della Dia di Catanzaro si muovono proprio nel solco di quanto indicato proprio dal Procuratore Gratteri, non più tardi di quindici giorni addietro durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto catanzarese. L’elevazione di rango della Sezione della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro si registra in un momento importante per il territorio calabrese, la cui pubblica amministrazione è impegnata nella corretta progettazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«Quella che stiamo vivendo – hanno evidenziato – è una fase storica per la Calabria è, quindi, è determinante sostenere il percorso di legalità avviato grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine chiamati spesso a fare i conti con carenze insopportabili. Adesso, però, è il momento che ognuno di noi faccia la sua parte per quanto di propria competenza». (rcz)

Russo (Cisl): Buon lavoro al nuovo commissario Arpacal Errigo

Il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, ha rivolto gli auguri di buon lavoro al generale Emilio Errigo, nuovo commissario di Arpacal.

«Chiamato ad operare in un settore fondamentale e strategico per la nostra regione – ha aggiunto – saprà certamente mettere al servizio della sua terra d’origine, per la salvaguardia del territorio e la tutela del presidio umano, la propria vasta competenza ed esperienza. La Cisl è, come sempre, disponibile al confronto e alla collaborazione, a condividere l’impegno per lo sviluppo della Calabria, per il futuro dei giovani che rappresentano una risorsa da non disperdere, le cui professionalità attendono di essere valorizzate anche nel campo ambientale». (rcz)

Cgil, Cisl e Uil: Vogliamo far diventare quella della Calabria una vertenza nazionale

«Vogliamo far diventare questa vertenza nazionale ecco perché nei prossimi giorni questo Tavolo verrà riaggiornato a Roma con i segretari nazionali». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, nel corso dell’incontro dei sindacati con i parlamentari calabresi.

Un incontro a cui, tuttavia, hanno risposto solo il senatore del Pd, Nicola Irto e la sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro. Degli altri parlamentari nemmeno l’ombra. Un’assenza che è stata stigmatizzata da Sposato: «Mi sarei aspettato una maggiore sensibilità».

Il segretario ha poi espresso parere negativo sulla manovra finanziaria, a partire dal cuneo fiscale, fino alla questione reddito di cittadinanza «che rischia nel Sud di avere un effetto dirompente» e,ricordando i cinque punti della Vertenza (Statale 106, Zes di Gioia Tauro, Alta Velocità, Sanità e Lavoro), ha auspicato, rivolgendosi al Sottosegretario, che il governo Meloni sia nelle condizioni di supportarli.

Santo Biondo, segretario generale di Uil Calabria, ha ricordato che «abbiamo ribadito le nostre ragioni sulla Vertenza Calabria anche al Presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto. L’obiettivo condiviso è quello di fare della Vertenza Calabria una Vertenza nazionale».

Sulla Statale 106 il Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, ha ribadito ai parlamentari che hanno partecipato all’incontro di Lamezia Terme, la posizione del sindacato.
«Occorre, da parte del Governo, un Piano operativo di intervento su tutta la Strada statale 106. I primi tre miliardi stanziati nella bozza della Legge di bilancio possono essere considerati un primo punto di partenza, ma non bastano per ottenere quello che vogliamo: l’intera realizzazione di questa importante opera infrastrutturale sino a Reggio Calabria. In questa fase, ancora, è determinante approfondire il testo della norma sugli aspetti procedurali e attuativi del finanziamento».
«A questa azione, poi, il Governo deve agire su Anas – ha spiegato Biondo – per sostenere tutte quelle attività che sono necessarie per il completamento della Strada statale 106. E’ necessario, infine, chiedere al Governo di stilare un crono programma dettagliato degli interventi, con tempi di esecuzione e tratti stradali interessati dallo stanziamento governativo. Occorre, infine, la predisposizione da parte dell’esecutivo Meloni di una legge speciale che disponga, negli anni, un finanziamento fisso per la Statale 106, fino al totale completamento dell’opera».
Anche l’Alta velocità preoccupa Biondo: «lo abbiamo ribadito al Senatore Nicola Irto e al Sottosegretario Wanda Ferro, che hanno risposto prontamente al nostro invito, durante l’incontro che abbiamo avuto a Lamezia Terme».
«Le notizie che ci giungono da Roma non ci confortano – ha proseguito – il rischio concreto è quello di perdere il finanziamento previsto attraverso il Fondo complementare che, davanti ai ritardi che si stanno accumulando sulla progettazione e la cantierizzazione dell’opera, questo importante stanziamento possa essere destinato alla copertura di emergenze contingenti. Riteniamo sia fondamentale esercitare una forte pressione parlamentare, anche attraverso la predisposizione di una interrogazione, direttamente sul ministero delle Infrastrutture sulla realizzazione di quella che è un’opera strategica per aprire la Calabria ai corridoi europei di spostamento delle merci e delle persone».
Tonino Russo, segretario generale di Cisl Calabria, ha ribadito l’urgenza di «intervenire unitamente a sostegno del superamento delle tante vertenze e problematiche della nostra regione, dal superamento del precariato, per ridare dignità al lavoro, alla devastata sanità, alle infrastrutture, al dissesto idrogeologico. Servono riforme e risorse indispensabili per la crescita e lo sviluppo della Calabria, occorre una strategia nazionale più efficace per la valorizzazione delle aree interne, partendo dal ripristino dei finanziamenti storici per la forestazione». (rcz)

Cgil, Cisl e Uil incontrano Princi e Gallo per il superamento del precariato storico calabrese

Superare il precariato storico calabrese. È stato questo l’obiettivo dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi tra la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, e le delegazioni sindacali di CGIL e Nidil-Cgil, CISL e Felsa-Cisl, UIL e Uiltemp-Uil,  rappresentate al tavolo da Gigi Veraldi, Ivan Ferraro, Enzo Musolino e Luca Muzzopappa.

Sono circa un migliaio di lavoratori che ancora operano a sussidio in molti enti  calabresi, facenti parte delle leggi regionali 15, 31 e 40, con una grande presenza soprattutto  nelle zone montane, dalla Sila al Parco del Pollino, ed in minor numero in altri enti pubblici e  privati. 

L’incontro richiesto dalle Organizzazioni sindacali voleva affrontare le difficoltà se non  l’impossibilità per molti enti ospitanti di poter procedere alle contrattualizzazioni atteso che  la normativa vigente pongono limiti giuridici e finanziari all’assunzione del personale. 

Il problema economico era stato affrontato dalle OO.SS. già nel primo incontro con il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore Princi nel dicembre del 2021 portando alla definizione di  una legge approvata dal Consiglio Regionale che finalmente storicizza le risorse, consentendo  agli enti di poter fare affidamento sul un contributo finanziario di circa 11.157 euro per ogni  lavoratore fino al pensionamento. 

Acquisito questo risultato, gli stessi sindacati avevano incontrato gli amministratori dei  vari enti per capire quali spazi effettivi ci fossero nelle dotazioni organiche, ben sapendo che i  numeri sono un obbiettivo ostacolo. 

I tre sindacati, da tempo, avevano immaginato la possibilità che un ente sub-regionale  quale Calabria Verde, a parità di mansioni ma con maggiori capacità assunzionali, potesse  dunque assorbire questi lavoratori, con l’ulteriore vantaggio di mantenere, attraverso il  meccanismo della previdenza di settore, quasi inalterati i livelli retributivi odierni. 

Da qui l’importanza dell’incontro con i due Assessorati interessati del Lavoro e  dell’Agricoltura, ed aver avuto sia dalla  vicepresidente Princi che dall’Assessore Gallo una valutazione positiva della proposta e l’indirizzo politico ai rispettivi dipartimenti di  approfondire a stretto giro la fattibilità tecnica. 

Azienda Calabria Verde ha già previsto, per i prossimi anni, un rafforzamento del  proprio organico e, accanto a quello già previsto, si potrebbe prevedere una modalità stralcio  per l’assorbimento dei lavoratori precari già formati che su base volontaria aderirebbero e  con risorse storicizzate che non peserebbero sulle economie di bilancio presenti e future  dell’Azienda e non sarebbe ostativo del futuro reclutamento preventivato dal fabbisogno  aziendale per fare fronte e migliorare le proprie attività. 

Nel frattempo, con la contrattualizzazione dei detti precari si avvierebbe un percorso che da subito consentirebbe di assolvere gli importanti compiti di Calabria Verde in termini di  salvaguardia, cura del territorio e contro il dissesto idrogeologico. 

Il superamento del precariato, nelle intenzioni dei due Assessori e delle  rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, qualificherebbe l’azione concertativa nel ridare  dignità a circa 1000 calabresi che da tempo chiedono stabilità e serenità lavorativa, economica  e sociale. (rcz)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Governo intervenga concretamente per infrastrutture

I segretari nazionali e regionali di CgilCislUil CalabriaA Maurizio LandiniLuigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno ribadito come «ritengono decisivo per il futuro del Sud che il Governo intervenga concretamente per la riqualificazione e la realizzazione di quelle opere infrastrutturali prioritarie che sono determinanti per la ripartenza economica e la sostenibilità sociale del territorio meridionale».

L’ammodernamento delle infrastrutture, infatti, per i sindacati sono un punto fondamentale per il rilancio del Mezzogiorno e del Paese, per questo hanno chiesto al Governo «di dare continuità alle decisioni assunte dal precedente Esecutivo e prevedere nella legge di bilancio l’intervento previsto per l’opera pubblica denominata Strada statale 106 che, attraverso quanto previsto dal Documento di economia e finanza, è stata definita un’opera strategica con investimenti congrui e finalizzati al completamento dei tratti cantierizzati, alla esecuzione dei restanti e al finanziamento degli studi progettuali dei tratti necessari alla realizzazione di questa infrastruttura su tutto il territorio regionale interessato fino a Reggio Calabria».

«Cgil, Cisl e Uil – hanno concluso – ricordano al Governo che l’ammodernamento e la completa realizzazione della Strada statale 106, un’arteria letale che è stata ribattezzata come famigerata “strada della morte”, rappresenta il punto fondamentale della “Vertenza Calabria” aperta tra Cgil Cisl Uil Calabria e Governo regionale calabrese, sostenuta dalle scriventi, che prevede, tra le altre questioni, la richiesta di adeguamento strutturale e ammodernamento di questa opera strategica». (rcz)