Confagricoltura Calabria conferma Statti alla guida, le congratulazioni di Mancuso

Confagricoltura Calabria conferma Statti alla guida e puntuali arrivano le congratulazioni del presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso.

«È un’ ottima notizia la riconferma dell’ imprenditore Alberto Statti alla guida di Confagricoltura Calabria. Il progetto di trasformazione sociale e culturale e di potenziamento dei settori trainanti l’ economia, su cui la Regione punta per garantire prospettive di futuro a un’ area del Paese che deve saper meglio coniugare tradizione e modernità, ha nella Confagricoltura regionale un importante alleato. E nel suo Presidente, e nella sua ricca esperienza maturata sul campo e suffragata da lucide capacità di analisi e proposte innovative, un riferimento prezioso», ha detto Mancuso.

Consorzi di Bonifica, Statti (Confagricoltura): Fallito progetto Coldiretti

Il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, è intervenuto sulla situazione degli Enti Consortili, dichiarando «fallito il Progetto Coldiretti».

«Negli ultimi 20 anni – ha spiegato – i Consorzi di Bonifica in Calabria hanno avuto un preciso orientamento, a gestirli, (s)governarli e considerarli come una sorta di giardino di casa è stata la Coldiretti, che ancora oggi mantiene salda la presa sulla governance consortile. In moltissime occasioni Confagricoltura ha denunciato un andazzo generale connotato da inefficienza e fatti più o meno gravi di malcostume».

«Come dimenticare – ha continuato Statti – l’utilizzo di fondi dei Consorzi per garantire numeri e presenze a manifestazioni di parte e autocelebrative, come non ricordare gli incarichi esterni lautamente pagati, l’occupazione manu militari di ogni attività consortile al solo fine di garantire consenso ai gestori agricoli, le assunzioni prive di ogni logica di sostenibilità economica e finanziaria, le squadre dei Consorzi usate quasi esclusivamente per la manutenzione o il restyling di villette o parchi comunali».

Statti ha ricordato le «denunce pubbliche che ci hanno anche portato, lo ricordiamo ai corti di memoria, a non partecipare alle elezioni consortili o, ad esempio, a sottolineare il fatto che alcune Commissioni tributarie provinciali fossero letteralmente seppellite sotto una mole di ricorsi per tributi consortili del tutto scollegati dalla realtà. Nonostante i nostri ripetuti appelli la situazione lungi dal migliorare si è, invece, incancrenita. I servizi alle aziende agricole sono pochi o quasi inesistenti, basta chiedere alle centinaia e centinaia di agricoltori che provvedono direttamente alla manutenzione di opere consortili. Il contributo al governo del territorio poi è anche paradossale, lungi dal mitigare quello idrogeologico gli enti consortili hanno aggiunto a quello il loro di dissesto».

«I fatti delle ultime settimane e degli ultimi giorni – ha proseguito il presidente di Confagricoltura Calabria –, dunque, non ci sorprendono, così come non ci meravigliano le dichiarazioni fatte o le iniziative assunte con una logica che sa molto di resa dei conti all’interno del gruppo, più o meno ampio, di persone che nell’ultimo ventennio ha (s)governato i Consorzi, portando al totale fallimento quello che era stato descritto come un progetto ambizioso. Fallimento certificato, peraltro, dall’analisi compiuta e messa nero su bianco dalla sesta commissione del Consiglio Regionale. La resa dei conti di questi ultimi giorni registra contrapposizioni ma anche una malcelata e comune visione, quella di addebitare alla Regione ciò che non va, uno sciocco quanto scontato scaricabarile che è in evidente contrasto con la natura dei Consorzi che è, per definizione, di autogoverno».

«Fin qui – ha detto ancora  – quello che ci auguriamo sia il passato. Ora è tempo di ragionare su un possibile futuro, magari partendo dall’esperienza di consorzi virtuosi. Siamo d’accordo con la definizione di carrozzoni usata da Roberto Occhiuto ma siamo anche certi che il Presidente della Giunta Regionale sia pienamente consapevole del fatto che non sia possibile buttare, come si è soliti dire, il bambino e l’acqua sporca».

«I Consorzi sono infatti essenziali per lo sviluppo ed il consolidamento di un sistema agricolo – ha sottolineato – che sta dimostrando una straordinaria capacità di resistenza alla crisi ed un dinamismo certificato dai numeri; oggi l’immagine della Calabria veicolata dall’export è nei fatti affidata per buona parte alle nostre impareggiabili produzioni agroalimentari. Enti consortili, dunque, essenziali sì ma bisognosi di una radicale e definitiva riforma che dovrà avvenire con la consapevolezza di ciò che è accaduto ma anche con la responsabilità di percorsi che abbiano nell’ascolto e nel confronto la cifra distintiva. Confagricoltura è pronta a scelte di coraggio, di merito e di prospettiva».

«Se i Consorzi devono essere, ed è giusto che lo siano, uno dei tasselli di una Calabria rinnovata, moderna ed efficiente, noi ci siamo», ha concluso. (rcz)

Statti (Confagricoltura Calabria): Mezzogiorno grande assente dalla legge di Bilancio 2023

«Il Mezzogiorno è il grande assente nel disegno di legge di Bilancio del 2023», ha denunciato il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, spiegando che «non c’è nessun riferimento nel testo varato dall’esecutivo Meloni a misure che tengano conto della delicata situazione che vive questa area del Paese e la Calabria in particolare».

Questo, per Statti, è «una grave disattenzione del Governo».

«Misure come il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno – ha sottolineato Statti – che si sono rilevanti importanti per generare sviluppo ed occupazione nella nostra regione, non vengono rinnovati. E non c’è traccia di iniziative che possano sostenere imprese che lavorano o hanno intenzione di investire in Calabria».

«In questo modo – ha aggiunto – c’è il rischio concreto che il divario tra regioni particolarmente fragili come la nostra ed il resto del Paese possa crescere sensibilmente. Soprattutto alla luce dell’intenzione palesata dal Governo di voler accelerare sull’autonomia differenziata».

«Occorrono correttivi alla manovra finanziaria – ha evidenziato Statti – che così come impostata dimostra scarsa attenzione a quanti lavorano per consentire alla Calabria di recuperare terreno e di creare condizioni favorevoli affinché si limiti la fuga di cervelli e capitali da una regione già fortemente fragile».

«C’è la necessità che i parlamentari calabresi – ha concluso Statti – facciano fronte comune per impedire che si perpetui ai danni della Calabria e del Sud in generale quella che riteniamo una vera e propria ingiustizia. Siamo convinti che esistano i margini per spingere il Governo ed il Parlamento a sanare questa grave mancanza». (rcz)

Statti (Confagricoltura): Chiesto stato di calamità per siccità in Calabria

Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, in una intervista a Adnkronos, ha reso noto di aver chiesto lo stato di calamità per la siccità in Calabria.

«La situazione è drammatica – ha spiegato –. Nello scorcio di inverno e per tutta la primavera non è piovuto. In sostanza per tutto il 2022 non abbiamo avuto fenomeni di pioggia. Le campagne hanno necessità di acqua e purtroppo non ce n’è».

«A causa della siccità – ha osservato Statti – le falde si sono abbassate, per cui avremo sicuramente minore produzione. Sui cereali, ed esempio, stiamo riscontrando una diminuzione del 40%, in alcuni casi del 50%. Una situazione assolutamente drammatica. È vero che ci sono prezzi di vendita superiori, per esempio sul grano, ma è anche vero che le produzioni sono dimezzate. A tutto ciò vanno aggiunti i costi di carburanti, fertilizzanti, energia e così via. Ma il problema numero uno è l’acqua, che mancherà anche nel periodo estivo».

«In Calabria, nei prossimi giorni – ha proseguito – ci aspettiamo temperature che supereranno abbondantemente il 40°, e non avere acqua significa mettere in crisi le colture, che andranno inevitabilmente in stress, di conseguenza ci saranno problemi sensibili, anche per il settore della zootecnia. Tutto il sistema produttivo calabrese subirà penalizzazioni non indifferenti».

Quindi, si è reso necessario chiedere lo stato di calamità, «perché purtroppo oggi non possiamo fare a meno di avere anche il sostegno da parte del governo. Siamo di fronte a un fatto eccezionale. Ci sono stati anche altri periodi di siccità in Calabria, ma uscire da un inverno così siccitoso non era mai capitato». 

Transizione ecologica, Confagricoltura Calabria ed Enel illustrano le iniziative per le aziende del settore

Confagricoltura Calabria ed Enel hanno illustrato, alle aziende associate, i contenuti degli accordi sottoscritti tra Confagricoltura e Gruppo Enel per offrire un pacchetto di soluzioni su misura per le aziende del settore che riguardano sia il fronte dell’energia, elettrica e gas, sia l’efficienza energetica.

L’incontro è stato aperto dagli interventi di Angelo Politi, Direttore di Confagricoltura Calabria, in sostituzione di Alberto Statti, Presidente Confagricoltura Calabria, insieme a Donato Rotundo e Roberta Papili di Confagricoltura, ai quali hanno fatto seguito Claudio Fiorentini e Lanfranco Di Campello, in rappresentanza di Enel Italia, che hanno illustrato le opportunità offerte dalla transizione energetica grazie ad interventi mirati e personalizzati sui cicli produttivi agricoli.

In particolare la proposta si articola, anche tramite il supporto di figure commerciali dedicate da parte di Enel Energia ed Enel X, in studi di progetto per valutare la convenienza economica e di fattibilità della proposta commerciale, prodotti dedicati per le commodities elettrica e gas, il Circular Economy Report per misurare attraverso un’azione di audit la circolarità dell’azienda e le azioni possibili di miglioramento per l’efficientamento energetico, come l’installazione di impianti fotovoltaici nuovi o l’ottimizzazione di quelli esistenti, le comunità energetiche rinnovabili, le infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica.

Capitolo importante della sinergia è inoltre favorire l’innovazione tecnologica, quindi anche il fotovoltaico, rispettando le aree rurali nel loro complesso, compresi gli aspetti paesaggistici.

Enel e Confagricoltura Calabria definiranno ora una serie di iniziative di approfondimento dedicate a specifici settori di attività e lavorazioni del settore agricolo. (rrm)

Statti (Confagricoltura Calabria): Serve intervenire con misure specifiche per crisi olivicoltura

Il presidente di ConfagricolturaAlberto Statti, ha chiesto un incontro urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, per «individuare delle soluzioni immediate a tale stato di crisi ed elaborare un progetto e medio lungo termine per ridare certezza ad uno dei comparti primari dell’agroalimentare calabrese».

Per il presidente, infatti, «occorre intervenire al più presto con misure specifiche per fronteggiare un quadro che diviene di ora in ora più drammatico per le imprese che operano nel settore olivicolo calabrese».

«Non è più possibile assistere inermi – ha dichiarato Statti – a ciò che sta accadendo e che si profila come una vera e propria “svendita” di quella che dovrebbe essere una delle punte di diamante della produzione calabrese d’eccellenza: olivicoltura».

«L’impennata inarrestabile dei costi di produzione (elevato costo del lavoro, aumento del prezzo dei carburanti agricoli, dei fitofarmaci, concimi e di tutti i mezzi tecnici) – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Calabria – nonché le condizioni climatiche sempre più variabili e la crescente pressione fiscale non vengono minimamente ricompensati dai prezzi di vendita del prodotto di qualità, che ogni anno registra un segno meno».

«Il prezzo medio rilevato da Ismea il 4 novembre scorso sulle piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro di 4,20 euro al chilogrammo – sottolinea Statti – ben 0,20 euro in meno al chilo rispetto ai 4,40 euro rilevato invece il 28 ottobre (-4,5%), mentre il prezzo reale si attesta sui 3,40/3,50 euro kg e questo dato è in continua discesa».

«In questo particolare contesto – ha rilevato il leader di Confagricoltura Calabria – non sono solo a rischio gli imprenditori olivicoli, ma anche tutti gli operatori della filiera, essendo il comparto in termini occupazionali un settore di particolare importanza nel panorama economico regionale.  Per questo è necessario adottare ora e subito una strategia lungimirante e di prospettiva per garantire soluzioni che possano dare un futuro diverso ad un comparto che ricordiamo resta uno dei pilastri dell’intera produzione agricola calabrese».

Per Statti, «c’è da rilanciare l’immagine del marchio Calabria, che sappia premiare l’alto livello raggiunto dall’olivicoltura regionale, così come occorre sostenere i processi di innovazione e ammodernamento delle imprese. Ma anche mettere in piedi misure specifiche per garantire una migliore e più efficiente organizzazione dell’offerta».

«Tutte azioni – ha sottolineato Statti – che consentirebbero di innalzare il livello di competizione del sistema produttivo calabrese permettendogli di gareggiare alla pari con altri territori».

«Come Confagricoltura – ha concluso Statti – siamo pronti a dare il nostro contributo di idee per la soluzione della drammatica situazione che interessa le nostre aziende». (rrm)