REGGIO – Il Consiglio comunale approva il Bilancio di previsione

Il Consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato il bilancio di previsione.

Ad illustrare il bilancio di previsione l’assessore alle Finanze dell’Ente, Domenico Battaglia, che ha evidenziato come «lo schema di bilancio sottoposto, grazie alle indicazioni fornite a questa Amministrazione, nella complessiva pianificazione inserita nell’ambito del Dup, rispetta i principi di contabilità generale e il pareggio della legislazione vigente».

«La manovra di bilancio – ha spiegato – ammonta a 709 milioni di euro. Come sapete, da qualche anno, i criteri e i parametri generali che sovrintendono alla relazione del bilancio di previsione, tengono come importante punto di riferimento il Patto sottoscritto con lo Stato, siglato con il presidente Draghi, che ha suggellato un percorso di recupero di credibilità rispetto all’Amministrazione comunale».

«Continua la riduzione del disavanzo – ha aggiunto – che si attesta a 191 milioni, 20 in meno rispetto allo scorso anno. Si è dunque passati dai 400 milioni del 2020 ai 191 di oggi. In netto miglioramento il tasso di copertura dei servizi a domanda individuale la cui previsione per il 2025, si attesta al 69% rispetto al 61% del 2024».

«Oggi tutto torna – ha concluso Battaglia – e il nostro bilancio è in salute, ringrazio il Sindaco Giuseppe Falcomatà che, all’atto del suo insediamento, ha deciso, prendendosi il rischio, di non dichiarare il dissesto finanziario. Una decisione sofferta, ma intrapresa con lungimiranza, si è scelta la strada di risanare le finanze, oggi e ancor più domani, quando verranno meno gli impegni dei patti, saranno liberate partite di bilancio che consentiranno un maggiore potere di spesa e si sarà onorato il patto di equità intergenerazionale che potrà consentire un futuro migliore per Reggio».

A seguire l’enunciazione delle attività poste in essere per la relazione del bilancio da parte del dirigente Franco Consiglio.

La seduta si è aperta con la richiesta di un minuto di silenzio da parte del consigliere comunale Filippo Quartuccio che ha espresso solidarietà per le numerose vittime del terremoto nel Myanmar.

«Questa terra conosce bene le difficoltà che stanno vivendo quei territori – ha detto – ma è dal dolore che si prova che si rinasce ed è questo l’augurio che facciamo, restando vicini a loro con il cuore».

Durante la discussione sul bilancio di previsione il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Marino, ha ringraziato per il lavoro svolto dall’assessore Battaglia, l’ufficio finanza e Franco Consiglio, il collegio del revisori. Ha citato Andreotti, poi, nel ricordare che «la sapienza non è propria di chi pretende di voler dare lezione agli altri, c’è una sapienza di cuore che va oltre le conoscenze e i curriculum».
Un messaggio chiaro lanciato dopo il lungo intervento del consigliere d’opposizione, Antonino Minicuci che entra in consiglio, secondo Marino: «con l’illusione di voler insegnare agli altri, pensando di dare lezione».
Il rammarico per Marino è di non aver avuto nella civica assise lo stesso Minicuci 15 anni fa, «nell’epoca dei bilanci della finanza creativa, in cui venivano distratti fondi con spregiudicatezza, avrebbe sicuramente saputo dare consigli. L’odierno bilancio non è il libro dei sogni, come in passato avveniva, ma è serio e vero, così come tutti i documenti economici che l’Amministrazione ha prodotto e come certificato dalla Corte dei Conti».
Il consigliere ha, poi, evidenziato alcuni elementi positivi emersi dal bilancio in relazione ai servizi offerti alla persona, come la mensa scolastica a 2.550 bambini, il servizio scuolabus a 650 studenti della città, investimenti per una quota superiore ai 200 milioni di euro per la pianificazione, programmazione e progettazione.
«Una dotazione, tuttavia – ha concluso Marino – messa a rischio dal governo nazionale che manca di trasferire circa dieci milioni di risorse (Pon, POc e Pnrr), causando una mancanza di liquidità che mette a rischio la tenuta delle imprese».

Il consigliere Antonino Castorina ha chiarito: «Ho ascoltato la riflessione del consigliere Minicuci che avrebbe potuto confrontarsi coi consiglieri Neri e Marcianò visto che erano da questa parte, quando era in vigore il piano di rientro e non si poteva spendere e che, anche grazie al loro impegno, siamo riusciti a superare la situazione di stallo. Ricordiamo quella scelta di coraggio che ha visto tutti noi protagonisti, non si può fare un damnatio memoriae di ciò che è stato».

«Quando abbiamo votato nella sede opportuna, ossia la Commissione Bilancio – ha proseguito – presieduta da Pino Cuzzocrea, non mi sembra ci siano state proposte emendative da parte dell’opposizione a bilancio o Dup, le riflessioni di oggi non hanno avuto all’interno della sede propria la necessaria conseguenza rispetto agli intendimenti posti oggi. Criticate su altro, perché vuol dire che non vivete la città oppure avete letto il bilancio senza capire cosa comporta. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che è stato fatto perché abbiamo superato una fase dura e abbiamo dato una speranza di programmazione per il futuro della città».

Il consigliere Giuseppe Sera ha fatto i complimenti al settore Finanze per il lavoro svolto «con l’augurio di proseguire su questa missione che porta risultati. Ho seguito l’intervento di Minicuci: è semplice buttare appunti in commissione o in consiglio comunale. In Commissione ho posto l’attenzione in maniera propositiva su cose che vanno migliorate e, prima di dire i punti migliorabili, ho specificato le cause e le soluzioni, questo è l’esercizio del ruolo di consigliere in commissione ed è un confronto leale».

«Qui bisogna fare sintesi di un documento del bilancio – ha continuato  perché sono 9 anni che, affidandoci a Franco Consiglio, portiamo risultati. Parliamo dei servizi raggiunti: niente più file all’ufficio anagrafe, i risultati per i trasporti con 49 nuovi mezzi, gli empori della solidarietà a Pellaro e Arghillà, per l’assistenza a 300 famiglie; gli asili che fanno parte di una programmazione che dura da anni. Questi sono obiettivi raggiunti dall’Amministrazione. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha avuto il coraggio di prendere posizione, scegliendo la strada più difficile, ma con la coscienza del buon padre di famiglia».
In sede di dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Antonino Zimbalatti, Franco Barreca(rrc)

REGGIO – Al Consiglio comunale approvato il Dup 2025/2027

Il Consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato il Documento unico di programmazione (Dup) per il triennio 2025/2027.

Inoltre, disco verde alla donazione di un monumento dedicato all’Arma dei Carabinieri da collocare presso Largo Caduti di Nassiriya e all’individuazione delle aree P.e.e.p. (Piani di edilizia economica e popolare) e P.i.p. (Piani per insediamenti produttivi) e alla risoluzione “Riconoscimento Stato di Palestina e via di pace ai conflitti in Medioriente”.

La seduta si è aperta con un minuto di silenzio, su proposta del consigliere Giuseppe Giordano, per la scomparsa dello storico Lucio Villari. Quindi, nella fase preliminare della seduta, si è svolto un articolato dibattito politico.

Il consigliere Antonino Zimbalatti ha espresso preoccupazione per il futuro del Seminario arcivescovile invocando unità a difesa di un caposaldo della città. La consigliera Angela Marcianò ha espresso il proprio punto di vista sulla fase finale della candidatura di Reggio a Capitale italiana della Cultura e, pur dichiarandosi delusa dall’esito, ha stigmatizzato il fatto che tale percorso sia divenuto terreno di scontro tra correnti politiche.

Argomento ripreso dal consigliere Massimo Ripepi, che ha comunque espresso la necessità di un approfondimento sul dossier, in particolare sulla parte finanziaria, e sui rilievi sollevati dalla Giuria che ha valutato le città finaliste, per poi introdurre nel dibattito l’argomento dei fondi per il quartiere Arghillà annunciati dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante un recente Question time alla Camera, in risposta alle sollecitazioni del deputato Francesco Cannizzaro.

Sul punto è intervenuto anche il consigliere Giuseppe Sera, che ha ricordato le azioni concretizzate dall’Amministrazione comunale sul quartiere fin dal 2018. A ciò ha replicato il consigliere Federico Milia, sostenendo che dal 2018 ad oggi la situazione sia degenerata e che l’unica soluzione possibile fosse un intervento governativo.

Tornando sul tema cultura, il consigliere Antonino Castorina ha lodato l’approccio costruttivo della collega Marcianò disapprovando, di contro, il mancato coinvolgimento del Comune e della Città Metropolitana nel percorso sull’istituzione della Facoltà di Medicina. Il consigliere Saverio Pazzano ha, invece, espresso la necessità che il metodo partecipativo adottato per la candidatura a Capitale della Cultura sia esteso in maniera organica e sistematica alla programmazione delle politiche culturali in città.

A chiudere il dibattito preliminare l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà, che si è detto d’accordo sul fatto che il Seminario sia da tempo parte integrante della città ed esprimendo, al contempo, solidarietà al vescovo per le critiche che gli sono state indirizzate in merito alla vicenda, auspicando comunque la difesa di questo presidio non solo per ciò che ha rappresentato finora ma anche per ciò che può diventare alla luce dello sviluppo futuro della zona.

Sul dossier Capitale della Cultura il sindaco ha espresso la volontà di non rimanere sul terreno dello scontro politico ma di mantenere vivo il fermento sulle politiche culturali che, anche grazie a questa esperienza, hanno ridato centralità al ruolo di Reggio nel Mediterraneo. Su Arghillà, infine, il primo cittadino ha invitato a non svilire il percorso fatto negli anni non solo dell’Amministrazione comunale ma anche da decine di associazioni costantemente presenti e attive nel quartiere.

Si è quindi passati alla discussione dei punti all’ordine del giorno, con quello riguardante la donazione del monumento dedicato all’Arma dei Carabinieri approvato all’unanimità dopo la relazione del consigliere Marcantonino Malara e gli interventi dei consiglieri Milia, Giordano, Giuseppe De Biasi, Demetrio Marino e Armando Neri.

Sul Dup, dopo la relazione della funzionaria Anna Crea (E. q. Programmazione strategica e controlli interni), il confronto tra maggioranza e opposizione si è acceso rispetto all’emendamento proposto da Sera, su input degli uffici e dell’assessore ai Lavori Pubblici Franco Costantino, con cui è stata proposta la sostituzione di un file allegato per errore con quello corretto riguardante il Piano triennale delle opere pubbliche. Marcianò ha stigmatizzato i ritardi nell’adozione degli strumenti di programmazione ed espresso netta contrarietà rispetto all’emendamento, sostenendo invece la necessità di adottare una nuova delibera di Giunta, posizione analoga a quella espressa in seguito anche da Ripepi, Neri e Demetrio Marino

. A sostenere la correttezza amministrativa dell’emendamento è stato, oltre allo stesso Sera, l’assessore Costantino, il quale ha richiamato anche il parere espresso in merito – e ribadito in Aula in seguito a una richiesta di chiarimenti del consigliere Zimbalatti – dalla segretaria generale Antonia Criaco, la quale ha chiarito che il nuovo allegato è coerente con gli strumenti di programmazione e con il Bilancio, specificando inoltre che le modifiche apportate riguardano solo gli interventi già appaltati e per questo debitamente rimossi dallo schema allegato in precedenza.

Il consigliere Pazzano ha dichiarato di non partecipare al voto invocando il coinvolgimento delle parti sociali prima dell’approvazione del Dup. Il consigliere Antonino Minicuci ha infine sollevato il problema giuridico dell’inserimento di modifiche ed emendamenti tra prima e seconda convocazione, chiedendo al sindaco una riflessione e il rinvio della seduta. Bocciata quest’ultima proposta, sia l’emendamento che il Dup sono stati approvati a maggioranza, mentre la minoranza ha abbandonato l’aula.

L’individuazione delle aree P.e.e.p. e P.i.p. e i debiti fuori bilancio relativi al contenzioso tributario per il mese di dicembre 2024 (su cui hanno relazionato rispettivamente i consiglieri Sera e Giuseppe Cuzzocrea) sono stati approvati con l’astensione del consigliere Pazzano. La risoluzione sulla Palestina, su cui sono intervenuti i consiglieri Sera, Pazzano, Quartuccio e Giordano, è stata approvata all’unanimità dei presenti. In chiusura il consigliere Carmelo Versace ha invocato verifiche amministrative e maggiore attenzione sugli atti portati all’esame del Consiglio comunale, mentre è stata rinviata l’adozione del regolamento per la gestione e l’uso del centro giovanile denominato “Generattivi”. (rrc)

REGGIO – Riunito il Consiglio comunale: via libera allo Ius Scholae

Il consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato la mozione sullo Ius Scholae.

La mozione, proposta dai consiglieri Filippo Burrone, Carmelo Versace e Antonino Castorina, che ha relazionato in Aula, ha lo scopo di sollecitare formalmente il Governo e il Parlamento affinché venga esaminata e approvata una riforma della legge sulla cittadinanza che riconosca tale diritto ai minori stranieri nati o arrivati in Italia in giovane età che abbiano completato almeno un ciclo scolastico di cinque anni nel nostro Paese.

L’assemblea si è aperta con un minuto di silenzio (su invito del consigliere Giuseppe Marino) in ricordo dei dipendenti del Comune Pierluigi D’Apice, Lorenzo Alampi e Nicola Sergio, scomparsi nel corso dell’ultimo anno. L’Aula ha espresso cordoglio anche ai consiglieri Giovanni Latella e Marcantonino Malara per la perdita di loro congiunti.

Nella fase preliminare della seduta si è registrato l’intervento del consigliere Antonino Minicuci che, tra le altre cose, ha auspicato che la magistratura giudicante riesca ad esprimersi prima delle prossime elezioni rispetto all’inchiesta relativa a quelle del 2020, dando poi il via a un ulteriore dibattito politico sulla recente classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. Ne è seguito un botta e risposta tra l’opposizione (intervenuta per bocca, oltre che di Minicuci, dei consiglieri Demetrio Marino, Massimo Ripepi e Giuseppe De Biasi) e la maggioranza (con gli interventi di Filippo Quartuccio, Giuseppe Marino, Francesco Barreca e Filippo Burrone).

A chiudere il dibattito l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha risposto alle questioni sollevate dagli esponenti dell’opposizione a partire proprio dalla classifica del Sole 24 ore, per poi spaziare sull’argomento del ricorso rispetto alla procedura Via-Vas relativa al progetto del Ponte sullo Stretto e sui progetti inerenti i campus universitari in città; il primo cittadino ha fatto riferimento non solo a quello annunciato recentemente da 4 milioni di euro, ma ha invocato chiarezza anche su quello da 90 milioni di euro che doveva essere realizzato a Saline Joniche, specificando che quello da 4 milioni di euro riguarderebbe più che altro un’acquisizione immobiliare e non la realizzazione di un vero e proprio campus.

Il Consiglio comunale ha, poi, approvato a maggioranza 48 dei 49 punti previsti all’ordine del giorno. Il primo, su cui ha relazionato il dirigente Francesco Consiglio, riguarda la ratifica della delibera di Giunta comunale n. 205 del 9 novembre scorso con cui si è dato via libera a una variazione d’urgenza al Bilancio di previsione 2024/2026 relativa a una quota vincolata del risultato di amministrazione per l’importo complessivo di 5.843.736,65 euro, dei quali 4.773.208,91 euro per la parte capitale e 1.070.527,74 euro per la parte corrente.

Approvati anche la ricognizione annuale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche al 31 dicembre 2023 e i patti parasociali per l’esercizio del controllo analogo congiunto sulla società Atam Spa, punti sui quali ha relazionato la dirigente Gerolama Daniela Roschetti.

I consiglieri di opposizione hanno lasciato l’Aula dopo la discussione del secondo punto all’odg, di seguito il Consiglio ha dato il via libera, con alcune astensioni su singoli punti, al riconoscimento di oltre 40 debiti fuori bilancio. (rrc)

REGGIO – Milia risponde a Falcomatà: «Nessuna struttura sanitaria pubblica chiuderà a Reggio»

Durante il suo intervento in consiglio comunale di Reggio, il capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, ha accusato il sindaco Giuseppe Falcomatà di strumentalizzare un argomento delicato come quello della sanità per spostare l’attenzione dei cittadini dalle reali problematiche irrisolte dall’Amministrazione.

Milia, infatti, ha parlato di «allarmismo inutile e strumentale», in quanto «nessuna struttura sanitaria chiuderà nella nostra città. È in atto una riorganizzazione, che riguarda le strutture della nostra città, per la rivalutazione contrattuale di alcuni affitti di locali che risultano onerosi per l’ente, al fine di evitare sprechi. E di questo il Sindaco dovrebbe esserne a conoscenza, visto che su questo tema ha anche relazionato il collega Latella in commissione, a seguito dell’incontro con i vertici dell’azienda sanitaria».

«Riorganizzare non è tagliare: il sindaco rappresenta la massima autorità sanitaria locale e ha il preciso dovere di supportare i cittadini e l’attività della Regione in merito a questo tema», ha rilevato Milia, sottolineando come «dovrebbe essere un punto di riferimento, non creare allarmismi inutili, in maniera strumentale e per soli fini politici, su un tema complesso, in una regione in cui la gestione della sanità, come sappiamo, è sempre stata un dramma e ricordo che è solo grazie all’intuizione del presidente Occhiuto, con la presa in servizio dei medici cubani, che oggi si è evitata la chiusura di tanti presidi».

«Riguardo le guardie mediche – ha aggiunto – non si stanno chiudendo: semplicemente, come è noto, c’è una carenza di personale importante e necessariamente si è reso necessaria la riorganizzazione dei punti, accorpando più centri, per sopperire alla mancanza di personale, per garantire la  copertura dei turni e un servizio capillare ai cittadini. Si è parlato anche di chiusura del centro prelievi: il centro prelievi non chiuderà».

«Capisco non ci siano altri temi sui quali attaccare la regione Calabria in questa fase politica – ha concluso – visto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Capisco sia più semplice spostare l’attenzione dai problemi reali, perché a parte il tempietto che è diventato il sacro Graal dell’amministrazione, non ci sono altri cantieri consegnati. Vi prego di non strumentalizzare l’attività sanitaria che si sta ponendo in atto per risolvere trent’anni arretrati di problemi». (rrc)

 

Il sindaco di RC Falcomatà: Assistiamo a politicizzazione dell’assegnazione delle funzioni da Regione

«Assistiamo a una politicizzazione dell’assegnazione delle funzioni che non dovrebbe essere, perché non sono una gentile concessione che le Regioni fanno, ma la semplice osservanza di una legge che ne prevede l’assegnazione».  È quanto ha dichiarato il sindaco del Comune di Reggio, Giuseppe Falcomatà, in merito alla mancata attribuzione delle funzioni da parte della Regione alla Città Metropolitana.

«Come abbiamo ribadito nel corso dell’ultima seduta di consiglio metropolitano – ha ricordato –  abbiamo sempre un approccio istituzionale alla vicenda. Continueremo a vigilare su questo perché non possiamo aspettare. In questi giorni la nostra Città metropolitana è stata una vetrina importante e penso al successo di pubblico di Sky Calciomercato e Bergafest, un nuovo entusiasmo che va supportato avendone le possibilità. Metrocity non ha le deleghe al turismo e alla cultura, per supportare la programmazione diretta utilizziamo l’attività di marketing territoriale che ci consente di farlo, ma non ci consente la pienezza che avremmo con le deleghe».

«C’è, ad esempio, un’assenza di guide turistiche – ha rilevato – dovrebbe intervenire la Regione. Sono attività dove non ci può esser un approccio relativo alla sensibilità partitica, ma ci deve essere un approccio relativo alla consapevolezza istituzionale, io continuo ad essere fiducioso e promuoverò ulteriore sollecitazione prima della pausa estiva».

All’ordine del giorno del Consiglio comunale si è parlato dell’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2024 ai sensi degli artt. 175, comma 8 e 193 del d.lgs. n. 267/2000; una serie di debiti fuori bilancio e ancora la mozione per il “Riconoscimento dello youth work, della figura dello youth worker, dell’educazione non formale” e la mozione “Istituzione facoltà di medicina dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria”.

La seduta della civica assise si è aperta con un minuto di silenzio, chiesto dal consigliere comunale Giuseppe Sera, nel ricordo di Mario Laface, storico amministratore cittadino, scomparso qualche giorno fa.

A margine dei lavori preliminari l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha ricordato Laface «è stato amministratore di questa città – ha detto – un politico impegnato attivamente anche fuori dal ruolo istituzionale ed è giusto che il civico consenso ne onori la memoria e Reggio trovi il modo di ricordarlo in maniera imperitura».

«Il Consiglio comunale va sempre rispettato, come amministratori dobbiamo farlo in tutti i luoghi in cui è richiesta la nostra presenza – ha chiarito preliminarmente il sindaco – anche nel luogo in cui si esercita il nostro ruolo, in cui ci si confronta. Credo che non presentarsi a un consiglio, salvo particolari situazioni, ha un significato preciso e chi fa politica non può che attribuirvi un significato politico. Una scelta legittima ma che fa perdere un’occasione. Pone al di fuori un dibattito che avrebbe dovuto svolgersi all’interno del consiglio comunale. E’ un controsenso, a mio avviso, non partecipare al consiglio e poi essere presente alle commissioni, se non si riconosce la legittimità del civico consesso, non si deve riconoscerla nel suo insieme».

«Se mi assento dal consiglio e partecipo alle commissioni non torna qualcosa – ha detto –. Si perde tempo sottraendosi al confronto perché poi su punti inseriti all’ordine del giorno si deve tornare. Tutti perdiamo un’occasione: la perde principalmente chi è assente, la perdono i consiglieri presenti che vedono smorzata l’attività di discussione e dibattito e visto che rappresentiamo i cittadini, quando si svuota di significato il consiglio comunale è la città che perde un’occasione».

Per quanto riguarda l’idrico e il passaggio a Sorical, Falcomatà ha sottolineato come «da quand il servizio è passato alla Regione anche le responsabilità sono passate alla Regione, noi abbiamo il compito di fornire dati chiari ai cittadini, perché ancora oggi vedo molta confusione e noi dobbiamo dare risposte certe. Con Sorical il rapporto è stato improntato fin da subito alla piena collaborazione. La responsabilità è di Sorical ma lavoreremo insieme per dare supporto e governare l’emergenza».

I dati riportati dal sindaco non sono confortanti con l’acqua della diga del Menta sotto del 40%, a cui si somma l’impossibilità di attingere all’acqua del Tuccio che dà conforto alle zone della ionica. Da qui l’invito ad avere una consapevolezza maggiore nell’utilizzo dell’acqua e a una campagna per sensibilizzare all’uso consapevole della stessa.

Il sindaco è intervenuto sulla mozione per l’istituzione della facoltà di medicina sollecitando a stretto giro la convocazione di un consiglio comunale aperto con tutti gli attori coinvolti nel processo.

I lavori preliminari si sono aperti con l’intervento del consigliere Franco Barreca, che ha risposto circa gli interventi in atto sul fronte idrico, dopo la riunione in Prefettura: «È stato convocato un tavolo tecnico col prefetto, se ne discute da almeno due settimane, ci saranno nuovi incontri nelle prossime ore – ha chiarito –. La nostra Amministrazione ha avuto la lungimiranza di aggiungere nuove autobotti che stanno lavorando per dare risposte ai cittadini che ne fanno richiesta».

Barreca si sofferma poi sull’isolamento dai treni che andrà da Salerno a Reggio, per cinque giorni alla settimana, chiedendo se si tratta di «prove tecniche di autonomia differenziata». Da qui l’invito a scrivere ai dirigenti di Rfi.

Si è soffermato sulle aliquote Tefa e le polemiche delle ultime ore il consigliere Carmelo Versace: «Per onestà intellettuale provo a mettere in fila gli atti prodotti negli ultimi due anni. Ricordo ai concittadini che il servizio di raccolta nel territorio metropolitano era una delle poche funzioni attribuite a Metrocity, con un colpo di spugna della Regione in commissione bilancio, si è deciso di licenziare le funzioni che sono ritornate alla Regione».

«Oggi non sappiamo chi è il nostro interlocutore – ha concluso – dove si deve conferire. Mi dispiace che per onestà intellettuale questo non venga detto e che non si dica gli aumenti che oggi ci sono frutto di quella scelta». (rrc)

REGGIO – Approvato bilancio di previsione del Comune

La Giunta comunale di Reggio, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha approvato il bilancio di previsione 2024/2026. La proposta, approvata dall’Esecutivo Falcomatà, anticipa le scadenze previste a livello nazionale per l’esame del documento contabile.

Ad illustrarlo nel corso della riunione di giunta l’assessore alle Finanze Domenico Battaglia, insieme al Dirigente del Settore Francesco Consiglio, che hanno rappresentato ai componenti dell’esecutivo le caratteristiche principali del nuovo bilancio, che porta con sé alcune importanti novità in termini di agevolazioni per i cittadini ed investimenti pubblici in opere e servizi.

Soddisfazione espressa a margine della riunione di Giunta dal Sindaco Giuseppe Falcomatà che ha ringraziato l’Assessore Battaglia, il Dirigente Consiglio e tutto il settore per il lavoro preciso e puntuale svolto in sede di redazione del documento contabile che passerà adesso al vaglio del Collegio dei revisori dei conti e della commissione consiliare competente.

«È un bilancio di ripartenza – ha spiegato il sindaco – approvato nei tempi previsti, in anticipo rispetto alle scadenze nazionali, ed in linea con l’accordo assunto con il Governo che ci ha consentito la chiusura del piano di riequilibrio. Dopo tanti sacrifici da parte dei cittadini, siamo entrati in una nuova fase, quella della ripartenza appunto, che prevede finalmente delle scelte politiche che vanno nella direzione del sostegno alle fasce più fragili e degli investimenti in termini di manutenzioni ed opere pubbliche».

«Tra gli aspetti più significativi – ha proseguito il sindaco – c’è l’aumento sensibile delle risorse destinate alle manutenzioni, per la società Castore, e delle agevolazioni per le famiglie reggine sul pagamento della Tari. Due spunti importantissimi, che saranno sviscerati nel corso del lavoro della Commissione e del Consiglio comunale e che danno il segno dell’indirizzo politico dell’Amministrazione, che punta ad un miglioramento dei servizi e del decoro urbano e contestualmente di una progressiva ma costante riduzione della pressione fiscale sulle famiglie».

A margine della seduta, l’assessore Battaglia ha parlato di «un documento di bilancio che rispetta i tempi previsti dalla legge e che permette all’Amministrazione di programmare investimenti per circa 422 milioni di euro, provenienti da fonti di finanziamento extrabilancio, da qui al prossimo triennio».

«Il documento approvato in giunta – ha spiegato – è finalmente scevro dai paletti imposti dal Piano di riequilibrio. Una novità importantissima, quasi impensabile fino a qualche anno fa. La città vede la luce in fondo al tunnel, dopo anni di sacrifici e forti restrizioni». Punti nodali della manovra, secondo l’assessore, sono rappresentati dal «decremento significativo del disavanzo, dal miglioramento della riscossione e dai fondi d’investimento garantiti sulle linee di finanziamento extracomunali».

«Il previsionale licenziato dall’esecutivo – ha concluso Battaglia – ci permette di potenziare il canone di Castore fino a 6 milioni di euro e di prevedere misure di sostegno alle famiglie disagiate con l’abbattimento della Tari per circa un milione. È un documento trasparente e, soprattutto, coerente con i parametri fissati dal Patto per Reggio concordato col Governo». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Un Consiglio comunale aperto sull’attraversamento stabile dello Stretto

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha lanciato la proposta di fare un Consiglio comunale aperto «dedicato all’attraversamento stabile dello Stretto, un momento di riflessione da condividere con tutte le forze politiche e sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i singoli cittadini ed i movimenti che vogliono vederci chiaro sul Ponte tra Reggio e Messina».

«Non possiamo essere soggetti passivi rispetto ad un progetto che modificherà radicalmente i nostri luoghi e le nostre abitudini», ha detto Falcomatà sostenendo, con forza, che «gli enti territoriali, in primis la Città Metropolitana di Reggio Calabria, devono comportarsi da istituzioni e governare questi processi, non subirli», ha detto Falcomatà nel corso del convegno sulla mega opera programmata dal Governo e che ha raccolto, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, tutte le espressioni del “no” alla sua realizzazione.

«Se il Governo vuole usare i fondi della coesione per costruire il Ponte – ha aggiunto il primo cittadino – si dovrà scontrare con la netta opposizione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Non consentiremo, infatti, che ingenti risorse riservate a colmare il gap fra il Nord ed il Sud del Paese attraverso investimenti su welfare, servizi pubblici essenziali, riqualificazione degli spazi pubblici o trasporto pubblico locale possano essere trasferiti sulla realizzazione del Ponte».

Un’infrastruttura che, secondo il sindaco Falcomatà, deve essere intesa come «un pezzo di un puzzle più grande, dove ci stanno l’alta velocità, la riqualificazione delle arterie stradali come la Statale 106 e le vie di collegamento alle aree intere, lo sviluppo dei porti e dell’aeroporto».

«Il Ponte inteso così com’è, da solo – ha spiegato – sarebbe solo un’inutile cattedrale nel deserto. Serve un coinvolgimento reale del territorio, attraverso le istituzioni ed in generale con la comunità di chi questi luoghi li vive da sempre. Tutti questi concetti li ho ribaditi nel corso dell’incontro richiesto da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina».

«Il Governo – ha proseguito Falcomatà – ha deciso di andare avanti su questo progetto e non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo essere protagonisti e non comparse. L’unità dei sindaci, espressa in questo contesto anche dai primi cittadini di Villa San Giovanni e Campo Calabro, Giusy Caminiti e Sandro Repaci, ma anche da quello di Messina Federico Basile, è l’unico modo possibile per poter incidere rispetto a questo progetto. Noi, infatti, vogliamo dimostrarci istituzioni serie e ci deve essere data la possibilità di farlo nei contesti, nei modi opportuni e degni di chi ha l’onore di rappresentare una comunità di quasi 600 mila abitanti».

«Su questi temi così importanti – ha concluso il sindaco – i cittadini vanno ascoltati ed il dibattito deve essere costante e sempre più animato. Proprio per questo, si è valutata la possibilità di discuterne a fondo in un consiglio comunale aperto da convocare nelle prossime settimane». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Coi contratti della Coesione, i fondi del Mezzogiorno a rischio commissariamento

«Con gli accordi sulla Coesione, il governo ha detto che ci darà dei soldi che già ci spettano perché costituzionalmente previsti. A differenza del passato, questi soldi, verranno inseriti all’interno di quella che è stata definita “strategia della nazione”». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del Consiglio comunale.

«Cioè se quell’elenco di settori – ha proseguito – non è coerente con le strategie della nazione sarà bocciato e, rispetto al passato, si fa finta che la legge 56/2014, istitutiva delle Città metropolitane non esista. Viene reintrodotto, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, il filtro della Regione Calabria rispetto alla presentazione dei progetti che devono essere coerenti con la strategia della nazione. Il filtro successivo è che se progetti hanno un minimo ritardo, il governo nazionale può commissariarli, e le risorse vengono usate per altri progetti, più coerenti con le strategie della nazione, come ad esempio il ponte sullo Stretto. Una parte cospicua delle risorse per la coesione sono state già destinate al ponte».

Al Consiglio comunale, svoltosi nella sala consiliare “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio, hanno partecipato una delegazione delle classi VB e V Sia dell’Istituto Piria.  I ragazzi, accompagnati dalle docenti Luciana Siviglia e Monia Cristarella, hanno visitato le aule dello storico palazzo dell’Amministrazione cittadina e hanno assistito alla seduta del civico consesso.

Il consiglio si è aperto con la richiesta di un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro, proposta dal consigliere Giuseppe Giordano «per ricordare una delle tragedie più pesanti che ha colpito un anno fa il nostro Paese con la morte di 94 migranti. Una ferita che sanguina e che ha evidenziato per l’ennesima volta che c’è una Calabria che sa reagire e che ha fronteggiato quel dramma, stringendosi attorno ai superstiti».

Sempre nel corso dei lavori premilitari, il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera, dopo aver sottolineato l’importanza della presenza dei giovani studenti, ha precisato «Il mio pensiero va al dissidente sovieto Aleksej Naval’nyj che voleva portare in Russia la dimostrazione di poter essere uno Stato diverso. Non serve silenzio, ma tanto clamore rispetto alle ingiustizie avvenute in quella parte del mondo. La sua idea era tanto pericolosa che era stato confinato in Siberia. Volevo esprimere, di contro, un plauso al coraggio di 200 studenti che a Pisa incarnavano l’idea di don Milani, “Io ci sono, voglio esserci”. I ragazzi che esprimono il loro pensiero – ha aggiunto il capogruppo – non vanno toccati nemmeno con un fiore. Vi chiedo un applauso perché va incoraggiata la partecipazione del libero pensiero più forte delle catene e delle manganellate».

«La presenza dei ragazzi delle scuole reggine in aula – ha affermato all’inizio del suo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà – è un buon esperimento di democrazia da portare avanti nei prossimi consigli con una rappresentanza più nutrita di giovani cittadini».

«Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo”– ha poi affermato poi il primo cittadino, riprendendo una citazione di Ernesto Guevara e rispondendo ai consiglieri di minoranza – fa parte dei nostri doveri di rappresentanti istituzionali della nostra Repubblica, portare all’interno della massima assise cittadina dibattiti su ciò che avviene intorno a noi, soprattutto quando richiama riflessioni».

«Un anno fa la strage di Cutro – ha concluso – importante ricordarla con un minuto di silenzio, ma questa assise dovrebbe chiedersi cosa è successo rispetto a un anno fa. Tre diverse inchieste che dovevano inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità, una sola condanna ad oggi, in una situazione che raggruppa diverse responsabilità di diversi settori del Paese. Quali sono stati gli effetti del decreto Cutro, è migliorato il sistema di accoglienza, funziona oggi alla luce del nuovo decreto? È legittimo che si debba pagare per non essere trattenuti nei centri alla frontiera. Rispetto a questi interrogativi basta leggere la relazione della Caritas nazionale che si esprime con totale condanna rispetto agli effetti del decreto».

Il sindaco Falcomatà, poi, parlato «di pista ciclabile e di bike lane significa parlare di due cose diverse. Nessuno in questa assise ha detto che si tratta di due progetti diversi, con due Rup diversi, due finanziamenti diversi. Non si possono confondere progetti diversi che hanno obiettivi diversi e che vengono realizzati in modo diverso. La pista ciclabile risponde a determinate normative, le bike lane, introdotte a differenza di come ha detto qualcuno, col decreto Crescita, sono la previsione di un utilizzo promiscuo della sede stradale. Significa utilizzo condiviso, ossia che quella corsia non è esclusiva e dedicata, ma che all’interno è possibile l’utilizzo con gli altri strumenti di mobilità consueti (auto e bus) anche delle biciclette».

«Il piano politico esiste – ha aggiunto Falcomatà – ma non solo per il sindaco e per la giunta. Esiste una responsabilità dell’esecutivo comunale, ma anche di tutti i consiglieri comunali che hanno il dovere di vigilare, non solo con la commissione di vigilanza. Non sono necessarie commissioni d’inchiesta. Il dovere di vigilanza è sugli atti che sono pubblici e vengono prima di ogni altra commissione. C’è un errore al quale si sta ponendo rimedio, verificando le responsabilità che ci sono: contabili, amministrative e penali. La nostra Avvocatura civica valuterà, a proposito di alcune uscite sui social, eventuali responsabilità di danno all’immagine della città». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Con Decreto Agosto messo in sicurezza il bilancio fino al 2042

«Con il Decreto Agosto abbiamo messo in sicurezza il bilancio fino al 2042». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del Consiglio comunale dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, Domenico Battaglia, sul punto all’ordine del giorno relativo alla deliberazione Corte dei conti n. 139/2023: ossia l’adozione di misure correttive finalizzate all’efficientamento del sistema delle riscossioni.

«Tutto ha una storia e questa storia parte da molto lontano – ha evidenziato il primo cittadino – si è già detto della prima scelta importante della nostra amministrazione di non dichiarare il dissesto con le conseguenze del caso. La nostra città, il “caso Reggio”, è divenuto paradigma di tutte le difficoltà che, non solo al Sud, ma in tutta Italia i Comuni affrontano. Da un lato per problemi strutturali e scelte politiche disinvolte, altre volte per problemi strutturali e scelte politiche negative».

«Quel percorso, quel lavoro quotidiano con Anci – ha aggiunto –, col ministero degli Interni, in particolare il Dipartimento di controllo e vigilanza sugli enti locali, sulle spese e la ragioneria ha portato all’adozione di alcune scelte che fecero i governi di allora. Basta col dare solamente del tempo ai Comuni, perché il procrastinare più in là il ripiano del disavanzo incideva sulle future generazioni. Si decise di dare risorse agli enti locali per azzerare il disavanzo e metterli davvero nelle condizioni di ripartire. L’inverso di ciò che si oggi vuole fare con l’autonomia differenziata».

«L’idea di dare gli strumenti ai comuni e non solo il tempo – ha aggiunto il sindaco – si è tradotta poi nel decreto Agosto del 2020 che ha portato alla sottoscrizione del Patto per Reggio con risorse, non solo nella nostra città. Si tratta di un Patto che, dentro una cornice di carattere generale, ovvero quello di dare risorse ai Comuni sedi di città metropolitana, con un disavanzo pro-capite di 700 euro, di fatto ha risolto il problema di Reggio e pochi altri comuni».

«Dentro quei 2 miliardi e 670 milioni di euro ci sono Reggio, Napoli, Torino e Palermo col suo disavanzo altissimo – ha proseguito –. Nel caso di Reggio sono stati previsti quasi 139 milioni scadenzati fino al 2042, un impegno che va molto oltre ogni ciclo politico. Questo significa avere messo al sicuro la città: sono state previste risorse all’interno di una cornice normativa, rispetto a un problema strutturale che risolve anni di gestione disinvolta delle case comunali e si è fatto non a caso, non per fortuna, ma perché frutto di un percorso politico».

Per questo motivo, ha detto il primo cittadino: «Vorremmo che le 26 pagine di relazione della Corte dei conti fossero presentate all’interno delle disamine che, non meglio identificate associazioni, fanno sullo stato dei conti del Comune, confondendo dopo anni debito e disavanzo, associazioni che sono una sorta di Robin Hood al contrario, rubano ai poveri o impoveriscono qualcuno, un’istituzione pubblica come il Comune di Reggio e, nonostante questo, hanno mezzo milione di buoni motivi per proporre invece schemi alternativi nei quali raccontano la loro versione sullo stato dell’arte comunale».

«In sintesi – ha proseguito il sindaco – oggi si ripristina il normale andamento delle cose in una città in cui probabilmente avevamo dimenticato cosa fosse. Questo non avviene a caso, ma dopo un’interlocuzione col Governo e dopo anni e lavoro continuo di recupero dell’autorevolezza di una città. A quel tempo c’era un Governo che dava risorse ai Comuni, soprattutto al Sud, a differenza di oggi in cui c’è un governo che invece rischia di sottrarre risorse ai territori, come ad esempio nel caso dell’accordo sulla Coesione».

«Voglio sottolineare alcuni numeri per fugare alcuni dubbi espressi sulla relazione – ha chiuso Falcomatà – la nostra riscossione è arrivata all’84% rispetto alle liste di carico. Mentre l’ultimo dato disponibile del 2017, parlava di circa 70 milioni di euro di riscossione complessiva, all’interno della relazione si può leggere di 80 milioni nel 2021, 90 milioni nel 2022 e 94 milioni nel 2023. In questo contesto generale di miglioramento evidente della riscossione mi preme sottolineare uno dei nervi scoperti della riscossione ovvero l’idrico. Vi ricordate quando si mettevano come risorse in attivo dei fondi che in realtà andavano restituiti alla Regione? A proposito dell’idrico la riscossione è raddoppiata: dai 9 milioni del 2017 ai 18 milioni del 2023. Si deve fare di più, ma mi sento di ringraziare Hermes, altra scommessa vinta dall’Amministrazione, quando nel 2015 Reges e Recasi avevano un contratto concluso, e sono state trasformate in una società in house, oggi virtuosa, che arriva quasi a 100 milioni di riscossione, per la quale va dato merito al management e ai lavoratori».

«L’obiettivo è trasformarla in società metropolitana – ha sottolineato – in modo tale che anche gli altri comuni della Città metropolitana possano usufruire del servizio. Ce ne siamo accorti solo noi? Sicuramente se ne sono accorti il Comune di Messina e quello di Taormina che hanno chiesto la collaborazione della nostra società per migliorare la riscossione dei tributi. Dovremmo esserne tutti orgogliosi, come amministratori e cittadini».

«Le 26 pagine – ha chiuso Falcomatà – contengono anche le misure che si devono portare avanti per migliorare la riscossione: a partire dall’aumento del personale del settore tributi già in atto coi nuovi assunti e altre misure come lo sportello polivalente multicanale che apriremo in primavera al Cedir e poi il Contact center, altra grande idea che va verso il miglioramento della riscossione, tenendo conto dell’aspetto dell’innovazione e digitalizzazione che ci impone l’Unione europea. All’interno del prossimo bilancio di previsione vedremo che finalmente grazie all’uscita dal piano ci saranno agevolazioni sulla Tari per le fasce deboli, le famiglie in difficoltà della nostra città».

In ultimo il sindaco ha ringraziato per il lavoro fatto in questi anni; oltre ai dirigenti, anche gli ex assessori Francesco Gangemi e Irene Calabrò(rrc)

Reddito di cittadinanza revocato con un sms, Lo Schiavo e Cittadino contro il governo Meloni

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto, e il consigliere comunale di Lamezia Terme, Lucia Alessandra Cittadino, denunciano «il cinismo e il pressappochismo con il quale l’Inps, con 169mila sms, ha comunicato ad altrettante famiglie la sospensione del Reddito di cittadinanza da agosto. Al momento – affermano i due esponenti del movimento Liberamente progressisti – i beneficiari coinvolti sono i cosiddetti “occupabili”, cioè facenti parte di quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65. Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Ancora una volta il Governo fa ricadere il peso delle scelte non programmate sui Comuni ed in particolare, nel caso di specie, sui servizi sociali, servizi notoriamente sguarniti di personale e mezzi e che pertanto mai riusciranno a prendere in carico alcun beneficiario».

«La scelta scellerata di voler punire le fasce più deboli – argomentano ancora Lo Schiavo e Cittadino -, ancora una volta caratterizza questo Governo. Siamo tutti d’accordo che la misura andava rimodulata facendo lavorare realmente i navigator, creando occasione di lavoro per i fruitori del Rdc, attivando misure minuziose di controllo sui truffatori. Tagliarla però, in maniera asettica e lineare, senza andare ad analizzare caso per caso, senza prendersi carico della povertà diffusa nelle classi sociali più deboli, è inaccettabile e richiede l’impegno di tutta la classe politica per evitare che tante famiglie ricadano nella morsa del racket delle mafie e dell’usura. Per questo, come movimento “Liberamente Progressisti”, solleciteremo la convocazione di commissioni ad hoc al fine di non gettare nella morsa della povertà migliaia di calabresi e di italiani. Un Paese civile non può permettersi che ci siano ragazzi privi di mezzi economici per studiare, famiglie senza la possibilità di fare la spesa, uomini e donne che pur di sopravvivere si fanno sfruttare o addirittura si vedono costretti a delinquere, con conseguenze nefaste per tutta la collettività». (rcz)