REGGIO – Milia risponde a Falcomatà: «Nessuna struttura sanitaria pubblica chiuderà a Reggio»

Durante il suo intervento in consiglio comunale di Reggio, il capogruppo di Forza Italia, Federico Milia, ha accusato il sindaco Giuseppe Falcomatà di strumentalizzare un argomento delicato come quello della sanità per spostare l’attenzione dei cittadini dalle reali problematiche irrisolte dall’Amministrazione.

Milia, infatti, ha parlato di «allarmismo inutile e strumentale», in quanto «nessuna struttura sanitaria chiuderà nella nostra città. È in atto una riorganizzazione, che riguarda le strutture della nostra città, per la rivalutazione contrattuale di alcuni affitti di locali che risultano onerosi per l’ente, al fine di evitare sprechi. E di questo il Sindaco dovrebbe esserne a conoscenza, visto che su questo tema ha anche relazionato il collega Latella in commissione, a seguito dell’incontro con i vertici dell’azienda sanitaria».

«Riorganizzare non è tagliare: il sindaco rappresenta la massima autorità sanitaria locale e ha il preciso dovere di supportare i cittadini e l’attività della Regione in merito a questo tema», ha rilevato Milia, sottolineando come «dovrebbe essere un punto di riferimento, non creare allarmismi inutili, in maniera strumentale e per soli fini politici, su un tema complesso, in una regione in cui la gestione della sanità, come sappiamo, è sempre stata un dramma e ricordo che è solo grazie all’intuizione del presidente Occhiuto, con la presa in servizio dei medici cubani, che oggi si è evitata la chiusura di tanti presidi».

«Riguardo le guardie mediche – ha aggiunto – non si stanno chiudendo: semplicemente, come è noto, c’è una carenza di personale importante e necessariamente si è reso necessaria la riorganizzazione dei punti, accorpando più centri, per sopperire alla mancanza di personale, per garantire la  copertura dei turni e un servizio capillare ai cittadini. Si è parlato anche di chiusura del centro prelievi: il centro prelievi non chiuderà».

«Capisco non ci siano altri temi sui quali attaccare la regione Calabria in questa fase politica – ha concluso – visto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Capisco sia più semplice spostare l’attenzione dai problemi reali, perché a parte il tempietto che è diventato il sacro Graal dell’amministrazione, non ci sono altri cantieri consegnati. Vi prego di non strumentalizzare l’attività sanitaria che si sta ponendo in atto per risolvere trent’anni arretrati di problemi». (rrc)

 

Il sindaco di RC Falcomatà: Assistiamo a politicizzazione dell’assegnazione delle funzioni da Regione

«Assistiamo a una politicizzazione dell’assegnazione delle funzioni che non dovrebbe essere, perché non sono una gentile concessione che le Regioni fanno, ma la semplice osservanza di una legge che ne prevede l’assegnazione».  È quanto ha dichiarato il sindaco del Comune di Reggio, Giuseppe Falcomatà, in merito alla mancata attribuzione delle funzioni da parte della Regione alla Città Metropolitana.

«Come abbiamo ribadito nel corso dell’ultima seduta di consiglio metropolitano – ha ricordato –  abbiamo sempre un approccio istituzionale alla vicenda. Continueremo a vigilare su questo perché non possiamo aspettare. In questi giorni la nostra Città metropolitana è stata una vetrina importante e penso al successo di pubblico di Sky Calciomercato e Bergafest, un nuovo entusiasmo che va supportato avendone le possibilità. Metrocity non ha le deleghe al turismo e alla cultura, per supportare la programmazione diretta utilizziamo l’attività di marketing territoriale che ci consente di farlo, ma non ci consente la pienezza che avremmo con le deleghe».

«C’è, ad esempio, un’assenza di guide turistiche – ha rilevato – dovrebbe intervenire la Regione. Sono attività dove non ci può esser un approccio relativo alla sensibilità partitica, ma ci deve essere un approccio relativo alla consapevolezza istituzionale, io continuo ad essere fiducioso e promuoverò ulteriore sollecitazione prima della pausa estiva».

All’ordine del giorno del Consiglio comunale si è parlato dell’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2024 ai sensi degli artt. 175, comma 8 e 193 del d.lgs. n. 267/2000; una serie di debiti fuori bilancio e ancora la mozione per il “Riconoscimento dello youth work, della figura dello youth worker, dell’educazione non formale” e la mozione “Istituzione facoltà di medicina dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria”.

La seduta della civica assise si è aperta con un minuto di silenzio, chiesto dal consigliere comunale Giuseppe Sera, nel ricordo di Mario Laface, storico amministratore cittadino, scomparso qualche giorno fa.

A margine dei lavori preliminari l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà che ha ricordato Laface «è stato amministratore di questa città – ha detto – un politico impegnato attivamente anche fuori dal ruolo istituzionale ed è giusto che il civico consenso ne onori la memoria e Reggio trovi il modo di ricordarlo in maniera imperitura».

«Il Consiglio comunale va sempre rispettato, come amministratori dobbiamo farlo in tutti i luoghi in cui è richiesta la nostra presenza – ha chiarito preliminarmente il sindaco – anche nel luogo in cui si esercita il nostro ruolo, in cui ci si confronta. Credo che non presentarsi a un consiglio, salvo particolari situazioni, ha un significato preciso e chi fa politica non può che attribuirvi un significato politico. Una scelta legittima ma che fa perdere un’occasione. Pone al di fuori un dibattito che avrebbe dovuto svolgersi all’interno del consiglio comunale. E’ un controsenso, a mio avviso, non partecipare al consiglio e poi essere presente alle commissioni, se non si riconosce la legittimità del civico consesso, non si deve riconoscerla nel suo insieme».

«Se mi assento dal consiglio e partecipo alle commissioni non torna qualcosa – ha detto –. Si perde tempo sottraendosi al confronto perché poi su punti inseriti all’ordine del giorno si deve tornare. Tutti perdiamo un’occasione: la perde principalmente chi è assente, la perdono i consiglieri presenti che vedono smorzata l’attività di discussione e dibattito e visto che rappresentiamo i cittadini, quando si svuota di significato il consiglio comunale è la città che perde un’occasione».

Per quanto riguarda l’idrico e il passaggio a Sorical, Falcomatà ha sottolineato come «da quand il servizio è passato alla Regione anche le responsabilità sono passate alla Regione, noi abbiamo il compito di fornire dati chiari ai cittadini, perché ancora oggi vedo molta confusione e noi dobbiamo dare risposte certe. Con Sorical il rapporto è stato improntato fin da subito alla piena collaborazione. La responsabilità è di Sorical ma lavoreremo insieme per dare supporto e governare l’emergenza».

I dati riportati dal sindaco non sono confortanti con l’acqua della diga del Menta sotto del 40%, a cui si somma l’impossibilità di attingere all’acqua del Tuccio che dà conforto alle zone della ionica. Da qui l’invito ad avere una consapevolezza maggiore nell’utilizzo dell’acqua e a una campagna per sensibilizzare all’uso consapevole della stessa.

Il sindaco è intervenuto sulla mozione per l’istituzione della facoltà di medicina sollecitando a stretto giro la convocazione di un consiglio comunale aperto con tutti gli attori coinvolti nel processo.

I lavori preliminari si sono aperti con l’intervento del consigliere Franco Barreca, che ha risposto circa gli interventi in atto sul fronte idrico, dopo la riunione in Prefettura: «È stato convocato un tavolo tecnico col prefetto, se ne discute da almeno due settimane, ci saranno nuovi incontri nelle prossime ore – ha chiarito –. La nostra Amministrazione ha avuto la lungimiranza di aggiungere nuove autobotti che stanno lavorando per dare risposte ai cittadini che ne fanno richiesta».

Barreca si sofferma poi sull’isolamento dai treni che andrà da Salerno a Reggio, per cinque giorni alla settimana, chiedendo se si tratta di «prove tecniche di autonomia differenziata». Da qui l’invito a scrivere ai dirigenti di Rfi.

Si è soffermato sulle aliquote Tefa e le polemiche delle ultime ore il consigliere Carmelo Versace: «Per onestà intellettuale provo a mettere in fila gli atti prodotti negli ultimi due anni. Ricordo ai concittadini che il servizio di raccolta nel territorio metropolitano era una delle poche funzioni attribuite a Metrocity, con un colpo di spugna della Regione in commissione bilancio, si è deciso di licenziare le funzioni che sono ritornate alla Regione».

«Oggi non sappiamo chi è il nostro interlocutore – ha concluso – dove si deve conferire. Mi dispiace che per onestà intellettuale questo non venga detto e che non si dica gli aumenti che oggi ci sono frutto di quella scelta». (rrc)

REGGIO – Approvato bilancio di previsione del Comune

La Giunta comunale di Reggio, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha approvato il bilancio di previsione 2024/2026. La proposta, approvata dall’Esecutivo Falcomatà, anticipa le scadenze previste a livello nazionale per l’esame del documento contabile.

Ad illustrarlo nel corso della riunione di giunta l’assessore alle Finanze Domenico Battaglia, insieme al Dirigente del Settore Francesco Consiglio, che hanno rappresentato ai componenti dell’esecutivo le caratteristiche principali del nuovo bilancio, che porta con sé alcune importanti novità in termini di agevolazioni per i cittadini ed investimenti pubblici in opere e servizi.

Soddisfazione espressa a margine della riunione di Giunta dal Sindaco Giuseppe Falcomatà che ha ringraziato l’Assessore Battaglia, il Dirigente Consiglio e tutto il settore per il lavoro preciso e puntuale svolto in sede di redazione del documento contabile che passerà adesso al vaglio del Collegio dei revisori dei conti e della commissione consiliare competente.

«È un bilancio di ripartenza – ha spiegato il sindaco – approvato nei tempi previsti, in anticipo rispetto alle scadenze nazionali, ed in linea con l’accordo assunto con il Governo che ci ha consentito la chiusura del piano di riequilibrio. Dopo tanti sacrifici da parte dei cittadini, siamo entrati in una nuova fase, quella della ripartenza appunto, che prevede finalmente delle scelte politiche che vanno nella direzione del sostegno alle fasce più fragili e degli investimenti in termini di manutenzioni ed opere pubbliche».

«Tra gli aspetti più significativi – ha proseguito il sindaco – c’è l’aumento sensibile delle risorse destinate alle manutenzioni, per la società Castore, e delle agevolazioni per le famiglie reggine sul pagamento della Tari. Due spunti importantissimi, che saranno sviscerati nel corso del lavoro della Commissione e del Consiglio comunale e che danno il segno dell’indirizzo politico dell’Amministrazione, che punta ad un miglioramento dei servizi e del decoro urbano e contestualmente di una progressiva ma costante riduzione della pressione fiscale sulle famiglie».

A margine della seduta, l’assessore Battaglia ha parlato di «un documento di bilancio che rispetta i tempi previsti dalla legge e che permette all’Amministrazione di programmare investimenti per circa 422 milioni di euro, provenienti da fonti di finanziamento extrabilancio, da qui al prossimo triennio».

«Il documento approvato in giunta – ha spiegato – è finalmente scevro dai paletti imposti dal Piano di riequilibrio. Una novità importantissima, quasi impensabile fino a qualche anno fa. La città vede la luce in fondo al tunnel, dopo anni di sacrifici e forti restrizioni». Punti nodali della manovra, secondo l’assessore, sono rappresentati dal «decremento significativo del disavanzo, dal miglioramento della riscossione e dai fondi d’investimento garantiti sulle linee di finanziamento extracomunali».

«Il previsionale licenziato dall’esecutivo – ha concluso Battaglia – ci permette di potenziare il canone di Castore fino a 6 milioni di euro e di prevedere misure di sostegno alle famiglie disagiate con l’abbattimento della Tari per circa un milione. È un documento trasparente e, soprattutto, coerente con i parametri fissati dal Patto per Reggio concordato col Governo». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Un Consiglio comunale aperto sull’attraversamento stabile dello Stretto

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha lanciato la proposta di fare un Consiglio comunale aperto «dedicato all’attraversamento stabile dello Stretto, un momento di riflessione da condividere con tutte le forze politiche e sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i singoli cittadini ed i movimenti che vogliono vederci chiaro sul Ponte tra Reggio e Messina».

«Non possiamo essere soggetti passivi rispetto ad un progetto che modificherà radicalmente i nostri luoghi e le nostre abitudini», ha detto Falcomatà sostenendo, con forza, che «gli enti territoriali, in primis la Città Metropolitana di Reggio Calabria, devono comportarsi da istituzioni e governare questi processi, non subirli», ha detto Falcomatà nel corso del convegno sulla mega opera programmata dal Governo e che ha raccolto, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, tutte le espressioni del “no” alla sua realizzazione.

«Se il Governo vuole usare i fondi della coesione per costruire il Ponte – ha aggiunto il primo cittadino – si dovrà scontrare con la netta opposizione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Non consentiremo, infatti, che ingenti risorse riservate a colmare il gap fra il Nord ed il Sud del Paese attraverso investimenti su welfare, servizi pubblici essenziali, riqualificazione degli spazi pubblici o trasporto pubblico locale possano essere trasferiti sulla realizzazione del Ponte».

Un’infrastruttura che, secondo il sindaco Falcomatà, deve essere intesa come «un pezzo di un puzzle più grande, dove ci stanno l’alta velocità, la riqualificazione delle arterie stradali come la Statale 106 e le vie di collegamento alle aree intere, lo sviluppo dei porti e dell’aeroporto».

«Il Ponte inteso così com’è, da solo – ha spiegato – sarebbe solo un’inutile cattedrale nel deserto. Serve un coinvolgimento reale del territorio, attraverso le istituzioni ed in generale con la comunità di chi questi luoghi li vive da sempre. Tutti questi concetti li ho ribaditi nel corso dell’incontro richiesto da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina».

«Il Governo – ha proseguito Falcomatà – ha deciso di andare avanti su questo progetto e non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo essere protagonisti e non comparse. L’unità dei sindaci, espressa in questo contesto anche dai primi cittadini di Villa San Giovanni e Campo Calabro, Giusy Caminiti e Sandro Repaci, ma anche da quello di Messina Federico Basile, è l’unico modo possibile per poter incidere rispetto a questo progetto. Noi, infatti, vogliamo dimostrarci istituzioni serie e ci deve essere data la possibilità di farlo nei contesti, nei modi opportuni e degni di chi ha l’onore di rappresentare una comunità di quasi 600 mila abitanti».

«Su questi temi così importanti – ha concluso il sindaco – i cittadini vanno ascoltati ed il dibattito deve essere costante e sempre più animato. Proprio per questo, si è valutata la possibilità di discuterne a fondo in un consiglio comunale aperto da convocare nelle prossime settimane». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Coi contratti della Coesione, i fondi del Mezzogiorno a rischio commissariamento

«Con gli accordi sulla Coesione, il governo ha detto che ci darà dei soldi che già ci spettano perché costituzionalmente previsti. A differenza del passato, questi soldi, verranno inseriti all’interno di quella che è stata definita “strategia della nazione”». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del Consiglio comunale.

«Cioè se quell’elenco di settori – ha proseguito – non è coerente con le strategie della nazione sarà bocciato e, rispetto al passato, si fa finta che la legge 56/2014, istitutiva delle Città metropolitane non esista. Viene reintrodotto, come ha dichiarato il presidente del Consiglio, il filtro della Regione Calabria rispetto alla presentazione dei progetti che devono essere coerenti con la strategia della nazione. Il filtro successivo è che se progetti hanno un minimo ritardo, il governo nazionale può commissariarli, e le risorse vengono usate per altri progetti, più coerenti con le strategie della nazione, come ad esempio il ponte sullo Stretto. Una parte cospicua delle risorse per la coesione sono state già destinate al ponte».

Al Consiglio comunale, svoltosi nella sala consiliare “Pietro Battaglia” di Palazzo San Giorgio, hanno partecipato una delegazione delle classi VB e V Sia dell’Istituto Piria.  I ragazzi, accompagnati dalle docenti Luciana Siviglia e Monia Cristarella, hanno visitato le aule dello storico palazzo dell’Amministrazione cittadina e hanno assistito alla seduta del civico consesso.

Il consiglio si è aperto con la richiesta di un minuto di silenzio per le vittime del naufragio di Cutro, proposta dal consigliere Giuseppe Giordano «per ricordare una delle tragedie più pesanti che ha colpito un anno fa il nostro Paese con la morte di 94 migranti. Una ferita che sanguina e che ha evidenziato per l’ennesima volta che c’è una Calabria che sa reagire e che ha fronteggiato quel dramma, stringendosi attorno ai superstiti».

Sempre nel corso dei lavori premilitari, il capogruppo del Pd, Giuseppe Sera, dopo aver sottolineato l’importanza della presenza dei giovani studenti, ha precisato «Il mio pensiero va al dissidente sovieto Aleksej Naval’nyj che voleva portare in Russia la dimostrazione di poter essere uno Stato diverso. Non serve silenzio, ma tanto clamore rispetto alle ingiustizie avvenute in quella parte del mondo. La sua idea era tanto pericolosa che era stato confinato in Siberia. Volevo esprimere, di contro, un plauso al coraggio di 200 studenti che a Pisa incarnavano l’idea di don Milani, “Io ci sono, voglio esserci”. I ragazzi che esprimono il loro pensiero – ha aggiunto il capogruppo – non vanno toccati nemmeno con un fiore. Vi chiedo un applauso perché va incoraggiata la partecipazione del libero pensiero più forte delle catene e delle manganellate».

«La presenza dei ragazzi delle scuole reggine in aula – ha affermato all’inizio del suo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà – è un buon esperimento di democrazia da portare avanti nei prossimi consigli con una rappresentanza più nutrita di giovani cittadini».

«Soprattutto siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo”– ha poi affermato poi il primo cittadino, riprendendo una citazione di Ernesto Guevara e rispondendo ai consiglieri di minoranza – fa parte dei nostri doveri di rappresentanti istituzionali della nostra Repubblica, portare all’interno della massima assise cittadina dibattiti su ciò che avviene intorno a noi, soprattutto quando richiama riflessioni».

«Un anno fa la strage di Cutro – ha concluso – importante ricordarla con un minuto di silenzio, ma questa assise dovrebbe chiedersi cosa è successo rispetto a un anno fa. Tre diverse inchieste che dovevano inchiodare ciascuno alle proprie responsabilità, una sola condanna ad oggi, in una situazione che raggruppa diverse responsabilità di diversi settori del Paese. Quali sono stati gli effetti del decreto Cutro, è migliorato il sistema di accoglienza, funziona oggi alla luce del nuovo decreto? È legittimo che si debba pagare per non essere trattenuti nei centri alla frontiera. Rispetto a questi interrogativi basta leggere la relazione della Caritas nazionale che si esprime con totale condanna rispetto agli effetti del decreto».

Il sindaco Falcomatà, poi, parlato «di pista ciclabile e di bike lane significa parlare di due cose diverse. Nessuno in questa assise ha detto che si tratta di due progetti diversi, con due Rup diversi, due finanziamenti diversi. Non si possono confondere progetti diversi che hanno obiettivi diversi e che vengono realizzati in modo diverso. La pista ciclabile risponde a determinate normative, le bike lane, introdotte a differenza di come ha detto qualcuno, col decreto Crescita, sono la previsione di un utilizzo promiscuo della sede stradale. Significa utilizzo condiviso, ossia che quella corsia non è esclusiva e dedicata, ma che all’interno è possibile l’utilizzo con gli altri strumenti di mobilità consueti (auto e bus) anche delle biciclette».

«Il piano politico esiste – ha aggiunto Falcomatà – ma non solo per il sindaco e per la giunta. Esiste una responsabilità dell’esecutivo comunale, ma anche di tutti i consiglieri comunali che hanno il dovere di vigilare, non solo con la commissione di vigilanza. Non sono necessarie commissioni d’inchiesta. Il dovere di vigilanza è sugli atti che sono pubblici e vengono prima di ogni altra commissione. C’è un errore al quale si sta ponendo rimedio, verificando le responsabilità che ci sono: contabili, amministrative e penali. La nostra Avvocatura civica valuterà, a proposito di alcune uscite sui social, eventuali responsabilità di danno all’immagine della città». (rrc)

Il sindaco Falcomatà: Con Decreto Agosto messo in sicurezza il bilancio fino al 2042

«Con il Decreto Agosto abbiamo messo in sicurezza il bilancio fino al 2042». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso del Consiglio comunale dopo la relazione dell’assessore al Bilancio, Domenico Battaglia, sul punto all’ordine del giorno relativo alla deliberazione Corte dei conti n. 139/2023: ossia l’adozione di misure correttive finalizzate all’efficientamento del sistema delle riscossioni.

«Tutto ha una storia e questa storia parte da molto lontano – ha evidenziato il primo cittadino – si è già detto della prima scelta importante della nostra amministrazione di non dichiarare il dissesto con le conseguenze del caso. La nostra città, il “caso Reggio”, è divenuto paradigma di tutte le difficoltà che, non solo al Sud, ma in tutta Italia i Comuni affrontano. Da un lato per problemi strutturali e scelte politiche disinvolte, altre volte per problemi strutturali e scelte politiche negative».

«Quel percorso, quel lavoro quotidiano con Anci – ha aggiunto –, col ministero degli Interni, in particolare il Dipartimento di controllo e vigilanza sugli enti locali, sulle spese e la ragioneria ha portato all’adozione di alcune scelte che fecero i governi di allora. Basta col dare solamente del tempo ai Comuni, perché il procrastinare più in là il ripiano del disavanzo incideva sulle future generazioni. Si decise di dare risorse agli enti locali per azzerare il disavanzo e metterli davvero nelle condizioni di ripartire. L’inverso di ciò che si oggi vuole fare con l’autonomia differenziata».

«L’idea di dare gli strumenti ai comuni e non solo il tempo – ha aggiunto il sindaco – si è tradotta poi nel decreto Agosto del 2020 che ha portato alla sottoscrizione del Patto per Reggio con risorse, non solo nella nostra città. Si tratta di un Patto che, dentro una cornice di carattere generale, ovvero quello di dare risorse ai Comuni sedi di città metropolitana, con un disavanzo pro-capite di 700 euro, di fatto ha risolto il problema di Reggio e pochi altri comuni».

«Dentro quei 2 miliardi e 670 milioni di euro ci sono Reggio, Napoli, Torino e Palermo col suo disavanzo altissimo – ha proseguito –. Nel caso di Reggio sono stati previsti quasi 139 milioni scadenzati fino al 2042, un impegno che va molto oltre ogni ciclo politico. Questo significa avere messo al sicuro la città: sono state previste risorse all’interno di una cornice normativa, rispetto a un problema strutturale che risolve anni di gestione disinvolta delle case comunali e si è fatto non a caso, non per fortuna, ma perché frutto di un percorso politico».

Per questo motivo, ha detto il primo cittadino: «Vorremmo che le 26 pagine di relazione della Corte dei conti fossero presentate all’interno delle disamine che, non meglio identificate associazioni, fanno sullo stato dei conti del Comune, confondendo dopo anni debito e disavanzo, associazioni che sono una sorta di Robin Hood al contrario, rubano ai poveri o impoveriscono qualcuno, un’istituzione pubblica come il Comune di Reggio e, nonostante questo, hanno mezzo milione di buoni motivi per proporre invece schemi alternativi nei quali raccontano la loro versione sullo stato dell’arte comunale».

«In sintesi – ha proseguito il sindaco – oggi si ripristina il normale andamento delle cose in una città in cui probabilmente avevamo dimenticato cosa fosse. Questo non avviene a caso, ma dopo un’interlocuzione col Governo e dopo anni e lavoro continuo di recupero dell’autorevolezza di una città. A quel tempo c’era un Governo che dava risorse ai Comuni, soprattutto al Sud, a differenza di oggi in cui c’è un governo che invece rischia di sottrarre risorse ai territori, come ad esempio nel caso dell’accordo sulla Coesione».

«Voglio sottolineare alcuni numeri per fugare alcuni dubbi espressi sulla relazione – ha chiuso Falcomatà – la nostra riscossione è arrivata all’84% rispetto alle liste di carico. Mentre l’ultimo dato disponibile del 2017, parlava di circa 70 milioni di euro di riscossione complessiva, all’interno della relazione si può leggere di 80 milioni nel 2021, 90 milioni nel 2022 e 94 milioni nel 2023. In questo contesto generale di miglioramento evidente della riscossione mi preme sottolineare uno dei nervi scoperti della riscossione ovvero l’idrico. Vi ricordate quando si mettevano come risorse in attivo dei fondi che in realtà andavano restituiti alla Regione? A proposito dell’idrico la riscossione è raddoppiata: dai 9 milioni del 2017 ai 18 milioni del 2023. Si deve fare di più, ma mi sento di ringraziare Hermes, altra scommessa vinta dall’Amministrazione, quando nel 2015 Reges e Recasi avevano un contratto concluso, e sono state trasformate in una società in house, oggi virtuosa, che arriva quasi a 100 milioni di riscossione, per la quale va dato merito al management e ai lavoratori».

«L’obiettivo è trasformarla in società metropolitana – ha sottolineato – in modo tale che anche gli altri comuni della Città metropolitana possano usufruire del servizio. Ce ne siamo accorti solo noi? Sicuramente se ne sono accorti il Comune di Messina e quello di Taormina che hanno chiesto la collaborazione della nostra società per migliorare la riscossione dei tributi. Dovremmo esserne tutti orgogliosi, come amministratori e cittadini».

«Le 26 pagine – ha chiuso Falcomatà – contengono anche le misure che si devono portare avanti per migliorare la riscossione: a partire dall’aumento del personale del settore tributi già in atto coi nuovi assunti e altre misure come lo sportello polivalente multicanale che apriremo in primavera al Cedir e poi il Contact center, altra grande idea che va verso il miglioramento della riscossione, tenendo conto dell’aspetto dell’innovazione e digitalizzazione che ci impone l’Unione europea. All’interno del prossimo bilancio di previsione vedremo che finalmente grazie all’uscita dal piano ci saranno agevolazioni sulla Tari per le fasce deboli, le famiglie in difficoltà della nostra città».

In ultimo il sindaco ha ringraziato per il lavoro fatto in questi anni; oltre ai dirigenti, anche gli ex assessori Francesco Gangemi e Irene Calabrò(rrc)

Reddito di cittadinanza revocato con un sms, Lo Schiavo e Cittadino contro il governo Meloni

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto, e il consigliere comunale di Lamezia Terme, Lucia Alessandra Cittadino, denunciano «il cinismo e il pressappochismo con il quale l’Inps, con 169mila sms, ha comunicato ad altrettante famiglie la sospensione del Reddito di cittadinanza da agosto. Al momento – affermano i due esponenti del movimento Liberamente progressisti – i beneficiari coinvolti sono i cosiddetti “occupabili”, cioè facenti parte di quei nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65. Il messaggio annuncia la sospensione “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Ancora una volta il Governo fa ricadere il peso delle scelte non programmate sui Comuni ed in particolare, nel caso di specie, sui servizi sociali, servizi notoriamente sguarniti di personale e mezzi e che pertanto mai riusciranno a prendere in carico alcun beneficiario».

«La scelta scellerata di voler punire le fasce più deboli – argomentano ancora Lo Schiavo e Cittadino -, ancora una volta caratterizza questo Governo. Siamo tutti d’accordo che la misura andava rimodulata facendo lavorare realmente i navigator, creando occasione di lavoro per i fruitori del Rdc, attivando misure minuziose di controllo sui truffatori. Tagliarla però, in maniera asettica e lineare, senza andare ad analizzare caso per caso, senza prendersi carico della povertà diffusa nelle classi sociali più deboli, è inaccettabile e richiede l’impegno di tutta la classe politica per evitare che tante famiglie ricadano nella morsa del racket delle mafie e dell’usura. Per questo, come movimento “Liberamente Progressisti”, solleciteremo la convocazione di commissioni ad hoc al fine di non gettare nella morsa della povertà migliaia di calabresi e di italiani. Un Paese civile non può permettersi che ci siano ragazzi privi di mezzi economici per studiare, famiglie senza la possibilità di fare la spesa, uomini e donne che pur di sopravvivere si fanno sfruttare o addirittura si vedono costretti a delinquere, con conseguenze nefaste per tutta la collettività». (rcz)

REGGIO – Duro attacco del sindaco ff Brunetti al Presidente Occhiuto

Duro attacco al Presidente della Regione Roberto Occhiuto in Consiglio Comunale a Reggio da parte del sindaco ff Paolo Brunetti: «Il rispetto per le istituzioni – ha detto riferendosi a Occhiuto – o ce l’hai o non lo puoi comperare al mercato. Col suo comportamento ha dimostrato chi è. Ed a quella parte politica che ha insultato, chiedo almeno di non raccontare bugie. Se ci sono questi 25 milioni per l’aeroporto, spendeteli, ma smettetela di spostarli da una parte all’altra riproponendoli a ripetizione. Se esistono spendeteli. Noi vi verremo a battere le mani in Piazza Duomo. Finitela, poi, con le barzellette dei rifiuti: mentre dal palco di Piazza Duomo si accusava Reggio di essere l’unica città colma di spazzatura, nella Sibaritide si alzava forte la protesta per la situazione disastrosa dei rifiuti. A Rossano, a Corigliano, a Crotone o nella Costa Jonica la crisi è oltremodo evidente e ben raccontata dai giornali. La cosa, ovviamente, non mi consola. Sono preoccupato, piuttosto, perché il Governatore non ha coscienza dei problemi della regione. O non lo sa o mente. Che continui pure ad insultare; non me ne importa nulla. Noi, alle offese, risponderemo sempre con le richieste per la nostra città».

Nel corso della seduta , l’aula “Battaglia”, dopo aver dedicato un minuto di silenzio alla memoria del giornalista Mimmo Raffa, ha discusso ed affrontato altri nove punti all’ordine del giorno, molti dei quali relativi all’approvazione di alcuni debiti fuori bilancio per sentenze passate in giudicato. Tra l’altro, il Consiglio Comunale, diretto dal presidente Enzo Marra, ha approvato il bilancio consolidato che recepisce e acquisisce i dati economici-finanziari delle società partecipate da Palazzo San Giorgio. Dalla relazione dell’assessora Irene Calabrò e del dirigente Franco Consiglio è emerso come Atam (detenuta al 62,5%), Hermes (100%) e Castore (100%) «abbiano chiuso con un utile di esercizio ed il Comune, per questo, non dovrà intervenire per sopperire ad eventuali perdite».
In fase preliminare, il consigliere Antonino Minicuci ha invitato il Governatore Roberto Occhiuto «a chiedere scusa alla città per i toni ineleganti utilizzati nel corso di un recente comizio in Piazza Duomo». «Il presidente della Regione – ha aggiunto il leader della minoranza – da quando si è insediato, non ha mai detto una parola sulle funzioni da attribuire alla Città Metropolitana, un Ente che, sul punto, ha attivato una commissione specifica la cui presidenza è stata affidata a Giuseppe Giordano che sta ben lavorando. Per questo va ringraziato il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace».
Il consigliere Carmelo Versace (nonché sindaco metropolitano ff), nel sottolineare «l’onestà intellettuale dimostrata da Minicuci», ha stigmatizzato «il comportamento di alcuni gruppi di minoranza che, in fase di riunione dei capigruppo, col loro voto contrario hanno impedito al Consiglio comunale di confrontarsi su un ordine del giorno utile, al sindaco ed all’amministrazione, per individuare strumenti capaci di alleviare le difficoltà cui andranno incontro famiglie ed imprese di fronte al peso del “caro bollette”».
La lunga fase dei preliminari ha registrato gli interventi di numerosi consiglieri comunali su diversi temi quali l’ultimo risultato delle elezioni politiche od alcuni lavori pubblici come, ad esempio, il Ponte di Sant’Anna il cui futuro è stato sintetizzato dal capogruppo Pd, Giuseppe Sera, che ha descritto «un’infrastruttura che non rischia di crollare, ma la cui ridefinizione rientra nel più ampio progetto di realizzazione del nuovo Ospedale metropolitano nell’area del viale Europa». Anche su questo punto si è speso, successivamente, il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, parlando di «un grande lavoro di programmazione portato avanti dall’amministrazione, i cui risultati si vedranno nel tempo». «Oggi – ha spiegato – è arrivato un anticipo delle somme relative a due dei tre progetti inseriti nei Pinqua. Opere per 45 milioni, promosse dal Ministero grazie alla lungimiranza dell’ex assessora Mariangela Cama e del sindaco Giuseppe Falcomatà, che cambieranno il volto di una grossa fetta del territorio cittadino». Ma le linee di finanziamento elencate da Brunetti sono molte: «Il Pnrr, i Pon Metro, i Patti per il Sud, un Decreto Reggio finalmente sbloccato e che va attualizzato in alcune sue parti. E’ racchiuso in tutti questi interventi il destino di Reggio e della città che lasceremo ai nostri figli. Tutti i contributi sono stati intercettati dalla grande capacità messa in campo da questa amministrazione comunale».
Il consiglio ha, quindi, approvato modifiche ai regolamenti per l’Esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche e per la Toponomastica con «le diverse intitolazioni di vie e piazze che, d’ora in avanti, terranno conto del principio di pari opportunità».
Infine, la consigliera Teresa Pensabene ha presentato una mozione contro ogni possibilità di spostamento dei Bronzi di Riace che ha raccolto il favore dell’unanimità dell’aula. (rrc)

REGGIO – Disco verde a Dup e Bilancio di previsione: quasi 2 mln in più per servizi essenziali

Il Consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato il documento unico di programmazione per le annualità 2022 – 2024 ed il bilancio di previsione finanziario e la salvaguardia degli equilibri di bilancio per le stesse annualità.

«Oggi – ha affermato l’assessore alle Finanze, Irene Calabrò – approviamo un documento di bilancio che finalmente sancisce la fine del piano di riequilibrio fissata al 31 dicembre di quest’anno. E nonostante le proroghe del Governo rispettiamo la scadenza del 31 luglio per l’approvazione del previsionale. Un appuntamento molto importante per il nostro Ente sia dal punto di vista politico che amministrativo, che si innesta in un momento delicato della fase politica nazionale e naturalmente anche per ciò che riguarda lo stato di salute finanziario degli Enti territoriali».

«Il bilancio di previsione – ha poi spiegato Calabrò – per il nostro Ente è come una sorta di busta paga impegnata. Seppure non abbiamo contratto debiti in questi anni è chiaro che ci sono ancora gli indebitamenti pregressi da rispettare. Ed in questo senso le somme introitate servono a coprire il disavanzo precedente; nonostante i miglioramenti progressivi si parte comunque da una base con il segno meno da ripianare».

«La sfida adesso, a livello normativo nazionale – ha proseguito – è andare oltre il concetto di bilancio come somma di fondi da accantonare, per arrivare ad un bilancio di servizi, per evitare che sia sempre una sommatoria di impegni finanziari da garantire. Ad oggi ci stiamo riuscendo e il segno di questo bilancio di previsione è appunto quello del risparmio e dell’erogazione di quasi 2 milioni per l’efficientamento dei servizi pubblici essenziali, oltre naturalmente alle fonti di finanziamento esterne che non ci sono state affatto regalate, ma che ci siamo conquistati sul campo, grazie ad una gestione virtuosa, e che ora siamo chiamati a spendere».

Incisivo in aula anche l’intervento del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, che ha ringraziato gli uffici e l’Assessora Calabrò per il lavoro svolto nelle ultime settimane per arrivare puntuali alla scadenza.

«Approviamo un bilancio sano – ha spiegato Brunetti – che consegna quasi due milioni di euro in più per i servizi essenziali. Un risultato che unito alle stabilizzazioni e all’aumento delle ore per gli Lsu, al pagamento dei debiti fuori bilancio contratti in passato, all’ormai imminente uscita dal piano di rientro e all’uscita dalla condizione di impossibilità di contrarre nuovi mutui, tutti obiettivi di mandato contenuti negli indirizzi programmatici del sindaco Falcomatà, ci consegna alcuni dati certamente confortanti che devono essere valorizzati».

Brunetti ha poi risposto ad alcune polemiche sollevata negli ultimi giorni da alcuni consiglieri di opposizione.

«Credo che il luogo deputato a parlare del bilancio dell’Ente debba essere il Consiglio comunale e la Commissione competente – ha detto ancora – non certo i comunicati o i posto sui social. Dispiace che qualcuno pensi di fare diversamente, sbagliando secondo me, forse per mancanza di coraggio nell’affrontare la discussione. Bisogna dire le cose come stanno e noi siamo qui per farlo».

«Ad esempio, sul tema dei concorsi che è stato sollevato – ha concluso Brunetti – a chi sostiene cose differenti affermiamo con forza che entro quest’anno l’Amministrazione comunale, come da indirizzo del sindaco Falcomatà, avvierà i concorsi pubblici per le assunzioni». (rrc)

Fi abbandona Consiglio comunale a Reggio per rientro di Castorina

E mentre Antonino Castorina, con un post su Facebook annuncia il suo ritorno al Consiglio comunale di Reggio Calabria, c’è, invece, il gruppo di Forza Italia che non ha apprezzato, decidendo di abbandonare la seduta in segno di protesta.

In una missiva consegnata al presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Marra, i consiglieri Federico MiliaAntonino CaridiAntonino MaiolinoRoberto Vizzarri hanno spiegato i motivi del gesto, in quanto «Reggio merita più rispetto».

Il testo della missiva

Noi siamo e restiamo garantisti, sempre, non a convenienza, come il Pd. 

Gli stessi che oggi lo accolgono a braccia aperte in stile comitato d’accoglienza, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta furono i primi ad isolarlo dal contesto politico ed istituzionale chiedendone la sospensione e finanche l’espulsione.

Ma una cosa è il garantismo, un’altra è il rispetto etico e morale verso un’intera Città… che attende ancora giustizia e verità.

Pertanto, profondamente inquieti per la non ancora chiarita vicenda dei brogli elettorali, sulla quale si basa la tenuta democratica del Consiglio comunale stesso, riteniamo inconcepibile che si continui nella totale indifferenza di quanto accaduto, con il tarlo della illegittimità dell’Aula che ci circonda, dove sediamo a nome e per conto del popolo reggino. 

Ed è proprio in segno di vero e sincero rispetto nei confronti dei reggini, tanto quelli vivi quanto quelli defunti, che riteniamo doveroso oggi abbandonare l’Aula e i lavori di questa seduta in occasione del rientro sugli scranni di Palazzo San Giorgio di colui che le carte dell’inchiesta definiscono il presunto “deus ex machina” di un sistema criminoso perverso. 

Ad avviso nostro e della maggior parte dei cittadini di Reggio Calabria, avrebbe dovuto riconoscere da sé che ripresentarsi qui prima di aver chiarito la sua posizione è uno sgarbo che i reggini non meritavano. Non si tratta di un’indagine qualunque di un reato qualunque; si tratta un’inchiesta grave, che macchia l’Istituzione e la Città tutta. Dunque, sarebbe stato opportuno non rientrare. 

Ed è per questo che, contrariamente a quanto fatto dalla Maggioranza, non faremo parte del triste e poco dignitoso “comitato d’accoglienza”. E per oggi lasciamo l’Aula in segno di protesta. (rrc)